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    Passaro trionfa in Tunisia, sesto titolo internazionale

    Francesco Passaro nella foto

    Comincia alla grande il 2022 di Francesco Passaro.
    Il portacolori dello Junior Tennis Perugia conquista in Tunisia, a Monastir, il sesto titolo internazionale (il terzo in singolare) della sua carriera battendo in finale, nel torneo ITF M15 della cittadina nordafricana, il mancino francese Terence Atmane 76 62. Un successo significativo per l’allievo del Maestro Roberto Tarpani, perché è il primo che arriva sul cemento, superficie veloce, tra l’altro a distanza di un mese da quello sfiorato sempre sugli stessi campi, quando nell’atto conclusivo venne superato da Mattia Bellucci. Prosegue dunque la scalata alla classifica mondiale per il talentuoso perugino, che grazie a questo risultato entrerà stabilmente tra i primi 500 tennisti della classifica Atp. Tornando alla rassegna tunisina, nel suo cammino Passaro ha superato il francese Maxence Boville (64 41 rit.), il belga Louis Herman (63 61), l’austriaco Lucas Neumayer (76 63), in semifinale l’altro transalpino Maxence Beauge (62 67 62) prima della vittoria conclusiva. Un Passaro dunque che inizia nella maniera migliore l’anno, consapevole delle sue potenzialità e voglioso di crescere ulteriormente. LEGGI TUTTO

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    Leander Paes condannato ad un risarcimento per abusi “verbali, emotivi ed economici”

    Leander Paes nella foto

    C’è un altro caso che riguarda una figura rilevante nel tennis maschile. Leander Paes, il miglior tennista indiano di tutti i tempi e una leggenda del doppio, è stato condannato questo sabato in India per abusi “verbali, emotivi ed economici” della sua ex fidanzata Rhea Pillai.
    Il caso risale al 2014, quando fu fatta la prima denuncia, ma solo ora è stata presa la decisione. Paes è stato condannato a pagare un voluminoso risarcimento alla sua “ex”.
    L’indiano si unisce ad Alexander Zverev, Nick Kyrgios e Nikoloz Basilashvili tra i tennisti che negli ultimi anni sono stati collegati a casi simili, anche se, per ora, senza alcun tipo di condanna. LEGGI TUTTO

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    Lunga intervista a Simone Vagnozzi che parta di tanti argomenti: “”Jannik non deve essere la brutta copia di Nadal, di Medvedev, di Djokovic o di nessun altro. deve essere la versione migliore di se stesso. Per ora non entrerà nessun altro nel team”

    Simone Vagnozzi è il coach di Jannik Sinner

    Su Supertennis è andata in onda quest’oggi una lunga intervista a Simone Vagnozzi.
    Dichiara il coach di Sinner: “Se non mi sentissi pronto non sarei qua. So che è un ruolo di responsabilità, perché parliamo di un ragazzo che a vent’anni è tra i primi dieci del mondo e ci sono tante aspettative. Mi sento pronto, altrimenti non avrei accettato”.“Ho ricevuto la chiamata del suo entourage il mercoledì. Mi chiedevano se potessi andare a dargli una mano a Montecarlo. Poi la storia la sapete tutti come è andata, ma è stato tutto molto veloce”.Ho sempre avuto massimo rispetto di Riccardo Piatti, è l’allenatore con più esperienza e con i maggiori risultati in Italia. Ha fatto un grandissimo lavoro con Jannik e prima con altri giocatori. E’ un motivo di orgoglio per me subentrare a un grande come Riccardo”.
    SINNER? IL GIOCO CHE VORREI“L’obiettivo è cercare di migliorare aspetti del suo gioco e cercare di battere i top player nei tornei importanti. Lui è già pronto per vincere partite importanti, ma non dobbiamo dimenticare che ci vuole tempo per costruire qualcosa. Ci siamo detti di non stare attenti troppo al ranking ma a migliorarsi tennisticamentePuò migliorare il servizio, la sicurezza nella discesa a rete, la tecnica nell’esecuzione della volée. Può migliorare lo slice di rovescio, che lo potrà aiutare anche se non sarà un colpo che giocherà tantissimo. Tatticamente può migliorare tanto, penso che aggiungere un piano B e un piano C possa essere importante perché quando affronti volpi del circuito come Djokovic o Nadal devi essere pronto a cambiare le carte in tavolaSono molto contento di come sia andato il torneo di Dubai. Dopo l’Australia non si era allenato per due settimane. Abbiamo iniziato a lavorare il giovedì, quindi prima di Dubai abbiamo fatto dieci giorni di allenamento in una situazione evidentemente non facilissima. La risposta mentale che lui ha dato il primo giorno per me è stata incredibile: battere Davidovich Fokina dopo essersi trovato un set e un break sotto, e aver salvato tre match point al tiebreak, fa capire quanto sia forte mentalmente. Ha interpretato molto bene la partita con Murray, con Hurkacz certo non è stato il suo miglior match. Magari mancavano un po’ di energie, perché l’ultimo mese è stato particolare per lui. L’abbiamo preso come un periodo di rodaggio, dobbiamo conoscerci meglio. Fra due-tre mesi si vedrà la strada che stiamo prendendo”.
    LE PRIME IMPRESSIONI SU JANNIK“Jannik è un ragazzo solare, che si diverte. Ci siamo trovati molto bene per il momento. Ci dobbiamo conoscere, dire qualcosa ora è affrettato.L’ho visto la prima volta quando allenavo Gianluca Quinzi, il fratello di Gianluigi. Era il primo giocatore che seguivo dopo aver smesso. Giocarono contro, e vinse Jannik 7-6 al terzo, quindi mi ha già battuto. Era un ragazzo molto serio, che capiva bene il gioco con un ottimo timing. Non mi ha fatto la stessa impressione di un Alcaraz che a 14 anni passava turni nei Futures. Ma ha fatto un percorso velocissimo dai 14 ai 20 anni, e in questi dieci giorni ho iniziato a capire perché. E’ totalmente immerso nel suo lavoro, vuole fare sempre qualcosa in più e non qualcosa in meno ed è sempre pronto a confrontarsi”.
    IL SUPER-COACH“Jannik non deve essere la brutta copia di Nadal, di Medvedev, di Djokovic o di nessun altro. deve essere la versione migliore di se stesso”.Per ora non entrerà nessun altro nel team. In America andremo io, il preparatore atletico Davide Cassinello e il fisioterapista Paolo Cadamuro. Ma siamo qui per fare il bene di Jannik, e se ci troveremo ad aver bisogno di altre persone che ci diano qualcosa in più restiamo aperti a questa eventualità”. LEGGI TUTTO

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    Daniil Medvedev parla della guerra tra Russia e Ucraina: “Io sono per la pace“

    Daniil Medvedev nella foto

    Daniil Medvedev ha parlato della Guerra tra Russia e Ucraina: “in questa fase capiremo che il tennis a volte non è così importante. Come tennisti noi promuoviamo la pace il tutto il mondo. Sono stato in tanti Paesi diversi fin da quando ero juniores e non è facile per me sentire tutte queste notizie. Io sono per la pace“.
    “É stato fantastico quello che è accaduto la scorsa settimana con Rublev (russo) e Molchanov (ucraino), perché le persone hanno bisogno di stare insieme”. LEGGI TUTTO

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    Cristian Garín: “Questo venerdì prenderò una decisione sul mio futuro”

    Cristian Garin nella foto

    Momenti molto duri per Cristian Garín dopo aver lasciato il tour sulla terra battuta latinoamericana con tre sconfitte e nessuna vittoria. Il cileno, che da mesi soffre di malesseri fisici, ha ammesso di essere molto preoccupato nella sua ultima conferenza stampa, dopo aver perso contro Tabilo a Santiago del Cile. È così che ha dipinto di grigio il suo futuro nelle dichiarazioni raccolte da ESPN .
    “Non vale la pena continuare a giocare così, è orribile giocare a tennis in questo modo. Ho fatto un sacco di sforzi e non sta succedendo niente. Questo venerdì prenderò una decisione sul mio futuro, devo vedere cosa dovrò fare perché non vale la pena giocare così. L’unica cosa che voglio è giocare senza preoccupazioni, senza passare attraverso tanti alti e bassi. Sembra che io sia sempre in attesa di qualche problema”, ha confessato. LEGGI TUTTO

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    Diego Nargiso al Challenger Città di Forlì 5: “Tornei romagnoli opportunità unica per i giovani talenti” e parla del suo allievo Gianmarco Ferrari

    Diego Nargiso con Ferrari

    Una settimana da ricordare per Diego Nargiso, ex azzurro di Coppa Davis e oggi coach affermato e commentatore televisivo. Al Challenger Città di Forlì l’ex tennista italiano ha assistito alla vittoria più importante in carriera del suo allievo Gianmarco Ferrari, che ha battuto l’esperto Damir Dzumhur della Bosnia, numero 2 del torneo. “Una vittoria importantissima, che conferma le qualità del ragazzo che sta giocando un tennis evidentemente superiore alla sua attuale classifica mondiale, al n.900 Atp. Battere tennisti esperti come Viola, Copil e poi Dzumhur in serie sono conferme dei margini di miglioramento che ha Gianmarco”.
    Per tanti talenti azzurri, e non solo, Forlì si conferma “Tennis City”. Al quinto challenger della città romagnola l’azzurrino protagonista è stato Gianmarco Ferrari. E’ sbocciato un altro italiano dalle grandi ambizioni?
    “Le occasioni che sta offrendo la città di Forlì al tennis italiano sono notevoli – spiega Diego Nargiso -. Nei challenger romagnoli ho visto tanti talenti affermarsi, penso al nostro Luca Nardi, per esempio, ma anche ad altri giocatori non italiani come il britannico Draper. Tra l’altro uno dei giocatori del mio team, Andrea Arnaboldi nello scorso dicembre ha fatto finale proprio qui a Forlì. Bisogna dire grazie agli organizzatori della Nen Events e al Villa Carpena che ci hanno creduto e che ci stanno regalando un inverno di tennis interazionale di alto livello. Su Gianmarco aspettiamo e godiamoci queste vittorie già così importanti qui a Forlì”.
    A maggio poi, sulla terra battuta, Forlì chiude in bellezza con un altro super challenger.
    “Spero che i miei ragazzi più giovani, Gianmarco Ferrari e Federico Arnaboldi, cugino più piccolo di Andrea, abbiano migliorato talmente la classifica Atp da poterlo disputare. Vedremo, intanto, già il fatto che sia in calendario è una grande notizia per il tennis italiano”. LEGGI TUTTO

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    Khachanov critica la pubblicazione di un post sui social ATP su Djokovic: “Non l’hanno visto per dire che era ‘masterclass'”

    Karen Khachanov nella foto

    Karen Khachanov, ex top 10 mondiale, è stato eliminato agli ottavi di finale dell’ATP 500 di Dubai dal serbo Novak Djokovic , numero uno del mondo, in un incontro interessante – soprattutto nel secondo set – in cui il leader ATP ha vinto per 6-3 7-6(2). Su Instagram, la pagina social dell’ATP Tour ha definito la performance di Djokovic una “Masterclass”, ma a Khachanov non è piaciuta questa affermazione.
    “Non l’hanno vista la partita per dire che era un ‘masterclass’” , ha dichiarato Khachanov, 25 anni, nel commento alla pubblicazione del post. LEGGI TUTTO

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    Alexander Zverev dopo la squalifica dal torneo di Acapulco: “Vi chiedo scusa per avervi deluso”

    Alexander Zverev nella foto

    Alexander Zverev ha parlato dopo la squalifica dal torneo ATP 500 di Acapulco: “Difficile esprimere a parole quanto io abbia rimorso per il comportamento da me tenuto durante e dopo la mia partita di doppio. Mi sono scusato in privato con il giudice di sedia perché il mio scatto emotivo nei suoi confronti è stato sbagliato e inaccettabile. Sono deluso da me stesso e non ho scuse, non sarebbe dovuto succedere. Chiedo scusa anche ai miei tifosi, al torneo, e allo sport che amo”.
    “Come sapete, quando gioco in campo lascio tutto me stesso. Ma stavolta ho esagerato. Utilizzerò i prossimi giorni per riflettere sulle mie azioni e per capire come assicurarmi che tutto questo non succeda di nuovo. Vi chiedo scusa per avervi deluso”. LEGGI TUTTO