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    MotoGp, il team manager Yamaha su Dovizioso: “Situazione che lo sta divorando”

    ROMA – La Yamaha non può essere affatto soddisfatta dell’inizio di stagione di MotoGp Andrea Dovizioso, che non ha mai centrato la Top 10 ed è apparso piuttosto in difficoltà. Delle prestazioni che hanno portato inevitabilmente la scuderia a riflettere sul futuro del pilota forlivese, il quale potrebbe salutare a fine stagione. A fare chiarezza ci ha pensato il team manager Wilco Zeelenberg, che al termine del Gran Premio di Jerez di MotoGp ha spiegato i problemi della Yamaha illustrando la situazione che riguarda Andrea Dovizioso.
    Le parole del team manager
    “Per otto anni ha guidato una Ducati, ma la Yamaha è una moto diversa che richiede un diverso stile di guida perciò deve disimparare tutto quello che ha imparato. Siamo consapevoli che ciò richiede tempo, ma la MotoGp al giorno d’oggi è estremamente competitiva – ha spiegato Zeelenberg – Andrea non è un cattivo pilota e può dare ottimi feedback sulla moto. Guardando la lista dei tempi, però, ogni decimo di secondo può valere svariate posizioni. Questa situazione sta divorando ‘Dovi”. A riportare queste parole è super7moto.com LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Grip da migliorare, ma per Quartararo non è una priorità”

    ROMA – Non sembra al momento ingranare la MotoGp di Andrea Dovizioso. L’alfiere del team Yamaha RNF di Razlan Razali ha evidenziato come i tecnici della casa di Iwata siano tutti concentrati su Fabio Quartararo, leader del mondiale con la M1 ufficiale. Dopo i test di Jerez, Dovizioso ha infatti affermato: “Penso che non si possa migliorare il grip cambiando il set-up. La moto deve essere rimaneggiata, ma questo intervento andrebbe pianificato.Sto prendendo in considerazione di chiederlo, ma deve esserci anche l’intenzione. Sono concentrati nel soddisfare Quartararo, visto che sta lottando per il titolo. Giustamente, ma non stanno dando priorità al grip, perché Quartararo non la considera tale. E posso capirlo”.
    Dovizioso “sulle uova”
    Il pilota di Forlì ha infatti raccolto solo otto punti in queste prime tappe del Motomondiale, non riuscendo a raggiungere i risultati sperati. Ora per Dovizioso si prospetta un bivio a fine stagione. Il suo contratto con il team di Razali scade al termine del 2022. Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, l’italiano ha detto di stare “guidando sulle uova”. Una metafora che disegna con precisione le sensazioni di Dovizioso in questa fase della stagione, che si sposterà a Le Mans nel weekend della prossima settimana. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Yamaha concentrata solo su Quartararo”

    ROMA – La MotoGp di Andrea Dovizioso non sembra essere partita sotto i migliori auspici. Il pilota italiano del team Yamaha RNF di Razlan Razali sente inoltre che i tecnici della casa di Iwata sono tutti concentrati su Fabio Quartararo, leader del mondiale con la M1 ufficiale. Dopo i test di Jerez, Dovizioso ha infatti affermato: “Penso che non si possa migliorare il grip cambiando il set-up. La moto deve essere rimaneggiata, ma questo intervento andrebbe pianificato.Sto prendendo in considerazione di chiederlo, ma deve esserci anche l’intenzione. Sono concentrati nel soddisfare Quartararo, visto che sta lottando per il titolo. Giustamente, ma non stanno dando priorità al grip, perché Quartararo non la considera tale. E posso capirlo”.
    Verso Le Mans
    Il pilota di Forlì ha infatti raccolto solo otto punti in queste prime tappe del Motomondiale, non riuscendo a raggiungere i risultati sperati. Ora per Dovizioso si prospetta un bivio a fine stagione. Il suo contratto con il team di Razali scade al termine del 2022. Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, l’italiano ha detto di stare “guidando sulle uova”. Una metafora che disegna con precisione le sensazioni di Dovizioso in questa fase della stagione, che si sposterà a Le Mans nel weekend della prossima settimana. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “A Jerez per risalire la china”

    JEREZ DE LA FRONTERA –  E’ il pilota italiano più vincente in attività, titolato in 125 nel 2004, detentore di ben 24 Gran Premi, 15 dei quali in MotoGP. Andrea Dovizioso, 36 anni compiuti lo scorso 23 marzo, è il decano del paddock, per anagrafe, esperienza e qualità delle ere vissute. Quella del 2022, al momento, con i panni del Team RNF WithU Yamaha, per lui non è la migliore di sempre: «Vorrei combattere per posizioni decisamente diverse – conferma il forlivese – sebbene già l’anno scorso avevo capito che avrei faticato. In quelle cinque gare avevo compreso quanto la strada sarebbe stata in salita. Aspettavo di provare la M1 nuova nel test di Jerez a fine anno. Ho trovato differenze, non poi così grandi: motore e telaio sono migliorati, mantenendo però il DNA Yamaha. Un DNA favoloso nelle fasi di frenata, ingresso curva e percorrenza. La capacità nel copiare bene l’asfalto è notevole, la M1 percepisce tutto in modo positivo. La prima sensazione avuta in sella a Misano era stata molto bella. Ma… c’è un ma». 

    Quale sarebbe? 

    «La M1 non accelera forte in uscita di curva. Lo può fare soltanto se la curva viene affrontata a grande velocità, portandosi dietro lo slancio conseguente. Perciò, si esce rapidi soltanto se si lasciano i freni prima possibile, effettuando grande percorrenza rapidamente, portandosi velocità in rettilineo. Questo stile di guida non è il mio. Ogni pilota ha punti forti e deboli, malgrado non convenga snaturare il proprio stile di guida. Provandoci, mica si va più forte, anzi».  Eppure Quartararo ha trionfato in Portogallo con la M1, ed è leader del Mondiale…  

    «No. Fabio è stato veloce senza rischiare, disegnando le sue linee al meglio. Ha vinto malgrado il propulsore della M1 paghi in termini di potenza. La gestione della gara ne viene inficiata, specialmente quando si è nel gruppo in bagarre».   Cosa rappresenta il weekend di Jerez? 

    «Sarebbe importante risalire la china, cominciando una serie di risultati positivi. In questo momento sono troppo indietro. Si dice che la MotoGP sia più difficile ora rispetto agli anni passati, ma non ne sono davvero convinto. La nuova carcassa delle gomme Michelin ha richiesto una guida diversa, e poi le moto sono sempre più stabili e gestite da elettronica, ali e marchingegni vari. Abbassatori, aerodinamica… il gruppo si è compattato. Anche quando si è abbastanza veloci, magari ci si ritrova a metà del plotone. Mi vengono in mente l’Aprilia, con Espargarò e Vinales: Aleix conosce tutto e lo sfrutta, Maverick cerca la strada giusta. Ciò illustra la MotoGP di oggi: il pilota deve adattare il proprio metodo agli altri parametri, tra cui la moto».   Ha parlato di Aprilia: lo scorso anno sembravano aspettare la sua firma, a Noale, e invece dopo i test sulla RS-GP ha scelto la Yamaha. Pentito, dopo aver visto Espargaro vincere? 

    «No, sono veramente contento per loro, i risultati sono davvero meritati. Appena provai la RS-GP, dissi quanto il potenziale ne fosse alto. C’erano dettagli da sistemare, ma l’atmosfera nel box era bella. So che il budget dedicato agli ingegneri è stato implementato, infatti lo step decisivo è compiuto. Spero anche grazie a miei input. Però attenzione: Aleix ha sviluppato e modificato la RS-GP, Maverick deve adattarsi. Mi chiedono cosa avrei fatto con l’Aprilia… No. Nei test compresi i lati positivi della moto, altrettanto quelli negativi».   Che ne direbbe del ruolo di collaudatore per il futuro? 

    «La mia esperienza mi aiuta nel percepire cosa succede in sella, questo serve agli ingegneri; ma, onestamente, non ho mai apprezzato effettuare test. Somiglio agli altri piloti in questo (ride, ndr). Però, nelle mie condizioni attuali, rinunciare al privilegio di guidare una MotoGP sarebbe una grossa rinuncia. Mi dispiacerebbe, le altre moto non mi danno gusto. Ho avuto la fortuna di correre con questi prototipi, sono diversi dalla produzione di serie».   Che ne pensa della Ducati, la sua casa per otto anni? Fin qui il team ufficiale ha faticato.  

    «Non è una questione di ufficiali o meno. Conosco abbastanza le dinamiche interne e la gestione, non sono affatto sorpreso di come stiano andando le cose».   Lei conosce bene anche Marc Marquez: a duello, lei ha sconfitto il Fenomeno più di tutti. Eppure oggi fatica.  

    «Penso sia in una condizione poco ideale per vincere le gare. Fidatevi di chi con lui ha condiviso duelli e battaglie: soffre oltre quanto si possa immaginare. Nella sua situazione molti piloti non correrebbero».   Qualcuno nutre dubbi sul futuro di Dovizioso in MotoGP. Cosa risponde? 

    «Ci penso poco, sono concentrato nel risalire la china. Tra un buon risultato e le sensazioni piacevoli, scelgo le sensazioni nella guida. Quando sono quelle richieste, arrivano i risultati».   LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “A Jerez la moto funziona bene, mi aspetto passi avanti”

    ROMA – Archiviato l’undicesimo posto al Gran Premio del Portogallo, Andrea Dovizioso si prepara al prossimo appuntamento MotoGp di Jerez. Il pilota italiano sembra aver iniziato a comprendere meglio il motore Yamaha e afferma: “Jerez non è la pista migliore per me, ma mi aspetto di fare un passo in avanti, perché penso che la moto lì funzioni bene. A parte questo, è bello andare a Jerez subito dopo Portimao, perché non eravamo veloci lì, ma le mie sensazioni a fine gara erano migliori, anche se di poco. Quindi sarà molto importante perfezionarci, perché non dobbiamo staccarci dal gruppo di centro classifica migliorando in qualifica: la posizione in griglia influenzerà molto la gara”.
    Le sensazioni di Binder
    Tutt’altra attitudine per quanto invece riguarda Darryn Binder, rookie quest’anno in MotoGp, che aggiunge: “Jerez è una pista che mi piace molto. Ho anche fatto due giorni di test lì sulla MotoGp alla fine dello scorso anno. Anche se era la prima volta che guidavo una moto del genere, ho più o meno un’idea del tracciato. Sono davvero entusiasta di tornare a Jerez e inoltre faremo un test lì lunedì. Dunque dopo il weekend cercherò di applicare quanto imparato per fare un ulteriore step in avanti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Mi aspetto uno step in avanti a Jerez”

    ROMA – Dopo le sensazioni positive raccolte nel Gran Premio del Portogallo, Andrea Dovizioso punta all’appuntamento di Jerez, sesta tappa della MotoGp. Il pilota italiano sembra aver iniziato a comprendere meglio il motore Yamaha e afferma: “Jerez non è la pista migliore per me, ma mi aspetto di fare un passo in avanti, perché penso che la moto lì funzioni bene. A parte questo, è bello andare a Jerez subito dopo Portimao, perché non eravamo veloci lì, ma le mie sensazioni a fine gara erano migliori, anche se di poco. Quindi sarà molto importante perfezionarci, perché non dobbiamo staccarci dal gruppo di centro classifica migliorando in qualifica: la posizione in griglia influenzerà molto la gara”.
    Le parole di Binder
    Tutt’altra attitudine per quanto invece riguarda Darryn Binder, rookie quest’anno in MotoGp, che aggiunge: “Jerez è una pista che mi piace molto. Ho anche fatto due giorni di test lì sulla MotoGp alla fine dello scorso anno. Anche se era la prima volta che guidavo una moto del genere, ho più o meno un’idea del tracciato. Sono davvero entusiasta di tornare a Jerez e inoltre faremo un test lì lunedì. Quindi non appena il fine settimana sarà finito, potrò provare ad adattare il tutto sulla falsa riga di quello che ho imparato per fare un passo in avanti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Non sono d'accordo con Quartararo, ecco cosa manca alla Yamaha”

    PORTIMAO – Nonostante un grande Fabio Quartararo, campione del mondo in carica, la Yamaha sta faticando parecchio in quest’avvio di stagione di MotoGp. I risultati non sono infatti soddisfacenti e la scuderia non è particolarmente contenta di come stanno andando le cose. Il pilota francese ha cercato di analizzare il problema, sostenendo come ciò che manchi alla moto sia un maggiore grip. Un pensiero che non trova per nulla d’accordo il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso. Il pilota di Forlì, al termine della prima giornata di prove libere del Gp del Portogallo, ha dichiarato di pensarla in maniera completamente diversa.
    Dovizioso, il commento
    “Il grip è ciò che ti permette di andare più veloce, perciò è logico che ogni pilota dica di volerne di più. Non sono affatto d’accordo con Quartararo. E’ vero, lui è l’unico che riesce ad andare forte con questa moto ed a sfruttarne il potenziale. Tuttavia non ne ha mai provate altre, mentre io ho guidato Ducati e Aprilia, perciò ho le idee chiare su cosa ci manca”. Queste le parole di Dovizioso, il quale non ha molti dubbi e smentisce prontamente quanto sostenuto dal compagno di squadra. Il pilota di Forlì ha poi aggiunto: “Io conosco molto bene la Yamaha e, dall’alto della mia esperienza su questa moto, mi sento di dire che il nostro problema è la potenza. Bisogna essere più aggressivi per il motore, ad Austin nei rettilinei perdevo un secondo ogni volta”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso smentisce Quartararo: “Il problema della Yamaha è la potenza”

    PORTIMAO – Fin dall’inizio della nuova stagione di MotoGp, la Yamaha ha fatto fatica, arrancando su quasi tutti i tracciati. Il campione del mondo in carica, Fabio Quartararo, si è affidato al suo talento per metterci una pezza, ma nel complesso la scuderia non può essere del tutto soddisfatta di come stanno andando le cose. Il pilota francese ha cercato di analizzare il problema, sostenendo come ciò che manchi alla Yamaha sia un maggiore grip. Un pensiero che non trova per nulla d’accordo il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso. Il pilota di Forlì, al termine della prima giornata di prove libere del Gp del Portogallo, ha dichiarato di pensarla in maniera completamente diversa.
    Il pensiero di Dovizioso
    “Io conosco molto bene la Yamaha e, dall’alto della mia esperienza su questa moto, mi sento di dire che il nostro problema è la potenza. Bisogna essere più aggressivi per il motore, ad Austin nei rettilinei perdevo un secondo ogni volta – ha detto Dovizioso, che ha poi smentito Quartararo – Il grip è ciò che ti permette di andare più veloce, perciò è logico che ogni pilota dica di volerne di più. Non sono affatto d’accordo con lui. E’ vero, Fabio è l’unico che riesce ad andare forte con questa moto ed a sfruttarne il potenziale. Tuttavia non ne ha mai provate altre, mentre io ho guidato Ducati e Aprilia, perciò ho le idee chiare su cosa ci manca”. LEGGI TUTTO