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    Indizio social: Sinner ha trovato il fisioterapista?

    Sinner sbarcato a Pechino con Resnicoff in primo piano

    Da una foto social arriva un interessante indizio sul fronte Jannik Sinner. Il campione azzurro dopo la separazione improvvisa appena prima di Wimbledon dal duo Panichi – Badio, lo scorso agosto ha reinserito nel team il preparatore atletico Umberto Ferrara, ma nel suo staff tecnico era rimasta vuota la casella del fisioterapista, pedina fondamentale per un atleta di questo livello e ancor più per un fisico come quello di Jannik, forte ma allo stesso tempo delicato. Il n.2 del mondo ha affrontato tutta la trasferta in Nord America (Cincinnati e US Open) senza un fisioterapista dedicato, affidandosi al fido osteopata Andrea Cipolla, da tempo collaboratore dell’altoatesino.
    La novità arriva dal web: Sinner è stato fotografato all’arrivo all’aeroporto di Pechino insieme ad Alejandro Resnicoff, fisioterapista argentino da molti anni (almeno una quindicina) attivo sul tour come uno dei professionisti messi a disposizione dei giocatori dall’ATP nei tornei. Come si vede dallo scatto, Resnicoff accompagna Sinner con tutti borsoni appena uscito dal Gate, segnale che i due hanno viaggiato insieme da Milano in Cina e, a questo punto, dovrebbero trascorrere la leg asiatica collaborando.
    Resnicoff tra l’altro ha assistito proprio Sinner recentemente nel rocambolesco incontro a Wimbledon contro Dimitrov, prima trattando il gomito di Jannik dopo la caduta che gli è costata dolore e molto spavento, quindi il “povero” Grigor, che servendo all’avvio del terzo set si è provocando un bruttissimo infortunio muscolare che l’ha costretto a ritirarsi quando era due set avanti contro l’allora n.1. Un match che Jannik ovviamente avrebbe potuto ribaltare a suo favore ma che si era messo malissimo, tra la stupenda prestazione del bulgaro e il fastidio per la botta al gomito che aveva palesemente irrigidito l’azzurro.
    Resnicoff in una rara dichiarazione resa alla stampa del suo paese tempo fa, così aveva descritto il suo ruolo da fisioterapista nei tornei: “È un lavoro bello ma faticoso perché siamo sempre allerta, ci possono chiamare da un momento all’altro e dobbiamo correre in campo ad assistere un giocatore, e magari nel frattempo ce n’è un altro che ha bisogno di cure e quindi si sente la pressione. Anche per il dover entrare in campo e in pochissimo tempo capire dove è la problematica e intervenire immediatamente, con il tempo per il nostro intervento molto limitato con la pressione della partita in corso. Tendiamo a dare al giocatore la migliore assistenza possibile e un nostro consiglio, poi spetta a lui decidere se continuare o meno quando il problema è una certa gravità”.
    Vedremo se Sinner nel media day di Pechino parlerà di questa novità e se la trasferta asiatica sarà solo un test “su strada” o se Resnicoff è già a tutti gli effetti un membro del suo team, a fianco di Ferrara per quanto riguarda la parte fisica della prestazione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Dal campo da tennis al laboratorio militare: rubati i dati cerebrali di Sinner e Swiatek

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Sembra il copione di un film di fantascienza, ma la realtà potrebbe essere ancora più clamorosa. Secondo quanto riportato dal giornalista investigativo Pablo Torre del portale Hunterbrook – già noto per aver smascherato un caso di frode salariale in NBA legato a Kawhi Leonard e ai Los Angeles Clippers – l’azienda BrainCo, collegata a entità vicine al governo cinese, avrebbe raccolto e trasferito dati cerebrali di atleti di élite come Jannik Sinner e Iga Swiatek.
    Il dispositivo sotto accusa: le diademas FocusCalmAl centro del caso ci sarebbero le fasce elettroniche FocusCalm, indossate da diversi sportivi per monitorare le onde cerebrali, migliorare la concentrazione e gestire la pressione agonistica. Tra gli utilizzatori non solo i due campioni del tennis, ma anche stelle di altri sport come Charles Leclerc in Formula 1 e la fuoriclasse dello sci Mikaela Shiffrin.
    Il dispositivo raccoglie dati neurali con lo scopo dichiarato di aiutare gli atleti a mantenere calma e lucidità in gara. Tuttavia, secondo le rivelazioni di Torre, tali informazioni sarebbero state inviate anche in Cina e sfruttate per progetti militari, in particolare per l’addestramento di soldati in scenari di guerra del futuro.
    Una bomba diplomatica in arrivo?La notizia, definita già “potenzialmente esplosiva”, sta facendo il giro del mondo e rischia di trasformarsi in un vero e proprio terremoto diplomatico. L’idea che i dati cerebrali di atleti di fama internazionale possano essere stati sottratti e utilizzati per scopi militari solleva interrogativi inquietanti, non solo sul rispetto della privacy ma anche sulla sicurezza internazionale. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas, nessuna operazione: il legale smentisce le indiscrezioni

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Dopo le voci circolate nella mattinata di venerdì 19 settembre su una presunta operazione alla schiena, arriva la smentita ufficiale dal team di Stefanos Tsitsipas.
    La smentita del legaleL’avvocato del tennista greco, Thanasis Papathanasiou, ha contattato il sito greco Tennis24 sempre bene informato sulla situazione dei tennisti ellenici per chiarire la situazione:“Stefanos sta bene. Non ha fatto alcuna operazione. Si è recato al Metropolitan soltanto per esami di routine.”Con queste parole, il legale ha voluto chiudere ogni dubbio sullo stato fisico del numero uno greco.
    La verità sui problemi fisiciIl 27enne ateniese aveva effettuato lunedì 15 settembre una risonanza magnetica, che aveva evidenziato una infiammazione nella parte bassa della schiena. Due giorni dopo, mercoledì 17 settembre, gli è stata somministrata un’iniezione di cortisone per alleviare i dolori e permettergli di proseguire il percorso di recupero.
    Rientro in campoA causa di questi problemi, Tsitsipas ha deciso di ritirarsi dall’ATP 500 di Pechino. Tuttavia, il suo staff resta ottimista: se la risposta alle cure sarà positiva, il greco dovrebbe essere regolarmente in campo al prossimo Masters 1000 di Shanghai, in programma dal 1° al 12 ottobre. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas operato alla schiena: tempi di recupero tra 2 e 6 settimane (arriva però la smentita dal suo legale)

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas è stato sottoposto nel pomeriggio di giovedì a un’operazione alla parte bassa della schiena per risolvere i problemi che lo tormentavano da diverse settimane.Il numero uno del tennis greco ha subito la rimozione di un’ernia che gli causava dolori intensi e difficoltà sia in partita che durante gli allenamenti. L’intervento, effettuato presso il Metropolitan Hospital di Atene, è stato giudicato riuscito e lo staff medico si è detto ottimista riguardo al percorso di recupero.
    La smentita del legale – Clicca Qui
    Tempi di rientro incertiNonostante l’operazione sia andata a buon fine, resta l’incognita sui tempi di ritorno in campo. La fase di convalescenza dipenderà dalla risposta fisica dell’atleta: la prognosi attuale parla di un periodo di stop compreso tra 2 e 6 settimane.Tsitsipas ha già annunciato il ritiro dal prossimo China Open, ma solo due giorni fa era stata confermata la sua partecipazione al prestigioso evento-esibizione Six Kings Slam, in programma dal 15 al 18 ottobre in Arabia Saudita.
    Al momento la sua presenza resta in dubbio: molto dipenderà dalla rapidità della riabilitazione, anche se non è da escludere un ritorno proprio in quell’occasione, qualora il decorso post-operatorio procedesse senza intoppi. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas operato alla schiena: tempi di recupero tra 2 e 6 settimane

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas è stato sottoposto nel pomeriggio di giovedì a un’operazione alla parte bassa della schiena per risolvere i problemi che lo tormentavano da diverse settimane.Il numero uno del tennis greco ha subito la rimozione di un’ernia che gli causava dolori intensi e difficoltà sia in partita che durante gli allenamenti. L’intervento, effettuato presso il Metropolitan Hospital di Atene, è stato giudicato riuscito e lo staff medico si è detto ottimista riguardo al percorso di recupero.
    Tempi di rientro incertiNonostante l’operazione sia andata a buon fine, resta l’incognita sui tempi di ritorno in campo. La fase di convalescenza dipenderà dalla risposta fisica dell’atleta: la prognosi attuale parla di un periodo di stop compreso tra 2 e 6 settimane.Tsitsipas ha già annunciato il ritiro dal prossimo China Open, ma solo due giorni fa era stata confermata la sua partecipazione al prestigioso evento-esibizione Six Kings Slam, in programma dal 15 al 18 ottobre in Arabia Saudita.
    Al momento la sua presenza resta in dubbio: molto dipenderà dalla rapidità della riabilitazione, anche se non è da escludere un ritorno proprio in quell’occasione, qualora il decorso post-operatorio procedesse senza intoppi. LEGGI TUTTO

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    Zverev alla vigilia della Laver Cup: “Calendario insostenibile e Alcaraz-Sinner davanti a tutti” (con il programma di oggi della Laver Cup in campo anche Cobolli)

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Sincero, diretto e senza filtri. Così si è presentato Alexander Zverev nella conferenza stampa del Team Europe alla vigilia della Laver Cup 2025, che scatterà venerdì. Il tedesco, chiamato a ritrovare fiducia dopo mesi complicati, ha affrontato i temi caldi del momento: dal calendario sempre più opprimente alla supremazia di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner sul resto del circuito.
    “Il calendario ATP è troppo denso”Zverev ha ribadito con forza una critica che da tempo circola tra i giocatori: “Questo è un tema ricorrente da quando sono entrato nel circuito e nulla è cambiato negli ultimi mesi. La nostra agenda è più fitta che mai”, ha dichiarato. Il n.3 del mondo ha sottolineato l’assenza di una vera pausa: “Noi tennisti meritiamo e abbiamo bisogno di una vera pre-season in cui allenarci e prepararci a 360 gradi, oltre che di qualche settimana di vacanza per ricaricare le pile. Con questo calendario non riusciamo nemmeno a prenderci due settimane di riposo. È troppo intenso: finiamo con le ATP Finals e iniziamo subito con uno Slam, non è possibile”.
    “Alcaraz e Sinner sono davanti a tutti”Zverev non ha nascosto la propria ammirazione per i due giovani dominatori del tennis mondiale: “La finale di Roland Garros tra Carlos e Jannik è stata qualcosa di mai visto, per la velocità e la qualità dei colpi. Abbiamo avuto grandi campioni negli ultimi 15 anni e i Big 3 ci hanno regalato partite indimenticabili, ma quello che hanno mostrato quei due a Parigi è stato unico”. Un riconoscimento che pesa, visto che proprio Zverev dovrebbe essere tra i principali rivali dello spagnolo e dell’italiano: “Sono chiaramente avanti a tutti. Il nostro compito è lavorare per avvicinarci al loro livello. Quest’anno non c’è riuscito nessuno, speriamo che accada la prossima stagione”.
    Obiettivo Laver CupVeterano della manifestazione, Zverev proverà a essere protagonista in questa Laver Cup 2025. Tra la necessità di ritrovare fiducia e la voglia di misurarsi contro i migliori, il tedesco ha lanciato un messaggio chiaro: il tennis ha bisogno di cambiamenti, ma nel frattempo lui è pronto a lottare.
    Prima giornata Laver Cup – Si parte staseraChase Center – ore 22:00Casper Ruud vs Reilly Opelka Jakub Mensik vs Alex Michelsen Flavio Cobolli vs Joao Fonseca (Non prima 04:00)Carlos Alcaraz / Jakub Mensik vs Taylor Fritz / Alex Michelsen LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Torino è il mio obiettivo e il mio sogno. La Cina sarà un test importante”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    L’Italia del tennis continua a vivere un momento d’oro e tra i protagonisti c’è senza dubbio Lorenzo Musetti, che dopo un 2025 di grandi progressi si trova ora in piena corsa per la qualificazione alle ATP Finals di Torino.L’azzuurro, attualmente ottavo nella Race, è consapevole di quanto sia importante la tournée asiatica per accumulare punti decisivi in vista del Masters di fine stagione:
    “L’Italia sta vivendo un periodo fantastico: Jannik è una conferma, io quest’anno ho fatto molti passi in avanti. Per raggiungere Torino manca tanto, c’è ancora tanto lavoro da fare, ma sto cercando di prenderla come motivazione per migliorare. La Cina sarà un bell’esame per me per capire a che punto siamo. Spero e mi auguro di poter regalare questa soddisfazione ai nostri tifosi. Torino è il mio obiettivo, l’ho già detto e confermato, ma oltre un obiettivo sarebbe anche un sogno poter giocare di fronte a un pubblico di casa”.
    Musetti arriva in Asia con la necessità di riscattarsi dopo una fase complicata. La stagione su terra battuta lo aveva visto protagonista assoluto, con le semifinali raggiunte a Montecarlo, Madrid, Roma e Roland Garros, risultati che lo avevano proiettato tra i primi candidati per un posto alle Finals. Tuttavia, la successiva tournée sull’erba e quella sul cemento nordamericano hanno frenato la sua corsa, rendendo indispensabile un buon finale di stagione.
    L’azzurro sa che iniziare con il piede giusto è fondamentale:“Sarà importante iniziare bene in Cina, è una trasferta con tanti punti in palio e qua a Chengdu può essere importante iniziare col piede giusto. Non vedo l’ora di scendere in campo”. LEGGI TUTTO

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    Non solo top player: la verità sul tennis che non si vede

    Stefano Travaglia nella foto

    Dalla Gazzetta dello Sport riprendiamo un’intervista concessa da Stefano Travaglia che parla approfonditamente del circuito minore. Nel 2021, Stefano Travaglia era in piena ascesa: finalista a Melbourne nel torneo ATP 250 contro Jannik Sinner e numero 60 del mondo. Poi, il buio. Un intervento al gomito, uno stop di oltre tre mesi, la forma che sfuma e il treno che passa. Il tennis, con i suoi ritmi feroci e la concorrenza spietata, non aspetta nessuno.Ma a 33 anni, Travaglia non ha intenzione di mollare. Lo dimostrano i risultati del 2025, una stagione iniziata tardi a causa di un infortunio al ginocchio, ma comunque capace di regalargli due finali Challenger (una vinta, una persa). Attualmente numero 232 del ranking ATP, l’ascolano ha un obiettivo preciso: tornare tra i primi 100 del mondo.“Mi basta entrare in campo e giocare. Amo il tennis, a prescindere dal contesto”, racconta.
    Dietro le quinte del circuito “minore”Chi pensa che il tennis sia solo sponsor, trofei e jet privati si sbaglia di grosso. Fuori dalla Top 100, la vita del tennista professionista è tutt’altro che dorata. I guadagni sono risicati, le spese altissime, e ogni scelta diventa una scommessa. Stefano lo sa bene.Il suo team è composto dal coach Alessandro Motti, presente nell’80% dei tornei, e dal preparatore atletico Federico Berruezo, che lo affianca nelle restanti settimane. Quando possibile, viaggiano entrambi. A completare il gruppo c’è il manager Luca Del Federico, che segue anche altri atleti come Luciano Darderi. Manca solo un fisioterapista, come ammette lo stesso Travaglia con ironia:“Alla mia età mi farebbe comodo, ma non posso permettermelo”.Nel circuito Challenger si combatte su tutti i fronti: dalle qualificazioni durissime, contro giovani agguerriti e già molto preparati, fino ai montepremi limitati. Un esempio? A Genova, una semifinale gli ha portato solo 35 punti ATP. Una scalata infinita, fatta di tornei consecutivi, spesso senza respiro.
    Camere doppie e racchette a caricoAnche sul piano logistico ogni dettaglio conta. I tornei Challenger offrono una sola camera per cinque notti, quindi si cerca di condividere il più possibile per risparmiare. Quando il gruppo è composto da tre persone, la seconda stanza è a carico del giocatore. I tornei di fascia alta (125 e 175) offrono buoni pasto, ma per il resto si paga tutto: lavanderia, incordature (almeno 15 euro a racchetta), trasferimenti.Per le partnership tecniche, Travaglia riceve l’abbigliamento da Lotto (senza compenso economico), mentre le racchette le acquista lui. Ne compra circa 15 all’anno, per una spesa di 2.000 euro.“Quando è scaduto il contratto con Wilson ho ricevuto offerte da altri marchi, ma non ho voluto cambiare modello. La racchetta è la cosa più importante”.
    Numeri e realtà del tennis “vero”Nel 2024, Travaglia ha incassato circa 120.000 euro in premi ATP, ma tra trattenute e tasse, il netto si è fermato a 80.000. A questi si aggiungono 40.000 euro guadagnati con i campionati a squadre tra Francia, Germania e Italia, e 30.000 euro da sponsor. Un dato sorprendente, considerando che un giocatore attorno al 200 del mondo di solito non riesce ad attirare partner, ma Stefano può contare su aziende locali rimaste fedeli dai tempi in cui era nei top 100.In totale, i ricavi 2024 ammontano a circa 150.000 euro. Le spese, però, non sono da meno: 85.000 euro l’anno, di cui 50.000 per il team tecnico e la preparazione, 25.000 per viaggi e hotel, e 10.000 per costi vari (iscrizioni ai tornei, assicurazioni, ecc.).Il guadagno netto? Circa 30.000 euro. Poco più di quanto percepisca un calciatore di Serie C. E senza il sostegno degli sponsor storici, il bilancio andrebbe in pari.“Qualcuno potrebbe chiedermi: ‘Ma chi te lo fa fare?’. La risposta è semplice: la passione per questo sport e il sostegno di persone che credono in me e mi spronano ogni giorno”.
    Sognando l’Australian OpenTravaglia è realista, ma motivato. Non cerca alibi, solo nuove chance. Il prossimo passo è entrare nel tabellone delle qualificazioni degli Australian Open. L’obiettivo finale resta lo stesso di sempre: rientrare nei top 100.“A quel punto cambierebbe tutto, anche a livello economico”.
    Una vita da tennista vero, fuori dai riflettori, ma ancora con tanto da dire. LEGGI TUTTO