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    Internazionali di Tennis Verona 2024: tra sogni e obiettivi. Arnaboldi è il primo finalista

    Federico Arnaboldi nella foto

    220 chilometri la distanza che separa Como da Verona. 24 ore quelle che separano Federico Arnaboldi dal sogno del primo titolo Challenger in carriera. Sarà il 24enne azzurro uno dei finalisti degli Internazionali di Tennis Verona 2024, torneo Atp Challenger Tour 100 con montepremi di 123 mila euro. Non c’è storia nella prima semifinale del torneo scaligero, con l’italiano che archivia la pratica Rehberg in 1 ora e 8 minuti col punteggio di 6-2 6-1.
    Una partita dominata dall’inizio alla fine, in cui a fare la differenza è stata la miglior condizione fisica di Arnaboldi. Entrambi reduci dalle qualificazioni, la battaglia ai quarti contro Guillen Meza, conclusa con i crampi, ha lasciato strascichi importanti nel tedesco, apparso impotente di fronte all’intensità dell’italiano. Il servizio, solitamente degno alleato di Rehberg, ha abbandonato il 20enne di Monaco di Baviera, che ha conquistato soltanto il 36% dei punti in battuta, riuscendo a tenere il servizio soltanto una volta nel match.
    Un atteggiamento da bravo ragazzo, tanta umiltà e una tenuta fisica da maratoneta, considerate le oltre nove ore in campo durante la settimana. “Ammetto di essere un po’ stanco. È da domenica che gioco quasi tutti i giorni. La fatica c’è, ma la sto gestendo bene. Per fortuna le ultime due partite sono andate via veloci, quindi ho più tempo per recuperare”.
    Prima Rune, ora Darderi. Che Verona sia di buon auspicio anche per Federico? “È un punto di partenza importante per me. Partite di questo livello non possono che servirmi per crescere e scalare la classifica”. Ranking che sorride all’azzurro, che al termine della settimana sarà già sicuro di ottenere il best ranking e di entrare in Top 300. “Questo era l’obiettivo che mi ero preposto ad inizio stagione. Adesso, quello a lungo termine, è di prendermi un posto agli Australian Open del 2025”.
    Federico è ambizioso, ma dopo quello che ha dimostrato in questa settimana veronese, ha tutte le ragioni per sognare in grande.In serata la seconda semifinale che ha visto prevalere Vilius Gaubas su Basilashvili.
    Dopo Armestoof, anche Verona: Demoliner-Duran fanno back-to-backIl doppio veronese parla sudamericano. Si apre con una battaglia sotto il sole cocente la giornata dello Sports Center Verona. Con un match maratona di 2 ore e 34 minuti, è la coppia formata da Guillermo Duran e Marcelo Demoliner a conquistare, in rimonta, il successo nel torneo di doppio degli Internazionali di Tennis Verona. I due latino-americani si sono imposti col punteggio di 6-7(6) 7-6(3) 15-13 sulla coppia bulgara Milev-Nesterov.
    “Mi sento come a casa. Vivo a Rio e le condizioni sono molto simili- spiega il 35enne brasiliano Demoliner-. Oggi è stato il giorno più caldo della settimana. Siamo stati in grado di gestire bene la partita. Dopo essere stati sotto di un set, abbiamo sprecato qualche occasione nel secondo parziale, in cui eravamo in vantaggio 5-4”.
    Il brasiliano ha poi aggiunto: “È il secondo torneo consecutivo che portiamo a casa. Negli ultimi due anni sono stato infortunato e tornare a giocare i Challenger è molto duro, perché bisogna lottare ogni partita contro giocatori che giocano un ottimo tennis. Adesso ci godiamo questa vittoria e stasera festeggeremo”. LEGGI TUTTO

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    Gli assi della MXP tra Internazionali d’Italia e Roland Garros: “Opportunità preziose per imparare dai migliori”

    Mattia Bellucci, classe 2001 da Castellanza, ha giocato per la prima volta gli Internazionali d’Italia ed è pronto al debutto al Roland Garros (foto Giampiero Sposito)

    La crescita degli atleti della MXP Tennis Academy è all’occhio di tutti, e porta con sé una serie di preziose opportunità. Per esempio, gli Internazionali BNL d’Italia che termineranno domenica a Roma sono stati il primo torneo Masters 1000 nel quale l’accademia varesina ha avuto in gara due giocatori: Mattia Bellucci e Federico Arnaboldi. Un’esperienza nuova per loro, ma anche un’opportunità formativa per gli allenatori Fabio Chiappini e Marco Brigo, che li hanno accompagnati nella Capitale. “Gli Internazionali – dice Brigo – sono stati una bella parentesi della nostra stagione. Giocare al Foro Italico è il sogno di ogni italiano che impugna una racchetta. Bellucci è uscito di scena al primo turno delle qualificazioni, ma il suo approccio nel quotidiano è stato di alto livello. Non sempre i risultati rispecchiano la qualità dell’impegno, ma ha affrontato la settimana nel modo corretto. Tornei così prestigiosi permettono di osservare da vicino i campioni, quindi percepire la differenza con loro e capire dove bisogna ancora lavorare. Abbiamo ben chiaro il percorso di Mattia, e dove ancora deve crescere per raggiungere i migliori”. Ottima anche l’esperienza di Arnaboldi, che in singolare si è fermato a un passo dall’ingresso nelle qualificazioni ma ha preso parte al main draw in doppio, con Gianmarco Ferrari, giocando alla pari con la coppia numero uno al mondo Bopanna/Ebden. “Non pensavano – continua Brigo – di poter fare partita, invece la prestazione offerta ha dato a Federico grande consapevolezza. Ci siamo accorti che non c’è grande differenza coi migliori interpreti della disciplina”.
    Chiusa la parentesi Roma, per Bellucci è tempo di pensare al Roland Garros, secondo torneo stagionale del Grande Slam, al via lunedì con le qualificazioni. Il 21enne di Castellanza sarà a Parigi da oggi, con l’obiettivo di raggiungere di nuovo il main draw come già gli era riuscito a gennaio all’Australian Open, al debutto assoluto in un Major. “Mattia – spiega ancora Brigo – arriva da un periodo non semplicissimo, quindi la fiducia non è ai massimi livelli. Questo significa che dovrà lavorare ancora meglio e con maggiore intensità. Ma si è preparato come si deve e parte con aspettative alte. Sono questi i tornei nei quali è importante fare bene. A Melbourne, quando ha giocato il suo primo match al meglio dei cinque set, ci siamo resi conto della sua necessità di crescere ancora dal punto di vista fisico. Perciò ci siamo concentrati molto su certi aspetti, e una qualificazione a Parigi, con la conseguente possibilità di giocare di nuovo sulla lunga distanza, ci darebbe indicazioni preziose per vedere se il lavoro ha funzionato”. Dopo il Roland Garros, per Bellucci sarà invece il momento di confrontarsi sull’erba, dove non ha mai giocato prima. “Per caratteristiche – chiude Brigo – crediamo sia una superficie sulla quale Mattia può fare molto bene. Farà una serie di tornei in preparazione a Wimbledon, e siamo tutti curiosi di vedere come andrà e come riusciremo ad adattare il suo tennis per renderlo performante sui prati”. LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Il battesimo del piccolo Arnaboldi

    Il team di Federico Arnaboldi, in cui si riconoscono Diego Nargiso e Andrea Arnaboldi – Foto Antonio Milesi

    Federico Arnaboldi corona una grande settimana con una finale impeccabile: lascia tre giochi a Riccardo Balzerani e si aggiudica il suo primo titolo ITF. Grande soddisfazione per coach Diego Nargiso, che ha espresso parole di elogio per il torneo bergamasco. Ed è già iniziato il conto alla rovescia per l’ATP Challenger.
    L’unica cosa in comune tra la Bergamo del 23 febbraio 2020 e quella del 27 giugno 2021 è il meteo. C’era il sole allora, c’era il sole anche stavolta. Ma quel giorno iniziava l’incubo COVID, con la cancellazione della finale dell’ATP Challenger. Sedici mesi dopo, la città torna a festeggiare il vincitore di un torneo internazionale. E non è un caso che ci fosse davvero tanto pubblico presso il Tennis Club Città dei Mille per la finale del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta), evento del circuito ITF letteralmente dominato dai tennisti italiani. Federico Arnaboldi ha compiuto 21 anni lo scorso 18 giugno, e ha scelto Bergamo (non così distante da casa) per farsi un regalo di compleanno: battendo Riccardo Balzerani con un netto 6-1 6-2, il comasco si è aggiudicato il primo titolo ITF in carriera. Come spesso accade, la finale non è stata la migliore partita del torneo. Dopo tantissime battaglie e le prime giornate terminate a notte fonda, sono bastati 81 minuti ad Arnaboldi per assicurarsi il titolo. I due finalisti sono entrati in campo un po’ contratti, con uno scambio di break nei primi due game. A quel punto Arnaboldi si è sciolto, mentre Balzerani non è riuscito a esprimere il suo tennis. Cinque giochi di fila hanno sigillato il primo parziale. Nel secondo set, il laziale ha provato a reagire, portandosi sul 2-0.
    LA SODDISFAZIONE E I COMPLIMENTI DI NARGISO“Ma devo fare i complimenti a Federico – ha detto Balzerani – perché ogni volta che facevo qualcosa in più, lui alzava ulteriormente il livello e mi saliva sopra. Non ho giocato benissimo, ma lui non mi ha dato spazio”. In effetti, al netto di un rendimento al servizio così così di Balzerani, l’allievo di Diego Nargiso ha espresso un tennis di buonissimo livello, peraltro già mostrato sin dalle qualificazioni. Arnaboldi sembrava avere una marcia in più rispetto agli altri, confermata nel duro quarto di finale contro Netuschil e nella complicata semifinale contro Matteo Arnaldi. Per Arnaboldi è il primo titolo ITF in carriera alla seconda finale (ne aveva persa una il mese scorso a Heraklion), che peraltro arriva in un momento fantastico: quella contro Balzerani è stata la 49esima vittoria stagionale. Il lavoro con Diego Nargiso sta dando frutti importanti e – per quanto visto a Bergamo (laddove c’era anche il cugino Andrea a sostenerlo) – il passaggio verso tornei più importanti sembra sempre più vicino. Si chiude con grande soddisfazione un torneo che ha soddisfatto gli sponsor, i quali hanno ringraziato la direttrice Silvana Carrara e tutti gli organizzatori. Anche Diego Nargiso, la cui esperienza è immensa, ha espresso parole importanti per il Trofeo AZIMUT. Bergamo non poteva chiedere di più: adesso inizia il conto alla rovescia per il Challenger di inizio novembre, che confermerà la grande tradizione tennistica della città. E chissà che non possa esserci uno spazio proprio per Federico Arnaboldi…. LEGGI TUTTO

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    TROFEO DEL NOVANTESIMO: oltre 100 gli iscritti, al via anche i cugini Arnaboldi

    Andrea Arnaboldi – Foto Marta Magni

    Definirlo un tabellone che promette spettacolo è a dir poco limitativo, soprattutto se si pensa al fatto di trovarsi di fronte ad un Open nazionale e non ad un torneo professionistico Internazionale. Si sono chiuse oggi le iscrizioni al “Trofeo del Novantesimo”, evento (che avrà in Banca Intesa Sanpaolo lo sponsor principale) voluto per festeggiare l’anniversario del Tennis Como e l’approdo in contemporanea del tennis – era il 1930 – in riva al Lario.
    Il torneo si inserisce nello spazio lasciato vuoto dal Challenger Atp “Città di Como”, sospeso per i noti problemi legati alla diffusione del Covid-19. Il Tennis Como tuttavia non ha voluto lasciare gli appassionati senza un evento di grande livello in un anno tanto importante come quello del 90° anniversario di fondazione. Da qui è nata l’idea di organizzare un torneo Open che ha ricevuto adesioni oltre ogni previsione.
    Al via ci saranno oltre 100 iscritti, e tra questi più di 40 giocatori di seconda categoria. Già questo indica in modo inequivocabile l’alto livello del tabellone.

    Ma è davvero un orgoglio ed un vanto per il Tennis Como, avere anche quest’anno in campo – anche se non si tratta di un Challenger Atp – il miglior giocatore della provincia, Andrea Arnaboldi, numero 278 delle classifiche mondiali (best ranking 153), solo poche settimane fa vice campione d’Italia, battuto in finale da quel Lorenzo Sonego che è numero 46 dell’Atp.
    A Como arriverà anche il cugino Federico Arnaboldi, già vincitore dell’Avvenire, quest’anno qualificato per il tabellone finale degli assoluti di Todi (battuto pure lui da Lorenzo Sonego), e giocatore promettente del panorama nazionale e internazionale (è numero 874 al mondo).
    Ma possiamo continuare: iscritti al “Trofeo del Novantesimo” anche il 19enne Mattia Bellucci, altra bella realtà del movimento, classifica nazionale 2.2, e il giocatore del Tennis Club Lecco in serie A2 Ottaviano Martini, e poi un ampio numero di giovani tennisti che stanno avvicinandosi ai tornei Itf del circuito internazionale, compresi i comaschi – avviati al tennis sui campi di Villa Olmo – Carlo Alberto Fossati e Federico Lucini.
    “Avere in tabellone in un Open un giocatore di Prima categoria come Andrea Arnaboldi, proprio quest’anno vice campione d’Italia, è un motivo di vanto che rende onore al Tennis Como e alla sua storia – commenta Paolo Carobbio, già direttore del Challenger Atp e ora direttore dell’Open del Novantesimo – Ma in queste settimane di gioco terremo d’occhio anche i molti giovani promettenti che hanno deciso di venire a sfidarsi sulla terra rossa di Villa Olmo, a partire ovviamente da Federico Arnaboldi. Sarà davvero un bel torneo. Nel 2020, come purtroppo sapete, non avremo il Challenger “Città di Como” che con l’ex presidente Giulio Pini avevamo creato a partire dal 2006. Questo Trofeo del Novantesimo sarà un bel modo per ricordarlo”.
    Il torneo inizierà sabato con i primi match delle categorie più basse. Poi sarà un continuo crescendo fino alla finale in calendario il 13 settembre. LEGGI TUTTO