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    Ivanisevic chiude il caso Tsitsipas: “Era giusto tornasse dal padre, è l’unico che può allenarlo”

    Goran Ivanisevic nella foto – Foto Getty Images

    Dopo settimane di tensioni, dichiarazioni incrociate e polemiche pubbliche, Goran Ivanisevic ha deciso di mettere un punto fermo sulla fine della sua collaborazione con Stefanos Tsitsipas. Il coach croato, intervistato da HRT e ripreso dal giornalista Saša Ozmo, ha raccontato gli ultimi giorni di un rapporto professionale durato solo due tornei, ma capace di lasciare il segno.
    Ivanisevic ha rivelato che la separazione con Tsitsipas è avvenuta senza rancori: “Abbiamo parlato ieri, ci siamo ringraziati. Ha scelto di tornare a lavorare con suo padre, e sinceramente credo che sia la scelta migliore. L’unica persona che può allenare Stefanos è suo padre: ha giocato il suo miglior tennis con lui, lo conosce meglio di chiunque altro. Questo è un vero progetto familiare, sono convinto che sia la cosa giusta. Gli auguro il meglio, perché è troppo forte per restare dove si trova ora”.
    Nonostante l’addio sia stato amichevole, Ivanisevic ha voluto sottolineare ancora una volta l’importanza dell’aspetto mentale per Tsitsipas: “Ieri gli ho ripetuto che niente cambierà finché non sistemerà alcune cose nella sua testa. È un ragazzo che sente e sa cosa manca: senza preparazione mentale, fisica ed emotiva, soprattutto mentale, non si va da nessuna parte contro i migliori. Non era pronto per Wimbledon, ma gli auguro di ritrovare la sua strada. I risultati parlano per lui, non ha certo dimenticato come si gioca a tennis”.
    Ivanisevic ha anche preso le distanze dalle polemiche nate dopo alcune sue critiche pubbliche: “Si è esagerato su tutto, non l’ho insultato. Quello che gli ho detto l’ho detto in faccia, non alle spalle. L’ho fatto per provocare una reazione, ma ormai sembra che non si possa più dire nulla. Così è questa generazione, purtroppo: ogni parola viene amplificata”.
    Con queste parole, il tecnico croato chiude un capitolo breve ma intenso, ribadendo che, nonostante le divergenze, la stima per Tsitsipas resta intatta e la speranza è che il greco, tornando accanto al padre Apostolos, possa finalmente ritrovare la serenità e il tennis dei giorni migliori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas, addio lampo a Ivanisevic e ritorno alle origini: “Solo la famiglia mi fa sentire completo”

    Stefanos Tsitsipas (foto Brigitte Grassotti)

    La collaborazione tra Stefanos Tsitsipas e Goran Ivanisevic è già arrivata al capolinea. Dopo appena due tornei insieme, il tennista greco ha annunciato la separazione dal coach croato con un comunicato tanto elegante quanto stringato: «Lavorare con Goran Ivanisevic è stata un’esperienza breve ma intensa e un capitolo prezioso nella mia carriera. Gli sono grato per il tempo e l’energia che ha dedicato a me e al mio team. Ora ognuno segue la propria strada, ma provo grande rispetto per Goran, non solo per ciò che ha ottenuto nel tennis, ma anche come persona. Gli auguro il meglio per il futuro».
    Dietro alle parole di facciata, però, la situazione di Tsitsipas appare tutt’altro che serena. Il greco, già nelle ore precedenti all’annuncio della rottura, aveva lasciato intendere una profonda crisi personale e professionale, tra decisioni incoerenti, carenza di riferimenti chiari e un senso di caos che lo accompagna ormai da tempo. In un evento benefico in Grecia, Stefanos non aveva risparmiato critiche al metodo di Ivanisevic, accusandolo di essere distante e poco costruttivo nei confronti suoi e del suo entourage. «È difficile lavorare con dei dittatori che parlano male di te e non sono vicini né a me né al mio team. Ho bisogno di un gruppo che sia come una famiglia, con cui poter condividere anche fuori dal campo», ha sottolineato.
    Ed è proprio alle radici familiari che Tsitsipas sembra voler tornare. Dalla Grecia è arrivata la conferma che, dopo la separazione da Ivanisevic, Stefanos ricomincerà a lavorare con il padre Apostolos, che sarà nuovamente il suo allenatore principale. Si tratta di una nuova occasione di collaborazione tra i due, anche se il rapporto si era interrotto in modo turbolento nell’ultima esperienza.
    Il tennista greco ha riconosciuto pubblicamente gli errori commessi nel passato: «Non è stato giusto il modo in cui ho trattato mio padre quando ho interrotto il nostro rapporto professionale. Gli ho chiesto scusa e stiamo cercando nuove modalità di comunicazione per evitare che si ripetano certi episodi. Amo mio padre con tutto il cuore e so che nessun altro potrà mai avere con me il rapporto che ho con lui. Voglio che la mia famiglia sia sempre al mio fianco».
    Tsitsipas, che non nasconde di attraversare un momento complicato, ha fatto anche autocritica sulla sua carriera e gestione degli impegni: «Ho sbagliato a volte a giocare e allenarmi troppo, fino a rovinare il mio rapporto con il tennis. Bisogna saper fermarsi e capire che il talento non basta. Adesso sto riscoprendo la gioia del ragazzo di 15 anni che amava il tennis, mi sto allenando bene e credo che presto potrò tornare ai miei livelli».
    Un periodo di transizione, dunque, per Tsitsipas, che cerca stabilità e nuove certezze facendo leva proprio sul legame indissolubile con la sua famiglia, sperando che questa scelta possa riportarlo al vertice del tennis mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic a Umago: “Sinner e Alcaraz sono avanti a tutti, Tsitsipas lavori su sé stesso”

    Goran Ivanisevic nella foto – Foto Getty Images

    Presente al torneo ATP di Umago 2025, nella sua Croazia, Goran Ivanisevic è ormai una delle figure più influenti del tennis contemporaneo. Da quando ha assunto il ruolo di allenatore di Stefanos Tsitsipas, l’ex campione di Wimbledon non ha mai nascosto la sua schiettezza, sorprendendo il mondo del tennis con alcune dichiarazioni critiche nei confronti del greco e sul panorama attuale del circuito.
    Parlando con i media durante il torneo di Umago, Ivanisevic ha affrontato il tema della rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, senza dimenticare la presenza ingombrante di Novak Djokovic. “La finale di Wimbledon è stata solo una partita. Sinner è stato superiore e, a mio avviso, al momento è un giocatore leggermente migliore di Alcaraz. Hanno entrambi cinque colpi di vantaggio rispetto a tutti gli altri. L’unico che potrebbe contrastarli è Djokovic, ma gli altri non hanno nessuna possibilità,” ha dichiarato l’ex numero 2 del mondo a ‘Gol’.
    Ivanisevic ha poi spiegato che, secondo lui, “quando non sei al cento per cento contro Sinner – e anche quando lo sei – le possibilità sono davvero poche. Pensavo che Novak potesse farcela, ma purtroppo non era completamente pronto. Djokovic resta il più grande di tutti i tempi, ma quello che stanno facendo Sinner e Alcaraz rappresenta un livello superiore di tennis. Sinner è più solido, più duro. Non saprei nemmeno quale tattica scegliere contro di lui: ha sempre una risposta e continua a migliorare.”
    Non sono mancati, però, i riferimenti al suo attuale assistito, Stefanos Tsitsipas. Ivanisevic non ha usato mezzi termini: “Il tennis è uno sport individuale, e lui non era pronto né mentalmente né fisicamente. Prima deve ritrovare la condizione, se non sei al massimo come puoi pensare di battere i migliori? Bisogna avere pazienza e aspettare la propria occasione. È un percorso lungo, non esistono soluzioni immediate, ma Stefanos è troppo talentuoso per restare dove si trova ora.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Mouratoglou attacca Ivanisevic: “Non si allena così. Allenare non è giudicare, mai”

    Goran e Stefanos insieme sull’erba prima di Wimbledon

    Le durissime dichiarazioni di Goran Ivanisevic sulle condizioni del suo nuovo pupillo Stefanos Tsitsipas hanno suscitato enorme impressione nel mondo del tennis ed un eco che stenta a stemperarsi. “Mai visto un tennista così mal preparato” sentenziava il croato sul greco dopo la repentina uscita di scena a Wimbledon. A difendere Stefanos dalle dure accuse del suo nuovo coach arriva Patrick Mouratoglou, allenatore di grande esperienza che punta il dito contro i metodi spicci e poco ortodossi del collega a livello di comunicazione.
    “Allenare non è niente di tutto questo, non ha nulla a che fare con quello che Goran Ivanisevic ha suggerito, facendo e dicendo tutte queste cose in un’intervista sul suo nuovo giocatore, Stefanos Tsitsipas” afferma Mouratoglou su Tennis Major. “Non c’è bisogno di alimentare i troll con tutti questi commenti. Ha detto che Stefanos non ha fatto niente di giusto, che ha dovuto cambiare tutte le sue abitudini, ma se Goran accetta di lavorare con Stefanos, è probabilmente perché sa già che non fa le cose nel modo giusto, e che quindi devono cambiare”.
    “Tsitsipas sta attraversando un periodo difficile” continua Patrick,  “non ottiene gli stessi risultati di prima da un po’, ma questa è la realtà, e non c’è altra scelta che accettarla. Quando ho iniziato a lavorare con Serena Williams o Naomi Osaka, l’ho fatto in un momento per loro negativo. Anche Goran sapeva che Stefanos stava attraversando un brutto momento… Puntare il dito contro di lui non aiuta. E soprattutto: questo non è allenare“.
    “Allenare non è giocare, mai. Anzi, è proprio il contrario. Il coaching consiste nel comprendere i comportamenti della persona, cercare di aiutarla, esserci per lei, entrambi sulla stessa barca. Giudicare non è la stessa cosa che operare, ma farlo pubblicamente è ancora peggio. Quello che ha detto mi fa pensare che Goran si vergogni dei risultati e voglia prendere le distanze da Stefanos, tipo: ‘Non si tratta di me, è tutta colpa sua’. Onestamente, questo non è allenare. È l’esatto opposto di ciò che dovrebbe essere allenare. Puoi parlare pubblicamente del tuo giocatore, ma non gettandolo in pasto ai lupi. La maggior parte delle conversazioni del genere devono restare private. Non ho tutti i dettagli, ma da quello che ho visto, sarei sorpreso se potessero continuare a lavorare insieme come si deve. Devi costruire la fiducia fin dall’inizio e loro hanno appena iniziato… ma non è questo il modo per costruire la fiducia nel tuo giocatore”.
    “Stefanos non fa tutto bene? Probabilmente è così, ma di certo non sbaglia nemmeno tutto. Nessuno sbaglia tutto. Stef è un giocatore professionista da molti anni, sa esattamente cosa sia la professione. Sta solo attraversando un periodo difficile. Una fase negativa, un momento difficile che può portare a comportamenti scorretti. Come allenatore, quello che devi fare è riportarlo a comportamenti positivi, ma sempre pensando al giocatore. Non c’è altro modo” conclude Mouratoglou.
    Parole sagge che mettono Ivanisevic di fronte alle sue responsabilità, aver portato in piazza i problemi del suo assistito. Chissà se dopo Wimbledon, e dopo questa bufera, le strade di Tsitsipas e dell’ex coach di Djokovic si divideranno oppure cercheranno una nuova base per ripartire.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic: “Non sono un mago che può far funzionare tutto in una settimana, ma Tsitsipas è un grande giocatore e ritroverà il suo miglior livello”

    Stefanos Tsitsipas con Goran Ivanisevic (foto ATP.com)

    Oltre al ritorno in campo di Jannik Sinner dopo la dolorosa sconfitta a Roland Garros, uno dei temi più curiosi dell’ATP 500 di Halle pronto a scattare in Germania è l’esordio della nuova coppa Tsitsipas – Ivanisevic. Il greco ha deciso di affidarsi all’esperienza del coach croato dopo i discreti “disastri” combinati con un vorticoso tira e molla di allenatori che non ha portato a niente di buono, inclusa la fine del rapporto lavorativo con papà Apostolos, situazione che lo stesso Stefanos ha definito molto difficile tanto da aver aggravato anche il clima in famiglia. Ivanisevic nella sua carriera da allenatore ha raccolto risultati straordinari: ha portato Cilic a vincere US Open in un’edizione memorabile, nella quale Marin fu quasi ingiocabile al servizio e super offensivo; poi ha aiutato per molte stagioni Novak Djokovic, migliorandone il servizio e il gioco offensivo. Dopo la breve e quasi impalpabile parentesi con Rybakina, Goran torna in pista con una sfida affascinante ma difficile: rilanciare le ambizioni di Tsitsipas, provando a riportare il gioco del greco sui livelli che gli hanno consentito di disputare due finali Slam e diventare n.3 del mondo. Non sembra un compito facile: mentre nelle ultime due stagioni il gioco di Stefanos si è come depotenziato ed è diventato più caotico (da non sottovalutare l’impatto di una operazione al gomito), la concorrenza ha fatto passi di gigante e sopra di lui nel ranking ci sono molti tennisti giovani, di talento, potenti e aggressivi. Per Ivanisevic c’è una sola via per tornare a riveder le stelle: il lavoro, credendo in un processo di medio-lungo periodo. Goran ne ha parlato in un’intervista rilasciata ad ATP nel weekend precedente all’avvio del torneo di Halle, della quale riportiamo i passaggi più interessanti.
    “Per me Tsitsipas è ancora un giocatore da Top 10, in qualsiasi momento”, afferma Ivanisevic, alla prima settimana in torneo con l’ex numero 3 al mondo ora sceso al numero 25. “Al momento ha perso un po’ di quel livello, sono successe molte cose e ora deve ritrovarlo. Non sono un mago che riuscirà a far funzionare le cose dopo una sola settimana. È un processo lungo, ma è un grande giocatore. È arrivato due volte in finale nei tornei del Grande Slam e ha ottenuto così tante grandi vittorie, quindi non temo che non tornerà.”
    Nel tour si è vociferato per diverso tempo che Goran potesse essere una delle prime scelte per il dopo Cahill per Jannik Sinner, ma il nativo di Spalato ha ricevuto una proposta dal greco e ha accettato. Ecco cosa l’ha spinto ad unirsi a “Stef” in un momento non facile della sua carriera: “Il suo temperamento è entusiasmante. Greci e croati hanno temperamenti piuttosto simili. È un giocatore molto aggressivo, cosa che apprezzo. Mi è sempre piaciuto il suo modo di giocare e il suo stile. È bello vederlo, ed è bello dare un contributo al suo gioco, sia come battitore che come tennista serve and volley. Per me è davvero una grande sfida e spero che funzioni bene”.
    La parola sfida è quella che più si avvicina all’idea che molti si sono fatti sulle reali possibilità di Tsitsipas di ritrovare il suo miglior tennis. Ancor più nell’immediato su erba, superficie dove mai ha brillato in carriera. Una superficie che invece Ivanisevic conosce a menadito. “C’è molto su cui lavorare”, afferma Goran sul potenziale di Tsitsipas sui prati. “Finora non ha ottenuto buoni risultati sull’erba. Non so perché. È solo una questione mentale. Se ti metti in testa ‘Non posso giocare sull’erba’, allora non puoi giocare bene, perché l’erba non ti perdona nulla. L’erba ti restituisce quello che gli dai, in un certo senso devi essere gentile con lei. Quindi c’è molto margine di miglioramento. Non posso dire con certezza che accadrà questa settimana, ma in generale Tsitsipas può giocare bene sull’erba”.
    Una grande sfida, vista la relativa debolezza di Stefanos con la risposta di rovescio e con una tendenza perversa a giocare qualche colpo interlocutorio, cosa che sui prati non ti puoi permettere. Il miglior Tsitsipas brillava col servizio e pochi come lui sanno giocare sul net. Per questo in passato Mark Philippoussis aveva spinto il greco a spostare decisamente in avanti il baricentro del gioco e lavorare tanto con il rovescio slice, per difendere la sua debolezza in scambio sul lato sinistro e dotarlo di un colpo che lo può proiettare in avanti. Stefanos o forse papà Apostolos hanno avuto visioni diverse e quel progetto, sulla carta ottimo, è naufragato dopo pochi mesi. Ora Ivanisevic lo descrive come tennista con qualità per giocare in avanti, quindi una visione simile. Vedremo quale sarà ora l’impatto del croato sul tennis del suo nuovo assistito. Oggi ad Halle debutta contro il nostro Luciano Darderi, ma sarà soprattutto Wimbledon e il cemento USA in agosto a dirci se la mano di Goran sarà stata, di nuovo, magica.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas a cuore aperto: “Il rapporto con mio padre era diventato tossico. Ivanisevic? Non credo di poter tornare a vincere tornei dopo un paio di settimane con lui”

    Stefanos Tsitsipas

    La conclusione di Roland Garros 2025, come quella di ogni Slam, ha portato a importanti variazioni nel ranking ATP. Una delle più significative, ma in negativo, è l’ulteriore crollo di Stefanos Tsitsipas, battuto a Parigi al secondo turno dal nostro bravissimo Matteo Gigante. Con la perdita dei punti conquistati a Roland Garros 2024 il greco è sceso ancora in classifica, una caduta libera che l’ha affossato al n.26 ATP. Era dal 2018, in pratica ai tempi del suo primo grande anno da “Pro”, che non si ritrovava così indietro nel ranking. È lo specchio del suo valore attuale: un buon giocatore ma lontanissimo dai fasti di quando ha raggiunto due finali Slam e battagliava ad armi pari con i migliori. Sembra incredibile ripensare che nella primavera di manciata di anni fa una combinazione tutt’altro che impossibile di risultati l’avrebbe addirittura issato a n.1 ATP. Il suo best è rimasto n.3, ma più della classifica è il suo tennis che langue, da troppo tempo. Penalizzato da un problema e seguente operazione al gomito forse sottostimato nella considerazione generale, con la sua palla che da allora è meno ficcante con diritto e servizio (i pezzi forti del suo repertorio), Stefanos c’ha anche messo del suo convivendo da tempo con un “caos” totale a livello di coach e conseguentemente con la direzione da dare al suo gioco.
    Lo storico rapporto con papà Apostolos si è interrotto a livello lavorativo dalla scorsa estate, anche se negli ultimi tornei si è visto di nuovo del box del figlio, anche se ufficialmente non come allenatore. È recente la notizia dell’ingaggio di un vero super-coach come Goran Ivanisevic, vincente prima con Marin Cilic e poi per diversi anni – eccezionali – a fianco di Djokovic. Dopo una breve e poco fortunata parantesi con Rybakina, il croato è stato scelto da Tsitsipas, e i due stanno iniziando a muovere i primi passi insieme proprio in questi giorni, su erba, con Stefanos che mai ha brillato sulla più antica delle superfici. In un podcast chiamato “The Changeover”, Tsitsipas è tornato sull’argomento coach e sul padre, rivelando quanto abbia sofferto per la brutta piega del loro rapporto, incrinato malamente prima in campo e quindi anche nella vita privata. Una dinamica fortemente negativa che ha portato alla rottura tra i due e mesi molto complicati anche a livello puramente familiare.
    “Siamo arrivati ​​a un punto in cui il tennis è diventato troppo, un intralcio“, racconta Tsitsipas. “E, per quanto brutto possa sembrare, credo che sia diventato persino tossico in un certo senso, perché lui era… sentivo che era costantemente col fiato sul collo, mettendomi enorme pressione. Siamo arrivati ​​al punto in cui lui soffriva la situazione più di me ed è lì che entra in gioco la pressione. È lì che sento la tossicità di tutto questo. Il nostro rapporto è effettivamente migliorato negli ultimi mesi. All’inizio, quando ci siamo lasciati, è stato molto duro e difficile. È stato molto difficile per lui accettare di non far più parte della mia cerchia ristretta. È ancora mio padre ed è ancora una persona che mi è cara e vicina.”
    Con i suoi soli 26 anni, Tsitsipas è nel pieno della sua carriera, ma i risultati ormai languono da tanto tempo, se si esclude la vittoria a sorpresa a Monte Carlo dell’anno passato. Stefanos si è detto molto realista sulla propria situazione, convinto che la svolta con Ivanisevic richiederà del tempo per portare i frutti sperati. “Non mi aspetto che questo nuovo rapporto diventi improvvisamente qualcosa che mi faccia vincere titoli già dalla prima o dalla seconda settimana“, riflette il greco. “Mi sto concentrando di più sul lungo periodo, sull’intero percorso di lavoro con lui, e il mio obiettivo principale è vedere miglioramenti”.
    Tsitsipas si aspetta da Ivanisevic non solo una guida tecnica ma soprattutto mentale. “Credo che sia una parte importante dell’identità di un allenatore non solo insegnarmi come colpire meglio diritti e rovesci, ma anche insegnarmi nel modo in cui dovrei pensare in campo e fuori. Il modo in cui ha affrontato situazioni nella sua carriera personale può aiutarmi a capire come affrontare esperienze difficili, quei momenti di avversità, insegnandomi attraverso le sue esperienze.”
    Il debutto della coppia avverrà la prossima settimana ad Halle, dove è previsto anche il rientro di Jannik Sinner in un torneo che, come ogni anno, presenta molti grandi giocatori (Zverev, Medvedev e diversi italiani).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas e Ivanisevic: nuova collaborazione dopo il Roland Garros

    Stefanos Tsitsipas (foto Brigitte Grassotti)

    Goran Ivanisevic si conferma uno degli allenatori più ricercati del circuito tennistico. Dopo la conclusione della sua avventura con Elena Rybakina, che non ha prodotto i risultati sperati, il tecnico croato ha trovato rapidamente una nuova sistemazione di prestigio. Secondo quanto riporta il media greco Gazzetta, sarà Stefanos Tsitsipas a beneficiare della sua esperienza.
    Il tennista ellenico, alla ricerca di una svolta nella sua già brillante carriera, inizierà a lavorare con Ivanisevic subito dopo il Roland Garros 2025. La scelta di Tsitsipas rappresenta un chiaro segnale della sua volontà di esplorare nuovi orizzonti nel suo percorso sportivo e di superare quei limiti che finora gli hanno impedito di conquistare un titolo del Grande Slam.
    Ivanisevic, ex campione di Wimbledon e noto per la sua lunga e fruttuosa collaborazione con Novak Djokovic, porta con sé un bagaglio di esperienza notevole, soprattutto nella gestione di giocatori di alto livello. La sua capacità di lavorare sull’aspetto mentale e di migliorare specifiche aree tecniche potrebbe essere esattamente ciò di cui Tsitsipas ha bisogno per fare quel salto di qualità tanto atteso.Per il greco, attualmente impegnato nel Masters 1000 di Monte-Carlo dove sta mostrando ottimi segnali di crescita sulla terra battuta, questa collaborazione potrebbe rappresentare una svolta decisiva, specialmente in vista della seconda parte della stagione che include Wimbledon e gli US Open.Rimane da vedere come Ivanisevic adatterà il suo approccio alle caratteristiche specifiche del gioco di Tsitsipas, ma le premesse per un sodalizio di successo sembrano esserci tutte.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Curiosità: Emanuel Ivanisevic (figlio di Goran) vince la sua prima partita nel main draw di un Future

    Emanuel Ivanisevic insieme al padre Goran

    Mentre il mondo del tennis segue con curiosità la crescita di alcuni giovanissimi figli d’arte, come Cruz Hewitt (figlio Lleyton, del quale in Australia si parla un gran bene) o Jagger Leach (figlio di Lindsay Davenport, già molto ben posizionato a livello junior), dalla Croazia arriva la notizia del primo successo in singolare in un main draw Future di Emanuel Ivanisevic, figlio dell’indimenticabile Goran. Il 17enne Emanuel si è imposto nel primo turno del M15 di Opatija: entrato nel tabellone con una wild card, ha sconfitto in due set Makar Krivoshchekov, 19enne russo anche lui nel tabellone dell’evento croato grazie ad una wild card. 7-6 6-4 il punteggio a favore di Ivanisevic jr., che al secondo turno attende il vincente di Basic – Vrbensky (terza testa di serie del torneo).
    Emanuel Ivanisevic è al secondo torneo in stagione: due settimane fa aveva esordito (ancora con una wild card) al M15 di Porec, sempre in Croazia, sconfitto dal ceco Kellowsky. Nel 2024 invece era riuscito a passare le qualificazioni al M15 di Umag, ma al primo turno era stato stoppato dal francese Tessa. In precedenza aveva esordito nelle qualificazioni del Challenger 75 di Zagabria, rimediando solo due game contro l’esperto spagnolo Carlos Taberner.
    Grazie a questo primissimo successo Emanuel otterrà un punticino nel ranking ATP. Sarà curioso vedere i progressi di questo giovane (classe 2007), e se avrà ereditato un briciolo del super servizio del papà…
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO