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    Collins reagisce dopo essere stata espulsa da un torneo per aver infranto il protocollo

    Danielle Collins nella foto

    La tennista americana Danielle Collins è stata espulsa alcuni giorni fa da un torneo dopo aver infranto il protocollo in un evento di esibizione e ha reagito a ciò che è accaduto.

    “Mi scuso con le mie compagne di squadra e i fan del WTT per l’incomprensione che è stata causata dopo aver lasciato il resort. La regola che presumibilmente ho violato era stata istituita a metà torneo e non era una regola che già conoscevo prima di lasciare il resort. Non violerei mai intenzionalmente le regole per mettere a rischio le mie compagne di squadra.” LEGGI TUTTO

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    Troicki, che è risultato positivo al coronavirus a giugno, dice di aver contratto il virus a febbraio

    Viktor Troicki nella foto

    Viktor Troicki, uno dei tanti giocatori che ha preso il coronavirus dopo l’Adria Tour, ha dichiarato di aver preso il covid-19 quattro mesi prima, durante un viaggio in India.
    “Credo di aver preso il coronavirus a febbraio quando sono andato in India con mia moglie, anch’essa risultata positiva. Quella settimana ho passato un brutto momento e ho dovuto rinunciare al secondo turno del torneo con sensazioni che non avevo mai avuto in tutta la mia vita. Sono stato a letto per una settimana, ma fortunatamente le cose sono migliorate dopo”, ha confessato in una dichiarazione a ‘Sport Klub’.

    Troicki ha anche rivelato come si è sentito questa volta. “Ho perso l’olfatto e il gusto. Anche mia moglie non si sentiva bene. Ed era incinta, quindi aveva sintomi molto peggiori dei miei”. LEGGI TUTTO

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    Thiem difende Djokovic: “Sono stati molto ingiusti con lui”.

    Il tennista austriaco Dominic Thiem è uscito ancora una volta in difesa di Novak Djokovic per tutto quello che è successo all’Adria Tour, un torneo dove la distanza sociale è stata un miraggio.
    “Sono stati tutti molto ingiusti nei suoi confronti (Djokovic). Ha organizzato un torneo per una buona causa e non ha obbligato nessuno ad andare al torneo. Né per giocare, né per interagire con gli spettatori”, sottolinea.

    Dominic Thiem fa ancora il “mea culpa” per quello che è successo:
    “Ovviamente abbiamo fatto tutti un errore e ci dispiace per quello che è successo, ma per fortuna tutti i giocatori sono ora in salute. Era impossibile mantenere la distanza sociale quando abbiamo visto la felicità dei bambini che venivano incontro a noi, ma è ovvio che abbiamo commesso un errore”. LEGGI TUTTO

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    Quarti di finale Racchetta d’Oro Open ad inviti al Royal Club Torino

    Edoardo Eremin nella foto

    La sorpresa dei quarti di finale nell’Open ad inviti della Racchetta d’Oro 2020, che sta riscuotendo un gran successo tra gli appassionati e gli addetti ai lavori presenti sui campi del Royal Club Torino, è arrivata ieri in chiusura di programma, interrotto a causa di un acquazzone nelle fasi iniziali della seconda tornata di incontri.
    Porta il nome di Edoardo Eremin, acquese di origine russa classe 1993 già numero 292 del ranking mondiale (2016), oggi sceso attorno alla piazza numero 1500 a causa dei diversi infortuni che ne hanno cadenzato le ultime due stagioni, sintetizzati nell’ultima operazione al ginocchio subita e, fortunatamente, pare superata. Gran fisico e gran potenziale dalla propria parte, note non da poco messe a servizio di un talento indiscusso che ieri sera il piemontese ha messo in mostra nelle fasi calde del match tie-break contro la prima testa di serie, Andrea Vavassori, attuale numero 303 ATP. Primo set vinto senza apparenti difficoltà dal torinese, peraltro meno efficace rispetto al giorno d’esordio e più “corto” con le traiettorie, con lo score di 6-2. Il campo rallentato dalla pioggia e le palle ad un certo punto analogamente appesantite hanno in qualche modo mutato lo scenario di gara, con Eremin che ha patito meno le nuove condizioni e fatto della potenza la virtù da mettere sul terreno di gioco. Pareggiati i conti con il 6-3 parziale tutto è stato deciso al match tiebreak che ha regalato da ambo le parti momenti di gran gioco e passaggi a vuoto. Eremin avanti 3-1, poi 7-4. Bravo Vavassori a rimanere nel match (7-6 per il rivale). Gran demi-volèe di Eremin per l’8-6 e primo match point in suo favore sul 9-8, poco dopo. Svanito con doppio fallo. Dal 9-9 gli ultimi due punti sono però stati dell’acquese, con altrettante soluzioni di talento cristallino, ovvero voleè vincente giocata su un ottimo passante di Vavassori e a sua volta passante lungolinea per la vittoria: “Riesco ancora a fare certe cose – ha detto al termine il vincitore – e ne sono felice. Dopo tanto soffrire ora cerco un po’ di continuità e spero proprio che alla ripresa possa arrivare. Mi sto allenando bene e sto ritrovando la forma. Partire e poi fermarsi per gli infortuni è stato molto brutto nelle ultime stagioni”. Oggi troverà sulla sua strada il 19enne sanremese Matteo Arnaldi che ha dato un saggio di solidità e consistenza agonistica contro il torinese Luca Tomasetto. Vinto il primo set 6-3 Arnaldi si è portato avanti 3-1 anche nel secondo ma ha subito la parziale rimonta di Tomasetto, solo a tratti efficace con i colpi di ottima fattura di cui dispone. Recuperato il break, Tomasetto lo ha nuovamente perso ed ha concesso al giovane avversario di replicare lo score di apertura (6-3 6-3).

    Nell’altra semifinale oggi si affronteranno invece il numero 2 del lotto, Andrea Pellegrino, numero 341 ATP, e Federico Maccari. Il primo ha piegato con un doppio 6-4 il solido Simone Roncalli, recuperando nel secondo set uno svantaggio di 2-4 e mulinando con grande veemenza il diritto nelle fasi calde dell’incontro. Il secondo ha replicato l’ottima prova di primo turno contro Lavagno sconfiggendo 6-4 6-1 Andrea Guerrieri, meglio classificato di lui: “Ho giocato decisamente bene – ha detto al termine il toscano – servendo molti ace e grandi percentuali di prime palle. Nei confronti diretti ero in svantaggio e ho sovvertito il pronostico. Anche la fiducia aumenta al termine di prestazioni come questa”. Si parte oggi alle 17 con Eremin – Arnaldi e si prosegue sul centrale con Maccari – Pellegrino. LEGGI TUTTO

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    Gonzalo Lama attacca Djokovic, Nadal e Federer: “ Mi sembra ingiusto che siamo comandati da loro”

    “Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic non sono degli idoli», questo il pensiero di Gonzalo Lama, attuale numero 909 della classifica Atp e giunto fino alla 160esima posizione nel giugno del 2016.
    Secondo il 27enne cileno i tre mostri sacri del tennis guardano soltanto ai loro interessi: «Non hanno mai fatto nulla per garantire maggiori incassi ai giocatori più in basso. Sono eroi dello sport, ma oltre a questo non ci vedo nulla. Non conoscono la realtà del tennis, che è ciò in cui noi viviamo. Un numero 400 al mondo non può giocare senza supporto e questo non è giusto».

    Lama vorrebbe pertanto che alla testa del consiglio dei giocatori non ci siano soltanto loro… «Mi sembra ingiusto che siamo comandati da loro, non sanno cosa sia il vero tennis. Non capiscono cosa devono sopportare gli altri. Vivono nella loro bolla». LEGGI TUTTO

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    Dominic Thiem: “E’ ora che il circuito torni alla normalità”. Si agli Us Open

    Dominic Thiem nella foto

    Il tennista austriaco Dominic Thiem è stato pesantemente criticato per non essere stato ricettivo ad aiutare i tennisti in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus e dice di non aver cambiato idea.
    “Quello che ho detto è che ci sono colleghi nel circuito future che non sono professionisti a livello di condotta e non credo che queste persone meritino alcun tipo di supporto, ma naturalmente ce ne sono altri che lo meritano. Non cambierò mai idea su questo.”

    Dominic Thiem ribadisce inoltre che giocherà gli US Open, dopo che l’organizzazione del Grande Slam ha già dato assicurazione che l’evento si terrà anche dopo che l’ATP di Washington è stato cancellato nelle ultime ore:
    “Se si giocherà l’US Open 2020, sarò’ al via”. È ora che il circuito torni alla normalità. Il tennis deve adattarsi a questa situazione estrema e tornare progressivamente alla normalità”. LEGGI TUTTO

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    Tiley: “Ho parlato con molti tennisti che non pensano che si giocherà nel 2020”

    Il presidente di Tennis Australia Craig Tiley ha rilasciato un’intervista a The Age dove ha parlato del futuro del tennis nel post-pandemia e degli Australian Open del 2021 che potrebbero essere a rischio.
    “Non mi è nemmeno passato per la mente di contemplarlo. Faremo tutto il possibile affinché il torneo possa essere giocato in quel momento e dove dovrebbe essere giocato. Non c’è possibilità di giocare fuori dal Melbourne Park. Non solo perché si tratta di una questione storica, ma anche perché c’è una maggiore sicurezza intorno ai tennisti”.

    Tiley è già concentrato sul 2021 e rivela un pensiero per la prossima stagione:
    “Ho avuto l’opportunità di parlare con molti tennisti a livello mondiale e tutti mi dicono che stanno già pensando alla stagione 2021. Pensano che ci sia la possibilità di non poter più competere nel 2020 e nutrono le loro speranze nel nostro evento”. LEGGI TUTTO

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    Mikael Ymer all’ATP: “Non importa da dove vieni, ma l’impegno che ci metti”

    Mikael Ymer

    Il 21enne svedese Mikael Ymer ha rilasciato un’interessante intervista al sito ufficiale dell’ATP, in cui racconta il suo approccio al tennis e alla vita. Nonostante la giovane età, Mikael sembra un ragazzo assai maturo e con obiettivi che vanno ben oltre i successi sportivi.
    “Gioco per me stesso, ma anche per la mia famiglia, il mio paese e, perché no, anche per la prossima generazione di ragazzi. E’ qualcosa a cui penso molto spesso. Non mi riferisco solo ai prossimi giovani tennisti svedesi, sarei molto felice di diventare una ispirazione per tutti i giovani del mio paese, essere un esempio di come lottare e avere un sogno, dando tutto per raggiungerlo. Vorrei poter spingere a credere in se stessi e che non importa da dove vieni o quale sia il tuo background o le possibilità economiche. Devi prenderti un rischio e darci dentro per raggiungerlo”.
    La famiglia Ymer è originaria dell’Etiopia. Il padre Wondwosen ha un passato da calciatore e lavora in un’impresa di lattici, mentre la madre Kelem è dottoressa. Vivono a Stoccolma, ben integrati nella capitale svedese. Il padre aveva iniziato i due figli al calcio, ma ben presto il tennis prese il sopravvento, soprattutto grazie al fratello Elias, più grande di Mikael (best ranking a ridosso della top100 ATP un paio d’anni fa); incuriosito dallo sport della racchetta – in un’epoca di crisi nerissima per il tennis scandinavo dopo i fasti degli anni 70-00 – Mikel ha seguito le orme del fratello, scoprendo di aver un certo talento e iniziando il percorso verso il tennis Pro.

    “Credo che il tennista abbia una mentalità che lo spinge a pensare a se stesso, e non solo per il fatto che il tennis sia uno sport individuale. Ma la cosa più importante, e che non dimentico mai, è restare un bravo ragazzo. Per me è fondamentale comportarmi bene ed avere buoni rapporti con tutti” racconta Mikael.
    Per il 21enne, Stefan Edberg resta la principale fonte di ispirazione: “Il modo in cui ha condotto la sua carriera e l’umiltà con cui si è sempre presentato a tutti lo rendono ai miei occhi una vera leggenda ed esempio. Lui tratta tutti allo stesso modo, ed è sempre estremamente cordiale e gentile, non solo con me ma anche con tutta la mia famiglia. E’ una persona straordinaria”.
    Ymer è uno dei giovani maggiormente cresciuti nel 2019, entrando nei migliori 70 giocatori del ranking, ma crede di aver ancora moltissimo da imparare: “Ho solo 21 anni, non posso pensare di conoscere già tutto quel che serve, soprattutto come persona. Ci sono molte cose su cui sto lavorando quando non sono in campo e sto cercando di capire che tipo di persona voglio diventare. Sto vivendo molte esperienze, ma la mia speranza è quella di arrivare un giorno ad appendere la racchetta al chiodo ed essere ricordato non solo come un ragazzo che aveva talento per colpire una pallina gialla… Come arrivarci? Non sono ancora sicuro del percorso, ci vorrà del tempo, ma la cosa principale è arrivare ad essere una persona che possa esser presa ad esempio”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO