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    Alcaraz soddisfatto del rientro a Roma: “Nessun dolore, è stata una grande giornata”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha iniziato nel migliore dei modi il suo percorso agli Internazionali BNL d’Italia, superando agevolmente Dusan Lajovic con il punteggio di 6-3, 6-3. In conferenza stampa, lo spagnolo si è mostrato particolarmente soddisfatto non solo per la vittoria, ma soprattutto per le risposte positive ricevute dal suo fisico.
    “È stata una grande partita, un ottimo inizio di torneo. Sinceramente, mi aspettavo un match peggiore da parte mia. Ma sono davvero, davvero felice”, ha esordito il murciano. “La cosa più importante era l’infortunio. Prima del match mi chiedevo se avrei sentito dolore o no. Oggi è stato fantastico. Ho fatto qualche scatto, mi sono mosso benissimo senza alcun dolore, il che è grandioso. È stata una grande giornata”.
    Alcaraz ha poi spiegato come ha gestito l’infortunio che lo ha costretto a saltare il torneo di Madrid: “Onestamente, ho preso alcuni giorni senza fare nulla. Solo recupero con il fisioterapista. Non ho fatto alcuna pressione fisica. Non ho fatto alcun movimento”.
    “Quando sono tornato a casa lunedì, dopo essere rientrato da Madrid, ho fatto un test. Volevo vedere come stava la situazione. Era quasi perfetta. Poi ho iniziato ad allenarmi”, ha continuato il numero tre del mondo. “È stato un mix di tutto, capite? Un mix tra prendersela con calma e, naturalmente, allenarsi anche per essere pronto per Roma”.
    Durante la conferenza, il giovane campione spagnolo ha anche rivelato il suo segreto per eseguire efficaci palle corte, una delle armi più letali del suo repertorio: “Prima di tutto, devi costringere l’avversario a stare qualche passo indietro. Non so come spiegarlo. È semplicemente naturale per me”.“La cosa più importante è trovare il momento giusto per eseguirla”, ha aggiunto Alcaraz, “perché è molto meglio fare una palla corta non perfetta ma nel momento giusto, piuttosto che una palla corta eccellente in un momento sbagliato. Devi trovare l’equilibrio su questo”.
    Con questa convincente vittoria all’esordio e, soprattutto, con un fisico che sembra rispondere perfettamente, Alcaraz si candida come uno dei principali favoriti per la vittoria finale del torneo romano, tappa fondamentale di avvicinamento al Roland Garros dove punta a conquistare il suo secondo titolo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tartarini, Panichi, Bronzetti, Cobolli, Bellucci e Furlan con i talenti di Tennis Foundation

    Tartarini, Panichi, Bronzetti, Cobolli, Bellucci e Furlan con i talenti di I Tennis Foundation

    Una serata magica per celebrare un progetto speciale. Al Circolo Canottieri Aniene di Roma è andata in scena, alla vigilia del Masters 1000 sul rosso del Foro Italico, la cerimonia di premiazione di Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions, il progetto realizzato da I Tennis Foundation e dedicato a 12 talenti italiani che hanno qualità e ambizione ma non le risorse economiche per valorizzarle.
    Presenti alla terza edizione della Charity Night dell’associazione benefica italiana diversi testimonial e i top coach italiani che sostengono le sue attività. Da Simone Tartarini, allenatore da sempre del neo top ten Lorenzo Musetti, a Marco Panichi, l’uomo che oggi cura i muscoli del numero 1 del mondo Jannik Sinner e prima di lui ha fatto incetta di Slam nell’angolo di Novak Djokovic; dai coach italiani Renzo Furlan (protagonista dell’ascesa di Jasmine Paolini al vertice del tennis femminile) e Gipo Arbino (storico allenatore che ha cresciuto Lorenzo Sonego portandolo fino al best ranking di 21 ATP).
    E poi tre campioni attuali del tennis azzurro: il romano Flavio Cobolli, fresco del primo titolo ATP vinto quest’anno a Bucarest, e Davisman lo scorso settembre a Bologna; il mancino tutto estro e qualità Mattia Bellucci, protagonista a Rotterdam a inizio anno con i successi su Medvedev e Tsitsipas; e la riminese Lucia Bronzetti, determinante nel trionfo dell’Italia alla Billie Jean King Cup 2024 e capace di sconfiggere due settimane fa la campionessa Slam Naomi Osaka.
    Le parole dei protagonistiNell’occasione sono stati premiati, in qualità di membri onorari da I Tennis Foundation, gli stessi Cobolli e Bronzetti, e Simone Tartarini: “Sono un grande amico di Gipo Arbino e attraverso lui ho conosciuto tempo fa le bellissime iniziative di I Tennis Foundation – ha raccontato Tartarini -. Ai ragazzi posso solo dire di credere sempre nei sogni perché io sono l’esempio vivente che si possono avverare. Mi considero più un maestro di circolo che un coach. Ho iniziato ad allenare Lorenzo quando aveva 8 anni e oggi è finalmente in top 10, un risultato che aspettava da tanto, ma ora che lo abbiamo raggiunto guardiamo già avanti. Sono più di 15 anni che lavoriamo insieme, ne abbiamo attraversate tante e lui continua tutt’oggi a sognare. E io continuo a lavorare con lui e a credere nei suoi sogni. Forse l’emozione più grande che mi ha regalato è stato il bronzo alle Olimpiadi. Quindi, continuate a sognare, non mollate mai e anche se qualcuno vi dice di desistere: divertitevi e continuate a credere in quello che fate”.
    Parole speciali anche da parte di Lucia Bronzetti: “Per me essere presa ad esempio per i più giovani è un onore ed è ciò a cui aspiro. Non sono una tennista che in campo riesce a ‘spaccare’ la pallina, come si dice in gergo e come fanno altre ragazze, per cui devo usare l’intelligenza e i miei mezzi per battere giocatrici che colpiscono meglio di me. Perciò il mio consiglio è di lottare sempre e soprattutto divertirvi, che è la cosa più importante. Vedrete che con tanti sacrifici e tanta passione si possono realizzare i grandi sogni”.
    Flavio Cobolli, sotto lo sguardo attento del suo coach e papà Stefano, ha parlato anche del rapporto da instaurare con i maestri: “Sono molto felice di ricevere questo riconoscimento. Cerco sempre di essere me stesso e di non cambiare, anche se adesso sto raggiungendo tanti traguardi che sognavo da bambino. Il mio obiettivo è di mantenere sempre quel sorriso che avevo quando ho iniziato. Volevo congratularmi con tutti i borsisti di I Tennis Foundation: come ha detto coach Tartarini continuate a credere nei vostri sogni e se posso darvi un consiglio ascoltate le persone che vi stanno vicino. Io non lo faccio molto spesso (ride, nda), però è una cosa molto importante e quindi mi raccomando non fate arrabbiare i vostri maestri!”.
    “La serata di premiazione rappresenta il momento culminante di un percorso straordinario. Siamo immensamente orgogliosi dei 12 borsisti del programma Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions 2024-25 – ha spiegato Simone Bongiovanni, co-founder di I Tennis Foundation e team manager del progetto -. Accompagnati dai grandi coach del nostro comitato tecnico e dai nostri maestri, hanno mostrato dedizione, impegno e una crescita eccezionale, sia sul piano tennistico che mentale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di favorire la loro crescita personale e sportiva, e i risultati raggiunti sono la testimonianza concreta di questo percorso. Dobbiamo ringraziare per questo i nostri partner e tutti i grandi allenatori e i campioni della racchetta che non fanno mai mancare il loro sostegno alle nostre attività”.
    Il progetto e i risultatiIl piano di borse di studio, avviato già nell’estate del 2022, ha lo scopo di fornire un percorso annuale comprensivo di sessioni di formazione tennistica con i top coach dell’associazione (nel corso degli anni si sono alternati anche Emilio Sanchez, Ivan Ljubicic, Francesca Schiavone, Vincenzo Santopadre e Omar Camporese) e la partecipazione ai tornei internazionali ITF Under 18. Ai 12 protagonisti anche importanti attività come il mental coaching con Stefano Massari (mental coach storico di Matteo Berrettini) e Simone Bongiovanni.
    Il percorso di questa terza edizione del programma Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions ha visto i 12 giovani borsisti italiani crescere e maturare sotto ogni punto di vista. Gli otto ragazzi (Matteo Gribaldo, Mattia Cappellari, Carlo Paci, Alex Romano, Mattia Bille, Van Son Didoni, Christian Sala e Mattia Pagano) e le quattro ragazze (Francesca Galli, Alessandra Fiorillo, Alessia Antici, Giorgia Buccinotti) hanno disputato i tornei del circuito ITF Under 18 tra Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Marocco, San Marino, Egitto e Turchia, confermando i progressi registrati nelle edizioni precedenti, con un bilancio complessivo dal 2022 ad oggi di 4 titoli italiani conquistati (l’ultimo con Matteo Gribaldo nella categoria Under 16 a dicembre 2024) e un bottino internazionale straordinario tra Tennis Europe e ITF: 20 titoli, 18 finali e 34 semifinali. LEGGI TUTTO

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    Swiatek: “Impossibile vivere in pace in Polonia”; Osaka affascinata dal documentario di Alcaraz; Shnaider tronca con Safina

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    Tra conferenze stampa e interviste, gli Internazionali BNL d’Italia 2025 offrono uno spaccato interessante sulle vicende personali delle protagoniste del circuito WTA. Dalla difficile vita di Iga Swiatek in Polonia, alle riflessioni di Naomi Osaka sul documentario Netflix dedicato ad Alcaraz, fino alla sorprendente separazione tra Diana Shnaider e Dinara Safina dopo appena un mese di collaborazione.
    La numero uno del mondo Iga Swiatek ha rivelato di vivere una situazione estremamente complessa nel suo paese natale a causa dell’eccessiva attenzione mediatica. “È impossibile vivere in pace lì, quando sono in Polonia non esco quasi mai di casa e se lo faccio è solo per visitare amici a casa loro”, ha confessato la campionessa.La polacca ha anche raccontato un recente spiacevole episodio con alcuni paparazzi: “Accetto che mi facciano foto quando sono ai tornei, ma non nel mio tempo libero. Al ritorno a casa dopo aver gareggiato a Miami, alcuni fotografi mi hanno seguita fino all’ingresso di casa mia. Ho dovuto fermarli e dir loro che il giorno dopo mi sarei allenata e che lì avrebbero potuto fotografarmi. Capisco il loro lavoro, ma è necessario che collaboriamo”.
    Anche Naomi Osaka, che conosce bene le difficoltà legate alla fama precoce, è stata interpellata a Roma sul recente documentario Netflix dedicato a Carlos Alcaraz. La giapponese, protagonista a sua volta di un documentario qualche anno fa, ha ammesso di averne visto la parte iniziale, rimanendo colpita da un dettaglio particolare: “Sono rimasta sbalordita dalla sua camera da letto. Ho pensato: ‘Dorme davvero lì?’. Mi sembra molto tenero vedere quanto sia legato alla sua famiglia e quanto si senta a suo agio nella camera in cui è cresciuto”, ha commentato la nipponica.
    Infine, una notizia inattesa ha scosso l’ambiente tennistico: Diana Shnaider ha deciso di interrompere la collaborazione con Dinara Safina dopo appena un mese. L’ex numero 2 del mondo non è presente a Roma accanto alla sua giovane connazionale, che ha fornito una spiegazione piuttosto sbrigativa sull’accaduto: secondo quanto riportato da Tennis.com, Shnaider ha semplicemente dichiarato che la sorella di Marat Safin è tornata a casa sua a Barcellona perché ne aveva bisogno, confermando che non stanno più lavorando insieme.La separazione appare sorprendente considerando i recenti buoni risultati ottenuti dalla giovane russa a Madrid, dove aveva raggiunto gli ottavi di finale spingendo proprio Swiatek al terzo set. Solo due settimane fa, Shnaider parlava positivamente del rapporto con la sua nuova coach, esprimendo entusiasmo per la possibilità di lavorare con un’ex numero uno del mondo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alcaraz a Roma: “Felice del ritorno di Sinner, spero di incontrarlo in finale”. Lo spagnolo commenta anche il successo del suo documentario e risponde alle critiche sul suo approccio alla carriera

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto FITP

    Carlos Alcaraz è tornato a Roma per la sua seconda partecipazione agli Internazionali BNL d’Italia e si è presentato in conferenza stampa con il consueto entusiasmo, dissipando ogni dubbio sulle sue condizioni fisiche dopo il forfait di Madrid.
    “Sono davvero felice di essere qui a Roma. È la seconda volta che giocherò qui, quindi sono emozionato”, ha esordito lo spagnolo. “Gli allenamenti finora sono stati ottimi. Sono in buona forma, sono pronto al 100% per iniziare il torneo. Non vedo l’ora di scendere in campo domani.”Uno dei temi principali affrontati è stato il ritorno in campo di Jannik Sinner dopo lo stop di tre mesi. Alcaraz non ha nascosto la sua gioia nel rivedere il suo grande rivale: “È fantastico. Onestamente, sono davvero felice di averlo di nuovo qui. Sono stati tre mesi. Ovviamente per lui è stato difficile e sono sicuro che sia sembrato un periodo incredibilmente lungo. Ma credo che non ci fosse posto migliore per tornare che qui a casa sua, qui a Roma.”
    Lo spagnolo ha espresso l’auspicio di un possibile scontro in finale: “Siamo in lati opposti del tabellone. Spero di incontrarlo in finale. Ma quello che voglio dire è che sono davvero felice di vedere lui e il suo team. Penso che mi divertirò a guardarlo giocare di nuovo, i suoi match. Per il pubblico credo sia fantastico.”
    Alcaraz ha anche commentato il recente documentario Netflix sulla sua carriera, ammettendo di essere stato nervoso per la reazione del pubblico: “Sinceramente ero nervoso. Ero nervoso perché non sapevo come sarebbe stato accolto dalle persone, quali sarebbero state le loro reazioni. Mi è piaciuto. Mi è piaciuto. Ma volevo davvero che la gente si divertisse guardandolo, che piacesse anche a loro.”
    Il feedback ricevuto ha superato le sue aspettative: “Finora le reazioni sono state super positive, il che per me è stato fantastico. Alcuni giocatori mi hanno detto che l’hanno adorato. Era anche molto onesto. Sono super felice che ci sia stato un grande impatto sulle persone, sui fan. Ho cercato di mostrare la mia persona, come sono, e come stavo lottando, i pensieri nella mia testa.”
    Interrogato sulle critiche riguardanti il suo approccio alla carriera, emerse anche dal documentario, dove è apparsa una certa divergenza di vedute con il suo team riguardo all’equilibrio tra professionalità e vita privata, Alcaraz ha risposto con maturità: “Una cosa che ho imparato è di non pensare a ciò che dice la gente, ma solo alle persone reali, le persone a me vicine, il mio team, la mia famiglia o i miei amici stretti. Sto cercando di non pensare a queste cose. Sento cose buone e cose cattive al riguardo. Voglio solo mantenere il mio percorso, la mia strada.”Il giovane campione ha difeso il suo approccio: “A volte trovano strano seguire quel percorso, come godersi la vita, non essere così professionali come probabilmente potrebbero fare loro. Ma io seguo le cose che voglio, che mi piacciono, il mio team, le cose che il mio team mi dice, le persone a me vicine, la mia famiglia e i miei amici, e basta.”
    Alcaraz ha poi sottolineato come i confronti con il proprio allenatore siano normali per qualsiasi giocatore: “Le conversazioni che abbiamo, allenatore e giocatore, le abbiamo tutti. Abbiamo tutti quelle conversazioni su tutto: sui tornei, gli allenamenti, le cose che voglio fare che probabilmente non dovrei. Chiunque dica che non le ha, mente. Penso che questa sia la bellezza, avere sentimenti contrastanti, punti di vista diversi. Alla fine seguiamo lo stesso percorso. Andiamo tutti insieme. Quindi penso che anche questa sia una cosa bella.”
    Riguardo alle sue possibilità al Roland Garros, nonostante il recente stop, Alcaraz si è detto fiducioso: “L’anno scorso è stato ancora più difficile. Qui non ho potuto giocare Madrid. Era un torneo speciale per me, quindi per me è stato significativo non poter giocare lì. Ma ho potuto disputare ottimi tornei, Monte-Carlo, Barcellona, buone partite. In questo momento ho fiducia. Gli allenamenti sono andati bene. Sono solo emozionato di iniziare il torneo. Penso che il mio livello sia ad un buon punto.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Bufera nel tennis: giudice accusa l’ATP di pressioni su Zverev e Shelton. Sentenza storica nella causa intentata dalla PTPA potrebbe ridefinire i rapporti di potere tra giocatori e istituzioni

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Una sentenza destinata a segnare un punto di svolta nei rapporti tra tennisti e organi di governo dello sport è stata emessa da un giudice di New York, che ha stabilito che l’ATP ha tentato di influenzare impropriamente alcuni dei suoi giocatori più importanti, tra cui Alexander Zverev e Ben Shelton, durante il procedimento legale intentato dalla Professional Tennis Players’ Association (PTPA).
    La decisione giudiziaria si inserisce nel contesto di una battaglia legale avviata dalla PTPA, il sindacato dei tennisti co-fondato da Novak Djokovic, che nel marzo scorso ha presentato una denuncia contro quattro dei principali organi di governo del tennis: ATP, WTA, Federazione Internazionale di Tennis (ITF) e Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (ITIA).
    Al centro della controversia c’è l’accusa che l’ATP abbia cercato di far sottoscrivere a diversi giocatori, tra cui Zverev e Shelton, finalisti dell’ATP 250 di Monaco 2025, bozze di lettere in cui negavano di avere conoscenza preventiva della causa intentata dalla PTPA. Secondo quanto riportato dalla BBC, il giudice Margaret Garnett ha ritenuto che tali azioni avrebbero potuto “essere facilmente considerate potenzialmente coercitive, ingannevoli o abusive”, soprattutto nei confronti dei due tennisti citati.La sentenza arriva poche settimane dopo che Reilly Opelka aveva pubblicamente denunciato minacce dirette ricevute da Andrea Gaudenzi, direttore dell’ATP, per aver firmato la denuncia della PTPA contro l’associazione.
    Nel suo pronunciamento, il giudice ha sottolineato la posizione di vulnerabilità dei giocatori, evidenziando come atleti come Zverev e Shelton siano “vulnerabili alla coercizione economica”, poiché i loro mezzi di sostentamento dipendono in modo significativo dai tornei gestiti quasi interamente dall’ATP. Una circostanza che, secondo la corte, mette in risalto il carattere potenzialmente abusivo del comportamento dell’ATP, indipendentemente dalle intenzioni.Sebbene la PTPA avesse richiesto un’ordinanza generale che vietasse tutte le comunicazioni tra i giocatori e l’ATP riguardo alla causa, il giudice ha emesso una decisione più circoscritta. L’ordine impedisce all’ATP di mettere in atto ritorsioni – o minacciare ritorsioni – contro qualsiasi giocatore coinvolto o che potrebbe essere coinvolto nella causa. La corte non ha imposto un divieto totale di comunicazione da parte dell’ATP, pur riconoscendo il diritto dell’organizzazione di rispondere al contenzioso legale in modo legittimo.
    Inoltre, all’ATP è stato ordinato di conservare tutte le registrazioni delle comunicazioni con i giocatori in relazione alla causa, anche se non è stato imposto l’obbligo di renderle pubbliche nell’immediato.L’ATP ha risposto alla sentenza con una dichiarazione ufficiale in cui afferma di “prendere atto della decisione della corte e di volersi conformare prontamente alle sue direttive”, ribadendo il proprio sostegno ai giocatori e confermando l’intenzione di difendere la propria posizione attraverso i canali legali.
    Zverev e Shelton, pur non essendo formalmente querelanti nel caso, sono ora al centro di una controversia con implicazioni significative riguardo agli squilibri di potere e ai diritti dei giocatori nel tennis professionistico. Con i procedimenti legali ancora in corso e l’attenzione pubblica concentrata sulle modalità di governance dell’ATP, questa decisione potrebbe rappresentare un momento cruciale nel cambiamento del panorama lavorativo dello sport.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Lacoste punta a estendere il contratto con Djokovic fino alle Olimpiadi di Los Angeles. Il CEO Thierry Guibert rivela che il campione serbo intende proseguire la carriera almeno fino al 2028

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic sembra avere le idee molto chiare sul suo futuro tennistico. Nonostante le recenti difficoltà in campo, il campione serbo ha già fissato un obiettivo a lungo termine: continuare a competere almeno fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.La rivelazione arriva direttamente da Thierry Guibert, amministratore delegato di Lacoste, storico sponsor tecnico di Djokovic. In un’intervista rilasciata al quotidiano francese L’Equipe, il dirigente ha condiviso dettagli significativi sulle trattative in corso per il rinnovo della partnership con il tennista.
    “Novak vuole arrivare almeno fino ai Giochi di Los Angeles. Non ho alcun dubbio che troveremo un terreno comune nelle prossime settimane. Stiamo discutendo soprattutto il tipo di rinnovo”, ha dichiarato Guibert, confermando l’intenzione del colosso dell’abbigliamento sportivo di proseguire una collaborazione che dura ormai da diversi anni.
    Le parole del CEO di Lacoste assumono particolare rilevanza in un momento delicato della carriera del 37enne serbo, che sta attraversando una fase di rendimento altalenante. Nonostante i recenti risultati al di sotto delle aspettative, l’azienda francese continua a mostrare piena fiducia nel campione, considerandolo evidentemente una figura di riferimento per il proprio brand a livello mondiale.
    La prospettiva di vedere Djokovic competere fino al 2028, quando avrà 41 anni, testimonia l’incredibile longevità e determinazione del vincitore di 24 titoli del Grande Slam, che evidentemente non ha alcuna intenzione di appendere la racchetta al chiodo nel breve periodo, nonostante l’ascesa delle nuove generazioni capitanate da Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.Le Olimpiadi di Los Angeles rappresenterebbero l’ultimo grande obiettivo per completare una carriera straordinaria dopo il Bronzo a Pechino 2008 e l’Oro olimpico a Parigi dello scorso anno dopo aver battuto Carlos Alcaraz in finale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Victoria Azarenka: “Caso Sinner solleva dubbi non su di lui ma sulla gestione. Masters 1000 di due settimane a rischio per le nuove generazioni”

    Victoria Azarenka nella foto – Foto getty images

    Victoria Azarenka non ha usato mezzi termini nelle sue dichiarazioni agli Internazionali BNL d’Italia 2025. La tennista bielorussa, componente del comitato giocatori dell’Associazione Internazionale di Integrità del Tennis (ITIA), ha espresso preoccupazioni significative sulla gestione del caso che ha coinvolto Jannik Sinner, tornato recentemente alle competizioni dopo una sospensione di tre mesi.
    “Personalmente, Jannik mi sta molto simpatico. Credo sia un ragazzo eccezionale. È sempre stato gentilissimo con me. Sembra una persona piuttosto umile. Non lo conosco molto bene, ma faccio fatica a essere troppo critica nei suoi confronti a livello personale,” ha dichiarato l’ex numero uno del mondo in un’intervista rilasciata a Tennis.com, sottolineando il suo rispetto per l’italiano.
    Tuttavia, Azarenka ha mostrato una posizione ben diversa riguardo all’aspetto professionale della vicenda: “Sul piano professionale, ritengo ci siano discrepanze, poiché non credo che tutti i giocatori ricevano lo stesso trattamento. Non è solo il suo caso. Penso che esistano molte domande legittime su come siano state gestite le procedure.”
    La bielorussa ha evidenziato la mancanza di trasparenza nel sistema: “Se parliamo del caso di Jannik Sinner, la gente si chiederà perché nessuno ne era a conoscenza. C’è un aspetto legale, lo comprendo. Ma la situazione resta comunque al limite.” Azarenka ha chiarito che non intende criticare personalmente Sinner, ma piuttosto sollevare interrogativi sul sistema nel suo complesso.“Ciò che penso personalmente ha poca importanza. La questione riguarda piuttosto come vengono applicate le regole: sono applicate allo stesso modo per tutti? Ci sono modifiche che dovrebbero essere apportate? Credo che questa sia la conversazione che dovremmo affrontare, concentrandoci maggiormente su cosa si possa migliorare,” ha aggiunto la tennista.
    Nel suo intervento, Azarenka ha espresso anche preoccupazioni più ampie sulla gestione del tennis moderno: “Ritengo che, in generale, l’organizzazione debba dimostrare maggiore integrità. Un problema significativo è che siamo sottoposti alla supervisione dell’AMA, la quale può modificare le proprie regole solo in finestre temporali specifiche. Non pretendo di avere tutte le risposte, ma esistono domande legittime che meriterebbero di essere poste.”
    La tennista ha inoltre criticato l’attuale organizzazione del calendario, con particolare riferimento ai Masters 1000 di due settimane, il continuo cambio di palline e le diverse superfici: “Mi preoccupo meno per me stessa e più per le giocatrici più giovani, perché sarà molto più difficile per loro costruire una carriera longeva come la mia, rimanendo nel circuito per oltre 20 anni.”Azarenka ha concluso il suo intervento con un appassionato appello per il futuro del tennis: “Sinceramente, desidero soltanto vedere crescere il nostro sport. Voglio veramente che abbia successo. Questa disciplina mi ha dato moltissimo nella vita, e desidero vederla prosperare, continuando a essere uno sport di riferimento per le donne. Ci sono molti sport emergenti che rappresentano una concorrenza crescente. Anche noi dobbiamo continuare a evolverci e migliorare.”
    Le dichiarazioni della Azarenka arrivano in un momento particolarmente delicato, con Sinner appena rientrato nel circuito dopo la sospensione concordata con la WADA, che aveva inizialmente presentato appello contro la decisione dell’ITIA di non sanzionare il tennista italiano per la contaminazione accidentale da clostebol, considerando che la sostanza proibita era entrata nel suo organismo attraverso il massaggio effettuato dal suo fisioterapista.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    “Qui è dove ho imparato ad amare il tennis”: Berrettini pronto al ritorno al Foro Italico. Dopo quattro anni d’assenza, il tennista romano torna agli Internazionali BNL d’Italia con rinnovato entusiasmo nonostante l’infortunio di Madrid

    Matteo Berrettini al media day (foto FITP)

    È una vera e propria dichiarazione d’amore quella che Matteo Berrettini ha riservato alla sua città natale durante il media day degli Internazionali BNL d’Italia. “Quanto sei bella Roma”, ha esordito il tennista, che torna a calcare i campi del Foro Italico dopo quattro anni di assenza forzata. “Qui è dove ho imparato ad amare il tennis e dove ho sognato di diventare un giocatore. Voglio assolutamente godermi questa atmosfera.”
    Il rapporto tra Berrettini e il Masters 1000 romano è stato piuttosto tormentato negli ultimi anni, con una serie di infortuni che gli hanno impedito di esprimersi al meglio davanti al pubblico di casa. Anche quest’anno, l’allarme è scattato dopo il problema agli addominali accusato a Madrid nel match contro Giron, che sembrava potesse compromettere la sua partecipazione.
    “Sto bene”, ha rassicurato Matteo. “Ho lavorato tanto per farcela ad essere qui. Per fortuna gioco sabato e ho ancora qualche giorno per allenarmi. Dopo Madrid ho riposato per riprendermi dall’infortunio agli addominali. Oggi ho fatto un buon allenamento con Korda. Ma sono veramente felice di tornare a giocare qui: ammetto che dopo Madrid ho visto i fantasmi degli anni precedenti. Con il mio team ho cercato di non buttarmi troppo giù.”
    Gli addominali rappresentano un punto critico per il tennista romano: “L’addome per me è come la kriptonite! Anche se l’infortunio non è così grave è una parte del corpo molto sensibile”, ha spiegato. A Madrid, nonostante le condizioni ideali per il suo gioco, Berrettini ha deciso di ritirarsi pensando al prosieguo della stagione, dimostrando una maturità che in passato non sempre aveva mostrato nella gestione degli infortuni.
    Attualmente numero 30 del ranking e 29 del seeding, il “Martello” romano debutterà direttamente al secondo turno sabato, affrontando il vincente tra il britannico Jacob Fearnley e il connazionale Fabio Fognini. Proprio su quest’ultimo, che ha annunciato il suo ritiro al termine della stagione, Berrettini ha speso parole di grande rispetto: “Fabio è stato il portabandiera del tennis italiano per tanti anni. Se ha preso questa decisione sono convinto che è perché questo per lui è il momento giusto: ha una bellissima famiglia e gli auguro il meglio.”
    Per Matteo, il ritorno in campo a Roma ha un valore che va oltre il risultato sportivo: “Nella mia carriera le vittorie contano meno delle emozioni”, ha confessato. “Spero in un tipo speciale. Anzi, ne sono abbastanza sicuro: sono nato qui ed ho un sacco di amici che si faranno sentire.”
    Con il pubblico romano pronto a sostenerlo e la determinazione di chi vuole finalmente lasciare alle spalle i problemi fisici, Berrettini si prepara a vivere una settimana intensa al Foro Italico, con la speranza di regalare a sé stesso e ai suoi tifosi le emozioni che tanto cerca in questo ritorno alla “sua” Roma. LEGGI TUTTO