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    Pat Cash: “Ombre su Sinner? Quante sciocchezze sui social e giornali, è un campione, non un imbroglione”

    Pat Cash saluta e si complimenta con il suo amico Darren Cahill per la vittoria a Wimbledon da coach e difende a spada tratta Jannik Sinner dopo i nuovi attacchi ricevuti sui social dai “soliti noti” e pure da alcuni tabloid britannici, che sopravvivono rimestando nel torbido e facendo disinformazione. La leggenda del tennis australiano attraverso un post social fa i complimenti al n.1 del mondo azzurro e si scaglia contro coloro che continuano a suscitare illazioni sul conto dell’italiano.
    “Ho letto un sacco di sciocchezze sui social media, da parte di persone che chiamano Jannik e Iga degli ‘imbroglioni’ del doping”, afferma Cash, “è molto triste che persone così esistano ancora. Prima di sparlare, dovrebbero prendersi il tempo di informarsi e rivedere i protocolli seguiti per rilevare i risultati positivi e cosa è successo nei casi del giocatore italiano e della tennista polacca, anche se solo per dieci minuti”.
    “Se pensate che si siano dopati, siete pazzi. Sono i migliori al mondo. Tutti dovrebbero accettare la loro grandezza invece di sminuirli e raccontare bugie”
    “A volte i giocatori risultati positivi non sono ‘imbroglioni’: nel caso dei campioni di Wimbledon, erano contaminati. Non hanno “imbrogliato” cercando il miglioramento delle prestazioni. Sono stati dichiarati tali, è difficile immaginare che certe persone siano così disinformate o si rifiutino di riconoscere questi fatti e continuino a blaterare su questo argomento. Festeggiamo questi campioni!” conclude Cash.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Murray si racconta: “Essere allenatore è più difficile che giocare”

    Andy Murray – Foto Getty Images

    A poco più di un anno dal suo ritiro ufficiale dal tennis professionistico, Andy Murray è ancora una delle figure più influenti e rispettate nel mondo della racchetta. Dopo l’emozionante addio andato in scena sulla Centre Court di Wimbledon – il teatro che più di ogni altro ha segnato la sua carriera – lo scozzese non si è defilato dalla scena, scegliendo invece di restare nel circuito come allenatore. Il suo breve, ma intenso, percorso al fianco di Novak Djokovic si è però concluso recentemente, lasciando spazio a nuove riflessioni sul suo futuro e sul valore delle esperienze vissute.
    In una lunga intervista concessa a “The Tennis Mentor”, Murray ha ripercorso alcuni momenti chiave della sua carriera, soffermandosi su lezioni di vita, rivalità con i Big 3 e nuove sfide personali. “Una delle cose che ti insegna il tennis è quanto sia duro, ma anche quante grandi lezioni sappia regalarti. Nella maggior parte delle settimane finisci per perdere un torneo. Anche i migliori, se giocano 20 tornei in una stagione e ne vincono cinque, è già una stagione fantastica. Le altre settimane finiscono sempre con una sconfitta,” ha raccontato.
    Il ricordo più duro: la “lezione” di FedererFra i momenti più difficili della sua carriera, Murray non ha esitato a ricordare una finale delle ATP Finals all’O2 Arena di Londra, contro Roger Federer. “Non ricordo se fosse 6-0 5-0, sicuramente era 6-0 3-0 prima che vincessi il mio primo game, ma poteva essere anche 6-0 5-0. Lui giocava benissimo e io ero davvero fuori partita. È successo in casa, davanti a un pubblico immenso. Credo sia stata l’unica volta nella mia carriera in cui mi aspettavo di vincere e invece mi sono sentito umiliato,” ha ammesso lo scozzese.
    L’esperienza da coach e le nuove sfidePassare dal campo alla panchina, poi, non è stato affatto scontato: “Impari molto sulle tue debolezze. Per tanti ex giocatori, essere allenatori è molto diverso dal giocare. Era qualcosa che mi aspettavo. Quando lavori con un campione come Novak, probabilmente emergono sia i tuoi punti di forza che quelli di debolezza,” ha spiegato Murray.“In particolare, la maggior parte degli ex giocatori tende a essere più debole sul piano tecnico. A volte Novak mi chiedeva dettagli molto tecnici, ma io non mi sentivo del tutto a mio agio. Insegnare la tecnica è un mestiere che appartiene di più agli allenatori che crescono i giovani talenti, mentre a certi livelli si interviene solo con piccoli cambiamenti qua e là.”
    Guardando al futuro, Murray non esclude un ritorno in panchina, magari con una giovane promessa britannica. “Mi piacerebbe lavorare ancora come allenatore, ma dovrei migliorare la mia preparazione su certi aspetti. Vorrei imparare da chi è davvero bravo ad insegnare la tecnica ai ragazzi,” ha concluso, lasciando aperta la porta a una nuova avventura “dietro le quinte” nel mondo del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ons Jabeur si ferma: “È tempo di mettere me stessa al primo posto e riscoprire la felicità”

    Ons Jabeur nella foto – Foto Getty Images

    Ons Jabeur ha scelto di prendersi una pausa dal tennis, in un momento particolarmente delicato della sua carriera. La tennista tunisina, attualmente scesa al numero 71 del ranking WTA e senza titoli dal 2023, ha deciso di fermarsi per ritrovare serenità, felicità e soprattutto la fiducia in sé stessa. Le continue difficoltà fisiche e la mancanza di risultati hanno pesato molto sull’umore della giocatrice, che tramite un toccante messaggio sui social ha spiegato le ragioni della sua scelta.
    “Negli ultimi due anni mi sono impegnata tantissimo, ho lottato contro gli infortuni e affrontato molte altre sfide. Ma, nel profondo, era da tempo che non mi sentivo davvero felice in campo”, ha scritto Ons. “Il tennis è uno sport bellissimo. Ma ora sento che è arrivato il momento di fare un passo indietro e mettere me stessa al primo posto: respirare, guarire e riscoprire la gioia di vivere”.La 30enne tunisina, tre volte finalista Slam, ha voluto ringraziare calorosamente tutti i suoi tifosi: “Grazie a tutti i miei sostenitori per la comprensione. Il vostro supporto e il vostro amore significano moltissimo per me, li porto sempre con me. Anche se starò lontana dal campo, continuerò ad esservi vicina e a restare connessa in modi diversi, condividendo questo percorso con tutti voi”.
    La speranza, per Ons e per tutto il mondo del tennis, è che questa pausa possa restituirle non solo la salute fisica, ma anche la voglia di lottare e divertirsi, come solo lei sa fare. In attesa di rivederla sorridere ancora una volta su un campo da tennis.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Rublev: “Il tennis non è la causa, ma il detonatore. Zverev deve trovare la felicità fuori dal campo”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Ogni giorno che passa, Andrey Rublev appare sempre più sereno, sia come uomo sia come tennista. Il russo, notoriamente un “vulcano” di emozioni in campo, ha vissuto periodi in cui la tensione esplodeva in modo incontrollabile, fino a raggiungere un limite che lo ha portato a confessare pubblicamente di aver attraversato una fase di depressione. Da quando ha deciso di parlarne apertamente e affrontare i suoi demoni interiori, Rublev è riuscito a trovare maggiore equilibrio, anche se – ammette lui stesso – certe difficoltà possono riaffiorare. Proprio per questo, oggi la sua voce è tra le più credibili per commentare il momento delicato vissuto da Alexander Zverev.
    Il tedesco ha stupito tutti dopo l’eliminazione al primo turno di Wimbledon, aprendo il cuore in conferenza stampa come mai aveva fatto prima: “Mi sento vuoto e molto solo nella vita, ho problemi a livello mentale. Mi costa trovare gioia fuori dal campo e mi sento davvero molto, molto solo. Non avevo mai provato una cosa simile. Il problema, adesso, non è il tennis, ma trovare qualcosa dentro di me”.
    Rublev ha voluto offrire la sua chiave di lettura sull’argomento, forte anche della propria esperienza personale: “È un discorso molto lungo e complesso, ma la verità è che non ha niente a che vedere con il tennis. Il tennis può essere il detonatore per alcuni di noi. Per me era così: il tennis mi portava a stare male, come penso succeda anche a Zverev. Lui ama il tennis, ma il problema non sono i risultati”.
    Il numero dieci del mondo ha raccontato i passi che ha dovuto compiere per risalire la china: “Nel mio caso, avevo bisogno di lavorare su me stesso. Appena ho iniziato a farlo, le cose sono migliorate. Per me è stato semplice parlarne, e continuo a farlo perché mi aiuta”. Rublev ha sottolineato come il malessere del collega non riguardi tanto la carriera, ma la sfera personale: “Non è una questione di tennis, ma della vita in generale. Tutti abbiamo le nostre battaglie interiori, non importa se sei un atleta o no, prima o poi devi affrontare i tuoi problemi”.
    Impegnato nel torneo di Los Cabos, Rublev aveva già affrontato il tema durante Wimbledon, ribadendo come Zverev viva quasi esclusivamente per il tennis. “Chi non ama o non si appassiona davvero al tennis riesce a vivere in modo più rilassato, magari ha altre priorità. Ma chi ama profondamente questo sport, finisce per sentirsi sotto pressione: il tennis ti spinge al limite”, conclude il russo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Eugenie Bouchard annuncia l’addio definitivo al tennis: l’ultima passerella sarà a Montréal 2025

    Eugenie Bouchard nella foto – Foto Getty Images

    È ufficiale: Eugenie Bouchard, una delle tenniste più amate e discusse degli ultimi anni, si appresta a salutare per sempre il tennis professionistico. La canadese, classe 1994, ha ormai da tempo orientato la sua carriera verso il pickleball – sport in grande crescita soprattutto in Nord America – e sui social era apparsa sempre più distaccata dal circuito WTA. Tuttavia, non aveva mai escluso del tutto un possibile ritorno, lasciando aperta la porta per un vero e proprio addio sui campi che contano.E così sarà: dopo una breve apparizione a Newport per preparare l’evento, la Bouchard ha annunciato che il WTA 1000 di Montréal 2025 sarà l’ultimo torneo della sua carriera. Un addio che avverrà davanti al suo pubblico, grazie a una wild card che le permetterà di entrare direttamente nel tabellone principale e salutare la folla che l’ha sempre sostenuta.
    Una carriera tra luci e ombre, ma sempre protagonistaEugenie Bouchard aveva stupito il mondo del tennis nel 2014, quando a soli vent’anni raggiunse la finale di Wimbledon, cedendo solo a Petra Kvitova. In quella stagione d’oro, la canadese si era spinta anche in semifinale agli Australian Open e al Roland Garros, scalando la classifica fino al numero 5 del mondo: un exploit che aveva fatto sognare il Canada e alimentato aspettative enormi su di lei.Purtroppo, dopo quell’anno magico, la sua carriera non ha mantenuto le stesse promesse: complici infortuni, problemi fisici e una pressione mediatica spesso eccessiva, la Bouchard non è più riuscita a tornare ai vertici, ma ha continuato a essere un personaggio di grande richiamo, sia in campo che fuori, tra social, campagne pubblicitarie e apparizioni televisive.
    Negli ultimi anni, dopo vari tentativi di rientro anche per colpa di infortuni, Eugenie aveva progressivamente allontanato la racchetta dal tennis giocato, trovando una nuova dimensione e visibilità nel mondo del pickleball. La sua ultima presenza a Newport aveva fatto presagire che qualcosa bollisse in pentola, ed ecco arrivare l’annuncio: Montréal 2025 sarà la passerella finale, il momento degli applausi e dei ringraziamenti di un pubblico che, comunque sia andata, non ha mai smesso di seguirla e di volergli bene.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Italia subito protagonista alla Hopman Cup 2025: Bronzetti e Cobolli firmano il successo sulla Croazia

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    Parte nel migliore dei modi l’avventura dell’Italia alla Hopman Cup 2025. Gli azzurri conquistano la prima sfida del girone contro la Croazia grazie alle vittorie di Lucia Bronzetti e Flavio Cobolli nei rispettivi singolari, portando il punteggio sul 2-0 e assicurandosi già la vittoria del confronto, in attesa del doppio misto che potrebbe fissare il risultato finale sul 3-0 o sul 2-1.Lucia Bronzetti aveva aperto la serata regalando il primo punto all’Italia grazie a una prestazione di grande carattere contro Donna Vekic, superata al super tie-break dopo una partita tiratissima e piena di tensione (6-3, 4-6, 10-1). Decisiva la solidità della romagnola, che ha saputo sfruttare al meglio le incertezze della croata nei momenti chiave del match.Il compito meno difficile spettava a Flavio Cobolli, opposto a Duje Ajdukovic in una sfida dal pronostico abbastanza scontato. Il romano però ha sofferto nel primo set, perso al tie-break (1-7), ma ha saputo reagire con determinazione, conquistando il secondo parziale 6-4. Nel decisivo super tie-break, Cobolli ha tenuto i nervi saldi, imponendosi 10-6 e regalando così all’Italia il punto che vale la vittoria nella serie.Un successo prezioso e meritato, che permette all’Italia di guardare con fiducia ai prossimi incontri della Hopman Cup 2025. Resta solo da scoprire se il punteggio finale sarà 2-1 o 3-0, ma intanto il cammino azzurro comincia nel migliore dei modi!
    In precedenza Lucia Bronzetti regala il primo punto all’Italia nella sfida contro la Croazia nella prima giornata della Hopman Cup in corso di svolgimento a Bari (torneo di esibizione a squadre) grazie a una prestazione di grande solidità mentale e cinismo nei momenti chiave, superando Donna Vekic con il punteggio di 6-3, 4-6, (10-1) dopo una partita combattutissima e piena di tensione.
    Match altalenante e denso di errori, soprattutto da parte della croata, che ha commesso ben quindici doppi falli, contro i cinque dell’azzurra. Proprio la tensione ha fatto la differenza: Bronzetti è riuscita a mantenere sangue freddo nei momenti caldi, mentre Vekic si è smarrita nei turni di battuta più importanti, soprattutto nel super tie-break finale.Il primo set è tutto di marca italiana: Bronzetti si fa trovare pronta e concreta, mentre la croata sembra già in difficoltà, chiudendo il parziale 6-3. Nel secondo set l’inerzia si sposta e Vekic riesce a rientrare in partita con più aggressività, chiudendo 6-4. Tutto si decide così nel super tie-break.
    Ed è qui che Lucia alza ulteriormente il livello e la pressione sulla rivale, portandosi rapidamente sul 4-0 grazie anche a un disastroso smash out della croata e a una serie di doppi falli (ben quindici a fine match per Vekic!). Bronzetti continua a spingere: ace, risposte vincenti e una sicurezza in campo che la trascina rapidamente fino al 10-1, chiudendo al primo match point e lanciando l’Italia sull’1-0 nella sfida.Un successo pesantissimo per Lucia e per la squadra azzurra, che ora può giocarsi con maggior serenità il secondo singolare con Flavio Cobolli. Italia-Croazia 1-0: la strada è quella giusta!
    Hopman Cup 2025 – 1° Giornata17:35 Bronzetti L. 🇮🇹 – Vekic D. 🇭🇷 6-3 4-6 10-119:35 Cobolli F. 🇮🇹 – Ajdukovic D. 🇭🇷 6-7 (1) 6-4 10-621:00 Bronzetti L./Cobolli F. 🇮🇹 – Vekic D./Ajdukovic D. 🇭🇷 LEGGI TUTTO

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    Alcaraz sotto la lente: le critiche di Connors dopo la finale di Wimbledon persa contro Sinner

    Carlos Alcaraz nella foto

    Mentre la gloria di Jannik Sinner illumina l’estate del tennis mondiale con la sua storica vittoria a Wimbledon 2025, non mancano gli sguardi che si soffermano sulla sconfitta di Carlos Alcaraz. Il campione spagnolo, che puntava al terzo titolo consecutivo sull’erba londinese, è apparso in difficoltà per buona parte del match: dopo un primo set combattuto, nel terzo e quarto set Alcaraz si è mostrato sempre più bloccato, incapace di trovare alternative al dominio del numero uno del mondo. Le sue espressioni in campo lasciavano trasparire un senso di resa inedito per chi lo conosce.
    La svolta emotiva si è avuta al termine del terzo set, quando Alcaraz si è rivolto al proprio angolo in modo molto esplicito: “Dal fondo campo è molto meglio di me, molto meglio”. Una frase sorprendente, soprattutto perché il murciano è noto per il suo spirito combattivo e per non mollare mai, come aveva dimostrato appena un mese prima nella finale di Roland Garros contro lo stesso Sinner, quando aveva annullato tre match point.
    Questa ammissione di inferiorità, rivolta pubblicamente al suo box, ha fatto discutere e per molti rappresenta un segno di debolezza che un campione del suo calibro non dovrebbe mai mostrare. Lo pensa anche una leggenda come Jimmy Connors, due volte vincitore di Wimbledon (1974, 1982), che nel suo podcast ‘Advantage Connors’ ha commentato senza mezzi termini la finale persa dallo spagnolo.
    “Non è ammissibile. Non so se l’avrei mai ammesso”, ha dichiarato Connors. “Succeda quel che succeda, devi sempre entrare in campo, provare a mischiare un po’ il gioco, o almeno tentare qualcosa di diverso. Se il tuo piano A non funziona, devi trovare un piano B. Anche a me a Wimbledon hanno rifilato qualche lezione: capita a tutti”.
    Il campione americano, vincitore di otto Slam, ha puntato il dito proprio sulla mancanza di soluzioni di Alcaraz nei momenti decisivi: “Se vuoi battermi, dovrai proprio farlo fino in fondo. Io cercherò sempre di cambiare qualcosa: se perdi il primo gioco e il secondo, nel terzo ne provo un altro. È una cosa che forse dalla tribuna non si vede, ma è dura da ammettere”.
    Parole dure, ma anche un richiamo all’orgoglio e alla mentalità vincente. Connors non ha mai nascosto la sua stima per Alcaraz, ma questa volta non ha risparmiato critiche a una finale dove il murciano, forse per la prima volta, ha dato l’impressione di sentirsi impotente di fronte allo strapotere di Sinner. Una sconfitta che, per lo spagnolo, potrebbe rappresentare un momento di crescita e riflessione per tornare ancora più forte.
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    Hopman Cup 2025: Lucia Bronzetti porta in vantaggio l’Italia contro la Croazia

    Lucia Bronzetti ITA, 10.12.1998 – Foto getty images

    Lucia Bronzetti regala il primo punto all’Italia nella sfida contro la Croazia nella prima giornata della Hopman Cup in corso di svolgimento a Bari (torneo di esibizione a squadre) grazie a una prestazione di grande solidità mentale e cinismo nei momenti chiave, superando Donna Vekic con il punteggio di 6-3, 4-6, (10-1) dopo una partita combattutissima e piena di tensione.
    Match altalenante e denso di errori, soprattutto da parte della croata, che ha commesso ben quindici doppi falli, contro i cinque dell’azzurra. Proprio la tensione ha fatto la differenza: Bronzetti è riuscita a mantenere sangue freddo nei momenti caldi, mentre Vekic si è smarrita nei turni di battuta più importanti, soprattutto nel super tie-break finale.Il primo set è tutto di marca italiana: Bronzetti si fa trovare pronta e concreta, mentre la croata sembra già in difficoltà, chiudendo il parziale 6-3. Nel secondo set l’inerzia si sposta e Vekic riesce a rientrare in partita con più aggressività, chiudendo 6-4. Tutto si decide così nel super tie-break.
    Ed è qui che Lucia alza ulteriormente il livello e la pressione sulla rivale, portandosi rapidamente sul 4-0 grazie anche a un disastroso smash out della croata e a una serie di doppi falli (ben quindici a fine match per Vekic!). Bronzetti continua a spingere: ace, risposte vincenti e una sicurezza in campo che la trascina rapidamente fino al 10-1, chiudendo al primo match point e lanciando l’Italia sull’1-0 nella sfida.Un successo pesantissimo per Lucia e per la squadra azzurra, che ora può giocarsi con maggior serenità il secondo singolare con Flavio Cobolli. Italia-Croazia 1-0: la strada è quella giusta!
    Hopman Cup 2025 – 1° Giornata17:35 Bronzetti L. 🇮🇹 – Vekic D. 🇭🇷 6-3 4-6 10-119:35 Cobolli F. 🇮🇹 – Ajdukovic D. 🇭🇷21:00 Bronzetti L./Cobolli F. 🇮🇹 – Vekic D./Ajdukovic D. 🇭🇷 LEGGI TUTTO