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    F1, arriva l'annuncio: Michael Masi lascia la FIA

    ROMA – Le strade della FIA e di Michael Masi si separano definitivamente. L’ormai ex direttore di gara della Formula 1, che si è trovato a non ricoprire più la posizione nel 2022 dopo le polemiche dell’ultima stagione, tornerà in Australia dalla sua famiglia, come si legge nel comunicato della stessa FIA: “La FIA conferma che Michael Masi ha deciso di lasciare la FIA e di trasferirsi in Australia per stare più vicino alla sua famiglia e affrontare nuove sfide”.
    Il comunicato
    “Masi ha lavorato per un periodo di tre anni come Direttore di gara e Delegato alla sicurezza della Formula 1 dopo l’improvvisa scomparsa di Charlie Whiting nel 2019 – prosegue il comunicato -, svolgendo le numerose funzioni che gli erano state affidate in modo professionale e dedicato. La FIA lo ringrazia per il suo impegno e gli augura il meglio per il futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, ufficiale: Michael Masi lascia la FIA

    ROMA – La FIA ha annunciato che Michael Masi lascerà il suo posto in federazione in maniera ufficiale. L’ormai ex direttore di gara della Formula 1, che si è trovato a non ricoprire più la posizione nel 2022 dopo le polemiche dell’ultima stagione, tornerà in Australia dalla sua famiglia, come si legge nel comunicato della stessa FIA: “La FIA conferma che Michael Masi ha deciso di lasciare la FIA e di trasferirsi in Australia per stare più vicino alla sua famiglia e affrontare nuove sfide”.
    Il comunicato della FIA
    “Masi ha lavorato per un periodo di tre anni come Direttore di gara e Delegato alla sicurezza della Formula 1 dopo l’improvvisa scomparsa di Charlie Whiting nel 2019 – prosegue il comunicato -, svolgendo le numerose funzioni che gli erano state affidate in modo professionale e dedicato. La FIA lo ringrazia per il suo impegno e gli augura il meglio per il futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, nuove indicazioni per la conferenza stampa piloti: ora è di giovedì

    ROMA – La Formula 1 cambia protocollo per la conferenza stampa piloti che inaugura le varie tappe del Mondiale: dal Gran Premio di Gran Bretagna si terrà di giovedì e non più di venerdì. Un ritorno al passato a partire dalla tappa di Silverstone per un format che sarà simile a quello del 2019: due gruppi da 5 piloti ciascuno che saranno a disposizione della stampa per 55 minuti circa. I piloti che non verranno scelti per la conferenza potranno dedicarsi ad altre attività coi media, organizzate dalle rispettive scuderie.
    La conferenza a Silverstone
    Con il circuito di Silverstone che farà dunque da apripista per questo ritorno alla vecchia conferenza, la FIA ha disposto che l’attivitò con la stampa inizierà alle 14:00 ora locale (le 15:00 in Italia), ossia 23 ore prima dell’inizio delle prime prove libere. Restano invece invariati l’orario e il giorno dedicato alla conferenza dei team principal che continuerà ad avere luogo sabato mattina prima della terza sessione di prove libere. LEGGI TUTTO

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    F1, la conferenza stampa piloti torna di giovedì: cosa cambia

    ROMA – A partire dal Gran Premio di Gran Bretagna, la consueta conferenza stampa piloti che apre ogni weekend di Formula 1 si terrà di giovedì e non più di venerdì. Per il Circus questo si tratta di un ritorno al passato per un format che sarà simile a quello del 2019: due gruppi da 5 piloti ciascuno che saranno a disposizione della stampa per 55 minuti circa. I piloti che non verranno scelti per la conferenza potranno dedicarsi ad altre attività coi media, organizzate dalle rispettive scuderie.
    L’orario per Silverstone
    Con il Gran Premio della Gran Bretagna che farà dunque da apripista per questo ritorno alla vecchia conferenza, la FIA ha disposto che l’attivitò con la stampa inizierà alle 14:00 ora locale (le 15:00 in Italia), ossia 23 ore prima dell’inizio delle prime prove libere. Non cambia nulla invece per la conferenza stampa dei team principal, che si terrà come sempre di sabato mattina prima dell’inizio delle prove libere 3. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Ann Rao? Solo preoccupazioni, nessun dubbio”

    ROMA – Nervi tesi nel paddock per la questione porpoising. Sotto i riflettori degli analisti della Formula 1 ora c’è la figura di Shaila-Ann Rao, direttore esecutivo momentaneo, incaricata della FIA dopo la fuoriuscita di Peter Bayer. L’avvocatessa aveva lavoratò già in Mercedes al fianco di Toto Wolff e ci sono preoccupazioni per la sua integrità e imparzialità  “Questa è una domanda che mi è stata posta anche a Baku in conferenza stampa e posso solo ripetere quello che ho detto allora: è una preoccupazione, non un dubbio”, riponde Mattia Binotto, team principal Ferrari, a “Motorsport”, che lo interroga sulla questione.
    Le parole di Binotto
    Già dal momento della sua nomina, nel paddock si erano sollevati dubbi sulla nomina di Rao. Ma con il Gran Premio del Canada e la concessione tecnica “salva-Mercedes” per arginare il porpoising, i sospetti sono aumentati. Binotto però affema: “Ho piena fiducia nella FIA, che proverà la sua professionalità e che dimostrerà come alla fine la mia preoccupazione non avesse fondamento”. C’è però dell’altro sul tema del secondo tirante, soluzione che la Mercedes ha trovato in tempi record contro il porpoising: “Wolff ha detto che l’hanno installato durante la notte. Quello che posso dire è che la Ferrari non ne sarebbe stata in grado. E sono sorpreso che una squadra sia così capace di farlo dall’oggi al domani. Non possiamo fare altro che dare credito alle sue parole”, ha infatti aggiunto Binotto. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto su Ann Rao: “Sicuro che la FIA proverà la sua imparzialità”

    ROMA – “Questa è una domanda che mi è stata posta anche a Baku in conferenza stampa e posso solo ripetere quello che ho detto allora: è una preoccupazione, non un dubbio”. La domanda che “Motorsport” ha posto a Mattia Binotto, team principal della Ferrari, riguarda la figura di Shaila-Ann Rao, ora direttore esecutivo momentaneo, scelto della FIA dopo l’addio di Peter Bayer. L’avvocatessa aveva lavoratò già in Mercedes al fianco di Toto Wolff e ci sono preoccupazioni per la sua integrità e imparzialità.
    Le parole di Binotto
    Già dal momento della sua nomina, nel paddock si erano sollevati dubbi sulla nomina di Rao. Ma con il Gran Premio del Canada e la concessione tecnica “salva-Mercedes” per arginare il porpoising, i sospetti sono aumentati. Binotto però affema: “Ho piena fiducia nella FIA, che proverà la sua professionalità e che dimostrerà come alla fine la mia preoccupazione non avesse fondamento”. Il manager italiano, però, aggiunge dettagli sul processo che ha portato al tanto discusso secondo tirante: “Wolff ha detto che l’hanno installato durante la notte. Quello che posso dire è che la Ferrari non ne sarebbe stata in grado. E sono sorpreso che una squadra sia così capace di farlo dall’oggi al domani. Non possiamo fare altro che dare credito alle sue parole”. LEGGI TUTTO

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    Colpo di scena, la Fia “frena” il saltellamento per… decreto

    TORINO – Colpo di scena in Formula 1. La Fia, nei giorni scorsi, aveva deciso di accogliere le richieste dei piloti, ormai messi a dura prova dalla difficoltà di guidare le auto di nuova generazione, affetto dal problema del saltellamento. Da più parti ci si attendeva un aggiustamento dei regolamenti tecnici e si pensava (qualcuno lo temeva, qualcuno lo sperava) in un allentamento delle maglie regolamentari. Una misura che avrebbe indubbiamente favorito le squadre oggi più penalizzate (ad esempio la Mercedes) e sfavorito quelle più avanti (ad esempio Red Bull e Ferrari). Invece la federazione, agendo in nome della sicurezza (e della salute dei piloti) ha agito in una maniera diametralmente opposta.
    STRUMENTI – Il “saltellamento” sarà misurato con degli appositi strumenti (cosa che accadrà già in Canada, dunque con effetto immediato). E le auto che “saltellano” troppo dovranno intervenire sugli assetti: in questo modo il “porpoising” viene limitato. Ma viene limitata anche la prestazione. Per la Mercedes saranno problemi e, forse una coincidenza e forse no, erano stati proprio i piloti delle Frecce d’Argento (Lewis Hamilton, dall’alto del suo carisma, e George Russell) a lanciare gli allarmi più acuti. E c’è da credere che una forma di avallo da parte della squadra ci sia stato. Tuttavia le misurazioni – e i relativi provvedimenti – riguardano tutte le squadre e non è detto che solo la Mercedes ne abbia un danno. Certamente è stata introdotta una variabile in più, all’interno di una Formula 1 già abbastanza complessa da gestire (e da capire) per gli appassionati. E c’è anche la sensazione che il nuovo corso, firmato dal presidente Ben Sulayem, abbia voglia di riaffermare la centralità federale, tollerando poco (o comunque meno) l’essere tirati per la giacchetta. LEGGI TUTTO

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    Formula 1: la Ferrari inizia ad alzare la voce

    TORINO – Sul filo della rottura. E non parliamo (soltanto) dei problemi di affidabilità che nelle ultime tre gare sono costasti a Charles Leclerc e alla Ferrari una fetta molto grande e quindi pesante delle speranze mondiali nella lotta contro Max Verstappen e la Red Bull. A Maranello, dove per la seconda volta hanno dovuto constatare la rottura del turbo e per la prima anche dell’intero motore endotermico sulla F1-75 andata in fumo al 20° giro del GP dell’Azerbaigian, c’è tensione anche sul fronte politico.La questione è nota da tempo, ma irrisolta. E non solo con la Ferrari, se vogliamo dirla tutta, visto che ha condizionato in un modo o nell’altro la durissima battaglia tra Red Bull e Mercedes, ovvero la conclusione dello scorso campionato di Formula 1. Parliamo della Direzione Gara, del “due pesi e due misure” e delle regole mai chiare ch continuano a imperare nel Circus dei motori anche nella nuova era Fia targata Mohammed Bin Sulayem. Dal caso delle temperature delle benzine a quello della pit-lane di Montecarlo, la Scuderia non è per nulla contenta delle decisioni “salomoniche” prese dagli Steward. E Mattia Binotto ha deciso di farsi sentire.«Se guardo all’inizio della stagione, certamente la Ferrari non può essere soddisfatta delle decisioni della direzione gara. Abbiamo commesso degli errori, ma sento anche un senso di ingiustizia: penso che spesso siamo stati svantaggiati» le parole del team principal Mattia Binotto. Parole forti, anche se pronunciate con la consueta pacatezza. E con un’aggiunta ancora più “buonista”. «Capiamo le difficoltà e non possiamo negare nemmeno che sia un lavoro difficile. Per migliorare dobbiamo aiutare anche noi. Credo che debba esserci una collaborazione tra le squadre e i direttori di gara. E che ci vorrà del tempo per capirsi».Insomma, la Federazione è avvertita: la Ferrari non ha intenzione di farsi mettere i piedi in testa e vuole giocarsi le sue carte mondiali liberamente e correttamente. Ma allo stesso tempo, nonostante l’epoca dei Patti della Concordia con Liberty Media sia ormai superata, nella nuova Formula 1 per ora regge la regola (non scritta) dell’evitare scontri, tanto più mediatici. Il problema è che la Red Bull si muove un po’ per conto suo. Tanto più Helmut Marko, il braccio operativo e politico di Mateschitz. Quindi, anche un mediatore come Binotto, ha capito che qualche volta servirà alzare la voce. LEGGI TUTTO