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    “L’Australian Open è il Mio Grande Obiettivo”: Alcaraz svela i piani per il 2025

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz, fresco di vittoria nell’esibizione al Madison Square Garden contro Ben Shelton, ha rivelato il suo principale obiettivo per la stagione 2025: conquistare l’Australian Open, l’unico Slam che ancora manca nel suo palmarès.“L’unico Grande Slam che mi manca è l’Australian Open, quindi andrò a prenderlo,” ha dichiarato sorridendo il campione spagnolo. “Spero di riuscirci nel 2025. È un obiettivo enorme e molto importante per me, anche se avvicinarsi a uno Slam è sempre complicato, ci sono molti grandi giocatori che lavorano e si preparano per conquistarlo.”
    Durante l’esibizione a New York, Alcaraz ha confermato la sua capacità di intrattenere il pubblico: “Cerco di far divertire la gente quando guarda il tennis. Do sempre il meglio di me, mi piace giocare punti belli e spettacolari. Con Ben [Shelton] è ancora più facile, per il suo stile di gioco e le sue vibrazioni positive.”
    Il 2025 si presenta come un anno di grandi sfide per Alcaraz, che dovrà confrontarsi con l’ascesa di Jannik Sinner, ormai diventato il suo principale rivale generazionale. Partendo da una posizione più bassa nel ranking, lo spagnolo è più motivato che mai a collezionare nuovi titoli e scrivere il suo nome nella storia del tennis.Particolare significativo: Alcaraz ha scelto di non partecipare ad alcun torneo prima dell’Australian Open, puntando tutto sulla preparazione per il primo Slam dell’anno, a conferma della sua determinazione nel perseguire questo obiettivo specifico.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il bel tributo di Cilic a Del Potro

    Cilic e Del Potro in una foto d’archivio

    Il mondo della racchetta, non solo in Argentina, si è stretto attorno a Juan Martin Del Potro, “gigante” gentile e sfortunato, costretto a passare intere annate ai box per riprendersi da ogni tipo di infortunio e anche terminare la propria carriera in modo assai prematuro per colpa di un ginocchio gravemente lesionato. Il primo dicembre a Buenos Aires ha giocato l’ultima partita con l’amico Novak Djokovic, che è andato dalla Serbia fino in Argentina per accompagnare la simbolica ultima uscita dal campo del rivale, con il quale negli anni ha combattuto grandi battaglie agonistiche ma anche stretto una sincera amicizia.
    Arriva via social un bel tributo anche di Marin Cilic, che su X saluta DelPo con parole toccanti. “Caro Juan Martín, tanti addii quest’anno e, sebbene siano agrodolci per noi appassionati di tennis, sono anche una celebrazione di tutto ciò che hai raggiunto. Sono molto felice che tu abbia avuto l’addio che meriti, a casa, con accanto Novak, che ha dimostrato la sua grandezza onorando e celebrando questo momento con te, è una testimonianza dell’ammirazione e del rispetto che hai guadagnato sia dai tuoi colleghi che dai tuoi fan. Congratulazioni per tutti i tuoi incredibili risultati, per aver realizzato i tuoi sogni. e per aver ispirato così tante persone con la tua carriera Anche se non possiamo fare a meno di chiederci cosa sarebbe potuto succedere se la fortuna (e la salute) fossero state più gentili con te, la tua eredità si pone come uno dei grandi. Ti auguro il meglio per il tuo futuro, te lo meriti davvero”.

    Dear Juan Martin,So many farewells this year, and while they are bittersweet for us tennis enthusiasts, they are also a celebration of all that you guys have achieved.I’m truly happy that you had the farewell you deserve, at home, alongside @DjokerNole, who showed…1/3
    — Marin Cilic (@cilic_marin) December 4, 2024

    I due sono davvero coetanei, nati a soli 5 giorni di distanza nel 1988, e hanno condiviso moltissimi passi insieme nel mondo del tennis, costruendo negli anni un bel rapporto di stima e condivisione.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic lancia la sfida per il 2025: “Pronto a competere con i giovani”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, Novak Djokovic ha fatto il punto sulla sua stagione 2024 e lanciato un chiaro messaggio per il 2025. Il serbo, attualmente numero 7 del mondo, nonostante la conquista dell’oro olimpico a Parigi, ammette che è stata una stagione con alti e bassi.Il messaggio di Djokovic è chiaro: nonostante una stagione 2024 non all’altezza dei suoi standard, non ha alcuna intenzione di farsi da parte e promette di essere un protagonista ancora più presente nel circuito 2025.
    Il Bilancio del 2024“Quest’anno ho giocato poco, al di là della medaglia olimpica e della finale di Wimbledon. È stata probabilmente la mia stagione meno prolifica degli ultimi dieci anni,” ha confessato il vincitore di 24 Slam. “Ho avuto molti alti e bassi e problemi da risolvere, anche a livello personale. Tuttavia, sento di poter ancora giocare ad alto livello.”
    La Nuova GenerazioneDjokovic riconosce l’ascesa dei giovani talenti: “È un dato di fatto che Sinner e Alcaraz si sono affermati come i due migliori giocatori al mondo, senza dimenticare Zverev. Saranno tutti candidati principali per vincere i prossimi Slam e molti altri tornei.”
    Le Ambizioni per il 2025“Sono pronto a tornare a competere, sia fisicamente che mentalmente,” ha dichiarato il campione serbo. “Ho la sensazione di poter ancora sfidare questi ragazzi, tutta la mia esperienza può essere molto utile. Il prossimo anno giocherò più tornei, anche se gli Slam rimarranno la mia priorità.”
    La Sfida Continua“Voglio continuare a scrivere la storia di questo sport,” ha concluso Djokovic, lanciando un avvertimento alla nuova generazione: “Sinner e Alcaraz sono avvisati: se vogliono prendere definitivamente il potere, dovranno confrontarsi ancora e ancora con l’ultimo membro del Big3.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner e Berrettini Show ai SuperTennis Awards: Tra risate, ricordi e amicizia. Sinner “Ho di Meglio da Fare” – l’azzurro dice No a Sanremo. Binaghi ai SuperTennis Awards: “Dal Sogno alla Realtà”

    Sinner e Berrettini Show ai SuperTennis Awards

    Una serata di festa, risate e condivisione ha visto protagonisti Jannik Sinner e Matteo Berrettini ai SuperTennis Awards, con un’intervista doppia condotta da Piero Chiambretti che ha rivelato il lato più umano dei due campioni italiani.In occasione dei SuperTennis Awards di Milano, Jannik Sinner ha confermato che non parteciperà al Festival di Sanremo, declinando per il secondo anno consecutivo l’invito al palco dell’Ariston. “Non penso di andarci. Ho cose migliori da fare,” ha dichiarato il numero uno del tennis mondiale durante l’intervista con Chiambretti.La decisione di Sinner di non partecipare a Sanremo riflette la sua dedizione totale al tennis e la volontà di mantenere il focus sugli obiettivi sportivi, confermando ancora una volta la sua maturità e professionalità.
    Percorsi Diversi, Stessa PassioneI due tennisti hanno raccontato i loro inizi nel tennis, arrivato dopo altre esperienze sportive. Berrettini ha rivelato di dover ringraziare “Jacopo tutti i giorni per avermi convinto a scegliere il tennis e non le arti marziali”, mentre Sinner ha ricordato i suoi successi nello sci, inclusa la vittoria del Trofeo Topolino come Alberto Tomba.
    Federer come ModelloEntrambi hanno citato Roger Federer come fonte d’ispirazione. “È un campione, elegantissimo, fa sembrare tutto facile e fuori dal campo ha fatto sempre belle cose,” ha detto Sinner, con Berrettini che ha anche ricordato il suo primo incontro con lo svizzero a Wimbledon: “Ho fatto cinque game in tre set.”
    La Paura e il SuccessoSul tema della paura di perdere, i due hanno mostrato approcci diversi. “Prima della partita ho dei dubbi, ma non paura,” ha confessato Sinner. Berrettini invece ha ammesso: “Al contrario di Jannik mi capita di perdere, ma ho sempre avuto la sensazione che senza la paura io non riesca a performare bene.”
    Il 2024 dei RecordL’anno ha portato Sinner al numero 1 del mondo, un traguardo che lui stesso definisce “diverso dal vincere uno Slam. Quando sono diventato numero 1, McEnroe e Federer mi hanno fatto i complimenti, è stata una bellissima emozione.” Insieme hanno contribuito alla seconda Coppa Davis consecutiva dell’Italia, un successo che ha visto Berrettini protagonista anche fuori dal campo.
    Lo Sguardo al FuturoLa serata si è chiusa con riflessioni sul futuro. Sinner ha sottolineato l’importanza di mantenere un approccio giocoso: “Ogni partita che faccio cerco di divertirmi. Più andiamo avanti più abbiamo dubbi e ci dimentichiamo che il tennis è solo un gioco.” Berrettini, con la sua solita ironia, ha concluso: “Non so dove mi vedrò fra trent’anni – magari sarò qui a presentare.”
    In una serata di celebrazione ai SuperTennis Awards di Milano, il presidente della FITP Angelo Binaghi ha tracciato il bilancio di un 2024 storico per il tennis italiano, delineando al contempo gli ambiziosi obiettivi futuri.
    Un Anno di Trionfi“Vale la pena lavorare, allenarsi, sudare, combattere e qualche volta perdere anche solo per vivere una piccola parte delle gioie che ci avete dato,” ha dichiarato Binaghi, riferendosi ai successi ottenuti nel 2024, tra cui le ATP Finals, la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup.
    Il Tennis Sfida il CalcioSecondo i dati del Boston Consulting Group, il tennis si sta avvicinando al calcio in termini di seguito popolare. “Loro hanno circa sei appassionati o praticanti per ogni cinque dei nostri. Non siamo molto lontani, e abbiamo grandi campioni che loro non hanno,” ha sottolineato Binaghi.
    Gli Obiettivi per il FuturoIl presidente ha identificato due priorità chiave:– Portare tennis e padel in tutte le scuole elementari e medie d’Italia– Garantire la visione del tennis in chiaro per tutti gli italiani
    L’Importanza della Visibilità“Quando le partite sono trasmesse in chiaro, il pubblico quintuplica,” ha evidenziato Binaghi, sottolineando come i campioni italiani non siano “figli di miliardari” e l’importanza di mantenere il tennis accessibile a tutti.
    I Premiati della SerataLa serata ha visto numerosi riconoscimenti, tra cui:– Jannik Sinner come miglior giocatore– Jasmine Paolini come miglior giocatrice– Matteo Berrettini con il Premio Fenice– Luca Nardi come miglior giovane– Flavio Cobolli come Most Improved Player
    Un momento toccante è stato il ricordo di Lea Pericoli, definita “la vera prima tifosa” del tennis italiano, scomparsa nell’ultimo anno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La Lettera di Del Potro a Djokovic: “Sei il più grande, non solo nel tennis”

    Juan Martin Del Potro con Novak Djokovic nella foto – foto getty images

    Tre giorni dopo l’emozionante partita d’addio organizzata a Buenos Aires con Novak Djokovic, Juan Martin Del Potro ha voluto ringraziare pubblicamente il campione serbo con una toccante lettera condivisa sui social media.Queste parole riflettono non solo la gratitudine di Del Potro, ma anche il profondo legame umano che si è creato tra i due campioni, andando ben oltre il semplice rapporto professionale nel mondo del tennis.
    “Caro Nole,non ho abbastanza parole per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me da quel giorno a cena a Miami, quando hai accettato questa grande follia di partecipare al mio addio in Argentina, nonostante la tua stagione molto complicata. Da quel momento fino al giorno in cui hai lasciato il mio paese, hai dimostrato una generosità che non dimenticherò mai.Sono eternamente grato a te, Charly, Mark e a tutto il tuo team per essere stati disponibili in ogni minimo dettaglio, per ogni necessità. Hai capito la situazione in cui mi trovavo e sei stato il miglior partner, dentro e fuori dal campo, per realizzare un addio che non avrei immaginato nemmeno nei miei sogni più sfrenati.La tua presenza non ha solo reso questo evento indimenticabile per me e la mia famiglia, ma ha trasceso il tennis. Un intero paese ha potuto apprezzarti ed entusiasmarsi per te, ed è chiaro che non sei solo il più grande della storia nello sport, ma anche nella vita.L’Argentina ti ama e ti saremo eternamente grati per lo spettacolo, la generosità e la dedizione che hai mostrato per rendere questa giornata perfetta. Sento che da tutto questo è nato qualcosa di molto speciale: un’amicizia sincera che durerà per sempre.Ti voglio molto bene, amico mio. Grazie mille e a presto.”

    Querido Nole,
    No me alcanzan las palabras para agradecerte todo lo que hiciste por mí desde aquel día en la cena en Miami, cuando aceptaste esta gran locura de formar parte de mi despedida en Argentina, a pesar de tu temporada tan complicada. Desde ese momento hasta el día que… pic.twitter.com/wXWEUSs1rd
    — Juan M. del Potro (@delpotrojuan) December 4, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sabato 7 dicembre a Torino la finale di serie A1 femminile. Il match tra Ct Palermo e AT Verona sarà visibile live su Supertennis a partire dalle ore 11

    Anastasia Abbagnato nella foto

    Sabato 7 dicembre sul veloce indoor del Circolo della Stampa Sporting Torino il Ct Palermo darà l’assalto a quel tricolore di serie A1 sfuggito alle ragazze lo scorso anno nella gara contro Canottieri Casale e ai maschi nel 2022 nel confronto con i senesi del Tc Sinalunga.
    Costituisce certamente un motivo d’orgoglio per il club di viale del Fante portare anche quest’anno una propria squadra in Piemonte. La sfida tra Ct Palermo e AT Verona Falconeri sarà trasmessa in diretta su Supertennis a partire dalle ore 11 quando a sfidarsi saranno le giocatrici numero 3. Subito dopo sarà la volta del confronto tra le numero 2 e per finire con i singolari quello tra le numero 1, nel caso del Ct Palermo con la presenza della top 150 Wta ovvero la spagnola Marina Bassols Ribera. Insieme alla 24enne tennista iberica saranno a Torino le tre atlete del vivaio Giorgia Pedone, Anastasia Abbagnato e Virginia Ferrara oltre all’aostana Martina Caregaro.
    Giovedì 5 dicembre intorno alle ore 18 avrà luogo il primo allenamento sui campi torinesi teatro della finale. Venerdì invece ci sarà la seduta di rifinitura durante la quale i due capitani Alessandro Chimirri e Davide Freni sceglieranno la formazione da opporre alle scaligere.A seguire la squadra a Torino anche il presidente Giorgio Lo Cascio e i deputati allo sport Marco Valentino e Piero Cammarata.
    Giorgio Lo Cascio presidente Ct Palermo“Siamo molto entusiasti di essere per il 2°anno consecutivo in finale con le ragazze le quali hanno disputato fino a questo momento un ottimo campionato. In tutte le giornate, tra fase a gironi e semifinale, sono sempre state schierate due ragazze del settore giovanile. Arriviamo a questa sfida contro Verona forti dell’esperienza della finale della passata stagione e con la consapevolezza di poter conquistare il tricolore che è il nostro obiettivo dichiarato da inizio stagione. Vincere lo scudetto di serie A1 sarebbe il coronamento di un altro anno ricco di successi, l’ultimo dei quali a settembre con la conquista del titolo italiano a squadre under 16 femminile. Queste vittorie, sia di squadra ma anche individuali, perché ci sono state anche quelle, gratificano il lavoro svolto in questi anni da parte della dirigenza e da parte dello staff tecnico”. LEGGI TUTTO

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    “Quella Pausa Infinita”: La madre di Tsitsipas sulla Finale Roland Garros 2021

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In una recente intervista a Mr Tennis, Yulia Salnikova, madre di Stefanos Tsitsipas, ha condiviso riflessioni interessanti sulla finale del Roland Garros 2021 e sulla figura di Novak Djokovic, rivelando dettagli e prospettive inedite.L’intervista offre uno sguardo più profondo sulla figura di Djokovic, mostrando come le sue origini difficili abbiano forgiato il carattere di un campione che ha dovuto lottare non solo in campo, ma anche contro le circostanze della vita per raggiungere i vertici del tennis mondiale.
    La Finale di Parigi e la “Pausa Infinita”Ricordando la finale persa dal figlio contro Djokovic, dove il serbo rimontò da 0-2, Salnikova si è soffermata su un momento chiave: “Quando Novak fece quella pausa per il bagno, che durò un tempo infinitamente lungo dal nostro punto di vista, stavamo tutti seduti ad aspettare. Anche se era tutto secondo le regole, quando tornò, sapevo che avrebbe vinto. Era tornato come una persona diversa. Come sia successo? Questa è una domanda per Novak. Fu un miracolo.”
    Un Campione “Self-Made”Nonostante quell’episodio, la madre di Tsitsipas ha espresso grande ammirazione per il percorso di Djokovic: “È entrato nel tennis quando Federer e Nadal erano al loro apice. Erano già i padri del tennis. Djokovic non aveva un nome, ma col tempo ha dimostrato che tutto è possibile. Chi lo criticava avrà bisogno di tempo per rivalutarlo.”
    L’Infanzia nei BunkerParticolarmente toccante la riflessione sulle diverse origini dei campioni: “Novak ha avuto un’infanzia molto difficile, da bambino doveva nascondersi nei rifugi antiaerei. Federer è cresciuto nella felice Svizzera. Sono dettagli che vanno considerati. Non ha mai dovuto rischiare qualcosa per ottenerne un’altra.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    “Ho imparato dalle difficoltà”: Sinner si racconta tra dolori e trionfi

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista a Esquire Australia prima della sua vittoria alle ATP Finals (poi vinte), Jannik Sinner ha aperto uno spaccato sulla sua straordinaria stagione 2024, caratterizzata da due titoli Slam e dalla conquista del numero uno mondiale, ma anche segnata da momenti di profonda difficoltà.Questa intervista rivela un Sinner maturo e consapevole, un campione che ha saputo trasformare le avversità in opportunità di crescita, raggiungendo il vertice del tennis mondiale attraverso un percorso di costante evoluzione tecnica e personale.
    Il Caso Doping: Notti Insonni e Paure“È stato un periodo durissimo, non potevo parlarne con nessuno. Non potevo sfogarmi né chiedere aiuto,” ha rivelato Sinner con sincerità disarmante. “Tutti quelli che mi conoscevano e mi vedevano giocare capivano che c’era qualcosa che non andava. Passavo notti in bianco, perché anche quando sei certo della tua innocenza, sai che queste situazioni sono complesse.”La fase più difficile è stata il ritorno in campo: “A Wimbledon ero inibito. E anche dopo, la mia sensazione con la gente era di paura. A Cincinnati, durante gli allenamenti, mi tormentavo pensando: ‘Come mi guardano? Cosa pensano realmente di me?’ È stato in quel momento che ho capito chi sono i miei veri amici.”
    La Crescita Tecnica e la Metafora dello Chef“Ho fatto enormi progressi quest’anno, sia mentalmente che fisicamente,” ha spiegato Sinner utilizzando una metafora che richiama le sue origini. “Sono figlio di uno chef e so bene che non si inizia a cucinare un piatto eccellente in pochi minuti. Bisogna studiare, comprendere, provare e riprovare, solo allora il risultato finale sarà all’altezza.”Sulla sua evoluzione tattica, Sinner ha raccontato: “Quando Simone Vagnozzi è entrato nel mio team, mi sommergeva di informazioni tattiche, sette o otto per partita. All’inizio ero perso. Mi suggeriva di usare lo slice, ma non sapevo come eseguirlo tecnicamente, visto che impugno la racchetta a due mani. Ci sono voluti molti cambiamenti, ma ora mi sento più sicuro.”
    L’Apprendimento dai Rivali“Il mio tennis è un mix tra solido e aggressivo. La difesa non è il mio forte, infatti cerco di evitarla,” ha ammesso Sinner. “Ho un gioco versatile, ma devo ancora migliorare a rete. Medvedev mi ha fatto crescere enormemente: non avevo mai fatto serve and volley, ma contro di lui ho dovuto impararlo per avere una chance di vittoria. Nel tennis si impara molto dal confronto con l’avversario. La vera domanda è: ‘Come entro nella testa del rivale?’”
    La Gestione Mentale e gli Obiettivi Futuri“Ho imparato ad accettarmi, a comprendermi meglio,” ha rivelato Sinner parlando del lavoro con il suo psicologo sportivo Riccardo Ceccarelli. “Prima perdevo partite perché sprecavo troppe energie, arrivavano i crampi, i fastidi. Quando ho iniziato ad ammettere i miei errori, ho fatto piccoli passi avanti.”Sul futuro, Sinner è lucido: “Il servizio nella finale degli US Open non è stato all’altezza. C’è ancora molto margine di miglioramento. Sono convinto che, per quanto ti alleni, puoi sempre avere una giornata storta. L’importante è saper variare i colpi, sentirsi sicuri a rete, lavorare sulla volée, sviluppare un feeling diverso con la palla.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO