More stories

  • in

    Andy Murray “Mi piace ancora giocare. È la mia più grande motivazione”

    Andy Murray nella foto

    Andy Murray recentemente ha rilasciato della dichiarazioni su ‘”Sportskeeda “, in cui ha raccontato del suo momento attuale, il suo modo di gestire le avversità in merito agli ultimi problemi fisici , mettendo in chiaro i suoi obiettivi per la stagione in corso di svolgimento. L’ex numero 1 del mondo, dopo aver superato l’infortunio all’anca, ha cancellato qualsiasi dubbio su un suo eventuale ritiro  e della sofferenza mentale che proverebbe a non poter più giocare a tennis.
    “Mi piace ancora giocare a tennis. È la mia più grande motivazione“, dice Andy quando gli viene chiesto perchè continui a giocare nonostante non arrivino più i successi di un tempo. “È ciò che mi fa alzare la mattina e continuare ad allenarmi duramente. È tutto ciò che ho sempre fatto e penso che l’infortunio e lo stare lontano dai campi mi abbia aiutato a realizzare quanta passione ho ancora verso il tennis. Sapevo che non ero pronto a rinunciare al tennis e a ritirarmi. Quest’anno, il mio obiettivo principale sono le Olimpiadi. Sono molto orgoglioso delle mie medaglie d’oro, quindi sarebbe fantastico avere l’opportunità di difendere il titolo. Mi sto allenando duramente per essere a Tokyo nella migliore forma possibile.
    La cosa più importante, il fisico integro. “Fisicamente, mi sento bene. L’anca non fa più male e sono contento di come mi muovo in campo. Mi sono allenato molto duramente prima di arrivare a Biella. Non vedo l’ora di giocare quante più partite possibile in questo momento, poiché le partite sono ciò che mi manca di più attualmente. Rispetto a quello che ho passato nel 2018, mi sento abbastanza bene, sono anche molto più bravo a riconoscere quando ho bisogno di riposare e recuperare“.

    Le sensazioni a Rotterdam, con momenti deludenti contro Rublev. “Rotterdam è stato un po’ complicato per me. Sono stato contento di essere riuscito a vincere la partita contro Robin Haase perché ci sono stati momenti della partita in cui non stavo giocando al meglio, quindi mentalmente è stato bello poter continuare a lottare e ottenere la vittoria . Ma la partita contro Rublev è stata difficile. Ho commesso degli errori nei punti chiave e a quei livelli non puoi farli. È stato frustrante, ma imparerò molto da quella partita. So dove devo fare dei miglioramenti quindi spero di poterci lavorare nelle prossime settimane.”
    Quando la carriera di Murray finirà vorrebbe fare l’allenatore. “Essere un allenatore è qualcosa che prenderei in considerazione. Per il momento, sto cercando di non pensare troppo al di là della mia carriera da giocatore, ma sono sicuro che finirò per rimanere nel tennis in un modo o nell’altro.“
    Andy Murray parla pure del trio della meraviglie Federer, Djokovic, Nadal.
    “Sono un mix di talento incredibile, forza mentale, concentrazione, determinazione e tanto duro lavoro. Hanno tutti degli ottimi team attorno a loro, il che li aiuta davvero. Penso anche che, poiché il tennis è un gioco in cui la componente mentale è importante, l’esperienza che hanno adesso è anche un fattore determinante. Possono approfittarne contro i giovani e quindi dominare la partita grazie alle loro qualità mentali superiori.”
    E sul ritorno di Federer…
    “Tornare dopo una lunga pausa è una sfida. Lotti per rimetterti in forma e hai bisogno di fare partite. Sono sicuro che la squadra di Roger sta lavorando duramente per assicurarsi che sia pronto a tornare al momento giusto, e io sono sicuro che cercherà di tornare a competere al massimo livello il più rapidamente possibile“.

    Luigi Calvo LEGGI TUTTO

  • in

    Wilander: “Nadal ama la competizione, Federer il gioco”

    Mats Wilander ai microfoni di Eurosport

    Il sette volte campione Slam Mats Wilander, oggi opinionista di Eurosport, ha detto la sua sul ritorno in campo di Roger Federer. Sulle colonne del quotidiano francese L’Equipe ha parlato delle prospettive del rientro dello svizzero e anche fatto un piccolo paragone tra le due icone del tennis dei nostri giorni, Rafa e Roger. Ecco le parole dello svedese.
    “Il fatto che Federer abbia deciso di tornare in campo a quasi 40 anni dimostra l’incredibile passione che lo spinge a continuare. Dopo un’infortunio del genere alla sua età, in pochi avrebbero deciso di continuare. Non ho mai visto nessuno che ami il tennis tanto quanto Roger Federer. C’è una differenza sostanziale tra lui e Rafa: Nadal ama la competizione, ma Federer ama il gioco in se stesso. Questo ritorno mostra che Roger ha coraggio, nonostante la sua storia non ha paura di rimettersi in gioco, ripartire rischiando di perdere 6-1 6-1 contro un giocatore mediocre e rischiare di “danneggiare la sua immagine”; molti campioni penserebbero questo, mentre Federer pensa solo a risolvere i suoi problemi e giocare, proprio perché ama il tennis”.

    Wilander si sofferma sul primo rientro, quello fortunatissimo del 2017 dopo il primo lungo stop nel 2016. Un rientro che lo portò a vincere due Slam, Masters 1000, tornare all’inizio del 2018 n.1 in classifica e sconfiggere in molte occasioni proprio il rivale di sempre Nadal. In quell’occasione Federer – insieme a Ljubicic – si inventò un tennis molto più rapido, offensivo da fondo campo, sostenuto da un rovescio mai così pronto ad impattare con grande anticipo e così annullare quel gap che l’aveva penalizzato in varie occasioni contro i rivali più forti.
    Che anche stavolta, nella lunga pausa, abbia studiato delle novità? Ecco il parere di Mats: “Al suo primo rientro, nel 2017, aveva reinventato il suo modo di giocare, fu una grande sorpresa. Aveva deciso di rimanere sulla linea di fondo, il che significava giocare meno dritti (per mancanza di tempo per aggirare il rovescio) e colpire più rovesci, senza colpirli con molto taglio, ma in spinta. È stata una novità straordinaria visto che l’ha portato a dominare anche con il rovescio a una mano. C’era una strategia chiara: abbreviare la durata degli scambi, reggere a sinistra e conquistare la rete per mettere in difficoltà l’avversario. Tuttavia non so se questa volta abbia inventato ancora un nuovo concetto, ma suppongo che segua la stessa logica. Per il suo ritorno, la questione principale ruoterà attorno alla sua velocità negli spostamenti. Avrà le gambe per difendersi ed anticipare i colpi come in passato?”
    Un’ottima domanda. Infatti per giocare un tennis così rapido ed offensivo come quello straordinario prodotto nel 2017, è necessario possedere una velocità di gambe importante, per arrivare sulla palla in anticipo e “domare”anche le rotazioni più aggressive. Vedremo il responso del campo, la sensazione è che stavolta – e non solo per l’età – il rientro sarà molto graduale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Chile Open: le parole di Salvatore Caruso al termine del match contro Carballes Baena: “Sto facendo fatica a ritrovare il mio tennis. Periodi come questo mi capitano durante l’arco dell’anno”

    Salvatore Caruso ITA, 1992.12.15

    Dopo la sconfitta rimediata contro Carballes Baena nel primo turno del Chile Open, Salvatore Caruso ha analizzato così la propria prestazione: “Sarei bugiardo se dicessi di essere soddisfatto dei due tornei sudamericani disputati sulla terra. Ci aspettavamo di più. Siamo venuti qui con tanta consapevolezza e convinti di essere protagonisti su una superficie su cui storicamente ho buone sensazioni e gioco bene. Purtroppo non è andata come immaginavamo. Sto facendo fatica a ritrovare il mio tennis. Periodi come questo mi capitano durante l’arco dell’anno.”

    “Dovrò saper gestire il momento nel migliore dei modi e cercare di rimanere concentrato nel prosieguo della stagione interpretando le ultime due sconfitte come una pausa in un percorso che spero migliori nell’immediato già a partire dal torneo successivo. Dalla prossima gara tornerò a giocare sulla superficie che tanto mi ha dato nell’ultimo periodo, specie sotto il profilo delle sensazioni. Sono fiducioso di ritrovare il mio tennis. Aspettatemi, tornerò presto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Riccardo Piatti parla di Jannik Sinner: “andiamo a caccia di partite scomode e difficili. Al momento ha giocato 58 partite sul circuito maggiore: per diventare un giocatore vero ce ne vogliono almeno 150”

    Riccardo Piatti con Jannik SInner

    Riccardo Piatti alla Gazzetta dello Sport ha parlato di Jannik Sinner.
    “Jannik sta bene. Si sta confrontando con la fatica: la costruzione di un tennista passa da questo”Le settimane trascorse a Melbourne sono state importantissime per la sua crescita e la sconfitta subita al primo turno dell’Australian Open gli servirà più di quanto possiate immaginare. Capisco la delusione degli appassionati, ma io so bene come funziona la costruzione di un tennista: passa anche da queste esperienze. E contro Shapovalov, Jannik è stato bravo a reagire, a giocarsela fino alla fine e a portare il match al quinto”.

    Poi ha parlato dell’esperienza avuta da Jannik con Rafael Nadal: “è una persona deliziosa e umile. Io l’ho stuzzicato perché raccontasse a Jannik qualche episodio della sua carriera. Sinner si è trovato benissimo, sono stati allenamenti di alta intensità. Sicuramente Nadal ci ha scelto perché sapeva che questo è il nostro metodo di lavoro. E forse anche perché il gioco di Jannik è simile a quello di Djokovic. Anche se, ovviamente, per arrivare ai livelli di Novak ce ne vuole”.Djokovic ha vinto l’Australian Open perché è riuscito a battere Fritz dopo l’infortunio agli addominali. Non è mai stato uno che si tira indietro: ama le sfide difficili, e da quelle tira fuori il meglio. Solo confrontandosi con le situazioni più difficili e con la fatica si evolve davvero. Per questo Jannik giocherà a Marsiglia, Dubai e Miami: andiamo a caccia di partite scomode e difficili. Al momento ha giocato 58 partite sul circuito maggiore: per diventare un giocatore vero ce ne vogliono almeno 150. Non siamo nemmeno a metà strada”.
    Parentesi finale sulla love story di Sinner con Maria Braccini: “È giovane, giusto che abbia una vita anche fuori dal campo. Ma lo vedo sempre concentrato e determinato allo stesso modo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner: “Alla fine sono molto contento di aver portato a casa il match di primo turno”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Queste le dichiarazioni di Jannik Sinner al termina della partita vinta ieri contro Barrere nel primo turno del torneo ATP 250 di Marsiglia.
    “Penso sia stata una partita difficile. Entrambi abbiamo giocato un discreto incontro ed è stata una partita piuttosto lunga. Abbiamo disputato un match alla pari e nel terzo set, c’era pressione per entrambi”.

    “Lui ha servito per il match. Dopo una partita lunga, non è mai facile, e io per fortuna sono riuscito a piazzare il controbreak. Alla fine sono molto contento di aver portato a casa il match di primo turno e ovviamente sono felice di essere ancora in gara nel torneo”. LEGGI TUTTO

  • in

    L’ATP celebra le 311 settimane da n.1 di Djokovic

    L’8 marzo 2021 diventa una data storica nel mondo della racchetta. Novak Djokovic segna 311 settimane da n.1 del ranking ATP, record assoluto da quando la classifica del tennis maschile è stilata al computer. Il serbo supera le 310 settimane di Roger Federer, record che si pensava fosse irraggiungile. Non per “Nole”, che con una […] LEGGI TUTTO

  • in

    Federer: “Fastidi? Sotto controllo. Djokovic a US Open ha avuto una sfortuna incredibile. Ritiro? Dipende dal ginocchio, ora non ci penso”

    Roger Federer tornerà in campo mercoledì prossimo a Doha nel suo esordio stagionale, contro il vincente di Chardy – Evans. Proprio contro il britannico si è allenato ultimanente, cercando di ritrovare una buona forma e le sensazioni smarrite in uno stop lungo un anno intero, con due delicate operazioni allo stesso punto del ginocchio. Roger […] LEGGI TUTTO