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    Guadagni per Forbes: Federer è il più ricco tennista e atleta al mondo

    Roger Federer, da 15 anni il tennista con maggior introiti

    Con l’US Open 2020 pronto a scattare, la rivista americana Forbes ha pubblicato la classifica dei tennisti più ricchi, nel periodo che va da giugno 2019 a giugno 2020. La pandemia non ha affatto fermato i guadagni dei migliori, anche anzi sono cresciuti, visto che la maggior parte degli introiti arrivano non da prize-money ma da sponsor esterni, passando complessivamente da 312 mln $ a 340.
    Per il 15esimo anno consecutivo, la classifica è guidata da Roger Federer, che con 106,3 milioni di dollari non solo è il tennista più pagato al mondo, ma lo sportivo in assoluto che ha guadagnato di più nel periodo considerato. Secondo Forbes quest’enorme afflusso di denaro viene al 95% da attività extra campo, forte della sua immagine che lo rende uno dei personaggi più noti e stimati del pianeta.

    Al secondo posto della classifica si colloca Djokovic, con 44,6 mln $, il 72% dei quali extra prize money. Terzo Rafa Nadal, con 40 min $, il 65% da contratti.
    Al quarto posto la prima donna, Naomi Osaka, che ha scalzato Serena Williams dal primato “rosa”, con i suoi 37,4 min $. Tra i tennisti, solo Federer riesce a guadagnare di più da sponsorizzazioni e contratti.
    Ecco il resto della top10:
    5) Serena Williams (36 mln $)
    6) Kei Nishikori (32,1 mln $)
    7) Ashleigh Barty (13,1 mln $)
    8) Daniil Medvedev (11,8 mln $)
    9) Dominic Thiem (11,1 mln $)
    10) Simona Halep (10,9 mlmd $)

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    Djokovic e la nuova associazione: “Nessun boicottaggio o tour parallelo. Vorrei che Roger e Rafa si unissero a noi”

    Djokovic, vince il 1000 di Cincinnati e parla della PTPA

    Dopo aver alzato il 35esimo titolo Masters 1000 in carriera nella “bolla” di Flushing Meadows, Novak Djokovic ha parlato diffusamente del progetto lanciato ufficialmente insieme a molti colleghi, la neonata PTPA (Professional Tennis Players Association).
    “Sono stato parte del Player Council per molti anni, e considero questa esperienza molto importante” dichiara il n.1 del mondo. “Il gruppo di giocatori con cui mi sono ritrovato adesso è probabilmente il migliore degli ultimi anni. La comunicazione è assai migliore, anche se è chiarissimo che ci sono diverse cose di questo sistema e di questa struttura che sono molto complicate, è un sistema molto complesso.
    Per quanto riguarda la nuova associazione dei giocatori, per prima cosa dico che questa non è una idea nuova, non nasce dal niente. Questo è stato un progetto di molti giocatori e di molte generazioni. Per esempio nella sua epoca Andy Roddick fu una delle voci principali e più forti tra i tennisti per un cambiamento. Siamo uno dei pochi sport a livello globale che non ha una associazione dei giocatori formata unicamente dai giocatori. Di questo abbiamo discusso da moltissimo tempo, direi decenni.

    Così che ora non vengo a sedermi qua con voi e dirvi che questa associazione è una mia idea, o di Vasek (Pospisil, ndr). Credo assolutamente che questo sia un passo adeguato, perché unifica i giocatori. Ci permette di avere una piattaforma, una associazione in cui possiamo esprimere le nostre idee ed opinioni. Ho letto nella lettera degli altri membri del consiglio che loro credono che la ATP non possa coesistere con questa nuova associazione. Con tutto il rispetto, non sono d’accordo.

    Dal punto di vista legale, siamo sicuro al 100% di poter formare questa nuova associazione. Non è un sindacato, è una unione di giocatori. Non andremo a spingere per alcun tipo di boicottaggio e nemmeno a formare un circuito parallelo. Ho visto molte speculazioni perché questo è qualcosa di grande, però ripeto che non è affatto una nuova idea. Semplicemente questa generazione ha la possibilità di fare l’ultimo passo, questo spero. Andremo a riunirci oggi con i giocatori e il nostro obiettivo è vedere che ci sia l’appoggio da parte degli altri.

    Non abbiamo un numero minimo di giocatori che firmeranno l’ingresso nella associazione. Noi ci rivolgiamo ai top 500 del ranking individuale e nei top 200 del doppio, e spero che potremo unire a noi la maggior parte dei colleghi. Sappiamo che la cosa più probabile è che questo non succeda oggi (ieri sera, ndr), ma lasceremo passare del tempo per le decisioni di ognuno. Dobbiamo iniziare da qualche parte. La stampa dice che questo sarà positivo solo per i giocatori, non sono d’accordo. Sarà positivo per tutto il tennis, se una associazione come la nostra è stata un passo avanti in altri sport.
    Sarei felice se Roger e Rafa fossero dei nostri, chiaramente. Vorrei poter contare su tutti. Però capisco che ci sono opinioni diverse, pensano che questo non sia il momento giusto. Io credo che questo invece sia il momento. Sempre è il momento. E’ come quando hai un figlio, o mai è il momento oppure lo è sempre. Questa associazione è qualcosa che sta bollendo in pentola da più di 20 anni. Non abbiamo le risposte ad ogni domanda, non sappiamo ancora quali saranno i rappresentanti dei giocatori, anche se abbiamo una idea ampia di come sarà la associazione. Avremo i nostri amministratori legali e riunioni annuali. In questo momento stiamo cercando di farci una idea di quanti tennisti pensano di unirsi all’iniziativa. Partiamo adesso da qua”.
    Djokovic quindi tira dritto, insieme a molti colleghi (tra cui Matteo Berrettini, che ha firmato il proprio ingresso nella neonata associazione), con parole ferme ma chiare. L’idea pare quella di rafforzare il potere contrattuale dei giocatori verso l’ATP, i tornei (inclusi gli Slam), sponsor e media. Nega totalmente la possibilità di uno strappo, ma quando si apre un fronte del genere, lo sviluppo di una “guerra” (perché in fin dei conti, lo è) diventa spesso imprevedibile; ancor più vista la netta chiusura dell’ATP e diversi altri top players. La pentola bolliva a fuoco medio da molto tempo. Djokovic & compagni hanno messo il fuoco a tutta…

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    E’ ufficiale: è stata creata una nuova associazione di giocatori e ha già una foto di famiglia. C’è anche Matteo Berrettini

    E’ ufficiale: è stata creata una nuova associazione di giocatori e ha già una foto di famiglia. C’è anche Matteo Berrettini

    È un momento storico per il tennis mondiale. Per la prima volta dal 1972, un gruppo di giocatori si è riunito per creare un’associazione di tennis. La PTPA – Professional Tennis Players Association – è nata questo sabato 29 agosto 2020, e conta quasi un centinaio di nomi in questo primo gruppo di firmatari, di cui 65 compaiono nella prima fotografia di famiglia.
    Novak Djokovic e Vasek Pospisil sono i leader, ma il gruppo ha volti noti come Diego Schwartzman, Matteo Berrettini, Oliver Marach, Ryan Harrison, Christian Harrison, Ivo Karlovic, Nikola Mektic, Andrej Martin, Franko Skugor, Aisam Qhreshi, Mate Pavic, Ivan Dodig, Hugo Dellien, Guido Pella, (entrambi assenti), Rohan Boppana, Aljaz Bedene, Filip Krajinovic, Damir Dzumhur, Taylor Fritz, Hubert Hurzkacz, Cristian Garín, Sumit Nagal, Jozef Kovalik, Leonardo Mayer, Taro Daniel Marton Fucsovics, Corentin Moutet o Tommy Paul.

    Il messaggio è stato inizialmente condiviso da Novak Djokovic e Vasek Pospisil sui social network, seguito da una serie di condivisioni con molti dei tennisti che hanno scelto di firmare questa prima lettera di principi. “La Professional Tennis Players Association (PTPA) non è nata per combattere, disturbare o causare problemi all’interno o all’esterno del tour. Esiste semplicemente per unificare i giocatori, far sentire la nostra voce e avere un impatto sulle decisioni che vengono prese e che influenzano le nostre vite e i nostri mezzi di sussistenza”.
    Ricordiamo che Roger Federer, Rafael Nadal, Kevin Anderson e Bruno Soares erano contrari a questa decisione. LEGGI TUTTO

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    Roger Federer e Rafael Nadal contro il lancio della nuova associazione dei giocatori. ATP, WTA, ITF, Grand Slam contro le intenzioni di Pospisil e Djokovic

    Rafael Nadal classe 1986 e n.2 del mondo

    Ci sono giorni caotici dietro le quinte del tennis mondiale. Dopo che un gruppo di giocatori, guidato da Novak Djokovic, Vasek Pospisil e John Isner, ha avviato una petizione per la raccolta di firme per il lancio di una nuova associazione di giocatori parallela all’ATP Tour, le principali entità dello sport hanno reagito in forze, condannando gli atteggiamenti di questi tennisti.
    L’ATP Tour, il WTA Tour, la Federazione Internazionale di Tennis (ITF) e tutti i tornei del Grand Slam hanno rilasciato una dichiarazione che ricorda che, in un momento come questo, lo sport va avanti solo con l’unione. In un raro comunicato che ha allineato le principali entità tennistiche, pare evidente il disagio causato dalle iniziative di Djokovic, Pospisil e Isner, tre voci influenti nel tennis mondiale negli ultimi anni.
    Ore dopo, Rafael Nadal, vicepresidente dell’ATP Players’ Council ma assente da New York e da tutte queste polemiche, ha reagito anche sui social network, dopo aver inviato un messaggio privato ai giocatori. “Sono momenti in cui si possono fare grandi cose, purché il mondo del tennis sia unito. Tutti noi giocatori, tornei e organi di governo dobbiamo lavorare insieme. Abbiamo un problema più grande e la separazione e la disgregazione non sono sicuramente la soluzione”.

    Roger Federer e Rafael Nadal, vice-presidenti del Consiglio dei giocatori, hanno inviato una lettera privata ai giocatori dell’ATP Tour – firmata anche da nomi come Kevin Anderson, Bruno Soares e Sam Querrey – dove parlano del recente movimento guidato da Vasek Pospisil e Novak Djokovic per cercare di creare un’associazione di giocatori parallela all’ATP Tour.
    Nella lettera, Nadal e Federer mettono in guardia i giocatori su ciò che stanno firmando e chiedono loro di unirsi in questi tempi difficili e unici. Nadal, come dicevamo ha anche lasciato un messaggio pubblico, sui social network, che va più o meno nella stessa direzione, allineandosi alla posizione ufficiale assunta dalle principali entità tennistiche.
    Roger Federer è tornato questa sera sui social network per condividere e concordare il messaggio di Rafael Nadal sulla nuova associazione di giocatori che si sta creando parallelamente all’ATP Tour, guidata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil. Il giocatore svizzero ha lasciato un messaggio chiaro. “Sono tempi incerti e impegnativi, ma credo che sia fondamentale per noi rimanere uniti come sport per andare avanti”. LEGGI TUTTO

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    Trofeo Oremplast (Open maschile): Ecco i semifinalisti

    Lorenzo Rottoli nella foto

    E’ all’insegna della linea verde il 17° Trofeo Oremplast, torneo Open maschile organizzato dal Circolo Tennis Massa Lombarda con montepremi incrementato quest’anno a 3000 euro che si concluderà domenica 30 agosto (la finale è in programma alle ore 18). A ritagliarsi una parte importante in una competizione che si conferma uno degli appuntamenti clou del circuito nazionale (ben 53 giocatori di seconda categoria nel tabellone finale su un totale di 145 iscritti) sono in particolare Lorenzo Rottoli e Michele Vianello, approdati alle semifinali.
    Il 18enne Rottoli (2.3), uno dei protagonisti della recente salvezza in serie A1 conquistata dal team di Massa Lombarda, negli ottavi venerdì sera ha infatti eliminato in tre set (6-1 4-6 6-4 lo score) il 2.1 lombardo Alessandro Bega (Sporting Club Selva Alta Vigevano), numero 353 del ranking mondiale e prima testa di serie, per poi superare la fatidica “prova del nove” regolando con un periodico 6-3 Matteo De Vincentis (2.4, Ct Brindisi), reduce da alcune battaglie con il 2.2 Luca Pancaldi (CT Bologna), vincitore tre anni fa di questo torneo, e il 2.2 romano Federico Campana, numero 8 del seeding.
    A contendere al beniamino di casa l’ingresso in finale sarà lo sloveno Tomas Lipovsek Puchel (2.2, Play Pisana Roma), numero 648 Atp, che nei quarti ha sconfitto per 7-5 6-2 Lorenzo Bocchi (Ct Albinea), numero 746 del ranking mondiale, al quale il giudice arbitro Roberto Montesi aveva assegnato la quinta testa di serie di questa “classica” del calendario estivo – quella 2020 è l’edizione numero 27 – grazie alla stretta sinergia con l’azienda di Massa Lombarda della famiglia Pagani, da tempo partner in un progetto sportivo legato al territorio che ha pochi eguali nel panorama della Penisola.Prosegue anche il cammino, a suon di “positivi” del ravennate Michele Vianello (2.3): dopo aver estromesso l’argentino Hernan Casanova (2.1, Ata Battisti Trento), numero 362 Atp e seconda forza del tabellone, ritiratosi quando era sotto 6-3 4-0 nel punteggio, il 19enne tesserato per lo Sporting Club Sassuolo, a segno dodici mesi fa misura, si è imposto in rimonta sull’esperto 2.2 Federico Maccari, salvando anche un match point sul 6-5 del secondo set, prima di spuntarla con il punteggio di 1-6 7-6 (2) 6-2 dopo quasi tre ore di gioco.In contemporanea sui campi di via Fornace di Sopra, dove ha mosso i primi passi con la racchetta in mano Sara Errani, teatro sabato 29 di una giornata da leccarsi i baffi per gli appassionati, con doppio turno (quarti al mattino e semifinali in serata), sotto gli occhi di Giancarlo Palumbo (responsabile organizzativo del Centro Tecnico di Tirrenia e del Settore Under 18) ha annullato una palla match anche Francesco Passaro (2.2). Il 2001 perugino, dopo aver sbarrato la strada negli ottavi al giovane mancino forlivese Nicola Filippi (2.5, Forum), è riuscito a prevalere sul filo di lana sul coetaneo Matteo Arnaldi (2.1, Tc Genova 1893), terzo favorito del seeding (negli ottavi aveva battuto il 2.4 riccionese Marcello Serafini, tesserato per il Tc Sinalunga), venendo fuori alla distanza e staccando il pass per le semifinali con il punteggio di 2-6 6-3 7-6 (6), dopo aver recuperato nel tie-break decisivo dal 2 a 4 e cancellato un match point sul 6 a 5 per il ligure con una risposta fulminante di diritto.

    RISULTATI – Quarti di finale: Lorenzo Rottoli (2.3) b. Matteo De Vincentis (2.4) 6-3 6-3, Tomas Lipovsek Puches (2.2, n.4) b. Lorenzo Bocchi (2.2, n.5) 7-5 6-2, Francesco Passaro (2.2, n.6) b. Matteo Arnaldi (2.1, n.3) 2-6 6-3 7-6 (6), Michele Vianello (2.3) b. Federico Maccari (2.2, n.10) 1-6 7-6 (2) 6-2.
    Ottavi di finale: Lorenzo Rottoli (2.3) b. Alessandro Bega (2.1, n.1) 6-1 4-6 6-4, Matteo De Vincentis (2.4) b. Federico Campana (2.2, n.8) 6-4 4-6 7-6(7), Tomas Lipovsek Puches (2.2, n.4) b. Lorenzo Michele Iftimie (2.4) 6-0 6-3, Lorenzo Bocchi (2.2, n.5) b. Antonio Mazzeo (2.4) 6-1 6-1, Francesco Passaro (2.2, n.6) b. Nicola Filippi (2.5) 6-4 6-0, Matteo Arnaldi (2.1, n.3) b. Marcello Serafini (2.4) 6-0 6-1, Federico Maccari (2.2, n.10) b. Marco Mosciatti (2.2, n.7) 6-4 6-1, Michele Vianello (2.3) b. Hernan Casanova (2.1, n.2) 6-3 4-0 ritiro. LEGGI TUTTO

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    Djokovic e altri giocatori stanno creando la “Professional Tennis Players Association” (di Marco Mazzoni)

    Djokovic avrebbe lasciato il Player Council per fondare nuova associazione dei giocatori

    Tanto tuonò …che piovve. Da molto tempo in seno ai giocatori cova una forte insoddisfazione per la gestione dell’ATP, a 360°: calendario, tornei, tutela, “pensione”, soprattutto gestione economica degli introiti. Un’insoddisfazione che ha portato ad incontri, più o meno alla luce del sole, tra ATP e giocatori, manager e sponsor; dibattiti interni, con qualche protagonista che finiva per rivelare alcuni particolari e mezze verità. Scontri, parecchi. Lotta per ottenere di più, condizioni migliori per i giocatori di modesta classifica ma, soprattutto, dividere “la torta” in modo più “equo” secondo i giocatori. Il modello? Lo sport USA, NBA in particolare, dove gli enormi guadagni della lega Pro statunitense sono divisi al 50% tra atleti e proprietari/associazione/lega. I tennisti rivendicano da tempo che la percentuale a loro spettante – nonostante siano i veri artefici dello show – sia inaccettabile, mediamente sotto al 10%.
    Per tutti questi motivi, ed altri ancora, non arriva affatto a sorpresa la notizia – diffusa da un servizio del NY Times e dai colleghi Rothenberg e Clarey – che Djokovic, Pospisil e Isner abbiamo mollato la propria carica come rappresentanti dei giocatori all’ATP e stiano per fondare una nuova associazione, che potrebbe chiamarsi “Professional Tennis Players Association”.
    Al momento l’unico ad aver ufficializzato la propria decisione è il canadese, che venerdì notte ha scritto un post su Twitter, dicendo che con la struttura attuale del tennis maschile “è molto difficile, per non dire impossibile, avere un impatto significativo nelle decisioni che vengono prese sul tour Pro”. Un attacco diretto alla politica del tennis, all’ATP, al suo presidente Gaudenzi che, a onor del vero, ha ereditato una situazione molto difficile, con un malessere che ormai si è diffuso e incancrenito da tempo, fino a diventare – a quanto pare – insopportabile.
    Sembra che anche Djokovic (presidente del Player Council) e Isner (miglior tennista USA in classifica) abbiamo già rimesso le loro cariche, anche se per ora non c’è ufficialità.

    Secondo quel che trapela dal di dentro e dal reportage del media americano, la nuova associazione dei tennisti Pro dovrebbe chiamarsi “Professional Tennis Players Association”, fondata con lo scopo di difendere gli interessi dei primi 500 tennisti del ranking ATP e dei migliori 200 doppisti. Senza una dichiarazione esplicita dai promotori, ancora si è nel campo delle ipotesi relativamente agli intenti politici della futura associazione, ma è molto probabile che il vero scopo sia una tutela economica, ossia scavalcare la stessa ATP nel contrattare collettivamente con sponsor, tornei e media, come fanno con grande efficacia i sindacati dei giocatori in altri sport professionistici USA. C’è tuttavia una differenza sostanziale: gli atleti di NFL, NBA ecc sono parte di team, quindi è normale una contrattazione collettiva; i tennisti sono professionisti indipendenti. Una vera unione sul piano contrattuale potrebbe aiutarli a spuntare una fetta maggiore della torta, questo pare il vero obiettivo dello strappo. Perché proprio di strappo si può parlare se questo progetto verrà davvero alla luce, con l’ATP che si vedrebbe in buona parte svuotata del suo valore.
    L’Associazione giocatori tennis infatti, come recita il suo nome, nacque per tutelare gli interessi dei tennisti di fronte ai tornei. Nel tempo, secondo i tennisti, l’antico sindacato dei giocatori si è troppo spostato sull’interesse dei tornei e dei media, perdendo di vista il concetto stesso per il quale fu fondato. Per questo da tempo c’è insoddisfazione e voglia di contare di più nelle decisioni importanti. Va detto, ad onor del vero, che se il gap tra grandi tornei e giocatori top ed i tennisti che navigano nel tour minore è diventato sempre più abissale, dall’altro i migliori hanno visto in pochi anni accrescere in modo esponenziale i propri introiti. Quindi l’ATP ha fatto crescere di molto il giro economico complessivo nello sport. La battaglia pertanto pare concentrarsi su “come” viene suddiviso l’enorme giro economico generato dal tennis.
    E’ chiaro che l’ATP veda questa nuova associazione di giocatori come una minaccia, e stia esortando i giocatori a non sostenerla. Trapela che lo scopo ultimo della neo unione non sarebbe eliminare e sostituire l’attuale ATP ma “dotare i giocatori di una struttura di auto-governo indipendente dall’ATP e direttamente responsabile delle richieste e bisogni dei tennisti”. Forse solo un modo cortese e politically correct per prendere il comando delle operazioni.
    Ripetiamo che al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dei diretti interessati, e Djokovic ieri sera ha saltato la press-conference di rito dopo aver sconfitto Bautista Agut nella semifinale di Cincinnati, disputata nell’impianto di Flushing, ufficialmente perché troppo affaticato, ma quasi sicuramente anche per sfuggire a domande scomode sull’argomento, che già aveva iniziato a girare. Nemmeno Gaudenzi ha risposto a domande sul tema. Ma non ci vorrà molto tempo perché il tutto deflagri totalmente, e a quel punto avremo notizie certe dai diretti interessati.
    Per quel che è trapelato, non si prospetta una partecipazione delle donne a questa nuova associazione, anche se a detta di molti una vera unione e gestione economica unitaria tra tour maschile e femminile potrebbe portare ampi benefici e soprattutto alle donne, commercialmente “meno forti” dei colleghi.
    In questo weekend i giocatori potrebbero incontrarsi e prendere ulteriori decisioni a Flushing e, chissà, forse uscire allo scoperto. Non saranno presenti Rafa e Roger, che pare non siano mai entrati con decisione in questo progetto. Pare, ovviamente, non abbiamo certezze in merito finché non parleranno sull’argomento. E’ sicuro invece che in vari incontri nel recente passato non siano mancate frizioni con Djokovic. Non resta che aspettare e valutare quel che verrà comunicato. Una cosa è certa: in questo 2020 così strano e difficile, anche il mondo del tennis potrebbe cambiare profondamente, e per sempre.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Roberto Bautista Agut arrabbiato per la decisione del supervisor Lars Graff

    Roberto Bautista Agut nella foto

    Roberto Bautista Agut è stato sconfitto questo venerdì in una semifinale durata tre ore contro Novak Djokovic nel torneo di Cincinnati, ma c’è stata una situazione nel secondo set a metterlo a disagio, che lo ha portato a criticare il supervisor del torneo, Lars Graff, in conferenza stampa.
    Graff ha ordinato di chiudere il tetto dello stadio Louis Armstrong sul 6-4, 4-5, mentre Bautista Agut si preparava a servire per rimanere nel set. Lo spagnolo si è mostrato contro questa decisione e poco dopo ha perso il servizio e la frazione.

    Alla fine della partita, ha detto che si sentiva offeso da quella decisione presa. “Non è la prima volta che non sono d’accordo con lui. Si sbagliava al cento per cento. Ha influenzato completamente la partita. Ma ora non c’è più niente da fare. Mi ha spezzato il ritmo per la terza volta. Prima c’è stata una gita in bagno, poi la sosta per il fisioterapista di Djokovic e poi il tetto. E’ stato troppo”.
    Lo spagnolo ha anche considerato che i campi all’aperto sono più veloci rispetto a quando si chiude il tetto . “Ma non mi ha sorpreso. Questo di solito accade nei tornei del Grand Slam”. LEGGI TUTTO

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    Scontro al vertice fra ATP e i tennisti

    Scontro al vertice fra ATP e i tennisti

    I malumori sorti dal caso Dellien/ Pella sono tutt’altro che superati. I due tennisti che condividevano lo stesso trainer di fitness, risultato positivo ad un solo test per il covid-19, erano stati esclusi dal partecipare al W&S in corso nella bolla di New York e gli stessi giocatori erano stati messi in quarantena, ma a seguito dei successivi test negativi, e soprattutto della mancata previa comunicazione che un tale caso potesse compromettere la partecipazione al torneo, quasi tutti i giocatori si erano schierati al fianco dei loro compagni.
    Nell’evolversi della situazione, erano emerse delle voci per creare un sindacato indipendente dei giocatori che potesse difendere meglio e più efficacemente i loro interessi.

    E di poco fa la notizia di una lettera fatta circolare fra i tennisti dal presidente dell’ATP Gaudenzi che prende una posizione netta e alquanto brusca al riguardo. Se ne pubblica la traduzione di seguito:
    “La discussione relativa a un’Associazione dei Giocatori separata [da quella dell’ATP], sta circolando da un po’ e mi auguro che questa lettera possa aiutare a fornire il contesto a questa situazione. Mentre rispettiamo che i giocatori possano avere i loro propri punti di vista, non crediamo che sia nel miglior interesse dei giocatori o del Tour che una tale Associazione dei Giocatori separata possa coesistere con quella ATP. Con questa premessa, noi insistiamo che ogni giocatore che avanzi questa proposta mentre ricopre posizioni rappresentative nell’ATP Player Council di riconsiderare le loro posizioni con effetto immediato.”
    Fra i possibili destinatari dell’ultima parte della lettera si fanno i nomi di Djokovic e Pospisil che nei giorni scorsi si erano particolarmente esposti in difesa di Dellien e Pella.
    Un Grazie a Mandrake LEGGI TUTTO