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    La torcia olimpica di Parigi 2024 trova casa nel museo di Rafael Nadal

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal ha aggiunto un pezzo speciale di storia, una torcia delle Olimpiadi di Parigi 2024, al suo museo presso la Rafa Nadal Academy. Il 22 volte campione Slam, il cui nome è per sempre legato alla capitale francese grazie ai suoi record di 14 titoli al Roland Garros, conserva ora un frammento di storia olimpica in tributo al suo ruolo nella Cerimonia di Apertura.
    Lo spagnolo ha portato la torcia attraverso il cuore della città insieme a leggende dello sport come Serena Williams e Zinedine Zidane. Come riconoscimento del suo contributo ai Giochi, la torcia brilla ora tra i suoi trofei, incarnando lo spirito di competizione e di eredità sportiva.
    “Grazie, Olympics, per avermi inviato questa torcia molto speciale”, ha condiviso Nadal sui social media giovedì. “Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ho vissuto uno dei giorni più emozionanti della mia carriera e sono felice di conservare questa torcia in un posto d’eccezione nel Museo.”
    A Parigi lo scorso anno, Nadal è stato al centro dello spettacolo olimpico, ricevendo la fiamma dalla leggenda del calcio Zidane prima di salire su una barca sulla Senna. Insieme a Williams, Carl Lewis e Nadia Comaneci, ha portato la torcia verso il Louvre in una cerimonia seguita da milioni di persone. La fiamma ha raggiunto infine la sua destinazione finale, accendendo un braciere ispirato al primo volo aerostatico dei fratelli Montgolfier.
    Il legame di Nadal con i Giochi è profondo, avendo vinto l’oro olimpico nel singolare nel 2008 e nel doppio nel 2016 con Marc Lopez. Ora, questa torcia serve come ricordo duraturo del suo ruolo in una delle tradizioni più iconiche dello sport. Esposta accanto ai suoi trofei e cimeli, cementa l’eredità dell’ex numero 1 del ranking ATP come icona sportiva globale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Lo sport come scuola di vita: Simone Vagnozzi incontra gli studenti di Castorano

    Simone Vagnozzi nella foto

    Lo sport è un potente strumento educativo, capace di trasmettere valori fondamentali che vanno oltre la semplice competizione. Questo messaggio è stato il cuore dell’incontro che Simone Vagnozzi, allenatore del celebre tennista italiano Jannik Sinner, ha tenuto ieri presso la Scuola Primaria di Castorano. L’evento ha rappresentato un momento speciale per gli studenti, i quali hanno potuto ascoltare direttamente dalla voce di un protagonista del tennis internazionale quanto lo sport sia essenziale per la crescita personale e educativa.
    Accompagnato dalla Sindaca Rossana Cicconi e dal Consigliere Comunale Roberto Schiavi, Vagnozzi ha condiviso con i giovani alunni i valori che considera pilastri non solo nello sport ma anche nella vita: umiltà, rispetto e determinazione. Ha raccontato come queste qualità abbiano contribuito al successo di campioni come Sinner, spiegando ai ragazzi che la vittoria più grande non si raggiunge necessariamente sul campo, ma nel modo in cui si affrontano le sfide quotidiane.
    “Lo sport non è solo una questione di vittorie, ma di come affrontiamo le sfide quotidiane, dentro e fuori dal campo”, ha spiegato Vagnozzi, coinvolgendo attivamente i bambini in un dialogo aperto e stimolante. Gli studenti hanno mostrato grande interesse, orgogliosi di poter ascoltare e dialogare con un personaggio di successo profondamente legato alla loro comunità.La Sindaca Cicconi ha ringraziato personalmente Simone Vagnozzi per la sua disponibilità e per l’impegno costante nel trasmettere valori positivi alle nuove generazioni. “Simone è sempre pronto a mettersi a disposizione della sua comunità, nonostante i suoi impegni professionali. La sua visita rappresenta un’opportunità unica per i nostri ragazzi di apprendere non solo tecniche sportive ma anche importanti lezioni di vita”, ha dichiarato.
    La significativa giornata non è passata inosservata all’amministrazione comunale di Castorano, che ha voluto riconoscere ufficialmente il legame profondo e il contributo offerto da Vagnozzi alla comunità. Per questo motivo, il Consiglio Comunale ha deliberato all’unanimità di conferirgli la Cittadinanza Benemerita, un prestigioso riconoscimento che gli verrà consegnato non appena possibile.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Mackie McDonald e USTA Foundation insieme per sostenere i talenti del tennis universitario

    Mackenzie McDonald USA, 16.04.1995

    La USTA Foundation, braccio filantropico della United States Tennis Association Incorporated (USTA), in collaborazione con il tennista professionista Mackenzie (Mackie) McDonald, ha annunciato oggi il lancio del “Mackie McDonald College Fund”. Questa nuova iniziativa offrirà sovvenzioni individuali a studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori che intendono proseguire la loro carriera tennistica a livello universitario.
    Il fondo sosterrà direttamente studenti-atleti cresciuti attraverso la rete National Junior Tennis & Learning (NJTL) della USTA Foundation, che comprende oltre 250 organizzazioni comunitarie diffuse in tutto il paese. Queste organizzazioni utilizzano il tennis per preparare giovani provenienti da comunità svantaggiate, offrendo loro strumenti essenziali per affrontare il futuro con sicurezza e consapevolezza.
    Mackie McDonald, che ha raggiunto il suo miglior ranking ATP al numero 37 in singolare e al numero 49 in doppio, è diventato celebre dopo aver sconfitto Rafael Nadal agli Australian Open del 2023. Prima di diventare professionista, McDonald ha avuto una carriera universitaria di grande successo. Nato a Piedmont, California, ha giocato per la squadra UCLA Bruins dal 2014 al 2016, conquistando il prestigioso titolo di All-American per tre anni consecutivi. Nel 2016, ha chiuso la stagione al primo posto delle classifiche ITA sia in singolare che in doppio, vincendo entrambi i titoli NCAA. Un’impresa che lo ha reso il primo atleta in 15 anni – e solo il quinto dal 1974 – a raggiungere tale risultato.
    Attraverso questa partnership con la USTA Foundation, McDonald desidera condividere la propria esperienza e ispirare le future generazioni di studenti, mostrando loro le straordinarie possibilità che la combinazione di studio e sport può offrire. Il tennista auspica che il fondo possa incentivare i giovani a comprendere il valore profondo dell’istruzione e a sviluppare competenze fondamentali per la vita, dentro e fuori dal campo.
    «Scegliere UCLA è stata una delle migliori decisioni della mia vita», ha dichiarato McDonald. «Sono orgoglioso di poter sostenere i ragazzi nel realizzare i loro sogni universitari, sia sportivi che accademici. È fondamentale garantire che ogni giovane, a prescindere dal proprio background, abbia l’opportunità di sfruttare appieno i benefici dell’istruzione superiore. Attendo con entusiasmo di vedere l’impatto positivo che questo fondo avrà non solo sui giovani beneficiari, ma anche sulle loro famiglie e comunità».
    Ginny Ehrlich, CEO della USTA Foundation, ha commentato: «Il Mackie McDonald College Fund non si limita a fornire borse di studio. La nostra ambizione è preparare i giovani ad affrontare con successo le sfide della vita universitaria e personale. Mackie condivide profondamente il nostro impegno nel formare leader del futuro, pronti a realizzare le proprie ambizioni in qualsiasi settore scelgano. La sua storia personale è testimonianza tangibile dei benefici ottenuti integrando impegno accademico e sportivo. Siamo felici di collaborare con lui per dotare i giovani degli strumenti necessari affinché diventino adulti completi, in grado di contribuire positivamente alla società».
    Le sovvenzioni individuali rappresentano una delle numerose iniziative con cui la USTA Foundation sostiene la rete NJTL, fondata nel 1969 da Arthur Ashe, Charlie Pasarell e Sheridan Snyder. Oggi, grazie alla USTA Foundation, oltre 168.000 giovani negli Stati Uniti accedono a opportunità che superano i confini del tennis, inclusi programmi di apprendimento emotivo e sociale, supporto scolastico, borse di studio e servizi per la preparazione alla carriera e al mondo universitario.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Aryna Sabalenka crea la sua tennista perfetta: ecco le sue scelte

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Durante l’ultima conferenza stampa a Indian Wells, Aryna Sabalenka si è divertita a immaginare la giocatrice di tennis perfetta, selezionando i migliori colpi tra le sue colleghe. Le sue risposte potrebbero sorprendere molti fan e appassionati.Per il servizio, dopo un breve ripensamento, la bielorussa ha scelto Elena Rybakina: “In un buon giorno prenderei il mio servizio, ma no, meglio quello di Rybakina quando è al massimo.”
    Riguardo al dritto, nonostante adori il proprio colpo nelle giornate migliori, Sabalenka ha optato per Madison Keys: “Sono innamorata del mio dritto nei giorni buoni, ma scelgo comunque quello di Madison Keys.”Per quanto riguarda il rovescio, la bielorussa non ha avuto dubbi: “Mi tengo quello di Coco Gauff.”Nel gioco in risposta, Sabalenka si affida alla polacca Iga Swiatek: “Il suo resto è davvero molto efficace.”Infine, per volée e slice, Aryna ha indicato una grande ex campionessa: “Ashleigh Barty, senza dubbio.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Boris Becker punge Mpetshi Perricard dopo la sconfita a Indian Wells

    Boris Becker nella foto – foto getty images

    Boris Becker, una delle più grandi leggende della storia del tennis, famoso per il suo servizio potente e letale, torna a far parlare di sé sui social media. Questa volta, il tedesco ha commentato ironicamente la sconfitta subita dal giovane talento francese Giovanni Mpetshi Perricard, battuto da Tallon Griekspoor nel Masters 1000 di Indian Wells 2025.
    “Che fine ha fatto il miglior servizio del tennis?” ha scritto Becker sul suo profilo ufficiale di X, rivolgendosi chiaramente a Perricard. Un commento pungente che non è passato inosservato, soprattutto considerando che il francese è una delle attuali rivelazioni del circuito ATP, noto per il suo ruolo tra i nuovi “servebots”, quei giocatori particolarmente specializzati nel servizio potente e spesso imprendibile.

    Whatever happened to the biggest serve in the game …. https://t.co/ZmzIZhOuad
    — Boris Becker (@TheBorisBecker) March 9, 2025

    Questa uscita del campione tedesco ha sollevato diverse reazioni sui social, alimentando ulteriormente l’immagine di Becker come personaggio spesso al centro di polemiche e discussioni online.
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    Collins pronta a ringraziare Djokovic: “Sto preparando un regalo per lui”

    Danielle Collins USA, 13.12.1993 – Foto getty images

    Danielle Collins, attualmente numero 14 del ranking mondiale, ha rivelato di avere in serbo un regalo speciale per Novak Djokovic. “Sto preparando un regalo per Novak”, ha dichiarato la tennista americana. “Non l’ho ancora visto qui a Indian Wells, ma appena lo incontrerò, gli consegnerò qualcosa di speciale.”Il gesto dell’americana nasce come ringraziamento per il supporto ricevuto dal campione serbo durante gli Australian Open 2025, quando Collins finì al centro delle polemiche per una reazione colorita rivolta al pubblico. Dopo aver battuto la tennista di casa Ajava tra i fischi assordanti degli spettatori australiani, Collins rispose con un gesto provocatorio e la frase “potete baciarmi il c…”, scatenando ulteriori polemiche.
    In quell’occasione, fu proprio Djokovic a prendere pubblicamente le sue difese: “Sono un suo grande fan, mi è piaciuta la sua reazione. Lo ero già prima, ma ora lo sono ancora di più. Non credo che io sarei stato così educato, ma conosco bene quella sensazione. Penso che abbia reagito in modo molto intelligente e divertente”, aveva dichiarato il 24 volte campione Slam.Collins, colpita dalle parole di supporto di Novak, ha deciso di ringraziarlo con un dono che, sebbene non abbia specificato di cosa si tratti, potrebbe essere legato alla sua recente partnership commerciale. L’americana ha infatti firmato un contratto di marketing con “Richsport”, azienda specializzata in articoli regalo legati al tennis.
    Tra i prodotti lanciati dalla Collins c’è una maglietta con la scritta “Gioca a tennis. Incassa assegni. Ripeti.”, chiara allusione alla sua reazione di Melbourne quando, rivolgendosi al pubblico che la fischiava, ricordò loro che pagano i suoi conti e che avrebbe usato il premio dell’Australian Open per concedersi una vacanza esclusiva.“Le sportive affrontano molte sfide diverse rispetto agli sportivi”, ha spiegato Collins a proposito della sua partnership. “Semplicemente, è così. Io sono una persona emotiva e appassionata che non permetterà a nessuno di calpestarla. Ma non combatterò solo per me stessa, bensì anche per le altre. Penso che la società non ami quando le donne parlano apertamente dei propri guadagni e di quanto siano orgogliose del proprio successo. L’azienda con cui ho firmato il contratto lotta proprio per una maggiore libertà di espressione delle donne.”Sul campo, intanto, l’americana continua il suo percorso a Indian Wells, dove ha superato la connazionale Hailey Baptiste con il punteggio di 5:7, 6:2, 6:4 nel secondo turno. Nel prossimo match affronterà l’ucraina Elina Svitolina, numero 23 del mondo, contro cui vanta un bilancio positivo di due vittorie in altrettanti incontri disputati.
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    Zverev dopo la sconfitta a Indian Wells: “Sto giocando in modo terribile, devo ritrovare il mio tennis”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev non usa mezzi termini per descrivere il suo momento negativo dopo la sorprendente eliminazione al secondo turno di Indian Wells per mano dell’olandese Tallon Griekspoor con il punteggio di 4-6, 7-6, 7-6. Il tedesco, prima testa di serie del torneo, ha analizzato con spietata sincerità la sua prestazione e il periodo complicato che sta attraversando dalla finale degli Australian Open.
    “Posso stare qui e trovare scuse, ma alla fine dei conti semplicemente non sto giocando un buon tennis in questo momento. È semplice”, ha dichiarato Zverev in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulla possibile influenza emotiva della delusione subita nella finale di Melbourne contro Jannik Sinner.Il tedesco ha ammesso che forse c’è ancora qualche strascico di quell’esperienza: “Sì, non so. Forse un po’, ma non sto giocando al livello che vorrei, decisamente non sto giocando nemmeno vicino a come ho giocato in Australia. Questo è il risultato finale, non so, forse degli Australian Open. Ma sono solo deluso dal mio gioco. Questa è la cosa principale per me.”
    Riguardo alla prestazione specifica del suo avversario, Zverev ha riconosciuto i meriti di Griekspoor ma ha voluto concentrarsi principalmente sui propri difetti: “Non ha fatto nulla di diverso, ma faccio sempre fatica contro di lui. È un giocatore complicato per me, sicuramente, anche se vinco, ma molte partite sono combattute. Ha giocato un buon match, non c’è dubbio. Ma devo guardare un po’ a me stesso, e non sono nemmeno lontanamente dove vorrei essere.”Con l’assenza di Sinner, il torneo rappresentava un’opportunità per avvicinarsi alla vetta del ranking mondiale, ma anche questa prospettiva sembra ora sfumata secondo il tedesco: “Lo era all’inizio. Ora lo è meno, perché sto giocando in modo terribile. Quindi per me, devo trovare il mio gioco prima di pensare a quello, perché per diventare numero 1 al mondo devi vincere tornei. Al momento non supero nemmeno il primo o secondo turno. Quindi devo prima risolvere questo problema.”
    Quando gli è stato chiesto quali aspetti del suo gioco necessitino di maggiore attenzione, Zverev ha mostrato di avere le idee chiare: “Un po’ di tutto. Penso di servire piuttosto male nelle ultime settimane. La mia seconda è buona, ma la prima è terribile. Dal fondo campo non sto giocando bene. È tutto. Non puoi davvero nominare una cosa sola.”Per quanto riguarda il modo di uscire da questo momento difficile, il tedesco ha una ricetta semplice ma efficace: “È solo questione di allenarsi. Mi alleno molto. Ho giocato la finale degli Australian Open e ho iniziato ad allenarmi meno. Continuo a lavorare, ma in questo momento non sta funzionando. Devo trovare un modo per far sì che ciò accada.”
    La frustrazione di Zverev è emersa chiaramente anche quando gli è stato chiesto di indicare ciò che gli ha dato più soddisfazione nella sua carriera: “Penso sia meglio che mi faccia questa domanda a Miami. In questo momento è difficile rispondere.”Per il tedesco ora si apre un periodo di riflessione in vista del prossimo Masters 1000 di Miami, dove cercherà di invertire la tendenza negativa e ritrovare quel tennis brillante mostrato a Melbourne a inizio anno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tursunov avverte Djokovic: “Il corpo è ora il suo più grande avversario”

    Dmitrij Tursunov nella foto

    Dmitrij Tursunov, ex numero 20 del mondo e attuale allenatore di tennis, ha rilasciato dichiarazioni particolarmente pungenti nei confronti di Novak Djokovic alla vigilia del Masters 1000 di Indian Wells. L’ex tennista russo ritiene che il campione serbo “prima o poi dovrà riconciliarsi con il tempo che lo sta raggiungendo”, mettendo in discussione la sua capacità di mantenere il livello di competitività mostrato negli anni.
    “Il suo stesso corpo ora è il suo più grande avversario. Indipendentemente da come cerca di ingannare il tempo, la ‘morte tennistica’ lo aspetterà. Certo, ha ancora la motivazione per giocare ai massimi livelli, ma nel tennis si perde il senso di immortalità molto più rapidamente che in altri sport. I successi precedenti vengono dimenticati velocemente”, ha affermato Tursunov, con parole che non lasciano spazio a interpretazioni.
    L’esperto allenatore ha anche azzardato una previsione sugli imminenti impegni del serbo nel deserto californiano: “Alejandro Davidovich Fokina potrebbe creare una sorpresa contro Novak (potenzialmente si incontreranno al terzo turno), lo ha già battuto a Monte Carlo nel 2022. Djokovic si trova in una situazione molto difficile, le sue possibilità sono scarse se dovesse arrivare a un duello con Carlos Alcaraz”.
    Queste dichiarazioni suonano particolarmente severe considerando che Djokovic ha sconfitto proprio Alcaraz circa un mese e mezzo fa, nei quarti di finale degli Australian Open, con il punteggio di 4:6, 6:4, 6:3, 6:4. Tuttavia, è vero che dopo quella vittoria il serbo è stato costretto a ritirarsi dalla semifinale contro Alexander Zverev a causa di un infortunio, una circostanza che ha riacceso i dubbi sulla sua tenuta fisica.
    Dal ritorno dall’infortunio, la situazione non sembra migliorata: Djokovic ha disputato un solo match, uscendo sconfitto al primo turno del torneo di Doha contro Matteo Berrettini con il punteggio di 6:7, 2:6, una prestazione che ha lasciato l’amaro in bocca ai suoi tifosi e alimentato le perplessità dei critici.
    A Indian Wells, il 24 volte campione Slam è esentato dal primo turno in virtù della sua testa di serie e al secondo turno affronter l’olandese Botic Van de Zandschulp.Il cammino nel Masters 1000 californiano potrebbe rappresentare un test importante per valutare le reali condizioni fisiche del serbo, che a dispetto dei 37 anni e dell’usura accumulata in una carriera straordinaria, ha dimostrato più volte di saper tornare ai massimi livelli anche dopo periodi difficili.
    La verità, come sempre nel tennis, verrà stabilita sul campo: sarà interessante vedere se Djokovic riuscirà a smentire Tursunov e gli altri detrattori, dimostrando che, nonostante l’età e gli acciacchi, resta ancora uno dei giocatori da battere nel circuito.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO