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    Volandri: “La porta per Sinner è aperta ma non mi aspetto un cambiamento. Credo che la Davis non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore”

    Filippo Volandri, Capitano del team italiano in Davis Cup

    Filippo Volandri, pur con dispiacere, accetta la decisione di Jannik Sinner di non essere disponibile quest’anno a giocare la Final 8 di Bologna, in scena la settimana successiva alle ATP Finals. Il capitano azzurro ha raccontato alla Gazzetta dello Sport di aver parlato molto serenamente con il n.2 del mondo a Vienna, e ha spaziato su molti temi interessanti: la non convocazione di Darderi (ricordiamo che si possono cambiare entro il 17 novembre), le motivazioni di Berrettini e anche sui problemi che continuano ad attanagliare la competizione, su tutti la pessima collocazione a fine anno quando tutti i giocatori sono prosciugati dalla durezza della stagione. Anche per Volandri questo è il vero problema, aggiungendo che non debba per forza giocarla ogni anno. Questi i passaggi più significativi dell’intervista del capitano italiano.
    “Sono stati due anni pesantissimi per Sinner per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo” commenta Volandri. “Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato. (…) Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione. Tecnicamente la possibilità di convocarlo c’è, ma quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa. Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento”.
    Il rapporto con Jannik è ottimo, nessuna frizione per questa scelta del 4 volte campione Slam e due in Davis: “A Vienna ci siamo visti e abbracciati. Abbiamo chiacchierato con il team, con la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato. C’è grande serenità nei rapporti”.
    “La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa” continua Filippo. “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti”,
    A questo punto il leader “morale” della squadra sarà Matteo Berrettini, campione lo scorso anno proprio insieme a Sinner, e complessivamente vincitore di tutte le sei partite disputate tra i gironi di Bologna e la finale di Malaga: “Matteo nell’indoor ha picchi altissimi. È un giocatore da superfici rapide, anche se gli è mancata un po’ di continuità. Spero che in queste settimane ritrovi ritmo. Non ho dubbi sulla sua qualità, né come giocatore né come uomo squadra, è molto importante e lo ha dimostrato”.
    Musetti spera nella qualificazione alle Finals e proprio in quei giorni, tra Torino e Bologna, potrebbe nasce il suo secondo figlio: “Lui ha dato la massima disponibilità e noi lo aiuteremo a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Io sono padre, capisco perfettamente cosa prova. Fino al giorno prima dell’inizio dell’evento si possono ancora fare sostituzioni, quindi c’è margine per valutare”.
    Darderi nel ranking è quarto tennista italiano, dietro Sinner Musetti e Cobolli, ma non è stato convocato… Questa la motivazione di Volandri: “Luciano ha fatto una bellissima stagione, ma è nato e cresciuto sulla terra rossa. È migliorato anche sul cemento all’aperto, ma sull’indoor deve fare ancora un po’ di esperienza e ne è consapevole. È un grande lavoratore, sta crescendo e la sua chance arriverà“.
    Questa la considerazione del capitano sui problemi della finale di Davis Cup, con i giocatori che arrivano provati dall’intensa annata di tornei individuali: “Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se la consideriamo importante, dobbiamo darle il posto che merita. Il problema è che è un evento ITF in un calendario ATP che non lascia altri spazi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, quote ribaltate dopo il forfait di Sinner: per i bookie ora c’è in pole la Spagna di Alcaraz

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Il forfait di Jannik Sinner in Coppa Davis cambia tutte le carte in tavola. L’Italia, che fino a prima della rinuncia del numero 2 al mondo era favorita sulla lavagna dei bookmaker, viene scavalcata da Carlos Alcaraz e compagni: passa infatti da 3,50 a 2,75 il settimo titolo della Spagna, con l’Italia di Musetti, Cobolli, Berrettini, Bolelli e Vavassori che sale da 1,85 a 5, come riporta Agipronews. Chiudono il podio delle favorite, tutte a quota 6, la Repubblica Ceca, la Francia e la Germania. Più staccate Belgio e Argentina, entrambe a 33.
    Nonostante la defezione del suo tennista più forte, viene comunque offerta a 2,25 – al pari di Spagna e Francia – la possibilità che l’Italia raggiunga la finale. Seguono, per gli esperti, la Germania di Alexander Zverev a 3 e la Repubblica Ceca di Tomas Machac a 4, con il Belgio di Zizou Bergs infine offerto a 7,50. LEGGI TUTTO

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    Sinner – Davis: delusione? Sì, ma sforziamoci di guardare il “quadro per intero”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “C’è un momento nel quale Jannik Sinner ha cambiato qualcosa ed è diventato il più forte di tutti, il futuro n.1 del mondo?”. Questa domanda, legittima e molto interessante, mi è stata rivolta da molti appassionati e neofiti di tennis, anche da un ragazzino assai arguto (e discreta promessa tennistica locale) nel corso di una recente presentazione del mio libro su Jannik a Castiglion Fiorentino.  Sì, c’è assolutamente una rottura, un passaggio chiave, un momento nel quale tutto è cambiato e si è iniziato a scrivere una storia diversa, quella del giocatore più forte di tutti e da lì e poco campione con C maiuscola. Campione in Davis, Campione Slam, n.1 del mondo. Quel momento è l’autunno 2023, le settimane dopo il deludente US Open con la brutta sconfitta vs. Zverev. Settimane “off”, spese benissimo lavorando su fisico, colpi, tattica e testa. Poche settimane importantissime dove il lavoro ben imbastito da Vagnozzi, Cahill e tutto il team ha consentito a Sinner di capire meglio il suo gioco, il suo fisico, i suoi difetti e se stesso, e così incastrare alla perfezione quei tasselli del puzzle che ancora facevano un po’ di resistenza e non volevano saperne di mettersi al loro posto e completare il quadro. Settimane difficili dal punto di vista mediatico perché Jannik decise di pensare a se stesso e non giocò in Davis a Bologna la fase a gironi, così che certa stampa non perse occasione per cavalcare l’onda mediatico-populista e caricare il tutto a suon di titoloni… Si arrivò addirittura al “Caso Nazionale”, propinato in modo maldestro da chi non stava capendo quel che covava, non comprendendo l’importanza per un atleta di prendersi il tempo necessario in momenti specifici per dedicarsi solo alla miglioramento e all’allenamento, per ripresentarsi in competizione nuovo e diverso. Più forte e vincente. Quelle settimane per Jannik furono oro colato, importantissime, tanto che tornò in campo prima in Cina e poi in Europa con un servizio tutto nuovo, colpi più incisivi, un’attitudine aggressiva bilanciata in modo magistrale e una preparazione fisica stratosferica. Un Jannik rinnovato e bellissimo, forte di un lavoro che gli permise di vincere partite per lui prima impensabili, come la finale di Vienna dove ebbe l’ardore di stroncare un Medvedev ancora “doc” sulla difesa, sulla corsa, sulla resistenza, guizzando via più veloce nella palude dell’avversario… ATP 500, finale a Torino al “Master”, una Davis Cup da incorniciare trascinando tutto e tutti ad alzare la Insalatiera che mancava nelle mani dei nostri azzurri dal ’76.
    Davis, già. Sono passati solo due anni. Sinner ha vinto 4 Slam, è stato n.1 per 65 settimane di fila, ha stravinto ovunque e pure a Wimbledon. Record su record, una cavalcata talmente bella che a riviverla nella mente tutta d’un fiato vengono i “bordoni”, una lacrima. Un battito più forte…. E dopo due anni straordinari ma anche difficilissimi per il “noto” caso che non è il caso di rispolverare, ci risiamo. Un “No” alla Davis ha scatenato un nuovo, discreto, putiferio. La scelta di Sinner di non essere disponibile per la Final 8 di Davis Cup a Bologna è… una delusione, inutile girarci intorno. L’attesa per la prima volta in casa, da campioni in carica, era molta. Ma, altrettanto francamente, si era capito fin dal dopo finale Davis 2024 in quel di Malaga che l’anno successivo Jannik avrebbe optato per il “passo”, o che questo sarebbe stato lo scenario più plausibile. A meno che… tutto non fosse filato per un verso talmente giusto che la necessità di affrontare una off-season tra 2025 e 2026 un filo meno corta non sarebbe stato un problema. La storia, purtroppo, è andata in modo assai diverso. Si è messa di traverso…
    Se la delusione per il “quest’anno non ci sarò” è tanta, ripensiamo allora a quanto è stata pesante l’annata 2025 per Sinner. I tre mesi out, una ripresa incerta ma straordinariamente di qualità, con una programmazione tutta da rivedere. La pagina indimenticabile di Wimbledon, vinto con ancora in pancia la delusione per quel che accadde poco prima a Parigi, quei tre battiti che furono aritmia e lo privarono di una coppa meravigliosa… Poi l’estate non facile, culminata con una finale persa “male” contro Alcaraz e il sorpasso in vetta al ranking. Due Slam sono un sogno proibito per tutti i giocatori, ma Sinner in mezzo a questa gloria ha masticato amaro, sofferto in silenzio, affrontato situazioni ambientali e tecniche difficilissime. Un anno che ricorderà come bello per le vittorie, ma anche per le ferite. Un 2025 che sulle sue spalle sarà pesato come dieci uno sopra all’altro, un miracolo che non sia stato schiacciato. Da qua la necessità di pensare a se stesso, e la decisione non facile di prendersi una settimana in più di riposo per poter lavorare a tutta per preparare un Australian Open da difendere (solo 8 settimane dopo le Finals, non lo dimentichiamo, con la trasferta più lunga e difficile da ammortizzare) e un nuovo anno dove tentare il contro sorpasso ad Alcaraz, non solo nel ranking ma nei risultati e nel gioco. 
    Per tutto questo, pur nel dispiacere umanamente comprensibile per milioni di appassionati italiani che sognavano di ammirare Jannik a Bologna, a trascinare tutti i nostri verso una terza Davis di fila, la scelta del nostro campione è da accettare. Il tennis è uno sport difficilissimo, lo è sempre di più, e non ci dimentichiamo che resta una disciplina individuale, dove la programmazione di medio-lungo periodo è decisiva a vincere e continuare a farlo. Ce l’ha insegnato proprio Sinner con quel “no” contestassimo alla Davis di due anni fa. Una scelta impopolare forse, ma azzeccata per arrivare ad essere quello che poi è diventato. La gestione di una carriera va inquadrata in una visione più ampia, e se oggi non facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero, rischiamo di perderci il significato profondo di quel che vuole comunicare.
    Sinner è una meraviglia di atletismo e tecnica. Per performare al massimo e batterli tutti – Alcaraz incluso – è necessario che la sua “macchina” sia perfettamente oliata, fluida, sicura, resistente. Non è affatto scontato che lo sia, vedi finale di US Open 2025… Quella memoria è tra le più negative della stagione del pusterese perché gli ha ampiamente confermato quanto sia difficile vincere, e che per farlo non si può lasciare niente di intentato e che tutto deve essere al suo posto. Solo lavorando al massimo con obiettivi chiari e un orizzonte di medio termine (se non lungo) può esserlo. Il “no” alla Davis a Bologna del prossimo mese è da inquadrare solo e soltanto in questo. Ci sono nuovi grandi obiettivi da raggiungere, e la Davis Cup lo sarà sicuramente nel prossimo futuro, ma non adesso. Sinner sceglie per il suo meglio, siamo in una carriera di massimo livello di uno sport individuale. La cara, carissima Davis, è una bellissima anomalia in questa pazza annata tennistica, e Jannik oggi sente che per arrivare al suo meglio ad inizio 2026 e preparare un grandissimo 2026, ha bisogno di prendersi il massimo del tempo possibile per lavorare su colpi, fisico, testa. Quella “maledetta” settimana di Bologna deve usarla per se stesso… Non è egoismo, è il razionale pensiero di chi conosce la complessità del tutto e vede in quel piccolo spazio tra Torino a l’Australia l’unica vera opportunità per concentrarsi su cose da migliorare e affinare. Anche riposare, visto il peso di un 2025 a dir poco stressante e complesso. 
    Non è giusto nascondere la delusione per l’assenza di Jannik alla Final 8 di Bologna, ma parimenti dobbiamo considerare l’intera vicenda, guardandola dal suo punto di vista. E pensiamo anche alla storia del gioco. La Davis ha attraversato tante stagioni, belle e brutte, ma con una costante: la difficoltà nel far sì che i migliori giocatori fossero disponibili a giocarla sempre. Non è mai accaduto da quando il tennis è diventato Open, sempre più professionistico, sempre più complesso e difficile. Praticamente tutti i campioni che hanno scritto la storia del tennis dopo averla vinta (anche una sola volta….) hanno deciso di non giocarla l’anno successivo, o per più anni. Non è uno scandalo che ora tocchi a Sinner, dopo che ce l’ha fatta vincere per due anni di fila. Non sarà uno scandalo quando succederà ad altri. Alcaraz non ha giocato il turno di settembre per esempio, ma sulla stampa spagnola non è stato crocifisso perché si è capito che dopo US Open c’era la necessità di riposare. Allo stesso modo, in Italia pur con dispiacere si deve capire che subito dopo le Finals – il quinto evento per importanza nell’annata di un tennista di vertice – si possa anche aver il bisogno di staccare la spina e pensare al nuovo anno. La vera domanda, infatti, è un’altra. Vogliamo che la Davis Cup sia davvero forte, bellissima e centrale per tutti i migliori? Non releghiamola alle peggiori settimane del calendario. Per dare lustro ad un evento è necessario che sia svolta in modo che Jannik, Carlos e tutti gli altri la vedano come una splendida opportunità e non come un “fastidio”, un qualcosa che… oddio, se la gioco può essere un problema, ma se la salto… idem. Qua si parla di politica, di soldi, di sponsor, di giochi di potere. Di mondi difficili. E mi fermo qua.
    Sinner ha trascinato l’Italdavis a due vittorie storiche. Quest’anno toccherà a Musetti, Cobolli, Berrettini e al nostro doppio Bolelli-Vavassori, con la possibilità di Volandri di cambiare fino a pochissimo prima dell’evento in caso di infortuni o altro. Sinner non ci sarà, e lo sapevamo da quasi un anno, questa è la verità. Può essere un’occasione per gli altri, per confermare che siamo il movimento più forte al mondo. Jannik tornerà in Davis. E se lo lasciamo lavorare pensando al massimo della propria carriera, la vinceremo ancora insieme a lui. Da Vienna in tv, commentando la notizia di Sinner che non gioca la Davis nel corso di un match del torneo, hanno affermato, “dopo due vittorie di fila da protagonista è una scelta legittima”. Facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero. Non è poi così difficile.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Bologna pronta ad accogliere la Davis Cup Final 8 2025: Ecco le convocazioni dell’Italia. Jannik Sinner ha deciso di non giocare la Davis nel 2025

    Filippo Volandri nella foto

    Bologna è pronta ad abbracciare nuovamente la Coppa Davis, questa volta ospitandone la fase finale.Sarà infatti la ‘SuperTennis Arena’ di BolognaFiere ad accogliere – dal 18 al 23 novembre – la Davis Cup Final 8 2025.In vista dell’evento, il Capitano del Team Italia by Lavoropiù, Filippo Volandri, ha diramato le convocazioni ufficiali del quintetto azzurro che cercherà di conquistare il terzo titolo mondiale consecutivo, dopo la splendida doppietta centrata a Malaga nelle ultime due edizioni.
    👕 Giocatori convocatiMatteo BerrettiniSimone BolelliFlavio CobolliLorenzo MusettiAndrea VavassoriDa regolamento ITF, un massimo di tre giocatori nominati può essere modificato fino alle ore 11:00 italiane del giorno precedente l’inizio delle partite della Final 8, ovvero lunedì 17 novembre.
    🗣️ DichiarazioniFilippo Volandri, Capitano del Team Italia by Lavoropiù:“Con i nostri ragazzi azzurri abbiamo costruito i successi del recente passato sullo spirito di squadra e sulla fiducia reciproca.Una fiducia che si basa sul lavoro e sulla disponibilità costante di ognuno di loro verso gli altri.Per questo siamo convinti che il gruppo si ritroverà a Bologna con una motivazione ancora più forte verso il raggiungimento di un obiettivo storico da regalare al collettivo e ai nostri tifosi.Dovremo superare avversari insidiosi a partire dall’Austria, ma ho la fortuna di poter contare su un’ampia rosa di giocatori che ci permetterà di affrontare l’impegno con la massima convinzione.Jannik Sinner non ha dato la sua disponibilità per il 2025.La Coppa Davis è, e resterà, sempre casa sua e sono certo che Jannik tornerà presto a far parte della squadra.Nel frattempo, posso contare su un gruppo pronto a lottare e a dare tutto per la maglia azzurra.A Bologna sarà ancora una volta un’entusiasmante avventura, conosco il valore di questi ragazzi e sono sicuro che il futuro ci regalerà nuove grandi soddisfazioni.”
    Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel:“Comprendiamo e rispettiamo la decisione di Jannik, per noi comunque molto dolorosa, che arriva al termine di una stagione lunga e intensa, nella quale ha ancora una volta dimostrato di essere un punto di riferimento straordinario per tutto il movimento tennistico italiano.La Coppa Davis rappresenta per lui – e per tutti noi – un simbolo di orgoglio e di appartenenza, e siamo certi che tornerà presto a indossare la maglia azzurra con la stessa passione e determinazione di sempre.Allo stesso tempo, voglio sottolineare la grande fiducia che riponiamo nel gruppo guidato da Filippo Volandri: una squadra solida, unita, capace di trasformare ogni difficoltà in un’ulteriore spinta.I nostri ragazzi hanno già dimostrato di poter raggiungere traguardi straordinari insieme, e sono convinto che anche questa volta sapranno onorare al meglio i colori dell’Italia.”
    🗓️ Il programma di gioco – Davis Cup Final 8 Bologna 2025📍 Sede: SuperTennis Arena, BolognaFiere🇮🇹 Team Italia by Lavoropiù esordirà mercoledì 19 novembre alle ore 16:00 contro l’Austria 🇦🇹.
    Quarti di finaleMartedì 18 novembre (16:00): 🇫🇷 Francia vs 🇧🇪 BelgioMercoledì 19 novembre (16:00): 🇮🇹 Italia vs 🇦🇹 AustriaGiovedì 20 novembre (10:00): 🇪🇸 Spagna vs 🇨🇿 Repubblica CecaGiovedì 20 novembre (non prima delle 17:00): 🇦🇷 Argentina vs 🇩🇪 Germania
    SemifinaliVenerdì 21 novembre (16:00): Francia/Belgio vs Italia/AustriaSabato 22 novembre (12:00): Spagna/Repubblica Ceca vs Argentina/Germania
    FinaleDomenica 23 novembre (15:00) LEGGI TUTTO

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    USA fuori dalla Davis, Johnson attacca: “Formato orribile”

    Steve Johnson nella foto

    Dal 2003, anno dell’ultimo trionfo Slam targato Andy Roddick, e dal 2007, anno dell’ultima Coppa Davis vinta, il tennis statunitense continua a vivere una lunga attesa. Nemmeno con un gruppo solido e competitivo, formato da Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Reilly Opelka e la coppia di doppio Krajicek-Ram, è arrivata la svolta. Anzi, la sconfitta casalinga contro la Repubblica Ceca ha segnato un duro colpo: per la prima volta dal 2021, gli USA non prenderanno parte ai quarti di finale, in programma a Bologna.
    Le difficoltà di FritzIl leader del team, Taylor Fritz, ha lottato nonostante condizioni fisiche precarie. Dopo aver superato Jakub Mensik nel primo singolare, il californiano ha ceduto a Jiri Lehecka nel secondo match:“Il mio obiettivo era arrivare in forma, ma purtroppo non è stato così. Sono stato male, ho dovuto fermarmi due giorni e non ero pronto al 100% per nessuna delle due partite. Almeno ho vinto quella del primo giorno, ma nel secondo incontro era impossibile: ho lottato, ma il mio avversario ha giocato meglio. Dentro di me pensavo comunque di potercela fare, ma Lehecka è stato troppo solido”, ha spiegato Fritz.
    Le parole di Bob BryanIl capitano Bob Bryan, ex n.1 del mondo in doppio, ha riconosciuto i meriti della Repubblica Ceca:“Ci togliamo il cappello davanti a una squadra che è stata migliore di noi in entrambe le giornate. I nostri ragazzi hanno spinto molto nel doppio, hanno costretto Jakub a stare in campo per ore, è stato un duello fisico. Alla fine, che sia singolare o doppio, ciò che conta è quanto tempo passi sul campo. Ho ripetuto a Frances (Tiafoe) più volte di aggrapparsi al secondo set, ma Mensik ha fatto le cose giuste quando serviva”, ha dichiarato Bryan.
    La polemica di Steve JohnsonSe la sconfitta in campo ha lasciato amarezza, a infiammare il dibattito ci ha pensato Steve Johnson, intervenuto nel podcast Nothing Major, insieme a John Isner, Sam Querrey e Jack Sock. Le sue parole sono state un vero atto d’accusa contro l’attuale formato della competizione:“Alla fine, tutto si riduce a questo: l’attuale formato di Coppa Davis è incredibilmente brutto. È il peggiore di tutti i tempi, ha perso tutta la sua essenza. È una cosa orribile, ma hanno deciso di trasformarlo così. Che la fase finale si giochi in un territorio neutro è una follia. Personalmente, preferirei che si disputasse ogni due anni, perché così com’è adesso non funziona”, ha sentenziato l’ex numero 21 del mondo.
    Gli Stati Uniti, dunque, si leccano le ferite. La Repubblica Ceca vola ai quarti, mentre il tennis a stelle e strisce resta alla ricerca di un nuovo punto di riferimento, in grado di riportarlo ai fasti del passato. LEGGI TUTTO

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    l’Italia cerca la doppietta in Billie Jean King Cup e Coppa Davis: azzurri in pole per il tris, tra le donne in quota è testa a testa con l’Ucraina (domani le azzurre in campo alle ore 11)

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Una storica doppietta tra Billie Jean King Cup e Coppa Davis: è quello che sogna l’Italia del tennis in campo femminile e maschile. Le azzurre capitanate da Tathiana Garbin, dopo aver eliminato le padrone di casa della Cina con due partite durate quasi tre ore ciascuna con protagoniste Elisabetta Cocciaretto e Jasmine Paolini ed aver centrato le semifinali, cercano il successo anche contro l’Ucraina di Elina Svitolina (numero 13 Wta) e Marta Kostyuk (numero 26). In quota, come riporta Agipronews, è però testa a testa: vale infatti 1,84 la vittoria dell’Italia, contro l’1,86 offerto per l’Ucraina.
    In campo maschile, sono stati invece sorteggiati i tabelloni della Coppa Davis: l’Italia di Filippo Volandri, detentrice del trofeo, se la vedrà con l’Austria a partire dal 19 novembre. In semifinale, in caso di vittoria, per gli azzurri ci sarà una tra la Francia e il Belgio. Sinner e compagni vanno a caccia, da favoriti, della quarta Coppa Davis: vale infatti 2,25 lo storico tris, con la Spagna del neo numero 1 al mondo Carlos Alcaraz che insegue a quota 3,50. Chiude il podio, a 5, la Repubblica Ceca, che può contare su ottimi singolaristi come Tomas Machac, Jakub Mensik e Jiri Lehecka. LEGGI TUTTO

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    Volandri commenta il sorteggio della Final 8 di Davis Cup: “Abbiamo evitato la Spagna, sarebbe stato stimolante ma impegnativo. Facciamo passo alla volta. Sinner a Bologna? Vedremo…”

    Filippo Volandri

    Piedi per terra con la voglia di far bene ma con l’umiltà di avanzare un passo alla volta, anche se giochiamo in casa e siamo campioni in carica nelle ultime due edizioni della Davis Cup. Così il capitano Filippo Volandri ha commentato il sorteggio della Final 8 di Bologna che ci ha assegnato l’Austria come primo avversario, e ha collocato “l’incognita” Spagna dall’altra parte del tabellone, con un incrocio possibile solo in finale. Non si sbottona Volandri sulla presenza di Jannik Sinner, trascinatore del team azzurro nelle due edizioni vinte a Malaga.
    “È bellissimo essere a Bologna, in Italia” esordisce Volandri a Sky Sport, “La Final 8 in Italia è qualcosa di speciale e a Bologna ancora di più perché qui ne abbiamo viste tante… Siamo caduti, ci siamo rialzati, Bologna ci ha insegnato tantissimo e proprio per questo, guardando a come è andato il sorteggio, dobbiamo pensare un passo alla volta. L’Austria magari può non far paura come la Spagna o come la Repubblica Ceca che io reputo come una delle squadre più forti al mondo, però il recente weekend ci ha insegnato che in Davis di scontato non c’è niente, così come in Billie Jean King Cup. Approfitto per fare i complimenti alle ragazze e… ieri ho chiesto a Tati (Garbin, il capitano, ndr) avesse anche il cardiologo proprio perché è la BJK Cup e la Davis”.
    “L’Austria è una squadra tosta, si merita di essere qui tra le prime otto squadre al mondo. Oggettivamente c’era l’incognita Spagna, che non era testa di serie, e qua si potrebbe aprire un capitolo sulla cosa… Incontrarla ai quarti sarebbe stato molto emozionante e stimolate, ma dall’altro lato decisamente impegnativo. Quindi prediamo quello che c’è e guardiamo avanti. Mancano due mesi, sono ancora tanti” commenta il capitano che poi si sofferma sui giocatori italiani, mai così tanti e di qualità nei piani alti di ranking.
    “Ho 8 o 9 giocatori che meriterebbero di essere convocati ma ne posso scegliere soltanto 5. Matteo è in Asia, è un’ottima notizia, ci siamo sentiti in questi mesi con lui. Ha anche anticipato il suo rientro agli allenamenti ed è un’altra ottima notizia perché sappiamo quanto Matteo sia importante per l’Italia del tennis sia in campo che fuori, l’ha dimostrato in entrambi i contesti”.
    Scontata la domanda che tutti avrebbero chiesto a Filippo: Sinner? Ci sarà a Bologna? E Alcaraz? Così Volandri: “Abbiamo appena iniziato a parlare di quello che potrebbe succedere nei prossimi due mesi, che nel tennis sono veramente tanti. Io addirittura faccio delle convocazioni un mese prima, ma già questo è tantissimo, tanto che lo faccio per classifica proprio perché le indicazioni più probanti arrivano nelle settimane più vicine all’evento. Questo vale per tutti, hanno un programma molto intenso, giocheranno quasi tutte le settimane da qua alla fine dell’anno, quindi è necessario fare un passo alla volta e vediamo”.
    Questo invece il commento – in un ottimo italiano – rilasciato al sorteggio da Feliciano Lopez, direttore della Final 8 di Bologna: “La Spagna ha preso la Repubblica Ceca, la nazione che non voleva nessuno! Se vuoi essere il campione in Davis devi battere tutte le nazioni in gara. L’Italia è la favorita, sono campioni in carica da due anni e hanno due top 10 come Sinner e Musetti. L’Austria sembra un avversario facile per l’Italia, ma non si può mai sapere”.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis 2025: sarà l’Austria l’avversaria dell’Italia nei quarti di finale. Ecco il tabellone completo

    L’Italia campione in carica – Foto Getty Images

    È l’Austria la rivale dell’Italia nei quarti di finale della Final 8 di Coppa Davis, in programma dal 18 al 23 novembre a Bologna Fiere. L’esito è arrivato dal sorteggio ufficiale andato in scena in Piazza Maggiore a Bologna, che ha definito il tabellone conclusivo della competizione a squadre più prestigiosa del tennis.Le otto nazioni qualificate ai quarti erano già state decise con i Qualifiers, mentre le teste di serie sono state assegnate in base al ranking per nazioni, con un sorteggio supplementare tra Repubblica Ceca e Argentina, appaiate a pari punti.
    Ecco gli accoppiamenti ufficiali dei quarti di finale:(1) Italia 🇮🇹 vs Austria 🇦🇹(3) Francia 🇫🇷 vs Belgio 🇧🇪
    (4) Repubblica Ceca 🇨🇿 vs Spagna 🇪🇸(2) Germania 🇩🇪 vs Argentina 🇦🇷
    Per gli azzurri di Filippo Volandri dunque subito una sfida che sulla carta appare semplice, con l’Austria che cercherà comunque di ostacolare la corsa dei campioni in carica. L’obiettivo dichiarato della squadra italiana resta quello di difendere il titolo conquistato nel 2023 e confermato nel 2024, davanti al pubblico di casa che sarà protagonista.
    Le parole di Feliciano LopezIn conferenza stampa ha parlato anche Feliciano Lopez, direttore della Final 8, sottolineando l’attesa spasmodica per l’evento e complimentandosi con le squadre qualificate:
    “La Spagna era sotto 0-2, Martinez ha salvato un match point a Rune, quindi voglio fare loro i complimenti. L’Austria mancava ai quarti dal 2012, inoltre il Belgio ha vinto in trasferta, con due grandi successi di Raphael Collignon”.
    Il direttore ha poi ricordato l’essenza unica della manifestazione:“Non c’è onore più grande che rappresentare il proprio Paese. La Davis ti dà emozioni che non vivi da nessun’altra parte. Ci saranno giocatori che giocheranno per l’onore di diventare campioni del mondo. L’Italia avrà la chance di vincere per tre anni consecutivi, entrando nella storia”.
    Infine, un ringraziamento alla FITP e al presidente Angelo Binaghi:“L’evento sarà spettacolare. Voglio ringraziare la FITP per l’opportunità, complimentandomi per il grande lavoro degli ultimi 25 anni. A Malaga è stato bello per tre anni, e sono sicuro che sarà bello anche a Bologna, perché il tennis sta vivendo un momento di grande popolarità in Italia”. LEGGI TUTTO