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    Panatta e un curioso elogio a Sinner: “Forse è troppo perfetto”

    Adriano Panatta ultimo italiano vincitore a Parigi (1976)

    La leggenda del tennis italiano Adriano Panatta ha analizzato la situazione attuale di Jannik Sinner, che si appresta a tornare in campo dopo tre mesi di pausa forzata. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Panatta non ha risparmiato elogi per il giovane talento di San Candido, sottolineando come questo periodo di stop, dovuto alla sanzione della WADA per un controverso caso di doping, potrebbe essere stato un’opportunità preziosa per migliorare ulteriormente il suo gioco, specialmente sulla terra rossa.
    “Jannik è pronto per Roma, un po’ di riposo fa sempre bene. Sono convinto che abbia sfruttato questi mesi per lavorare moltissimo, migliorando soprattutto il suo gioco sulla terra battuta. Mi riferiscono che non abbia mai perso la condizione fisica, anzi, la sua preparazione atletica è migliore di prima”, ha dichiarato Panatta, dimostrando grande fiducia nelle possibilità di Sinner di brillare già al Masters 1000 di Roma 2025.
    L’ex campione italiano ha voluto sottolineare quanto sia ottimista riguardo al futuro del suo connazionale, definendolo maturo e pronto a conquistare i grandi tornei del circuito: “Prima o poi vincerà anche questi tornei importanti su terra come Roma o Roland Garros. Se non dovesse accadere quest’anno, succederà sicuramente il prossimo. Ha tutte le qualità e la maturità necessarie per farlo”.
    Panatta si è inoltre soffermato sul controverso accordo di Sinner con la WADA, definendolo “molto intelligente e maturo”: “Jannik non ha niente a che vedere con la sanzione, ha fatto bene a firmare quel tipo di accordo. Non ci si può mai fidare completamente della WADA, meglio proteggersi. È un esempio per tutti gli sportivi per il suo comportamento esemplare. Anzi, forse è addirittura troppo perfetto”.
    Un commento ironico e pungente, che conferma la grande stima della leggenda del tennis azzurro verso Jannik Sinner. Il ritorno in campo del giovane altoatesino, previsto per l’ATP di Roma tra un mese, è atteso con grande entusiasmo dai tifosi italiani, desiderosi di rivedere il loro numero uno in azione e, chissà, di festeggiare insieme a lui nuovi prestigiosi traguardi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Bernet sulle orme di Federer: un altro svizzero al vertice del tennis junior

    Henry Bernet classe 2007 nella foto – Foto Getty Images

    I parallelismi tra Henry Bernet, una delle grandi promesse del tennis mondiale, e la leggenda Roger Federer sono davvero impressionanti. Il giovane svizzero, fresco campione junior degli Australian Open 2025, sta vivendo una stagione straordinaria coronata da un nuovo importante traguardo nella sua carriera: è diventato il numero 1 del mondo nella categoria junior.
    Questa impresa assume contorni ancora più suggestivi se si considera che anche il suo illustre connazionale occupò la stessa posizione esattamente 27 anni fa. Una coincidenza che fa sognare gli appassionati svizzeri e che alimenta le speranze di vedere nascere un degno erede del maestro di Basilea.Bernet sta mostrando un talento cristallino che gli ha permesso di dominare la categoria giovanile, proprio come fece Federer prima di spiccare il volo nel tennis professionistico. Il successo a Melbourne è stato solo la conferma più evidente di un percorso che lo sta portando a imporsi come uno dei prospetti più interessanti del panorama tennistico mondiale.
    La Svizzera, paese che ha già dato al tennis campioni del calibro di Federer e Stan Wawrinka, guarda con grande interesse alla crescita di questo giovane talento, nella speranza che possa raccogliere l’eredità dei suoi predecessori e riportare il tennis elvetico ai vertici del ranking mondiale nei prossimi anni.
    Naturalmente, la strada per emulare i successi di Federer è ancora lunga e irta di ostacoli. La storia del tennis ci insegna che non sempre chi raggiunge il numero 1 del mondo junior riesce poi a trasferire quel dominio nel circuito professionistico. Numerosi sono i casi di giovani promesse che, nonostante l’eccellenza mostrata nelle categorie giovanili, hanno faticato a imporsi tra i “grandi” per vari motivi, dalle pressioni mentali ai limiti tecnici emersi ad alti livelli, fino ai problemi fisici.Detto questo, la base di partenza di Bernet appare solida e il percorso tracciato sembra seguire coordinate sorprendentemente simili a quelle del 20 volte campione Slam. Sarà fondamentale per lui la gestione della transizione dal tennis junior a quello professionistico, fase delicata che ha segnato la carriera di molti talenti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Marin Cilic trionfa a Girona e stabilisce un record storico nei Challenger

    Marin Cilic nella foto – Foto Getty Images

    A 36 anni, Marin Cilic dimostra che la classe non ha età. Il tennista croato si è laureato ieri campione dell’ATP Challenger Girona 2025, confermando che il suo tennis è ancora all’altezza delle sfide agonistiche nonostante non sia più nel fiore degli anni.
    L’ex campione Slam sta cercando sensazioni positive, vittorie e punti preziosi per migliorare la propria posizione nel ranking prima dell’inizio del cuore della stagione sulla terra battuta. La sua settimana in Catalogna ha dimostrato che il suo tennis risponde ancora bene alle esigenze della competizione.Ma il significato di questo successo va ben oltre la semplice conquista di un trofeo. Con questa vittoria, Cilic è entrato nella storia diventando il giocatore con il maggior intervallo di tempo tra il primo e l’ultimo titolo Challenger vinto, frantumando il precedente record e portandolo all’incredibile cifra di 17 anni e 10 mesi.
    La sua prima corona in questa categoria risale infatti al lontano 2007, quando trionfò a Rijeka, nella sua Croazia. Ora, già veterano del circuito, è tornato a vincere in questa categoria di tornei, completando un cerchio perfetto nella sua carriera.Il successo a Girona potrebbe rappresentare un importante trampolino di lancio per Cilic in vista dei prossimi impegni sulla terra rossa, superficie su cui in passato ha saputo esprimere un ottimo tennis.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner si dedica al ciclismo durante la sua pausa dal tennis

    Jannik Sinner nella foto

    Durante la sua assenza di tre mesi dal circuito tennistico, Jannik Sinner sta alternando gli allenamenti su terra battuta con attività di svago per ricaricare le energie fisiche e mentali.
    Il campione italiano e mondiale, dopo aver trascorso alcuni giorni sugli sci – una delle sue passioni di sempre – ha deciso di provare un nuovo sport: il ciclismo. Sinner si è unito a un gruppo di amici per alcune uscite in bicicletta e, secondo quanto riportato, sembra essere entusiasta di questa nuova attività.Questa combinazione di allenamenti specifici su terra battuta e momenti di svago rappresenta la strategia scelta dal team di Sinner per ottimizzare il suo recupero durante questo periodo lontano dalle competizioni ufficiali.Nonostante l’assenza dai tornei, il tennista altoatesino non sta certamente rimanendo con le mani in mano. Gli allenamenti su terra battuta continuano a ritmo serrato, in vista del suo ritorno in campo previsto tra 40 giorni.La scelta di alternare la preparazione tennistica con attività diverse come lo sci e ora il ciclismo sembra essere parte di un piano ben preciso per mantenere la forma fisica generale senza sovraccaricare le articolazioni con il solo tennis.

    New activity unlocked ‍♂️✅️
    Forza
    Via Giulio Ciccione IG https://t.co/z1znyeDBaH pic.twitter.com/BEsnvZd9lX
    — Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) March 29, 2025

    Queste attività alternative non solo contribuiscono al benessere fisico di Sinner, ma rappresentano anche un’importante valvola di sfogo mentale, permettendogli di staccare la mente dalla pressione del tennis professionistico e tornare in campo con rinnovata energia e motivazione.Il ciclismo, in particolare, è uno sport che molti tennisti scelgono come complementare, grazie ai benefici che offre in termini di resistenza cardiovascolare senza l’impatto traumatico tipico della corsa.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic e Dimitrov fanno la cronaca: la semifinale più “esperta” di un Masters 1000

    Novak Djokovic classe 1987 e Grigor Dimitrov clase 1991 – Foto getty

    Quando Novak Djokovic (37 anni) e Grigor Dimitrov (33 anni) scenderanno in campo questo pomeriggio all’Hard Rock Stadium per la prima semifinale maschile del Miami Open 2025, entreranno negli annali del tennis.Sommando l’età dei due contendenti, assisteremo alla semifinale di Masters 1000 più “anziana” da quando questa categoria di tornei è stata istituita nel 1990. Una semifinale che segna un primato indipendentemente da chi avanzerà alla finale di domenica.
    Il serbo, detentore di numerosi record nel circuito ATP, domina nettamente il confronto diretto con 12 vittorie a 1 nei precedenti incontri con il bulgaro. Nonostante questo dato possa suggerire un esito scontato, la partita si preannuncia comunque come un capitolo significativo nei registri dei tornei Masters 1000.
    Solo uno dei due veterani avrà l’opportunità di giocarsi il titolo nella finale di domenica, ma entrambi possono già celebrare questo traguardo importante che dimostra come l’esperienza e la longevità stiano diventando fattori sempre più rilevanti nel tennis contemporaneo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Moutet si cancella da Bucarest, “Non mi sento mentalmente pronto dopo l’incidente di Miami”

    Corentin Moutet discute nel corso del match vs. Tabilo

    Corentin Moutet ha deciso di cancellarsi dal torneo ATP 250 di Bucarest, previsto per la prossima settimana, poiché ancora afflitto da quanto accaduto a Miami. Il francese è stato protagonista di uno scontro con il pubblico e quindi con il supervisor del torneo della Florida poiché si riteneva danneggiato da continui insulti e provocazioni ricevuti da una fetta di spettatori, tutto questo nel corso del match contro il cileno Tabilo.
    “Sfortunatamente ho deciso di cancellarmi dal torneo di Bucarest. Non mi sento mentalmente pronto dopo l’incidente di Miami. Grazie per la vostra comprensione, e non vedo l’ora di tornare ancora più forte”, si legge nel messaggio diffuso dal francese via social.

    Unfortunately, I have decided to withdraw from the Bucharest tournamentI don’t feel ready mentally yet after Miami incident.Thank you for your understanding, and I look forward to coming back stronger
    — Corentin Moutet (@moutet99) March 27, 2025

    Questo l’episodio di Miami che Corentin chiama “incidente”: sul punteggio di 5-3 40-30 nel secondo set, Moutet ha avuto un acceso scambio con alcuni spettatori, uno in particolare, rifiutandosi di continuare il gioco. Nonostante l’invito del giudice di sedia a riprendere, Moutet ha risposto con una parolaccia subendo un punto di penalità. La discussione è andata avanti e Moutet è stato quindi sanzionato con un un game di penalità.
    “Ho avuto contro il pubblico fin dai primi punti. Hanno fatto di proposito rumore quando ero al servizio tra la prima e la seconda palla, ho sentito fischi e insulti, mi hanno provocato di continuo. Chi ha visto la partita può confermare che non ho mai reagito per un’ora e mezza, ma più il match andava avanti più l’atmosfera diventava aggressiva” ha poi raccontato sui social Moutet.

    Drama in Miami #MiamiOpen pic.twitter.com/AhXu2E3kGY
    — Tennis TV (@TennisTV) March 21, 2025
    “Dopo due ore di gioco, senza alcun intervento dell’arbitro per placare il pubblico, ho reagito alzando le braccia tre volte per incitare gli spettatori a fare ancora più baccano. Allora uno spettatore mi ha fatto il dito medio e ho ritenuto che ciò superasse i limiti di quello che un atleta deve accettare durante una partita. Per questo ho chiesto all’arbitro di far uscire quella persona prima di riprendere a giocare. L’arbitro invece mi ha ordinato di riprendere il gioco rifiutandosi di intervenire. Ho allora chiesto di parlare con il supervisor e ho detto al giudice di sedia che non avrei ripreso finché quella persona fosse rimasta tra i pubblico. Il risultato? Ha deciso di penalizzarmi e di farmi perdere il set”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Analisi dei dati tattici nel tennis moderno

    Analisi dei dati tattici nel tennis moderno

    L’analisi dei dati ha trasformato il tennis moderno, influenzando le decisioni tattiche dei giocatori e le tendenze nel settore. L’importanza crescente delle statistiche avanzate è evidente sia per i professionisti del tennis che per gli appassionati.
    Negli ultimi anni, l’analisi statistica è diventata fondamentale nella preparazione e nelle strategie di gioco nel tennis. La capacità di raccogliere e interpretare dati dettagliati sui colpi e le performance ha cambiato il modo in cui i giocatori affrontano le partite. Questa evoluzione è essenziale non solo per i professionisti, ma anche per chi segue il tennis con passione, offrendo una comprensione più profonda del gioco. Inoltre, l’analisi dei dati ha un impatto significativo sulle scommesse sportive tennis attuali, fornendo agli appassionati una base solida per fare previsioni informate.
    L’evoluzione dell’analisi statistica nel tennisLa tecnologia ha permesso una raccolta dati più precisa che mai. Le telecamere ad alta velocità e i software di analisi forniscono informazioni dettagliate su ogni aspetto del gioco. Questa evoluzione ha reso possibile un’analisi approfondita dei colpi e delle strategie, offrendo ai giocatori un vantaggio competitivo significativo. I dati raccolti possono variare dai pattern di servizio alla posizione in campo durante gli scambi.
    Questa capacità di analizzare dettagliatamente il gioco ha avuto un impatto significativo su come i giocatori si preparano per le partite. Le informazioni derivanti dalle statistiche avanzate sono utilizzate per sviluppare strategie personalizzate per ogni avversario. L’obiettivo è massimizzare i punti di forza e mitigare le debolezze, ottimizzando così la performance complessiva sul campo.Oltre a migliorare la preparazione dei giocatori, l’analisi statistica fornisce anche una visione d’insieme delle tendenze nel tennis professionistico. Questi dati offrono spunti utili sia per i team tecnici sia per gli appassionati che seguono da vicino il circuito.
    Impatto delle statistiche avanzate sulle decisioni tatticheI dati raccolti durante le partite sono utilizzati per prendere decisioni tattiche in tempo reale. Ad esempio, i coach possono adattare le strategie basate sulle statistiche sui punti deboli dell’avversario. Questo approccio basato sui dati consente ai giocatori di essere più reattivi e adattabili durante una partita.
    Le statistiche avanzate aiutano a identificare le tendenze nei comportamenti degli avversari, come la frequenza dei colpi vincenti o la posizione preferita in campo. Conoscere queste informazioni permette ai giocatori di anticipare le mosse dell’avversario e pianificare contromosse efficaci.
    Inoltre, l’utilizzo dei dati nelle decisioni tattiche non si limita al singolo incontro. I giocatori possono lavorare con i loro team per migliorare aree specifiche del loro gioco tra una competizione e l’altra. Questa attenzione al dettaglio è cruciale per mantenere un alto livello competitivo nel circuito professionistico.
    L’influenza dei dati sulle tendenze attuali nel settoreÈ evidente che l’analisi dei dati gioca un ruolo importante nelle decisioni degli appassionati informati. Le statistiche forniscono una base solida su cui basare previsioni informate sugli esiti delle partite.
    I trend emergenti nel settore riflettono questa crescente dipendenza dai dati per fare scelte strategiche più consapevoli. Gli appassionati possono sfruttare le analisi dettagliate per valutare meglio le probabilità di successo di un giocatore o di una squadra durante un torneo.
    L’importanza crescente dei dati nel settore rispecchia una tendenza più ampia verso decisioni informate in vari campi sportivi. In questo contesto, il ruolo delle statistiche avanzate continua ad espandersi, influenzando non solo le scelte degli appassionati ma anche la percezione generale del gioco stesso. LEGGI TUTTO

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    Il dramma di Rybakina e Vukov: Ivanisevic svela i retroscena di una relazione tossica

    Goran Ivanisevic con Elena Rybakina

    Continuano a riecheggiare le polemiche che coinvolgono Elena Rybakina e la sua relazione tossica con Stefano Vukov, l’ex allenatore da cui non riesce a staccarsi completamente. All’inizio dell’anno, la kazaka aveva ingaggiato Goran Ivanisevic in quello che sembrava essere l’inizio della fine della sua dipendenza emotiva e professionale da Vukov, ma tutto è rapidamente precipitato. Ora il tecnico croato spiega come ha vissuto questa situazione.
    Il caso di Elena Rybakina preoccupa profondamente il mondo del tennis, e un senso di impotenza si è diffuso tra tutti i soggetti coinvolti in questo sport, vedendo come la kazaka non riesca a chiudere questo oscuro e inquietante capitolo con Stefano Vukov. Sebbene la WTA sia intervenuta d’ufficio per sanzionare l’allenatore per il suo abuso psicologico nei confronti della giocatrice, continuano ad emergere prove che i due mantengono una relazione che potrebbe andare oltre il professionale.
    Una dipendenza emotiva assoluta che sta minando il rendimento e l’evoluzione tennistica di una Rybakina la cui traiettoria negli ultimi tempi è fortemente condizionata. Di questo ha parlato Goran Ivanisevic in una conversazione con l’emittente Arena Sport, riportata da Talking Tennis, in cui racconta senza filtri ciò che ha vissuto nelle settimane in cui ha allenato la kazaka e perché ha deciso di interrompere quel legame, cosa che poco dopo ha fatto anche il suo preparatore fisico.
    “Prima di unirmi al suo team la consideravo già la migliore tennista del mondo. È impressionante quanto faccia sembrare tutto facile in campo, gioca in modo meraviglioso. Sfortunatamente, sono successe cose fuori dal campo che non potevo controllare”, ha spiegato Ivanisevic, che si è ritrovato ad allenare Rybakina in Australia mentre Stefano Vukov dormiva nella stessa stanza della giocatrice, nonostante fosse stato sanzionato dalla WTA per il suo comportamento con lei.
    Molti si chiedevano come Goran Ivanisevic avesse vissuto questa situazione rocambolesca, e lui fa luce con una sincera riflessione su Elena Rybakina: “Non volevo far parte di tutto ciò. La verità è che non voglio parlare troppo nei dettagli di quanto accaduto, ma posso dire che è una storia molto triste e strana. Mi sono reso conto che la cosa migliore che potevo fare era andarmene. Auguro a Elena il meglio nella sua carriera e nella sua vita”, ha spiegato il tecnico, che attualmente rimane senza un ruolo chiaro nel circuito, anche se si prevede che presto riceverà offerte di primo piano grazie alle sue esperienze con Cilic e, soprattutto, con Novak Djokovic.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO