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    Sinner quasi perfetto: contro Altmaier raggiunge il secondo miglior punteggio della stagione ATP

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il dominio di Jannik Sinner nel primo turno dell’ATP 500 di Vienna non si misura solo nel netto 6-0 6-2 inflitto a Daniel Altmaier, ma anche nei numeri. Secondo i dati forniti da Tennis Insights, la prestazione dell’azzurro ha ottenuto un punteggio medio di 9.61, il secondo più alto registrato nel circuito ATP nel 2025.
    Un dato che testimonia la straordinaria efficienza del gioco di Sinner: precisione al servizio, aggressività controllata da fondo campo e un ritmo di scambio quasi impeccabile. L’unica prestazione superiore, sempre secondo il sistema di valutazione statistica della ATP, risale al Masters 1000 di Roma, quando lo stesso Sinner aveva totalizzato un 9.62 nella vittoria contro Casper Ruud.
    A completare la top 5 stagionale figurano Daniil Medvedev (9.53 nel match contro Halys a Halle) e Carlos Alcaraz, autore di due performance d’élite a Tokyo: 9.47 contro Nakashima e 9.42 contro Fritz.
    Questi numeri confermano ancora una volta quanto Sinner sia diventato un punto di riferimento assoluto nel tennis mondiale: capace non solo di vincere, ma di farlo con una qualità e una continuità che pochi possono eguagliare. Se la perfezione nel tennis non esiste, il 9.61 di Vienna è quanto di più vicino ci possa essere.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz cambia look: addio al biondo platino, bentornato al nero corvino

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz ha sorpreso tutti nella giornata di martedì 21 ottobre, apparendo in una fotografia pubblicata dal suo parrucchiere di fiducia, Víctor Barber, con un look completamente diverso. Dopo settimane con il celebre tinta platino che aveva fatto impazzire i fan e i social, il campione spagnolo ha deciso di dire addio ai capelli chiari per tornare a un tono più naturale.
    Secondo quanto riportato, Alcaraz avrebbe temporaneamente abbandonato il platino per esigenze pubblicitarie: il ventiduenne murciano avrebbe infatti preso parte a un set commerciale, motivo per cui è stato immortalato con i capelli neri in uno scatto misterioso.
    A rendere il tutto ancora più enigmatico è stato proprio il post del suo barbiere, che ha scritto sui social:“Il bianco è sparito?”

    Enigmatic Victor Barber post️:
    “White is gone?”
    And you can see Alcaraz with black hair, probably filming a commercial pic.twitter.com/J8p8c9y5qQ
    — Alcaraz Updates (@alcarazzupdates) October 21, 2025

    Una frase enigmatica che ha scatenato la curiosità dei tifosi, già divisi tra chi spera in un ritorno definitivo al suo colore naturale e chi invece vorrebbe rivederlo presto con il biondo che tanto aveva fatto discutere. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz da record anche fuori dal campo: la racchetta di Wimbledon 2023 venduta per oltre 170 mila dollari

    La vittoria di Alcaraz a Wimbledon 2023

    Carlos Alcaraz non si limita a riscrivere la storia del tennis con le sue imprese sul campo, ma lo fa anche nel mondo delle aste. La racchetta con cui lo spagnolo vinse il suo primo titolo a Wimbledon nel 2023, battendo Novak Djokovic in una finale memorabile, è stata appena venduta per 173.066 dollari, diventando la racchetta più costosa mai battuta all’asta.
    Un risultato straordinario che conferma l’enorme valore collezionistico legato al giovane campione murciano, già tra le figure più iconiche dello sport mondiale. Ma non è l’unico primato detenuto da Alcaraz nel mondo delle aste: la pallina con cui vinse lo US Open 2025 è stata venduta per 88.900 dollari, mentre due card autografate del fuoriclasse spagnolo hanno raggiunto cifre impressionanti, rispettivamente 222.000 e 237.000 dollari.
    Con soli 22 anni, Alcaraz non solo sta costruendo una carriera da leggenda tra i campi di tutto il mondo, ma sta anche diventando un autentico fenomeno di mercato, capace di trasformare ogni suo successo in un pezzo da collezione ambito dai fan e dagli investitori.Il giovane spagnolo può quindi vantare tre record d’asta, un risultato che conferma quanto la “Alcaraz-mania” abbia ormai superato i confini del tennis.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Diego Schwartzman sposa Eugenia De Martino: nozze a Buenos Aires per l’ex n.8 del mondo

    @mauriciogaray_ /www.mauriciogarayphoto.com

    Un nuovo capitolo si apre nella vita di Diego Schwartzman, questa volta lontano dai campi da tennis. L’ex numero 8 del mondo, ritiratosi a inizio anno, ha sposato giovedì la sua storica compagna Eugenia De Martino in una cerimonia romantica tenutasi a Buenos Aires.
    Schwartzman ed Eugenia, modella e influencer argentina, si erano conosciuti nel 2019 e da allora erano diventati una delle coppie più amate del tennis sudamericano. Lei lo ha accompagnato in moltissimi tornei del circuito, sostenendolo anche nei momenti più difficili della carriera. La proposta di matrimonio era arrivata nel giugno 2024, in un luogo da sogno: davanti alla Torre Eiffel a Parigi.
    Il 33enne argentino ha chiuso la sua carriera da giocatore lo scorso febbraio, proprio nel torneo di casa, l’ATP 250 di Buenos Aires, ricevendo una calorosa ovazione dal pubblico che lo ha sempre amato. In carriera, Schwartzman ha conquistato quattro titoli ATP e ha partecipato alle Nitto ATP Finals nel 2020, raggiungendo il suo best ranking di numero 8 al mondo.Ora, il “Peque” inizia una nuova vita accanto alla donna che lo ha accompagnato negli ultimi anni, lasciando il circuito ma non il sorriso che lo ha sempre contraddistinto. LEGGI TUTTO

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    Danielle Collins sorprende tutti: “Parteciperò a un reality per trovare l’amore… ma dovranno pagarmi una fortuna”

    Danielle Collins USA, 13.12.1993 – Foto getty images

    Danielle Collins torna a far parlare di sé, ma questa volta non per i suoi risultati sul campo da tennis. La tennista statunitense ha rilasciato un’intervista al The Gay Tennis Podcast in cui ha parlato apertamente della sua vita privata, confermando la fine della sua relazione e lasciando aperta la possibilità di partecipare a un reality show per trovare l’amore.
    “Prenderei in considerazione l’idea di partecipare a un reality, ma dipende. Non so se potrebbero permetterselo. Sarebbe un successo assicurato, dovrebbero pagarmi una fortuna per apparire in programmi come The Bachelorette o simili”, ha dichiarato Collins con il suo solito tono ironico.
    L’americana, finalista agli Australian Open 2022, ha poi aggiunto di avere una preferenza precisa sul luogo in cui potrebbe accadere:“Certo che lo considererei. In quale paese lo farei? In Australia”, ha detto ridendo, ricordando il legame speciale con il Paese dove ha ottenuto alcuni dei migliori risultati della sua carriera.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev si infuria con l’arbitro Lahyani e cita Nadal: “A lui non avete mai dato un warning”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Un nuovo episodio di tensione ha coinvolto Daniil Medvedev durante il suo match degli ottavi di finale del Masters 1000 di Shanghai 2025 contro Learner Tien. Il russo, noto per il suo temperamento imprevedibile in campo, ha ricevuto un code violation per non essere stato pronto a rispondere al servizio dell’avversario. L’episodio ha provocato una discussione piuttosto accesa con l’arbitro Mohamed Lahyani, nella quale Medvedev ha citato Rafael Nadal come esempio di doppio standard.
    “Ho giocato contro Nadal e l’ho aspettato 55 secondi prima che servisse, e non gli avete mai dato un warning. Oggi, alla minima, lo date a me. Io ho sempre aspettato per rispondere, e a lui non lo facevate. Siete completamente pazzi, davvero pazzi”, ha protestato il russo verso il giudice di sedia.
    La tensione è esplosa dopo che Medvedev aveva ceduto il secondo set al giovane americano, e il confronto con Lahyani ha aggiunto un ulteriore elemento di nervosismo a un match già complicato.Non è la prima volta che il tennista di Mosca, già campione a Shanghai nel 2019, manifesta apertamente il suo disappunto nei confronti delle decisioni arbitrali. In questo caso, il riferimento a Nadal sottolinea la convinzione del russo di essere stato trattato con maggiore severità rispetto ad altri grandi nomi del circuito.
    Dopo la discussione, Medvedev è comunque riuscito a ritrovare la concentrazione e a chiudere l’incontro in suo favore, ma l’episodio con Lahyani ha nuovamente mostrato il lato più istintivo e polemico del giocatore russo, che continua a vivere le sue partite come vere e proprie montagne “russe” emotive. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 di Shanghai 2025: le superfici rallentano, CPI crolla a 32,9

    Masters 1000 di Shanghai 2025: le superfici rallentano, CPI crolla a 32,9

    Nel circuito ATP si nota ormai da qualche anno una chiara tendenza a rendere le superfici più lente, ma l’edizione 2025 del Masters 1000 di Shanghai ha segnato un vero e proprio spartiacque.Secondo i dati ufficiali, il Court Pace Index (CPI), che misura la velocità dei campi, è sceso a 32,9, un dato che rappresenta una drastica riduzione rispetto al 40,8 registrato lo scorso anno. Una differenza così netta trasforma le condizioni di gioco, rendendo Shanghai una delle tappe più lente dell’intero calendario Masters 1000.
    Il ruolo delle palline e del climaQuest’anno si stanno utilizzando le palline Yonex, più leggere rispetto agli standard consueti. In teoria, ciò dovrebbe favorire una maggiore rapidità degli scambi. Tuttavia, la forte umidità del clima di Shanghai annulla questo effetto, aumentando la sensazione di lentezza e rendendo la superficie ancora più impegnativa per i giocatori.
    Confronto con gli altri Masters 1000Per comprendere meglio il dato, basti pensare che:Indian Wells è tradizionalmente uno dei tornei più lenti, con un CPI intorno a 33-34, simile a quello di Shanghai 2025.Miami, pur con condizioni simili, si gioca su un cemento leggermente più rapido, con un CPI vicino a 36-37.Madrid, giocato sulla terra battuta in altura, ha invece un CPI molto più alto (oltre 42), risultando tra i campi più veloci sul rosso.In questo contesto, Shanghai si colloca dunque tra i tornei più lenti in assoluto, anche rispetto agli altri eventi su cemento, con la prospettiva di scambi molto lunghi e match fisicamente logoranti.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic, il segreto della longevità è il servizio: il serbo tra i migliori battitori del 2025

    Novak Djokovic classe 1987, n.5 del mondo – Foto Getty Images

    Per anni Novak Djokovic è stato universalmente considerato il miglior ribattitore della storia del tennis. Tuttavia, ciò che continua a mantenerlo ai vertici assoluti del circuito a 38 anni non è soltanto la sua leggendaria capacità in risposta, ma un’arma che negli anni ha perfezionato fino a trasformarla in un punto di forza decisivo: il servizio.Secondo un’analisi di Infosys ATP Beyond The Numbers, il serbo sta vivendo nel 2025 una delle sue migliori stagioni al servizio, con percentuali che superano la media della sua carriera e che lo collocano tra i migliori in assoluto del circuito.
    Le statistiche del servizio di Djokovic nel 2025Game di servizio vinti: 88.3% (media carriera: 86.1%)Percentuale di prime in campo: 66.6% (media carriera: 64.9%)Punti vinti con la prima: 76.4% (media carriera: 74.2%)Punti vinti con la seconda: 55.3% (media carriera: 55.5%)
    Si tratta di numeri straordinari: Djokovic ha vinto più game di servizio quest’anno che in quasi tutte le altre stagioni della sua carriera, eccetto il 2015 (89.5%) e il 2023 (88.4%). Nel 2025 è quarto assoluto nel Tour per percentuale di game di servizio vinti, dietro soltanto a Jannik Sinner (91.3%), Taylor Fritz (90%) e Reilly Opelka (88.7%).
    Il servizio come nuova armaNon è solo una questione di solidità: Djokovic sta servendo più prime, con maggiore efficacia, e soprattutto produce più punti diretti. Se nel corso della carriera ha mantenuto una media di 5.5 ace a partita, nel 2025 viaggia a 8.4 ace di media.Il dato forse più sorprendente è che tre delle sei migliori stagioni della sua carriera al servizio (per percentuale di game vinti) sono arrivate dal 2022 in poi, a conferma di una crescita costante anche in età avanzata.
    Le migliori stagioni al servizio di Djokovic2015: 89.5% | record 82-62023: 88.4% | record 56-72025: 88.3% | record 31-102013: 88% | record 74-92014 e 2022: 87.7% | record 61-8, 42-7
    La combinazione servizio-rispostaDjokovic rimane uno dei migliori ribattitori in assoluto — dal 2010 al 2021 è sempre stato nella top 3 ATP per game di risposta vinti — ma la vera chiave oggi è la combinazione tra servizio e gioco da fondo. Lo ha spiegato bene Taylor Fritz, battuto dal serbo nei quarti di finale dell’ultimo US Open:“Quello che rende difficile affrontarlo è che serve bene, anche aggressivo sulla seconda. È dura approfittare del suo servizio, perché lo abbina a una delle migliori risposte del circuito e a una solidità da fondo incredibile. Serve e subito dopo ti mette pressione negli scambi.”
    Un Djokovic sempre più completoSe un tempo il marchio di fabbrica di Djokovic era il dominio in risposta, oggi è il servizio a brillare: nel 2023 è stato secondo nell’ATP Tour per game di servizio vinti (contro il quinto posto in risposta), mentre nel 2025 è addirittura sesto posti più in alto al servizio rispetto alla risposta.La trasformazione è evidente: il Djokovic ribattitore resta una leggenda, ma è il Djokovic battitore a prolungarne la carriera ai massimi livelli.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO