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    Storie di tennis: la pallina che fermò Richard Wertheim

    “Non solo match e trofei: il tennis custodisce vicende poco note, talvolta curiose, talvolta tragiche, che hanno contribuito a renderlo lo sport che conosciamo oggi. Con la rubrica Storie di tennis andremo a riscoprire episodi, protagonisti e curiosità di un’epoca ormai lontana.”
    Il tennis è uno sport elegante, fatto di tecnica e di grandi campioni, ma la sua storia custodisce anche episodi drammatici che hanno segnato per sempre la memoria collettiva. Uno di questi riguarda Stefan Edberg, futuro numero 1 del mondo, e il tragico incidente che nel 1983 costò la vita a un giudice di linea, Richard Wertheim.
    L’incidente agli US Open Junior 1983Era il 10 settembre 1983, durante un match del torneo juniores degli US Open a Flushing Meadows. Stefan Edberg, allora diciassettenne promessa del tennis mondiale, servì una palla che finì fuori misura e colpì in pieno il giudice di linea Richard Wertheim (nato nel 1923), che stava arbitrando dalla sedia la linea centrale.La pallina arrivò diretta al basso ventre, provocando uno shock improvviso. Wertheim, sbilanciato dall’impatto, cadde all’indietro dalla sua sedia, battendo violentemente la testa sul cemento. Rimase immediatamente privo di conoscenza e fu trasportato d’urgenza al Flushing Hospital Medical Center.
    La morte e i problemi di salute pregressiWertheim, che aveva già una storia di malattie cardiovascolari (aveva sofferto un infarto e un ictus a soli 40 anni), non si riprese più. Dopo cinque giorni di coma, morì il 15 settembre 1983, lasciando sgomenti colleghi, spettatori e lo stesso Edberg, che ne rimase profondamente segnato.
    Le conseguenze legaliLa famiglia di Wertheim fece causa alla United States Tennis Association (USTA), chiedendo un risarcimento di 2,25 milioni di dollari. Una giuria assegnò inizialmente 165.000 dollari alla famiglia, ma la Corte Suprema di New York, sezione Appellate Division, ribaltò la decisione, sostenendo che l’impatto con la pallina non fosse la causa diretta della morte, data la preesistenza delle condizioni mediche.
    Cambiamenti nel tennisDopo la tragedia, la Federazione Internazionale di Tennis (ITF) introdusse modifiche regolamentari per aumentare la sicurezza: tra queste, la decisione di non far più sedere i giudici di linea durante gli scambi, riducendo così i rischi di incidenti simili.
    Il peso su Stefan EdbergPer Edberg fu un trauma enorme: nonostante nessuna colpa gli fosse attribuita, convivere con l’idea di essere stato l’involontario protagonista di una simile tragedia non fu semplice. Superato lo shock, continuò la sua carriera e divenne uno dei più grandi campioni di sempre: sei titoli del Grande Slam, due Coppe Davis e la vetta del ranking ATP. Tuttavia, quell’episodio rimase sempre una pagina nera (ovviamente involontaria) nella sua storia personale e sportiva.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Mouratoglou su Sinner: “Disposto a perdere oggi per vincere domani”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Patrick Mouratoglou, uno degli allenatori più influenti del tennis mondiale, è tornato a far parlare di sé commentando le recenti dichiarazioni di Jannik Sinner dopo la sconfitta in finale agli US Open contro Carlos Alcaraz. Il tecnico francese, che in passato ha lavorato con campionesse come Serena Williams, Naomi Osaka e con Holger Rune, ha analizzato su LinkedIn le parole del numero due del mondo.Dopo la finale di New York, Sinner era stato molto chiaro: per poter battere Alcaraz e restare al vertice dovrà aggiungere nuove soluzioni al suo tennis. Nella sfida decisiva contro lo spagnolo, infatti, l’altoatesino era apparso in difficoltà di fronte alle tante varianti offerte dal rivale.
    Mouratoglou ha sottolineato proprio questo punto:“Sinner è disposto a perdere oggi per vincere domani. È il segnale di un grande campione. Ha capito che non può affidarsi soltanto a ciò che già funziona: per battere Carlos serviranno più varietà, discese a rete, palle corte e cambi di ritmo. Ma allenarsi non basta: se non applichi queste cose in partita, non diventeranno mai automatiche. E in una finale Slam, tornerai sempre alle tue abitudini”, ha scritto il coach francese.
    Evoluzione senza rivoluzioneSecondo Mouratoglou, il percorso intrapreso da Sinner non sarà una trasformazione radicale:“Non sarà una rivoluzione. Con il suo team, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, sta lavorando su piccoli aggiustamenti – il servizio, l’equilibrio, la completezza – senza rinunciare alla propria identità di giocatore. Non diventerà un tennista completamente diverso, ma più ricco e imprevedibile”, ha aggiunto.
    Una questione di tempoIl tecnico ha poi ricordato che i cambiamenti richiedono pazienza:“Jannik stesso lo ha detto: ci vorrà tempo. È disposto a pagare il prezzo del progresso, anche perdendo qualche partita nell’immediato, per poter vincere i match più importanti in futuro. È una mentalità coraggiosa e quella giusta”.
    Per Mouratoglou, Sinner ha le qualità per continuare a vincere mentre lavora sulle nuove soluzioni, convinto che l’italiano troverà la chiave per arricchire il suo tennis e affrontare al meglio la rivalità con Carlos Alcaraz. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz: “Ho il miglior fisioterapista del mondo, grazie a lui ho potuto giocare”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz è tornato a sorridere dopo la vittoria contro Zizou Bergs agli ottavi di finale dell’ATP 500 di Tokyo. Il numero uno del mondo, che aveva destato preoccupazione per il problema alla caviglia sinistra accusato nel match di esordio contro Sebastián Báez, ha ringraziato in modo speciale il suo fisioterapista Juanjo Moreno, figura chiave nel percorso di recupero delle ultime 48 ore.
    “È stato duro, per me è stato molto importante avere la giornata di ieri per recuperare la caviglia il meglio possibile. L’ho detto in passato e lo ripeto adesso: ho il miglior fisio del mondo (ride). Mi fido di lui al 100% ed è fondamentale quando ti capita qualcosa del genere. La maniera in cui ha trattato il problema in queste ore è stata fenomenale, grazie a lui ho potuto giocare”, ha dichiarato lo spagnolo ai microfoni di Tennis TV.
    Il successo su Bergs (6-4, 6-3 in poco più di un’ora e venti minuti) ha portato Alcaraz ai quarti di finale, dove affronterà lo statunitense Brandon Nakashima. Nonostante il punteggio netto, il murciano ha ammesso di aver vissuto momenti di incertezza durante la partita.
    “In campo ho sentito una certa normalità, ma ci sono stati momenti in cui ero un po’ preoccupato, soprattutto in alcuni movimenti. Provavo ansia nel vedere come avrebbe risposto la caviglia a un match di questo livello. Alla fine, guardando tutto nell’insieme, posso dire che è stata una buona prestazione, sono soddisfatto del livello espresso nonostante la condizione fisica non fosse ideale”, ha aggiunto Alcaraz.
    Con il sorriso ritrovato e la fiducia rinnovata, il numero uno del mondo prosegue dunque il suo cammino a Tokyo, con l’obiettivo di lasciarsi definitivamente alle spalle la paura legata all’infortunio.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Tennis in fermento: i top player chiedono più equità e potere decisionale nei Grand Slam

    Carlos Alcaraz e Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis mondiale vive un momento di transizione non solo dentro, ma anche fuori dal campo. Dopo l’azione legale della PTPA contro ATP, WTA e i quattro tornei dello Slam, accusati di monopolio, arriva un nuovo capitolo che potrebbe scuotere le fondamenta del circuito. Alcuni dei giocatori più importanti del panorama attuale — tra cui Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Aryna Sabalenka e Iga Swiatek — hanno firmato una nuova lettera indirizzata direttamente ai Grand Slam, chiedendo cambiamenti sostanziali nella gestione e nella redistribuzione delle risorse.
    Secondo quanto riportato da The Athletic e Associated Press, la lettera, firmata il 30 luglio, è il secondo documento di questo tipo in pochi mesi e si concentra su tre punti cardine: denaro, sostenibilità e maggiore potere decisionale.
    Il primo tema riguarda la creazione di un fondo pensione allargato, che vada oltre quanto già esiste in ATP, con l’obiettivo di garantire più stabilità economica a una fascia ampia di tennisti. L’idea è quella di coinvolgere direttamente i Grand Slam, oltre ad ATP e WTA, in una gestione condivisa.Il secondo punto è quello più discusso da anni: il montepremi. Attualmente i Major distribuiscono ai giocatori circa il 16% delle loro entrate complessive. I firmatari chiedono che questa quota salga gradualmente fino al 22% entro il 2030, mentre i tornei si difendono ricordando di aumentare ogni stagione i premi complessivi.
    Infine, i giocatori chiedono un maggior potere di partecipazione nelle decisioni che riguardano il calendario e il format degli Slam. L’idea è quella di creare un Consiglio dei Giocatori che includa anche i Major, così da non subire scelte unilaterali come l’introduzione del nuovo doppio misto allo US Open o l’allungamento della durata dei tornei con l’inizio anticipato alla domenica.Le prime riunioni tra le parti, tenutesi a Roland Garros e Wimbledon con la mediazione dell’ex CEO WTA Larry Scott, non hanno portato a risultati concreti. I tornei si dichiarano disponibili al dialogo, ma resta da capire quanto siano pronti ad accettare cambiamenti che andrebbero a ridisegnare equilibri storici.
    Per ora, le stelle del tennis hanno fatto sentire la loro voce, dando l’impressione che il confronto sarà lungo e complesso. La domanda che resta aperta è una sola: fino a che punto i Grand Slam saranno disposti a cedere parte del loro potere ai giocatori che li rendono grandi?
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Six Kings Slam: sorteggiato il tabellone, Djokovic e Alcaraz già in semifinale. Sinner inizierà dai quarti di finale

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    È stato ufficialmente svelato il tabellone del Six Kings Slam, l’esibizione che vedrà protagonisti alcuni tra i migliori tennisti del circuito. Un torneo dal sapore unico, in cui spettacolo e prestigio si intrecciano, e che promette di regalare incontri di altissimo livello dal 15 al 18 ottobre.
    Il sorteggio ha stabilito che Novak Djokovic e Carlos Alcaraz partiranno direttamente dalle semifinali. La decisione è legata al palmarès dei due campioni: sono infatti i giocatori con il maggior numero di titoli Slam vinti tra i sei partecipanti, motivo per cui hanno guadagnato l’accesso diretto al penultimo atto del torneo.Nella parte alta del tabellone, Jannik Sinner affronterà Stefanos Tsitsipas: una sfida che metterà di fronte due stili di gioco opposti, con l’italiano che partirà nettamente favorito ed il greco deciso a rilanciarsi contro un avversario tra i più temuti del circuito. Il vincitore di questo match troverà ad attenderlo proprio Djokovic, pronto a esordire con il suo consueto carisma.
    Nella parte bassa, invece, Taylor Fritz se la vedrà con Alexander Zverev in un confronto che promette grande equilibrio. Chi avrà la meglio sfiderà Carlos Alcaraz, campione in carica di numerosi Slam e deciso a proseguire la sua scalata nella leggenda.
    Con Djokovic e Alcaraz già proiettati in semifinale e gli altri quattro a contendersi i posti rimanenti, il Six Kings Slam si annuncia come un evento capace di catturare l’attenzione di tutti gli appassionati. Un’occasione per vedere i “re” del tennis moderno, forse in tono minore, affrontarsi in un contesto inedito, ma sempre con la stessa fame di vittoria.
    Six Kings Slam – TabelloneSemifinali già qualificate per numero di Slam vinti:🇷🇸 Novak Djokovic🇪🇸 Carlos Alcaraz
    Quarti di finale:🇮🇹 Jannik Sinner vs 🇬🇷 Stefanos Tsitsipas → vincente contro 🇷🇸 Novak Djokovic🇺🇸 Taylor Fritz vs 🇩🇪 Alexander Zverev → vincente contro 🇪🇸 Carlos Alcaraz LEGGI TUTTO

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    Flavia Pennetta sarà tedofora ai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026

    Flavia Pennetta nella foto – Foto Getty Images

    Un riconoscimento speciale per una delle più grandi campionesse del tennis italiano. Flavia Pennetta, 43 anni, sarà infatti tra i tedofori che porteranno la fiaccola olimpica nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026.
    Ritiratasi dal tennis nel 2015 subito dopo il trionfo a sorpresa agli US Open, la brindisina ha lasciato un segno indelebile nello sport azzurro. Nel suo palmarès figurano anche le WTA Finals 2010 e l’Australian Open 2011 in doppio, vinto al fianco dell’argentina Gisela Dulko. Con la maglia azzurra, Pennetta ha contribuito a scrivere pagine memorabili della Billie Jean King Cup (ex Fed Cup), alzando il trofeo in quattro edizioni (2006, 2009, 2010 e 2013).
    Negli ultimi anni, pur lontana dai campi da protagonista, Pennetta è rimasta legata al tennis seguendo spesso il marito Fabio Fognini nei tornei ATP in giro per il mondo. Ora per lei arriva un nuovo prestigioso ruolo simbolico, che la vedrà protagonista in un evento di portata globale come le Olimpiadi di casa. LEGGI TUTTO

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    Frances Tiafoe: “Il mio 2025? Mediocre, ma posso ancora cambiare marcia”

    Frances Tiafoe USA, 20-01-1998 – Foto Getty Images

    Il 2025 non sta regalando le soddisfazioni che Frances Tiafoe sperava. Eliminato subito al debutto nell’ATP 500 di Tokyo da Marton Fucsovics, lo statunitense, attualmente numero 28 del ranking ATP, ha vissuto una stagione altalenante, con buoni momenti – come i quarti di finale raggiunti al Roland Garros – ma senza quella continuità necessaria per restare stabilmente tra i migliori.In un’intervista a Olympics, Tiafoe ha descritto senza giri di parole il suo percorso: “Mediocre, nel migliore dei casi”. Ha spiegato come abbia faticato a mettere insieme più vittorie consecutive e a ottenere quei risultati di spicco che negli anni scorsi non erano mancati: “È stato un anno con tanti alti e bassi”.
    Lo statunitense ha anche riconosciuto di non aver giocato con la stessa fame che lo aveva portato fino a un passo dalla finale dello US Open nel 2022: “Quest’anno sono sceso in campo nervoso, non al livello che so di poter esprimere. Nel tennis bisogna dimostrarlo settimana dopo settimana, e io non l’ho fatto”.Guardando avanti, Tiafoe ha fissato un obiettivo chiaro: cambiare approccio e mentalità. “Potete aspettarvi una versione diversa di me. Continuerò a sorridere, ma voglio cambiare marcia. La prossima stagione deve essere una delle migliori della mia vita. Devo essere costante, rimanere lì per nove mesi di fila e vedere cosa succede. Bisogna essere completamente concentrati, senza distrazioni. Se vuoi essere davvero forte, devi essere ossessionato da questo sport”.
    Nonostante le difficoltà, Tiafoe mantiene l’ottimismo: “La cosa più importante è sapere che ho il controllo. I momenti difficili sono temporanei, non permanenti. So dove voglio arrivare e dipende solo da me”.
    Infine, il 27enne ha parlato della rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che sta infiammando il circuito: “Sono due giocatori straordinari. Novak Djokovic è il più grande di tutti i tempi, ma ormai è un capitolo a parte. Servono altri che si uniscano a questa rivalità, ed è una motivazione anche per me. Con Sinner sai sempre cosa aspettarti, Alcaraz è più simile a me, con quel talento spettacolare, ma entrambi hanno un’intensità altissima ogni singolo giorno. È questa la differenza che fa la grandezza”. LEGGI TUTTO

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    Sinner pronto per Pechino: “Sto lavorando su nuovi aspetti del mio gioco, vediamo come risponderò in partita”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Alla vigilia del suo esordio all’ATP 500 di Pechino 2025, Jannik Sinner si è presentato in conferenza stampa con il consueto mix di calma e ambizione. Dopo la finale persa allo US Open contro Carlos Alcaraz, l’altoatesino ha raccontato come si sente fisicamente e mentalmente, entrando anche nei dettagli del suo percorso di crescita.“Il corpo sta bene, la mente anche. Dopo New York ho avuto qualche giorno libero e ora mi sento pronto. Il primo turno non è mai semplice, ma sono contento di tornare a giocare qui in Cina e spero di fare bene”, ha spiegato.
    Uno degli argomenti toccati è stato quello lanciato da Roger Federer sul podcast di Andy Roddick, riguardo alla necessità di differenziare di più le superfici. Sinner non si è sbilanciato:“Abbiamo tre grandi differenze – cemento, terra e erba – e già questo è tanto. È vero che molti hard court sono simili, anche se ci sono piccole variazioni, come a Indian Wells. Non so se ci saranno cambiamenti, ma il mio compito è adattarmi e credo di star facendo un buon lavoro in questo senso”.
    Tornando allo US Open, Sinner ha ammesso di aver riflettuto a lungo su quella finale:“Abbiamo lavorato molto su piccoli aspetti del mio tennis. In allenamento sto provando cose nuove, quindi gli errori sono un po’ di più, ma spero che questo porti presto risultati positivi. È solo questione di tempo. La partita è diversa dalla pratica, ma sono molto motivato”.
    Un altro tema importante è stato il rafforzamento del suo staff, con l’ingresso stabile del fisioterapista Alejandro Resnicoff:“Ha 15 anni di esperienza nel Tour, conosce bene il circuito. Non è venuto per cambiare tutto, ma per aiutare dove si può migliorare. È una persona molto onesta e rispettosa, ed è un privilegio averlo con me. Penso che stiamo andando nella giusta direzione”.
    Con otto tornei giocati finora in stagione e tanta voglia di concludere l’anno in crescita, Sinner vede Pechino come un banco di prova per le novità che sta introducendo nel suo gioco: un passo alla volta, senza fretta, ma sempre guardando avanti.
    I punti chiave della conferenza di Jannik SinnerCondizione fisica e mentale: dopo lo US Open si sente in forma, pronto a ripartire.Superfici: riconosce che i campi in cemento sono molto simili, ma lavora per adattarsi ogni settimana.Finale contro Alcaraz: analizzata a fondo, ha iniziato piccoli cambiamenti tecnici e tattici.Allenamento vs partita: consapevole che serve tempo per portare in partita ciò che prova in allenamento.Nuovo fisioterapista: Alejandro entra stabilmente nel team, con esperienza e senza rivoluzioni.Motivazione: grande entusiasmo per tornare in Cina e testare i progressi. LEGGI TUTTO