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    Ivanisevic (nuovo coach di Rybakina): “Elena può vincere altri Slam. Sinner o Alcaraz? Al loro meglio, Jannik è più forte”

    Goran Ivanisevic, ex coach di Djokovic

    Goran Ivanisevic è tornato a sorpresa in prima pagina nelle cronache tennistiche diventando il nuovo coach di Elena Rybakina. L’ha annunciato via social, con un post che ha colto in contro piede anche i giornalisti croati, che non si attendevano un rientro in pista dell’ex campione di Wimbledon così in fretta dopo la separazione da Djokovic, e ancor più a fianco di una ragazza, visto che mai finora si era spinto in quella direzione. Dopo l’addio al super campione di Belgrado, Ivanisevic infatti aveva parlato in modo franco, affermando che la lunga collaborazione con Novak era stata affascinante, vincente ma anche molto faticosa, visto quanto il suo assistito pretendeva in termini di attenzione e anche “scontro” mentale, uno stimolo decisivo ai successi ma allo stesso tempo logorante. Per questo la sua idea di prendersi una discreta pausa, rigenerante, in attesa del cavallo giusto per ripartire. L’ha individuato in Rybakina, ragazza di grande talento e potenziale ancora inespresso. Intervistato dal collega Ozmo (tennis majors), Ivanisevic ha parlato della sua nuova assistita, con la quale ha in programma una collaborazione di lungo termine, delle sue motivazioni ma anche del tennis maschile, spaziando tra il futuro di Djokovic al duello Sinner – Alcaraz. Questi alcuni dei passaggi più interessanti del pensiero del croato.

    “Dopo Novak, è davvero difficile allenare qualcuno, quindi avevo bisogno di qualcosa di completamente diverso” afferma Ivanisevic. “Quando sei l’allenatore del più grande giocatrice di tutti i tempi, hai solo bisogno di qualcosa di nuovo. Quindi la scelta era una giovane giocatrice o qualcosa di completamente diverso, e questo “completamente diverso” era il WTA Tour”.
    Ecco come si è arrivati alla collaborazione con Rybakina: “Ho avuto altre offerte, ma penso di aver scelto quella giusta per me, per lo stile di gioco e il potenziale di Elena, ma anche per la sua personalità. Elena è calma e non vedo l’ora di iniziare. Penso che sarà fantastico. Ancora non la conosco molto bene personalmente, ma il mio amico Zule è il suo preparatore atletico, abbiamo lavorato insieme con Tomas Berdych, e nel Tour si dice in genere che sia davvero una brava ragazza. Dal punto di vista del gioco, ha un servizio potente, è alta, tira forte e gioca in modo aggressivo, ha vinto Wimbledon proprio come me. Sento di poterle insegnare qualcosa. È già la numero 5 al mondo, ma penso che possa vincere altri Slam, questo è sicuro”.
    “Innanzitutto, dobbiamo conoscerci meglio. Non entrerò troppo nei dettagli, ma ha margini di miglioramento in ogni aspetto del gioco. Può ottenere risultati migliori. So che molte persone l’hanno trovato strano e che la gente è rimasta sorpresa dalla nostra collaborazione, ma non io: avevo bisogno di un’inversione a U dopo Novak. Ho vinto tutto con Novak, quindi non vedo l’ora di questa nuova sfida. Onestamente, durante il mio periodo nell’ATP Tour, non mi sono mai immaginato nel tour femminile, ma al momento non mi vedo nel tennis maschile“.
    Fanno notare a Goran come mai in passato abbia dedicato parole particolari al tennis femminile… “Mi è sempre piaciuto guardare anche le partite femminili. Le migliori quattro o cinque giocatrici sono lì da un po’, alcune giocatrici più giovani stanno emergendo, ma la top 10 è più o meno simile da tempo. Il tennis è tennis, maschile o femminile, diritto, rovescio, servizio… Alla fine penso che sia lo stesso, anche se tutti mi dicono che il WTA Tour è completamente diverso. Andrò a vedere la mia “vecchia banda”, dato che la maggior parte degli eventi si svolgono nelle stesse città per entrambi i Tour. Sono felice di iniziare qualcosa di nuovo, di vedere quanto è diverso. Ho bisogno di sperimentarlo in prima persona”.
    Immancabile la domanda su Djokovic, che a meno di una sua presenza – e vittoria – alle ATP Finals, chiuderà il 2024 senza titoli, eccetto l’oro Olimpico. “Non so se Novak è motivato e quanto, ma nel momento in cui decide di giocare, significa che lo vuole. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono decisamente superiori a tutti gli altri, ma metto Novak nel gruppo con loro perché quando Novak vuole davvero competere è ancora il migliore al mondo, secondo me. Lo abbiamo visto alle Olimpiadi… se scende in campo in quel modo, allora può ancora vincere uno Slam. Inoltre, dipende dalla sua classifica e dal tabellone, quando deve affrontare Sinner o Alcaraz, molti fattori, ma Novak può farcela? Sì, può. Non puoi mai darlo per spacciato, io non lo farei mai”.
    Sinner o Alcaraz? “Sono giocatori diversi, ma quando sono entrambi al meglio, penso che Sinner sia migliore. È più costante per tutta la partita, mentre Alcaraz passa da colpi incredibili a qualche errore gratuito. Quest’anno, Carlos ha avuto qualche sconfitta che non so spiegare… Se togliamo Novak dall’equazione, domineranno, sono molto al di sopra di chiunque altro nel Tour”.
    Così Ivanisevic vede la nota questione Sinner-WADA: “Spero sinceramente che lo lascino in pace e che lo lascino giocare, il tennis ha bisogno di Sinner. Con (Marin) Cilic, ho avuto a che fare con la WADA e con gente del genere, un sacco di gente che non mi piaceva, che voleva solo distruggere la vita di qualcuno. Spero che l’esito sia positivo per Sinner“.
    Parole molto interessanti, che confermano quanto l’Ivanisevic “cavallo pazzo” sul tour Pro sia un lontanissimo ricordo. Non è un caso che Goran abbia dato un contributo molto importante nella seconda fase della carriera di Djokovic, migliorandone il servizio e l’attitudine offensiva. Vedremo il suo impatto sul tennis di Rybakina e sul tour WTA.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Sinner è già a Torino: è il primo ad arrivare per le ATP Finals

    Jannik Sinner nella foto

    Jannik Sinner è arrivato a Torino per iniziare la preparazione in vista delle ATP Finals. L’azzurro, che giocherà in casa, è stato accolto da una grande ovazione dei tifosi che lo attendevano all’ingresso del suo hotel.Il numero uno italiano e del mondo è il primo dei cinque tennisti già qualificati a raggiungere la città, mentre Casper Ruud, Alex De Minaur e Andrey Rublev sono impegnati questa settimana per cercare di conquistare gli ultimi due posti disponibili per il torneo dei maestri.Resta ancora da sciogliere il nodo sulla partecipazione di Novak Djokovic al torneo. Il serbo, ancora in corsa, non ha ancora confermato la sua presenza all’evento torinese.

    World No. 1 Jannik Sinner has arrived safely in Turin ahead of his home Masters. 🇮🇹
    What a wonderful welcome!
    📹 @itsgiorgiap pic.twitter.com/4FF63iWJAJ
    — BMS | Tan Talking About Tennis (@yesiiamtan) November 3, 2024

    L’arrivo anticipato di Sinner dimostra la voglia dell’azzurro di preparare al meglio l’appuntamento più importante dell’anno davanti al suo pubblico.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner nella storia: un 2024 da leggenda al fianco del Big Three

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il 2024 di Jannik Sinner, indipendentemente da quanto accadrà alle ATP Finals e in Coppa Davis, è già entrato nella storia del tennis. La conclusione dei tornei “regolari” lo vede saldamente al numero uno del ranking mondiale, con due Slam in bacheca e la sensazione che servano prestazioni straordinarie per batterlo in campo.
    Se dovessimo individuare una qualità distintiva del tennista di San Candido, sarebbe la sua regolarità. La sua consistenza. La capacità di mantenere un livello altissimo settimana dopo settimana. Negli ultimi due decenni, questa solidità sovrumana è stata una caratteristica esclusiva del Big Three, la qualità che li distingueva dagli altri: la capacità di non abbassare mai il livello, indipendentemente dal cambio di scenario, superficie o continente.
    Nel 2024 Sinner è entrato in un club esclusivissimo che finora includeva solo Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer. È il quarto giocatore dalla creazione dell’ATP Tour nel 1990 ad aver raggiunto i quarti di finale in tutti i tornei disputati in un anno solare.
    – Roger Federer 2005 (14/14): Vittorie a Doha, Rotterdam, Dubai, Indian Wells, Miami, Amburgo, Halle, Wimbledon, Cincinnati, US Open e Bangkok; semifinali all’Australian Open e Roland Garros, quarti a Montecarlo
    – Novak Djokovic 2011 (14/14): Vittorie all’Australian Open, Dubai, Indian Wells, Miami, Belgrado, Madrid, Roma, Wimbledon, Canada e US Open; finale a Cincinnati; semifinali al Roland Garros e Basilea, quarti a Parigi-Bercy
    – Novak Djokovic 2015 (15/15): Vittorie all’Australian Open, Indian Wells, Miami, Montecarlo, Roma, Wimbledon, US Open, Pechino, Shanghai e Parigi-Bercy; finali a Dubai, Roland Garros, Canada e Cincinnati, quarti a Doha
    – Rafael Nadal 2018 (9/9): Vittorie a Montecarlo, Barcellona, Roma, Roland Garros e Canada; semifinali a Wimbledon e US Open, quarti all’Australian Open e Madrid
    – Jannik Sinner 2024 (14/14): Vittorie all’Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati, US Open e Shanghai; finale a Pechino; semifinali a Indian Wells, Montecarlo e Roland Garros, quarti a Madrid, Wimbledon e Canada
    La grande domanda è se Sinner sia pronto a mantenere questa progressione. I suoi livelli di concentrazione, nonostante l’attenzione mediatica crescente, potrebbero permettergli di avvicinare record storici di regolarità. L’ombra dei tre grandi resta lunga, e una singola stagione non fa una leggenda, ma è innegabile che Jannik stia facendo tutto il possibile per scrivere una pagina d’oro nella storia di questo sport, alzando l’asticella per chiunque voglia fermarlo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner domina il ranking, Alcaraz punta alla rimonta nel 2025?

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    L’impero costruito da Jannik Sinner nel 2024 e una certa irregolarità di Carlos Alcaraz hanno impedito allo spagnolo di poter lottare concretamente per il ritorno alla prima posizione del ranking ATP. Questo finale di stagione potrebbe però essere fondamentale per costruire le basi di una possibile riconquista nei primi mesi del 2025.
    L’esperienza del 2023 ha insegnato come l’ossessione per il numero 1 possa portare a decisioni sbagliate. Alcaraz, nel tentativo di mantenere la vetta, aveva preso scelte controproducenti giocando senza la necessaria energia. Un errore che non si è ripetuto nel 2024, dominato da un Sinner che con il suo pugno di ferro ha impedito al murciano persino di sognare l’assalto alla vetta.
    L’altoatesino ha costruito un vantaggio impressionante di 4.300 punti su Alcaraz e ha già accumulato 21 settimane come numero 1. Con la prima posizione di fine anno ormai matematicamente garantita, si apre però uno spiraglio per lo spagnolo negli ultimi tornei della stagione.
    A Parigi-Bercy e alle ATP Finals, Alcaraz difende solamente 410 punti contro i 1.090 di Sinner. Il forfait dell’italiano a Parigi, che gli costerà 90 punti, offre un’ulteriore possibilità al murciano di ridurre il distacco, non avendo punti da difendere nella capitale francese.
    Alcaraz arriva a questi eventi con sensazioni molto migliori rispetto all’anno scorso. L’obiettivo è arrivare il più vicino possibile a Sinner in vista dell’Australian Open 2025, dove l’altoatesino non potrà aggiungere punti mentre lo spagnolo, difendendo i quarti di finale, avrà l’opportunità di guadagnare terreno superando quel turno.
    Lo spagnolo ha la possibilità di conquistare fino a 2.090 punti vincendo sia Parigi che Torino senza sconfitte. Un bottino che lo posizionerebbe idealmente per tentare l’assalto al numero 1 nei primi mesi del 2025, dando vita a un’appassionante sfida tra i due grandi protagonisti del tennis presente e futuro, destinati a duellare non solo in campo ma anche nella classifica ATP.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner su Alcaraz: “Siamo diversi, lui più spettacolare ma io ho margini di crescita”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    In un’intervista esclusiva a La Stampa, Jannik Sinner ha parlato apertamente della nascente rivalità con Carlos Alcaraz, un duello che promette di segnare il tennis dei prossimi anni.
    Due personalità a confronto“Dal mio punto di vista, piaccio a molta gente perché sono un ragazzo normale”, ha spiegato Sinner. “Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso di prima, sono naturale e non mi piace mettermi al centro dell’attenzione. Chi mi conosce lo sa perfettamente ed è consapevole che ho i piedi per terra. Cerco sempre di non camminare con la testa troppo alta quando vinco e di non abbattermi quando perdo”.
    L’analisi tecnica“Carlos ed io siamo due tennisti molto diversi”, ha continuato l’altoatesino. “Mi considero un giocatore molto forte mentalmente e che mantiene un ritmo di palla costantemente alto. Lui è molto forte fisicamente e, tennisticamente, ha più argomenti di me, con ottime smorzate, gioco a rete e un rovescio slice migliore del mio. Questo è positivo per me perché significa che ho margini di miglioramento”.
    Il paragone con Nadal“Quello che fa Carlos in campo è eccezionale e molto spettacolare. Non so se un giorno diventerò un tennista come lui, perché il mio punto di forza è la solidità, ma posso anche piazzare colpi vincenti quando serve. Alcaraz mi ricorda, in un certo senso, Nadal, nel modo in cui preme fin dal primo punto e in come corre in campo. Sa come accendere il pubblico, mentre io sono molto più freddo”.
    Queste riflessioni arrivano alla vigilia del Rolex Paris Masters 2024, dove Sinner cercherà di confermare il suo ottimo momento di forma. La rivalità tra i due giovani campioni sembra destinata a diventare uno dei capitoli più interessanti del tennis moderno, con due stili di gioco e due personalità così diverse ma ugualmente affascinanti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: “Non gioco per i soldi,”. Wawrinka lo deride sui social

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    L’attuale numero 1 del mondo Jannik Sinner è arrivato a Parigi per il suo debutto al Rolex Paris Masters dopo aver trionfato nel torneo di esibizione “Six Kings Slam” a Riad, dove ha incassato il più grande premio in denaro nella storia del tennis: 6 milioni di dollari.In un’intervista a Eurosport, l’altoatesino ha parlato del suo scarso interesse per il denaro: “Non gioco per i soldi, è molto semplice. Certo, 6 milioni sono un premio importante, ma sono andato a Riad perché probabilmente c’erano i sei migliori giocatori del mondo e puoi misurarti con loro.”
    “Era anche un bell’evento, era la mia prima volta a Riad ed è stata un’esperienza molto piacevole. Quando sono tornato vincitore, per me è stato più come: ‘ok, ho giocato le partite nel modo giusto e questo spero possa migliorarmi come giocatore per il futuro’. Ovviamente i soldi sono importanti, ma non così tanto. Vivo una bella vita anche senza quei soldi. È molto più importante la salute che ho, la famiglia che ho e essere circondato dalle persone giuste. Il denaro è semplicemente un extra.”
    La reazione di WawrinkaLe parole dell’italiano hanno scatenato diverse reazioni sui social media, dato l’innegabile peso che l’offerta economica ha avuto nella sua partecipazione. Stan Wawrinka non ha esitato a prendersi gioco di queste dichiarazioni attraverso il suo account X, lasciando intendere di non credere affatto alle parole del giovane campione italiano con una risata virtuale.

    😂
    — Stanislas Wawrinka (@stanwawrinka) October 27, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner a Parigi Bercy: l’intervista completa del numero uno del mondo: “Sì, sorteggio molto difficile. Molto, molto difficile il tabellone, soprattutto qui su questi campi”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Terza partecipazione per Jannik Sinner al RolexParisMasters. Dopo la sconfitta nel 2021 al primo turno contro Carlos Alcaraz allora 35, mentre Jannik era già in Top-10, quella del 2022 da numero 12 contro lo svizzero Hussler ed il ritiro del 2023 da n.4 del ranking dopo aver battuto Mc Donald nella famosa partita finita alle tre di notte, Jannik Sinner si presenta da numero uno del mondo all’edizione 2024 dell’ultimo Masters 1000 della stagione. Nel tradizionale Media Day il vincitore degli US Open risponde alle domande della stampa. Una stagione lunga giunta quasi alla fine.
    “Sì, è stata una lunga stagione, ma sempre quando arrivi alla fine, tutto può succedere. Alcuni giocatori sono un po’ più freschi; alcuni, sono un po’ più stanchi. Ma personalmente sono felice di essere di nuovo qui. È stato un torneo in cui, si sa, fino ad ora non ero ancora riuscito a trovare il mio miglior tennis. Ma vediamo cosa posso fare quest’anno. Speriamo che sia bello ma anche molto, molto difficile.”
    Conferma Jannik che commenta così la novità annunciata per il 2025 relativa al coaching “Sì, non avevo letto perfettamente in cosa consiste questo coaching. Gli allenatori restano fuori dal box o possono entrare in campo? (restano fuori nel box) Sì, non penso che cambierà molto. Anche adesso si sono solo alcuni allenatori che, si sa, ogni tanto danno qualche consiglio. Quindi credo che questo sport sia ancora – come giocatore, sei solo in campo e cerchi di capire da solo qual è la situazione. Ma ci sono già alcuni collegamenti con l’allenatore, e poi capisci con uno solo sguardo di cosa sta parlando e cosa sta suggerendo, quindi non penso che cambierà molto. Non abbiamo visto un grande, grande cambiamento rispetto a quando non c’era il coaching, no? Perché guardi l’allenatore, lo capisci già da anni, e quindi capisci cosa succederà. Quindi vediamo. Ma non penso che sarà un grande, grande cambiamento.”
    Invece il campione degli Open d’Australia non è contento del sorteggio.“Sì, sorteggio molto difficile. Molto, molto difficile il tabellone, soprattutto qui su questi campi. Giocare contro giocatori che servono bene è sempre molto difficile. Sì, è un sorteggio molto, molto difficile. Ma si sa, andiamo giorno per giorno. Allora tutto può succedere. A volte il tabellone può aprirsi o no , non sai mai cosa accadrà. Cerco di prepararmi al meglio per la prima partita del torneo. Sarà molto difficile contro Ben. E’ molto, molto difficile in ogni caso. E contro Felix non ho mai vinto. Quindi sarà molto dura. Comunque non vedo l’ora. Sono concentrato su me stesso e spero di poter alzare il livello rispetto agli ultimi due anni in cui sono venuto qui, nei quali ho faticato un po’ qui su questo campo. Quindi vediamo.”
    Ed il livello si è alzato e di tanto visto dopo dal 2021 in cui giocarono un primo turno ora lui ed Alcaraz possono sfidarsi solo in finale.“E’ un sogno essere arrivato così velocemente a questi livelli. Tutti gli anni sono importanti e quando si è giovani si fa presto a migliorarsi. Però non ci siamo solo io e Alcaraz ci sono anche tanti altri tennisti che stanno salendo velocemente. Certo guardando questa stagione è andata così ed abbiamo vinto due Slam a testa, ma tutto può cambiare in un attimo. Onestamente non pensavo dopo solo tre anni di essere a questo punto, ma quando mi vedo, vedo che ci sono ancora progressi da fare che devo migliorare qualcosina.”
    Ed il numero uno del mondo la stanchezza non la sente proprio. Anzi pensiero rivolto a Torino per suggellare una stagione che ha fatto la storia del tennis italiano.
    “Sì, sento che abbiamo fatto delle scelte molto, molto buone durante tutto l’anno, cercando di essere pronti anche per la fine dell’anno. Sono stato fortunato anche a non giocare così tanti tornei e ad andare sempre abbastanza lontano nei tornei, il che è stato positivo per me. Il mio livello sembra ok, a queste domande verrà data risposta in campo, ma parlando del mio stato mentale generale, va molto bene. Sono felice di essere qui, e ovviamente per me l’evento principale sarà a Torino”.
    Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner si confessa: Dal caso doping alla vetta del tennis mondiale

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    In un’intervista a cuore aperto concessa a Sky Italy, in onda oggi 25 ottobre, Jannik Sinner ripercorre gli ultimi mesi della sua carriera: dal caso di positività fino all’assoluzione dell’ITIA. Una vicenda non ancora conclusa, visto il ricorso presentato dalla WADA che intende approfondire ulteriormente il caso. Intanto, il campione altoatesino continua a dominare il circuito, confermandosi come il tennista più forte e costante del momento.
    Essere numero 1Sampras diceva che quando diventi il numero 1 del mondo, ti senti come se avessi un bersaglio sulla schiena e tutti volessero spararti. Quando perdi essendo il N1, si sente diverso perché quando perdi, perdi. Se sei il N10 e perdi contro il N5, è un po’ diverso dato che lui è un po’ più forte di te. Essendo il N1, sarai sempre il più ricercato da tutti. Per questo questo sport è così grande.
    I suoi numeri nei tiebreak in questo 2024Molti parlano del tiebreak, ma dal mio punto di vista, è come arrivo al tiebreak. Faccio molte cose durante il set e sento cosa mi funziona e cosa no. Per esempio, se servo diretto alla T e vinco il punto, e se poi servo aperto e lo perdo, poi, più tardi, durante il tiebreak posso scegliere. L’esperienza è chiave. Sono il tipo di giocatore che, se va 6-5 sopra e il mio avversario serve, metto molta pressione su di lui e divento più aggressivo. Nel tiebreak, poi posso finire al tappeto, perché mi è già successo, ma cerco sempre di capire prima di un momento cruciale cosa funziona e cosa no. Quest’anno, in questo senso, ho fatto un passo avanti.
    Le differenze tra il giovane Jannik e il Jannik N1Credo di non essere cambiato come persona. Quello che mi è successo non ha fatto sì che cambiassi nel modo in cui tratto gli altri o le persone che mi sono vicine. L’unica cosa che cambia è che ora hai meno tempo libero. Sono qualcuno che dedica il maggior tempo possibile al lavoro. Se voglio stare domani a casa, posso farlo, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata il giorno in cui ho lasciato casa a 13 anni e mezzo. Ora, a 23 anni, ho raggiunto il posto che ho sempre sognato, essere N1. Ora bisogna continuare a lavorare e migliorare perché il resto dei tennisti vuole seguire i tuoi passi.
    Come si vede nel futuroContinuerò a giocare per altri 15 anni, fino a quando avrò 35-40 anni. Spero che il mio corpo possa resistere. Dicono che 15 anni sono tanti, ma non lo credo. Sono arrivato in questo stesso Hotel, la stessa stanza, e mi sono reso conto che quest’ultimo anno è passato molto velocemente. Faremo tutto il possibile per continuare a giocare il maggior tempo che il mio corpo potrà. Non perderò tempo. È l’equilibrio giusto tra migliorare, lavorare con il desiderio di vincere e avere intorno le persone che ami per aiutarti.
    Divertirsi giocandoDivertirsi è importante perché il divertimento fa sì che, anche se sei stanco, vuoi uscire in campo a giocare. Non sempre senti questo allenandoti, ma desidero sempre uscire a giocare una partita. Mi considero fortunato perché faccio ciò che amo. È iniziato come un hobby e ora è il mio lavoro, ma quando salto in campo lo considero ancora un hobby. Mi sento come un bambino quando gioco a tennis. Il lavoro è il resto: la palestra, andare dal fisio, andare a dormire presto e svegliarmi presto. Questo tipo di cose che mi aiutano a essere migliore come giocatore e persona. Questo lo vedo come qualcosa di positivo e i tifosi ti danno la forza necessaria nei momenti difficili perché io dia loro qualcosa in cambio.
    La notizia della positività prima degli US OpenÈ stato difficile, perché non potevo aprirmi con molta gente. È stato un periodo delicato. All’inizio non sapevo come comportarmi e cosa sarebbe venuto alla luce. Non sapevo nemmeno cosa sarebbe successo con il mio team. Era molto difficile perché, normalmente, ho sempre tutto sotto controllo, ma in quella situazione era facile perdere il controllo. Un giorno, settimane dopo, mi sono svegliato e ho pensato: “Alla fine, non ho fatto nulla di male. Non sapevo nulla”, e questo mi ha fatto cambiare. Quello che il giudice deciderà o quello che succederà alla fine è qualcosa che non posso controllare.
    Il momento più difficileÈ stato quando è uscita la notizia. È successo in un momento molto delicato, proprio prima di un Grand Slam. Volevo allenarmi il mercoledì, ma la notizia è uscita il martedì. Ho deciso di non allenarmi, per evitare il caos che si sarebbe creato nel club. Il giovedì, sono andato ad allenarmi nel pomeriggio, perché sapevamo che molta gente se ne sarebbe già andata. Nonostante ciò, c’erano molte telecamere che mi inseguivano. È stato difficile. Quando ho visto cosa pensavano gli altri giocatori, mi sono posto molte, molte domande.
    Capire molte coseÈ stato difficile per me preparami per gli US Open in quel modo. Sono convinto che tutto accada per un motivo, e forse questo è successo per farmi rendere conto di chi è mio amico e chi no. Ci sono tennisti che pensavo non fossero miei amici o una grande quantità che pensavo lo fossero, e non lo sono. Non dico che questo, alla fine, mi abbia fatto bene, ma mi ha aiutato a capire molte cose.
    Effetti sul suo stato d’animo e fisicoNulla era successo e c’era gente che mi conosceva e mi chiedeva perché fossi così giù di morale. Mi dicevano: “Se hai vinto, perché sei così?”, e io dicevo che andava tutto bene. Ci sono state volte in cui la notte prima non ho dormito. Per esempio, a Wimbledon. La notte prima della partita contro Medvedev non ho dormito e mi sono svegliato male. Ringrazio persone come Darren Cahill o mio padre. Grazie a loro mi sento protetto, al sicuro. Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe possibile. Non so come avrei potuto superare tutto questo. Sono felice di come ho gestito tutto.
    Forza mentaleIl mio lavoro era separare il problema dal mio lavoro. Ho sempre cercato di stare bene in campo. Mi sono sempre allenato e mi sono mantenuto mentalmente pronto per giocare bene. Per questo ho avuto successo. La forza mentale è stata l’elemento determinante. Le partite si vincono con la testa. Tutti giocano bene, ma ho vinto partite per la mia forza mentale. Ho capito molte cose quest’anno.
    Per il 2025La prossima stagione sarà diversa perché sono in una posizione in cui so di poter vincere grandi tornei. Quest’anno, l’obiettivo è finire come N1. Quello dell’anno prossimo è imparare molte cose dal lato fisico e mentale perché un piccolo passo mi può aiutare molto. I tornei che voglio vincere me li tengo per me, ma nella mia testa so che posso vincere i migliori tornei del mondo. Questo è un passo importante. Ho vinto due Slam quest’anno, quindi vedremo l’anno prossimo. So che sarà difficile migliorare il 2024, ma vedremo cosa succederà.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO