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    Sinner: “A Cincinnati è quasi impossibile giocare bene a tennis”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner ha dovuto sudare più del previsto per conquistare un posto nei quarti di finale del Masters 1000 di Cincinnati. L’azzurro ha superato Adrian Mannarino 6-4 7-6(4) in un match complesso, condizionato prima dal caldo soffocante dell’Ohio e poi da una lunga interruzione di oltre tre ore per pioggia. Nonostante le difficoltà, il numero uno del mondo ha sfruttato le poche occasioni offerte dal francese, portando a casa la vittoria e proiettandosi verso la sfida di oggi contro Felix Auger-Aliassime, avversario che lo ha già battuto due volte su due.
    In conferenza stampa, Sinner ha analizzato la partita e le condizioni di gioco, senza nascondere le insidie di affrontare un rivale come Mannarino: *«È un avversario molto difficile, prima di tutto perché è mancino e tiene la palla molto bassa, poi perché imprime molto effetto sia di dritto che di rovescio. Ho cercato di capire cosa potesse funzionare nei vari momenti del match, arretrando la posizione in risposta per leggere meglio il servizio e provando a spezzare il suo ritmo. Ma la verità è che ha servito davvero bene per tutta la partita»*.
    Il match è stato ulteriormente complicato dall’interruzione per pioggia: «In questi casi devi provare a ritrovare la sensazione con la palla, ma con un ritardo così lungo è difficile. Cerchi di rilassare la mente, scherzi con il team, poi quando torni in campo provi a riprendere il livello di prima, ma non è sempre facile. Il tennis è fatto di alti e bassi, per questo sono felice di essere nei quarti».
    Il pusterese ha poi ribadito quanto le condizioni di Cincinnati rendano complicato esprimere il miglior tennis: «Credo di averlo già detto lo scorso anno: è molto difficile giocare bene qui. A volte c’è vento, poi piove, poi torna il sole. Non sai mai cosa aspettarti, ma devi restare concentrato mentalmente».
    Ora lo attende una sfida molto particolare: battere per la prima volta Auger-Aliassime. «Non l’ho mai sconfitto, qui nel 2019 giocammo un match durissimo e io ebbi anche un match point. Lui ha tanto potenziale, soprattutto quando serve bene, e sarà una partita molto difficile. Però mi piacciono queste sfide: per competere con lui dovrò alzare il mio livello, ma mi piace arrivare in fondo ai tornei e giocare questi match»*, ha concluso Sinner, determinato a inseguire il titolo nonostante una settimana fin qui tutt’altro che lineare.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner supera Mannarino in un match dai due volti (interrotto per quasi tre ore per la pioggia). È nei quarti al Masters 1000 di Cincinnati

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Stavolta il gesto verso il suo angolo non è stato netto, ma chissà se Jannik Sinner cambierà idea e tornerà ancora in campo ad affinare sensazioni e limare spigoli subito dopo il successo contro Adrian Mannarino negli ottavi di finale del Masters 1000 di Cincinnati. Il n.1 del mondo batte il francese per 6-4 7-6(4) in una partita giocata in due spezzoni per colpa di un’interruzione di tre ore per la pioggia, ed è stata veramente a due facce, con un “primo tempo” tutto sommato discreto per l’azzurro nonostante qualche errore di troppo e una ripresa che invece non l’ha soddisfatto per niente. Lo si leggeva chiaramente nella sua espressione, nel suo gesto ironico verso il suo angolo dopo aver subito il contro break servendo per il match sul 6-5 (ha pure lasciato cadere a terra la racchetta, cosa per lui poco usuale), quando ha concesso la palla break e quindi ha perso l’unico punto del match (!) sulla prima di servizio. Incredibile il 31 punti vinti su 32 prime palle in gioco per Sinner, eppure non tutto è andato proprio liscio, non tutto l’ha soddisfatto. Di sicuro perdere quel game l’ha innervosito, ma ancor i troppi errori nei game del francese (saranno in totale 29, a fronte di 25 vincenti) e una sensazione di poco controllo che l’ha accompagno per larghe fasi della partita nei giochi di risposta.
    Un match a due facce: per i due spezzoni, ma ancor più per la netta dicotomia tra il dominare i propri game e faticare a prendere ritmo e profondità in risposta, soprattutto dalla ripresa, quando Mannarino è diventato sempre più aggressivo e spesso è riuscito a prendere il tempo all’italiano e portarlo all’errore. Sinner con questo successo centra i quarti di finale, dove aspetta Auger-Aliassime, e continua anche la sua striscia pazzesca di vittoria sui campi in cemento (24). Eppure non tutto ha funzionato, da una percentuale di prime decisamente bassa (male il 44% nel primo set) e poi migliorata, e la difficoltà nel prendere il miglior ritmo e controllo dello scambio.
    “È un avversario difficilissimo Mannarino, non solo perché è mancino, ma per come colpisce la palla, che resta molto bassa” afferma Jannik a caldo nella flash in campo. “Ho cercato di servire bene, lo ha fatto anche lui. Ho cercato di cambiare posizione in risposta per non metterlo a suo agio.Ho faticato a chiudere la partita, può succedere. Allenamento dopo questo incontro? No perché domani giocherò e devo mantenere fresco il fisico. Cercherò di alzare ancora livello”. Chissà se il n.1 invece non tornerà una mezz’ora in campo, per provare un po’ di servizi e magari un po’ di scambi sul ritmo, quel che oggi gli è mancato tantissimo. La sua analisi nel dopo partita è lucida, come sempre.
    Mannarino è avversario scomodo, decisamente più debole ma ha un modo di colpire la palla che può dare molto fastidio a un tennista come Sinner che ama colpire molte palle e trovare ritmo. Adrian impatta quasi senza aprire, di puro timing, e ti toglie il tempo proponendo palle leggere e molto profonde, con cambi di traiettoria improvvisi che fai fatica a leggere. Nella prima fase Sinner ha servito poche prime palle ma ha condotto bene i suoi game e in risposta ha trovato una discreta costanza per entrare e mettere in difficoltà il francese, con una combinazione di intensità, potenza, profondità e rotazione che Adrian regge a fatica. Ottenuto il break, Jannik non ha sfruttato una chance per il doppio allugo (Ace del francese), nel suo miglior momento del match, forte al servizio e intenso negli scambi in risposta. Enorme la differenza di punti vinti tra i due, visto che nei game di Sinner quasi non si gioca mentre in quelli del francese si lotta. Ma tra servizi esterni perfetti e qualche angolo molto buono Mannarino resta vicino, non crolla, e dopo la pioggia è bravo rischiare di più, servire ancora meglio e così non dare alcun ritmo all’azzurro, che nei game di risposta sbaglia tantissimo. L’anticipo non va, il diritto svaria largo, e rovescio contro diritto Jannik non trova quella forza e costanza necessaria a stroncare il rivale.
    Alla fine il sospirato break è arrivato sul 5 pari con una mossa intelligente dell’azzurro: ha scelto di arretrare tantissimo in risposta per cambiare i riferimenti al rivale ed aver più tempo per iniziare lo scambio. Ha funzionato, si è preso il break ma poi ha sprecato con un turno di servizio non buono sul 6-5, dove ha perso – pazzesco – il primo e unico punto sulla prima palla, una risposta che solo una mano velocissima come quella di Mannarino può immaginare. Fastidio, frustrazione, ma anche tanta di quella forza interiore da permettere al n.1 di cancellare ogni negatività e pensare solo ai colpi, al servizio, a rispondere per iniziare lo scambio e mettere pressione. Così è andata e si è preso la vittoria nel tiebreak con una risposta in totale allungo e molto angolata che ha sorpreso il francese. Sipario.
    C’è del buono in questa vittoria, ma anche qualche spigolo. Difficile trovare ritmo e sensazioni positive contro un tipo a suo modo unico come Mannarino. L’aver dominato così i suoi game, nonostante percentuali di prime non eccellenti, è un altro segnale della forza del nostro campione. Ci sono molti errori, troppi, con un feeling sulla palla non ottimale. Ma queste palle volano, ogni giorno è diverso. Non si può chiedere sempre il massimo, ancor più visto che parliamo di una vittoria in due set. Il torneo continua, c’è tempo per giocare ancor meglio. Jannik ripenserà a questa partita, e troverà anche del buono.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Mannarino inizia l’incontro al servizio, ma va subito sotto alla “cura Sinner”, un grande pressione. Solo di servizio in pratica fa il punto, e con un Ace annulla la palla break concessa sul 30-40. A fatica, muove lo score (1-0). Molto più liscio il primo game di Jannik, la prima palla funziona e il primo colpo di scambio sbaraglia il francese (1-1). L’azzurro martella di nuovo in risposta nel terzo game e sceglie il diritto di Adrian, il colpo meno stabile quando affronta palla un po’ arrotata. Tre errori, scivola sotto 0-40 con tre palle break di fila. Mannarino alla fine capitola sul 30-40 con l’ennesimo errore col diritto, sotto la “classica” risposta robusta di Sinner. BREAK, 2-1 e servizio per il n.1, in netto controllo del match. Segue un turno di battuta con pochissime prime palle, ma la seconda è discretamente solida e Mannarino prova a rientrare rischiando fin troppo. A 30 Jannik consolida il vantaggio sul 3-1. Non molto spettacolo, è fin troppo evidente il gap tra i due, tanto che l’azzurro in risposta gioca forse con poco focus e regala qualcosa di troppo col diritto. Ma quanto torna al servizio sul 4-2 l’attenzione torna su e gioca più solido, pur senza brillare. Con una bordata di diritto sul 40-30 chiude il sesto game, 4-2. Impressionante il primo quindici giocato da Jannik nel settimo game: risposta aggressiva con impatto in avanti, e spinta nell’angolino con un altro rovescio maestoso. Un punto finalmente spettacolare e al suo livello massimo. Mannarino cerca di contenere l’esuberanza dell’italiano, ci riesce quando mette una prima quasi vincente, mentre quando si entra nello scambio la potenza e intensità di Jannik è troppo, troppo superiore. Con un altra risposta profondissima e un diritto nell’angolo sinistro, Sinner si prende una chance del doppio break. Ancora l’Ace salva il francese, unica ancora di salvezza. Arriva un altro lampo di Jannik: Adrian angola molto ma non mette potenza in uno smash comodo, l’italiano arriva e tira un passante di rovescio da due metri fuori dal campo che fulmina il rivale. Con tantissima fatica e sempre col servizio (3 Ace), Mannarino resta a contatto sul 4-3. Jannik non concede niente, rimedia al doppio fallo con un Ace esterno perfetto, e col secondo di fila siamo a 5-3. Nei turni di Sinner quasi non si è giocato, solo 6 punti vinti dal francese in risposta… Al contrario in risposta Jan, quando decide di spingere, aggredisce il campo ma è un match con pochi scambi e poco ritmo e questo porta anche il n.1 a sbagliare qualcosa, come nell’aggressione micidiale sul 30-15, fallita con un diritto largo di due dita (e sarebbe stato vincente). 5-4. Sinner serve per il set, inizia vincendo l’undicesimo punto con la prima palla su… undici prime palle in gioco! Ingiocabile per Mannarino, che risponde rimettendola di là in qualche modo, ma troppo poco per creare problemi a Jannik. Sul 30-0 l’italiano cerca di dare qualcosa al pubblico con un colpo sotto le gambe che però non gli frutta il punto. Poco male, tira un diritto vincente nell’angolino con un controllo del peso del corpo magistrale. 40-15. Chiude al primo set point, con un estemporaneo back di rovescio che spegne il diritto di Mannarino. 6-4. Che dire, totale controllo, anzi, solo di servizio il francese non ha accusato un passivo assai più pesante.
    Mannarino riparte al servizio nel secondo set e cerca di ricavare il massimo dalla battuta, con quell’angolo mancino da sinistra che è talmente stretto da diventare micidiale. Ma quando non mette la prima in gioco… sulla seconda “mal gliene incolse”. Arriva anche il primo doppio fallo per Mannarino ma chiude il game a 30. Sinner senza patemi, a zero impatta 1 pari, controllando i suoi game in modo totale. Mannarino nel terzo game, 15 pari, vince il primo lungo scambio, poi commette doppio fallo e si infuria con se stesso. Ai vantaggi vince il game. Sul 2-1, 40-30, arriva un nuvolone nero e inizia a piovere… I due tornano negli spogliatoi e… ritornano in campo dopo 2 ore e 43 minuti di pausa, con alcuni piccoli e fastidiosi scrosci di pioggia e il match riparte dopo 2h e 50. ACE. Un punto non banale, per il 2 pari. Impressionante la velocità di palla e il suono all’impatto del diritto di Jannik nel quinto game, una fiammata cross micidiale. Mannarino si affida alla prima di servizio, perlopiù esterna, miglior colpo finora nel suo match. 3-2. Nel sesto game l’azzurro dà una dimostrazione esaustiva di come ci si debba piegare sulle ginocchia per accompagnare l’apertura in perfetto timing e dare slancio all’impatto. Magistrale. Tira anche l’ottavo ace e impatta lo score sul 3 pari con un clamoroso 100% di punti vinti con la prima palla (19 su 19!). Qualche errore di troppo invece nei game di risposta per Jannik, con l’impressione di un focus e aggressività non totale ma solo a sprazzi, tanto che Mannarino resta avanti (4-3). Il francese varia molto il servizio, l’italiano tende a tirare più forte e dritto sull’avversario, che non riesce a trovare il tempo per un buon impatto, a far spazio. Con l’Ace Jan si porta 4 pari. Si entra nel rush finale. Dalla ripresa del match pochissimi gli scambi, totale dominio della battuta. Netta la differenza di efficacia di Sinner tra i suoi game, dove dalla ripresa serve come un treno e chiude rapidamente il punto, e quelli in risposta, dove stenta a trovare ritmo e stabilità in risposta, solo qualche fiammata. 5 pari. Jannik decide di cambiare qualcosa: una posizione più arretrata in risposta, per iniziare lo scambio e cambiare i riferimenti dal rivale. Nel primo punto funziona, risposta carica, avanza e si prende il punto di potenza; meno nel secondo (errore). Si insiste: risposta centrale ma carica di spin, la palla s’impenna e Adrian sbaglia. 15-30. Da sx non entra la prima, attenzione… E Jannik c’è! Inchioda Mannarino sull’angolo del diritto, lavora lo scambio martellando con i giri giusti, sempre più veloce, e alla fine il francese trova solo la rete. 15-40, due palle break, le prime del set. Ancora niente prima “in”… ma bravo Mannarino con una manata col diritto che sorprende Jannik, 30-40; bravo anche da sinistra, comanda e avanza con un timing perfetto. La lotta s’infiamma, con pazienza l’azzurro lavora la palla e sposta il francese, è il game più lungo del match. Con una manovra sapiente Sinner si prende la terza chance del game. Uff! Un nastro mortale aiuta un Mannarino alle corde nello scambio… Ma Jannik non demorde, con un’altra risposta strappa la quarta PB… È quella buona: Adrian cerca ancora il servizio con l’angolo esterno, e lo trova, ma Jannik è bravissimo ad allungarsi a tutta, trovare un angolo molto stretto che il francese cerca di anticipare col diritto lungo linea, ma arriva con poche gambe e la palla non passa la rete. BREAK Sinner, serve sul 6-5 per chiudere. Bene nei primi due punti, poi Jannik regala due gratuiti e sul 30 pari Mannarino trova un angolo difensivo pazzesco, forse fortunato…  C’è una palla del contro break, con l’azzurro che lascia cadere la racchetta indastidito dai suoi errore. Che impatto!!! Mannarino trova una risposta vincente nell’angolino… Contro BREAK, improvviso, in una partita nella quale Sinner non aveva concesso nulla e ha perso solo 1 punto sulla prima, proprio la risposta che vale al francese il 6 pari… È a dir poco scontento Jannik, scarica la rabbia sull’1 pari con un diritto potentissimo (e vincente). Gioca il suo miglior tennis Mannarino in questa fase, entra piuttosto bene nella palla dell’azzurro e la sua traiettoria galleggia nell’aria ed è profonda. 3-2. Si gira 3 pari, con una frustata di Mannarino out di un niente (ben rischiata). Ci prova ancora il francese in risposta, polso duro e via, ma non va. 4-3 Sinner. Il mini-break arriva: sulla seconda palla Sinner carica la risposta e si scambia con rotazione, Mannarino ci casca e sbaglia. 5-3 Sinner. Con un Ace si prende due Match Point sul 6-4. Altro ACE! Vince 7 punti a 4. Un successo alla fine un po’ sofferto, con quel contro break improvviso al momento di chiudere e un po’ di nervosismo, ma è una vittoria in due set, superando una ripresa difficile e un avversario che non ama e ti fa giocare non benissimo. La difesa del titolo 2024 di Sinner, continua.

    Jannik Sinner vs Adrian Mannarino ATP Cincinnati Jannik Sinner [1]67 Adrian Mannarino46 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 ace 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 5-3* 5*-4 6*-4 ace6-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-406-5 → 6-6A. Mannarino 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5A. Mannarino 15-0 ace 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4A. Mannarino 15-0 ace 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df 40-30 ace1-2 → 2-2A. Mannarino 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 6-4A. Mannarino 15-0 ace 30-0 ace 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace ace4-3 → 5-3A. Mannarino 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 ace A-40 ace 40-40 A-404-2 → 4-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-303-2 → 4-2A. Mannarino 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2J. Sinner40-30 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-302-1 → 3-1A. Mannarino 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1A. Mannarino 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace A-40 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Us Open: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Travaglia entra nelle quali

    Scritto da JOA20Nove azzurri già nel MD. Teste di serie: Sinner, Musetti e Cobolli, sperando che se ne aggiunga un quarto ma non vedo grandi possibilità, Berrettini uscirà dalla Top50 prima di rientrare a Toronto, Arnaldi ha la semifinale di Montréal da difendere, solo Sonego potrebbe provare a salire in Top32. Per le quali mancano ancora due settimane, ma direi che ci saranno Passaro, Pellegrino, Gigante, Maestrelli, più Zeppieri e Napolitano con il ranking protetto, sperando che si aggiunga almeno uno tra Cinà e Travaglia.
    Esatto, Sonny é l’unico con delle possibilità concrete, essendo 37 in live ma con 3 giocatori davanti che scaleranno molto prima del torneo: Popyrin, Korda e Thompson. Mentre la classifica per le tds dovrebbe essere fatta prima di Wiston Salem, dove Sonego difende il titolo. Ma come minimo avrebbe bisogno di un quarto in un mille o la semi a Washington.
    Cobolli é tds sicura ma meglio rimanga nelle 24 per un terzo turno teorico migliore e non é scontato visti i punti che difende.
    Infine Muso tiene la 7/8 se non ci sono exploit sia di Shelton che di uno fra quelli che seguono, e ovviamente se supera qualche turno lui LEGGI TUTTO

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    “Andiamo in campo”, il segreto di Sinner

    Jannik Sinner dopo il match point vs. Diallo

    “Andiamo in campo”. Queste le tre parole magiche pronunciate da Jannik Sinner verso il angolo e in particolare Simone Vagnozzi subito dopo aver cacciato un “C’Mon” a pieni polmoni e aver stretto la mano ad un buonissimo Gabriel Diallo, a termine del loro match nella serata di Cincinnati. Una partita e giornata e dir poco surreale, con i problemi tecnici ed elettrici sofferti dal torneo… ma di elettricità in campo ne ha emanata moltissima anche il nostro n.1 e non sempre positiva. Jannik porta a casa un importante successo che gli consente di proseguire la strada verso la difesa del titolo dell’anno scorso nel secondo Masters 1000 estivo in Nord America, a meno di due settimane dall’avvio di US Open. Per le statistiche quella di ieri notte è stata la 23esima vittoria vittoria di fila su campi in duro per Sinner, la nona striscia più lunga nel nuovo secolo che pareggia quanto già scritto da Djokovic, ma in questo caso al nostro campione di Sexten dei record non frega un bel niente. Ha vinto, mostrando la solita durezza agonistica e mentale che lo sta elevando a vero monumento della disciplina, il tutto concentrato in quella terrificante risposta di diritto con la quale ha annullato il set point di Diallo sul 6-5 del tiebreak. Non c’è spiegazione razionale a tutto ciò, come abbia intuito la traiettoria di una bordata quasi sulla riga e quasi nell’angolino del rettangolo di servizio, e ancor meno c’è spiegazione a come sia riuscito ad arpionare la palla e depositarla letteralmente tra i piedi di un allibito Diallo, talmente sorpreso da esser disarmato. La zampata del campione, la lucida e feroce visione di chi non vuol mai perdere e trova un appiglio assoluto proprio quando il crollo nel precipizio pareva inevitabile.
    Una vittoria importante e alla fine meritata, ma una prestazione non soddisfacente. Per questo Sinner, con volto tirato per non dire incazzato, si è rivolto al “Vagno” appena stretta la mano a Diallo intimandogli: subito in campo. Come quando si cade da cavallo e l’unica medicina è tornare immediatamente in sella, per cancellare all’istante paure e debolezze.

    23 and counting 🙌
    With his 6-2 7-6 win over Diallo, @janniksin ties Djokovic for the 9th-longest hard court win streak this century. #CincyTennis pic.twitter.com/I7IHeSEjkF
    — Tennis TV (@TennisTV) August 12, 2025

    In queste parole magiche c’è l’essenza di Sinner, il perché sia diventato il più forte di tutti e continua ad esserlo. Jannik è un concentrato puro di talento e voglia di vincere, una fame insaziabile di presentare ogni giorno una versione migliore di se stesso, principalmente a se stesso. La sua straordinaria normalità è animata da una cultura del lavoro impeccabile e il non accettare una prestazione non soddisfacente. Ieri contro Diallo ha prodotto momenti di buon tennis, in particolare nella striscia vincente del primo set, ma anche altre fasi incerte, con un controllo modesto del servizio (forse qualcosa nel lancio di palla non perfetto e anche un’eccesso di rotazione sulla palla all’impatto), un diritto che non sempre è stato consistente e preciso, e pure un rovescio meno incisivo e sicuro del solito. Diallo è tennista in grande crescita e fiducia, ha servito con potenza e attaccato quando possibile, capace di reggere discretamente il ritmo del nostro campione, seppur meno forsennato e continuo rispetto alle sue miglior prestazioni. Ma, in fin dei conti, è bene che sia andata così.
    Sinner l’ha sottolineato a caldo dopo il successo: non è pensabile e nemmeno corretto che nella serata dell’11 agosto la sua prestazione fosse perfetta, vicino al picco massimo. C’è da difendere 1000 punti in quel di Cincinnati, obiettivo importante per tamponare il tentativo di assalto di Alcaraz verso la prima posizione del ranking; ma il vero grande obiettivo resta correttamente US Open, e spingere subito a tutta per arrivare al massimo del proprio potenziale così presto sarebbe un errore. Uno Slam lo vinci soprattutto strada facendo, affinando le sensazioni e la quantità di prestazione nell’avvicinamento e poi nei primi turni del Major, quando si cerca di far salire al massimo i giri del motore. Cincinnati è un magnifico torneo, lo si gioca da oltre 100 anni, ma resta un evento di preparazione al quarto Slam dell’anno. Aveva forse illuso la straripante vittoria contro Galan, uno schiacciasassi Jannik in quel match, ma la verità è che il buon colombiano non ha minimamente i mezzi per mettere in difficoltà un Sinner anche al 30, 40% del proprio potenziale. Diallo sì, serve in modo eccellente, ha la cattiveria agonistica e la spinta per poter dire la sua. E così ieri notte è stato. Non c’è stata mai la sensazione che questa partita Sinner potesse perderla, ma si era complicata per meriti di Gabriel e per difetti di Jannik. Qualche ritardo nell’aggredire la palla, forse sensazioni non così buone, colpi meno fluidi e precisi rispetto alle giornate ottime. La vittoria è arrivata, la soddisfazione per la prestazione no. Come si rimedia? “Andiamo in campo”. Vagnozzi annuisce e corre a bloccare un campo. 
    Di immagini ne abbiamo solo un frammento via social, ma certamente Jannik in quella sessione di allenamento post partita richiesta a gran voce avrà azzannato ogni palla tirata dal suo coach con una veemenza e intensità brutali, per cancellare ogni dubbio tecnico della sua prestazione e andare a nanna con altre sensazioni. Cesti di servizi (si legge nel commento social, oltre cento battute senza una pausa… questo il main focus del lavoro post partita), magari anche dei diritti cross dal centro tirati nei pressi delle righe, e non fuori; rovesci cross sicuri e precisi; in generale impatti più puliti e fluidi. È con questa voglia di migliorarsi e non accettare una versione di se stesso insoddisfacente che si diventa campioni. E una partita un po’ più ruvida e con qualche spigolo da limare alla fine può tornare utilissima per capire dove lavorare e concentrare la massima attenzione. Tornando subito in campo, anche alle 22 passate dopo due ore di match intenso…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Cincinnati: Sinner soffre ma avanza agli ottavi: battuto Diallo in due set

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Jannik Sinner centra l’obiettivo e vola agli ottavi di finale del Masters 1000 di Cincinnati. Sul cemento dell’Ohio, il numero uno del mondo supera il canadese Gabriel Diallo (n.35 ATP) con il punteggio di 6-2 7-6(6) in un’ora e 49 minuti, in un match non spettacolare ma ricco di insidie, soprattutto nel secondo set, quando l’azzurro ha cancellato un set point nel tie-break. Per il pusterese si tratta della 23ª vittoria consecutiva sul cemento.
    L’avvio è in salita per Sinner, che nel secondo game cede il servizio con tre doppi falli consecutivi. La reazione è immediata: controbreak e striscia di sei giochi consecutivi, favorita dai numerosi errori e dagli otto doppi falli di Diallo nel primo parziale. Il set si chiude 6-2, con l’azzurro in pieno controllo degli scambi.
    Nella seconda frazione il canadese alza il livello al servizio, ottenendo più punti diretti e riducendo i rischi. Una breve interruzione per un allarme interrompe il ritmo, ma l’equilibrio resta intatto fino all’undicesimo game, quando Sinner si procura una palla break con un dritto sulla riga. Diallo si salva con due ace e si arriva al tie-break.
    Qui le emozioni si susseguono: Sinner parte 2-0, poi subisce il ritorno dell’avversario che si porta 4-2. L’altoatesino reagisce, rientra sul 5-4 e si presenta a servire per chiudere, ma un dritto sbagliato e un rovescio vincente del canadese ribaltano ancora la situazione (5-6). Nel momento più delicato, il numero uno del mondo sfodera una risposta in allungo di dritto sulla prima di Diallo che pizzica la riga, riaggancia il 6-6 e, grazie a un errore del canadese e a un servizio vincente, chiude 8-6 con un grido liberatorio.
    Ora Sinner attende Adrian Mannarino che ha sconfitto a sorpresa Tommy Paul in tre set per un posto nei quarti di finale.
    Jannik Sinner vs Gabriel Diallo ATP Cincinnati Jannik Sinner [1]67 Gabriel Diallo [30]26 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 2-2* 2*-3 2*-4 3-4* 4-4* df 5*-4 5*-5 5-6* 6-6* 7*-66-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6G. Diallo 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 ace A-40 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-5 → 5-5G. Diallo 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-30 40-40 A-403-4 → 4-4G. Diallo 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3G. Diallo 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-302-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace1-2 → 2-2G. Diallo 15-0 ace 15-15 df 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1G. Diallo 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-2 → 6-2G. Diallo 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 ace 40-40 df 40-A df 40-40 ace A-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 4-2G. Diallo 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A df2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2G. Diallo 0-15 0-30 0-40 df0-2 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 df 30-30 ace 40-30 40-40 df 40-A df0-1 → 0-2G. Diallo 15-0 30-0 30-15 30-30 df 30-40 40-40 ace A-400-0 → 0-1

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Diallo (prossimo avversario di Sinner): 203 centimetri e 308 Ace nel 2025

    Gabriel Diallo, n.35 ATP

    Un servizio velocissimo e tanta fiducia raccolta in un 2025 che l’ha visto scalare il ranking fino ai piani nobili della disciplina. Questi i punti di forza di Gabriel Diallo, canadese classe 2001 prossimo avversario di Jannik Sinner al Masters 1000 di Cincinnati (incontro stanotte all’1 ora italiana). Il nativo di Montreal non è un tennista ancora molto conosciuto dal grande pubblico, anche se gli appassionati italiani di lui hanno un ricordo piuttosto nitido: Bologna, Davis Cup, 13 settembre del 2023, quando nella sfida Italia – Canada sorprese il nostro Lorenzo Musetti per 7-5 6-4, costringendo la nostra squadra agli straordinari. Allora Diallo era n. 158 del ranking, ancora piuttosto acerbo ma capace di accelerare la palla con disinvoltura e servire come un treno, tanto che le difficoltà in risposta di Musetti lo penalizzarono a tal punto da portarlo alla sconfitta.
    Gabriel ha un passato vincente a livello universitario. I genitori (mamma ucraina e papà della Guinea) hanno spinto il figlio verso l’importanza della formazione scolastica, tanto che Gabriel ha frequentato con profitto Kentucky University, dove ottenne ottimi risultati diventando il settimo tennista nella storia del college a fregiarsi dell’All-American, sia in singolare che in doppio nella stessa stagione, il massimo riconoscimento per gli sportivi universitari.
    Il 2025 è stato l’anno della sua esplosione. Ha iniziato la stagione ad Hong Kong da n.87 ATP, passando le qualificazioni in diversi tornei di alto livello (Acapulco, Indian Wells e Miami). Un rodaggio indispensabile per spiccare il volo a Madrid, dove da lucky loser ha sfruttato le condizioni rapide della terra battuta in altura battendo gente tosta come Norrie e Dimitrov, fermandosi solo nei quarti di finale contro il Musetti eccellente di questa stagione sul “rosso”. Punti importanti e fiducia che hanno portato il canadese a vincere il primo torneo ATP in carriera sull’erba di Den Bosch, in Olanda, battendo uno dopo l’altro tennisti di livello come Thompson, Khachanov, Humbert e Bergs in finale. Dopo i quarti a Maiorca, a Wimbledon ha impegnato Fritz in cinque set al secondo turno. Al M1000 di casa dopo aver battuto Gigante è di nuovo Fritz a stopparlo al terzo turno. Ora l’occasione di giocare senza alcuna pressione contro Sinner al terzo turno a Cincinnati, da n.35 del mondo, al proprio best ranking.
    Il servizio è la perla del suo gioco, una frustata veloce e precisa che l’ha portato ad ottenere 308 Ace in stagione con il 74% dei punti vinti con la prima palla e un notevole 53% con la seconda. Un colpo non facile da leggere e che sostiene tutta la sua prestazione. Meno bene in risposta, dove comunque ci prova e attacca, visto che le rincorse dalla linea di fondo non sono il suo massimo data la sua stazza e la propensione offensiva. “Io e il mio team siamo molto contenti della costanza del mio rendimento” ha raccontato di recente al sito ATP, “i miei miglioramenti sono evidenti e non vedo l’ora di continuare su questa strada verso traguardi ancor più ambiziosi”.
    Con un servizio così e su campi rapidi come quelli di Cincinnati 2025, Diallo è un avversario da prendere con le molle. Tuttavia la risposta di Jannik Sinner sembra l’antidoto ideale ad anestetizzare le velleità del canadese…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Canada – Il direttore Hale: “Sinner e Alcaraz mi hanno promesso che nel 2026 ci saranno”

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto

    Le assenze di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner all’edizione 2025 del Masters 1000 canadese hanno fatto discutere per tutta l’estate. Un’assenza pesante non solo dal punto di vista tecnico, ma anche economico, con ripercussioni su sponsor e vendita dei biglietti. A confermare la volontà di rimediare in futuro è Karl Hale, direttore del torneo, che in un’intervista rilasciata a John Isner nel podcast *Nothing Major* ha rivelato di aver ricevuto la parola dai due campioni per la loro presenza nel 2026.
    Quest’anno, tra Wimbledon e il torneo canadese, c’erano solo due settimane di distanza: troppo poco per consentire ai migliori di recuperare dopo un’estate intensa. Oltre ad Alcaraz e Sinner, si sono registrate anche le assenze di altri big come Novak Djokovic, Jack Draper e Aryna Sabalenka.
    «Che i top player si ritirino non è quello che vogliamo» ha dichiarato Hale. «Credo che Carlos e Jannik debbano pensare al circuito ATP e impegnarsi a giocare questo torneo. Siamo in contatto con loro per assicurarci la loro partecipazione il prossimo anno. Nel 2026 ci saranno tre settimane tra Wimbledon e Montreal, un grande cambiamento rispetto alle due di quest’anno».
    Il problema, secondo Hale, è legato alla struttura del calendario: «È troppo lungo, ci sono troppi tornei 250 e 500. Ora sta per arrivare anche il torneo saudita, vedremo dove lo metteranno e quanto durerà».
    Le discussioni con i due campioni si sono concluse con un impegno: «Quando Sinner e Alcaraz si sono ritirati quest’anno, abbiamo parlato con loro e abbiamo detto: ‘Ok, nel 2026 sarete a Montreal. Assicuratevi che accada’. Sono fiducioso che sarà così, anche grazie al sistema di bonus e al fatto che ci sarà più tempo tra i tornei».
    Il circuito ATP, infatti, prevede premi extra a fine stagione per i giocatori che disputano tutti i Masters 1000 e ottengono il maggior numero di punti, un incentivo economico importante per i top.
    Resta da capire come si evolverà il calendario: dal 2026 il Masters 1000 canadese durerà due settimane, in concomitanza con Cincinnati, che terminerà di lunedì per permettere solo sei giorni di pausa prima dello US Open. Una programmazione sempre più serrata che riduce al minimo i periodi di riposo in una stagione lunga undici mesi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Piatti su Sinner: “Ha 6-7 anni per completare il Grand Slam”

    Riccardo Piatti nella foto con Jannik Sinner

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono ormai il fulcro del circuito ATP. Negli ultimi sette tornei dello Slam, il loro nome è stato una presenza costante nelle fasi finali, alimentando una rivalità che cattura l’attenzione di tifosi e media. A parlare di questo duello è Ricardo Piatti, l’allenatore che ha seguito Sinner dai 13 anni fino all’ingresso in Top 10, accompagnandolo anche nella sua prima finale di Masters 1000.
    In un’intervista rilasciata a *La Stampa*, Piatti ha analizzato le differenze e le similitudini tra i due campioni, tracciando anche gli obiettivi futuri dell’azzurro.
    Sinner e Alcaraz, due mondi connessi«Sia Jannik che Carlos amano la competizione e traggono piacere dal mettersi alla prova l’uno contro l’altro ogni settimana. Aspirano a essere i migliori, ma senza ossessionarsi. Uno preferisce la vita all’aria aperta e le montagne, l’altro ama celebrare e stare in mezzo alla gente. Entrambi, però, hanno fatto sacrifici enormi fin da piccoli per arrivare dove sono, ed è giusto che ora si godano i risultati».
    L’obiettivo Grand Slam«Sinner ha fatto un grande passo avanti nell’ultimo anno, diventando competitivo anche sulla terra battuta. Nei prossimi sei o sette anni avrà l’opportunità di completare il Grand Slam, e io l’ho sempre pensato. A Parigi le quote erano più a favore di Carlos, a Wimbledon più di Jannik. Sono due stili e due personalità diverse, e va bene così. Entrambi sanno che ci sono tifosi che li sostengono e altri che preferiscono vederli perdere: fa parte dello sport».
    Gli ultimi traguardi del 2025«Dopo Wimbledon, i migliori iniziano a pensare alle ATP Finals. Sinner e Alcaraz sono già qualificati da tempo per Torino, ma hanno ancora due obiettivi: vincere lo US Open e chiudere la stagione da numero uno del mondo».
    **La corsa al trono ATP**«Alcaraz è stato il primo a chiudere l’anno da numero uno e lo ha fatto con calma. Ora è Jannik a inseguirlo. Nella Race verso Torino è circa 1.500 punti dietro, ma punti e soldi non sono sempre la cosa più importante: ciò che conta è vincere. Se Carlos dovesse conquistare lo US Open, per Jannik sarebbe difficile chiudere l’anno in vetta».
    Marco Rossi LEGGI TUTTO