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    Masters 1000 Madrid: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Nardi fuori di 3 posti dal Md di Madrid

    Scritto da JOA20

    Scritto da marco.mazzoni

    Scritto da JOA20

    Scritto da Vincenzo

    Scritto da JOA20Curioso di vedere se per Roma taglieranno via Jannik oppure si “limiteranno” a segnarlo come WC fin dall’inizio

    Ma scusa non ho capito cosa intendi, forse ho capito, la settimana prossima esce l’entry list e lui non risulta ancora eleggibile per giocare? A sto punto io lascerei il nome così com’è, senza il taglio e né niente visto che poi comunque da maggio potrà giocare ecc

    Potrei aver preso un granchio ma Sinner non può iscriversi a tornei prima di riprendere ad allenarsi con giocatori professionisti (metà aprile quindi) e dato che le liste di Roma escono un mese prima del torneo in teoria dovrebbero tagliare via il suo nome come hanno fatto per Madrid.

    Per quello che mi ricordo del regolamento (vado a memoria), Sinner è il n.1 del mondo e quindi è iscritto di diritto ad un M1000 Mandatory come Roma. Pertanto, visto che all’avvio del torneo il periodo di sospensione sarà terminato, non deve iscriversi. Ci sarà e basta, a meno di sua decisione di cancellarsi per infortunio o altri problemi.Saluti!M.

    Quindi non dovrà chiedere una wild card per Roma? Avevo sentito così
    Non so dove l’hai letto ma è errato.Oltretutto mi sono preso la briga di andare a controllare il regolamento anti-doping, che così recita: “Where an Event that will or may take place after the period of Ineligibility has an entry deadline that falls during the period of Ineligibility, the Player may submit an application for entry in the Event in accordance with that deadline, notwithstanding that at the time of such application they are still Ineligible”.
    Quindi: Sinner anche nel periodo di sospensione può iscriversi a tornei. Per esempio, Amburgo.Questione chiusa.M. LEGGI TUTTO

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    Piatti sul ritorno di Sinner: “Questi mesi di stop gli daranno un vantaggio decisivo”

    Riccardo Piatti nella foto

    Ricardo Piatti analizza il ritorno di Jannik Sinner nel circuito, prevedendo grandi successi per il numero uno italiano.Jannik Sinner sta ultimando i preparativi per il suo atteso ritorno alle competizioni. Dopo diverse settimane lontano dai riflettori, il tennista italiano sta progressivamente riapparendo in pubblico, allenandosi nelle strutture che hanno recentemente ospitato il Masters 1000 di Montecarlo e condividendo sessioni di allenamento con colleghi del circuito.
    Il tennista altoatesino, che ha rilasciato poche interviste durante questo difficile periodo, ha ammesso di aver accettato i mesi di sospensione per evitare conseguenze peggiori. A pochi giorni dal suo rientro al torneo di Roma, cresce l’attesa per Sinner, che tornerà con lo stesso status con cui si era allontanato: quello di grande favorito in ogni competizione.
    “Tutta questa situazione è stata molto spiacevole per Sinner, ma sono sicuro che la trasformerà in qualcosa di positivo. Credo che in questi mesi Jannik abbia una carta molto importante in mano per vincere Roland Garros, Wimbledon e US Open”, ha dichiarato Ricardo Piatti ai microfoni di SuperTennis TV. L’anno scorso Sinner è arrivato lontano in diversi tornei del Grande Slam, come nel caso del Roland Garros, ma è evidente che il tennista di San Candido ha margine per aumentare ulteriormente il divario con i suoi inseguitori. Conquistare immediatamente un titolo al suo ritorno sarebbe inoltre una chiara dichiarazione d’intenti verso i suoi rivali.
    Piatti, ex coach di Sinner che conosce profondamente le capacità del tennista italiano, è convinto che questo periodo di pausa forzata non abbia interrotto la crescita dell’atleta. “Sono certo che in questi mesi di pausa, Jannik non si sia fermato. Durante la pandemia, per esempio, fu uno dei momenti di costruzione più importanti per lui. Si allenava fisicamente tre volte a settimana e giocava a tennis tutti i giorni”, ha spiegato.
    Il coach ha inoltre sottolineato la crescita complessiva del movimento tennistico italiano: “Dieci o quindici anni fa tutti vincevano la Coppa Davis e la BJK Cup tranne l’Italia, che era un passo indietro. Ora, invece, con tutto il tennis che c’è in Italia, siamo nella posizione giusta: è chiaro che è un vantaggio avere il numero 1 del mondo, ma se non c’è il numero uno, ci sono altri giocatori che possono entrare nella top 10 e vincere tornei”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Mouratoglou: “Musetti in finale di uno Slam? Dipende da solo lui, può farcela ma deve essere meno passivo”

    Lorenzo Musetti (foto Brigitte Grassotti)

    Il noto coach Patrick Mouratoglou ha dedicato una puntata della sua rubrica “Eye of the coach” all’analisi del gioco e potenzialità di Lorenzo Musetti che, dopo la grande settimana vissuta a Monte Carlo con l’accesso alla finale, è a un passo dallo sbarcare in top 10. Secondo l’allenatore francese Musetti ha un grande talento e il destino nelle proprie mani: può arrivare a giocarsi i titoli dello Slam a patto di tenere in campo un’attitudine meno passiva e di restare aggressivo per tutta la durata dell’incontro, altrimenti quel buon livello non sarà sufficiente.
    “Musetti è un grandissimo giocatore, ha tutto nel suo gioco” esordisce Mouratoglou nell’analisi dell’italiano. “Si muove molto bene sul campo, anche il diritto, il rovescio, il tocco sono ottimi, può giocare bene anche al volo. È un tennista completo con colpi di grande qualità. La sua palla è molto viva, quando colpisce può accelerare in ogni situazione, sia col diritto che col rovescio”.
    “Penso che la terra battuta sia la superficie migliore per lui perché è globalmente troppo passivo e questo è il motivo per cui a Monte Carlo i suoi incontri hanno avuto così tanti alti e bassi, perché è costantemente esitante sulla condotta da tenere. ‘Devo spingere, devo prendermi il rischio, devo comandare’ o ‘meglio attendere che sia l’avversario a sbagliare’. ‘Devo dare più rotazione alla palla, devo giocare slice, devo difendermi e così funzionerà’. Nel torneo ha perso diversi primi set e li ha persi male o è stato sotto di un break e quindi si è scosso e ha iniziato a giocare, ha iniziato a diventare aggressivo, ha iniziato a comandare. Così la partita è completamente cambiata“.
    “Spero per lui che questo torneo sia stata una grande lezione perché è davvero un grande tennista. Se riuscirà a cambiare mentalità, ad aver maggiore determinazione nell’essere quello che comanda e restare in difesa solo quando non ha nessun’altra opzione, il suo livello crescerà in modo esponenziale. In finale a Monte Carlo abbiamo visto un tennista che sta sempre all’attacco come Alcaraz contro uno che sta tanto in difesa come Musetti, e abbiamo visto come è finita. A livello di qualità tra i due non c’è una differenza enorme, entrambi in campo possono fare di tutto, entrambi riescono ad accelerare tantissimo sia col diritto che col rovescio, ma mentre uno ha una mentalità totalmente offensiva, l’altro è ancora a caccia di una costanza nel suo modo di stare in campo”.
    Mouratoglou fa un paragone tra Zverev e Musetti. “La differenza tra il tedesco e Lorenzo è che Sasha ha raggiunto un livello altissimo come contrattaccante, stazionando piuttosto dietro la riga di fondo campo ma non essendo difensivo, colpendo forte la palla senza creare, coprendo bene tutto il campo e tenendo una buona qualità e profondità di gioco per tutto lo scambio. E quando si pensava che avesse compiuto l’ultimo step ha visto che non poteva, perché mancava qualcosa di importante che non ha mai funzionato nel suo gioco. Sasha deve ancora imparare a fare uno o due passi avanti se la palla e più corta e colpire con più anticipo, andando più vicino al rimbalzo. Non ha mai imparato a farlo perché il suo tennis funzionava lo stesso. Non è per niente la stessa cosa per Musetti, sa che deve farlo, ma non lo fa abbastanza perché ancora si basa troppo sull’attesa che l’avversario possa sbagliare prima di lui. È la stessa cosa di gente come Gasquet o Monfils, ragazzi bravissimi a muoversi, rallentare e sperare che l’altro sbagliasse un colpo per primo. La qualità degli spostamenti di Gael è incredibile quindi è sempre riuscito a rimettere tantissime palle all’avversario, quindi questa tattica funziona alla grande fino a un certo livello. Ma quando la giochi contro i migliori, non funzionerà. Lorenzo comanda in alcune parti del match. Deve arrivare a farlo per tutta la durata di una partita, direi che a Monte Carlo lo ha fatto per un 40% del tempo, e per il 60% no. Se vuole arrivare al top del gioco, anche essere un numero uno, deve arrivare a farlo per il 100% dell’incontro. Se può arrivare in una finale Slam? Perché no, dipende da lui. Soltanto da lui“.
    Un’investitura importante quella di Mouratoglou che sottolinea potenziale ma anche difetti del nostro talento. Dall’estate 2024 Lorenzo ha fatto importanti passi in avanti, in tutti i sensi, anche a livello di aggressività e condotta di gioco. Dalla stagione su erba dell’anno scorso i risultati parlano chiaro: Musetti è tra i migliori, ma non sempre. Manca ancora la costanza e la capacità di tenere quest’attitudine positiva, anche nell’arco della stessa partita. Un salto di qualità da completare per affermarsi come vero top10 e diventare da corsa per altri Masters 1000, e non solo…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ITF Santa Margherita di Pula: Il resoconto di giornata (Giovedì 17 Aprile 2025)

    Nella foto (di Antonio Burruni): Yelyzaveta Kotliar.

    Nonostante la pioggia, si ritorna in campo nel giovedì del terzo dei sei Itf Combined del ciclo primaverile in corso di svolgimento sui campi in terra battuta di Santa Margherita di Pula, rientranti nella manifestazione Forte Village Tennis Project e organizzati dall’Asd Forte Village Sports Academy con il supporto dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna.Ancora pioggia nella mattinata, evento climatico che ha costretto gli organizzatori a far partire la giornata alle 14.30 su due campi.Quattro i match conclusi, tutti del main draw femminile.
    Salutano il torneo due tenniste italiane: la qualificata Vittoria Paganetti (sconfitta con un doppio 6-2 da un’altra tennista uscita dal tabellone cadetto, l’ucraina Yelyzaveta Kotliar) e la lucky loser Federica Di Sarra (6-2, 6-4 dalla giapponese Hikaru Sato, testa di serie numero 3).Sconfitta anche per la testa di serie numero 1, la francese Sara Cakarevic, che cede 6-2, 4-6, 6-4 alla finlandese Laura Hietaranta al termine di una sfida durata tre ore e 18′.La giornata si è chiusa con la vittoria della bulgara Iva Ivanova sulla tedesca Mara Guth con un doppio 6-4. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz: ‘Preferisco i Masters 1000 di una settimana, meglio per il tennis”

    Carlos Alcaraz (foto Brigitte Grassotti)

    Carlos Alcaraz ha brillato sul campo del Conde de Godó 2025, avanzando ai quarti di finale dopo una convincente vittoria contro Laslo Djere. Il tennista murciano, visibilmente soddisfatto, ha affrontato diversi temi interessanti nella conferenza stampa post-partita, spaziando dalle sue sensazioni in campo alle riflessioni più profonde sulla salute mentale nello sport professionistico.
    “Molto contento. Credo di aver espresso un livello migliore rispetto al primo incontro,” ha dichiarato Alcaraz analizzando la sua vittoria. “È vero che lui nel primo set mi ha concesso molto, ha commesso molti errori, così ho potuto giocare più tranquillo e con un livello migliore. Nel secondo set è stato un po’ più complicato, ma sono molto felice di averlo chiuso in due set e di aver trovato un buon livello alla fine della partita.”
    Il giovane campione spagnolo ha sottolineato quanto sia stato cruciale il giorno di pausa prima dell’incontro: “Era molto necessario,” ha commentato sorridendo. “Non pensare al tennis, perché ieri mi sono completamente dimenticato che ci fosse il tennis e il torneo. Ho voluto staccare, riposare, non venire al club e vedere le stesse facce… mi ha aiutato a ricaricare le batterie e l’energia in vista della giornata di oggi, per essere più fresco. La giornata di ieri è stata molto buona e necessaria.”
    Interrogato sul fatto che tutti i principali favoriti siano avanzati ai quarti di finale, Alcaraz ha osservato: “Credo che tutti gli anni siano stati difficili. Il Godó è uno dei tornei 500 più complicati: viene sempre gente molto, molto brava, diversi top-10, ed è incredibile. Noi favoriti siamo tutti ai quarti, e questo è molto positivo per il torneo e per il pubblico, permette loro di godere di un buon tennis. Bisognerà lottare, tutte le partite sono complicate. Non dirò se è più o meno complicato degli anni precedenti, so solo che sarà una battaglia da qui in avanti.”
    Uno dei momenti più intensi della conferenza stampa è arrivato quando ad Alcaraz è stato chiesto di commentare, alla luce delle recenti dichiarazioni di Sara Sorribes sui suoi problemi di salute mentale, il periodo difficile vissuto tra Miami e Montecarlo.“Oggi, purtroppo, noi e tutta la gente diamo molta importanza ai social network. Leggiamo ogni tipo di commento e, sfortunatamente, prestiamo più attenzione a quelli negativi che a quelli positivi, e questo ci colpisce,” ha spiegato Alcaraz. “Il tennis è uno sport molto esigente, sei lì settimana dopo settimana e torneo dopo torneo: serve un livello di resistenza mentale molto alto, e molte volte non ti rendi conto che devi fermarti finché non arrivi a un limite in cui fermarti alcuni giorni non è sufficiente, hai bisogno di fermarti molto di più.”“Io, grazie a Dio, non sono arrivato al punto di dover fermarmi per diversi mesi; mi sono semplicemente fermato alcuni giorni e questo mi ha aiutato,” ha continuato. “A volte bisogna sapere cosa hanno bisogno il corpo e la mente: dopo Miami sapevo che avevo bisogno di alcuni giorni di disconnessione, di non pensare al tennis, di stare con la famiglia, circondato dalla mia gente e di chiarirmi le idee. Mi sono stati molto utili quei cinque giorni per rendermi conto di cosa fosse importante per me. Questo mi ha aiutato molto per iniziare il tour sulla terra battuta, Montecarlo, nel modo giusto.”Alcaraz ha poi espresso solidarietà alla collega Sorribes: “È un peccato vedere Sara, una persona così allegra, dire queste parole e lasciare il tennis per alcuni mesi, ma le auguro di trovare presto le risposte di cui ha bisogno e spero che la vedremo presto divertirsi e lottare come sempre, perché è una grande guerriera.”
    Quando gli è stato chiesto se preferisse i Masters 1000 di due settimane, con giorni di riposo, o quelli di una settimana, con la possibilità di giocare da mercoledì a domenica ininterrottamente, Alcaraz ha risposto in modo chiaro: “Io preferisco i Masters 1000 di una settimana. È molto meglio per il tennis. Fin dal primo o secondo turno vediamo partite di altissimo livello: per il pubblico, fin dal primo turno può godersi il torneo e viverlo con entusiasmo. Per noi, il fatto che sia di una settimana riduce i giorni fuori casa, i giorni di alta esigenza mentale. Ci dicono che abbiamo giorni di riposo tra una partita e l’altra, ma alla fine non riposi, perché devi andare ad allenarti, prepararti mentalmente… quando sei in torneo, mentalmente non riposi, e quello è il complicato, essere due settimane sempre sul pezzo e al 100%. Preferisco molto di più, anche se è più impegnativo, i Masters 1000 di una settimana.”
    L’intervista si è conclusa con una nota leggera sulla partita di calcio tra Real Madrid e Arsenal: “È stata una serata dura per i tifosi del Madrid,” ha sorriso Alcaraz. “Mi ha persino un po’ abbattuto. Ma insomma, sapevamo che era difficile, era un’eliminatoria complicata e meno male che è rimasto solo nella giornata di ieri. Oggi l’ho già dimenticato, concentrato sulle mie cose, ma è stato un peccato.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO