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    Sinner, focus sul gioco a rete in vista della trasferta americana

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Nemmeno il tempo di godersi il trionfo a Wimbledon, che Jannik Sinner, numero uno del mondo, ha già ripreso ad allenarsi con grande concentrazione. Dopo aver annunciato il forfait al Masters 1000 di Toronto per ricaricare le batterie e recuperare energie in vista dei grandi appuntamenti della stagione sul cemento, l’azzurro è stato avvistato anche ieri sui campi in cemento del Monte Carlo Country Club.
    Sinner, che proprio a Montecarlo ha stabilito ormai da anni la sua base, si sta preparando al meglio per la trasferta nordamericana. Il suo calendario prevede la partecipazione al Masters 1000 di Cincinnati e poi, naturalmente, agli US Open di New York, dove sarà uno degli uomini da battere. La settimana via sarà presente al doppio misto agli Us Open in coppia con Emma Navarro.

    🇲🇨🎾 Jannik Sinner trained today at the Monte Carlo Country Club, sharpening his skills ahead of the North American swing.
    The World No.1 seemed particularly focused on his net play — a key element he’ll need as he prepares for his return in Cincinnati.
    Precision. Aggression.… pic.twitter.com/qm9VrAnu2v
    — The Sinner Times (@sinnertimes) July 28, 2025

    Durante la sessione di allenamento, il numero uno del ranking ATP si è concentrato in particolare sul gioco di volo e sulle soluzioni a rete, un aspetto che sta cercando di perfezionare per essere ancora più incisivo sul cemento rapido americano. La scelta di lavorare fin da subito su questi dettagli dimostra la determinazione e la fame di miglioramento che contraddistinguono Sinner, sempre alla ricerca di nuovi stimoli anche dopo i successi più importanti.L’azzurro, che con la vittoria a Wimbledon ha consolidato la sua leadership nel tennis mondiale, si candida così a un ruolo da protagonista anche nella parte finale della stagione, con l’obiettivo di lasciare, ovviamente, il segno nei grandi appuntamenti americani.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La scalata di Musetti: ora il test sul cemento “Sicuramente Torino è il mio grande sogno”

    Lorenzo Musetti (foto Brigitte Grassotti)

    Lorenzo Musetti è entrato da alcuni mesi ufficialmente tra i primi dieci giocatori del mondo nel ranking ATP, coronando un percorso di crescita fatto di talento, solidità e una miscela tutta italiana di classe e potenza. Pur vivendo un’annata un po’ sotto i riflettori per via della contemporanea esplosione di Jannik Sinner, il carrarino si sta ritagliando il suo spazio tra i grandi: attualmente è sesto nella Race to Turin, in piena corsa per la sua prima qualificazione alle Nitto ATP Finals che si terranno a novembre proprio in Italia.
    Il cammino verso le Finals e le sfide del cementoSe il grande obiettivo è Torino, Musetti lo ammette senza girarci troppo intorno: “Sicuramente Torino è il mio grande sogno, ma non voglio mettermi troppa pressione. Siamo a metà stagione, ci sono ancora tanti punti da prendere, soprattutto ora in America tra Masters 1000 e US Open. Il mio obiettivo è essere costante e raccogliere il massimo.”Finora, però, la grande forza di Musetti è arrivata soprattutto dalla terra battuta, dove ha collezionato uno strepitoso 19-4 di record stagionale, raggiungendo la semifinale al Roland Garros e in tutti e tre i Masters 1000 su terra (Monte-Carlo, Madrid e Roma), sfiorando anche il titolo a Monte-Carlo. Sul cemento la musica è diversa: solo 6 vittorie e 5 sconfitte quest’anno, un rendimento che ora va assolutamente migliorato per non rischiare di farsi scavalcare nella Race.L’avvicinamento all’estate americana non è stato semplice: l’uscita di scena al primo turno di Wimbledon (complice anche un virus accusato nei giorni precedenti, con perdita di tre chili e scarsa energia) ha interrotto la sua striscia positiva. Poi la sconfitta contro Cameron Norrie a Washington, terzo ko consecutivo dopo la semifinale di Parigi.
    Adattare il proprio tennis alle superfici velociIl tennis di Musetti – elegante, ricco di variazioni e con un rovescio a una mano da manuale – trova la sua espressione migliore sulla terra. Sui campi veloci, il margine si riduce e i limiti vengono fuori: “Quando sento bene la palla riesco a reggere anche lunghi scambi di rovescio, non è un vero svantaggio per me. Ma qui sul veloce o sull’erba bisogna essere più rapidi, la palla viaggia più forte e hai meno tempo per difenderti. Il ritorno è più difficile, ci sono più svantaggi con il rovescio a una mano.”Proprio per questo, la scelta di giocare anche Washington e cercare ritmo e fiducia sul cemento è stata significativa: serve svoltare e raccogliere punti anche fuori dalla terra rossa, soprattutto in questa fase della stagione.
    La partnership con Simone Tartarini e il boom azzurroAl suo fianco da sempre c’è Simone Tartarini, “teacher” e figura chiave della sua crescita umana e sportiva: “Il nostro rapporto è maturato tantissimo, non solo sul campo ma anche fuori, ci confrontiamo su tutto. Siamo cresciuti insieme, come persone e come squadra.”Un lavoro che ha portato Musetti fino al best ranking di n.6 del mondo a giugno. Ora manca solo la consacrazione sul grande palcoscenico di Torino, dove Lorenzo potrebbe dividere la scena con Sinner davanti al pubblico di casa.Il tutto in un’Italia che vive una vera e propria esplosione di talenti: sette azzurri sono oggi tra i primi 50 del ranking ATP. “Merito degli investimenti della federazione e di chi organizza tornei nel nostro paese. Abbiamo tanti Futures, Challenger, le Finals e un Masters 1000 di altissimo livello. Si lavora tanto anche sui giovani e si danno le risorse giuste per crescere.”
    Il prossimo step? Fare punti sul cemento, inseguendo TorinoLa stagione americana sarà decisiva: tra Toronto, Cincinnati e US Open Musetti dovrà dimostrare di essere diventato competitivo anche lontano dalla sua amata terra rossa. L’obiettivo? Restare tra i migliori otto e prendersi un posto tra i grandi delle Finals. La Top 10 è realtà, ora serve il salto di qualità definitivo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Taylor Fritz carico a Toronto: “Mi sento motivato, ho ancora margini di crescita. Regole ATP da rivedere”. Alcaraz, Sinner e la lotta per il vertice secondo Fritz

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Taylor Fritz è arrivato a Toronto con uno stato d’animo positivo e tanta motivazione, pronto per affrontare la parte più intensa dell’estate nordamericana. In conferenza stampa, l’americano ha raccontato le sue sensazioni in vista dell’ATP Masters 1000 canadese e ha affrontato numerosi temi, dagli obiettivi personali al livello dei top del circuito, fino alle nuove regole dell’ATP.
    Una stagione impegnativa ma stimolante“Mi sento bene, sono davvero motivato a giocare un buon tennis e fare delle belle settimane in vista dello US Open. Mi sento mentalmente pronto,” ha esordito Fritz. Nonostante una stagione ricca di impegni e qualche problema fisico a inizio anno, il n.4 del mondo si sente in forma: “Credo che il fatto di aver passato molto tempo a recuperare dagli infortuni mi abbia aiutato, oggi mi sento pronto.”
    Sulle nuove regole dei torneiParlando del fitto calendario, Fritz ha espresso qualche perplessità sulle nuove regole ATP: “Quest’anno, a causa della regola che ti impone di giocare un certo numero di tornei 500, ho dovuto giocare anche a Washington. Se non lo avessi fatto, mi sarebbe stato assegnato uno zero in classifica. Non penso sia la scelta migliore, soprattutto per chi, come me, ha avuto infortuni durante la stagione.”
    Obiettivi e margini di miglioramentoFritz è stato anche interrogato sulla crescita personale dopo la finale dello US Open dello scorso anno: “Penso di essere migliorato soprattutto sul servizio e sul dritto. Sto lavorando sui dettagli e credo di servire meglio rispetto allo scorso anno, colpisco le zone con più precisione. Sto anche cercando di muovermi meglio, anche se non so se ci riesco davvero… ma ci provo!”Non manca uno sguardo al futuro: “Anche se sono più grande rispetto ad altri top player, continuo a migliorare. Questo mi dà la motivazione per lavorare ancora e credere di poter fare il salto di qualità nei prossimi Slam.”
    Alcaraz, Sinner e la lotta per il verticeAlla domanda sulla distanza con i leader della nuova generazione, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, Fritz non si nasconde: “Dicono che sono superiori al resto del circuito, e obiettivamente è vero, stanno avendo risultati migliori. Però, nel tennis tutto può succedere: i dettagli fanno la differenza, basta una giornata no degli avversari o una grande prestazione personale per ribaltare tutto. Sono battibili, soprattutto nelle condizioni giuste e se non giocano al massimo.”
    L’analisi della semifinale di Wimbledon contro AlcarazRiflettendo sulla semifinale persa a Wimbledon, Fritz ammette: “Mi sono trovato a pochi punti dal portare la partita al quinto set. Penso che la lezione sia che nei momenti importanti bisogna avere il coraggio di rischiare di più, andare all’attacco invece che giocare sul sicuro. Queste sono le situazioni che distinguono i campioni dagli altri.”
    Gestione delle energie e obiettivi americaniPer Fritz, il periodo americano è sempre uno stimolo particolare: “Per me che sono nordamericano, questa parte di stagione è speciale. Alcuni colleghi preferiscono riposarsi e puntare tutto sullo US Open, ma io qui mi sento sempre motivato e pronto a dare il massimo.”Conclude: “È normale, in certi momenti dell’anno, sentirsi un po’ stanchi o scarichi, ma io ora sto bene e ogni volta che arrivo in un torneo con la giusta motivazione, penso sia un grande vantaggio rispetto a chi magari si sente già stanco.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Naomi Osaka sceglie Tomasz Wiktorowski come nuovo allenatore per la tournée americana

    Naomi Osaka nella foto – Foto Getty Images

    Nuovo capitolo nella carriera di Naomi Osaka: la campionessa giapponese ha deciso di affidarsi a Tomasz Wiktorowski per la delicata tournée americana su cemento, dopo aver interrotto la collaborazione con Patrick Mouratoglou. La notizia è stata riportata dal media polacco ‘Polsky-Tennis’, secondo cui Wiktorowski, ex coach di Iga Swiatek e Agnieszka Radwanska, è la figura scelta da Osaka per rilanciare la sua stagione.
    Non si tratta però di una scelta definitiva: la partnership partirà in via sperimentale, con un periodo di prova che servirà ad entrambe le parti per valutare il feeling e i primi risultati ottenuti nei tornei nordamericani. Solo in seguito, si deciderà se prolungare la collaborazione fino alla fine della stagione o addirittura oltre.Per Wiktorowski si tratta di una nuova sfida ad altissimo livello dopo gli straordinari successi ottenuti negli ultimi anni con Swiatek, mentre Osaka cerca stabilità e nuovi stimoli dopo mesi complicati e un rientro ancora a fasi alterne nel circuito maggiore.
    Gli occhi saranno puntati sui prossimi appuntamenti: la giapponese, già vincitrice di quattro Slam, spera che l’esperienza e la mentalità di Wiktorowski possano aiutarla a ritrovare continuità e fiducia in vista dello US Open.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Frances Tiafoe critico sul nuovo formato dei Masters 1000: “Giocare la finale di giovedì è una follia”

    Frances Tiafoe USA, 20-01-1998 – Foto Getty Images

    Frances Tiafoe non le manda a dire e, durante la conferenza stampa al Masters 1000 di Toronto 2025, ha voluto dire la sua sul formato dei tornei Masters 1000, ora estesi su due settimane.
    “Sono così le cose. Questo torneo è un po’ più corto rispetto a Madrid e Roma, e per me l’aspetto positivo è che è vicino a casa: se perdo posso prendere un aereo e tornare subito”, ha spiegato con la sua consueta schiettezza il tennista statunitense.
    Ma il vero punto critico arriva parlando del calendario: “Quello che davvero trovo una follia è che la finale venga giocata di giovedì. Questa cosa non ha senso, è una vera schifezza”, ha tuonato Tiafoe, mettendo in evidenza le difficoltà di programmazione per i giocatori, costretti spesso a cambiare rapidamente continente o superficie.
    Con la nuova riforma dei Masters 1000, che ha prolungato la durata di alcuni eventi a due settimane, non sono pochi i tennisti che stanno facendo sentire la propria voce. Le esigenze televisive e di calendario stanno stravolgendo le abitudini degli atleti, e le parole di Tiafoe sono lo specchio del malumore diffuso tra i giocatori del circuito.Non resta che vedere se ATP e organizzatori terranno conto di queste critiche per il futuro. Nel frattempo, Tiafoe conferma ancora una volta di essere una delle voci più dirette e sincere del tennis mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Vasek Pospisil saluta il tennis: “È il momento giusto, ma sento emozioni forti”

    Vasek Pospisil nella foto – Foto getty images

    Si chiude a Toronto la carriera di Vasek Pospisil, una delle figure più amate e autentiche del tennis canadese. In conferenza stampa, alla vigilia dell’ultima partita da professionista in patria, Pospisil ha raccontato con sincerità le sue emozioni e le riflessioni su un percorso iniziato diciotto anni fa.
    La decisione di ritirarsi e le emozioni dell’ultima settimana“Mi sento bene, sono in pace con questa scelta,” ha dichiarato Vasek. “Sono davvero entusiasta di scendere in campo per l’ultima volta, davanti a amici e famiglia. È il posto perfetto per concludere la mia carriera, e sono certo che sia il momento giusto.”
    A chi gli chiede se ci sia ancora la possibilità di un ripensamento, Pospisil sorride: “No, ormai ho preso la decisione già da qualche mese. Negli ultimi giorni ho sentito davvero il peso di questo addio, ma sono pronto a voltare pagina. Non vedo l’ora di finire, anche se so che mi mancherà tantissimo. Giocare a tennis ad alto livello è stata la mia vita per 18 anni, ma ora è tempo di guardare avanti.”
    La crescita del tennis canadesePospisil ripercorre con orgoglio i cambiamenti vissuti dal movimento tennistico in Canada: “Quando ho iniziato, Daniel Nestor era il mio punto di riferimento, non avevamo molti giocatori ai vertici del singolare. Le cose sono cambiate tantissimo negli ultimi quindici anni. Ora abbiamo tanti giovani forti e Tennis Canada sta facendo un lavoro eccezionale. Credo che siamo in un’epoca d’oro, ma non dobbiamo darlo per scontato: il futuro del tennis qui è comunque in buone mani.”
    Il lascito, in campo e fuoriSul suo lascito, Vasek è chiaro: “È una parola importante, ma spero di essere ricordato come una brava persona, onesta, che ha sempre dato tutto sia in partita che in allenamento, e che ha lottato per ciò in cui credeva. Ho sempre portato il cuore in campo e spero che questa autenticità venga riconosciuta, più dei risultati.”
    Lezioni di vita e futuro“Tennis ti insegna tantissimo: devi sacrificare molto fin da piccolo e imparare in fretta dalle difficoltà. Sei il CEO di te stesso, ti gestisci, impari dagli errori. Se non lo fai resti indietro, e questa lezione vale per tutto, dalla vita privata al business. Mi sento fortunato, penso di essere cresciuto tanto come persona. D’ora in poi voglio essere sicuro di mettere passione in tutto quello che farò, perché solo così si può eccellere.”
    I tre momenti indimenticabili“Senza dubbio Wimbledon in doppio e la Coppa Davis sono i due più grandi traguardi. Il terzo è stato il torneo di Montreal, il mio primo vero exploit sul grande palcoscenico. È stata una settimana pazzesca, la prima volta non si scorda mai. Queste sono le emozioni che porterò con me.”
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    Tsitsipas riparte dal padre: nuovo inizio a Toronto dopo la separazione da Ivanisevic

    Credit: Andrew Eichenholz/ATP Tour

    Sono passati appena due giorni dall’annuncio ufficiale della separazione con Goran Ivanisevic, ma Stefanos Tsitsipas è già pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Venerdì, a Toronto, il greco è tornato in campo per allenarsi, seguito di nuovo da suo padre Apostolos, con cui aveva già condiviso tutti i principali successi della sua carriera.
    Sul caldo cemento canadese, Tsitsipas ha disputato una lunga sessione di allenamento con Karen Khachanov. I due, avversari in ben dieci precedenti ufficiali sul circuito, hanno lavorato a lungo su scambi incrociati, mettendo a punto la condizione in vista dell’esordio al National Bank Open, dove il greco è testa di serie n.23 e affronterà al secondo turno l’australiano Christopher O’Connell o un qualificato.
    La decisione di separarsi da Ivanisevic era arrivata solo mercoledì, attraverso una dichiarazione affidata ai social:“Lavorare con Goran Ivanisevic è stata un’esperienza breve ma intensa, davvero un capitolo prezioso del mio percorso. Sono grato per il tempo, l’impegno e l’energia che ha dedicato a me e al mio team,” ha scritto Tsitsipas.
    Dal canto suo, Ivanisevic ha spiegato a HRT i dettagli della separazione, sottolineando la serenità dell’addio:“Abbiamo parlato, ci siamo ringraziati a vicenda, nessuna tensione. Ha scelto di tornare a lavorare con suo padre e sono convinto che sia la soluzione migliore per lui. Stefanos ha sempre espresso il suo miglior tennis con il padre accanto: lo conosce meglio di chiunque altro, è davvero un progetto di famiglia.”
    Dopo un inizio di stagione complicato (19 vittorie e 13 sconfitte secondo), il greco punta a ritrovare fiducia e risultati proprio a Toronto, dove nel 2018 fu protagonista di una finale memorabile. Ora, con papà Apostolos di nuovo in panchina, Tsitsipas va a caccia di riscatto e stabilità.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner e gli altri campioni: chi sono i volti del tennis che hanno lasciato il segno

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis? Uno sport elegante, sicuramente, ma soprattutto fatto di disciplina ferrea. Rispetto ad altri sport dove si fa gioco di squadra, come il calcio o il basket, qui si è soli contro l’avversario e proprio per questo i risultati rendono il tutto ancora più epico.
    Fenomeno tennis: un boom inaspettatoNon possiamo negarlo: il tennis è tornato al centro della scena e a contribuire al fenomeno sono stati senza dubbio i nuovi campioni, il fatto di rendere più social questa disciplina e ovviamente l’interesse dei media che li ha sostenuti.
    Il risultato? Tutto ciò che è il business attorno a questo sport ha avuto un vero e proprio boom. Merchandising, ticket per vedere dal vivo i match, libri e ovviamente il mondo delle scommesse dove quelle con prelievo immediato sembrano essere preferite dai tifosi e dagli scommettitori.
    Ci sono nomi che entrano nella storia e che riescono persino nell’impresa di oscurare l’amatissimo calcio: firme come quelle di Jannik Sinner o di Carlos Alcaraz hanno reso lo sport della racchetta tra i più seguiti al mondo.
    Ma chi sono i nuovi campioni che dominano la scena e hanno lasciato il segno?
    Jannik SinnerDa italiani, il primo nome da premiare in classifica non può che essere quello di Jannik Sinner. Il talento dai capelli rossi arriva dalle Dolomiti e pur avendo un carattere piuttosto schivo è entrato velocemente nel cuore degli italiani.Dopo aver provato a fare altri sport come quelli sulla neve, capisce sin da ragazzino che è proprio la racchetta il suo più prezioso alleato e investe tutto il suo tempo libero e la dedizione nella disciplina.
    Sinner è un vero e proprio campione. Solo tra il 2024 e il 2025 ha conquistato quattro trofei in torni prestigiosi. Un uomo da record, nonostante la giovanissima età. 
Tra i valori che ci ha trasmesso si notano l’impegno e la costanza ma soprattutto la grande sportività nell’accettare la sconfitta (sempre più rara) e non solo l’entusiasmo della vittoria.L’ultimo successo? Il trionfo assoluto a Wimbledon, il torneo per eccellenza. Un premio di tutto rispetto e consegnato dalla principessa Kate in persona, nonostante la famiglia reale inglese tifasse in modo sfegatato per il collega spagnolo Alcaraz.
    Carlos AlcarazUn carattere completamente diverso. Mediterraneo, focoso, tipicamente spagnolo: Carlos Alcaraz è un altro campione e nonostante abbia poco più di 20 anni riesce a fare follie in campo. Adrenalina pura, ogni punto viene conquistato con un’azione esplosiva e vivace. Un suo pregio tra i tanti? Umile, simpatico, sa farsi benvolere da tutti… avversari inclusi.Potremmo dire che Carlos Alcaraz e Jannik Sinner hanno riscritto lo stile del tennis moderno e che probabilmente saranno proprio loro i protagonisti dello sport nei prossimi anni.
    I grandi maestri del tennis: Federer, Nadal, DjokovicSe da una parte ci sono le nuove leve, dall’altra nel paradiso del tennis ci sono nomi giganteschi che hanno lasciato il segno.Si parte con Roger Federer, il campione dallo stile regale che ha fatto della racchetta una vera forma d’arte, eleganza allo stato puro. 
Ogni colpo sembrava quasi disegnato da un pittore e anche se oggi non è più in campo, la sua carriera è diventata leggenda.
    Rafael Nadal viene spesso definito il gladiatore del tennis per la sua intensità, la forza e il non voler mollare fino all’ultima palla tanto da aver ispirato intere generazioni. La terra rossa? Il suo punto di forza ed è stato il simbolo di determinazione e sacrificio, nonché di dominio assoluto per molti anni, il suo incredibile record di 14 vittorie al Roland Garros sarà molto difficile da eguagliare.Altrettanto fondamentale il nome di Novak Djokovic, che nonostante il carattere silenzioso ha saputo battere record su record. Tra i più vincenti di tutti i tempi, ha dalla sua la capacità di gestire al meglio l’adrenalina, con un grande controllo mentale.
    La grande estate del tennisLa grande estate del tennis è iniziata a maggio e proprio con i 13 giorni a Roma per gli Internazionali d’Italia. Dopo le numerose partite viste a giugno e luglio, per tornare a vedere Sinner in campo dopo Wimbledon dovremo attendere un po’ di tempo, ma non così tanto. Una pausa che però non viene vista come una vacanza ma un’occasione d’allenamento.
    Inizia la fase oltreoceano, negli USA dove gli occhi sono puntati verso il Master 1000 di Toronto che si terrà dal 27 luglio al 7 agosto e al successivo Master 1000 di Cincinnati con date dal 7 al 18 agosto. 
Tappe fondamentali che introducono gli US Open, ultimo appuntamento annuale dei 4 Slam, dal 24 Agosto al 7 Settembre, in cui il nostro Jannik è chiamato a difendere il titolo conquistato nel 2024.
    E in autunno? L’instancabile Sinner, dopo una vacanza in Val Pusteria, si sposterà verso la Cina per l’Atp 500 di Pechino dal 23 settembre al 1 ottobre e quindi al Master 1000 di Shanghai dal 1 al 12 ottobre. 
Ultima destinazione? L’Arabia Saudita dal 15 al 18 ottobre.
    L’anno si concluderà alla grande con il Master 1000 di Parigi-Bercy dal 25 ottobre al 2 novembre che si giocherà a Nanterre, per tornare poi negli ultimi match previsti in Italia: Atp Finals a Torino dal 9 al 16 novembre e le finali di Coppa Davis a Bologna dal 18 al 23 novembre.
    Insomma, dopo tanto impegno il tennis è tornato ad essere uno degli sport più seguiti dagli italiani, e settori come quello del betting o del merchandising seguono il fenomeno con grande interesse. LEGGI TUTTO