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    Evans punta su Searle: “Ha un servizio impressionante e può diventare un ottimo giocatore”

    Henry Searle, classe 2006

    I sudditi di Re Carlo sembrano aver trovato in Jack Draper un degno sostituto di Andy Murray, pronto a dire la sua ai prossimi Championships di Wimbledon. Ottima notizia visto che nelle retrovie a livello di giovani la situazione non sembra poi così rosea. Il prospetto più interessante tra le nuovissime leve sembra Henry Searle, classe 2006 ex campione di Wimbledon junior nel 2023, per il quale Dan Evans, veterano britannico, nel corso del torneo del Queen’s ha speso belle parole. Mancino, dotato di un servizio velocissimo, Searle è ancora nelle retrovie del ranking, attualmente alla posizione n.445 con un best di 389, con miglior risultato nel 2025 la finale al Challenger di Nottingham lo scorso gennaio. Tuttavia Evans è sicuro che con il giusto sostegno il nativo di Wolverhampton abbia le qualità per spiccare il volo.
    “Henry è bravo e viene praticamente dal posto in cui sono cresciuto”, afferma Evans, che con Searle ha provato a centrare il tabellone di doppio al torneo di Queen’s, senza successo. “Penso che sia un ragazzo che lavora sodo e merita aiuto. Ho giocato con lui e dà il 100%, mi è piaciuto molto il suo atteggiamento in campo”.
    “Non si è mai tirato indietro” continua Evans. “Ha lottato su ogni palla in allenamento. È ancora impegnato nella battaglia per emergere nel tour,  sta lì a soffrire quando non è al top, ma lui combatte con tutte le sue forze. Ha un gioco fantastico e un atteggiamento impeccabile, cosa ancora più importante. Quando abbiamo giocato in doppio, mi ha impressionato al servizio. Ne ha tirato uno esterno che viaggiava a 136 miglia. È stato davvero impressionante veder passare la palla”.
    “Ritengo che abbia davanti  un grande futuro e se riuscirà a lavorare bene sul fisico, il che non sarà facile con quella corporatura, può essere una forza della natura sui campi veloci, come qua sull’erba” conclude Evans.
    Tra i 19enni sono in diversi a trovarsi molto più avanti del britannico, come ranking, esperienza e risultati: Mensik è già al top, Tien è diventato un solido top 70, il croato Prizmic ha scalato diverse posizioni in classifica assestandosi al 175 questa settimana, mentre Debru è un po’ fermo anche a causa di vari infortuni. Tra i 18enni davanti a Searle ovviamente Fonseca e il nostro Federico Cinà, e anche i due 17enne tedesco Engel e Dedura. Vedremo se Evans ha ragione e Searle riuscirà a farsi valere arrivando nel tennis che conta.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Cahill racconta: “Dopo la finale di Roland Garros Sinner è rimasto seduto negli spogliatoi per venti minuti, abbiamo parlato pochissimo. Ho ancora più rispetto per lui”

    Darren Cahill (foto Getty Images)

    Darren Cahill nel corso dell’intervista rilasciata al seguitissimo (e molto interessante) podcast “Served with Andy Roddick” è tornato sui momenti successivi alla finale di Roland Garros, persa al foto finish da Jannik dopo non aver sfruttato tre match point contro Alcaraz. Il coach australiano afferma che la sua stima per l’italiano è ancora maggiore per quello che è riuscito a dare in campo e per come ha gestito l’amarezza di una sconfitta così cocente.
    “Sono state cinque ore e mezza di tennis eccezionale tra due grandi giocatori che si rispettano molto” racconta Cahill. “Io come coach non posso chiedere di più al mio giocatore. Dopo la partita abbiamo parlato pochissimo. c’era delusione ovviamente. Jannik è rimasto seduto nello spogliatoio per quindici, venti minuti. Ognuno del team si è avvicinato a lui e gli ha dato un grande abbraccio, dicendo quanto siamo orgogliosi di lui per l’impegno e prestazione, ma quello non era il momento giusto per tornare sulla partita e vedere che lezione prendere da quel che è accaduto. Per farlo il tempo ci sarà più avanti. In quel momento è necessario mostrare empatia per quello che sta vivendo C’era tristezza, qualche lacrima da parte di tutti, non è stata una partita qualunque. Qualche ora dopo non se n’era ancora fatto una ragione e non riuscirà mai a farlo. Credo che una partita come quella non ti abbandonerà mai, ma cercherai di sfruttare l’esperienza per diventare ancora migliore. Jannik ha una capacità eccezionale di mettere le cose in prospettiva. Dopo la finale del Roland Garros ho ancora più rispetto di lui di quanto ne avessi prima“.
    Il coach australiano è sicuro che la cocente sconfitta di Parigi aiuterà Sinner a crescere ulteriormente. “Jannik ha una grande consapevolezza di se stesso, in qualsiasi sport per arrivare ad essere un grande campione devi averla. È necessario sapere come comportarti, inclusa l’importanza di saper affrontare le delusioni, devi riuscire a non esaltarti in modo eccessivo dopo una bella vittoria e allo stesso tempo non abbatterti troppo quando perdi. Un campione sa affrontare il fallimento e il successo con le stessa consapevolezza cercando di imparare da quello che succede, andando sempre avanti per migliorare. Jannik fa bene tutte queste cose e ha un’etica del lavoro fuori dal comune. La sua resilienza è straordinaria e questa capacità sarà messa alla prova dopo quella partita a Parigi, nel vedere quanto in fretta riuscirà a voltare pagina. Non importa se vincerà o perderà le partite nelle prossime settimane, è più importante come saprà gestire quei momenti, continuando a spingere e lottare. Jannik è disposto a farlo”.
    Darren è tornato anche sui difficili tre mesi della sospensione, raccontando la gestione di quel periodo con nuovi dettagli. “In quel periodo trovare compagni di allenamento e organizzare delle sessioni di lavoro, in particolare nei primi due mesi, è stato piuttosto complicato. Tutto doveva essere approvato dall’ITIA e siamo riusciti ad allenarci su di un campo in terra battuta predisposto da uno degli sponsor di Jannik nei pressi di Monte Carlo, solo lì potevamo allenarci. Ma in quella fase devo dire che il tennis è passato in secondo piano, il focus era l’allenamento fisico. Terminati i primi due mesi e tornati agli allenamenti consueti, devo dire che dopo qualche set di allenamento non eravamo così fiduciosi in vista di Roma. Vincere qualche partita al Foro Italico è stato oro colato. Jannik ci sorprende un giorno dopo l’altro: non parlo del suo livello di gioco, mi riferisco alla sua maturità, il modo in cui affronta le cose. E proprio per il fatto che ci sorprende così spesso, tutto questo per noi è diventata la normalità”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek, nuova serenità e nuovi obiettivi: “Meno pressione, adesso penso solo a lavorare su me stessa”

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Patrick Boren

    Da regina indiscussa del circuito e numero uno del mondo a “sola” ottava del ranking, ma finalmente in pace con se stessa. Iga Swiatek sembra aver trovato, dopo Roland Garros 2025, una dimensione più serena e consapevole, lontana dai riflettori e dalla pressione di dover difendere ogni settimana titoli e punti. La polacca, protagonista di un percorso di crescita personale e tennistica insieme al coach Wim Fissette, oggi guarda al futuro con uno sguardo diverso: quello di chi vuole lavorare sui dettagli per tornare a essere protagonista ai massimi livelli, senza più sentirsi sotto esame ad ogni partita.
    Dopo un percorso positivo a Parigi, concluso alle porte della finale, Swiatek si è detta soddisfatta di come ha affrontato il secondo Slam della stagione. “Le mie sensazioni sono positive, soprattutto se guardo indietro. A Parigi ho avuto energie nuove e la partita contro Rybakina, in cui mi sono trovata in difficoltà, mi ha fatto capire che ho la forza di superare i momenti complicati. Anche il match contro Sabalenka è stato di alto livello. Non ho ottenuto il risultato che speravo, ma sono contenta: è stato un passo nella giusta direzione”, racconta Iga in un’intervista a Sport PL.
    Uno degli aspetti che più l’ha aiutata è stato proprio l’uscire dal costante mirino dei media e dal peso delle aspettative: “Il ranking? Non penso mai troppo a che posizione occupo, nemmeno quando ero in cima. Ci sono momenti in cui può pesare, ma preferisco concentrarmi su quello che posso fare e migliorare dentro e fuori dal campo. Lo sport è cambiamento: ci sono nuove avversarie, nuovi stimoli, non si può restare sempre al vertice. Io so quali sono le mie qualità e il numero accanto al mio nome non le cambia”.La collaborazione con Fissette ha segnato un cambio di passo meno rivoluzionario rispetto al passato, ma fondamentale per rifinire il suo gioco: “Ora i progressi sono nei dettagli. Abbiamo lavorato sulla posizione con la palla veloce a destra, sul servizio, in particolare sulla direzione verso il rovescio. Sono piccoli aggiustamenti, ma molto utili”.
    Non mancano anche le risposte alle voci di un possibile lungo stop dopo Wimbledon: “Non sento il bisogno di fermarmi. Magari salterò un paio di tornei per recuperare energie, ma non voglio prendermi una lunga pausa. Il circuito è impegnativo, ma preferisco restare nel ritmo e costruire il mio percorso giorno dopo giorno”.Il prossimo grande obiettivo è Wimbledon, torneo che arriva dopo mesi intensi e profondi cambiamenti. E la domanda finale, ora, è una sola: quale sarà la vera Iga Swiatek delle prossime settimane? “Voglio un periodo di tranquillità e continuità, dare tutto in ogni torneo mantenendo l’attitudine positiva mostrata a Parigi. Mi piacerebbe che questo lavoro portasse anche risultati, ma non ho aspettative: mi concentrerò solo sul mio percorso”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zverev risponde alle critiche: “Tutti stupiti che vinca, ma resto il numero 3 del mondo”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev ha deciso di mettere le cose in chiaro. In una stagione in cui non sono mancate le critiche al suo rendimento, il campione tedesco ha voluto ribadire con forza il proprio valore nella conferenza stampa che ha preceduto l’ATP 500 di Halle 2025.
    “Sembra che tutti siano incredibilmente sorpresi dal fatto che io vinca ancora delle partite, ma resto il numero 3 del mondo e sono anche il terzo miglior giocatore dell’anno,” ha dichiarato Zverev. “Secondo molti, sto vivendo una stagione negativa, ma la realtà dei numeri dice altro. Ovviamente Jannik (Sinner) e Carlos (Alcaraz) sono davanti a me e lo meritano, ma io sono il primo subito dietro di loro.”
    Con la solita determinazione, il tedesco guarda avanti: “Ora devo solo pensare a ridurre la distanza che mi separa dai due e cercare di raggiungerli. So di cosa sono capace, ho fiducia nelle mie possibilità e lavoro ogni giorno per migliorare.”Zverev, quindi, non ha alcuna intenzione di farsi condizionare dai giudizi esterni. Nonostante le difficoltà incontrate, il suo messaggio è chiaro: i numeri non mentono e lui è pronto a tornare protagonista, consapevole che il meglio della sua stagione potrebbe ancora arrivare.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz guarda già a Wimbledon: “Sinner tornerà più forte dopo Parigi. Non avrò un vantaggio mentale”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    La stagione di Carlos Alcaraz entra in una nuova fase, ma l’eco dell’impresa a Roland Garros e della finale vinta contro Jannik Sinner è ancora fortissima. Con Wimbledon all’orizzonte, il campione spagnolo è tra i nomi più attesi per il mese più caldo del tennis mondiale e ha voluto raccontare le sue sensazioni dal Queen’s Club, dove inizia la sua preparazione sull’erba.
    “Non ho parlato con Jannik dopo la finale, ma posso immaginare cosa abbia provato. È stata un’esperienza incredibile,” ha raccontato Alcaraz in conferenza stampa, sottolineando il rapporto di reciproco rispetto che lo lega al numero uno del mondo. “Siamo amici, anche se non così vicini da sentirci spesso, ma so bene quanto possa avergli fatto male perdere a Parigi. La cosa migliore del tennis, però, è che non ti lascia il tempo di pensare troppo: c’è sempre subito un’altra occasione per riscattarsi. Sono sicuro che Sinner tornerà con una forza e una motivazione ancora maggiori.”
    Il due volte campione di Wimbledon sa che quest’anno la sfida sarà ancora più aperta, proprio grazie al livello raggiunto dal rivale italiano: “Non penso che la mia vittoria mi dia un vantaggio psicologico su di lui, anzi: mi aspetto un Sinner più forte che mai. So quanto tenga a vincere Wimbledon, può giocare benissimo sull’erba e sarà uno dei favoriti assoluti a Londra. Sarà una battaglia durissima.”
    Alcaraz ricorda anche che l’unico precedente tra i due a Wimbledon, nel 2022, aveva sorriso proprio all’azzurro. Ma i possibili avversari non si fermano qui: “Non ci sono solo Sinner e Djokovic, ma anche Zverev che è sempre competitivo e tanti giovani di talento come Rune o Fils (che però è infortunato). Il bello del tennis di oggi è proprio la quantità di giocatori che possono puntare in alto.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tragedia sull’A22: Bolzano e il tennis piangono Tobias Tappeiner

    Tobias Tappeiner

    Un dolore profondo ha travolto Bolzano e l’intera comunità del tennis altoatesino: Tobias Tappeiner, 24 anni, è morto in un tragico incidente autostradale sulla A22 del Brennero nella giornata di domenica 15 giugno. Il giovane, molto conosciuto e apprezzato per la sua passione sportiva e il suo impegno come istruttore, ha perso la vita dopo aver imboccato, per cause ancora da accertare, lo svincolo di Bolzano Sud nel senso di marcia sbagliato.
    L’impatto fatale è avvenuto con una vettura occupata da una famiglia dell’Alto Adige che si stava recando in vacanza al mare: padre, madre e tre figli sono rimasti feriti, mentre per Tobias non c’è stato nulla da fare. La Polizia stradale sta ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente per capire come sia stato possibile questo errore fatale.
    Clicca Qui – Campionati italiani Under 14 – 2014
    Tappeiner, residente a San Paolo di Appiano, lavorava come istruttore presso la Scuola di tennis del circolo di via Martin Knoller a Bolzano e militava nella squadra di Serie B1 del club. Molto attivo anche sui social, aveva condiviso momenti di vita quotidiana e passioni, tra cui una foto significativa insieme a Jannik Sinner, che aveva battuto in un torneo Under 12 a Bressanone nel 2014: un ricordo che oggi assume un significato ancora più toccante.
    La Procura di Bolzano ha stabilito che non verrà eseguita autopsia. Resta il dolore per una vita spezzata troppo presto, un ragazzo che aveva ancora tanto da offrire allo sport e alla sua comunità. Il tennis altoatesino e Bolzano intera si stringono attorno alla famiglia di Tobias, ricordandolo non solo per i risultati sportivi, ma soprattutto per il sorriso e la passione che portava in campo ogni giorno. LEGGI TUTTO

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    “Inside”: Boris Becker rivela la copertina e dettagli della sua autobiografia

    Boris Becker

    “Finalmente sono orgoglioso di rivelare la copertina della mia autobiografia: INSIDE. Winning, Losing, Starting again”. Così Boris Becker, uno dei più grandi e discussi talenti del tennis moderno, lancia via social il suo libro autobiografico, con uscita in libreria (anche in italiano) il prossimo settembre. “Questo è il contributo più personale che abbia mai scritto” continua Becker. “È una riflessione su una delle esperienze più difficili della mia vita, incluso il periodo trascorso in prigione, e su tutto ciò che è successo prima e dopo. Ho scritto dei trionfi, dei fallimenti e di cosa significhi davvero ricominciare da capo quando si è toccato il fondo. Oggi presento le prime edizioni in diverse lingue, e altre arriveranno presto”.

    I’m proud to finally reveal the cover of my book:
    INSIDE.Winning, Losing, Starting again.
    This is the most personal I’ve ever been. It’s a reflection on one of the toughest experiences of my life — including my time in prison — and everything that came before and after.… pic.twitter.com/BXLwyBmj7j
    — Boris Becker (@TheBorisBecker) June 16, 2025

    Becker stupì il mondo della racchetta nell’estate del 1985 quando a soli 17 anni distrusse a furia di servizi imprendibili, bordate mai viste prima e colpi di volo acrobatici tutti gli avversari a Wimbledon, diventando il campione più giovane nella storia di Championships, un record molto difficile da battere. Ne vincerà altre due di titoli a Londra, e altri tre Slam in carriera, insieme ad alcune edizioni delle Finals e della Davis Cup. Un personaggio unico, dotato di un carattere tanto potente quanto il suo tennis, con scelte di gioco e di vita che gli sono costate anche dure critiche e sconfitte pesanti. Lui in qualche modo ne è sempre uscito fiero di se stesso. La dura esperienza del carcere l’ha toccato nel profondo, come raccontato già alcune recenti interviste che abbiamo riportato. Attualmente è commentatore nei grandi eventi tennistici, anche se da tempo in Germania si vocifera di un suo possibile ingresso nel team di Sasha Zverev.
    Boris è stato un personaggio unico, divisivo, dirompente. Il suo avvento ha cambiato la direzione dello sport come pochi altri nella storia del tennis Open, e forte è stato il suo impatto anche come coach a fianco di Djokovic in alcune stagioni vincenti del serbo. Per questo è grande la curiosità per conoscere nuovi dettagli ed esperienze della sua vita in un’opera scritta in prima persona.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Il talento junior del tennis Julieta Pareja firma con On

    La sedicenne diventa la prima giocatrice americana ad unirsi al roster dei tennisti di On

    On è orgogliosa di annunciare l’ingaggio di Julieta Pareja , la prima tennista americana a unirsi al suo roster in continua espansione. A soli 16 anni, Julieta ha già dimostrato il suo talento in campo, ottenendo numerose vittorie nei tornei J300 e un titolo nella Billie Jean King Cup Junior.
    Cresciuta a Carlsbad, in California, con origini colombiane, Pareja si è avvicinata al tennis grazie alla passione di sua madre per questo sport. Le uscite in famiglia al campo erano all’ordine del giorno, dove lei, le sue sorelle e sua madre trascorrevano ore a colpire insieme.
    Pareja ha fatto molta strada da quei primi giorni. È diventata la giocatrice WTA più quotata nata nel 2009, con un ranking WTA di 319, è arrivata in semifinale al torneo WTA 250 di Bogotà e ha vinto gli Indian Wells Junior Championships, il tutto a soli 16 anni.
    All’inizio di quest’anno, al torneo WTA 250 di Bogotà, in Colombia, Pareja ha iniziato la sua avventura come wildcard nei turni di qualificazione. Ha rapidamente superato queste fasi per assicurarsi un posto nel tabellone principale, lasciando un impatto memorabile. La sua impressionante serie è continuata con cinque vittorie consecutive, tutte senza perdere un set, che l’hanno spinta in semifinale. Sebbene il suo torneo si sia concluso lì, il successo di Pareja l’ha resa la prima giocatrice nata nel 2009 a raggiungere un tabellone principale WTA e la più giovane semifinalista dai tempi di Coco Gauff nel 2019.
    Il giovane talento Pareja si unisce ora alla solida formazione di giocatori nel roster tennistico di On, un gruppo che include sia giovani talenti emergenti come Yeri Hong (KOR) e Henry Bernet (SUI), sia forze affermate nel gioco professionistico come Iga Świątek (POL), João Fonseca (BRA) e Ben Shelton (USA).
    Con il sogno di diventare un giorno campionessa del Grande Slam, Pareja non vede l’ora di entrare a far parte della famiglia On: “Sono davvero felice di essere un’atleta On. È un’esperienza unica far parte di un gruppo selezionato di atleti che rappresentano innovazione, alte prestazioni, semplicità, il tutto con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Non potrei essere più entusiasta di iniziare questo viaggio”.
    Feliciano Robayna, Responsabile della Gestione Atleti per il Tennis presso On, ha dato il benvenuto a Pareja nella famiglia On: “Siamo assolutamente entusiasti di avere Julieta nella famiglia On. A 16 anni, ha già dimostrato al mondo di cosa è capace in campo e non vediamo l’ora di supportarla in quello che le riserva il suo brillante futuro”. LEGGI TUTTO