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    Paire festeggia la sua “prima vittoria al Roland Garros”: “Sono negativo”

    Benoit Paire nella foto

    Il ritorno di Benoit Paire al tennis è stato molto travagliato: il francese è stato escluso dagli US Open per il test positivo al coronavirus e poi dopo vari test negativi è risultato di nuovo positivo durante l’ATP 500 di Amburgo, dove ha anche disputato il torneo.

    Al Roland Garros, invece, un test simile lo eliminerebbe automaticamente dalla manifestazione, ma la notizia e che è ritornato ad essere negativo. LEGGI TUTTO

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    Verdasco è risultato positivo al covid-19, è stato escluso dal Roland Garros ma lo spagnolo attacca gli organizzatori: “Ho preso il covid ad Agosto ero guarito non mi hanno fatto fare un nuovo test”

    Fernando Verdasco nella foto

    Fernando Verdasco, ex top 10, ha spiegato ieri sera in una dichiarazione il motivo per cui ha abbandonato il Grand Slam francese. Infatti, il 36enne spagnolo ha spiegato di essere stato escluso dalla gara poco prima del sorteggio dopo essere risultato positivo al coronavirus.
    “In agosto ho avuto il covid-19 e non ho avuto sintomi. Ho seguito tutte le indicazioni di isolamento e sono tornato alla mia routine dopo essere risultato negativo in una serie di test per il coronavirus. Sono sempre risultato negativo, compreso l’ATP Masters 1000 di Roma. Ero di nuovo negativo prima dell’ATP 500 di Amburgo, ma ho scelto di non giocare il torneo per prepararmi al Roland Garros. La mia squadra e la mia famiglia sono andati martedì a Parigi e abbiamo fatto un altro test. Tutti erano negativi, tranne il mio. Ho spiegato la mia storia, ho spiegato che avevo già avuto la malattia, ma l’organizzazione del Roland Garros mi ha negato la possibilità di fare un altro test”, ha rivelato il giocatore di Madrid.

    Verdasco e’ molto frustrato per il modo in cui la situazione è stata gestita. “Sono frustrato e indignato dall’organizzazione. Il minimo che potevano fare e sottopormi ad altro test”. LEGGI TUTTO

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    Jim Courier: “Il dominio nel tennis maschile dell’Europa viene dall’insegnamento” (di Marco Mazzoni)

    Jim Courier, 4 volte campione Slam

    Con Roland Garros alle porte, il quotidiano britannico The Times ha approfittato per intervistare Jim Courier, due volte campione sulla terra parigina, per analizzare lo stato del movimento maschile. Tra i vari temi trattati, “Big Jim” ha diffusamente parlato di come il tennis europeo sia totalmente dominante da molti anni.
    All’ultimo US Open il campione è stato Dominik Thiem, tennista europeo. Proprio US Open è stato l’ultimo torneo dello Slam vinto da non-europeo: accadde nel 2009, grazie al successo di Juan Martin Del Potro. Da allora solo successi per tennisti nati nel vecchio continente. La situazione degli altri tre Slam è ancor più euro-centrica: l’ultimo vincitore a Wimbledon non europeo è stato Lleyton Hewitt, anno 2002; agli Australian Open è Andre Agassi nel 2003; a Roland Garros è Gaston Gaudio nel 2004. In totale, 63 degli ultimi 64 Slam disputati sono stati vinti da giocatori europei. Di conseguenza, anche il ranking ATP segue questa fortissima tendenza, tanto che l’ultimo n.1 non europeo è stato Andy Roddick, scalzato da Federer ad inizio 2004 (dopo il suo successo agli Australian Open).
    Secondo Courier, la causa principale di questo dominio dispotico dell’Europa nel tennis maschile deriva dall’insegnamento. “Negli anni ’70 gli Stati Uniti avevano i migliori allenatori del mondo, come Happy Hopman, australiano che si era spostato in Florida ed aveva portato i metodi che avevano generato la grandissima ondata di campioni australiani degli anni 60 e 70. Oppure l’avvento di Nick Bollettieri, che ha rivoluzionato il metodo di allenamento del tennis alla sua accademia. Molti dei migliori tennisti al mondo venivano dagli USA perché nel paese c’era la miglior formazione. Questo non era così frequente in Europa”.

    Le cose sono molto cambiate da allora, continua Courier: “C’è stata una sorta di democratizzazione della formazione tennistica a livello globale. In Europa sono nate e cresciute moltissime accademie di allenamento, a partire dalla Sanchez-Casal, dove per esempio si è formato Murray. Quando il tennis ha iniziato ad essere molto più popolare in altri paesi rispetto agli USA, i migliori atleti si sono spostati in altri paesi e lì sono cresciuti. Gli USA continuano ad aver buoni tennisti, ma non del livello di un tempo, e negli ultimi 15 anni, come del resto la maggior parte degli altri movimenti, abbiamo solo potuto “tamponare” il dominio dei big 3″.

    Con Roland Garros al via, un piccolo focus anche sulla terra, che secondo Courier resta una palestra incredibile, forse la migliore, per formare un tennista vincente. “Credo che molto dipende da dove nasci o cresciti, anche negli USA. Io vengo dalla Florida, lo stesso stato di Chris Evert. Siamo cresciuti giocando molto sulla terra verde americana, che sembra molto diversa da quella europea ma in fondo resta terra battuta. Per crescere su questi campi è necessaria pazienza, mobilità, sviluppare abilità più complete rispetto a chi nasce e cresce sui campi in duro. Alcuni dei nostri più forti campioni come Stan Smith, Pete Sampras, Michael Chang a Andre Agassi, sono cresciuti giocando tanto sulla terra. Per colpa del clima non in tutti gli stati si sono sviluppati i campi in terra, anche per motivi di praticità ed economici, ma la terra battuta resta una grandissima “palestra” per crescere. Quando sei giovane non pensi che possa essere rilevante giocare anche su terra, ma in realtà è fondamentale perché questo ti forma in modo completamente diverso, riesci ad essere un tennista migliore, più completo. Per questa ragione non molti dei tennisti USA si sentono a loro agio giocando sulla terra, e se ci arrivano un po’ troppo grandi, ormai non riescono a imparare certi automatismi e meccaniche esecutive che invece sono importanti una volta passati al professionismo”.

    Courier ha sempre avuto un rapporto speciale con Parigi: “Era un torneo che volevo assolutamente giocare perché mi trovavo bene sulla superficie e ho avuto molto successo all’inizio della mia carriera. Per me è stato una grande soddisfazione anche perché i tennisti statunitensi non hanno avuto moltissima fortuna nel torneo. Di sicuro aver visto la vittoria di Michael Chang nel 1989 fu di grande ispirazione per me, Andre e tutti gli altri”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: Rafael Nadal scontento delle nuove palle e del freddo: «Giocare all’aperto con 9 gradi è estremo»

    Rafael Nadal classe 1986 e n.2 del mondo

    A chiosare infine le varie discussioni sulle mutate condizioni che i tennisti troveranno al Roland Garros, è intervenuto Rafael Nadal, campione in carica, nonché detentore di ben 12 titoli del Grand Slam Parigino.
    “E’ il Roland Garros con le condizioni più negative su cui possa aver mai giocato.Piove quasi ogni giorno, fa freddo, oggi ho giocato con 9 °C, è ventoso. Mi sono già allenato con queste nuove palle a Maiorca (dov’è la sede della Rafa Nadal Tennis Academy) con il caldo e le palle erano già allora lente e pesanti. Col freddo sono come pietre.Dobbiamo adattarci anche a questo. Dobbiamo affrontare ogni giorno con la predisposizione di accettare le sfide che incontriamo e superarle con calma.Di tutti i Roland Garros che ho giocato, questo ha le condizioni più negative in assoluto.Le nuove palle usate della Wilson dovranno essere modificate in futuro. Sono certo che la direzione del Roland Garros se ne renderà conto quanto faranno le verifiche a fine torneo. Queste palle sono un po’ pericolose per le spalle e il gomito dei tennisti.”

    “Sono arrivato a Parigi e ho già fatto due sessioni di allenamento (una con il tetto chiuso per simulare un clima più rigido ) e ho sensazioni positive. Ho altri 2 giorni di allenamenti dato che giocherò Lunedì. Dobbiamo guardare avanti con l’entusiasmo di fare il nostro meglio per avere delle possibilità.Arrivo a giocare lo Slam con 3 partite ufficiali su terra, di cui l’ultima persa nel modo che sapete, non voglio sminuire quella prestazione.Penso che sia meglio concentrarmi sui miglioramenti che potrò raggiungere partita dopo partita. Se non sentissi la capacità di poter dare il meglio di me, di giocare al 100% e di combattere per competere con gli altri ad ogni partita non sarei venuto a Parigi.Certamente ho giocato poche partite e le condizioni qui sono molto diverse, ma dobbiamo sapere come affrontare le sfide che ci vengono presentate. So che avrò molte difficoltà durante il torneo, non voglio ingigantirle, ma piuttosto minimizzarle con una buona predisposizione e con un atteggiamento in campo che le cose vadano nel verso giusto.Con 9°C di temperatura, il tuo corpo ha bisogno di più colpi, di più energie per imprimere lo spin alle palle, per chiudere il punto. Penso che avremo incontri più lunghi.”
    “Non puoi andare contro corrente. Se ci sono condizioni diverse bisogna farle proprie e adattarvisi e non giocare contro di esse. Quello che non andrò a fare sarà di dire che queste palle vanno bene quando non è così. Non penso che sia giusto giocare su terra con queste, ma io e gli altri tennisti lo faremo ugualmente. Chi riuscirà ad adattarsi meglio avrà più possibilità di vittoria.Speriamo che il tempo migliori un pochino perché freddo, pioggia e vento lo rendono veramente estremo. A Roma il clima era migliore.”
    Un Grazie a Mandrake LEGGI TUTTO

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    Laver Cup 2022 si svolgerà alla O2 Arena di Londra

    Il team Europeo, vincitore della prima Laver Cup a Praga

    London Calling. No, non la mitica canzone dei Clash… ma l’annuncio ufficiale della Laver Cup: l’edizione 2022 si svolgerà presso la O2 Arena nella capitale inglese. Si passa così dal Masters ATP alla ricca e ben organizzata esibizione a squadre ideata dal “team Federer”.
    L’evento si svolgerà dal 23 al 25 settembre 2022, dopo che Boston ospiterà l’edizione 2021 presso il TD Garden (casa dei Celtics di Basket, tra l’altro). Tony Godsick, Laver Cup Chairman e CEO di TEAM8 afferma “Siamo davvero emozionati di poter organizzare la Laver Cup a Londra, una città ricca di tradizione tennistica. I britannici amano il tennis e la Laver Cup è qualcosa che non si è mai visto prima nel panorama tennistico. Porteremo in un weekend il meglio dei giocatori al mondo insieme a leggende e rivali delle generazioni precedenti per creare uno spettacolo davvero unico che ha entusiasmato i fan di tutto il mondo”

    Roger Federer ha aggiunto “Londra ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, sarà incredibile portare la Laver Cup in una delle mia città preferite al mondo”.

    “L’O2 Arena di Londra è una delle sedi più iconiche per il mondo della musica e dello spettacolo” dichiara Laver Cup CEO Steve Zacks, “è una destinazione ambita già per se stessa con la sua architettura molto particolare e la sua tecnologia. E’ perfetta come set per organizzare una Laver Cup fantastica per i fans”.

    Anche il sindaco di Londra Sadiq Khan ha commentato l’annuncio, affermando che “è un grande onore per Londra ospitare la Laver Cup 2022. I londinesi sono fanatici dello sport e hanno sofferto molto durante la pandemia per l’aver perso la possibilità di assistere ad eventi dal vivo. Londra è orgogliosa di aver ospitato i più importanti eventi sportivi nel corso degli anni, aggiungere alla nostra collezione anche la Laver Cup è fantastico, non vediamo l’ora di poter dare il benvenuto alla manifestazione”.

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    Boris Becker rischia fino a sette anni di carcere in Inghilterra

    Boris Becker nella foto

    Boris Becker, ex numero uno del mondo e più volte vincitore di titoli del Grand Slam, è nei guai con la giustizia britannico. Secondo il quotidiano inglese “Guardian”, il leggendario tennista tedesco rischia fino a sette anni di carcere.

    Becker è accusato di aver nascosto attività finanziarie per un valore di 1,5 milioni di euro e un appartamento nel quartiere londinese di Chelsea dopo aver dichiarato fallimento nel 2017. Sono 19 le cause contro Becker per evasione fiscale e ostruzione alla giustizia.
    Se fosse condannato da tutti, rischerebbe di andare in prigione per sette anni. LEGGI TUTTO

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    Addio a Gerry Weber, “papà” del torneo di Halle (di Marco Mazzoni)

    Gerhard Weber, fondatore del brand della moda tedesco Gerry Weber, è morto all’età di 79 anni. Questo nome forse non dirà moltissimo all’appassionato di tennis, ma in realtà l’imprenditore tedesco è stato un investitore molto importante nel nostro sport, lasciando un segno indelebile in Germania e non solo.  Da sempre appassionato di tennis, Gerhard Weber […] LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: il governo francese vieta praticamente la presenza del pubblico al Roland Garros

    Brutte notizie a pochi giorni dall’inizio del tabellone principale del Roland Garros. Il Primo Ministro francese ha annunciato che il Grand Slam parigino non potrà contare più di 1000 persone al giorno, come avviene attualmente per tutti gli eventi in Francia. In altre parole, questo significa che la presenza del pubblico sarà praticamente nulla. Perchè […] LEGGI TUTTO