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    Sinner potrà allenarsi con il suo team anche prima del 13 aprile

    Sinner con il suo team agli Australian Open

    Dopo la clamorosa svolta nel “caso Clostebol” e l’accordo proposto da WADA e accettato da Jannik Sinner per chiudere la vicenda con una sospensione di tre mesi, si è acceso un dibattito su come e dove l’azzurro potrà allenarsi prima del 13 aprile 2025, quando cadrà ogni divieto per lui all’accesso in strutture sportive affiliate alle federazioni o sedi di tornei, luoghi sottoposti ai vincoli del regolamento ITF e lui preclusi.
    Le normative infatti sono chiare a riguardo dei divieti: Sinner fino al prossimo 13 aprile, come da accordo con WADA, non potrà frequentare nemmeno a titolo personale tornei e strutture affiliate alle federazioni, italiana o estere. Potrà tranquillamente allenarsi in luoghi privati o club non affiliati. Ma Jannik potrà allenarsi con il suo staff? 
    La risposta arriva grazie al collega Stefano Semeraro da La Stampa: “Come ci ha spiegato l’ITIA, il tennista sottoposto a sospensione può allenarsi con il proprio staff di supporto, purché non lo faccia in un luogo collegato a un’associazione nazionale, all’ATP, all’ITF, alla WTA, ai Grandi Slam o a un evento coperto dal nostro regolamento”. Quindi tutto il team Sinner, Simone Vagnozzi, Darren Cahill, Marco Panichi e Ulises Badio potranno essere al fianco del n.1 del mondo e continuare la preparazione in vista del rientro in competizione, previsto per gli Internazionali d’Italia ad inizio maggio.
    Al momento il team Sinner si è trincerato nel silenzio più assoluto e non c’è alcuna comunicazione su dove l’azzurro trascorrerà le prossime settimane. È stato avvistato nei giorni scorsi a Dubai, dove già in passato ha svolto varie sessioni di allenamento e dove starebbe trascorrendo alcuni giorni di riposo prima di riprendere l’attività. Poi non è dato sapere se resterà nella località del Golfo Persico oppure si tornerà in Europa, magari ad Alicante dove si è allenato più volte nella off-season; un’altra opzione potrebbe essere gli Stati Uniti, dove risiede da tempo Darren Cahill.
    Solo una cosa al momento è certa: Sinner sarà accompagnato in queste settimane così “strane” e difficili dalle persone a lui più vicine, per preparare a puntino fisico e tennis e tornare a competere sul “rosso” del Foro Italico. Si spera ancora da n.1 del mondo, sia per ranking che per qualità di gioco.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La storia del tennis raccontata attraverso i record: quali sono le statistiche dei Big 3 da battere?

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis ATP presenta una storia statistica fatta di grandi gesta, vittorie sorprendenti e scommesse sportive vinte fissando sul muro del ranking i record più imbattibili di sempre. Quando si parla della Big Three entrano in campo mostri sacri del tennis come Djokovic, Nadal e Federer: che hanno disputato 150 incontri tra loro.
    Campioni di scontri diretti: 150 match tra i big threeNadal contro Federer è il classico che ha caratterizzato il tennis dei primi anni Duemila e gli incontri totali tra questi due campioni sono 40 match: 24 risultati vincenti per Nadal, 16 per l’asso svizzero.
    Djokovic ha giocato ben 50 match contro Federer, totalizzando uno score 27 vittorie contro le 23 del mostro elvetico. Ecco la sfida che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni, ossia lo scontro a colpi di slam tra le statistiche all time di Djokovic contro Nadal. Su 60 match disputati, il serbo ha chiuso in vantaggio per 31 vittorie a 29, ma lo spagnolo ha sempre dimostrato di giocarsela alla pari, dominando anche la classifica all time per numero di titoli vinti al Grande Slam.
    La classifica all time del Grande SlamNegli ultimi anni Nadal era riuscito a superare Djokovic, ma il serbo ha messo in atto una rimonta formidabile, chiudendo oggi a 24 Open vinti e piazzando il record assoluto, lasciando Nadal a quota 22 titoli in bacheca.
    Al terzo posto c’è Federer con 20 titoli, che fino a dieci anni fa dominava il ranking delle vittorie al Grande Slam. Djokovic detiene anche il record all time di 10 Australian Open vinti in carriera, Nadal è “le roi” del Roland Garros con 14 vittorie, mentre Federer è l’imperatore di Wimbledon con 8 titoli nel palmarès. Il record all time di US Open in bacheca resta quello di Bill Tilden con 7 titoli.
    Classifica eterna dei Big Titles vintiI Big 3 dominano la classifica dei Big Titles, come era prevedibile, in questo speciale ranking vengono inseriti oltre ai Grande Slam anche le ATP Finals, le Olimpiadi e l’ATP Masters Tour 1000.Djokovic domina con un totale di 72 Big Titles, ai 24 Open vanno aggiunti 7 ATP Finals, ben 40 ATP Tour Masters 1000 e un oro alle Olimpiadi.Nadal ha raggiunto una vetta di 59 Big Title vinti e oltre ai 22 Open possiede nel palmarès 36 Masters 1000 e un oro Olimpico. Per Federer sono 54 i Big Title conquistati in carriera: 20 Slam, 6 ATP Finals e 28 Masters 1000.
    Sinner e il suo record di 19 titoliPer battere questi record il tennis italiano deve ancora fare tantissima strada, ma le speranze degli appassionati di questo sport sono tutte riposte in Sinner, che fino a oggi ha vinto già 19 titoli nonostante la sua giovane età, che comprendono 3 Slam, 1 ATP Finals, 4 Masters 1000, 5 Masters 500 e 6 Masters 250: il miglior atleta italiano di sempre.
    Chi sono i tennisti che hanno vinto il Grande SlamIl Calendar Grand Slam, ossia tutti e 4 gli Slam vinti nello stesso anno solare, è un’impresa riuscita soltanto a due tennisti, nel 1938 a Don Budge nell’era dilettanti, e Rod Laver due volte: nel 1962 e nella formula Open del 1969.Djokovic è l’unico che è riuscito a vincere il Grande Slam Virtuale, ossia la vittoria di tutti e quattro gli Slam consecutivi, ma in due anni solari: 2015/2016.Il serbo, insieme a Nadal e Agassi sono gli unici ad aver vinto il Grande Slam d’Oro, ossia tutti e 4 gli Slam vinti in carriera più la medaglia d’oro alle Olimpiadi. LEGGI TUTTO

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    Quando gioca Sinner nel 2025: le ultime sul calendario del numero 1 al mondo

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Non è semplice analizzare il calendario di Sinner in vista di un 2025 che appare molto delicato per il numero uno al mondo, soprattutto dopo la sospensione dei giorni scorsi.Da un lato, con la rinuncia a Rotterdam avevamo già avuto tutti la sensazione che il campione azzurro intendesse gestire maggiormente i propri impegni ed il suo fisico, dopo un 2024 massacrante per il corpo e per la testa.
    Al netto dei tanti successi, infatti, è fuori discussione che l’anno da poco archiviato sia stato pesante sotto tanti punti di vista, ragion per cui sarà fondamentale adottare maggiore prudenza.
    Fatta questa premessa, quando gioca Sinner? Ad oggi sappiamo che il numero uno al mondo resterà fermo per ben tre mesi e, di conseguenza, non parteciperà al Masters 1000 di Montecarlo, al contrario di quanto era stato annunciato in un primo momento dall’organizzazione
    Un cambio di programma obbligato dopo la sospensioneLa presenza di Sinner nel Principato non era scontata. Inizialmente, era prevista la sua partecipazione all’ATP 500 di Monaco di Baviera (14-20 aprile). Tuttavia, la concomitanza con l’udienza del TAS di Losanna (16-17 aprile) aveva reso necessario un cambio di programma. Montecarlo, torneo non obbligatorio, rappresentava una soluzione ottimale per diversi motivi, al dì là dei condizionamenti fisiologici dovuti a quanto ci si aspetta fuori dal campo. Poi, tutto è cambiato con la sentenza dello scorso fine settimana.
    Certo, c’era la necessità di migliorare da subito la preparazione stagionale sulla terra. Il torneo monegasco era un’ottima opportunità per prepararsi al meglio per la stagione sulla terra battuta, culminante con il Roland Garros.
    Al contempo, alcuni appuntamenti inizialmente previsti servivano per testare l’approccio di Sinner ai mesi caldi della stagione. Come suggerito da coach Cahill in passato, il cambio di programma permette una transizione più graduale dal cemento alla terra, ottimizzando le prestazioni e riducendo il rischio di infortuni. Tutto da rifare, quindi, con la reale prospettiva di rivedere in campo Sinner solo agli Internazionali di Roma. Magari da protagonista rispetto al passato.
    Sinner a Montecarlo: il rammarico di un bilancio positivoUn vero peccato saltare alcuni tornei che erano stati cerchiati in rosso dal suo team. Sinner ha già dimostrato di trovarsi a suo agio a Montecarlo, raggiungendo le semifinali nelle ultime due edizioni. Quest’anno, da numero uno al mondo, puntava a migliorare ulteriormente il suo rendimento.
    Prima della sospensione, il calendario di Sinner prevedeva un programma intenso. La stagione del numero uno al mondo, infatti, doveva riprendere con l’ATP 500 di Doha (17-22 febbraio), seguito dal “Sunshine Double” americano (Indian Wells e Miami). In California non aveva punti da difendere, mentre in Florida avrebbe dovuto confermare il titolo 2024. Insomma, programmi da cancellare in toto.
    L’obiettivo di Sinner è prepararsi al meglio al Roland GarrosDopo il torneo monegasco, al quale come detto non potrà partecipare, seguiranno gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros, obiettivo primario della sua primavera. Gli organizzatori del torneo parigino sono certi, ovviamente, della sua presenza nonostante non ci sia ancora l’annuncio ufficiale.
    La stagione di Sinner si preannuncia ricca di impegni e sfide. Il suo talento, la sua determinazione e il suo status di numero uno al mondo lo rendono uno dei protagonisti più attesi del circuito tennistico. In ogni caso, le previsioni sul suo calendario saranno più chiare tra un paio di settimane. Resta da superare, mentalmente, la recente sospensione di tre mesi. LEGGI TUTTO

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    Jamie Singer (legale di Sinner): “C’è voluto un po’ per convincerlo. Si sente trattato in modo duro”

    Jannik Sinner

    Dopo la WADA, anche Jamie Singer (legale di Jannik Sinner) ha parlato a proposito della conclusione del caso che ha coinvolto il n.1 del mondo. Non è stato facile per gli avvocati convincere Jannik sulla opportunità di accettare l’accordo con la Agenzia antidoping e così non perdere ulteriore tempo nella attesa del giudizio del TAS previsto per metà aprile. Parlando a Sky News, Singer così ha spiegato la situazione dal punto di vista del suo assistito.
    “Penso che i tennisti siano sempre falchi quando è un altro giocatore a essere coinvolto in una situazione simile e cercano di nascondersi quando sono invece loro a essere coinvolti”.
    Questa la reazione del legale a chi ha parlato di favoritismi riservati al suo assistito: “Tutto questo è molto ingiusto. Sinner è stato giudicato in un processo ‘da manuale’ sin dall’inizio. Non ci sono stati favoritismi. Semplicemente, le circostanze della sua positività sono state molto insolite”
    “Jannik dice di sentirsi trattato in modo piuttosto duro, ma accetta che ognuno abbia diritto alla propria opinione. I tennisti non hanno l’opportunità di conoscere tutti i dettagli della vicenda, quindi semplicemente esprimono delle opinioni. Ma forse i fatti meriterebbero di essere approfonditi maggiormente”.
    “Ci è voluto un po’ di tempo per convincere Sinner che era la cosa giusta da fare” conclude Singer.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Ross Wenzel (WADA): “Il caso di Sinner è un milione di miglia lontano dal doping”

    Ross Wenzel, WADA

    Oltre alle parole di James Fitzgerald, BBC Sport riporta anche quelle di Ross Wenzel, general counsel della WADA. Wenzel risponde alle pesanti critiche ricevute sull’operato dell’Agenzia mondiale antidoping, in particolare quelle di un tennista assai influente come Djokovic che ieri, parlando da Doha, aveva affermato senza mezzi termini che ci sia stato favoritismo nel caso di Sinner.
    “Questo era un caso che era a un milione di miglia di distanza dal doping”, dichiara al media inglese Ross Wenzel. “Il feedback scientifico che abbiamo ricevuto è stato che questo non poteva essere un caso di doping intenzionale, incluso il microdosaggio”.
    Wenzel respinge qualsiasi ipotesi di trattamento speciale riservato a Sinner, affermando che i termini della squalifica, secondo alcuni di scarso effetto sul tennista sospeso, erano appropriati per il caso e non presi in considerazione con un occhio di riguardo al calendario tennistico.
    “La WADA ha ricevuto messaggi di ogni tipo, da coloro che ritengono che la sanzione sia stata troppo dura e, per certi aspetti, che è ingiusto nei confronti dell’atleta; per altri invece la sanzione non è abbastanza. Tutto questo forse è un’indicazione che, sebbene non sarà condivisa da tutti, è stata la soluzione più giusta”.
    “Quando esaminiamo questi casi, cerchiamo di esaminarli tecnicamente, operativamente e non lo facciamo con la paura di ciò che il pubblico, i politici o chiunque altro dirà” conclude Wenzel.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    WADA: “Quello di Sinner era un caso unico, un anno di stop sarebbe stato troppo”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Dopo l’annuncio dell’accordo tra WADA e Sinner per una sospensione di tre mesi, a chiusura del “Caso Clostebol”, il portavoce dell’Agenzia mondiale antidoping James Fitzgerald ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la stessa WADA a non insistere per arrivare all’appello del CAS e chiedere una squalifica di almeno un anno, ma di proporre e/o accettare un “accordo tra le parti”, in base all’articolo 10.8.2 del Codice Antidoping, classificando come “caso unico” quello del n.1 del mondo. Fitzgerald ne ha parlato in un intervento a La Stampa, che riportiamo nelle parti salienti.
    “Una delle funzioni principali dell’articolo 10.8.2 è garantire che i casi unici che non rientrano esattamente nel quadro sanzionatorio possano essere giudicati in modo appropriato ed equo, a condizione che tutte le parti e la Wada siano d’accordo” afferma il portavoce di WADA. “L’articolo consente un’ulteriore riduzione del periodo di sospensione in base al livello di gravità della specifica violazione, nonché al fatto che l’atleta abbia ammesso la violazione. La disposizione è stata utilizzata decine di volte, nelle migliaia di casi giudicati dall’entrata in vigore del Codice 2021“.
    “Al fine di difendere l’importante principio secondo cui gli atleti sono effettivamente responsabili delle azioni del loro team, la WADA ha deciso di presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport”. Nel settembre del 2024 l’Agenzia mondiale antidoping non aveva accettato la sentenza di un tribunale indipendente, sollecitato da ITIA, e di conseguenza presentato ricorso al TAS di Losanna poiché ha ritenuto che l’applicazione della “mancanza di colpa o negligenza” non fosse stata corretta, mancando l’elemento della “somministrazione della sostanza da parte del personale di supporto senza che venisse informato l’atleta”. Sinner, come accertato dall’indagine, non ha ricevuto la sostanza in forma diretta da un membro del suo staff ma solo per via indiretta dopo che questa era stata assunta dal suo fisioterapista Giacomo Naldi su consiglio del preparatore Umberto Ferrara, per curare una ferita procurata con un bisturi in una normale operazione del suo lavoro.
    Quello che non è piaciuto alla comunità tennistica internazionale, e che ha scatenato molte polemiche da parte di vari tennisti, a partire da Novak Djokovic, è che WADA fosse rimasta ferma sulla richiesta di “1 o 2 anni di squalifica”, mentre poi si è arrivati ad un accordo di 3 mesi. Questa la spiegazione di Fitzgerald: “La sanzione di un anno sarebbe stata troppo severa. I fatti di questo caso erano davvero unici e diversi da altri casi che riguardavano la somministrazione da parte del personale di supporto dell’atleta. In effetti, questo non era un caso di somministrazione diretta da parte dell’entourage dell’atleta, ma di assorbimento transdermico perché il massaggiatore dell’atleta (all’insaputa dell’atleta) aveva trattatoun taglio sul dito con un prodotto contenente Clostebol. Attraverso la propria approfondita revisione del caso, la WADA ha verificato e concordato che lo scenario dell’atleta era scientificamente plausibile e ben documentato sui fatti. In effetti, lo scenario dell’atleta era stato precedentemente accettato dall’International Tennis Integrity Agency e dal tribunale indipendente che aveva deciso il caso in primo grado. Tenendo conto, in particolare, del livello di gravità della violazione, dati i fatti specifici, la WADA ha ritenuto che una sanzione di 12 mesi sarebbe stata eccessivamente severa“.
    Per questo WADA si è mossa insieme al team legale di Sinner, arrivando ad un accordo di tre mesi di sospensione, come comunicato sabato scorso.
    Questo era il tassello che mancava: WADA spiega che, riesaminando il caso, si è convinta che la sanzione di 1 anno sarebbe stata sproporzionata e non appropriata vista la realtà accertata dai fatti processuali. Ha “puntato i piedi” per far valere il regolamento che, piaccia o no, prevede la responsabilità oggettiva, ma è venuta a patti sulla durata della pena. Sinner ha accettato il compromesso, per tirare una riga e ripartire, da non dopato e senza colpa o dolo. Da atleta pulito.
    La speranza è che adesso, con questa ulteriore spiegazione, si possa placare la faccenda e ripartire. Attendendo il ritorno di campo di Jannik ai primi di maggio.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Nardi da Doha: “Sto dalla parte di Sinner, a Roma sbaraglierà tutti. Sto cercando un coach, mi serve continuità”

    Luca Nardi nella foto

    Luca Nardi ha centrato la qualificazione al main draw dell’ATP 500 di Doha, nel quale esordirà contro il cinese Zhizhen Zhang (che pochi giorni fa si è ritirato a Marsiglia nel corso dei quarti di finale). Il pesarese è stato intervistato da La Stampa e si è soffermato su vari temi, affermando di essere impegnato nella scelta di un nuovo coach e di sostenere fermamente Jannik Sinner in questo momento difficile.
    “Jannik è un mio caro amico, un bravissimo ragazzo, sono sempre stato dalla sua parte” afferma Nardi. “Sono contento che abbia preso la decisione di accettare la proposta della WADA. L’anno scorso per lui deve essere stato un inferno, almeno potrà mettersi tutto alle spalle. Sono sicuro che tornerà a Roma e sbaraglierà tutti“.
    “L’anno scorso ho attraversato un momento un po’ confuso, diciamo così, e ho commesso qualche errore, forse non ho dato alle persone il tempo necessario per trovare il feeling con me” continua Luca, parlando della sua situazione. “Dopo aver lasciato l’Academy di Galimberti a Cattolica ho cambiato un po’ tanti coach, tornando anche al mio primo maestro, ma non ha funzionato. Ora sto cercando la persona giusta, perché per me la prima cosa che conta è il rapporto umano. Mollare tutto? No, assolutamente. Scelte sbagliate, sì. Ma voglia di smettere con il tennis, no”.
    Questo il principale obiettivo di Nardi, per l’immediato: maggior continuità di gioco, e quindi risultati. “Quello che mi manca è la continuità, ho troppi alti e bassi sia nel corso della stagione, il tecnico che sceglierò dovrà aiutarmi proprio in questo“.
    “La vittoria contro Djokovic l’anno scorso a Indian Wells per qualche settimana mi ha un po’ sbalestrato, è vero, ma è stata una bella cosa. Se Djokovic se l’è presa? No, è un tipo tranquillo, ci salutiamo quando ci incontriamo. Purtroppo non capita spesso che giochiamo gli stessi tornei…”
    L’esordio contro il tennis potente di Zhang non sarà facile, ma Luca è fiducioso: “Una volta l’ho battuto, quindi entrerò in campo con ottimismo”.
    Nardi nel 2025 ha centrato il main draw ad Auckland, quindi ha disputato la finale al Challenger di Koblenz (partendo dalle qualificazioni). Poca fortuna a Marsiglia, battuto subito da Altmaier. Adesso la nuova chance a Doha, con l’ingresso nel main draw. In caso di vittoria, quasi sicuramente Luca troverà Alcaraz (che esordisce contro Cilic).
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Vavassori: “Chi si accanisce contro Sinner è ignorante. Al posto suo avrei fatto la stessa cosa”

    Andrea Vavassori

    Andrea Vavassori si schiera totalmente dalla parte di Jannik Sinner e stigmatizza i colleghi che con le loro parole, magari pur senza un attacco diretto, mettono in dubbio la lealtà del nostro campione, costretto ad uno stop di tre mesi dalle competizioni dopo l’accordo con la WADA a chiusura del “Caso Clostebol”. Il tennista azzurro, uno dei migliori specialisti del doppio al mondo e non solo, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, nelle quali chiarisce la sua posizione Pro-Sinner dopo la bella storia Instagram pubblicata poco dopo l’annuncio della chiusura del caso. “Wave” sta con Sinner, senza se e senza ma.
    “Ho conosciuto Sinner come persona e sono sempre stato sicuro al 100% che non avesse fatto niente di sbagliato” afferma Vavassori. “Dispiace la mancanza di empatia da parte dei tennisti e di tante persone sui social. Non credo sia per colpa di rivalità, penso che ci sia molta ignoranza. Perché troppi danno giudizi senza essersi informati, senza sapere. Una volta che hai constatato che non è un caso di doping ma di negligenza da parte di un membro del team, perché continuare ad accanirsi?”
    Andrea conferma come i tennisti italiani siano dalla parte di Jannik: “Per noi italiani la conoscenza della questione è ormai completa. Ma all’estero sono pochi coloro che hanno avuto la volontà di informarsi, molti basano i loro giudizi su informazioni parziali o distorte“.
    Ricordano a Vavassori l’incredibile vicenda della ITIA, che appena prima degli Australian Open 2025 aveva organizzato un meeting per informare i giocatori sui recenti sviluppi e al quale si è presentato il solo Eubanks… “L’ignoranza è davvero fastidiosa. Si vede che molti tennisti, lo dico senza offesa, non hanno frequentato molto gli studi e quindi non sono in grado di capire cosa leggono“.
    Il torinese afferma che, nei panni di Sinner, avrebbe accettato la proposta di accordo di WADA per chiudere la vicenda. “Se fossi stato Sinner avrei fatto la stessa cosa: contro un colosso come l’Agenzia mondiale antidoping, che ha tanto potere, cosa avrebbe dovuto fare? Però questo caso sarà uno spartiacque e infatti dal 2027 molte norme ormai obsolete verranno cambiate”.
    “Non ho sentito Sinner, ho preferito lasciarlo in pace. In questi momenti penso che abbia bisogno di tranquillità. Lui a Melbourne dopo aver raggiunto la finale ha pensato a me e Simon. Ha pensato a noi. In un momento di successo personale, la dice lunga di che ragazzo sia. Tornerà e sarà ancora più forte, ne sono sicuro” conclude Vavassori.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO