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    Cocciaretto inizia l’erba con il brivido: vittoria in rimonta contro Hartono ad Hertogenbosch

    Elisabetta Cocciaretto nella foto – Foto Getty Images

    Elisabetta Cocciaretto ha dato il via alla sua stagione su erba nel migliore dei modi, superando al primo turno del WTA 250 di ‘s-Hertogenbosch la padrona di casa Arianne Hartono con il punteggio di 7-6(11) 7-5 dopo una battaglia durata quasi tre ore sul Centre Court dell’Autotron Rosmalen.La numero 123 del ranking WTA è stata costretta a sudare ogni singolo punto contro un’avversaria determinata a sfruttare il fattore campo. Hartono, entrata nel tabellone principale grazie a una wild card degli organizzatori e numero 177 del mondo, ha messo in difficoltà fin da subito la favorita italiana con un tennis aggressivo e coraggioso, sostenuta dal caloroso pubblico olandese andando avanti per 5 a 2 ma l’azzurra ha recuperato il break ed ha impattato sul 5 pari.Il tie-break che ne è seguito sarà ricordato come uno dei più lunghi ed emozionanti della stagione. Ben 24 punti giocati con un’intensità incredibile, con entrambe le giocatrici che hanno avuto multiple occasioni per chiudere il set. Il punteggio è oscillato continuamente, con mini-break e contro-mini-break. Alla fine, è stata l’esperienza e la freddezza nei momenti chiave di Cocciaretto a fare la differenza, chiudendo 13-11 dopo aver annullato quattro set point all’avversaria.Nel secondo set l’azzurra dopo aver perso un break di vantaggio nel terzo game, piazzava il break decisivo nel dodicesimo gioco chiudendo set e match per 7 a 5.
    Questa vittoria rappresenta un ottimo inizio per Cocciaretto nella sua preparazione verso Wimbledon. L’italiana ha già dimostrato di saper esprimere un buon tennis sull’erba, raggiungendo la semifinale a Birmingham nel 2024 e il terzo turno nei Championships nel 2023.Al secondo turno, l’azzurra affronterà la vincente del match tra la polacca Magda Linette, testa di serie numero 4, e l’americana Bernarda Pera. Linette partirà favorita essendo la giocatrice con ranking più alto, ma l’erba può sempre riservare sorprese.
    WTA ‘S-Hertogenbosch Arianne Hartono• 0650 Elisabetta Cocciaretto0770 Vincitore: Cocciaretto ServizioSvolgimentoSet 3Arianne HartonoServizioSvolgimentoSet 2Arianne Hartono 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-6 → 5-7Elisabetta Cocciaretto 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6Arianne Hartono 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5Elisabetta Cocciaretto 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 4-5Arianne Hartono 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4Elisabetta Cocciaretto 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4Arianne Hartono 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3Elisabetta Cocciaretto 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Arianne Hartono 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2Elisabetta Cocciaretto 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A0-2 → 1-2Arianne Hartono 0-15 0-30 0-400-1 → 0-2Elisabetta Cocciaretto 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 1-1* 2-1* 2*-2 3*-2 4-2* 4-3* 5*-3 5*-4 5-5* 5-6* 6*-6 7*-6 7-7* 8-7* 8*-8 9*-8 9-9* 10-9* 10*-10 10*-11 11-11* 11-12*6-6 → 6-7Elisabetta Cocciaretto 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6Arianne Hartono 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5Elisabetta Cocciaretto 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-405-4 → 5-5Arianne Hartono 15-0 15-15 15-30 15-405-3 → 5-4Elisabetta Cocciaretto 0-15 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3Arianne Hartono 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2Elisabetta Cocciaretto 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2Arianne Hartono 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1Elisabetta Cocciaretto 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 3-1Arianne Hartono 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1Elisabetta Cocciaretto 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1Arianne Hartono 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e la finale a Parigi: prima volta in 77 anni che si vince una finale Slam salvando tre match point. L’ultimo precedente risale a Wimbledon 1948 con Bob Falkenburg contro John Bromwich

    Jannik Sinner con Carlos Alcaraz – Foto Patrick Boren

    Non è la prima volta che si vince una finale di Grand Slam salvando qualche palla match nell’era Open come abbiamo visto ieri, ma quello che ha fatto Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner nella finale del Roland Garros 2025 è qualcosa che era successo soltanto una volta nella storia e ben 77 anni fa. Sì, avete letto bene. Bisogna tornare indietro fino a Wimbledon 1948 per vedere come Bob Falkenburg salvò tre palle match contro John Bromwich e si laureò campione all’All England Lawn Tennis Club.
    La statistica è semplicemente straordinaria e colloca l’impresa di Alcaraz in una dimensione storica unica. Per la prima volta in quasi 77 anni, un giocatore ha vinto una finale di Grand Slam dopo aver salvato tre palle match: Wimbledon 1948 con Bob Falkenburg che batté John Bromwich, e Roland Garros 2025 con Carlos Alcaraz che ha superato Jannik Sinner.
    Questo dato rende l’impresa dello spagnolo ancora più eccezionale di quanto già non fosse. Settantasette anni di tennis ai massimi livelli, migliaia di partite, centinaia di finali di Grand Slam, e solo due giocatori nella storia sono riusciti a compiere questo miracolo sportivo. Il fatto che Alcaraz sia riuscito nell’impresa proprio sulla terra battuta del Roland Garros, in una finale durata oltre cinque ore contro il numero uno del mondo, aggiunge ulteriore valore a questa prestazione leggendaria.
    Bob Falkenburg era un tennista americano che nel 1948 riuscì a scrivere una pagina indimenticabile della storia di Wimbledon. La sua vittoria contro Bromwich rimase impressa nella memoria degli appassionati dell’epoca, ma probabilmente nemmeno lui avrebbe immaginato che ci sarebbero voluti 77 anni per rivedere qualcosa di simile in una finale di Grand Slam.Falkenburg vinse il torneo di singolare maschile a Wimbledon nel 1948, superando John Bromwich in finale con un punteggio di 7-5, 0-6, 6-2, 3-6, 7-5. Durante la finale, Falkenburg riuscì a salvare tre match point consecutivi. Questa vittoria è stata particolarmente importante perché è stata la prima volta dal 1927 che un giocatore riusciva a vincere una finale di Wimbledon dopo aver salvato un match point.
    Il parallelo tra le due imprese è affascinante: due epoche completamente diverse del tennis, due superfici opposte (l’erba di Wimbledon e la terra battuta di Parigi), ma la stessa capacità straordinaria di trasformare una sconfitta certa in un trionfo memorabile. Entrambi i giocatori hanno dimostrato che nel tennis, come nella vita, nulla è mai veramente finito fino all’ultimo punto.
    Il dato assume ancora più valore considerando l’evoluzione del tennis moderno. Nel 1948 il gioco era completamente diverso da quello attuale: racchette di legno, superfici in quel caso più veloce, preparazione atletica molto diversa. Eppure, la sostanza rimane la stessa: la capacità di non mollare mai e di trovare dentro di sé le risorse per ribaltare situazioni apparentemente impossibili.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Lunedì 09 Giugno 2025

    Q2:Basile (821)–Cecchinato (327)

    Inizio 10:30(H2H: 0–0)

    Q2:Fatic (305)–Picchione (418)

    2° inc. ore 10:30(H2H: 0–0)

    R32:Travaglia (300)–Tomic (238)

    Non prima 15:00(H2H: 0–0)

    R32:E. Ymer (260)–Zeppieri (367)

    Non prima 18:00(H2H: 0–1)

    R32:Nardi (98)–Purtseladze (237)

    Non prima 20:30(H2H: 0–0)

    Q2:Roca Batalla (360)–Napolitano (604)

    Inizio 10:30(H2H: 0–2)

    Q2:Marti Pujolras (328)–Bondioli (453)

    2° inc. ore 10:30(H2H: 1–0)

    R32:Carboni (525)–Pavlovic (229)

    Non prima 14:30(H2H: 0–0)

    Q2:Ratti (1559)–Piraino (443)

    Inizio 10:30(H2H: 0–0)

    Q2:Campana Lee (449)–Weis (493)

    TBA(H2H: 0–0) LEGGI TUTTO

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    Manuel Mazza conquista il Trofeo BCC G. Toniolo e San Michele di San Cataldo. Il vincitore: “Grazie al caloroso e numeroso pubblico di Caltanissetta”

    Manuel Mazza premiato da Salvatore Saporito presidente BCC

    Manuel Mazza ha vinto l’ITF da 15.000 dollari Torneo Internazionale Città di Caltanissetta Trofeo BCC G. Toniolo e San Michele di San Cataldo. Il riminese, 26 anni, ha superato Gianmarco Ferrari per 62 64; per il toscano un doloroso déjà vu, anche lo scorso anno era stato sconfitto in finale.TC Caltanissetta gremito dal grande pubblico per la chiusura di una settimana di apprezzabile tennis.
    Durante le cerimonia di premiazione riconoscimenti per il supervisor Sebastiano Cavarra (premiato dal direttore del torneo Ivano Aquilina), per Salvatore Saporito presidente de la BCC G. Toniolo e San Michele di San Cataldo (premiato dal presidente del TC Caltanissetta, Claudio Miccichè) e per il primo cittadino Walter Tesauro (premiato dal vicepresidente del TC Caltanissetta, Gianluca Nicosia).
    Ferrari nel ricevere il trofeo come secondo classificato ha commentato: ”Dopo la sconfitta dello scorso tornato sono tornato per rifarmi. E’ stata una settimana bellissima con un pubblico caloroso durante tutte le partite. Bello giocare in questa situazione e grazie all’organizzazione, alle persone che ne fanno parte: è una famiglia. Speriamo il prossimo anno vada meglio. Faccio i complimenti a Manu, ha fatto una bellissima settimana. Oggi sono partito un po’ frenato, lui ha fatto una bellissima partita. Nel secondo set sono partito più aggressivo ma lui ha trovato le giuste contromisure”.
    Evidentemente felice il vincitore Manuel Mazza: “Grazie al pubblico, numeroso e caloroso, nonostante sia in corso un match molto importante (ndr riferimento alla Finale del Roland Garros, Sinner-Alcaraz), grazie a tutti di essere qua. Mi spiace aver fatto fuori il beniamino di casa ma nel tennis una volta si vince, una volta si impara. Oggi sono stato fortunato all’inizio ed è andata bene, Il secondo set è stato molto combattuto, poi anche lì alcuni episodi fortunati”
    Il primo cittadino del capoluogo nisseno, Walter Tesauro: “Una settimana intensa, in una struttura magnifica, noi fin dall’inizio siamo stati vicini all’organizzazione del torneo sia come Comune sia come Libero Consorzio Comunale. Vogliamo crescere insieme. Lo sport è aggregazione, condivisione e si trasforma in messaggio per i giovani”.
    Giorgio Giordano, presidente Sicilia FITP: “Un torneo a cui sono legato, un ITF M15 che ha un’organizzazione di livello superiore, da challenger. Lavoreremo per tornare ai livelli di un tempo, ci sono le caratteristiche, il sostegno delle istituzioni e degli sponsor”.
    Claudio Miccichè, presidente del TC Caltanissetta: “In primis grazie alla BCC nella persona del presidente Salvatore Saporito che ha immediatamente creduto nel progetto: una spinta energica e motivante. Analogo ringraziamento non solo per la vicinanza ma, per il sincero sostegno all’idea, alla manifestazione, alla nostra passione da parte del sindaco Walter Tesauro, della Giunta, del Comune e del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta. Altro ingrediente imprescindibile, il sostegno di tutti i nostri sponsor. Grazie a chi ha lavorato dietro le quinte: lo staff, la segreteria, la transportation, tutti tessere di un puzzle armonico. Questa seconda edizione vuole essere un ulteriore passo, per un cammino lungo, proficuo e di crescita. Accarezziamo un sogno che si chiama challenger. Grazie alla città di Caltanissetta, ai nisseni, ai siciliani, che in questa settimana ci sono stati vicini”. LEGGI TUTTO

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    La conferenza stampa del campione del Roland Garros 2025, Carlos Alcaraz: “Una partita non è finita finché l’altro non vince l’ultimo punto”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Boren

    IL MODERATORE: Congratulazioni, Carlitos, per un’altra vittoria in uno Slam. È stata la partita più emozionante della tua carriera?CARLOS ALCARAZ: Beh, sì, questa è stata senza dubbio la partita più emozionante che abbia mai giocato finora. Credo che oggi il match abbia avuto davvero tutto: momenti bellissimi, momenti molto difficili. Sono semplicemente molto felice. E orgoglioso di come ho gestito tutto oggi.Non è stato facile. È la prima volta che rimonto da due set a zero. E credo che non potesse esserci occasione migliore per farlo che nella finale di uno Slam.
    DOMANDA: Questa partita verrà probabilmente ricordata come Borg-McEnroe a Wimbledon nel 1980 o Federer-Nadal nel 2008. Cosa provi sapendo di essere entrato nella storia del tennis?ALCARAZ: Onestamente, se le persone mettono questa partita sullo stesso piano di quelle, è un enorme onore per me. Non so se sia davvero allo stesso livello, perché quei match fanno parte della storia del tennis, della storia dello sport.Lascio che siano gli altri a parlarne. Ma per me, anche solo vedere il nostro nome legato alla storia del Roland Garros e degli Slam è qualcosa di incredibile. Mi fa felice, ma la discussione la lascio agli altri.
    DOMANDA: La prima parte della partita non sembrava all’altezza della leggenda che poi è diventata. Eri sotto due set e un break. Cos’hai fatto per ritrovare energia e cambiare l’inerzia? Il pubblico ti ha aiutato?ALCARAZ: Beh, dovevo solo lottare. Dovevo crederci fino alla fine.Quando ha brekkato a inizio terzo set, ho pensato che fosse tutto nelle sue mani. Sentivo che ogni cosa che faceva andava bene: colpi vincenti, niente errori, persino le stecche andavano sulla riga…Quella era la sensazione. Ma ho provato a cancellare quei pensieri e continuare a combattere.Ovviamente il pubblico è stato fondamentale per me oggi. Tutto lo stadio era fantastico, ma c’erano alcuni angoli in particolare che mi hanno davvero spinto. Li ringrazio tanto.Senza di loro, probabilmente, non sarei riuscito a rimontare.
    DOMANDA: Non è la prima volta che trovi il tuo miglior tennis nel quarto o quinto set. È successo anche l’anno scorso. Come hai costruito questa capacità di alzare il livello nei momenti decisivi?ALCARAZ: Ripeto sempre a me stesso che in certi momenti bisogna rischiare, a prescindere da tutto. Che sia il super tiebreak del quinto set o un game cruciale, bisogna andare, senza paura degli errori.Oggi era tutto una questione di crederci. Non ho mai dubitato di me stesso.E credo sia per questo che riesco a esprimere il mio miglior tennis nei momenti più difficili.
    DOMANDA: Alcuni scambi sembravano irreali. Hai avuto anche tu questa sensazione?ALCARAZ: Sì, assolutamente. Ci sono stati momenti in cui il livello era folle. Jannik ha giocato ad altissimo livello. In certi frangenti mi chiedevo: “Cosa posso fare?”Colpiva in modo incredibile, si muoveva benissimo, non sbagliava nulla.Alcuni punti sembravano davvero irreali, e mi sono anche goduto giocare a quel livello. Penso che anche il pubblico abbia apprezzato. Sì, l’ho pensato: era irreale.
    DOMANDA: Uno dei punti chiave è stato sul 6-5 per lui, 15-30 nel quinto, quando hai tirato un dritto incrociato incredibile. E poi ci sono i tre match point salvati. Cosa ricordi meglio?ALCARAZ: È difficile sceglierne uno. Quei tre match point sono stati qualcosa di incredibile. Ma se parliamo di qualità, forse i punti sul 6-5, 15-30 o 30 pari, vantaggi, 40 pari… quelli li ricordo molto bene.Ancora oggi non so come ho fatto. Lui dominava quel game, tirava sulle righe. Ma sono riuscito a salvarlo. Forse sceglierei proprio quel game.
    DOMANDA: Hai appena vinto il tuo quinto Slam a 22 anni e un mese, esattamente come Nadal. Che effetto ti fa?ALCARAZ: Devo ancora rendermene conto. È il primo passo, credo.Vincere il quinto Slam alla stessa età di Rafa… lo prendo come un segno del destino.È una statistica che porterò sempre con me. Rafa è il mio idolo, la mia ispirazione.È un enorme onore. E spero che non finisca qui.
    DOMANDA: È stata la tua dodicesima sfida contro Jannik. La prima in una finale Slam. Quanto sarà importante per la vostra rivalità?ALCARAZ: Ogni match contro di lui è importante. Questa è stata la prima finale Slam tra noi, e spero non l’ultima.Ogni volta che giochiamo, alziamo entrambi il livello. E credo che per i tifosi sia altrettanto speciale.Se vuoi vincere gli Slam, devi battere i migliori. E farlo in finale è ancora più bello.Non credo sia un punto di svolta definitivo. So che Jannik imparerà da questo match e tornerà più forte. E anch’io cercherò di migliorare, capire come fargli più male tatticamente.Non lo batterò per sempre, questo è sicuro. Ma continuerò a imparare e spero di giocare ancora tante finali Slam contro di lui.
    DOMANDA: Hai vinto tre finali Slam in rimonta. Ti piace la pressione di dover rincorrere?ALCARAZ: Preferisco vincere in tre set, sinceramente! (ride)Ma quando la situazione è difficile, bisogna lottare. È una finale Slam. Non è il momento di essere stanchi o di mollare. È il momento di resistere, di trovare il proprio momento e andare avanti.Credo che i veri campioni si formino proprio in queste situazioni. È ciò che i grandi hanno fatto per tutta la carriera.Cerco di sentirmi a mio agio nella pressione. E non ne ho paura.
    DOMANDA: Hai detto che non hai mai dubitato di te stesso. Ma quando eri sotto di tre match point, ci credevi davvero?ALCARAZ: Assolutamente sì. Una partita non è finita finché l’altro non vince l’ultimo punto.È vero, ero a un punto dalla sconfitta. Ma tanti giocatori sono tornati da match point sotto, anche in finali Slam.Volevo essere uno di loro.Ci ho creduto sempre, anche sotto di tre match point. Ho pensato: “Un punto alla volta”. Uno, poi un altro. Provi a salvare quel game e continui a crederci. Questo è ciò che ho fatto.
    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Bari, Todoni conquista la quarta edizione dell’Open delle Puglie

    La rumena supera in finale l’ungherese Anna Bondar e bissa il successo dello scorso anno

    Nel giorno in cui il tennis femminile italiano trionfa a Parigi con la vittoria nel doppio del Roland Garros di Jasmine Paolini e Sara Errani, Bari celebra la vittoria della rumena Anca Todoni nella quarta edizione dell’Open delle Puglie. Todoni ha la meglio sulla ungherese Anna Bondar (6/7, 6/4, 6/4) nella finale del torneo internazionale Wta125 svolto sui campi in terra rossa del Circolo Tennis di via Martinez, e bissa il successo dello scorso anno.Inizio a favore della rumena, che detta il ritmo e i suoi colpi fanno male all’avversaria ungherese. Grazie al break del 3-1, Todoni allunga sul 5-2 per poi subire la rimonta della Bondar. L’ungherese, infatti, è una grande lottatrice e con il break del 4-5 riprende il match e si porta in vantaggio sul 6-5, per poi vincere il set con un tie break chiuso sul 7-4, dopo un’ora e 15 minuti di gioco.Nel secondo parziale, le due contendenti continuano a lottare punto su punto “mantenendo” il turno di battuta fino al pari 2. Poi è ancora la Todoni che tenta nuovamente l’allungo “breccando” la Bondar sul 3-2, ma questa volta riesce ad arrivare fino in fondo alla vittoria per 6-4, dopo altri 45 minuti di un gioco bello e a tratti spettacolare.Grande equilibrio anche nel terzo parziale fino al 4-2 per la Bondar che imprime forza e precisione ai suoi colpi. La Todoni le prova tutte e si riporta sul pari 4, ribalta il risultato e vince per 6/4, dopo oltre tre ore di partita.
    “Settimana dura per i problemi avuti al ginocchio che mi hanno messo ansia – racconta tra le lacrime la vincitrice Anca Todoni -. Poi ho cominciato a giocare in questa settimana e le vittorie mi hanno dato fiducia e speranza, fino ad arrivare alla vittoria finale. Sono contenta e Bari mi continua a portare fortuna. Non dico di tornare per il prossimo anno, perché spero di andare avanti a Parigi, ma se non dovesse andare così sarò ben lieto di tornare in Puglia. Grazie al pubblico per il supporto che non dimenticherò”.“La finale di quest’anno è stata la conferma di come sia cresciuto il torneo in queste quattro edizioni – commenta il direttore Enzo Ormas -. Abbiamo assistito ad un tennis per palati fini, durante tutta la settimana e in finale c’è stata tanta qualità espressa da due giocatrici di valore nel circuito wta. Questo ripaga gli sforzi fatti dall’organizzazione e dagli sponsor che hanno garantito la riuscita dell’evento. E da domani si comincerà a pensare già alla prossima edizione”.“Bilancio positivo che ci soddisfa – dice la presidente del Circolo Tennis di Bari, Nicoletta Virgintino -. Il grande caldo non ha giocato a nostro favore, ma i match serali e l’intrattenimento post partite ha creato quel clima di festa che ha regalato sorrisi e socializzazione ai numerosi presenti, durante l’intera settimana”.“Il Wta di Bari sta diventando il punto di riferimento nazionale per questo circuito – aggiunge il vice presidente nazionale Fitp, Isidoro Alvisi -. Puntiamo a farlo crescere ulteriormente, magari accompagnandolo con qualche giovane italiana che possa affermarsi nell’immediato futuro. Intanto, rimarchiamo il bel risultato della barese Paganetti, giunta in semifinale nel doppio”. LEGGI TUTTO

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    Sinner: “Fa male, ma sono orgoglioso di aver fatto parte di un match così”

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Dopo cinque ore e 26 minuti, la finale più lunga nella storia del Roland Garros ha incoronato Carlos Alcaraz, ma non ha tolto nulla alla grandezza di Jannik Sinner. L’azzurro, uscito sconfitto 4-6 6-7(5) 6-4 7-6(6) 7-6(5), si è presentato con grande dignità in conferenza stampa. A caldo, tra emozioni contrastanti e la consapevolezza di aver dato tutto, il numero 1 del mondo ha provato a fare ordine tra pensieri e delusione.“È difficile da accettare ora,” ha ammesso Sinner. “Sono comunque felice di aver espresso un grande livello. In generale sono contento del torneo, ma ovviamente questa sconfitta fa male. Ho cercato ogni giorno di migliorare, di mettermi in condizione di giocare partite così importanti. E oggi è stato un match davvero di altissimo livello.”
    Ripensando ai momenti chiave, Sinner ha raccontato il passaggio tra il quarto e il quinto set, quando era stato a un punto dal titolo. “Ero deluso, certo. Avevo match point, stavo servendo per il match. Ma sono rimasto lì, mentalmente solido Oggi le occasioni le ho avute. Ero avanti di un break nel terzo. Avanti di un break nel quarto. Ho avuto tre match point. Ho servito per il match. Sono tornato sotto. Sul 6-5 nel quinto ho avuto altre chance.Insomma, tante opportunità che non sono riuscito a sfruttare.A volte ci sono giornate così. E non puoi farci niente. Quindi sì, è stata una partita diversa.Non gli ho regalato nulla. Quando entri nel quinto set in uno Slam, cerchi sempre di resettare. Quando poi la partita finisce, è tutto diverso. Arrivano emozioni che non puoi più controllare.”
    A chi gli faceva notare un passato poco favorevole nei match maratona, Jannik ha risposto con chiarezza: “Oggi non si può paragonare ad altri match. Fisicamente stavo bene, anche se ovviamente ero stanco. Ma lo era anche Carlos. È stata una battaglia fisica e mentale. Ho avuto le mie occasioni, ma oggi è andata così. Fa parte del gioco. Ci sono sorprese in questo sport Secondo me era partito bene il terzo Poi ho preso subito questo break Ero più o anche 30-0 quel game lì Il terzo 1-0 E lì poteva già cambiare un po’ la partita Perché se va da 2-0 È forse un pochettino diverso Però sai Ora parlare con sé Se avessi tirato il dritto sul match point Non lo so quindi Boh Sai è il numero due al mondo lui È il giocatore migliore che c’è sulla terra In questo momento Ha vinto ora il quinto slam Cioè non ci sono sorprese Cioè questi giocatori ti fanno cambiare la partita Quindi non è Ha avuto tante chance quello sì Non sono riuscito a sfruttare E basta ”
    Sulle differenze con altre finali, Sinner è apparso lucido: “Oggi non pensavo nemmeno che fosse una finale. C’era solo Carlos da battere. Mi sentivo molto più pronto rispetto a Roma, il mio livello è cresciuto. Questo era il mio obiettivo principale. Peccato solo non aver sfruttato le tante occasioni avute. Ma se guardi solo la parte triste dello sport, non riesci più ad andare avanti. Io sono migliorato rispetto all’anno scorso e voglio continuare a spingere.”Il paragone con Wimbledon 2022, dove perse in rimonta da Djokovic dopo essere stato avanti due set, torna inevitabile: “È una partita diversa. Allora ero in un altro momento della mia carriera, e quando Novak alzò il livello, sentii che non avevo possibilità. Oggi invece le occasioni le ho avute: avanti di un break nel terzo, avanti di un break nel quarto, tre match point, servito per il match, e ancora chance nel quinto. A volte semplicemente non si riesce a chiudere. Succede.”Nonostante la delusione, Jannik trova forza nelle sue radici: “La mia famiglia e le persone vicine mi stanno aiutando. Mio padre oggi non era nemmeno a Parigi, stava lavorando. Non cambia nulla, siamo una famiglia semplice. Mia mamma era qui, e immagino che mio padre abbia guardato in TV, se ha finito di lavorare.”
    “Non avrei mai immaginato di arrivare fin qui. Non era nemmeno un sogno da bambino, perché sembrava troppo lontano. E oggi ho giocato la finale più lunga della storia del Roland Garros. Fa male, ma non puoi continuare a piangere. Si va avanti.”Infine, riflettendo sul valore storico della partita, Sinner non nasconde l’orgoglio: “Ogni rivalità è diversa. Ai tempi di Federer, Nadal, Djokovic, si giocava in modo diverso. Ma oggi anche noi stiamo producendo tennis spettacolare, e penso sia bello per il nostro sport. Sono felice di far parte di tutto questo. Ovviamente, sarei stato ancora più felice con il trofeo tra le mani. Ma oggi non si può cambiare nulla.”
    Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO