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    Il capitano britannico Smith propone la O2 Arena per le finali di Davis

    La Coppa Davis lo scorso anno a Madrid

    La Coppa Davis è stata una delle tante “vittime” sportive del 2020. Dopo una sola edizione col nuovo rivoluzionario (e discusso) formato delle fasi finali, ITF  e Kosmos sport hanno deciso di sospendere l’edizione di quest’anno per gli enormi problemi della pandemia. In molti hanno anche vociferato di grossi problemi finanziari per la società che gestisce il nuovo corso della più antica competizione sportiva a squadre per nazioni, che ha di fatto portato alla decisione di non giocare nel 2020 molto presto nell’anno. Va anche detto che organizzare gli incontri dei primi turni coivolgendo molte trasferte tra paesi non sarebbe stato per niente facile.
    In attesa che nel 2021 si possa tornare a giocare per aggiudicarsi la notissima”insalatiera”, si è parlato della competizione in UK grazie all’intervista rilasciata dal capitano britannico Leon Smith, che non ha nascosto una certa delusione non tanto perché il torneo quest’anno non si è svolto, ma per il fatto che non ci sia stato nemmeno un tentativo di organizzarla a porte chiuse, magari con formato ancor più snello vista la situazione. Inoltre Smith ha lanciato una proposta interessante per il prossimo futuro, candidando la O2 Arena per la fase finale.

    “La O2 Arena è stata una location fantastica durante le finali ATP” ha dichiatato Smith a tennis365, “È stato dimostrto che può ospitare con successo qualsiasi tipo di competizione tennistica. Sarebbe molto speciale se le finali della Coppa Davis potessero essere giocate a Londra quando il contratto con il Madrid terminerà. Inoltre nel 2022 avremo a Londra la Laver Cup, dove molto probabilmente vedremo gli spalti pieni. Le finali ATP nella Arena sono state un grande successo, puoi chiedere a qualsiasi tennista che ha giocato qui su organizzazione e strutture, tutti diranno solo cose positive”.
    “Mi dispiace molto che quest’anno non si sia potuto giocare la competizione. Penso che la Coppa Davis si sarebbe potuta giocare, visto che altri tornei del circuito maschile si sono giocati con discreta normalità, solo un maggior sforzo organizzativo. Forse la forza del covid-19 in Spagna è stata così forte da spingere gli organizzatori a non averci provato, avendo trovato un colpevole. Se il torneo non fosse stato cancellato, con ogni probabilità si sarebbe svolto senza pubblico in tribuna e credo che questo non sarebbe stato vantaggioso. I tifosi in questo torneo giocano un ruolo molto importante, non è mai lo stesso giocare senza spettatori”.
    Smith parla anche del nuovo formato della fase finale, luci e ombre a suo parere, con qualche rimpianto per il passato: “Dal vecchio formato c’erano cose molto positive che non potremo mai più vedere. Ricordo ancora quando a Glasgow quasi 10.000 persone vennero a tifare per noi. Il trambusto e l’atmosfera fu incredibile… Lo stesso accadde quando giocammo la finale contro il Belgio a Gand. Era il miglior ambiente che abbia mai sperimentato in vita mia, elettrizante come nessun altro, e questa magia, col nuovo formato, è andata persa. Allo stesso tempo, so come capitano che è molto difficile per i tuoi migliori giocatori venire tre o quattro volte all’anno con un programma molto compresso. Penso che il cambiamento sia stato positivo, ma credo che in casa servano più partite. Quell’atmosfera era speciale ed era l’essenza della Coppa Davis”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lutto nel mondo del tennis: a 84 anni è scomparso Alejandro Olmedo, vincitore di Australian Open e Wimbledon nel 1959

    Alejandro Olmedo nella foto

    Nuovo lutto nel mondo del tennis. Nella notte, all’età di 84 anni, è scomparso Alejandro “Alex” Olmedo, ex giocatore peruviano naturalizzato statunitense, capace di vincere la Coppa Davis con gli Stati Uniti nel 1958 e ben due Slam nella stagione successiva (Australian Open e Wimbledon: nello stesso anno raggiunse la finale anche agli US Open, ma non riuscì ad aggiudicarsi il titolo contro Neale Fraser, che si prese la rivincita dopo la sconfitta subita qualche mese prima in Australia).

    “El Jefe”, nato nel 1936 ed inserito nell’International Tennis Hall of Fame dal 1987, è deceduto a causa di un arresto cardiaco nella sua abitazione di Los Angeles: a darne la notizia è stata la Federazione Peruviana, che ci ha tenuto a ricordare come Olmedo sia stato il primo giocatore sudamericano della storia di questo sport ad aggiudicarsi un Major tanto ambito come quello di Wimbledon. LEGGI TUTTO

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    Coach Atp dell’anno: Piatti è in lizza

    Riccardo Piatti e Jannik Sinner, entrambi candidati per gli Atp Awards relativi alla stagione 2020

    Non c’è solo Jannik Sinner, che proverà a coronare la sua ottima stagione col premio di giocatore che ha compiuto i maggiori progressi nel 2020. Nella lista dei candidati agli Atp Awards c’è un posto anche per il suo allenatore, Riccardo Piatti, in lizza per il prestigioso premio di miglior coach dell’anno. Il vincitore verrà annunciato a metà dicembre, con il tecnico comasco che si contenderà l’oscar con gli allenatori di quattro top-10 della classifica mondiale: Gilles Cervara (coach di Daniil Medvedev), Juan Ignacio Chela (Diego Schwartzman), Nicolas Massu (Dominic Thiem) e Fernando Vincente (Andrey Rublev). Ma dato che a scegliere il quintetto dei candidati sono stati gli stessi allenatori del Tour (che successivamente eleggono anche il vincitore), già essere fra i papabili è un grande riconoscimento per il lavoro svolto. Un lavoro che nel caso specifico dell’accoppiata Piatti-Sinner va ben oltre ciò che si vede nel circuito mondiale. Perché alle spalle di Riccardo c’è un intero staff che si muove ogni giorno al Piatti Tennis Center, secondo un metodo sviluppato in anni e anni d’esperienza. E perché l’esplosione di Sinner non è altro che la prova dell’efficacia di un percorso rimodellato di continuo secondo le esigenze di tanti altri aspiranti campioni, che hanno individuato nella struttura di Bordighera il luogo ideale dove gettare le basi della propria carriera.

    “Più che della mia candidatura – dice Piatti – sono contento che gli altri giocatori abbiano indicato Sinner fra i possibili vincitori del premio di Most Improved Player of The Year. Dopotutto, specialmente a certi livelli, il successo di un coach dipende dai risultati di chi allena, quindi mi fa piacere che fra i candidati ci sia pure Jannik. Per lui sono ancora gli anni della formazione, quindi il mio compito è solo quello di farlo lavorare il più possibile, e guidarlo in questo mondo nella maniera corretta. Io faccio l’allenatore da 40 anni e ho le idee chiare: questo premio mi farebbe piacere, ma non cambierebbe il mio lavoro”. Tradotto: per fargli togliere i piedi da terra ci vuole ben altro, ma è indubbio che, di riflesso, la sua candidatura fra i migliori coach Atp del 2020 sia una certificazione di qualità dedicata all’intero ‘modello Piatti’, che da qualche anno ha trovato casa al suo Tennis Center di Bordighera. “Abbiamo tantissimi ragazzini – continua –, e ci diamo un gran da fare per farli crescere come si deve. La formazione di giocatori e allenatori resta al primo posto, e l’obiettivo è solo quello di alzare sempre di più la qualità del nostro lavoro. Se vincerò il premio? Non credo. Per adesso – chiude – Sinner non ha ancora raccolto i titoli dei giocatori allenati dagli altri candidati”. Tuttavia Jannik è anche – e di parecchio – il più giovane di tutti. Segno che c’è ancora tanto tempo, per crescere e per vincere. LEGGI TUTTO

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    Terza sconfitta in tre partite per Nicolas Jarry

    Nicolas Jarry nella foto

    Si pensava che sarebbe stato difficile tornare ad un livello competitivo fin da subito, ma pochi si aspettavano che Nicolas Jarry registrasse tre sconfitte consecutive al suo ritorno in campo dopo molti mesi di sospensione per aver saltato un controllo antidoping.

    Il cileno non riesce a giocare a un livello che gli consenta di battere tennisti nettamente inferiori a lui e in un torneo ITF disputato nella Repubblica Dominicana, ha visto Felix Corwin, 24enne americano e 512 della classifica ATP, batterlo per 7- 6 (4) 4-6 6-3. LEGGI TUTTO

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    Marc Polmans: “Nadal ha colpi diversi da tutti gli altri”

    Rafael Nadal classe 1986 e n.2 del mondo

    Marc Polmans, un australiano che ha ottenuto la migliore stagione della sua carriera nel 2020, ha parlato martedì a ‘TennisHead’ di alcune delle sue esperienze più importanti degli ultimi mesi, tra cui gli allenamenti con Rafael Nadal.
    “Rafael Nadal è incredibile. Ho avuto la possibilità di allenarmi un paio di volte con lui il giorno di riposo in alcuni tornei ed è stato sempre speciale. Abbiamo sempre avuto sessioni di più di due ore, colpendo sempre la palla con grande intensità. La sua palla quando arriva è totalmente diversa da tutti gli altri giocatori. Ha movimenti diversi da tutti gli altri. Mi ha affascinato vedere come analizzava tutto quello che faceva con i suoi allenatori. E il diritto, naturalmente, è stupefacente”, ha dichiarato il 23enne australiano, che è vicino a fare il suo debutto in top 100 ATP (attualmente al n.124). LEGGI TUTTO

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    Max Eisenbud critica l’eccessiva presenza della WTA in Cina ” Le strutture sono incredibili, ma i tifosi non ci sono”

    Max Eisenbud nella foto

    Max Eisenbud, agente IMG manager in passato anche di Maria Sharapova e Li Na, ha criticato la WTA per aver scommesso così tanto sul mercato cinese, un continente dove si svolgono moltissimi tornei.
    Per Eisenbud, la WTA si è spinta troppo in là nello scommettere così tanto sulla Cina e a questo proposito dichiara. “Non ho mai creduto molto al numero di eventi in Cina. Penso che sia stato un grosso errore. Non sto dicendo che non si dovrebbero giocare eventi in quel paese, ma penso che ci siano troppi eventi, questo è il grande problema che la WTA sta vivendo in questo momento. Sono tornei dove c’è una capacità del 20% o del 30% di presenza del pubblico. Le strutture sono incredibili, ma i tifosi non ci sono”. LEGGI TUTTO

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    L’ATP ha già avvertito i tennisti: niente calendario questa settimana. Si aspetta Indian Wells

    L’ATP ha già avvertito i tennisti: niente calendario questa settimana. Si aspetta Indian Wells

    L’ATP Tour ha informato questo martedì giocatori e allenatori di ciò che già si temeva: il calendario della stagione 2021 non è ancora chiuso, che in condizioni normali sarebbe dovuto iniziare tra tre settimane.
    I funzionari del circuito maschile hanno confermato i piani per l’Australian Open, ma la grande domanda ora è se tenere o meno il torneo di Indian Wells a causa delle restrizioni imposte dal governo dello stato della California.

    L’evento sta facendo ogni sforzo per essere tenuto o trasferito in un’altra fase della stagione e il circuito mondiale – a causa dell’importanza finanziaria di questo torneo – vuole che il torneo si svolga, quindi stanno posticipando le decisioni sul calendario per i primi tre mesi proprio a causa della situazione di Indian Wells.
    La fattibilità dei tornei europei al coperto come Rotterdam, Montpellier o Marsiglia dipende anche dalla possibilità che si svolga o meno Indian Wells, tenendo presente che quest’anno l’Australian Open si svolgerà fino alla terza settimana di febbraio. LEGGI TUTTO