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    F1, Mazepin in bilico: oggi la FIA decide sui piloti russi

    ROMA – La FIA deciderà oggi sulla partecipazione dei piloti russi a tutti i campionati automobilistici. La situazione, spinosa e complessa, riguarda anche la Formula 1 e in particolare Nikita Mazepin, pilota della scuderia Haas, finanziata da Dmitry Mazepin, proprietario dell’Uralkali (sponsor principale del team). Il patron del colosso minerario russo è padre del pilota, fino a qualche giorno fa pronto a scendere in pista per la nuova stagione. La comunità internazionale sportiva ha però risposto duramente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che nella sostanza non può più partecipare a nessuna competizione agonistica. Si attende quindi il pronunciamento della Federazione per capire se la decisione del CIO intaccherà anche il mondo delle quattro ruote e, di conseguenza, il Circus.
    Sul futuro di Mazepin
    Alla FIA è infatti in corso una riunione straordinaria per prendere decisioni a tal proposito. Ieri, con l’esclusione di fatto da parte del Comitato olimpico internazionale della Russia da tutte le competizioni sportive e, con la Federazione automobilistica ucraina che ha scritto alla FIA per escludere russi e bielorussi da tutte le gare a quattro ruote, Mazepin rischia seriamente il posto. Il team principal della Haas, Günther Steiner, ha detto: “Le quetioni vanno affrontate. Sui colloqui internazionali siamo impotenti, ma dobbiamo prendere una decisione sullo sponsor e sul futuro di Mazepin, cosa che avverrà nella prossima settimana”. Nel caso si allontanamento di Mazepin dal paddock, sarebbe Pietro Fittipaldi, collaudatore Haas: prima scelta per sostituirlo. LEGGI TUTTO

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    F1, la FIA si riunisce per decidedre sui piloti russi: Mazepin a rischio

    ROMA – La FIA si pronuncerà oggi sulla partecipazione dei piloti russi a tutti i campionati automobilistici. La situazione, piuttosto delicata, coinvolge anche la Formula 1 e in particolare Nikita Mazepin, pilota della scuderia Haas, finanziata da Dmitry Mazepin, proprietario dell’Uralkali (sponsor principale del team). Il patron del colosso minerario russo è padre del pilota, fino a qualche giorno fa pronto a scendere in pista per la nuova stagione. La comunità internazionale sportiva ha però risposto duramente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che nella sostanza non può più partecipare a nessuna competizione agonistica. Si attende quindi il pronunciamento della Federazione per capire se la decisione del CIO intaccherà anche il mondo delle quattro ruote e, di conseguenza, il Circus.
    Le parole di Steiner
    Alla FIA è infatti in corso una riunione straordinaria per prendere decisioni a tal proposito. Ieri, con l’esclusione di fatto da parte del Comitato olimpico internazionale della Russia da tutte le competizioni sportive e, con la Federazione automobilistica ucraina che ha scritto alla FIA per escludere russi e bielorussi da tutte le gare a quattro ruote, Mazepin rischia seriamente il posto. Il team principal della Haas, Günther Steiner, ha detto: “La vicenda va risolta. Sulle trattative di pace non abbiamo parola, ma dobbiamo decidere sullo sponsor e sul futuro di Mazepin, che spero non si abbatti. La prossima settimana prenderemo una decisione”. Nel frattempo, però si scalda Pietro Fittipaldi, collaudatore Haas, pronto a rilevare il russo. LEGGI TUTTO

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    F1, Steiner: “Se Mazepin non ci sarà, la scelta cadrebbe su Fittipaldi”

    ROMA – Nikita Mazepin non è sicuro di far parte del Mondiale 2022 di Formula 1 per via degli scontri che si stanno verificando in Ucraina. Il team Haas nella terza giornata dei test a Barcellona ha rimosso il suo sponsor principale, il russo Uralkali, azienda mineraria leader nell’esportazione di potassio. Ma le sanzioni verso la Russia con un’eventuale esclusione del pilota di Mosca potrebbe non essere utopia: “Se Nikita non potesse guidare, per una o l’altra ragione, la prima scelta ricadrebbe su Pietro Fittipaldi. Ovviamente lui è con noi per qualche anno, ma vedremo più avanti cosa fare”, ha commentato Gunther Steiner. 
    Le parole di Steiner
    Il brasiliano fu ingaggiato dal team in qualità di terzo pilota nel 2019, debuttando ufficialmente in F1 l’anno successivo. Quindi sostituì Romain Grosjean nelle ultime due gare della stagione dopo il noto incidente del francese: “Pietro è sempre con noi per questo motivo, negli ultimi anni avevamo bisogno di un pilota di riserva, specialmente durante la pandemia Covid-19. Lui è sempre a disposizione, conosce la squadra e la macchina. Non c’è nessuno meglio di Pietro sul quale puntare”, ha concluso il team principal della Haas. LEGGI TUTTO

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    F1, Steiner: “Fittipaldi è la prima scelta senza Mazepin”

    ROMA – Nikita Mazepin potrebbe non correre il Mondiale 2022 di Formula 1 per via degli scontri che si stanno verificando in Ucraina. Il team Haas nella terza giornata dei test a Barcellona ha rimosso il suo sponsor principale, il russo Uralkali, azienda mineraria leader nell’esportazione di potassio. Ma le sanzioni verso la Russia con un’eventuale esclusione del pilota di Mosca potrebbe non essere utopia: “Se Nikita non potesse guidare, per una o l’altra ragione, la prima scelta ricadrebbe su Pietro Fittipaldi. Ovviamente lui è con noi per qualche anno, ma vedremo più avanti cosa fare”, ha commentato Gunther Steiner. 
    La figura di Fittipaldi
    Il brasiliano fu ingaggiato dal team in qualità di terzo pilota nel 2019, debuttando ufficialmente in F1 l’anno successivo. Quindi sostituì Romain Grosjean nelle ultime due gare della stagione dopo il noto incidente del francese: “Pietro è sempre con noi per questo motivo, negli ultimi anni avevamo bisogno di un pilota di riserva, specialmente durante la pandemia Covid-19. Lui è sempre a disposizione, conosce la squadra e la macchina. Non c’è nessuno meglio di Pietro sul quale puntare”, ha concluso il team principal della Haas. LEGGI TUTTO

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    F1, Haas VF-22 in pista senza bandiera russa: assente anche logo Uralkali

    ROMA – Dopo le drammatiche ore di ieri, con le manovre militari russe in Ucraina, la Haas ha preso una decisione. A Barcellona si corre l’ultimo giorno di test e la VF-22 sulla livrea non presenta più, infatti, né la bandiera della Russia, né il suo sponsor principale: Uralkali. Il colosso chimico russo, di proprietà di Dmitry Mazepin – padre del pilota Haas Nikita Mazepin – ha infatti preferito rimuovere il suo logo e lo stendardo russo dalla livrea della Haas dopo i recenti sviluppi in Ucraina. La decisione di presentare in griglia una VF-22 completamente bianca non va però a modificare il programma della Haas in questo utlimo giorno di test a Montmelò.
    La giornata di ieri
    Ieri mattina, la notizia delle operazioni russe in Ucraina ha già raccolto le prime reazioni nel paddock, con alcuni piloti che hanno sùbito espresso la loro contrarietà al Gran Premio di Russia. A Sochi, infatti, il Circus è atteso per il prossimo 25 settembre, un appuntamento su cui la Formula 1 è chiamata ora a pronunciarsi. Sempre nella giornata di ieri è stata proprio la Haas a ritirare il suo team principal, Günther Steiner, dalla conferenza stampa dell’ora di pranzo. Una decisione che ha suscitato perplessità. La Haas reagisce dunque a quanto succede alle porte di Kiev, per un’invasione militare che ha raccolto molteplici condanne internazionali e che rischia oggi di mettere in crisi anche il mondo dello sport. LEGGI TUTTO

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    F1, via la bandiera russa dalla Haas VF-22: scompare anche lo sponsor Uralkali

    ROMA – Tra le vetture che stanno sfrecciando sul circuito di Barcellona per l’ultimo giorno di test, una in particolare ha attirato l’attenzione. La Haas VF-22 non presenta più, infatti, né la bandiera della Russia, né il suo sponsor principale: Uralkali. Il colosso chimico russo, di proprietà di Dmitry Mazepin – padre del pilota Haas Nikita Mazepin – ha infatti preferito rimuovere il suo logo e lo stendardo russo dalla livrea della Haas dopo i recenti sviluppi in Ucraina. La decisione di presentare in griglia una VF-22 completamente bianca non va però a modificare il programma della Haas in questo utlimo giorno di test a Montmelò.
    La decisione
    Ieri mattina, la notizia delle operazioni russe in Ucraina ha già raccolto le prime reazioni nel paddock, con alcuni piloti che hanno sùbito espresso la loro contrarietà al Gran Premio di Russia. A Sochi, infatti, il Circus è atteso per il prossimo 25 settembre, un appuntamento su cui la Formula 1 è chiamata ora a pronunciarsi. Sempre nella giornata di ieri è stata proprio la Haas a ritirare il suo team principal, Günther Steiner, dalla conferenza stampa dell’ora di pranzo. Una decisione che ha suscitato perplessità. Oggi, invece, la Haas si presenta in griglia senza il logo Uralkali e – soprattutto – senza il tricolore russo, ormai alle porte di Kiev. LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel sulla crisi ucraina: “Non è giusto correre in Russia”

    ROMA – La crisi internazionale tra Russia e Ucraina arriva alle porte della Formula 1. Mentre a Barcellona si corre il day-2 dei primi test della stagione, i piloti del Circus iniziano a scherarsi contro il regolare svolgimento del Gran Premio di Russia, in programma a Sochi il prossimo 25 settembre. Il primo a farlo è Sebastian Vettel dell’Aston Martin, da sempre semsibile a tematiche sociali: “Non andrò a corrre in Russia. È sbagliato. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita per ragioni stupide e per una leadership politica folle”. È poi il turno del campione del mondo in carica Max Verstappen: “Quando un paese è in guerra, non è giusto andare a correre lì”.
    La nota della F1
    Con le truppe russe ormai in Ucraina, la Formula 1 si trova ora nella posizione di dover prendere una decisione nei riguardi del Gran Premio, la cui cancellazione è chiesta a gran voce sui social. Nel frattempo, però, il Circus ha diramato stamane una nota dove si legge: “La Formula 1 sta monitorando da vicino – come molti altri – gli sviluppi della vicenda e in questa fase non ha ulteriori commenti in merito alla gara programmata per settembre. Continueremo ad osservare molto attentamente la situazione”. Tra le scuderie, invece, la Haas – di proprietà di Dmitry Mazepin, azionista di maggioranza della compagnia russa Uralkali – ha preferito ritirare il suo team principal, Günther Steiner, dalla conferenza al termine della sessione mattutina dei test a Barcellona. LEGGI TUTTO

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    F1, i piloti si schierano sulla crisi ucraina: “Non vogliamo correre in Russia”

    ROMA – La crisi internazionale tra Russia e Ucraina arriva alle porte della Formula 1. Mentre a Barcellona si corre il day-2 dei primi test della stagione, i piloti del Circus iniziano a scherarsi contro il regolare svolgimento del Gran Premio di Russia, in programma a Sochi il prossimo 25 settembre. Il primo a farlo è Sebastian Vettel dell’Aston Martin, da sempre semsibile a tematiche sociali: “Non andrò a corrre in Russia. È sbagliato. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita per ragioni stupide e per una leadership politica folle”. È poi il turno del campione del mondo in carica Max Verstappen: “Quando un paese è in guerra, non è giusto andare a correre lì”.
    La reazione della Formula 1
    Con le truppe russe ormai in Ucraina, la Formula 1 si trova ora nella posizione di dover prendere una decisione nei riguardi del Gran Premio, la cui cancellazione è chiesta a gran voce sui social. Nel frattempo, però, il Circus ha diramato stamane una nota dove si legge: “La Formula 1 sta monitorando da vicino – come molti altri – gli sviluppi della vicenda e in questa fase non ha ulteriori commenti in merito alla gara programmata per settembre. Continueremo ad osservare molto attentamente la situazione”. Tra le scuderie, invece, la Haas – di proprietà di Dmitry Mazepin, azionista di maggioranza della compagnia russa Uralkali – ha preferito ritirare il suo team principal, Günther Steiner, dalla conferenza al termine della sessione mattutina dei test a Barcellona. LEGGI TUTTO