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    Jarry lapidario sul Chile Open: “Per come stanno le cose non c’è motivo di giocare qua. Ma il torneo deve restare su terra battuta”

    Nicolas Jarry

    Perché mai i tennisti di grande livello dovrebbero venire a giocare al Chile Open visto lo status quo del calendario ATP, che colloca il torneo in una settimana pessima, schiacciata da due tornei più ricchi e sul cemento? Un’affermazione pungente che diventa addirittura paradossale visto che l’ha pronunciata Nicolas Jarry, n.45 nel ranking mondiale e secondo miglior tennista cileno dietro a Tabilo. Il gigante di Santiago ha parlato appena prima dell’avvio dell’unico torneo maggiore nel suo paese, il terzo della brevissima stagione su terra battuta in America Latina dopo Buenos Aires e Rio, a concludere un tour che, ridotto ai minimi termini con le ultime novità del calendario, ha creato disagi e polemiche nel continente vista la scarsissima considerazione da parte della dirigenza del tennis mondiale. Una situazione che sta spingendo i tre tornei latini a ipotizzare una rivoluzione passando a campi in duro in modo da accodarsi a quello di Acapulco che, grazie al cambio di superficie, si è rilanciato in passato ed è diventato oggi un evento centrale (e assai ben frequentato) appena prima del “double sunshine” negli USA. Secondo Jarry tuttavia il problema non deve essere la superficie in terra battuta, poiché rappresenta la storia del tennis in Cile ed è una superficie della quale c’è bisogno sul tour.
    “A livello di torneo passando al cemento migliorerebbe, al 100%. A livello di giocatori, no, non credo più di tanto” commenta Jarry. “È importante mantenere il tour con eventi sulla terra battuta, il tennis si gioca sulla terra in molti posti. Non dobbiamo spostare tutto sul cemento”.
    Duro Nicolas sulla collocazione in calendario del Chile Open: “Questa è la settimana peggiore in tutto l’anno per un torneo, ci sono due ATP 500 in contemporanea prima di un torneo sul duro di categoria Masters 1000. Non c’è motivo di venire qui se non sei cileno o sudamericano”.
    Un’analisi secca ma corretta: difficile tenere in vita e far prosperare il torneo in un tour che privilegia la superficie in cemento e che non valorizza affatto i tornei nel continente, regalati ad una sorta di “contentino” per i giocatori locali che invece li disputano in massa, come è giusto che sia. Per Jarry l’unica soluzione non è quindi quella ventilata dalla zia Catalina (direttrice del torneo), ossia il passaggio al cemento, ma lavorare con l’ATP per una differente collocazione di tutti i tornei latinoamericani nella stagione. Una battaglia molto difficili, vista la direzione presa dalla dirigenza attuale del tour maschile.
    Vedremo che ne sarà Movistar Chile Open 2025. Luciani Darderi è l’unico italiano in gara (testa di serie n.8, esordio contro il portoghese Faria), il seeding è guidato da Francisco Cerundolo e Tabilo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nardi lucky loser, entra nei main draw a Dubai (sfida Fucsovics al primo turno!)

    Luca Nardi nella foto

    Buone notizie per Luca Nardi. Il pesarese entra nel main draw dell’ATP 500 di Dubai come Lucky Loser e affronta al primo turno Marton Fucsovics, anche lui passato dalle qualificazioni. È un abbinamento davvero particolare, visto che proprio l’ungherese aveva sconfitto l’azzurro nel match decisivo del tabellone cadetto. Una vera e propria rivincita, e anche buona chance per il marchigiano visto l’ottimo livello del torneo nel Golfo Persico.
    Sono così tre gli italiani al via del tabellone principale a Dubai: Lorenzo Sonego, che oggi sfida Tsitsipas all’esordio, e Matteo Berrettini, che affronta Gael Monfils. Guida il seeding Daniil Medvedev, uscito malconcio la scorsa settimana a Doha, poi De Minaur.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini rassicura tutti: “Sto meglio, pronta per gli Stati Uniti”

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Buone notizie per Jasmine Paolini. La tennista italiana, infortunatasi durante gli ottavi di finale del WTA 1000 di Dubai dove difendeva il titolo, ha rassicurato tutti sulle sue condizioni fisiche attraverso i social media.“Ho preso qualche giorno di riposo e ho prestato attenzione al mio piede. Mi sento meglio! Sono tornata ad allenarmi e mi sento pronta per i prossimi tornei negli USA”, ha scritto la toscana, che era stata costretta nel giocare menomata contro Sofia Kenin dopo una brutta caduta all’inizio del secondo set.
    L’infortunio era apparso preoccupante: Paolini si era impuntata con il piede destro durante uno spostamento laterale, accasciandosi sul cemento di Dubai. Nonostante il tentativo di continuare con una vistosa fasciatura alla caviglia, aveva dovuto cedere per 6-4 6-0, rinunciando successivamente anche al torneo di doppio dopo il trionfo della settimana precedente a Doha.

    Hey! 😀 I took a few days off to rest and check on my foot. Feeling much better now! Back to training and getting ready for the tournaments in the US. 💪🏽🇺🇸
    — Jasmine Paolini (@JasminePaolini) February 23, 2025

    La numero 6 del ranking WTA può ora guardare con fiducia ai prossimi appuntamenti del “Sunshine Double” americano. I WTA 1000 di Indian Wells e Miami rappresenteranno due tappe fondamentali per difendere la sua posizione in classifica.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Venus Williams smentisce: “Niente wild card per Indian Wells. Non lo giocherò. Mi dispiace, lo guarderò in televisione perché sarò dall’altra parte dell’oceano”

    Venus Williams nella foto

    Venus Williams mette fine alle voci sulla sua presunta partecipazione al WTA 1000 di Indian Wells 2025. La sette volte campionessa Slam ha smentito di aver ricevuto una wild card per il torneo californiano durante un evento in Danimarca.“Davvero? Non ho ricevuto nessuna wild card!”, ha dichiarato ridendo la 44enne americana. “Non lo giocherò. Mi dispiace, lo guarderò in televisione perché sarò dall’altra parte dell’oceano.”

    Full audio from Venus Williams regarding the wild card. pic.twitter.com/B9mHOip3VV
    — Tennis Weekly Podcast (@tennisweeklypod) February 23, 2025

    La Williams non gioca un match ufficiale dai Masters 1000 di Indian Wells e Miami del 2024, dove fu eliminata al primo turno rispettivamente da Nao Hibino e Diana Shnaider. La notizia della sua presunta partecipazione aveva fatto il giro del mondo, ma è stata la stessa Venus a spegnere l’entusiasmo dei fan.La veterana americana, che ha scritto pagine indimenticabili della storia del tennis, continua quindi il suo lungo periodo lontano dai campi, lasciando ancora il dubbio sul suo possibile ritorno alle competizioni.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Baez nella storia del torneo di Rio: primo bis consecutivo nel torneo brasiliano

    Sebastian Baez nella foto – Foto Getty Images

    Sebastian Baez si conferma re di Rio de Janeiro. L’argentino ha conquistato per il secondo anno consecutivo il torneo brasiliano, superando in finale il francese Alexandre Muller con il punteggio di 6-2 6-3 in un’ora e 27 minuti di gioco.Una vittoria che ha un sapore speciale per il 24enne di Buenos Aires, arrivato a Rio con una sola vittoria ATP in stagione e capace di trasformarsi ancora una volta nella “Cidade Maravilhosa”. Baez diventa così il primo giocatore nella storia del torneo a vincere due edizioni consecutive.
    La finale ha visto l’argentino, numero 31 del mondo, dominare fin dall’inizio grazie a una migliore condizione fisica. Nel primo set, Baez ha conquistato due break nel terzo e settimo game, salvando anche quattro palle break nei propri turni di servizio.Il secondo parziale ha seguito lo stesso copione, con l’unico momento di difficoltà per Baez arrivato sul 2-1, quando Muller ha trovato il suo unico break del match a 0. Il francese, però, non ha avuto la forza di mantenere il livello (13 vincenti contro 26 errori non forzati) e ha ceduto gli ultimi quattro game consecutivi.
    Per Baez si tratta del settimo titolo in carriera, il sesto sulla terra battuta. L’argentino mantiene la sua posizione vicino alla top 30 e si prepara a difendere un altro titolo la prossima settimana a Santiago. Muller, nonostante la sconfitta, può consolarsi con l’ingresso in top 50: sarà numero 41 del ranking.
    ATP Rio de Janeiro Alexandre Muller23 Sebastian Baez [5]66 Vincitore: Baez ServizioSvolgimentoSet 2A. Muller 0-15 15-15 15-30 15-40 30-403-5 → 3-6S. Baez 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5A. Muller 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-403-3 → 3-4S. Baez 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3A. Muller 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2S. Baez 0-15 0-30 0-401-2 → 2-2A. Muller 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A1-1 → 1-2S. Baez 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1A. Muller 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1S. Baez 15-0 30-0 40-0 ace2-5 → 2-6A. Muller 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A2-4 → 2-5S. Baez 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 2-4A. Muller 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 2-3S. Baez 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace1-2 → 1-3A. Muller 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 1-2S. Baez 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1A. Muller 0-15 15-15 ace 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Muller 🇫🇷
    Baez 🇦🇷

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    203
    282

    Ace
    2
    3

    Doppi falli
    3
    0

    Prima di servizio
    47/69 (68%)
    33/47 (70%)

    Punti vinti sulla prima
    28/47 (60%)
    24/33 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    7/22 (32%)
    7/14 (50%)

    Palle break salvate
    7/12 (58%)
    4/5 (80%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    8

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    110
    206

    Punti vinti sulla prima di servizio
    9/33 (27%)
    19/47 (40%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    7/14 (50%)
    15/22 (68%)

    Palle break convertite
    1/5 (20%)
    5/12 (42%)

    Giochi di risposta giocati
    8
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    35/69 (51%)
    31/47 (66%)

    Punti vinti in risposta
    16/47 (34%)
    34/69 (49%)

    Totale punti vinti
    51/116 (44%)
    65/116 (56%)

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Rune e Tiafoe giocano a tennis sul mare di Acapulco: spettacolo unico per promuovere il torneo

    Rune e Tiafoe giocano a tennis sul mare di Acapulco

    Uno show unico ha aperto il torneo ATP di Acapulco 2025. Gli organizzatori hanno allestito un campo da tennis sull’acqua della baia messicana per un evento promozionale che ha visto protagonisti Holger Rune e Frances Tiafoe.I due tennisti hanno regalato spettacolo in una location da sogno, scambiando colpi sul mare cristallino di Acapulco. Un’esibizione suggestiva, anche se con una particolarità: ogni colpo vincente significava una pallina persa nelle acque del Pacifico.Un’iniziativa originale che ha permesso ai fan di vedere i loro beniamini in una veste inedita, prima dell’inizio del torneo ufficiale. Rune e Tiafoe, due dei favoriti per la vittoria finale, hanno mostrato di apprezzare l’originalità dell’evento, regalando momenti di puro spettacolo in uno scenario da cartolina.

    Holger Rune & Frances Tiafoe#AMT2025 pic.twitter.com/I2HQVsT3Qk
    — Holger Rune HQ (@Holger_HQ) February 23, 2025

    L’ATP di Acapulco conferma così la sua tradizione di organizzare eventi promozionali spettacolari, sfruttando la bellezza naturale della località messicana per creare momenti unici di connessione tra i giocatori e il pubblico.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Rio Open: gravi falle nella sicurezza dei dati sensibili dei giocatori (tra cui Alcaraz e Musetti)

    Sicurezza dei datti sensibili, un problema a livello globale

    Arriva dal Brasile un caso a dir poco singolare, oltre che piuttosto grave: una severa falla nei sistemi informatici del Rio Open e della città di Rio di Janeiro che ha compromesso la segretezza di dati sensibili di molti giocatori, tra cui Alcaraz, Fonseca, Musetti e tanti altri. Lo riporta il portale Tennis Infinity, seguendo le rivelazioni del cronista brasiliano Demetrio Vecchioli che, accortosi del problema, correttamente non ha divulgato alcun dato e informato il torneo e le autorità di Rio, solo mostrando due foto sul social X, quelle riportate sui passaporti di Alcaraz e Fonseca, per dimostrare come fosse stato in grado – a suo dire senza alcuna fatica – di entrare in possesso di elementi privati.
    Questa grave falla informatica, di fatto una fuga di notizie da parte della Rio Open Organization, è dovuta ad uno scambio di informazioni con il governo della città di Rio de Janeiro, con un errore nei sistemi che ha portato alla divulgazione di dati privati di molti giocatori (anche tennisti che quest’anno non hanno partecipato al torneo, come Alcaraz appunto) sulle piattaforme istituzionali della città dove è libero l’accesso ai cittadini per altre operazioni come la richiesta di documenti, ecc.
    Così scrive il giornalista brasiliano su X: “Questa è la foto di Joao Fonseca sul suo passaporto, rilasciato nell’ottobre 2020. Come faccio a sapere qualcosa di così personale? Questo è uno dei tanti dati personali trapelati dall’organizzazione del Rio Open e dal governo RJ”.
    “Ci sono il WhatsApp di Joao, il WhatsApp di Alcaraz (che mi ha risposto), immagini di documenti con tutte le informazioni che potrebbero essere necessarie per una frode, indirizzo di residenza. E non solo loro, ma anche Thiem, Musetti, Melo, Monteiro, ecc., ecc., ecc.”
    “E non erano nascoste. Le ho trovate semplicemente cercando il nome di uno di loro sulla piattaforma del governo di Rio. Chiunque avrebbe potuto trovarle. Prima di pubblicare l’articolo nel primo commento, ho avvisato RJ e Rio Open di rimuoverlo, cosa che è già stata fatta.”

    Essa daqui é a foto do João Fonseca no passaporte dele, emitido em out/2020.
    Como eu sei algo tão pessoal?
    Este é um dos muitos dados pessoais vazados pela organização do Rio Open e pelo governo do RJ
    Tem Whatsapp do João, Whatsapp do Alcaraz (que me respondeu), imagens dos… pic.twitter.com/OyzkrTMJjA
    — Demétrio Vecchioli (@Olhar_Olimpico) February 20, 2025

    Fortunatamente Vecchioli è intervenuto prontamente e dopo la sua sollecitazione urgente agli organizzatori del torneo e alle autorità di Rio le informazioni sono state rimosse. Tuttavia come il giornalista è riuscito ad ottenere questi dati non è dato a sapere se altri soggetti, potenzialmente anche malintenzionati, siano stati in grado di vedere e salvare questi dati sensibili dei tennisti. Augurandoci che nessun tennista subisca problema per questa diffusione di informazione, è certo che la privacy di molti tennisti è stata messa a repentaglio.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    BBC: i retroscena sulla trattativa tra Sinner e la WADA

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La sospensione di tre mesi inflitta a Jannik Sinner, in seguito alla positività riscontrata in due test antidoping, ha acceso un intenso dibattito nel mondo del tennis. L’accordo stipulato tra l’italiano, numero uno del ranking ATP, e l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha alimentato sospetti di un possibile “trattamento di favore” e sollevato interrogativi sulla trasparenza del sistema antidoping internazionale. Malgrado la WADA e l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) assicurino che tutto sia stato gestito “secondo le regole”, numerosi giocatori e addetti ai lavori si dicono perplessi di fronte a una sentenza percepita come “comoda” per Sinner, al punto da consentirgli di rientrare in tempo per i prossimi tornei di grande rilievo. Il sito della BBC ha rivelato questa mattina nuovi dettagli sulla vicenda che riepiloghiamo a voi lettori.
    Gli ultimi giorni prima della sospensionePoco più di una settimana fa, Sinner si stava allenando a Doha in vista della partecipazione al Qatar Open.Ma sapeva che le cose sarebbero potute cambiare rapidamente.Dietro le quinte, infatti, erano in corso discussioni che avrebbero portato alla sua esclusione da quel torneo – e dai mesi successivi del circuito.Quella che si è rivelata essere una “lunga notte” il 14 febbraio ha visto l’avvocato di Sinner, Jamie Singer, impegnato in una serie di telefonate con il più alto rappresentante legale della WADA.Poi, la mattina successiva, la notizia ha colto tutti di sorpresa: il tre volte campione Slam aveva accettato una squalifica di tre mesi con effetto immediato.Sinner e la WADA hanno annunciato di aver “concluso un accordo di risoluzione del caso” riguardo ai due test antidoping falliti lo scorso marzo.Si tratta di un meccanismo speciale in vigore da quattro anni, che consente di raggiungere accordi per chiudere i procedimenti legati al doping.“È successo tutto incredibilmente in fretta”, ha dichiarato Singer alla BBC. “Nel giro di un paio di giorni, in realtà.”Come si convince il giocatore numero uno al mondo ad accettare una squalifica per qualcosa di cui è convinto di essere innocente?È stata questa la sfida che il team di Sinner ha dovuto affrontare.Per comprenderne la portata, dobbiamo tornare ad agosto, quando un tribunale indipendente lo aveva scagionato da ogni accusa.Il tribunale aveva accettato la spiegazione di Sinner, secondo cui tracce di clostebol – uno steroide anabolizzante vietato – erano entrate nel suo organismo a causa di un’involontaria contaminazione da parte del suo fisioterapista durante un massaggio.La WADA, pur non contestando la decisione complessiva del tribunale, ha presentato ricorso contro la conclusione secondo cui Sinner “non aveva alcuna colpa o negligenza”.Tuttavia, ciò avrebbe comportato una squalifica “da uno a due anni” presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS).Sebbene inizialmente la WADA avesse invocato pubblicamente questa sanzione, in un secondo momento i suoi funzionari hanno ritenuto che non sarebbe stata la soluzione più adeguata.Con l’avvicinarsi dell’udienza del CAS, prevista in aprile, la WADA ha avanzato due proposte al team di Sinner per un accordo di risoluzione del caso.Il primo tentativo è stato respinto, poiché il team di Sinner voleva prima presentare la difesa completa.Tale documentazione è stata consegnata il 31 gennaio, e a inizio febbraio sono iniziate le prime “discussioni concrete” dopo il secondo approccio.Ma, dato che Sinner era sempre stato certo della propria innocenza e convinto che non avrebbe ricevuto alcuna squalifica, avrebbe mai accettato di stare fermo tre mesi?Il suo avvocato, Singer, ha spiegato che convincere Sinner ad accettare l’offerta è stato “abbastanza complicato”.“Quando gli dicevo ‘be’, forse dovremmo patteggiare per tre mesi’, lui rispondeva ‘beh, perché dovrei farlo se il primo tribunale indipendente ha stabilito che non ci fosse alcuna squalifica? Perché dovrei accettare ora tre mesi?’,” racconta Singer.“Il mio consiglio è stato: ‘non si può mai sapere cosa accadrà durante un’udienza; sappiamo che la WADA punta a un anno, e se non accettiamo la loro offerta, andranno in tribunale chiedendo un anno di stop e chissà cosa potrebbero decidere quei tre giudici’.“Quindi, la prospettiva di tre mesi, a mio avviso, era una buona opportunità.”
    Un rientro perfettamente sincronizzatoIl nodo principale delle critiche riguarda la tempistica della sospensione. Sinner, reduce dalla vittoria all’Australian Open (secondo Slam consecutivo dopo gli US Open), è stato costretto a fermarsi appena 20 giorni dopo il trionfo a Melbourne, con l’annuncio che la sua squalifica avrebbe avuto decorrenza immediata. Ciò gli permetterà di tornare in campo il 5 maggio, a ridosso del Masters 1000 di Roma e in tempo per il Roland Garros, in programma a fine maggio.Molti colleghi sostengono che questa “coincidenza” penalizzi in modo minimo la stagione di Sinner, lasciandolo fuori soltanto per i tornei di minor importanza rispetto ai quattro Slam. Il britannico Liam Broady ha parlato di una gestione che incide “il meno possibile sulla carriera di Sinner”, mentre la stella svizzera Stan Wawrinka ha espresso un’amara rassegnazione, dichiarando di “non credere più nella pulizia del tennis”. Tali reazioni dipingono un clima di scetticismo all’interno del circuito, evidenziando come per molti la squalifica breve e calcolata potrebbe nuocere alla credibilità del sistema.
    I meccanismi legali: l’“istituto del case resolution agreement”Per comprendere a fondo il caso, è fondamentale analizzare il dispositivo che ha consentito a Sinner e alla WADA di giungere a un patteggiamento. Dal 2021, il regolamento antidoping prevede uno strumento chiamato “case resolution agreement”, attraverso cui è possibile raggiungere accordi su casi di positività senza passare per un lungo contenzioso davanti alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS). In questo modo, le parti possono accordarsi su una sanzione “intermedia”, ritenendola più adeguata rispetto a un esito binario (assoluzione totale o penalità più lunga).Stando alle dichiarazioni del legale di Sinner, Jamie Singer, la WADA avrebbe inizialmente valutato di portare la questione al CAS, puntando a una squalifica compresa tra uno e due anni. La difesa di Sinner, forte di un precedente pronunciamento di un tribunale indipendente che lo aveva assolto per “assenza di colpa o negligenza”, era sicura delle proprie ragioni. Al contempo, però, l’incertezza di un confronto in appello e la possibilità di una sospensione ben più lunga hanno spinto il giocatore ad accettare, seppur con molta riluttanza rivela la BBC, la pena ridotta di tre mesi.
    La controversia sul “principio di responsabilità oggettiva”Uno dei pilastri dell’antidoping è la “strict liability”, o responsabilità oggettiva, in base alla quale un atleta è ritenuto responsabile di tutto ciò che entra nel proprio organismo, a prescindere dall’intenzione. Pur essendo stato riconosciuto che Sinner non avesse alcuna volontà di doparsi, il fatto stesso di aver presentato tracce di clostebol – steroide anabolizzante vietato – in due diversi test non poteva rimanere impunito. Da qui la necessità, secondo la WADA, di ottenere almeno una squalifica che ribadisse il principio per cui gli atleti devono controllare attentamente qualsiasi sostanza con cui vengano in contatto.
    Come è avvenuta la contaminazione?Il caso Sinner ruota attorno a un episodio di contaminazione avvenuto attraverso il fisioterapista personale del tennista altoatesino, Giacomo Naldi, e il suo preparatore atletico, Umberto Ferrara. A innescare l’ingresso del clostebol nell’organismo di Sinner sarebbe stato uno spray cicatrizzante di uso comune in Italia, il Trofodermin, adoperato dal fisioterapista per medicare una propria ferita alla mano. Durante i massaggi, piccolissime tracce di questa sostanza sarebbero state trasferite a Sinner, risultando poi in due test positivi.La confezione del farmaco, acquistabile in farmacia, reca in modo ben visibile l’avvertenza “doping”; ciononostante, i due membri dello staff di Sinner – secondo quanto emerso dal tribunale indipendente – non avrebbero agito per aggirare le regole, bensì sarebbero incorsi in una disattenzione che si è rivelata fatale. L’azzurro ha poi deciso di concludere il rapporto professionale sia con Naldi sia con Ferrara. Tuttavia, l’assenza di una sanzione nei confronti dei due, che pure sono stati ritenuti responsabili dell’errore, ha alimentato ulteriori polemiche: attualmente Ferrara collabora con un altro tennista italiano di vertice, Matteo Berrettini.
    Il dilemma di accettare (o meno) la sanzioneL’aspetto più complesso, secondo il legale di Sinner, è stato convincere il suo assistito ad accettare qualsiasi sospensione. In effetti, il primo giudizio di un tribunale indipendente lo aveva prosciolto da ogni responsabilità, sostenendo la tesi della contaminazione involontaria. Ecco perché il giocatore non comprendeva la logica di patteggiare una pena, seppur ridotta. “Perché dovrei accettare tre mesi di squalifica, se un tribunale mi ha già assolto?”, avrebbe chiesto Sinner, secondo le ricostruzioni.La paura, però, era che, portando la battaglia legale fino al CAS, si potesse incorrere in un verdetto molto più severo, compreso tra 12 e 24 mesi di stop. Per prevenire uno scenario del genere, la trattativa con la WADA si è intensificata nel mese di febbraio, portando all’accordo lampo conclusosi nella notte del 14 febbraio.
    Reazioni nel circuito: trasparenza o favoritismi?La rapidità con cui è stato raggiunto l’accordo, unita al calendario agonistico “favorevole” per Sinner, ha scatenato un’ondata di scetticismo. Secondo alcuni giocatori, come il pluricampione Slam Novak Djokovic, il caso dimostra che “avere accesso ai migliori avvocati” possa incidere sull’esito finale, lasciando intendere che un top player abbia margini di manovra superiori rispetto a un atleta di minore fama e con minori risorse economiche.La Professional Tennis Players Association (PTPA), fondata da Djokovic insieme a Vasek Pospisil per tutelare gli interessi dei tennisti, si è detta allarmata dalla mancanza di “trasparenza, processi chiari e coerenza” nella gestione dei casi di doping. Per la PTPA, l’idea di risolvere un dossier così delicato tramite un “patteggiamento” ricorda il concetto di una “giustizia su misura”, dove ogni caso può essere negoziato, a discapito dell’uniformità e della credibilità delle regole.
    Il futuro di Sinner: un ritorno con qualche incognitaDopo un breve periodo di riposo e riflessione – che il giocatore ha scelto di trascorrere tra Monte Carlo e la casa di famiglia in Alto Adige – Sinner tornerà a giocare il 5 maggio. Fino al 13 aprile, il regolamento WADA gli impone di allenarsi soltanto in forma privata, senza contatti con altri professionisti. Successivamente, potrà riprendere una preparazione ufficiale, con la prospettiva di tuffarsi nel Masters 1000 di Roma, dove è atteso come beniamino di casa.Qui, il nostro tifo lo accoglierà con calore, poiché per la maggior parte degli appassionati nostrani la squalifica è stata percepita come un “errore giudiziario”. Sul piano internazionale, tuttavia, il ritorno del numero uno del mondo potrebbe essere meno sereno: gli scettici guarderanno con sospetto ogni sua prestazione di alto livello (senza un vero perchè), e nel circuito stesso è possibile che alcuni colleghi manifestino una freddezza in campo o nelle conferenze stampa come purtroppo già sta accadendo perchè la vicenda è stata gestita male e portate troppo per le lunghe.
    Uno sguardo all’intero sistema antidopingLa WADA difende la sua posizione, sostenendo che il caso Sinner confermi la validità del principio secondo cui ogni atleta è responsabile di ciò che assume, ma che allo stesso tempo si debba evitare di punire in modo eccessivo una contaminazione involontaria “lontana anni luce dal doping intenzionale”. Il general counsel della WADA, Ross Wenzel, ha esplicitamente sottolineato come questa vicenda fosse “un milione di miglia lontana dal doping”, ma che non si potesse rinunciare al principio della sanzione.Allo stesso tempo, il caso lascia emergere un problema annoso: la difficoltà nel definire un confine netto tra dolo, negligenza e colpa puramente accidentale. Gli organi antidoping sono costretti a bilanciare esigenze di fermezza e di proporzionalità: punire anche le minime contaminazioni per confermare la responsabilità oggettiva, ma senza avallare punizioni sproporzionate per chi non intendeva barare.
    Un’ombra sulla stagione tennistica non per colpa di SinnerIl patteggiamento di Jannik Sinner con la WADA, e l’intera vicenda legata al clostebol, potrebbero proiettare un’ombra persistente sul resto della stagione ATP. Per quanto il tennista italiano si dichiari tranquillo sulla propria posizione e disposto a concentrarsi esclusivamente sul rientro in campo, le critiche non accennano a diminuire.La percezione diffusa è che si sia aperta una nuova crepa nella fiducia verso la pulizia dello sport, alimentata dal sospetto che i nomi più prestigiosi possano negoziare condizioni migliori. Il tennis, nel corso degli anni, ha vissuto casi di doping meno frequenti rispetto ad altre discipline, eppure ogni singolo episodio di positività,specialmente se coinvolge un leader del ranking mondiale, assume rilevanza e mette in crisi l’intero sistema.Fa sorridere che Sinner “da pulito” ha già vinto numerosi titoli e un torneo dello Slam questa è sicuramente la conferma che lui ed il doping sono su strade totalmente diverse che non si incroceranno mai. Resta da capire però se l’accordo tra Sinner e WADA rappresenti una soluzione ragionevole a una situazione anomala, o se costituirà un pericoloso precedente, in cui i migliori giocatori, grazie a risorse legali ed economiche di alto livello, potranno gestire i propri casi di positività in modo privilegiato. Nel frattempo, il conto alla rovescia per il rientro in campo del numero uno del mondo è già iniziato, e gli occhi di tutti rimarranno puntati su di lui.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO