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    Jannik Sinner pronto al ritorno: una suite privata e “Forte Apache” al Foro Italico preparata dalla FITP

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    È un rientro in grande stile, quello che la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) sta pianificando per Jannik Sinner agli imminenti Internazionali d’Italia. A confermarlo è stato direttamente il presidente della FITP, Angelo Binaghi, che – in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – ha rivelato i dettagli del progetto che accompagnerà il ritorno in campo del giovane fuoriclasse azzurro.Grazie al supporto della FITP e all’attenzione dedicata all’aspetto logistico e organizzativo, Jannik avrà dunque l’occasione di vivere gli Internazionali d’Italia come un momento di vera rinascita sportiva.
    “Una suite personale per Jannik” Le parole di Binaghi non lasciano spazio a dubbi: la Federazione sta facendo di tutto per mettere Sinner nelle condizioni migliori possibili. “Ci sarà una suite personale per Jannik: dominerà i campi, irraggiungibile per chiunque tranne che per Sinner e la sua famiglia. Potrà mangiare, rilassarsi, dormire. Sarà il suo Forte Apache al Foro Italico”.
    L’idea di una suite privata nasce dalla volontà di garantire a Sinner un ambiente sereno e confortevole, dove poter gestire al meglio le proprie energie fisiche e mentali. Un vero e proprio rifugio, situato lontano dai clamori e dallo stress di uno dei più importanti appuntamenti del tennis internazionale.
    Preparazione e obiettivi Il ritorno di Sinner è atteso con grande curiosità e speranza da tutto il movimento tennistico italiano. Dopo un periodo di stop, il giovane altoatesino è pronto a rilanciarsi sulla terra rossa del Foro Italico. L’obiettivo, condiviso da staff e Federazione, è quello di ritrovare subito la competitività necessaria per puntare in alto, consolidando la propria posizione tra i migliori giocatori del mondo.
    Un “Forte Apache” moderno Il paragone con “Forte Apache” evoca l’idea di un luogo sicuro e inaccessibile, dove il giocatore può trovare la giusta concentrazione. Non è solo un vezzo o un’iniziativa d’immagine: avere uno spazio protetto all’interno del torneo consentirà a Sinner di prendersi qualche momento di riposo tra un match e l’altro, recuperare al meglio e studiare le strategie di gioco.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rio Open, quando il tennis incontra il cuore: i cani randagi tornano protagonisti

    Joao Fonseca nella foto – Foto Getty Images

    Non solo grandi campioni e colpi spettacolari al Rio Open 2025. Il prestigioso torneo ATP brasiliano conferma la sua tradizione unica che dal 2016 vede i cani randagi protagonisti sul campo centrale insieme ai tennisti.
    Un’iniziativa promossa da PremieRpet per sensibilizzare sull’adozione responsabile dei cani, che quest’anno vede quattro speciali ospiti a quattro zampe – Pedro Augusto, Nino, Belinha e Beethoven – accompagnare i giocatori all’ingresso in campo.
    “La responsabilità sociale è uno dei pilastri del Rio Open”, ha spiegato Thomaz Costa, vice-direttore del torneo. “Attraverso azioni come questa, utilizziamo la portata dello sport per sensibilizzare su temi che ci stanno a cuore, come l’adozione responsabile degli animali. Il risultato è stato molto soddisfacente, le persone sono commosse dalla presenza e dall’interazione dei cani in campo e ogni anno c’è un’enorme richiesta di adozione, che è il nostro obiettivo principale.”
    Particolarmente toccante l’apparizione di Belinha, una cagnolina di tre anni che ha tragicamente perso la madre, entrata in campo con Alexandre Muller. Anche la giovane stella brasiliana Joao Fonseca ha partecipato all’iniziativa, accompagnato da Nino, un altro cane di tre anni in cerca di famiglia.Tutti e quattro i cani sono disponibili per l’adozione attraverso l’ONG “Adote um Bichinho RJ”, aggiungendo una dimensione di collaborazione e comunità a uno degli eventi tennistici più importanti del Sudamerica.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Del Potro a Rio: “Non sono più un tennista, ora devo solo guarire”

    Juan Martin Del Potro nella foto – foto getty images

    Juan Martin del Potro si racconta a cuore aperto durante il torneo ATP di Rio de Janeiro. L’argentino, che ha disputato il suo match d’addio contro Novak Djokovic lo scorso dicembre, sta cercando di abituarsi alla sua nuova vita lontano dai campi, in un processo di accettazione non sempre facile.
    “Dopo l’addio con Djokovic ho sentito che non ero più un giocatore professionista, che era iniziato un nuovo capitolo”, ha confessato del Potro. “Prima di quel giorno, avevo sempre avuto una minima speranza di tornare. Il tennis era la mia vita. In questo momento sto cercando di capire che sono un ex tennista.”
    Il problema al ginocchio continua però a tormentarlo, nonostante i numerosi trattamenti sperimentati negli ultimi anni: “Cosa mi serve per essere completamente felice? Guarire completamente il ginocchio. Ancora oggi sento dolore ogni giorno”, ha rivelato l’argentino, che affronta questa battaglia lontano dai riflettori.
    Rio evoca ricordi speciali per la “Torre di Tandil”: “Rio è un posto molto speciale per me. Ho giocato qui le Olimpiadi nel 2016, sono molto felice di essere qui. Quella settimana è stata una delle più felici della mia carriera. Il primo turno contro Djokovic, le semifinali contro Rafa… la medaglia. Abbiamo superato la rivalità Argentina-Brasile. Quella rivalità calcistica non c’è mai stata con me. La gente in Brasile mi vuole molto bene, come noi argentini facciamo con Joao Fonseca.”Proprio parlando del nuovo fenomeno brasiliano, del Potro ha mostrato grande entusiasmo: “È spettacolare. Ha un gioco molto potente, con grande potenziale. La velocità, la sua evoluzione, il modo in cui sta migliorando… ha bisogno di supporto emotivo. In Brasile, come in Argentina, la gente è molto veloce a definirti il migliore, ma è altrettanto veloce a dire che sei il peggiore. È molto duro.”
    Sul futuro del tennis sudamericano, l’argentino ha aggiunto: “Se c’è una stella sudamericana, forse l’ATP ci tratterà in modo diverso. Abbiamo tifosi ineguagliabili. Argentina, Brasile, Cile… abbiamo passione e tradizione.”Sul suo futuro da coach, l’argentino temporeggia: “Molti giocatori mi chiamano per chiedermi consigli sul servizio o sul dritto. Pensavo fosse più facile aiutare gli altri di quanto lo sia realmente. Non credo di essere ancora pronto per fare l’allenatore perché non voglio viaggiare ogni settimana.”
    “La mia vita è molto diversa ora. Ho tempo per me, per le mie cose. Sto facendo alcune attività a Tandil, mi incontro con i giocatori, faccio attività con gli sponsor durante i tornei, poco a poco torno a fare cose legate al tennis”, ha concluso del Potro, che sta cercando di trovare un nuovo equilibrio nella sua vita post-tennis, sempre condizionata da quel ginocchio che non gli dà tregua ma non gli impedisce di guardare al futuro con ottimismo.Una nuova fase della vita per uno dei campioni più amati del tennis, che ha lasciato un segno non solo per i suoi successi in campo, ma anche per la sua umanità che continuano a farlo amare dal pubblico di tutto il mondo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Frecciate social: Nick Kyrgios punge ancora Jannik Sinner

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios non perde occasione per lanciare frecciate a Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, in relazione al caso di positività antidoping che ha investito l’italiano. L’ultima provocazione del giocatore australiano è arrivata a margine di un episodio che ha coinvolto Alexandre Muller al Rio Open, costretto a sottoporsi a un controllo antidoping (i cosiddetti “vampiri”) in tarda notte.A Muller è bastato un semplice commento su come i controlli antidoping possano essere invadenti e arrivare nei momenti più scomodi, per far entrare in scena Kyrgios, che ha colto al volo l’occasione per lanciare una nuova stoccata:
    “Basta dire ‘non so nulla’ e lasciare che la colpa ricada sul tuo team, nel caso dovessi trovare steroidi.”

    Just say you ‘don’t know’ and that it was completely your teams fault if there are steroids in there 😂
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) February 21, 2025

    Parole pronunciate con il solito tono pungente di Kyrgios, che sembrano un riferimento implicito al modo in cui Sinner ha gestito la propria vicenda, accettando un accordo con la WADA che lo ha portato a scontare una squalifica di tre mesi.
    Un’ossessione per Kyrgios? Secondo molti osservatori, l’australiano sembra quasi ossessionato dal caso Sinner: non appena si verifica un episodio che riguarda i controlli antidoping, Kyrgios torna a puntare il dito sul giovane italiano. È come se volesse sottolineare continuamente la presunta “colpa” di Sinner, dimenticando forse che i processi sportivi hanno accertato una violazione non intenzionale, riconosciuta dallo stesso accordo firmato con la WADA.
    Il caso di Alexandre Muller a Rio Nel frattempo, Alexandre Muller, impegnato nel Rio Open, ha lamentato l’orario notturno del controllo subìto, subito dopo la mezzanotte. Una pratica non nuova nel mondo del tennis e che spesso provoca fastidio tra i giocatori per la sua invasività in termini di tempi e luoghi. Proprio questa vicenda ha fornito l’appiglio perfetto a Kyrgios per esprimere, ancora una volta, la sua opinione — mai delicata — sui controlli antidoping e, indirettamente, per lanciare un nuovo affondo su Jannik Sinner.
    Polemiche senza fineMentre Sinner continua ad osservare il periodo di stop e si prepara al rientro sui campi, la diatriba mediatica con Kyrgios non sembra destinata a placarsi. L’australiano, infatti, è solito utilizzare i social e le interviste lampo per esternare i propri pensieri in modo provocatorio.
    Resta da capire se, in futuro, Sinner deciderà di replicare a queste continue frecciate o se preferirà mantenere la sua proverbiale riservatezza, lasciando che le parole di Kyrgios scorrano senza risposta. Di certo, la tensione tra i due non fa che aggiungere un ulteriore tassello alle tante storie di rivalità e personalità forti che animano e forse logorano il circuito tennistico.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La storia del tennis raccontata attraverso i record: quali sono le statistiche dei Big 3 da battere?

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis ATP presenta una storia statistica fatta di grandi gesta, vittorie sorprendenti e scommesse sportive vinte fissando sul muro del ranking i record più imbattibili di sempre. Quando si parla della Big Three entrano in campo mostri sacri del tennis come Djokovic, Nadal e Federer: che hanno disputato 150 incontri tra loro.
    Campioni di scontri diretti: 150 match tra i big threeNadal contro Federer è il classico che ha caratterizzato il tennis dei primi anni Duemila e gli incontri totali tra questi due campioni sono 40 match: 24 risultati vincenti per Nadal, 16 per l’asso svizzero.
    Djokovic ha giocato ben 50 match contro Federer, totalizzando uno score 27 vittorie contro le 23 del mostro elvetico. Ecco la sfida che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni, ossia lo scontro a colpi di slam tra le statistiche all time di Djokovic contro Nadal. Su 60 match disputati, il serbo ha chiuso in vantaggio per 31 vittorie a 29, ma lo spagnolo ha sempre dimostrato di giocarsela alla pari, dominando anche la classifica all time per numero di titoli vinti al Grande Slam.
    La classifica all time del Grande SlamNegli ultimi anni Nadal era riuscito a superare Djokovic, ma il serbo ha messo in atto una rimonta formidabile, chiudendo oggi a 24 Open vinti e piazzando il record assoluto, lasciando Nadal a quota 22 titoli in bacheca.
    Al terzo posto c’è Federer con 20 titoli, che fino a dieci anni fa dominava il ranking delle vittorie al Grande Slam. Djokovic detiene anche il record all time di 10 Australian Open vinti in carriera, Nadal è “le roi” del Roland Garros con 14 vittorie, mentre Federer è l’imperatore di Wimbledon con 8 titoli nel palmarès. Il record all time di US Open in bacheca resta quello di Bill Tilden con 7 titoli.
    Classifica eterna dei Big Titles vintiI Big 3 dominano la classifica dei Big Titles, come era prevedibile, in questo speciale ranking vengono inseriti oltre ai Grande Slam anche le ATP Finals, le Olimpiadi e l’ATP Masters Tour 1000.Djokovic domina con un totale di 72 Big Titles, ai 24 Open vanno aggiunti 7 ATP Finals, ben 40 ATP Tour Masters 1000 e un oro alle Olimpiadi.Nadal ha raggiunto una vetta di 59 Big Title vinti e oltre ai 22 Open possiede nel palmarès 36 Masters 1000 e un oro Olimpico. Per Federer sono 54 i Big Title conquistati in carriera: 20 Slam, 6 ATP Finals e 28 Masters 1000.
    Sinner e il suo record di 19 titoliPer battere questi record il tennis italiano deve ancora fare tantissima strada, ma le speranze degli appassionati di questo sport sono tutte riposte in Sinner, che fino a oggi ha vinto già 19 titoli nonostante la sua giovane età, che comprendono 3 Slam, 1 ATP Finals, 4 Masters 1000, 5 Masters 500 e 6 Masters 250: il miglior atleta italiano di sempre.
    Chi sono i tennisti che hanno vinto il Grande SlamIl Calendar Grand Slam, ossia tutti e 4 gli Slam vinti nello stesso anno solare, è un’impresa riuscita soltanto a due tennisti, nel 1938 a Don Budge nell’era dilettanti, e Rod Laver due volte: nel 1962 e nella formula Open del 1969.Djokovic è l’unico che è riuscito a vincere il Grande Slam Virtuale, ossia la vittoria di tutti e quattro gli Slam consecutivi, ma in due anni solari: 2015/2016.Il serbo, insieme a Nadal e Agassi sono gli unici ad aver vinto il Grande Slam d’Oro, ossia tutti e 4 gli Slam vinti in carriera più la medaglia d’oro alle Olimpiadi. LEGGI TUTTO

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    Fonseca si “disconnette” dai social: focus solo sul tennis. “Ora sto bene”: Rune spiega il flop di Buenos Aires e punta su Acapulco

    Holger Rune nella foto

    Una decisione matura per un diciottenne. Joao Fonseca, nuovo fenomeno del tennis brasiliano, ha deciso di limitare drasticamente la sua presenza sui social media, mantenendo attivo solo il profilo Instagram che sarà gestito dal suo team.Una scelta significativa che arriva nel momento della sua esplosione mediatica, dopo il trionfo a Buenos Aires e le recenti prestazioni che lo stanno proiettando verso i vertici del tennis mondiale. Il giovane brasiliano ha deciso di concentrarsi esclusivamente sul tennis, evitando le distrazioni che il mondo dei social media può portare.
    La decisione di Fonseca riflette una consapevolezza rara per un atleta così giovane. In un’epoca in cui la presenza digitale sembra quasi obbligatoria per gli sportivi di alto livello, il brasiliano ha scelto una strada controcorrente, privilegiando la concentrazione e la preparazione atletica alla visibilità mediatica. Una scelta che ricorda quella di altri campioni del passato che hanno sempre preferito far parlare il campo piuttosto che i social.Il momento è particolarmente delicato per Fonseca, che dopo la vittoria nel torneo argentino si trova al centro dell’attenzione mediatica del suo paese, con aspettative crescenti sul suo futuro. La gestione professionale del suo profilo Instagram permetterà di mantenere un canale di comunicazione con i tifosi senza che questo interferisca con la sua preparazione e concentrazione.
    Intanto, dal circuito ATP arrivano anche le spiegazioni di Holger Rune sulla sua recente sconfitta a Buenos Aires. Il danese ha rivelato che la sua prestazione è stata condizionata da un’influenza che lo aveva già colpito a Rotterdam. Solo ora, quasi una settimana dopo l’eliminazione nella capitale argentina, Rune ha dichiarato di sentirsi finalmente in piena forma, pronto per tornare in campo all’ATP 500 di Acapulco 2025.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini rassicura dopo il ritiro a Dubai: “Non dovrebbe essere nulla di grave”

    Jasmine Paolini nella foto

    Jasmine Paolini ha voluto tranquillizzare i tifosi dopo il ritiro nel match contro Sofia Kenin agli ottavi di finale del WTA 1000 di Dubai, perso 6-4 6-0 a causa di un infortunio alla caviglia.La tennista italiana, numero 4 del mondo, ha pubblicato un breve comunicato sui social media dopo la partita: “Non credo che sia una lesione molto seria, ma mi sottoporrò agli esami il prima possibile per tornare in campo”, ha scritto la toscana, cercando di smorzare le preoccupazioni sulla gravità dell’infortunio.
    Un epilogo amaro per la detentrice del titolo, che ha provato a continuare il match nonostante il dolore dopo la caduta avvenuta all’inizio del secondo set, ma è stata costretta a concludere l’incontro visibilmente menomata.L’obiettivo di Paolini è ora quello di recuperare in vista dei tornei di marzo, in particolare per il “Sunshine Double” di Indian Wells e Miami, appuntamenti cruciali della stagione sul cemento americano.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nardi pronto alla sfida con Alcaraz: “Non sarà facile, ma con Djokovic ci sono riuscito”

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Getty Images

    Luca Nardi si prepara alla super sfida contro Carlos Alcaraz nel secondo turno dell’ATP 500 di Doha. Il tennista italiano, che lo scorso marzo aveva stupito il mondo battendo Novak Djokovic a Indian Wells, sogna un’altra impresa contro la testa di serie numero uno del torneo, consapevole della difficoltà ma anche delle proprie potenzialità.
    “Non sarà facile, ma l’ho fatto una volta con Novak”, ha dichiarato Nardi all’ATP Tour. “So che lui non ha giocato la sua miglior partita e io ho colto l’opportunità. Domani (per chi legge oggi) sarà probabilmente lo stesso perché Carlos ha vinto un torneo la scorsa settimana e sta giocando sempre meglio, match dopo match.”
    I due, entrambi classe 2003, hanno un passato comune nelle categorie giovanili: “Abbiamo giocato un paio di volte da ragazzini”, ricorda Nardi. “Avevamo 13-14 anni e ha sempre vinto lui. Non l’ho mai battuto, non ho mai avuto chance. La prima volta che abbiamo giocato era forse in Spagna. Mi ha battuto facilmente. Ha sempre giocato ogni colpo: palle corte, colpi potenti. È sempre stato lo stesso.”L’azzurro, attualmente numero 85 del mondo, sta vivendo un buon momento di forma come dimostra la finale Challenger raggiunta a Koblenz questo mese e la vittoria al primo turno a Doha contro Zhang Zhizhen, curiosamente lo stesso avversario battuto prima della storica vittoria su Djokovic a Indian Wells.
    Un percorso che Nardi sta affrontando senza un coach fisso da ottobre: “Sto ancora cercando quello giusto. In alcuni tornei gioco da solo, in altri mi aiutano alcuni coach che conosco. Durante la pre-season ho lavorato con diversi allenatori, ma sto ancora cercando quello principale.”Nonostante le pressioni del circuito ATP, il pesarese trova il modo di rilassarsi grazie alla sua passione per il calcio – è un grande tifoso del Napoli – e per le moto, eredità della sua città natale, Pesaro, che ha dato i natali anche alla leggenda Valentino Rossi. “Tutti guidano le moto a Pesaro grazie a lui”, racconta Nardi. “Mi piace andare lungo la costa nelle giornate di sole, con mio padre o anche da solo.”
    Guardando alla sfida con Alcaraz, Nardi mantiene un approccio positivo e propositivo: “Sarà sicuramente un match divertente per me, perché voglio anche testare il mio livello”, ha concluso. “Non capita spesso di giocare con i migliori al mondo. Quindi sarà una partita divertente, ma anche utile per capire a che punto sono.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO