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    Stan Wawrinka dopo Jannik Sinner si allena con Matteo Berrettini

    Stan Wawrinka con Matteo Berrettini

    Il tennista svizzero ed ex numero tre del mondo Stan Wawrinka continua a prepararsi per il 2021, e dopo essersi allenato con Jannik Sinner negli ultimi giorni, lo ha fatto con un altro tennista italiano.

    Matteo Berrettini è stato il compagno di allenamento di Wawrinka che ha voluto dimostrare la sua felicità allenandosi con un altro giocatore italico in quel di Monte Carlo:
    “Allenarsi all’aperto a dicembre…. Che sensazione! Non c’è niente di meglio! Grazie Matteo Berrettini”. LEGGI TUTTO

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    Open 13 di Marsiglia probabilmente si svolgerà dall’8 al 14 marzo 2021

    L’Open 13 di Marsiglia

    Il nuovo calendario ATP 2021 non è ancora stato comunicato, ma visto lo slittamento (ormai certo) dell’Australian Open, tutta la prima parte della nuova stagione sarà rimodulata. Sembra compromesso anche il Masters 1000 di Indian Wells, visto che la situazione sanitaria in Californa è difficilissima e gli scenari a medio termine sono tutt’altro che rassicuranti. Fonti USA riferiscono che già nei prossimi giorni potrebbe esser annunciata la cancellazione dell’edizione 2021. Sul fronte europeo, iniziano a trapelare nuove possibili date per i tornei  indoor solitamente disputati in febbraio, ma che andrebbero ora a sovrapporsi al primo Slam.
    Il direttore dell’Open 13 di Marsiglia Jean Francois Caujolle ha dichiarato alla stampa francese che “L’Open 13 Provence si svolgerà probabilmente a marzo dall’8 al 14 marzo 2021“. La decisione definitiva verrà presa, insieme all’ATP, appena saranno ufficiali le nuove dati per l’Australian Open e la cancellazione di Indian Wells: “Tutto dipenderà dal mantenimento o meno di Indian Wells. La situazione in California è preoccupante e gli organizzatori non sanno se la crisi sanitaria consentirà di giocare al Masters 1000. L’edizione 2021 del nostro torneo a Marsiglia non si svolgerà in condizioni normali, ma stiamo lottando per poter giocare e speriamo di poter offrire intrattenimento e tennis, con limitazioni o meno. Faremo di tutto affinché l’Open 13 si svolga, qualunque cosa accada. Quando e come resta da vedere. È una situazione per niente ideale, ma è così. Saremo comunque pronti, perché abbiamo studiato tutte le nostre opzioni”.

    “La finestra del 15 febbraio reputo sia chiusa, perché l’Australian Open dovrebbe essere giocato proprio in quella settimana. L’opzione più probabile al momento è che il nostro torneo si terrà dall’8 marzo. Il calendario sta prendendo forma e senza Indian Wells questo renderebbe le cose più facili. La crisi del coronavirus ha reso la vita molto dura per i tornei, con quelli più piccoli che hanno maggiori probabilità di subire un duro colpo sul lato finanziario. Tuttavia non vedo i tornei principalmente come un business, l’interesse primario deve essere garantire il gioco e l’intrattenimento per il pubblico. Chiaramente deve essere sostenibile. Siamo disposti anche ad ospitarlo a porte chiuse, abbiamo un ruolo importante da rispettare anche se fineremo per perdere dei soldi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal: “La mia giornata ideale? Mare e golf”

    Rafa Nadal nelle sue Baleari

    Rafa Nadal ha giocato poco nel travagliato 2020, ma aggiungendo l’ennesima coppa a Roland Garros ha portato il suo palmares a 20 Slam, risultato incredibile a coronare una carriera irripetibile. In una bella intervista rilascata al magazine delle Baleari “Celebrity”, Rafa ha dichiarato che agli esordi non poteva minimamente immaginare di raggiungere simili risultati. Oltre alla aspettative giovanili, ha parlato del suo 2020 e delle sue passioni: stare in mare e giocare a golf. Ecco alcuni passaggi dell’intevista (correlata anche da foto molto belle).
    “Se torno indietro ai miei 16 anni, dopo aver fatto semifinale a Wimbledon junior, sarei arrogante se dicessi che immaginavo di poter vincere tutto quel che vinto. A quell’epoca solo speravo di poter diventare un buon professionista, e prima o poi vincere un torneo Pro. Il mio sogno era vincere Wimbledon, ce l’ho fatta nel 2008. Da allora sono successe tante cose, posso dire di essere molto felice della mia vita. Non mi aspettavo di riuscire a fare tutto quel che ho fatto”.
    “La medaglia al merito che ho ricevuto pochi giorni fa è stata una bellissima sorpresa, sono molto onorato ed è stato bello poter vivere quella giornata insieme alla mia famiglia e tutte le persone per me importanti”.
    “Se lo stop dovuto al virus è stato un bene per il mio fisico? Non credo che il lockdown sia stato un bene per nessuno, eccetto lo scopo di arginare la diffusione terribile del covid-19. Non è stato per niente facile per il nostro mondo del tennis, attendere non sapendo cosa sarebbe successo nel futuro. Alla fine non c’è stato altro da fare che accettare la situazione ed adattare il programma al momento, evitando infortuni e lavorando in modo appropriato ad una futura ripartenza. Fermarsi per un lungo periodo in realtà non mi aiuta, ho dovuto sottopormi ad un grande lavoro per ritrovare non solo la miglior condizione fisica ma anche tennistica. Probabilmente altri tennisti hanno vissuto la situazione in modo diverso da me, forse dipende anche dall’età, ognuno è diverso, ma io l’ho vissuto così”.

    “Come ho passato il tempo durante lo stop? Per me non è stato facile… sono una persona molto attiva, starmene in casa senza far niente e non potendomi nemmeno allenare non rientra nel mio modo di vivere. Ho pensato che era buona cosa trovare il modo di aiutare le persone in difficoltà. Insieme a Pau Gasol (stella del basket, ndr) e alla Croce Rossa abbiamo contribuito a creare una campagna di sensibilizzazione, sono riuscito ad occuparmi di queste cose sfruttando quel tempo che normalmente non ho. Per fortuna abbiamo avuto successo, è stata raccolta una bella somma a sostegno dell’emergenza. Non ci crederete ma ho pure cucinato e fatto il pane in casa!“.
    Stimolato dall’intervistatore sul nuovissimo yacht acquistato quest’anno (un catamarano straordinario, velocissimo e lussuoso), Rafa ha parlato delle proprie passioni: il mare e il golf. “L’industria nautica è importante qua a Maiorca, abbiamo condizioni perfette per navigare, un mare bellissimo, delle coste varie e magnifiche, e spesso anche un clima ideale per star fuori ed in particolare in mare. Siamo molto fortunati a poter vivere una natura così bella. Dove amo navigare? Ovunque nelle Baleari, ma sono stato anche in Sardegna e devo ammettere che è bellissima. Un giorno spero di poter fare un giro completo di tutto il Mediterraneo e visitare i luoghi più interessenti, ne ho ancora molti da scoprire. I miei ristoranti preferiti? Mi piace frequentare Sa Punta, a Maiorca, è un posto stupendo e ci sono ristoranti buonissimi, prediligo il pesce e i crostacei, lì trovo il meglio”.
    “La mia giornata perfetta a Maiorca? Dipende quel che devo fare, se devo allenarmi o meno. Non è un segreto che amo il mare, quindi uscire in barca è una delle mie attività preferite, insieme al golf, e sono fortunato a trovare qua sull’isola degli ottimi golf club. Ecco, una giornata trascorsa tra barca e golf, in compagnia di mia moglie, famiglia o migliori amici è il massimo per me“.
    Tornando al tennis, ricordano a Rafa la promettente Selena Romero, 12 anni delle Baleari, attualmente tre le migliori al mondo nella sua classe d’età. Nadal non è sorpreso: “Sono sicuro che il tennis spagnolo e anche quello delle Baleari troverà nuovi ottimi giocatori. Abbiamo ormai una grande tradizione, maestri ed ora anche eccellenti strutture. La nostra RN Academy in poco tempo è diventata un punto di riferimento e può aiutare la crescita di nuovi talenti, sia sul piano umano che tecnico”.
    “Un bilancio del 2020? Non è stato un buon anno. Sì, ho passato più tempo a casa con le persone a me care, ho vinto Parigi, ma alla fine la pandemia è costata carissima a tutti, ci sono stati migliaia di morti e avremo dure conseguenze in futuro in tutti i campi. Per fortuna io e la mia famiglia siamo rimasti in salute, ma non avrò bei ricordi di questo anno”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Giudice di linea francese punito con 18 mesi di sospensione e 5000 dollari per scommese e mancata collaborazione

    Il giudice di linea francese David Rocher è stato punito con 18 mesi di squalifica dall’Unità di Integrità del Tennis dopo aver infranto le regole di scommessa stabilite dal Programma di Tennis Anticorruzione.
    Rocher è stato accusato di aver piazzato 11 scommesse sul tennis tra gennaio e ottobre 2019 e di non aver collaborato all’indagine della Tennis Integrity Unit.Rocher “non ha collaborato pienamente all’indagine e sarà sanzionato con sei mesi per le scommesse e 18 mesi per la mancata collaborazione”.

    Secondo il quotidiano spagnolo “Marca”, le sanzioni si applicano contemporaneamente al divieto per il giudice di partecipare o assistere a qualsiasi evento tennistico dal 6 dicembre 2020 al 6 febbraio 2022. Inoltre, è stato multato di 5000 dollari. LEGGI TUTTO

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    Alexander Zverev ha lasciato il tribunale di Londra con un accordo con l’ex società Ace Group

    Alexander Zverev GER, 1997.04.20

    Alexander Zverev, numero sette della classifica mondiale, è stato nei notiziari negli ultimi mesi a causa delle accuse di violenza domestica della sua ex fidanzata Olya Sharipova. Ma prima di risolvere quel caso, il ventitreenne tedesco ha trascorso il suo giovedì in un tribunale di Londra per risolverne un altro: la controversa fine del suo contratto con Ace Group International, società che ha gestito la sua carriera fino al 2018.

    “Patrício Appey [l’ex agente di Zverev] è stato costretto ad alzare bandiera bianca e ad accettare di rescindere il contratto che li aveva uniti 16 anni fa. Questo accordo è positivo per Sascha e un’umiliazione per Apprey e il suo avvocato. Stabilisce un importante precedente per i giovani atleti “, ha dichiarato Mark Stephens, avvocato di Zverev, fuori dal tribunale di Rolls Building.
    Il tedesco, 23 anni, è rappresentato dal 2019 dal Team8, la società di Roger Federer e dell’americano Tony Godsick. In tribunale con Alexander Zverev c’erano i suoi genitori e suo fratello Mischa. LEGGI TUTTO

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    Il capitano britannico Smith propone la O2 Arena per le finali di Davis

    La Coppa Davis lo scorso anno a Madrid

    La Coppa Davis è stata una delle tante “vittime” sportive del 2020. Dopo una sola edizione col nuovo rivoluzionario (e discusso) formato delle fasi finali, ITF  e Kosmos sport hanno deciso di sospendere l’edizione di quest’anno per gli enormi problemi della pandemia. In molti hanno anche vociferato di grossi problemi finanziari per la società che gestisce il nuovo corso della più antica competizione sportiva a squadre per nazioni, che ha di fatto portato alla decisione di non giocare nel 2020 molto presto nell’anno. Va anche detto che organizzare gli incontri dei primi turni coivolgendo molte trasferte tra paesi non sarebbe stato per niente facile.
    In attesa che nel 2021 si possa tornare a giocare per aggiudicarsi la notissima”insalatiera”, si è parlato della competizione in UK grazie all’intervista rilasciata dal capitano britannico Leon Smith, che non ha nascosto una certa delusione non tanto perché il torneo quest’anno non si è svolto, ma per il fatto che non ci sia stato nemmeno un tentativo di organizzarla a porte chiuse, magari con formato ancor più snello vista la situazione. Inoltre Smith ha lanciato una proposta interessante per il prossimo futuro, candidando la O2 Arena per la fase finale.

    “La O2 Arena è stata una location fantastica durante le finali ATP” ha dichiatato Smith a tennis365, “È stato dimostrto che può ospitare con successo qualsiasi tipo di competizione tennistica. Sarebbe molto speciale se le finali della Coppa Davis potessero essere giocate a Londra quando il contratto con il Madrid terminerà. Inoltre nel 2022 avremo a Londra la Laver Cup, dove molto probabilmente vedremo gli spalti pieni. Le finali ATP nella Arena sono state un grande successo, puoi chiedere a qualsiasi tennista che ha giocato qui su organizzazione e strutture, tutti diranno solo cose positive”.
    “Mi dispiace molto che quest’anno non si sia potuto giocare la competizione. Penso che la Coppa Davis si sarebbe potuta giocare, visto che altri tornei del circuito maschile si sono giocati con discreta normalità, solo un maggior sforzo organizzativo. Forse la forza del covid-19 in Spagna è stata così forte da spingere gli organizzatori a non averci provato, avendo trovato un colpevole. Se il torneo non fosse stato cancellato, con ogni probabilità si sarebbe svolto senza pubblico in tribuna e credo che questo non sarebbe stato vantaggioso. I tifosi in questo torneo giocano un ruolo molto importante, non è mai lo stesso giocare senza spettatori”.
    Smith parla anche del nuovo formato della fase finale, luci e ombre a suo parere, con qualche rimpianto per il passato: “Dal vecchio formato c’erano cose molto positive che non potremo mai più vedere. Ricordo ancora quando a Glasgow quasi 10.000 persone vennero a tifare per noi. Il trambusto e l’atmosfera fu incredibile… Lo stesso accadde quando giocammo la finale contro il Belgio a Gand. Era il miglior ambiente che abbia mai sperimentato in vita mia, elettrizante come nessun altro, e questa magia, col nuovo formato, è andata persa. Allo stesso tempo, so come capitano che è molto difficile per i tuoi migliori giocatori venire tre o quattro volte all’anno con un programma molto compresso. Penso che il cambiamento sia stato positivo, ma credo che in casa servano più partite. Quell’atmosfera era speciale ed era l’essenza della Coppa Davis”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lutto nel mondo del tennis: a 84 anni è scomparso Alejandro Olmedo, vincitore di Australian Open e Wimbledon nel 1959

    Alejandro Olmedo nella foto

    Nuovo lutto nel mondo del tennis. Nella notte, all’età di 84 anni, è scomparso Alejandro “Alex” Olmedo, ex giocatore peruviano naturalizzato statunitense, capace di vincere la Coppa Davis con gli Stati Uniti nel 1958 e ben due Slam nella stagione successiva (Australian Open e Wimbledon: nello stesso anno raggiunse la finale anche agli US Open, ma non riuscì ad aggiudicarsi il titolo contro Neale Fraser, che si prese la rivincita dopo la sconfitta subita qualche mese prima in Australia).

    “El Jefe”, nato nel 1936 ed inserito nell’International Tennis Hall of Fame dal 1987, è deceduto a causa di un arresto cardiaco nella sua abitazione di Los Angeles: a darne la notizia è stata la Federazione Peruviana, che ci ha tenuto a ricordare come Olmedo sia stato il primo giocatore sudamericano della storia di questo sport ad aggiudicarsi un Major tanto ambito come quello di Wimbledon. LEGGI TUTTO