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    Rublev: “Il tennis deve essere libero dalla politica”

    Il messaggio di Rublev per la pace

    Le foto di ieri di Andrey Rublev con il dito sanguinante dopo aver colpito violentemente la sua racchetta hanno fatto il giro del mondo. Tanta la frustrazione per non esser riuscito a giocare il suo miglior tennis nelle fasi decisive contro Fritz, perdendo così la possibilità di giocarsi la finale di Indian Wells contro Nadal.
    Ieri Rublev era tornato sul tema più caldo del momento: sport e atleti russi, visto che l’invasione delle armate di Putin in Ucraina non si arresta, la crisi umanitaria è solo all’inizio e lo sdegno internazionale è crescente. La proposta del ministro del sport inglese, che ha ventilato l’ipotesi di non consentire l’ingresso nel paese agli sportivi russi che non dichiarino apertamente di essere contro alle politiche di Putin, ha scatenato un discreto putiferio. Dopo la presa di posizione di Steve Simon, ecco le parole di uno sportivo di vertice russo, proprio Andrey Rublev. Per il moscovita, che si è immediatamente schierato contro la guerra lo sport e in particolare il tennis dovrebbero essere lontani dalla politica e così dare il buon esempio di civiltà e rispetto.
    “Parlando della posizione del governo britannico, ripeto quel che ho già detto in precedenza, il tennis dovrebbe essere al di fuori della politica. Non vediamo la nostra famiglia per tanto tempo, molti atleti cambiano casa a causa delle condizioni di questo sport. Alla fine siamo lontani per mesi e mesi dal nostro paese”.
    Continua Rublev: “Penso che lo sport debba restare fuori dalla politica, lo dicono tutti ma alla fine sembra che ancora non stia succedendo. Ecco perché spero che lo sport sia la dimostrazione che si può andare avanti senza l’intrusione della politica, che possiamo essere un buon esempio per fare un grande passo avanti”.
    Rublev ritorna sul messaggio “No War Please” scritto sulla telecamera a fine partita a Dubai, con la guerra appena scoppiata. “All’inizio della guerra, prima di scrivere questo messaggio sulla fotocamera, ricevevo molti brutti messaggi. Non lo so, alla fine non l’ho scritto in reazione a quel che ricevevo, non stavo nemmeno pensando a quante persone lo avrebbero visto o dove andrà a finire. Ho scritto quella cosa perché era quello che provavo in quel momento. Questo è tutto. Alla fine, il messaggio ha ottenuto oltre 22 milioni di visualizzazioni… Penso di essere stato uno dei primi sportivi al mondo a dirlo così apertamente. Dopo di ciò, tutti i messaggi che ho ricevuto, direi quasi il 100%, erano positivi, tipo “grazie”, cose del genere. Ma non l’ho fatto per ricevere complimenti, era solo il mio pensiero”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federer dona 500.000$ a sostegno dei bambini ucraini

    Una drammatica immagine dall’Ucraina

    Roger Federer ha deciso di intervenire a sostegno dei bambini ucraini, costretti in migliaia a lasciare il proprio paese sotto assedio dell’armata russa, o a sopravvivere in patria in condizioni drammatiche. Attraverso la sua fondazione, donerà 500mila dollari a War Child Holland, associazione dedita al soccorso dei bambini che vivono nella violenza e in situazioni di conflitti armati. Con questi fondi, moltissimi bambini potranno ritrovare accesso alla scolarizzazione.

    🕊💙💛 pic.twitter.com/HEwb5NGREu
    — Roger Federer (@rogerfederer) March 18, 2022

    “Io e la mia famiglia siamo pietrificati di fronte alle immagini che giungono dall’Ucraina, il nostro cuore è spezzato per tutti gli innocenti che stanno soffrendo così tanto. Vogliamo la pace” scrive Roger in un tweet. “Provvederemo a dare aiuto ai bambini ucraini che hanno bisogno di assistenza, circa 6 milioni di bambini attualmente non stanno andando a scuola e tutti noi sappiamo quanto sia decisivo assicurare l’accesso all’educazione, vogliamo aiutarli visto che sono costretti ad affrontare questa drammatica situazione. Attraverso la Roger Federer Foundation supporteremo War Child Holland con una donazione di 500.000 $ in modo che i bambini ucraini possano continuare ad andare a scuola”.
    Applausi allo svizzero per l’iniziativa. LEGGI TUTTO

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    Steve Simon (WTA): “I giocatori non devono essere esclusi dai tornei per motivi politici”

    Steve Simon, CEO WTA

    Il CEO della WTA Steve Simon, dopo aver guidato di persona la protesta con le autorità cinesi per il caso Peng Shuai, adesso non si tira indietro sulla complessa situazione provocata dall’invasione russa all’Ucraina. Da più parti si leva la richiesta di escludere i tennisti russi che non dichiarino apertamente il proprio dissenso contro l’azione militare, tra questi l’Inghilterra. Simon invece è di parere opposto: i giocatori non vanno penalizzati per le “decisioni di una leadership autoritaria”.
    “Non sai mai cosa potrebbe portare il futuro”, ha detto Simon a BBC Sport, “Ma posso assicurarvi che non abbiamo mai vietato agli atleti di partecipare al nostro tour a causa delle posizioni politiche che la loro leadership potrebbe assumere. Quindi ci vorrebbe qualcosa di molto, molto significativo per cambiare, ma ancora una volta non sappiamo dove si sta andando”.
    I board di WTA e ATP hanno sospeso il torneo combined di Mosca in calendario ad ottobre a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, e tutti i tornei ITF in Russia e Bielorussia sono stati cancellati a tempo indeterminato.
    Continua Simon: “Ritengo che i  singoli atleti non dovrebbero essere quelli che vengono penalizzati dalle decisioni di una leadership autoritaria che ovviamente sta facendo cose terribili e riprovevoli. Ma se ciò accade, ossia che tutto questo è parte della strategia generale di far pagare alla Russia e ai cittadini russi le conseguenze per la decisione presa dal loro governo, allora non sarà qualcosa che sosteniamo. Speriamo che si astengano da ciò perché penso che ci siano un sacco di altri problemi che ne derivano. Non penso che si possa limitare solo agli atleti. Cosa hanno intenzione di fare con i rifugiati [russi]? Tratterannoi i rifugiati in modo diverso dagli atleti? Spero che continuiamo con le sanzioni, continuiamo a fare tutto il possibile per ottenere la pace, ma ripeto che queste persone ne sono le vittime innocenti, ed essendo isolate a causa di queste decisioni non penso sia giusto”.
    Ben diversa la posizione del ministro dello sport britannico Nigel Huddleston: ha dichiarato in settimana che i giocatori russi potrebbero dover chiarire che non sono sostenitori di Vladimir Putin per poter competere a Wimbledon quest’anno: “Abbiamo bisogno di qualche assicurazione che non siano sostenitori di Putin, stiamo valutando quali requisiti potremmo aver bisogno per cercare di ottenere alcune assicurazioni in tal senso”.
    Il dibattito è appena partito. La speranza è che la Russia cessi le ostilità il prima possibile e che si possa raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e quindi la pace, in modo che la popolazione ucraina possa ritrovare la sicurezza nel proprio paese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kostyuk: “Alle russe interessano solo i soldi, nessuna è venuta a chiedermi qualcosa”

    Marta Kostyuk

    Che l’invasione russa all’Ucraina finisse per incendiare anche il mondo sportivo era solo una questione di tempo. La tennista ucraina Marta Kostyuk è letteralmente esplosa nella press conference di Indian Wells, in cui ha accusato senza mezzi termini le colleghe russe. Ecco il passaggio del suo pensiero in merito, insieme alla difficoltà di vivere da lontano ill dramma della sua famiglia e dei suoi connazionali.
    “Non mi sono mai sentita così vicina al mio paese e al popolo ucraino come adesso. Siamo una grande famiglia, un popolo forte, capace di riprendersi da tutto. Tuttavia, è molto deludente quello che succede sul circuito. Nessuna tennista russa è venuta a trovarmi, nessuno ha detto di non sostenere questa guerra o si è scusato con me o con altri tennisti ucraini per quello che sta facendo il loro paese. È scioccante perché sappiamo tutti cosa sta succedendo. Non ho alcuna spiegazione del perché i russi si comportino così. Mi fa arrabbiare arrivare al torneo e vederli lì, il loro unico problema in questo momento è non riuscire a fare bonifici e la cosa scandalosa è che se ne parla. È inaccettabile e non sono d’accordo con il loro permesso di continuare a gareggiare“.
    Difficile per la 19enne vivere da lontano quel che sta accadendo in patria: “Mi sono sentito in colpa per continuare a girare il mondo e giocare a tennis, ma ho capito che pensare questo non è salutare e che ognuno ha il suo ruolo. Questa è la mia professione e devo aiutare il mio paese attraverso il tennis. Mi piacerebbe andare come volontario per aiutare e combattere, ma penso di essere molto più utile rendendo visibile la nostra causa e raccogliendo fondi”.
    “Nei primi giorni della guerra, tutti i miei cari erano nella stessa casa. Se fosse successo qualcosa, avrei perso tutta la mia famiglia in una volta, non voglio nemmeno pensarci. Ho avuto giorni in cui mi sono svegliata e ho pensato solo se le persone che amo fossero ancora vive. Con il passare del tempo ci si abitua a questo stato di tensione, ma quello che provano tutti gli ucraini in circuito è inspiegabile. Puoi impazzire se non provi a disconnetterti un po’”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP, WTA, ITF e i 4 Slam donano 700mila $ per azioni umanitarie in Ucraina

    Il logo della iniziativa

    “Il tennis gioca per la pace”. Così il sito ufficiale dell’ATP annuncia un’iniziativa umanitaria collegiale dei massimi organi del tennis internazionale, ATP, WTA, ITF e i quattro Slam, per sostenere la popolazione ucraina in questi giorni difficilissimi.
    A seguito della condanna unanime dell’invasione russa dell’Ucraina rilasciata in una dichiarazione congiunta da parte dalle sette organizzazioni tennistiche il 1° marzo, nelle prossime settimane verrano messe in moto ulteriori azioni per sostenere le persone colpite dalla guerra nell’ambito di una nuova campagna Tennis Plays For Peace.
    Ciascuna delle sette entità ha donato $ 100.000 dollari per aiutare i soccorsi. Le donazioni andranno all’Ucraina Crisis Relief Fund di Global Giving, che fornirà un aiuto immediato sul campo in tutta la regione, così come la Federazione ucraina di tennis.
    I sette organismi continueranno il proprio supporto alla popolazione ucraina attraverso le propri piattaforme social e digitali, mettendo in evidenza l’icona del nastro dell’Ucraina ed incoraggiando a utilizzare l’hashtag #TennisPlaysforPeace. Inoltre, verranno distribuiti nastri fisici per i giocatori ATP e WTA da indossare al prossimo Masters 1000 di Indian Wells.
    Ai tornei e alle federazioni di tennis di tutto il mondo, insieme a tutte le realtà incluse nella disciplina (junior, senior e atleti in sedia a rotelle) verrà inviato un kit di strumenti digitali per aumentare ulteriormente la consapevolezza e supportare i soccorsi.
    Tutte e sette le organizzazioni ringraziano giocatori, tornei, staff e fan per i loro incredibili sforzi già e ulteriori piani per Tennis Plays for Peace saranno comunicati nelle prossime settimane. LEGGI TUTTO

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    ITF comunica l’immediata sospensione di Russa e Bielorussia dall’appartenenza all’ITF e dalla partecipazione alla competizione internazionale a squadre ITF, salvi gli alteti come singoli

    ITF Tennis

    L’ITF, massimo organo del tennis internazionale, prede una dura decisione in risposta all’aggressione dell’Ucraina per mano dell’esercito russo, coadiuvato dalla Bielorussia. In un comunicato pubblicato sul sito ufficiale, si legge:
    “L’International Tennis Federation (ITF) condanna l’invasione russa dell’Ucraina e la sua assistenza da parte della Bielorussia. Oltre alla cancellazione di tutti gli eventi ITF in quei paesi, il Board ITF ha annunciato oggi l’immediata sospensione della Federazione Russa di Tennis (RTF) e della Federazione Bielorussa di Tennis (BTF) dall’appartenenza all’ITF e dalla partecipazione alla competizione internazionale a squadre ITF fino a nuovo avviso. L’ITF rimane in stretto contatto con la Federazione ucraina di tennis ed è solidale con il popolo ucraino”.
    Si specifica che ai tennisti russi e bielorussi non è vietato competere come individui nei vari tour gestiti dall’ITF. La sospensione è a tempo indeterminato, Russia e Bielorussia sono state ritirate o non sono ammesse a competere in tutte le competizioni internazionali a squadre ITF 2022, anche laddove fossero qualificate (playoff di Davis Bielorussia vs Mexico; Bielorussia vs Belgio nella Billie Jean King Cup Qualifier; entrambi i team russi alle finali di Davis e FedCup (ora Billie Jean King Cup).
    Le sospensioni riguardano anche i campionati junior, senior, beach tennis  e su sedia a rotelle. LEGGI TUTTO

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    Bielorussia esclusa dai Playoff del World Group I di Coppa Davis: Messico avanti senza giocare

    Egor Gerasimov (Bielorussia) nella foto

    Si abbassa a undici il numero degli incontri di Playoff del World Group I di Coppa Davis in programma nel prossimo weekend (clicca QUI per tutti i convocati): l’International Tennis Federation (ITF) ha infatti optato per l’esclusione della Bielorussia dalla manifestazione, permettendo così al Messico di passare il turno senza nemmeno dover scendere in campo nel weekend del 4-5 marzo a Città del Messico (come superficie, la FederTennis messicana aveva optato per la terra battuta outdoor).
    Una beffa non indifferente per la squadra guidata da Zhyrmont, che sarebbe partita con i favori del pronostico viste le presenze nel quintetto di due ottimi singolaristi come Ilya Ivashka ed Egor Gerasimov, oltre al Top-100 nel ranking di doppio Andrei Vasilevski. Il Messico, invece, aveva chiamato a raccolta appena due Top-700 in singolare (il n.566 Alex Hernandez e il n.651 Gerardo Lopez Villasenor) e due doppisti di buon livello come Miguel-Angel Reyes-Varela e Hans Hach Verdugo. LEGGI TUTTO