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    Le critiche di Iga Swiatek alla WTA: “Capisco che dobbiamo adattarci alle esigenze televisive, ma ho anche chiesto alla WTA alcune statistiche per capire se gli spettatori stanno effettivamente seguendo queste partite iniziate alle 22:00. Non ho ricevuto risposte”

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    La scorsa settimana a Montreal è stata contrassegnata da frequenti piogge che hanno costretto le tenniste a giocare più volte nel corso della stessa giornata. Questa situazione ha causato non poche polemiche.Dopo le critiche mosse da alcune tenniste sulla gestione dell’evento e alla WTA, è la volta della numero uno mondiale, Iga Swiatek, ad esprimere il proprio malcontento. In una conferenza stampa prima del WTA 1000 di Cincinnati, la tennista ha spiegato chiaramente la sua posizione.
    I problemi a Montreal“Certo, il clima è un fattore imprevedibile,” ha dichiarato Swiatek, “ma forse dovremmo concentrarci di più su ciò che è realmente sano per i giocatori. Dobbiamo competere ogni settimana, la stagione è estremamente intensa con viaggi incessanti. Non abbiamo mai realmente un momento di pausa. Sarebbe utile, in vista del prossimo anno – quando avremo più tornei obbligatori e tornei più lunghi – focalizzarsi sul benessere dei giocatori.”Riguardo alla gestione dell’evento, ha aggiunto: “Ho notato situazioni che definirei poco professionali. Non posso precisare esattamente cosa l’organizzazione abbia gestito male, ma sembra che la priorità qui sia principalmente la WTA. Al momento, la leadership appare un po’ debole. Spero sinceramente in un cambiamento, perché quest’anno ci sono state molte occasioni in cui non sono riuscita ad allenarmi come avrei voluto.”
    Esperienze Passate“Durante la stagione europea sulla terra rossa, sia a Roma che a Madrid, ho giocato quattro partite che si sono concluse oltre mezzanotte. Capisco che dobbiamo adattarci alle esigenze televisive, ma ho anche chiesto alla WTA alcune statistiche per capire se gli spettatori stanno effettivamente seguendo queste partite iniziate alle 22:00. Non ho ricevuto risposte, ma avere questi dati mi aiuterebbe a capire se ha senso giocare così tardi.”
    Il Caso del Roland GarrosSwiatek ha poi fatto riferimento alle abitudini degli spettatori durante il torneo di Roland Garros: “Quello che sento dalle persone intorno a me è che tendono a seguire la prima partita della sessione serale. Ma non sono sicura se rimangono sintonizzati per la seconda. Voi guardate quella partita? Vi piace vederle a quell’ora? Sarebbe interessante saperlo.”
    Con queste parole, Iga Swiatek lancia un appello importante alla WTA e agli organizzatori dei tornei, sottolineando l’importanza del benessere dei giocatori e la necessità di un dialogo costruttivo tra le varie parti interessate.Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Liudmila Samsonova critica l’organizzazione del WTA 1000 di Montreal: “È strano e doloroso rendersi conto che le tenniste non sembrano avere molta importanza agli occhi degli organizzatori”

    Liudmilla Samsonova nella foto – Foto Getty Images

    Liudmila Samsonova, una delle tenniste del momento, ha manifestato il suo disappunto riguardo l’organizzazione del WTA 1000 di Montreal. Samsonova, che ha raggiunto la finale del torneo, ha lamentato di non essere stata in condizioni ottimali per disputare l’importante match a causa delle scelte dell’organizzazione.La controversia si è sviluppata quando alla tennista è stato chiesto di giocare due incontri nello stesso giorno, senza concederle il dovuto riposo tra uno e l’altro. “Ero nella sala di fisioterapia, cercando di recuperare dallo sforzo del match precedente. Questo trattamento mi ha occupato un’ora, e poco dopo sono dovuta tornare in campo per giocare nuovamente”, ha spiegato la Samsonova.
    La sua critica non si limita solo alla questione del riposo, ma punta il dito contro l’intera organizzazione del torneo, mettendo in discussione la priorità data al benessere delle atlete. “È strano e doloroso rendersi conto che le tenniste non sembrano avere molta importanza agli occhi degli organizzatori. Se ci sono intoppi come la pioggia, dovrebbero fare il possibile per evitare che si debbano giocare due partite nella stessa giornata”, ha continuato la giocatrice russa.
    La questione sollevata da Samsonova apre un dibattito più ampio sulla gestione dei tornei di tennis e sul rispetto delle condizioni fisiche degli atleti. Il benessere e la sicurezza dei giocatori dovrebbero sempre essere al primo posto, e le scelte organizzative dovrebbero tener conto di tali esigenze.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kei Nishikori si ritira dal torneo Challenger di Stanford a causa di un infortunio al ginocchio

    Kei Nishikori nella foto

    Kei Nishikori ha annunciato che non parteciperà all’evento di Stanford a causa di problemi persistenti al ginocchio. Malgrado le aspettative e la preparazione, Nishikori ha rivelato che il suo ginocchio non è ancora completamente guarito, motivo per cui ha deciso di prendersi ulteriore tempo per recuperare.
    L’obiettivo principale di Nishikori era utilizzare il torneo Challenger come preparazione in vista del prossimo US Open, in programma dal 28 agosto.
    Non è la prima volta che Nishikori affronta problemi al ginocchio. Durante l’ultimo torneo di Atlanta, l’ex numero 4 del mondo ha manifestato chiari segni di disagio, giocando con un evidente bendaggio alla gamba sinistra.
    Gli appassionati di tennis e i sostenitori di Nishikori si augurano una pronta guarigione per il tennista, sperando di rivederlo in campo al più presto e in piena forma. La sua assenza a Stanford è un duro colpo per l’evento, ma la salute del giocatore viene prima di tutto. Si spera che questo periodo di riposo gli permetta di tornare al circuito con rinnovata energia e determinazione.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Struff salta anche gli Us Open. La prima volta slam di Diaz Acosta

    Struff nella foto

    Jan-Lennard Struff, uno dei tennisti emergenti di quest’anno e finalista al Mutua Madrid Open, sta vivendo un periodo difficile a causa di un infortunio. Nonostante abbia offerto una prestazione notevole a Madrid, complicando la partita di Carlos Alcaraz, ora si trova ad affrontare un periodo di inattività.
    Dopo aver raggiunto la finale nel torneo di Stuttgart, dove è stato sconfitto da Frances Tiafoe, il tennista tedesco ha subito un infortunio all’anca. Le conseguenze di tale infortunio sono state più gravi di quanto si pensasse inizialmente, costringendo Struff ad una pausa di otto settimane.
    A seguito di questo, Struff ha annunciato che non parteciperà a nessuno degli eventi della stagione norteamericana su superficie in cemento. Ciò significa che non prenderà parte nemmeno all’US Open 2023. Questo sarà il secondo Grand Slam che Struff mancherà quest’anno, essendo stato assente anche a Wimbledon.
    In relazione a questa notizia, l’argentino Facundo Díaz Acosta avrà l’opportunità di partecipare direttamente ad un Grand Slam per la prima volta nella sua carriera.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il tennista perfetto secondo Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Sempre interessanti le sfide dell’ATP che mettono alla prova i migliori giocatori del circuito per creare il tennista ideale. Da quali avversari o campioni leggendari ‘preleverebbero’ le loro tecniche? Questa volta, Stefanos Tsitsipas ha delineato il suo giocatore ideale, con alcune scelte che potrebbero sorprendere molti.
    DIRITTO: Juan Martín del Potro. “Hai visto il suo colpo di diritto? È come un martello!”.
    ROVESCIO: Daniil Medvedev. “Mai visto qualcuno eseguire rovesci come lui”.
    SERVIZIO: Milos Raonic. “Ha un servizio potente; l’ho affrontato alcune volte ed è veramente arduo rispondere alle sue battute, è difficile anticiparlo”.
    RISPOSTA: Novak Djokovic. “È una scelta scontata per chiunque. Ha un’ottima capacità di bloccare la palla e di rispondere in profondità”.
    ROVESCIO SLICE: Roger Federer. “Mantiene la palla molto bassa e lo colpisce con naturalezza”.
    GIOCO A RETE: Nicolas Mahut. “Mi ha colpito molto quando ho giocato in doppio con lui”.
    TOCCO: Diego Schwartzman. “Ha mani eccezionali, lo scelgo sicuramente”.
    MOBILITÀ: Carlos Alcaraz. “Si muove come se non ci fosse un domani; non ho mai visto un giocatore così”.
    VELOCITÀ: Rafael Nadal. “Non ho giocato contro lui a 18 anni, ma mi piacerebbe avere la sua velocità di allora”.
    FLESSIBILITÀ: Grigor Dimitrov.
    MENTALITÀ: Novak Djokovic. “Ha dimostrato di poter superare match estremamente difficili grazie alla sua solidità mentale. Questa è la ragione per cui è attualmente in testa per il numero di Grand Slam vinti”.
    TENACIA: Marton Fucsovics
    COMPETITIVITÀ: Jannik Sinner. “Non è uno che si arrende facilmente”.
    FESTEGGIAMENTI: Stefanos Tsitsipas. “Il mio ballo a Los Cabos dimostra che di recente sto mostrando dei festeggiamenti spettacolari, e mi diverto molto a farlo (sorride)”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Paolo Bertolucci: ‘Carlos Alcaraz, il grande erede dei Big3″

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Potenti dichiarazioni quelle rilasciate in una chiacchierata con Jotdown da Paolo Bertolucci, che segue attentamente tutto ciò che succede nel circuito ATP come rinomato analista. Interrogato sul livello e sul futuro di Carlos Alcaraz, l’ex numero 12 del mondo non ha esitato a fare affermazioni incisive. “È il grande erede del Big3. Ho passato tutta la mia vita nel tennis e non avevo mai visto nulla di simile. Nessuno è stato così completo a 20 anni. Non penso ci sia un altro tennista che possa oscurarlo nei prossimi dieci anni”, ha affermato prima di approfondire il suo atteggiamento in campo. “Sorride sempre. Nadal soffriva molto in campo, Federer aveva una tecnica perfetta, ma non sorrideva. Carlos si diverte a giocare a tennis”, ha detto.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: Tra la paura, la sconfitta e il ritorno alla gioia del tennis. Una conversazione intima con Walter Veltroni

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Un caldo pomeriggio estivo, il celebre giornalista, scrittore, regista e politico Walter Veltroni ha l’opportunità di intervistare Matteo Berrettini, uno dei più noti tennisti italiani, per il Corriere della Sera. Una conversazione intima e rivelatrice che si svolge tra ricordi dell’infanzia, riflessioni sulla vita e sul tennis, e confessioni personali.
    Berrettini ricorda la sua stanza da bambino, affollata di poster di “Pulp Fiction”, “Mad Max”, “Fight Club”, e la trilogia di Batman diretta da Nolan. Parla con affetto del rapporto con suo fratello e del suo amore per i Lego. “Nel mondo di quei mattoncini mi isolavo, mi sembrava di stare in una bolla tutta mia,” confessa. L’ordine che solo un bambino poteva dare a quel caos rappresentava per lui un riflesso della vita: “Il frammento diventava l’intero, grazie al cervello”.
    Il suo viaggio nel mondo del tennis ha inizio a soli tre anni con la sua prima racchetta, seguito da un breve passaggio alle arti marziali per poi tornare al tennis a otto anni, da cui non si separerà più. Berrettini descrive il tennis non solo come uno sport, ma come una filosofia di vita. “Io sul campo da tennis non ho segreti, conosco e riconosco ogni singola emozione, ogni gesto, ogni fragilità e ogni potenza. Il tennis è uno specchio impietoso, ti guarda dentro. E ho capito una cosa fondamentale: per eccellere, in questo sport, devi in primo luogo riconoscerti”, afferma.
    Quando si parla di sconfitta, Berrettini è profondamente filosofico. “Il tennis ti insegna a perdere,” dice. “Anche i migliori, anche nelle migliori stagioni, devono bere il calice della sconfitta. Io odio perdere, ma ho sempre usato la sconfitta per migliorarmi. Per me è un motore più grande della vittoria.”A suo avviso, il carattere e l’atteggiamento mentale sono plasmabili. Berrettini descrive se stesso come istintivo e selvaggio durante i suoi anni più giovani, mentre ora cerca di controllare e correggere le sue reazioni: “L’esperienza mi ha insegnato a capire la natura dei momenti che vivo e a cercare l’atteggiamento mentale più giusto”.
    L’atteggiamento di non mollare mai, anche quando si è in difficoltà, rappresenta per lui una forma di rispetto verso se stesso. “La rinuncia a combattere, l’inerzia negativa è l’unica sconfitta che non sopporto, non riesco a perdonarmi. Io non voglio mollare mai,” proclama.Nell’ultimo periodo, Berrettini ha dovuto lottare con molti infortuni, che hanno influito non solo sulla sua carriera ma anche sulla sua morale. “Non poter competere in appuntamenti importanti mi ha fatto conoscere il buio…Sono stati momenti brutti, che non mi sono piaciuti. Ma sono stati fondamentali per farmi ritrovare le ragioni della gioia di fare quello che ho iniziato da bambino e che ha occupato tutta la mia vita.”
    In questi momenti di difficoltà, si è mai sentito solo? “Non mi sono mai sentito solo, visto che ho tante persone che mi vogliono bene, attorno, ma spaesato sì,” risponde Berrettini.E ha mai pensato di dire basta? “Tante volte, credimi…Ma poi il tempo, il confronto con gli altri mi hanno fatto capire che io sono felice solo se scendo in campo e respiro quell’atmosfera. E sono infelice se non lo faccio. è una magnifica condanna, che mi sono scelto. E che ancora oggi, di nuovo oggi, mi regala gioia immensa”.
    Berrettini rivela anche la sua particolare routine prima del servizio, scegliendo le palle fornite dai raccattapalle in base alla loro “freschezza”. Considera la paura come un “motore fondamentale” per un tennista e racconta della sua amicizia con il collega tennista Lorenzo Sonego.
    In chiusura dell’intervista, Berrettini esprime i suoi obiettivi: “Al livello sportivo nel mio cuore c’è Wimbledon. E anche gli internazionali di Roma. Ma oggi che, per la prima volta, ho conosciuto il malessere, l’obiettivo è quello di non frequentarlo più, di tenerlo lontano. E di vivere il tennis per quello che è: gioia e sfida per migliorare sé stessi”.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    L’ITIA ha sospeso per 12 mesi il coach francese Clement Reix

    International Tennis Integrity Agency

    Attraverso un comunicato sul proprio sito, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato che Clement Reix, ex giocatore professionista francese e attualmente coach, è stato sospeso per 12 mesi e multato di 10.000 dollari a seguito di due violazioni del codice anticorruzione (Tennis Anti-Corruption Program). Le violazioni sono legate a procedimenti avviati contro l’ex coniuge di Reix, Sherazad Reix, che è stata accusata di sei violazioni del TACP, che hanno portato a una sospensione di quattro anni, senza che lei abbia sporto un ricorso.
    Secondo l’accusa Clement Reix ha accettato un pagamento per influenzare negativamente le prestazioni di Sherazad Reix a un torneo, oltre a non aver denunciato il reato di corruzione. Entrambi i reati sono avvenuti nel 2018. Il caso riguardava le indagini delle forze dell’ordine in corso in collaborazione con l’ITIA in Belgio, che ha visto numerosi giocatori di tennis implicati in partite truccate. LEGGI TUTTO