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    Davis Cup Italia: Berrettini subito o tenerlo “fresco” per l’eventuale doppio decisivo?

    Il team italiano a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Il titolo dell’articolo va diretto al punto. Finale di Davis Cup 2024, Italia vs. Olanda. Capitan Volandri (forse) ha una sola scelta da operare: mandare subito in campo Matteo Berrettini nel primo singolare tra i numeri 2 contro Botic Van de Zandschulp, oppure risparmiare il romano e tenerlo pronto a giocare un eventuale doppio decisivo insieme a Jannik Sinner, optando così per Lorenzo Musetti nel primo singolare? Tutto nasce dal fatto che Volandri sembra aver deciso di “non affidarsi” alla coppa Bolelli – Vavassori, non in grandissima condizione alle ATP Finals, in un eventuale doppio decisivo, puntando tutto sulla forza di Jannik, in grandissima forma e capace di trascinare anche moralmente il compagno in doppio. In generale la sensazione è che per il doppio – qualora si disputi – si voglia puntare in ogni caso su due tennisti più affidabili a livello di tenuta agonistica con il massimo della posta in palio. Oltretutto gli olandesi hanno in Koolhof un giocatore fantastico, che insieme a Van de Zandschulp forma un team di grande livello, capace di buttare fuori la Spagna padrona di casa nella prima giornata.
    Ideale sarebbe ripetere la giornata di ieri: evitarsi il “fastidio” del doppio decisivo vincendo i primi due singolari. Ma se Jannik Sinner resta una discreta sicurezza, per la sua grande condizione e anche l’aver battuto Griekspoor 5 volte su 5 (3 nel 2024), sul primo match di singolare, quello tra n.2, la faccenda si complica. E lì diventa decisiva anche la strategia, la visione di Volandri che ha il polso della situazione del suo gruppo.
    In questo potrebbe venire in soccorso del capitano la recente sfida con l’Olanda a Bologna nella fase a gironi. Matteo Berrettini infatti ha affrontato Van de Zandschulp, vincendo una bella partita in tre set. Oltretutto Matteo ha sempre battuto l’olandese, 4 volte su 4, l’ultima a Tokyo (cemento Outdoor) in due set. Berrettini rispetto al torneo giapponese e anche alla sfida di Bologna dello scorso settembre sembra in una condizione migliore, più scattante fisicamente e terribilmente motivato ad alzare quella coppa che l’anno scorso ha accarezzato solo da primo tifoso, e che quest’anno desidera alzare da protagonista. Quindi abbinando i precedenti, alla forma e alla motivazione, probabilmente non ci saranno sorprese e Matteo sarà il primo a scendere in campo alle 16, contro il n.2 Orange.
    Tra Musetti e Van de Zandschulp c’è un solo precedente, le qualificazioni dell’Australian Open 2021, con l’olandese vittorioso in rimonta. Partita ormai datata, quindi non troppo significativa, e con un Lorenzo davvero giovane e con poca esperienza a quel livello. Musetti non è affatto piaciuto nel primo match di queste finali, battuto nettamente da Cerundolo, per la delusione di tutti ed in primis la sua, davvero dispiaciuto per non aver minimamente reso quanto poteva. Sembra difficile che Volandri possa sceglierlo come primo singolarista: potrebbe essere una mossa azzardata, a meno che non veda in Musetti una voglia di rivalsa assoluta, e tenendosi così Matteo più fresco per un eventualmente doppio decisivo.
    Manca poco ormai all’appuntamento con la storia. Confermare la vittoria dello scorso anno sarebbe splendido, storico in tutti i senti. “Abbiamo costruito un gruppo, poi una squadra. L’anno scorso abbiamo vinto il titolo ma vorrei aprire un ciclo: questo dicevo ai ragazzi all’inizio della fase a gironi a Bologna”, afferma Volandri. Il capitano mette anche in guardia tutti da facili entusiasmi, vista la vittoria di Bologna arrivata senza l’enorme valore aggiunto di Sinner: “È tutto diverso rispetto a settembre, intanto perché è una finale, poi la superficie è diversa. Gli olandesi vengono dall’aver vinto contro Spagna e Germania e sono grandi iniezioni di fiducia. Cambia tutto, in Davis le classifiche non contano e in una finale ancora meno”.
    Non è facile tenere a bada l’entusiasmo, con un Sinner così è fin in troppo facile sognare. Il campo è quel che decide, servono due vittorie per riportare ancora a casa la grande Insalatiera. Chiunque giochi contro l’Olanda, forza ragazzi!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Italia: Musetti o Berrettini? E l’incognita “doppio”

    Filippo Volandri, capitano del team azzurro di Davis Cup

    Orologio fissato per le 17, o poco dopo. L’ItalDavis scende in campo contro l’Argentina nella prima sfida della Final 8, con l’obiettivo – e non più sogno – di confermarsi campioni nella più antica manifestazione sportiva a squadre per nazioni al mondo (prima edizione 1900). L’uscita di scena della Spagna, super favorita almeno per il contesto e “l’effetto Nadal” e che invece si è rigirato contro ai padroni di casa come un dolorosissimo boomerang, pone il team capitanato da Volandri ancor più favorito, ma ci sono 3 sfide da vincere, e non sarà affatto una passeggiata. Già l’esordio contro il team albiceleste è da prendere con la massima attenzione. Infatti se vogliamo dare per “tranquillo” l’incontro tra i due numeri n.1, vista la condizione stratosferica mostrata da Jannik Sinner a Torino, il resto della faccenda resta piuttosto ingarbugliata e gli altri due punti sono assolutamente da conquistare in campo con due prestazioni di alto livello. Gli argentini infatti se hanno una dote che sempre li contraddistingue è la loro immancabile “garra”, la voglia di vincere e di competere. E tutti sappiamo quanto la Davis sia strana e può sovvertire anche valori considerati acquisiti.
    Dato per scontato Sinner come secondo singolare di giornata, quello tra i numeri n.1, probabilmente contro Baez (“sacrificato alla causa” contro il n.1, difficile per qualsiasi argentino oggi battere Jannik), il resto della formazione italiana lo conosce solo Filippo Volandri. E a poche ore dal primo match, di certezze nessuna. Da Malaga trapelano varie indiscrezioni, ma tra loro si contraddicono: si vocifera di Musetti scelto per aprire la sfida agli argentini, probabilmente opposto a Francisco Cerundolo, e quindi dopo il match di Sinner – qualora si fosse sul’1 pari – di un doppio formato dallo stesso Jannik in coppia con Berrettini; altre indiscrezioni invece fanno trapelare la volontà di Volandri di affidarsi per il match d’apertura alla solidità mentale e super servizio di Berrettini, con la consolidata coppia Bolelli – Vavassori pronta a giocare il punto decisivo contro gli specialisti argentini Molteni – Gonzalez. Quindi di tutto un po’, e pertanto non resta che attendere le 16 circa per scoprire l’arcano e vedere chi affiancherà Sinner in campo con la maglia azzurra.
    Non facile fare valutazioni da casa, poiché solo Volandri ha visionato gli allenamenti e lo stato di forma fisico e mentale dei nostri, in particolare Musetti e Berrettini, fermi da Parigi Bercy, pertanto la prudenza ci spinge ad affidarci alla capacità di valutazione del capitano e di tutto il team. La posta in palio è grande, voglia di sbagliare zero. A priori si possono fare solo queste valutazioni, basandoci sulla storia e personalità dei nostri giocatori.
    Sicuramente Berrettini nella sua carriera di altissimo livello ha dimostrato ampiamente di esser “giocatore”, uno che sa vincere le partite. L’ha confermato anche Bologna lo scorso settembre dove, pur non al massimo fisicamente, in un contesto simile a quello che troverà a Malaga ha portato al team punti fondamentali. Il suo servizio resta un’arma clamorosa indoor, e quindi non affidarsi alla sua esperienza al massimo livello, potenza e forza mentale è un bell’azzardo. Tuttavia Musetti nel 2024 ha svoltato verso una carriera di altissimo profilo, confermando in più occasioni – l’ultima a Vienna qualche settimana fa, in condizioni indoor – di poter battere chiunque, anche un tipo tostissimo come Zverev. Lorenzo da mesi è diventato un giocatore molto più solido, concentrato ed offensivo. Quei momenti di buco e passività che l’hanno zavorrato ed affossato tante volte sembrano – per fortuna – lontani ricordi. Quindi, a chi affidare il primo match, peraltro contro un avversario molto competitivo come dovrebbe essere Cerundolo? Anche se in Davis è tutto un po’ diverso, Musetti è 1 pari contro Francisco, recente la sconfitta di Lorenzo nella finale di Umag, ma si era sulla terra battuta all’aperto; Berrettini ha vinto l’unico precedente, 2023 a Monte Carlo, altro contesto quindi difficile valutazione.
    Un’ultima nota per il doppio. Oggettivamente Bolelli e Vavassori a Torino non hanno brillato. Non hanno disputato brutte partite, ma rispetto alla loro eccezionale prima parte di 2024, hanno perso un po’ di smalto, alternando momenti di grandissima vis e potenza ad altri in cui la risposta non va e pure le sincronie offensive sembrano meno incisive. La Davis è qualcosa di tremendo a livello di pressione, ancor più con il doppio che sull’1 pari è decisivo. Chissà che Volandri non metta in dubbio anche la loro presenza, anche se averli portati a Malaga sembra già quasi un’investitura ufficiale. E l’alternativa quale sarebbe poi? Sinner ok, ma con chi?
    A chiusura, le sensazioni in apertura di giornata? Difficile, molto difficile… Sinner n.1, senza ombra di dubbio; primo singolare a Musetti, e doppio per Bolelli – Vavassori, a meno che all’ultimo minuto, magari vedendo come si sono svolti gli incontri, Volandri non cambi qualcosa. Potrebbe accadere per esempio se Musetti avesse affrontato una partita durissima e quindi si opti per Berrettini in doppio con Jannik. Ma alla fine queste valutazioni lasciano il tempo che trovano. L’importante è affidarsi alla classe dei nostri e alla lucidità di Volandri nelle scelte. E che Jannik trascini di nuovo la squadra verso l’Olimpo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Italia-Argentina ai quarti di Davis: Sinner dopo il trionfo di Torino, Volandri valuta le opzioni (domani in campo alle ore 17)

    Filippo Volandri – Foto FITP

    L’Italia campione in carica si prepara alla sfida con l’Argentina nei quarti di finale di Coppa Davis a Malaga, in un confronto che mette di fronte due delle nazionali più ambiziose del torneo. Gli azzurri arrivano da un momento straordinario, con otto vittorie consecutive nella competizione e un’unica sconfitta negli ultimi due anni, rimediata contro il Canada nella fase a gironi 2023.
    IL FATTORE SINNERLa grande incognita della vigilia è Jannik Sinner, arrivato martedì a Malaga dopo il trionfo storico alle ATP Finals di Torino. Il capitano Filippo Volandri dovrà valutare attentamente le condizioni fisiche e mentali del numero uno italiano prima di decidere se schierarlo. L’Italia può comunque contare su alternative di altissimo livello: Lorenzo Musetti, fresco di bronzo olimpico a Parigi 2024, e Matteo Berrettini, che sta ritrovando la migliore condizione.
    LE SCELTE DELL’ARGENTINADall’altra parte della rete, il capitano Guillermo Coria ha diverse opzioni per i singolari. Sebastian Baez è il più alto in classifica, ma nella fase a gironi a Manchester sono stati Francisco Cerundolo e Tomas Etcheverry a trascinare la squadra. Gli argentini cercano un risultato storico: la prima semifinale dal loro unico trionfo nel 2016.
    I PRECEDENTI E LE STATISTICHENei cinque confronti diretti tra le due nazionali, l’Italia ha vinto gli ultimi due, incluso il match nella fase a gironi 2022. L’Argentina può vantare due successi, entrambi ottenuti in trasferta sul suolo italiano.
    LE DICHIARAZIONI“È una situazione diversa dall’anno scorso, ma siamo più concentrati sull’obiettivo e più fiduciosi”, ha dichiarato Volandri alla vigilia. “Le condizioni sono diverse, ma abbiamo grandi giocatori che si adattano rapidamente. In Davis la classifica non conta, è come un altro sport. Lo sappiamo bene e ci stiamo preparando al massimo”.
    Dall’altra parte, Francisco Cerundolo esprime la fiducia del gruppo argentino: “Siamo super felici di essere qui. Per me, Baez ed Etcheverry è il primo quarto di finale. È un ottimo modo di chiudere l’anno. Abbiamo tutti fatto una grande stagione e speriamo di finire alla grande qui, giocando il nostro miglior tennis giovedì”.
    LA FORMULALa sfida si deciderà al meglio dei tre incontri: due singolari e un eventuale doppio decisivo. Il vincitore affronterà in semifinale una tra Usa o Australia, con in palio un posto per la finalissima di domenica.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: i pre-convocati di Volandri per la Final 8 di Malaga. C’è Sinner, no Berrettini

    Filippo Volandri, capitano del team azzurro di Davis Cup

    Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Questo il quintetto di giocatori italiani convocati dal Capitano Filippo Volandri per la Final 8 di Davis Cup, che si svolgerà dal 19 al 24 novembre sul veloce indoor del ‘Palacio de Deportes José María Martín Carpena’ di Malaga. Non selezionati al momento invece Matteo Berrettini e Matteo Arnaldi. Come conferma il Capitano azzurro, sono stati chiamati i primi 3 del ranking ATP in singolare, e la coppia attualmente al quarto posto della Race to Turin. Le cose potrebbero cambiare nelle settimane precedenti all’evento.
    Queste le parole rilasciate da Volandri: “Quest’anno torneremo a Malaga con l’obiettivo di onorare, come sempre, la maglia azzurra e di dare il massimo per il nostro Paese. Ci tengo a sottolineare che queste pre-convocazioni sono basate sull’attuale ranking. Da qui a novembre raccoglierò tutti gli elementi che mi consentiranno di fare le convocazioni definitive, sulla base della condizione fisica e mentale dei nostri ragazzi. La rosa è composta da giocatori importanti e tutti di altissimo livello, su cui so di poter contare. Stiamo tutti lavorando per arrivare pronti all’appuntamento con la Final 8. Nei quarti dovremo affrontare l’Argentina, una squadra importante: Guillermo Coria ha a disposizione singolaristi di assoluto valore come Cerundolo, Etcheverry, Baez e un doppio di qualità come quello composto da Molteni e Gonzalez. Noi, però, abbiamo una squadra forte, composta da ragazzi eccezionali che formano un gruppo che proprio nella coesione trova la sua forza. Non posso dunque che guardare con ottimismo a novembre e al futuro della Coppa Davis”.

    IL PROGRAMMA DI GIOCO
    I quarti si giocheranno dal 19 al 21 novembre. Il 22 e 23 novembre si disputeranno le semifinali mentre domenica 24, alle ore 16, andrà in scena la finale.
    Questo, nel dettaglio, il quadro completo dei quarti (lo schedule, con data e orario di ciascun tie, verrà comunicato prossimamente da ITF):
    – ITALIA vs Argentina
    – USA vs Australia
    – Canada vs Germania
    – Spagna vs Olanda

    COPERTURA TV  
    Sarà possibile seguire tutta la competizione in diretta tv su Sky Sport così come su SuperTennix, la piattaforma streaming della FITP e – sempre in streaming – anche su Now. Inoltre, le partite dell’Italia saranno trasmesse in chiaro sui canali Rai (Rai 2 e Rai Sport). LEGGI TUTTO

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    Volandri dopo il successo sul Brasile in Davis Cup: “L’obiettivo era vincere e ci siamo riusciti”

    Filippo Volandri

    Il capitano del team azzurro di Davis Cup Filippo Volandri ha parlato dopo il successo dei suoi ragazzi per 2-1 contro il Brasile nel primo incontro della fase a gironi. Una solida prestazione di Berrettini e la grande grinta di Arnaldi hanno portato ai nostri colori i due punti in singolare, ininfluente la sconfitta in doppio di Bolelli e Vavassori. “L’obietivo oggi era vincere e ci siamo riusciti. Sono felice, fiero dei miei giocatori. Credo che avremmo meritato di vincere anche il doppio, ma la Davis dà e la Davis toglie”.
    “Matteo ha giocato un primo set perfetto, nel secondo ci aspettavamo che Fonseca alzasse il livello, come è successo” così Volandri commette la prestazione di Berrettini .”Credo che a Matteo abbia fatto bene stare in campo un altro po’, sentire quel brivido del tiebreak. È stato bravo a rimontare da 0-4. Gli mancano un po’ di match, ma sta bene”.
    Il capitano è orgoglioso anche della prestazione di Arnaldi, vittorioso dopo ben 3 ore e 40 minuti di battaglia: “Arnaldi ha fatto un’ottima partita. Secondo me c’è stato un calo di tensione quando è andato a servire per il match” commenta Volandri. “Devo fare i complimenti a Monteiro, che ha fatto una prestazione super al servizio e con il diritto. Poi è ovvio che i giocatori si vedono nei momenti più importanti e Matteo è stato più giocatore, come lo è stato Berrettini rispetto a Fonseca, un ragazzo che giocherà benissimo”.
    Non sembra particolarmente preoccupato per il problema fisico accusato dal sanremese negli ultimi punti del duro incontro: “La caviglia di Arnaldi è ok, è solo stanco dato che la partita è stata molto lunga. Fortunatamente abbiamo un giorno di riposo e saremo pronti per il prossimo incontro” conclude Volandri.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: le convocazioni di Volandri per Bologna. Non c’è Sinner

    Davis Cup, due volte vinte dall’Italia (1976 – 2023)

    Matteo Arnaldi, Matteo Berrettini, Simone Bolelli, Flavio Cobolli, Andrea Vavassori. Questi sono i giocatori convocati da Filippo Volandri per la fase a gironi di Davis Cup, che vedrà l’Italia – campione in carica – in scena a Bologna impegnata nel Girone A. Le partite si disputeranno all’Unipol Arena da martedì 10 a domenica 15 settembre. Le prime due di ciascun girone si qualificano per la poule finale in programma a Malaga dal 19 al 24 novembre.
    Il team guidato da Volandri scenderà in campo mercoledì 11 (dalle ore 15) contro il Brasile, poi venerdì 13 contro il Belgio e quindi domenica 15 contro l’Olanda.
    “Le scelte di oggi sono il frutto delle riflessioni e dei confronti di questi giorni con tutta la squadra, presenti e assenti – spiega capitan Volandri –. Rispetto a questi ultimi, come sempre abbiamo cercato di accordare le esigenze della squadra con quelle dei miei ragazzi, perché abbiamo l’obiettivo di passare il turno anche tutelando la salute fisica e psicologica per restare competitivi fino al termine della stagione! Per quanto riguarda Jannik che ci ha dato la sua disponibilità per la parte conclusiva dell’impegno di Bologna, in accordo con i vertici federali e lo staff del ragazzo, abbiamo deciso di sollevarlo dalla convocazione permettendogli un pieno recupero, e avere la squadra al completo fin dal match iniziale. Lorenzo ci ha manifestato la necessità di fermarsi qualche giorno, dopo il tour de force cui si è sottoposto negli ultimi mesi, anche per la partecipazione all’Olimpiade, e, anche in questo caso d’accordo con la Federazione, ho deciso per il bene suo e della squadra di consentirgli di recuperare una condizione psicofisica ottimale. Pertanto, il gruppo che scenderà in campo a Bologna sarà comunque forte, motivato e in questo momento il più attrezzato per affrontare le squadre avversarie e per guadagnare le Finals di Malaga”.
    È stato quindi risparmiato Jannik Sinner, che domenica sera giocherà la finale di US Open contro Taylor Fritz, e non sono stati convocati Darderi e Sonego. Gli incontri Bologna saranno trasmessi da Rai Sport e Sky Sport.

    IL PROGRAMMA DI GIOCO
    L’Italia esordirà alla ‘Unipol Arena’ mercoledì 11 settembre, alle ore 15:00, contro il Brasile. Tornerà quindi in campo allo stesso orario di venerdì 13 per affrontare il Belgio. Infine, domenica 15 settembre, sempre alle 15:00, sfiderà l’Olanda.
    Qui di seguito il programma dettagliato delle sfide del Gruppo A (Bologna):

    Martedì 10 settembre, ore 15: Olanda vs Belgio
    Mercoledì 11 settembre, ore 15: Italia vs Brasile
    Giovedì 12 settembre, ore 15: Olanda vs Brasile
    Venerdì 13 settembre, ore 15: Italia vs Belgio
    Sabato 14 settembre, ore 15: Belgio vs Brasile
    Domenica 15 settembre, ore 15: Italia vs Olanda

    BIGLIETTERIA
    Tifosi e appassionati possono acquistare i biglietti per le sfide in programma alla ‘Unipol Arena’ di Casalecchio di Reno sul sito di ticketing ufficiale dell’evento, raggiungibile al seguente link https://tickets.italy.daviscup.com/it e su quello di Ticketone https://www.ticketone.it/artist/davis-cup-tennis/.Per i tesserati della Federazione Italiana Tennis e Padel è previsto uno sconto del 20% sull’acquisto del singolo biglietto e uno sconto del 10% sull’acquisto dell’abbonamento.
    COPERTURA TELEVISIVA
    Tutti i match dell’Italia saranno trasmessi in diretta da Rai Due (i doppi soltanto se decisivi). Gli altri incontri del Gruppo A saranno coperti (diretta o differita) tra Rai Sport e Rai Play in base alla concomitanza con altri eventi e necessità di palinsesto.Tutte le partite in programma a Bologna, a partire da quelle dell’Italia, saranno inoltre in diretta anche su Sky Sport.Infine, per chi non volesse perdere nemmeno un 15 del Group Stage, tutti gli incontri di tutti e quattro i Gruppi della fase a gironi della Coppa Davis 2024 saranno disponibili in streaming sulla piattaforma digitale della FITP, SuperTennix.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Vite da atleta”, Roberta Vinci e Filippo Volandri giovedì 4 aprile a Cuneo

    Roberta Vinci

    “Vite da atleta: storie e numeri di sport e talento” è la rassegna di eventi organizzata da Fondazione CRC dedicata allo sport e al talento sportivo nell’anno delle Olimpiadi, che si terranno a Parigi dal mese di luglio. Il primo appuntamento è in programma giovedì 4 aprile: Filippo Volandri, ex tennista e capitano della nazionale vincitrice della Coppa Davis, e Roberta Vinci, ex campionessa di tennis, inaugureranno al Palazzetto dello Sport di Cuneo l’esposizione “Il tennis a Cuneo dal 1928”, realizzata da Fondazione CRC nell’ambito del progetto Donare, grazie al lascito di racchette e carteggi d’epoca da parte del collezionista ed ex giocatore Sergio Parola. A seguire, dalle 17,30 i due tennisti saranno ospiti di un incontro aperto al pubblico presso lo Spazio Varco (via Carlo Pascal, 5L) sul tema del talento nello sport. Lunedì 8 aprile, presso il Rondò dei Talenti (via Luigi Gallo, 1), verrà presentato il Quaderno 46 della Fondazione CRC dal titolo “Occhio allo sport. Ruolo, impatto e prospettive dell’attività fisica e sportiva”, indagine realizzata dall’Ufficio Studi in collaborazione con l’Università di Torino che ricostruisce le definizioni e le dimensioni attuali del settore sportivo, fornendo le più aggiornate indicazioni utili alla promozione di uno sport sempre più accessibile, sostenibile e inclusivo. Alla presentazione parteciperà Sara Curtis, giovane nuotatrice di Savigliano da pochi giorni qualificata alle Olimpiadi di Parigi 2024. Infine, venerdì 12 aprile, presso lo Spazio Incontri (via Roma 15), verranno consegnati i 30 Premi per il Merito Sportivo, promossi dalla Fondazione CRC, e alle 17 verrà inaugurato il percorso espositivo “Nell’Olimpo. Storie di campioni di un territorio”, dedicato agli atleti e agli allenatori olimpionici della provincia di Cuneo, promosso dalla Fondazione insieme al CONI Piemonte e a cura dell’Associazione Art.ur. All’evento di inaugurazione parteciperà Marta Bassino insieme ad altri atleti protagonisti dell’iniziativa espositiva.
    “La Fondazione CRC è una delle poche in Italia ad avere tra i propri settori d’intervento l’attività sportiva: con ‘Vite da atleta: storie e numeri di sport e talento’ vogliamo sottolineare l’importanza della pratica sportiva e la volontà di promuoverla sul nostro territorio. I tre eventi porteranno a Cuneo, in poco più di una settimana, atleti di grande valore e offriranno spunti di approfondimento e riflessione sull’attività sportiva, utili anche per sviluppare al meglio le future iniziative” spiega Ezio Raviola, presidente di Fondazione CRC. “La mostra ‘Nell’Olimpo’, che inaugureremo a Cuneo, accompagnerà tutta la nostra comunità durante il periodo dei Giochi Olimpici grazie anche alle successive tappe di Alba, durante l’estate, e di Mondovì, fino a fine ottobre”.
    I form per l’iscrizione ai 3 eventi saranno disponibili in giornata sul sito www.fondazionecrc.it LEGGI TUTTO

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    Davis Cup, un sogno diventato realtà. Una vittoria azzurra che viene da lontano…

    26 novembre 2023, l’Italia vince la Coppa Davis

    4 dicembre 1998. Io c’ero. Sembra impossibile, sembra ieri, invece sono passati quasi 25 anni… In quel freddo venerdì pomeriggio, nel grigiore di una Milano che più grigia non si può, nella pancia del Forum di Assago c’è tutta l’Italia tennistica e non solo, a supportare Andrea Gaudenzi, Davide Sanguinetti, Diego Nargiso e Gianluca Pozzi, la nostra squadra di Coppa Davis capitanata da Paolo Bertolucci. In palio la Coppa Davis 1998, col sogno di riportarla in Italia dopo l’unico successo targato ’76, quando il “braccio d’oro” di Paolo, il talento di Adriano, la sostanza di Corrado e il tocco di Tonino prevalsero a Santiago, l’unica insalatiera della nostra storia. Di fronte una Svezia non così stellare come ai tempi d’oro di Wilander & Edberg, ma c’è tanta sostanza nel tennis di Norman e nel diritto assassino di Gustafsson. Impossibile dimenticare le ore passate a sostenere lo sforzo di Gaudenzi in quel primo infinito e maledetto singolare. Andrea è tosto, Magnus ancor più. Il tendine della spalla dell’attuale Presidente dell’ATP fa crack dopo ore e ore di battaglia, sul 6 pari del quinto set, non c’era il tiebreak allora, era una Davis d’antan. Cala il silenzio, disperazione. Di fatto la nostra finale termina lì, in quel dolore di Andrea e di tutti i presenti, nel Forum o in tv. Sanguinetti vince solo 5 games contro un Gustafsson troppo forte sul rosso, anche se indoor, e poi al sabato il forte doppio vichingo fa calare il sipario. È solo l’anticipo del dramma sportivo che avrebbe vissuto la squadra italiana di Davis.
    Da lì a poco quella buona generazione di giocatori cala e vive un weekend a dir poco disastroso il 23 luglio 2000, a Mestre. L’Italia cade malamente nello spareggio salvezza per mano del Belgio dei fratelli Rochus, è la prima retrocessione nella “serie B” della Davis, eravamo l’unica nazionale ad esser stati sempre del World Group. Io c’ero, insieme al mio sconforto e alla netta sensazione che la discesa fosse appena iniziata… Nessuna risalita, anzi nel 2003 tocchiamo il fondo, crollando nel Gruppo II con una terribile sconfitta in Zimbabwe. L’inferno dura solo un anno, nel 2005 torniamo sul Gruppo I, ma bisogna aspettare fino al 2011, di nuovo a Santiago del Cile (già, proprio Santiago…) affinché la nazionale trascinata da Fognini torni nel World Group. Non molte soddisfazioni per diversi anni, solo la semifinale in Svizzera nel 2014, ma in realtà, sotto sotto, già da tempo qualcosa si muove.
    Lo spettatore che guarda il tennis in tv non se ne accorge, ma in realtà, in molti club di periferia e non, si sta costruendo pian piano un nuovo movimento. E i tempi per ottenere risultati al vertice sono lunghi. Serve lavoro, tanto, capacità e visione. Il tutto guidato dal Presidente Binaghi che è uomo di sport e manager, conosce il mondo ed è determinato ad arrivare in vetta, convinto che seminando bene, lavorando coi circoli piccoli e grandi, stimolando l’eccellenza, si possa costruire e risalire. È stato criticato, osteggiato, deriso pure, ma alla fine aveva ragione lui. Con lavoro e capacità di tanti ottimi maestri e club, con un’importante sinergia d’intenti, risolvendo problemi ed errori – tanti ne sono stati commessi, ma chi non fa niente mai sbaglia… – si è creata una base, un movimento, una mentalità di lavoro per esaltare il talento dei ragazzi. Si è costruito una serie di team vincenti, di giocatori che sono cresciuti e che, stimolandosi l’un l’altro, hanno alzato il livello generale. Molti tornei in Italia a fare da veicolo per la crescita. È sbocciato quel circolo virtuoso necessario a sostenere il talento e chi lavora bene.
    Se poi ti nasce un Jannik Sinner, e hai la bravura e fortuna di farlo crescere in un ambiente sano e dove si conosce l’alto livello come da Riccardo Piatti, si finisce per vincere. Ma sarebbe sbagliato e semplicistico relegare il trionfo di ieri a Malaga in Davis in un solo “effetto Sinner”. Non è così. Jannik è la nostra punta di diamante, è il fuoriclasse che eleva tutto il gruppo, è colui che ha talento e forza per battere il più forte dell’epoca moderna, Mr. Djokovic, nel match sul quale Nole aveva puntato tutta la parte finale del suo stellare e irripetibile 2023. E così trionfare. Sinner è decisivo, ma senza la grinta di tutta la squadra, capace di rialzarsi dal “disastro” col Canada a Bologna nei gironi a settembre, senza la pazienza di Capitan Volandri nel compattare il gruppo e far esplodere di nuovo la vivacità di Sonego, il talento di Musetti e la qualità di Arnaldi, a Malaga a giocarci la coppa non ci saremmo mai andati. Ed è ancor più corretto tornare all’inizio della gestione Volandri, con le esperienze del 2021 e del 2022, necessarie e formative per vincere oggi, e anzi, ancor più indietro…
    “Forza del gruppo, capacità di passare attraverso le difficoltà, disponibilità. Su questi punti fermi Filippo Volandri ha costruito un capolavoro in tre anni da capitano di Coppa Davis. Fin dalla sua nomina, a gennaio del 2021, i pilastri del Volandri-pensiero non sono cambiati”, così scrive l’amico e bravissimo collega Alessandro Mastroluca su Supertennis, e condivido ogni sillaba del suo pensiero. Forza del gruppo, resilienza, capacità di reazione, disponibilità. Queste sono le chiavi della vittoria di questa meravigliosa e indimenticabile Final 8 di Malaga, che non potremo mai dimenticare. Nel 2021 a Torino abbiamo perso contro la Croazia nel doppio decisivo, Fognini e Sinner hanno ceduto al fortissimo duo Nikola Mektic-Mate Pavic, i migliori. Ci fu tanta delusione, Fabio è un doppista “doc” e campione Slam col “Bole”, ma non ci fu troppa intesa con Jannik, un Sinner ancora acerbo. Però fu un’esperienza importante, anche se negativa. Formativa. Nel 2022 rischiammo di uscire a Bratislava, con Sonego e di nuovo il doppio k.o., ma quella volta fu il talento di Musetti a salvarci, e fu un’altra esperienza che ha rafforzato il gruppo. Un gruppo che poi l’anno scorso nei gironi a Bologna ha battuto una dopo l’altra Croazia, Argentina e Svezia, ed è volato a Malaga superando nei quarti il forte team USA, col capolavoro di Bolelli–Fognini su Paul-Sock. Il Canada ci superò in semifinale, col tanto discusso doppio Berrettini–Fognini, sconfitto da Auger Aliassime–Pospisil. Altro boccone amaro, e polemiche non finire, ma situazione negativa dalla quale abbiamo imparato. Solo perdendo s’impara, è la dura ma giusta legge dello sport.
    Solo vivendo esperienze, come singoli e poi come squadra, si matura, si impara, si cresce. È cresciuto Volandri nella gestione di un gruppo che ci ha portato in finale a Malaga, facendo da parafulmine mille volte, motivando tutti, dando grinta e serenità, maturando scelte difficili, con coraggio e visione. È cresciuto a dismisura Sinner, tennista che oggi, 27 novembre 2023, possiamo considerare serenamente come il miglior tennista al mondo visto che negli ultimi mesi ha battuto tutti i migliori e l’ha fatto più volte, alzando la Davis ed arrivando ad un passo dal vincere le Finals a Torino. La vittoria di Jannik su Novak in semifinale sabato è entrata nei libri d’oro come una delle imprese sportive più alte della storia dello sport italiano. Sinner è diventato leader, forte e silenzioso. Non ha risposto con classe immensa alla marmaglia che ha cercato – invano – di infangarlo, e ha fatto parlare il campo, la sua racchetta, i suoi colpi meravigliosi, che hanno fatto esplodere il tennis nelle case di tutti gli italiani come mai prima. Classe infinita. Jannik ha trascinato Sonego nei doppi, esaltandone le qualità e dandogli quella sicurezza di cui aveva bisogno per tirare fuori il suo meglio. Ha dato serenità a tutto il gruppo, capace di superare difficoltà e diventare vincente. Un gruppo che ha accolto anche Berrettini, non ci dimentichiamo del Matteo-nazionale, che vogliamo fortissimamente rivedere sparare missili sportivi dal 2024 e tornare una delle punte di diamante del nostro team di Davis. Mancava Fognini, e bene ha fatto il Presidente Binaghi ai microfoni di Sky a ricordarlo a caldo, perché Fabio ha dato tanto negli anni e si è sempre speso per la maglia azzurra.
    Io c’ero a Malaga, almeno col cuore e la penna. Abbiamo tutti insieme vissuto un’avventura straordinaria, indimenticabile, che ci ha arricchito come poche altre cose. E pazienza se questa insalatiera è un filo meno scintillante del passato… La nuova formula in fondo piace poco, ma ha reso la competizione ancor più difficile, non hai alcun margine di errore con soli tre match, uno dopo l’altro. Si può discutere quanto vogliamo, e a ragione, sul cambiarla, sul tornare almeno in parte ai match casa – trasferta che erano l’essenza della competizione, ma alla fine quando giochi con la maglia azzurra addosso, è qualcosa di unico, qualcosa che ti tocca dentro e provoca emozioni indescrivibili.
    Emozioni che i nostri giocatori hanno vissuto sulla propria pelle, in campo e panchina, e che li renderà ancor più forti e sicuri l’anno prossimo, quando in Davis saremo la squadra da battere e nei tornei del tour saremo sicuramente protagonisti. Emozioni che avremmo voluto vivere quel 4 dicembre 1998, quando la spalla di Gaudenzi fece crack e furono solo lacrime. “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.” Parole e musica di Michael Jordan, uno dei più grandi sportivi di sempre. Beh, allora questa fantastica Davis 2023 di Malaga abbiamo iniziata a vincerla ad Assago, a Mestre, in Zimbabwe, a Santiago, a Bologna. È una vittoria che viene da lontano.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO