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    Jasmine Paolini, voglia di futuro a Wimbledon: “Qui tutto può succedere, devo scrivere una nuova storia”

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Jasmine Paolini si presenta al media day di Wimbledon con la stessa eleganza discreta che l’ha contraddistinta nella sua scalata tra le migliori al mondo. Reduce da un 2024 da protagonista, l’azzurra si affaccia all’All England Club da numero 5 del mondo, ma mantiene il suo stile, senza proclami, consapevole che sull’erba ogni partita può prendere una direzione inaspettata.
    “Cerco sempre di mantenere basse le aspettative, soprattutto sull’erba, dove può davvero succedere di tutto”, racconta Jasmine davanti ai giornalisti, con il sorriso di chi ha già sorpreso tutti una volta. “Il mio obiettivo è concentrarmi sul primo match, provare a giocare una buona partita e sentirmi bene in campo. Questo è il mio punto di partenza”.
    Un anno fa, qui a Wimbledon, Paolini aveva sempre conosciuto solo l’amarezza del primo turno, prima della splendida cavalcata che l’ha portata a un passo dal sogno. Oggi ci torna con una nuova maturità e con l’entusiasmo di chi non vuole smettere di migliorare. “Questo posto ti regala energia positiva se riesci a viverlo nel modo giusto. Ho sensazioni completamente diverse rispetto allo scorso anno, anche rispetto a Parigi. Cerco di prendere quello che di buono c’è stato, ma so che ogni torneo fa storia a sé. Devo liberarmi del passato, dare il massimo e scrivere la mia nuova storia. Voglio rimanere a questo livello il più a lungo possibile, continuare a crescere e mantenere questa continuità”.
    Non è mancanza di ambizione, ma consapevolezza di quanto sia difficile confermarsi: la semifinale raggiunta nel WTA 500 di Bad Homburg e il trionfo agli Internazionali d’Italia confermano che la Jasmine 2025 è una delle più solide realtà del tennis mondiale.La preparazione per Wimbledon è stata, per sua stessa ammissione, all’insegna della semplicità: “Stiamo cercando di fare le solite cose, anche se qui le condizioni possono cambiare molto velocemente. A me piace il caldo, ma ricordo con piacere anche quando il tetto era chiuso l’anno scorso. Il sole, però, mette d’accordo tutti”.
    Paolini si sofferma anche sulla novità del 2025: il lavoro con Marc Lopez, subentrato a Renzo Furlan dopo il Roland Garros. “Non abbiamo avuto molto tempo per allenarci insieme, ma il loro modo di comunicare è diverso. Non ricevo consigli radicalmente differenti, ma ogni allenatore ti trasmette qualcosa in modo unico. Sono curiosa di vedere come andrà avanti questa collaborazione quando potremo lavorare insieme più a lungo”.Inevitabile anche un pensiero al doppio con Sara Errani, con cui ha conquistato l’oro olimpico e il Roland Garros: “Il doppio mi ha aiutato molto anche in singolare, soprattutto sul servizio e sulle volée. Amo giocarlo, mi regala emozioni speciali e continuerò a farlo”.Jasmine Paolini guarda al debutto contro Anastasija Sevastova con umiltà, ma anche con una grande voglia di futuro: “So che quest’anno può succedere qualsiasi cosa. Devo solo trovare le migliori sensazioni, lasciarmi alle spalle il passato e affrontare ogni match con l’energia giusta. Wimbledon è magia, e sono pronta a viverla ancora una volta”.Lunedì il primo capitolo di una nuova avventura: la Jasmine “con i piedi per terra e la testa tra le stelle” è pronta a scrivere la sua prossima pagina da protagonista.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz fa la storia anche fuori dal campo: la sua card venduta per una cifra record

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz continua a rompere record, non solo in campo ma anche nel mondo del collezionismo sportivo. Il giovane campione spagnolo ha infatti stabilito un nuovo primato: la sua carta da collezione è diventata la più costosa nella storia del tennis maschile, venduta per la cifra incredibile di 220.000 dollari nella notte tra venerdì e sabato.
    Si tratta di un vero e proprio evento storico per il tennis, un universo in cui il valore delle carte da collezione non aveva mai raggiunto livelli simili, soprattutto in ambito maschile. Ciò che rende unica la card di Alcaraz non è solo la sua giovane età o i suoi successi sul campo, ma anche un dettaglio davvero speciale: la carta include infatti il pomello di una racchetta realmente utilizzata da Carlos in partita. Un tocco che ha reso questo oggetto di culto ancora più esclusivo e ambito dai collezionisti di tutto il mondo.

    NEW RECORD: This Carlos Alcaraz card sold for $222,000 in our Premier Auction. This sets a record for not just the highest-selling Alcaraz card, but the most expensive male tennis player card EVER. pic.twitter.com/szmKB4E9na
    — Fanatics Collect (@FanaticsCollect) June 27, 2025

    La vendita da record conferma non solo la popolarità crescente di Alcaraz, ma anche il fascino che il suo personaggio esercita tra gli appassionati e gli investitori, in una fase in cui il tennis cerca nuove icone dopo l’era dei Big Three. LEGGI TUTTO

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    Carson Branstine, tra moda e tennis: dalla passerella al debutto contro Sabalenka a Wimbledon

    Carson Branstine – Foto Getty Images

    Le qualificazioni dei tornei dello Slam sono sempre una fucina di storie particolari, ma poche possono eguagliare quella di Carson Branstine a Wimbledon 2025. La canadese, numero 197 WTA, a 24 anni si appresta a vivere il suo primo main draw in un Major e lo farà contro la numero uno del mondo Aryna Sabalenka. Fino a qui, già un sogno per molte tenniste. Ma Branstine ha attirato l’attenzione ancor prima di conquistare il pass per Londra grazie a una particolarità che la distingue nel circuito: oltre a essere atleta professionista, Carson è anche una modella affermata.
    Tra servizi fotografici e voli intercontinentali, Carson ha costruito la sua carriera senza gravare sulla famiglia. “Mi affascina stare davanti all’obiettivo durante uno shooting. È divertente, amo la moda. Questo lavoro mi ha permesso di pagarmi i viaggi e inseguire il mio sogno senza dover chiedere aiuto ai miei genitori: volevo che tutto arrivasse dal mio tennis e dal mio lavoro”, ha raccontato in un’intervista a CLAY.
    E proprio il doppio ruolo di atleta e modella l’ha portata a riflettere sulle similitudini e difficoltà di entrambi i mondi: “Non ho firmato con queste agenzie grazie al tennis, ma per il mio aspetto fisico. Tennis e moda hanno più in comune di quanto si creda: spesso sei visto solo come un oggetto, la gente dimentica che dietro c’è una persona”.
    Il percorso di Branstine verso il tabellone principale non è stato semplice: al primo turno di qualificazione ha eliminato Lois Boisson, la francese rivelazione del Roland Garros che però era alla prima esperienza assoluta sull’erba. Il match si è chiuso 6-2, 6-7(1), 6-4 per la canadese. Poi è arrivata la sorprendente vittoria sulla connazionale e campionessa US Open 2019, Bianca Andreescu, per 7-6(3), 4-6, 6-1, prima di chiudere la sua avventura in “quali” con il successo su Georgiana Serban.
    “Ho molta fiducia in me stessa, magari non tutti mi conoscono, ma sento di poter battere chiunque. So di avere il gioco per affrontare qualsiasi avversaria, sono contenta di poterlo dimostrare proprio ora”, ha dichiarato Carson, che a Wimbledon si troverà davanti la prova più grande contro Sabalenka.
    Il successo attuale è una sorta di risarcimento dopo anni di infortuni. Da giovane, insieme a Bianca Andreescu, era una delle promesse più luminose del tennis canadese: nel 2017 vinsero insieme il doppio junior all’Australian Open battendo, tra le altre, una certa Iga Swiatek. Da allora però la strada si è fatta in salita: “Sono stata ferma più di cinque anni per infortuni. L’ultima stagione completa l’ho giocata a 15 anni! Ho studiato tanto, ho smesso di ascoltare le opinioni altrui per imparare da sola cosa funzionava per il mio corpo. Credo di aver trovato la formula segreta, mi considero una delle migliori atlete del circuito: sono veloce, sollevo pesi importanti e sono agile nonostante l’altezza”.
    Ora, finalmente senza acciacchi e con una professione che la sostiene, Carson Branstine si prende il suo palcoscenico: Wimbledon. E anche se il sorteggio le ha riservato un esordio da brividi contro Aryna Sabalenka, è già una piccola favola a lieto fine per una ragazza che, tra racchette e passerelle, ha imparato a non arrendersi mai.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal, una nuova vita tra famiglia, golf e… qualche peccato di gola

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Non è passato nemmeno un anno da quando Rafael Nadal ha dato l’addio al tennis professionistico, ma la sua assenza pesa già moltissimo tra tifosi e appassionati. Il maiorchino, che ha ufficialmente chiuso il capitolo della carriera dopo l’ultima Coppa Davis, oggi si gode una vita molto diversa, tra eventi, partite a calcio tra amici, attività promozionali e – soprattutto – tanta famiglia. Proprio il recente omaggio ricevuto a Roland Garros ha fatto riaffiorare ricordi e nostalgie, ma anche curiosità su come sia cambiata la vita quotidiana di Rafa una volta appesa la racchetta al chiodo.
    A raccontarlo è stato lo stesso Nadal, in una recente intervista in cui ha lasciato spazio al lato più umano e privato. La routine? “In realtà ho una vita con poca routine, adesso”, confessa. “Cerco di organizzare la giornata per passare più tempo possibile a casa. Mi piace andare a prendere mio figlio a scuola, lo faccio tutte le volte che posso. Poi cerco di concentrare tutto il lavoro e le riunioni nella mattinata.” La paternità, spiega Rafa, non gli ha cambiato il modo di vedere la vita, ma sicuramente ha portato nuove priorità: “Ho sempre amato i bambini, era il mio sogno diventare papà. Ora ho una responsabilità diversa, e anche se pensavo che avrei passato il tempo a giocare a golf quattro o cinque volte a settimana, alla fine tra lavoro e famiglia finisco per giocare solo due volte!” ride Nadal.
    Il golf, sport che ha sempre amato perché lo aiutava a distrarsi durante la carriera senza rischiare infortuni, ora si alterna con qualche partita a calcio, una passione che non praticava da quasi quindici anni. “Non immagini quanto sono peggiorato!”, scherza Rafa, che però preferisce giocare in attacco piuttosto che in porta, per non sollecitare troppo la mano ancora dolorante.
    Nadal ha poi raccontato che, quanto all’alimentazione, non si è mai imposto regole troppo ferree: “Non sono mai stato un maniaco della dieta. La cultura alimentare è arrivata tardi rispetto alla mia generazione: solo nella seconda parte della carriera ho iniziato a lavorare con nutrizionisti. Ma anche ora, da ritirato, mi concedo piccoli sfizi ogni giorno. Amo molto il cioccolato, ad esempio”. Rafa spiega che il suo approccio resta equilibrato: periodi più attenti, altri meno, ma la serenità e il piacere di godersi la vita vengono prima di tutto.
    Insomma, un Nadal autentico, che si racconta senza filtri: meno routine, più tempo per la famiglia, passioni coltivate senza ossessioni e qualche peccato di gola concesso con il sorriso. Un Rafa forse diverso da quello visto in campo, ma non meno amato.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner, scossa nel team: Possibile motivo? Un’intervista non gradita all’azzurro da parte di Panichi

    Photo credits belong to Dan Istitene/Getty Images

    Jannik Sinner è tornato oggi al centro delle notizie, non solo per il sorteggio del tabellone principale di Wimbledon 2025, che lo vede tra i grandi protagonisti e candidati al titolo, ma anche per una novità inaspettata all’interno del suo staff. Due figure chiave del suo team, i preparatori fisici Marco Panichi e Ulises Badio, hanno infatti lasciato il gruppo di lavoro dell’azzurro.
    Secondo quanto trapela da fonti italiane, alla base di questa separazione ci sarebbe una vecchia intervista rilasciata da Panichi alcuni mesi fa, che non sarebbe stata particolarmente apprezzata dall’entourage di Sinner. Panichi e Badio erano entrati a far parte del “Team Jannik” in seguito alla vicenda del clostebol che aveva portato all’allontanamento di Ferrara e Naldi. Il cambio, dunque, segna un nuovo capitolo nell’evoluzione della squadra attorno al numero uno del mondo.Per ora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte di Sinner né dei diretti interessati, ma è probabile che nelle prossime ore possano emergere ulteriori dettagli sui motivi della rottura e sulle future scelte del tennista altoatesino in vista di Wimbledon.
    Un cambio di rotta improvviso che arriva in un momento chiave della stagione: occhi puntati ora sia sul campo che fuori, per capire come reagirà Sinner a questa novità e quali saranno i prossimi tasselli del suo team.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Wimbledon 2025, edizione storica per il tennis britannico: ben 23 giocatori in tabellone

    Jack Draper GBR, 2001.12.22 – Foto Getty Images

    Wimbledon è sempre una festa per il tennis britannico, ma l’edizione 2025 entrerà nella storia per un dato davvero speciale: saranno infatti ben 23 i giocatori di casa impegnati nei tabelloni principali di singolare, un numero che non si vedeva dal lontano 1984. Una vera e propria invasione di britannici sull’erba più famosa del mondo, con 11 uomini e 12 donne pronti a difendere i colori di casa davanti al pubblico dell’All England Club.
    L’attenzione mediatica e le speranze dei tifosi si concentrano in particolare su Jack Draper ed Emma Raducanu, le due principali stelle del movimento inglese. Draper, ormai stabilmente tra i migliori del circuito ATP, è reduce da ottimi risultati sull’erba e sogna di essere protagonista davanti ai suoi fan. Raducanu, invece, dopo le difficoltà degli ultimi anni, punta a tornare grande proprio nel torneo che più di ogni altro fa battere il cuore ai britannici.
    La presenza così massiccia di giocatori locali rappresenta un segnale forte per tutto il movimento, testimoniando la crescita e la profondità del tennis britannico, sia in campo maschile che femminile (anche se in parte aiutate da wild card). Sarà interessante vedere quanti di loro riusciranno a spingersi avanti in tabellone.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic si inchina ad Alcaraz e Sinner: “La finale del Roland Garros è stata storica”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Alla vigilia del suo debutto a Wimbledon 2025, Novak Djokovic ha voluto rendere omaggio a Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, protagonisti di una delle finali più memorabili degli ultimi anni sul rosso di Parigi. Il serbo, che nei giorni scorsi ha già assaggiato l’erba della Central Court allenandosi proprio con Alcaraz, ha raccontato alcune curiosità sul dietro le quinte di quella domenica di Roland Garros e ha sottolineato la portata storica della battaglia tra i due nuovi grandi rivali.
    “È stata una finale su una superficie diversa rispetto a questa, con uno stile di gioco differente, ma quello che hanno fatto in quella finale a Parigi è stato incredibile,” ha dichiarato Djokovic in un’intervista raccolta da Express. “Sinceramente, ero nel mio paese. Mia moglie voleva vedere la finale, io in realtà non avevo voglia di guardarla. Durante la prima parte del match siamo usciti a pranzo. Poi siamo tornati a casa… e alla fine l’abbiamo guardata. È stata una partita impressionante. Devo fare i complimenti a entrambi: è stato uno degli incontri più storici che il tennis abbia mai visto.”
    Parole forti e cariche di rispetto, specialmente perché pronunciate da chi negli ultimi vent’anni ha segnato la storia di questo sport. Djokovic, grande rivale e ancora punto di riferimento assoluto per tutti, non ha nascosto l’ammirazione per il livello raggiunto da Alcaraz e Sinner, veri e propri ambasciatori di una nuova era.
    Nonostante il rispetto, il serbo non ha perso tempo: nei giorni scorsi ha testato il campo centrale di Wimbledon proprio insieme a Carlos Alcaraz, ammettendo con autoironia che l’onore di aprire la Central spetta di diritto al campione in carica. “Carlos, come campione uscente, aveva il diritto di inaugurare la Centrale. Io sono stato solo il suo compagno di allenamento e sono felice che abbia scelto me,” ha scherzato Nole.Infine, una riflessione tecnica sull’evoluzione del gioco: “Le palline di Wimbledon sono più lente rispetto a un tempo. Diventa davvero complicato superare giocatori come Alcaraz quando scendono a rete.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zverev-Becker, tra tensioni e speranze: “Alexander può diventare numero uno e vincere uno Slam”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    La tensione tra Alexander Zverev e Boris Becker resta uno dei temi più caldi del tennis tedesco alla vigilia di Wimbledon, ma nelle ultime ore il discorso si è arricchito di nuove sfumature. Tutto era iniziato dopo la sconfitta nei quarti di finale al Roland Garros contro Novak Djokovic, quando Becker — nei suoi ruoli di opinionista e coach — aveva espresso pubblicamente dubbi sulla composizione del team di Zverev e suggerito l’opportunità di aggiungere nuove voci per aiutare il campione di Amburgo a compiere l’ultimo salto verso i grandi traguardi della carriera.
    In particolare, Becker e la collega Barbara Rittner, durante la trasmissione Matchball Becker su Eurosport, avevano suggerito a Zverev di valutare qualche nuovo stimolo, spiegando che il gruppo guidato dal padre e dal fratello Mischa potrebbe beneficiare di impulsi esterni. Zverev, da parte sua, aveva replicato in modo diretto a Stoccarda: “Quando le cose vanno bene, faccio tutto giusto, quando vanno male, improvvisamente tutti sanno cosa dovrei fare. Anche Boris purtroppo fa parte di questo gruppo”, aveva detto il tedesco, chiaramente infastidito dalle critiche pubbliche.
    Ma, durante il torneo WTA di Bad Homburg, Becker ha abbassato i toni in una live del suo podcast con Andrea Petkovic, spiegando le sue reali intenzioni: “Sono dalla sua parte, voglio che vinca”, ha ribadito, sottolineando che le sue erano solo “possibilità di miglioramento o suggerimenti”. Becker ha poi aggiunto: “Sono convinto che possa diventare numero uno del mondo, sono convinto che possa vincere uno Slam. È il miglior tedesco in assoluto, per questo dico queste cose. Vedo il potenziale, vedo le chance”.
    Il punto centrale delle critiche di Becker resta l’evoluzione del team di Zverev, e la necessità di una voce nuova, magari esterna, per trovare quella marcia in più che manca ancora per arrivare al vertice assoluto. “Sta a lui continuare a svilupparsi”, ha spiegato Becker, che però ha anche sottolineato come il dialogo con Zverev resti buono: “Credo che in una buona collaborazione non sia necessario essere sempre d’accordo su tutto”.
    Nel frattempo, la stagione sull’erba ha comunque portato discreti risultati per Zverev: finale a Stoccarda, battuto solo da Taylor Fritz, e semifinale ad Halle, dove si è arreso a Daniil Medvedev. Ora arriva Wimbledon, con Zverev testa di serie numero tre e tante aspettative su di lui. Tra “buone vibrazioni” e critiche costruttive, la Germania continua a sperare che sia davvero l’anno della svolta definitiva. LEGGI TUTTO