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    Eurosport: Gli ascolti di Sinner-Djokovic e Musetti-Alcaraz

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Patrick Boren

    RECORD per la semifinale del ROLAND GARROS “SINNER vs DJOKOVIC”:Amr: 1.317.000 , miglior risultato di sempre per un match Roland Garros e per una semifinale Grand Slam su EurosportShr sul pubblico totale : 7,9%, #3 canale nazionale durante la messa in onda (dopo Rai 1 e Canale 5)Retribuzione Shr: 33,7 % #1 canale pay durante la messa in ondaPicco d’ascolto : 1.723.000 amr
    La semifinale “MUSETTI vs ALCARAZ” raggiunge :Amr: 839.000Shr sul pubblico totale : 9,9%, #3 canale nazionale durante la messa in onda (dopo Rai 1 e Canale 5)Retribuzione Shr: 42,1 % #1 canale retribuzione durante la messa in ondaPicco d’ascolto : 995.000 amr
    Eurosport 1 segna la miglior giornata di sempre con: 4,2% di share sul pubblico totale ( #7 canale nazionale nelle 24 ore ) e 19,9% di share pay tv ( #1 canale pay nelle 24 ore ). LEGGI TUTTO

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    Sinner e la striscia da record: 29 set consecutivi nei Grand Slam come Nadal e Djokovic

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Patrick Boren

    Jannik Sinner continua a infrangere record e a scrivere pagine di storia del tennis. Dopo la sua vittoria contro Novak Djokovic nelle semifinali del Roland Garros, l’azzurro arriverà alla finale di Parigi senza aver perso un solo set in tutto il torneo, ma la sua striscia vincente va ben oltre il torneo francese e assume dimensioni storiche.
    La straordinaria sequenza di Sinner ha radici profonde: all’Open d’Australia aveva concesso soltanto un set contro Schoolkate e uno contro Holger Rune. Da quando ha ceduto quel set al danese, Sinner ha collezionato un totale di 29 set consecutivi nei Grand Slam, una striscia che lo porta in compagnia di leggende assolute del tennis mondiale.
    Questo straordinario traguardo permette all’altoatesino di eguagliare due strisce leggendarie: quella di Rafael Nadal nel 2017 e quella di Novak Djokovic nel 2023. Tre giocatori, due epoche diverse, ma la stessa capacità di dominare sui palcoscenici più importanti del tennis mondiale senza concedere nulla agli avversari.
    La classifica dei set consecutivi vinti nei Grand Slam nell’Era Open vede al primo posto Roger Federer con 36 set tra il 2006 e il 2007, in quello che fu probabilmente il periodo più dominante della carriera dello svizzero. Al secondo posto, a pari merito con 35 set, troviamo Rafael Nadal tra il 2020 e il 2021 e John McEnroe nel 1984, due epoche completamente diverse del tennis ma accomunate dalla stessa eccellenza.
    Al quarto posto, con 29 set consecutivi, si trovano ora ben tre giocatori: Jannik Sinner nel 2025, Novak Djokovic nel 2023 e Rafael Nadal nel 2017. Un club esclusivo che testimonia la grandezza di questi campioni e la loro capacità di mantenere un livello altissimo per periodi prolungati nei tornei più prestigiosi.
    Per Sinner, che domani affronterà la finale del Roland Garros, c’è ancora margine per scalare questa speciale classifica. Vincere la finale senza perdere set gli permetterebbe di arrivare a 32 set consecutivi, avvicinandosi ulteriormente ai record assoluti di McEnroe, Nadal e Federer.
    La striscia dell’azzurro assume un significato ancora più importante se si considera il contesto: Sinner sta dominando in un’era del tennis particolarmente competitiva, dove la profondità del circuito è maggiore che mai e dove ogni partita può nascondere insidie. Riuscire a mantenere questo livello di costanza e dominio per così tanti set consecutivi dimostra una maturità tennistica e mentale straordinaria.
    Il percorso di Sinner in questi Grand Slam è stato caratterizzato non solo dalla continuità nei risultati, ma anche dalla qualità delle prestazioni. L’azzurro ha saputo adattarsi a superfici diverse, dall’hard court australiano alla terra battuta parigina, mantenendo sempre lo stesso livello di eccellenza e la stessa determinazione.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La durezza di Sinner! Prestazione meno scintillante, ma batte Djokovic in tre lottati set e vola in finale a Roland Garros, la prima Slam contro Alcaraz

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Forse Brad Gilbert, dopo aver visto l’andamento della seconda semifinale di Roland Garros, avrà alzato la cornetta e prenotato l’ennesima ristampa del suo fortunatissimo libro “Winning Ugly”, ossia vincere sporco, di tattica e testa, best seller mondiale per lettura del gioco e piacevolezza del racconto. L’ha vinta proprio “ugly” Jannik Sinner, non brillando con il proprio tennis, altalenante e penalizzato da un rendimento davvero modesto del servizio per larga parte dell’incontro (meglio in momenti importanti, da campione) ma con tantissima grinta, forza fisica, determinazione e la sua solita straordinaria capacità di giocare bene i punti importanti. Come nessuno. E quando il match si fa intenso, duro e giocato sui nervi, JS è il Dj e non sbaglia un colpo. Il n.1 del mondo sconfigge un enorme, irriducibile Novak Djokovic per 6-4 7-5 7-6(3) e vola per la prima volta in finale a Roland Garros, dove finalmente andrà in scena la prima finale Slam contro Carlos Alcaraz, la partita che tutti aspettiamo da qualche tempo. La seconda semifinale di RG25 non è stata non sempre bella, se per bellezza intendiamo la qualità dei colpi, il numero di vincenti, ma terribilmente intensa come agonismo e sottile tensione, deflagrata in momenti di vero dramma sportivo nelle fasi cruciali; ma anche a livello puro show è migliorata cammin facendo, soprattutto nel terzo set, quello giocato meglio dal serbo, restando un match molto fisico e tattica, giocato più di nervi che di braccio.
    È indispensabile alzarsi in piedi e applaudire a più non posso Mr. Record Novak Djokovic. Già dai primi punti si è capito che nello scambio di ritmo alle condizioni di Jannik non poteva reggere e vincere, ma… lui è Superman, va oltre all’età, ai limiti, alle difficoltà tecniche e fisiche e non muore mai. Nonostante le 38 primavere e l’evidente difficoltà nel reggere nello scambio in progressione alla massima velocità imposta dell’azzurro, è riuscito spostare la partita in tanti frangenti sul piano a lui più gradito, una velocità medio alta con il controllo spettacolare delle diagonali e quindi bravissimo a colpire col lungo linea. Con la sua Aura da maestro è riuscito a mettere enorme pressione a Jannik, bloccando il suo braccio tanto da far scomparire per larghi tratti la prima di servizio e pure mandare in tilt quella sbracciata col diritto che è stata micidiale per tutto il torneo, a tratti irresistibile. È avanzato a fiammate Sinner, di grandissima qualità e intensità, in mezzo a troppi errori, molti gratuiti e ancor più provocati dalla sapiente selezione dei colpi di Novak, davvero irriducibile e campionissimo. Giusto e meritato il tributo di Jannik a caldo, è il più vincente dell’Era moderna e merita l’applauso di tutti coloro che amano il tennis perché lui l’ha portato a livelli superiori, sia che si ami o si odi il suo personaggio divisivo. Anche nella serata di Parigi ha confermato tutta la sua grandezza, e bello è stato il suo abbraccio a Sinner, riconoscendo la superiorità complessiva dell’italiano al termine di oltre tre ore di lotta intensa, fisica e mentale.
    Alla fine la maggior potenza, resistenza fisica e mentale e soprattutto abilità di Sinner nel giocare bene i momenti decisivi l’hanno portato ad un meritato, ma sofferto, successo. Chiave come Jannik abbia ripreso il break di vantaggio dopo aver servito malissimo per il secondo set sul 5-4. Andatevi a rileggere la cronaca qua sotto il quel passaggio, lì che tutta la sua grandezza e come ha vinto questa dura partita. Jannik arriva in finale senza aver perso un set, ma in finale servirà ben altra prestazione e scioltezza. Due sono stati i punti dolenti nella prestazione dell’azzurro: il servizio e la stabilità nella corsa. Incredibile come Jannik abbia servito meno del 50% di prime palle in gioco nel primo set e abbia perso solo TRE punti al servizio… Dimostra la forza e praticità del suo tennis. Dal secondo parziale Djokovic è salito ed è salita anche la tensione nell’italiano. In molti passaggi ha giocato trattenuto, non lasciava correre il braccio affidandosi fin troppo alla sostanza e attaccando col contagocce. Verissimo che contro lo scacchista massimo Djokovic era indispensabile sbagliare meno di lui e portare la partita sul lato atletico, stroncando il rivale a furia di un pressing soffocante; e così, alla fine l’ha anche vinta… ma forse so fosse riuscito a giocare più sciolto e attaccando di più l’angolo del campo col lungo linea avrebbe fatto meno fatica. Per giocarla così tuttavia serviva più scioltezza, e forse l’aver servito così male non lo ha permesso a cuor leggero. Così si è andati per gradi, per scala di importanza tattica. Più sostanza, accettando diversi errori e restando lì focalizzato a martellare appena possibile, quando non veniva spostato a rincorrere dal ritmo del rivale.
    Forse questa prestazione meno libera e dirompente è arriva anche per colpa di un’evidente difficoltà di trazione ed equilibrio nella corsa. Incredibile quante volte scivolasse, sembrava uno sciatore con troppa sciolina sotto i piedi… Non solo ha controllato male la scivolata laterale, in tantissimi scambi ha perso aderenza al suolo nel ripartire e con il piede esterno, perdendo così la coordinazione col primo passo e facendosi cogliere impreparato sotto la sapiente selezione dei colpi del rivale, che ovviamente l’ha capito e l’ha sfiancato di contro piedi. Male invece con la palla corta Djokovic, del resto Jannik staziona molto più vicino alla riga rispetto a Zverev, quindi dopo averne fallite molte, è passato al piano b, più attacchi dalla risposta, molte verticalizzazioni col diritto e servizio insistito sul diritto di Sinner, che ha fatto discretamente fatica a rimettere con precisione.
    In questi nodi, non pochi, c’è anche tanto di buono nella sua prestazione. Come ha giocato i punti importanti, rimontando 15-30 o 0-30 ritrovando per magia l’efficacia del servizio e liberando finalmente il braccio, e così portando Novak a rincorre a ritmi troppo alti per la sua attuale capacità difensiva. Ha servito molto bene con la seconda palla: grande spin e controllo, è riuscito a far saltare tanto il rimbalzo e così reso non facile aggredire con la risposta. Non ha sbagliato per tutta la prima fase un singolo rovescio di scambio, e quando c’è stato da sporcarsi le scarpe con rincorse difensive, l’ha fatto e bene. Più altalenante in risposta, ma la precisione al servizio di Novak è diventata enciclopedica. Anche qua: quando c’è stato da mettere pressione e prendersi il punto, quasi sempre Jannik ha brillato. L’ha vinta senza dominare, non ha spaccato tutto con accelerazioni mozzafiato; ha vinto controllando emozioni e il ritmo nei passaggi chiave. L’ha vinta di testa e di durezza. “Ugly” per dirla alla Gilbert, ma qua è parsa una vittoria bellissima. Ci sarà Alcaraz domenica. Avremo tempo per parlarne.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic alza la prima palla del match. Scambio di ritmo, il primo a sbagliare è il serbo, non arriva bene sul rovescio cross. Poi Djokovic prende le misure, sposta lo scambio sul diritto dell’azzurro e serve solo lì, si prende 4 punti e muove lo score. Non così sciolto Jannik nei primi punti, meglio al servizio, anche a favore di vento, sembra esserci una discreta differenza tra i due lati di campo. Chiude a zero il game col primo Ace, 1-1. Djokovic prova la 2a smorzata del match, ma sbaglia Sinner a ri-smorzare, soprattutto perché c’era arrivato piuttosto bene. Stenta Jannik a spaccare la palla con le sue accelerazioni uniche per potenza e intensità, si gioca alla combinazione di velocità e angolo del serbo e… non è una buona notizia. Sinner deve andare sopra a questo ritmo, altrimenti diventa molto dura. Qualche colpo un po’ più profondo nel quarto game, 2 pari. Per ora lo spettacolo langue. Quinto game, sul 15 pari arriva il primo punto “da Sinner”: risposta profonda, entra in campo e comanda, sposta il rivale a sinistra e lo infila con un diritto potente in lungo linea. Djokovic si affida alla palla corta, e gli va bene, poi sul 30 pari sbaglia un rovescio banale (leggermente in ritardo) e c’è la prima palla break sul 30-40. Risposta profondissima di Jannik, ed è pure fortunato perché la palla pizzica la riga interna e salta male. BREAK Sinner, 3-2. L’azzurro serve al corpo del serbo, ne anestetizza la risposta e col primo colpo di scambio entra più forte, più deciso. Più vincente, come il rovescio top che fulmina Novak nel primo punto e il diritto in contro piede nell’ultimo. Più agile e reattivo, game a zero e 4-2. Djokovic ha lo sguardo perplesso, sembra indeciso sul da farsi visto che ora in scambio è sotto, tanto da… fare “casino”. Cerca addirittura un serve and volley con la seconda palla, che viene punito da una risposta potente del nostro, per lo 0-30. Si interrompe la striscia di 8 punti vinti di fila con una risposta lunga del pusterese. Sul 30 pari Novak cerca una smorzata sbagliata come esecuzione e concetto, era in ritardo sul rovescio e con Sinner quasi in campo… 30-40, palla del doppio break per JS. Non passa la rete la risposta dell’azzurro, si poteva forse far meglio. Clamorosa la difesa in lob di Sinner, piazzata negli ultimi 20 cm del campo e nell’angolo, lo sguardo di ND all’italiano è tutto un programma… e seconda chance. Buon servizio e chiude comodo in avanzamento Novak. 4-3. Qualche errore di troppo col diritto per Sinner (guarda le corde come se non sentisse bene la palla), ne commette due nell’ottavo game è scivola 0-30. Recupera Jannik con pazienza, affidandosi a colpi consistenti con medio rischio. 5-3. Col miglior game del match, un Ace e diritti più veloci, Djokovic resta in scia, 5-4. Sinner inizia con Ace, poi trova un gancio col diritto strettissimo che manda in bambola il rivale. 30-0 e poi 40-0. Chiude il set con un rovescio vincente lungo linea. 40% di prime palle per Jannik, ma… ha ceduto TRE punti alla battuta. A Djokovic. TRE. È il 27esimo set di fila vinto un Slam.
    Djokovic riparte con un turno di battuta vinto a zero, meno bene Sinner, che col primo doppio fallo si ritrova 15-30. È il secondo doppio fallo di tutto il torneo (!). Riprova la “smorza” il serbo, ma la palla muore a mezza rete (nono tentativo, con solo due punti vinti). Molto accorto JS sul 30 pari, costruisce come un muratore esperto, mattoncino di qua, l’altro di là… e si prende il punto con matematica pazienza. Il game va ai vantaggi con una riposta potente di “Nole” su di una seconda palla non abbastanza angolata. Arriva il punto più bello del match, smorzata di Nole, rincorse avanti e indietro e alla fine il punto lo prende il campionissimo di Belgrado. Allo scambio seguente la palla corta non va, Djokovic stremato dopo oltre 20 palle intensissime (ma con poco rischio del nostro). 1 pari. Molto salito il livello in spinta del serbo, col diritto accelera di più la palla e nei game comanda con prime palle più sicure. Jannik qualche errore di troppo col diritto, ma mantiene il controllo dei suoi game. Nel quinto game Sinner torna a rispondere di più, sui servizi più lavorati e meno profondi di Djokovic. Sul 30 pari impone una grande velocità Jan e su di una palla più corta arriva male Novak e sbaglia in rete. Palla break. Discute con il giudice di sedia Nole, …prende tempo e vuol condizionare Jannik? Ad ogni modo gioca un gran punto il serbo, con un gran diritto lungo linea sbaraglia la difesa dell’azzurro. Fantastico un vincente di rovescio lungo linea di Sinner, a chiudere un altro scambi durissimo (20 colpi). Scivola tanto l’azzurro, si lamenta per le tante volte in cui perde aderenza col terreno. (3-2). Continuano gli errori di Jannik, di nuovo è sotto 0-30 nel sesto game. Per una volta ci pensa il serbo a regalare due punti, poi due gran prime palle esterne dell’altoatesino (3-3). Arriva il fatidico settimo game… JS prova a cambiare marcia in spinta, trova un rovescio spaziale dal centro e gli vale il 15-30, poi con una palla corta punisce una posizione troppo arretrata del rivale. 30-40, palla break! ECCOLA! Novak rischia la palla, e gli riesce bene, ma è ancor più bravo ad arrivare, rigiocare lungo ed è Nole a sbagliare. BREAK Sinner, 4-3 e servizio. Bellissimo il punto che vale all’azzurro il 30-0, volée profonda e poi tocco magistrale, che classe! Il vantaggio ha di nuovo sciolto la tensione nel braccio dell’italiano, la sua palla è più ficcante, esce secca e potenti dalle corde. Con una combinazione di diritto cross + diritto lungo linea vincente Jannik vola 5-3. Il gioco continua ad andare a strappi, tra qualche bella giocata e molti scambi chiusi con un errore forzato. 5-4, Sinner serve per il secondo set. Continua a litigare con la prima palla l’azzurro, e sul 15 pari Djokovic è bravo a salire sui colpi del rivale e prendersi un bel diritto vincente. 15-30. Ancora seconda palla, e poi sbaglia un rovescio su di una risposta ottima del serbo. 15-40, ecco le prime palle break concesse da Jannik. Sfondamento progressivo di Sinner sulla prima, spinge con cattiveria e intensità e stronca la strenua difesa del serbo, 30-40; cerca l’Ace ma non va… errore col diritto di Sinner. BREAK Djokovic, male, molto male l’italiano in questo game. 5 pari. Arrivano due diritti vincenti eccezionali di Djokovic, i migliori della sua partita. Il game va ai vantaggi, con una smorzata out di Nole. Con un diritto stavolta malamente sbagliata, Djokovic concede una palla break delicatissima (profonda la risposta dell’azzurro). Se la gioca MALE Sinner, dopo una grande accelerazione tira a mezza rete un diritto di scambio. Non molla Jannik, gran risposta di rovescio in spinta e seconda PB. SI! Stavolta se la gioca BENE! Attacca col diritto e schiaffo vincente al volo. BREAK, 6-5, torna a servire per il set. Vola via la risposta di Nole nel primo punto, si lotta nel secondo e lo vince il serbo, bravo a rallentare. FINALMENTE torna la prima palla, e la musica cambia perché nello scambio JS comanda. 30-15. Altra seconda palla – > punto Djokovic. Niente, si gioca senza prima di servizio… ACE di seconda, clamoroso… e Set Point!?! Errore di rovescio… Non un bel Sinner. ACE! Esterno, altro slice che fulmina il serbo. Set Point #2… SI! Vola via la risposta sulla prima palla. SET Sinner 7-5. 45% di prime palle, e tanta tensione. Quanta la sua classe, che alla fine gli ha dato il guizzo vincente. Ma che fatica.
    Arriva il trainer a massaggiare la coscia del serbo, che riparte alla battuta nel terzo set. Nel secondo punto Jannik punisce Novak con un martellamento micidiale, piegando letteralmente le gambe del rivale con un vincente lungo linea. Il game lo vince Djokovic servendo bene, 1-0. Qualche prima palla in più per Jannik e un paio di diritti molto pesanti, 1 pari. Continua a scivolare tanto sul campo Sinner, soprattutto quando cambia direzione, come se gli partisse l’appoggio per la troppa trazione (troppa terra sul campo?), e pure la prima palla scompare nuovamente. Finalmente torna l’ACE sul 30 pari, a compensare una brutta volée nel punto precedente. Si lotta, ancora senza prima di servizio, e Djokovic attacca bene col diritto e si prende di volo una palla break. Torna la prima palla, sulla riga, e la risposta del serbo non c’è. Fatica, troppa, ma 2 pari. Nel quinto game Jannik alza il muro con la difesa dei suoi colpi, mentre Djokovic sbaglia qualcosa di troppo. Sul 30 pari altro scambio con errore del serbo e palla break! Ma la cancella Nole con un risposta steccata da Jannik. Ancora diritto cross aggressivo dell’azzurro, strappa di forza la seconda PB. Se la gioca di seconda il balcanico, e se la gioca bene attaccando col diritto e, ricacciato indietro, con un altro attacco. 3-2 Djokovic. Arriva un turno di battuta ottimo di Sinner, il migliore del match forse, un lampo tra prime palle e un diritto vincente perfetto, dei suoi, uno dei pochi tonight. 3 pari. Fase interlocutoria del match, non accade molto, e pochi anche gli scambi notevoli. Salito il numero di prime palle di Sinner, che torna a vincere con agio i suoi game (bello il forcing che vale il 4 pari all’italiano). Jannik vince il punto più bello, chiuso con una bordata di rovescio, ma il game lo vince Nole, 5-4. Male Sinner, arriva un filo tardi col diritto, palla bassa e errore, gli costa lo 0-30. Servizio esterno preciso e ottimo diritto in contro piede, schema perfetto di Sinner (15-30). Sbaglia lato dell’attacco Sinner, solleticando il rovescio di Nole che non si fa pregare e trova un bel lungo linea. 15-40, Due Set Point Djokovic! Annulla il primo con uno schiaffo al volo non facile dopo un bel diritto, finalmente a braccio sciolto. 30-40. Ottima prima a T, salva anche il secondo set point. Altro brutto errore di Sinner, un rovescio in spinta ma diretto sul serbo che non avrebbe fatto il punto… Terzo Set Point Djokovic. Rischia col diritto Nole, c’era spazio ma era difficile e sbaglia. Palla contestata, risolve bene la contesa Jannik dicendo che c’erano due segni attigui, e “il falco” conferma che la palla del serbo è Out. Il game continua, lotta durissima. Torna a far capolino il servizio, e la musica cambia. Alla fine con un rovescio cross Jannik vince il game, cancellando tre set point. 5 pari. Djokovic regala uno smash “dei suoi”, peggior colpo del suo repertorio, poi Jannik si prende tutto con una bordata di diritto lungo linea poderosa. 15-30. NO! Spreca una buona occasione Jannik, con un diritto in rete (poco equilibrio) in uno scambio nel quale era discretamente messo bene. Ace Djokovic, 6-5. Nessuno aveva vinto finora sei game in un set vs. Sinner nel torneo. Sente di nuovo la tensione Jannik, due errori in scambio (e due ottimi servizio), 30 pari. Servizio e diritto, sfonda Jan. Tiebreak. MURO Sinner nel primo punto, vinto in risposta rimettendo con qualità le accelerazioni del serbo, che sbaglia un rovescio in spinta. 1-0 JS. Martella l’azzurro, con buon margine. 2-0. NO! Disastro Djokovic con uno smash che, colpito male, si stampa sul nastro. 3-0 Sinner. Si prende il primo punto Novak con un rovescio out di Jannik, 3-1 e 3-2, bravo a restare lì dopo un erroraccio simile. Splendida fiammata col diritto cross, pesante e veloce, non controlla Novak. Si gira 4-2, e poi 5-2 con una risposta out, su l’ennesima seconda palla molto intelligente di Jannik, con tantissimo spin e rimbalzo insidioso. Ancora out il diritto del serbo, errore banale, gli costa il 6 punti a 2, 4 Match Point Sinner. Ah! Non chiude l’affondo Jannik, c’era spazio per il suo rovescio ma non è abbastanza profondo… 6-3. FINISCE Con il rovescio in rete di Novak. 7 punti a 3. Bellissimo abbraccio del serbo a Jannik, vittoria meritata.

    GS Roland Garros Jannik Sinner [1]677 Novak Djokovic [6]456 Vincitore: Jannik Sinner ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* 6-2* 6*-36-6 → 7-6Jannik Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-6 → 6-6Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-5 → 5-6Jannik Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5Novak Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5Jannik Sinner 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4Novak Djokovic 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4Jannik Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 2-3Jannik Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2Novak Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2Jannik Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1Novak Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Jannik Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-406-5 → 7-5Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5Jannik Sinner 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-4 → 5-5Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4Jannik Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 5-3Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-403-3 → 4-3Jannik Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3Jannik Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2Novak Djokovic 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Jannik Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1Novak Djokovic 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Jannik Sinner 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4Jannik Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-3 → 5-3Novak Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-2 → 4-3Jannik Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2Novak Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-2 → 3-2Jannik Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Jannik Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Djokovic 🇷🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Ace
    10
    4

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    57/111 (51%)
    81/114 (71%)

    Punti vinti sulla prima
    45/57 (79%)
    54/81 (67%)

    Punti vinti sulla seconda
    34/54 (63%)
    19/33 (58%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    205km/h (127 mph)

    Velocità media prima
    195km/h (121 mph)
    187km/h (116 mph)

    Velocità media seconda
    150km/h (93 mph)
    154km/h (95 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Punti vinti in risposta
    41/114 (36%)
    32/111 (29%)

    Punti vinti su prima di servizio
    27/81 (33%)
    12/57 (21%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    14/33 (42%)
    20/54 (37%)

    Opportunità di break
    9/114 (8%)
    6/111 (5%)

    Palle break convertite
    3/9 (33%)
    1/6 (17%)

    Giochi con break point convertiti
    6/18 (33%)
    3/17 (18%)

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Totale punti vinti
    120
    105

    Vincenti
    44
    35

    Errori non forzati
    36
    53

    Errori forzati
    34
    23

    Punti vinti a rete
    14/19 (74%)
    17/21 (81%)

    Giochi vinti a zero
    4
    3

    TIPOLOGIA DI COLPI

    Colpi da fondo
    479
    446

    Colpi sopra la testa
    3
    10

    Passanti
    13
    9

    Volée
    7
    15

    Attacchi
    7
    0

    Drop shots
    7
    20

    Lob
    9
    22 LEGGI TUTTO

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    McEnroe va controcorrente: “Se Djokovic porta Sinner al quinto, sarà il favorito”

    John McEnroe

    C’è enorme attesa per le due semifinali maschili di Roland Garros 2025, con Musetti chiamato all’impresa di buttare giù dal trono di Parigi il campione in carica Alcaraz e Djokovic pronto a sfidare il n.1 Sinner. Secondo la maggior parte degli analisti Jannik avrà un vantaggio sul serbo in termini di condizione fisica, visto che tra i due corrono molti anni di differenza e l’azzurro ha potuto affinare a puntino la sua preparazione atletica nel periodo di stop imposto dal noto caso “Clostebol”, finalmente alle spalle. Tuttavia c’è chi va controcorrente e afferma l’esatto contrario: in caso di un match che si decide al quinto set, sarà Novak il favorito. È John McEnroe ad affermarlo, in alcune dichiarazioni rilasciate a TNT Sport alla vigilia delle due semifinali. Sulla prima in campo sul Chatrier, l’americano vede Alcaraz favorito, ma con Musetti sempre più vicino.
    “Che ci crediate o no, penso che se si arrivasse al quinto set, vedo Novak favorito, anche se è più anziano“, afferma McEnroe. “Sinner non gioca così tanto da un po’. Credo che ci sia un punto interrogativo su come si comporterà fisicamente e mentalmente, non avendo giocato molte partite, il che è piuttosto sorprendente se ci pensate, quando uno ha 38 anni e l’altro 23. Non sarà facile da gestire, ve lo posso garantire. Novak poi sa di avere poche occasioni rimaste, immagino, a meno che non sia Superman. Forse Novak lo è… Ma Sinner sarà più aggressivo di Zverev”.
    “Quando guardi Carlos giocare contro Tommy Paul, puoi dire che Paul non fosse al 100%, quindi vai sul sicuro. Ma in realtà quello che fanno questi ragazzi è giocare più forte, sempre più forte, perché devi costringere l’altro a fare  movimenti super veloci visto quanto colpiscono forte. E questo è in realtà un altro modo per sbilanciare qualcuno. Quindi penso che Sinner proverà a giocare in quel modo e vedrà se Novak riuscirà a stare al suo passo.”
    Questo invece il pensiero di McEnroe sulla prima sfida in programma oggi: “Carlos ha giocato in modo incredibile contro Paul, ma penso che Musetti stia facendo tutto al suo meglio. È più in forma che mai. È più a suo agio a rete. Riesce a usare la sua mano e tecnica fantastiche. Lui e Zverev sono tra i giocatori migliori coloro che stazionano più dietro e questo di solito significa che se giochi contro il migliore dei migliori, dovrai correre di più. Carlos sarà in grado di avanzare di più e penso che anche Musetti dovrà farlo maggiormente. Musetti era qui quattro anni fa. Ne ha dominati due di set contro Novak e poi ha esaurito le energie. L’anno scorso sembrava che lo avesse in pugno. Hanno giocato fino alle tre del mattino. È stato pazzesco. Si sta avvicinando sempre di più. È migliore che mai, ma lo è anche Carlos. Questo è il problema. Sarà interessante vedere Musetti provare a fare cose diverse ed essere più aggressivo. Non è facile farlo contro Carlos perché lui colpisce ancora così forte.”
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Cahill svela i segreti di Sinner: “Le piccole cose fanno la differenza, è la sua maturità che mi sorprende”. Il coach australiano: “Non si allena per battere Djokovic, vuole essere Jannik Sinner”

    Darren Cahill nella foto – Foto Getty Images

    Se Jannik Sinner è il giocatore che è oggi, lo deve anche e soprattutto a sé stesso e alla scelta di un team la cui alchimia ha reso possibile l’ascesa al trono della classifica mondiale. L’altoatesino è diventato un giocatore completo che, dopo aver vinto gli ultimi tre Grand Slam giocati sul cemento, giocherà la semifinale al Roland Garros, a riprova dei suoi miglioramenti grazie al lavoro con i coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill.
    Proprio quest’ultimo ha rilasciato un’intervista approfondita in cui analizza tutti gli aspetti della crescita di Sinner, dalla tecnica alla mentalità, dalla gestione della pressione alle sfide future. Le parole del coach australiano offrono uno spaccato illuminante sul lavoro dietro le quinte che ha trasformato un giovane talento in un campione globale.
    “Quando Simone ha cominciato a lavorarci, era già tra i migliori, perché Riccardo Piatti aveva fatto un ottimo lavoro” ha esordito Cahill, riconoscendo il merito della base tecnica costruita dal precedente allenatore. “In ogni caso, quando si lavora con uno così giovane, c’è del lavoro specifico da fare in diverse aree del gioco. Simone lo ha aiutato a rafforzare il rovescio, il servizio, a migliorare le transizioni a rete. Credo che insieme, tutto il team, abbia reso Sinner un giocatore più completo.”
    Riguardo ai margini di miglioramento sulla terra battuta, Cahill è stato molto specifico: “Le piccole cose ti mancano un po’. Le reazioni istintive, la lettura del gioco, l’intuizione, un po’ di anticipo, il primo passo, la prima reazione, l’essere più rapido nell’entrare e uscire dagli angoli. Quindi tutte queste cose sono aree in cui possiamo vedere margini di miglioramento per il gioco di Jannik, e normalmente, quando inizi a giocare tante partite, entri in un ritmo e diventa tutto più automatico, più da robot.”
    “In questo momento invece deve pensare un po’ di più in quei momenti per spingersi oltre. Quindi, man mano che ogni partita passa, possiamo vederlo migliorare sempre di più. Se questo sarà sufficiente per vincere qui, non lo sappiamo, ma quello che abbiamo fatto è assicurarci che ogni giorno affrontiamo l’avversario che ha davanti, teniamo tutto molto semplice per lui.”Sul confronto con Djokovic in semifinale, Cahill ha mostrato grande fiducia: “Non c’è sfida più grande e dura che giocare contro Novak in semifinale in uno Slam. Ma è pronto, si è allenato per questo. In questo momento ha molta fiducia, e non vediamo l’ora. Quando si arriva al quinto set, ha comunque un buon record nei tornei dello Slam al momento. Quante partite di fila ha vinto negli Slam? Ne ha vinte 19 consecutivamente.”
    L’australiano ha poi analizzato lo stile di gioco fisico di Sinner: “Jannik gioca un tipo di tennis molto fisico. Il suo stile di gioco per tre ore equivale a quello di molti altri che giocano per cinque ore. Quindi ci aspettiamo che Jannik entri in campo e giochi il suo stile, rendendo la partita fisica sin dall’inizio.”
    Su Djokovic e l’età, Cahill è stato netto: “Ha appena battuto uno dei giocatori più forti del circuito ieri sera, ed è sembrato dannatamente in forma. Quindi non stiamo nemmeno prendendo in considerazione che l’età possa essere un fattore, dall’altra parte del campo.”
    Riguardo al dibattito sui “Big Two” con Alcaraz, Cahill ha mantenuto i piedi per terra: “La mia opinione è che, come allenatori, prima di tutto dobbiamo fare in modo che lui resti con i piedi per terra, che mantenga una buona prospettiva su ciò che sta cercando di ottenere ogni giorno. Le cose possono cambiare davvero molto in fretta nel tennis. Non si allena per competere contro Novak, o Alexander, o Carlos, o Medvedev, o altri. Vuole essere Jannik Sinner. Questo è il modo in cui vuole allenarsi, questo è il modo in cui vuole giocare.”Sull’aspetto mentale, fondamentale ai massimi livelli, Cahill ha spiegato: “La parte mentale gioca sicuramente un ruolo enorme a livello d’élite. Tutti sanno giocare bene, tutti colpiscono benissimo la palla. Ma i giocatori mentalmente più forti, quelli duri mentalmente, che riescono a scrollarsi di dosso un po’ di avversità, qualche problema durante il match, un fastidio fisico, magari un piccolo infortunio, oppure un momento di scarsa fiducia in una parte del loro gioco… quelli sono i campioni.”
    “E penso che Jannik lo abbia capito negli ultimi due anni: non tutte le giornate saranno perfette, ma devi trovare comunque il modo di vincere, anche quando non ti senti al meglio. E negli ultimi due anni lui ha fatto davvero un ottimo lavoro in questo senso.”
    Cahill ha poi rivelato la filosofia di allenamento del team: “Parliamo spesso della ‘regola dell’80/20′: lavori sull’80% dei tuoi punti di forza e sul 20% delle tue debolezze. Perché sono i punti forti che ti fanno vincere le partite, e vuoi che il tennis resti divertente. Questo cambia un po’ quando arrivi all’élite, nella top 10. Perché i migliori giocatori del mondo ti trovano le debolezze. I migliori lo sfrutteranno. Quindi, in realtà, abbiamo lavorato parecchio sulle aree più deboli del gioco di Jannik per rafforzarle.”
    La parte più toccante dell’intervista riguarda la personalità di Sinner: “Mi ha sorpreso molto il suo carattere fuori dal campo. Ha un senso dell’umorismo incredibile, è davvero una persona molto divertente, molto generosa, molto umile, come i suoi genitori. Prende il tennis molto seriamente, ma quando esce dal campo vuole divertirsi e godersi la vita. Sa che questo è uno sport, non la vita intera.”
    “Penso che sia anche per questo che ha gestito molto bene tutto quello che è successo negli ultimi 12 mesi, perché mette tutto nella giusta prospettiva, in modo incredibile. Quindi direi che la cosa che mi ha sorpreso di più è la sua maturità. Ha la testa sulle spalle, è stato cresciuto benissimo dai genitori, ha i piedi per terra e, pur godendosi la vita, sa dare il giusto peso alle cose.”Su Musetti e il tennis italiano, Cahill ha ammesso: “Se cinque anni fa mi avessero chiesto, forse avrei detto che Musetti avrebbe avuto un futuro migliore di Jannik, ma penso che entrambi abbiano un enorme potenziale, e stiamo iniziando a vedere un Lorenzo più maturo, più completo. Può vincere uno slam, può vincere un torneo importante? Assolutamente sì, assolutamente.”
    Infine, sulla rivalità con Alcaraz: “Li amo entrambi. Aspetto con curiosità la loro rivalità nei prossimi dieci anni. Il nostro lavoro come coach di Jannik è di continuare a farlo migliorare, così che quando scende in campo contro chiunque, non importa se sia Carlos o chiunque altro, possa avere la migliore chance di vincere.”
    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: Il programma completo di Venerdì 06 Giugno 2025. l’Italia sogna una finale tutta azzurra: per i bookie Sinner parte avanti con Djokovic, quote da impresa per Musetti con Alcaraz

    Jannik Sinner e Lorenzo Musetti nella foto – Foto getty images

    Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Tra una storica finale tutta italiana al Roland Garros, ci sono gli ostacoli rappresentati dal serbo e dallo spagnolo. Jannik Sinner, dopo aver superato agevolmente Aleksandr Bublik in tre set, parte avanti per i bookmaker contro Novak Djokovic, già affrontato in 8 precedenti (4 vittorie per parte): come riporta Agipronews, vale infatti 1,21 e 1,22 la vittoria del numero 1 al mondo, contro i 4,20 dell’avversario. L’italiano, a Parigi, non ha finora perso nemmeno un set: anche contro Djokovic, Sinner potrebbe arricchire il proprio bottino: il 3-0 nel set betting è infatti in pole a 2,11, seguito dal 3-1 a 3,40 e dal 3-2 a 6. Si sale, invece, a 10 per una vittoria di Djokovic per 3 set a 2, con il 3-1 a 12 e il 3-0 a 20. Gli esperti fiutano anche la possibilità che il 23enne di San Candido trionfi senza nemmeno perdere un set: opzione in lavagna a 12.
    Cerca invece l’impresa Musetti contro Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, reduce dal successo in semifinale a Roma contro il carrarino, è favorito a 1,13, contro i 5,40 offerti per quella che sarebbe la seconda vittoria dell’italiano in sei sfide tra i due. Tra il set betting, comanda il 3-0 Alcaraz a 1,83, seguito dal 3-1 a 3,35 e dal 3-2 a 6,60. Un trionfo di Musetti al quinto set paga 13 volte la giocata, con il 3-1 a 16 e il 3-0 a 29.
    Per quanto riguarda, infine, la vittoria del torneo, gli esperti continuano a prevedere una lotta a due tra Carlos Alcaraz, campione in carica, e Jannik Sinner: lo spagnolo è avanti a 1,85, con l’italiano che insegue a 2,50. Sul terzo gradino del podio, a 8, Novak Djokovic, in cerca del quarto successo sulla terra rossa parigina. Più staccato, a 23, Lorenzo Musetti.
    Court Philippe-Chatrier – Ore: 14:30Lorenzo Musetti vs Carlos Alcaraz Jannik Sinner vs Novak Djokovic (ore 19:00)
    Court Suzanne-Lenglen – Ore: 11:00Tokito Oda vs Martin De la puente Neal Skupski / Joe Salisbury vs Evan King / Christian Harrison
    Court Simonne-Mathieu – Ore: 12:00Arnaud Clement / Tatiana Golovin vs Sebastien Grosjean / Nathalie Dechy Aleksandra Krunic / Anna Danilina vs Eri Hozumi / Ulrikke Eikeri Diana Shnaider / Mirra Andreeva vs Jasmine Paolini / Sara Errani
    Court 14 – Ore: 12:00Fabrice Santoro / Cedric Pioline vs Mats Wilander / Michael Chang Gustavo Fernandez vs Alfie Hewett Francesca Schiavone / Flavia Pennetta vs Nathalie Tauziat / Lucie Safarova
    Court 7 – Ore: 11:00Niels Vink / Guy Sasson vs Donald Ramphadi / Ahmet Kaplan Yui Kamiji vs Xiaohui Li Kgothatso Montjane vs Aniek Van koot Kgothatso Montjane / Yui Kamiji vs Ziying Wang / Xiaohui Li
    Court 6 – Ore: 11:00Max Schoenhaus vs Ivan Ivanov Niels Mcdonald vs Ryo Tabata Jana Kovackova / Alena Kovackova vs Kristina Penickova / Annika Penickova Benjamin Willwerth / Noah Johnston vs Jagger Leach / Oliver Bonding
    Court 10 – Ore: 11:00Emerson Jones vs Lilli Tagger Hannah Klugman vs Rositsa Dencheva Jack Kennedy / Keaton Hance vs Alan Wazny / Oskari Paldanius Sonja Zhenikhova / Eva Bennemann vs Lilli Tagger / Mia Pohankova
    Court 12 – Ore: 11:00Maximilian Taucher vs Charlie Cooper Vitoria Miranda vs Sabina Czauz Alexander Lantermann / Luiz Calixto vs Maximilian Taucher / Charlie Cooper Vitoria Miranda / Luna Gryp vs Emma Gjerseth / Sabina Czauz
    Court TBA 1 – Ore: 16:30Gordon Reid vs Alfie Hewett LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: una finale tutta azzurra, impresa possibile?

    Jannik Sinner e Lorenzo Musetti

    8 giugno, domenica pomeriggio, Bois de Boulogne. Nell’aria frizzantina di una Parigi mai così bella, accarezzata dai profumi e colori di fine primavera, sventola una bandiera tricolore sul Chatrier, mai così grande, mai così splendente. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti entrano sul campo “rosso” più nobile della disciplina e si giocano la Coppa dei Moschettieri, uno contro l’altro. Due italiani insieme in una finale Slam. Sogno o son desto? Al momento è un’ipotesi intrigante… meglio, una possibilità. Ci sono due passi enormi da compiere per trasformare quest’ardito scenario in realtà: vincere due semifinali molto complicate, Jannik contro il più vincente dell’era moderna Novak Djokovic, Lorenzo contro il campione in carica Carlos Alcaraz, talento generazionale. Sarebbe qualcosa di talmente grande da far venire i brividi. Razionalmente, i nostri campioni ce la possono fare? Sì, ovviamente è tutt’altro che impossibile visto che la semifinale se la sono guadagnata sul campo, ma se Sinner dovrà giocare una partita eccellente, da n.1, di qualità e quantità, confermando la sua superiorità sul serbo sul piano atletico e tecnico, Musetti sarà chiamato banalmente a giocare il… match migliore in carriera, altrimenti l’Alcaraz di questa primavera su terra battuta non lo batti.
    I primi a scendere in campo venerdì saranno Musetti e Alcaraz, terzo lo confronto nel 2025. I primi due li vinti entrambi Carlos, nella finale di Monte Carlo e nella semifinale di Roma. Due partite molto diverse, la prima segnata da un problema fisico che ha disintegrato di colpo le possibilità del toscano, che tanto era piaciuto in un primo set giocato da campione, solido e creativo. Al Foro Italico andò in scena un match più nervoso, a strappi, condizionato da forte vento e tante incertezze, da una parte e dall’altra, con Alcaraz bravo a trovare le giocate decisive mentre Musetti si rimproverò tantissimo un’attitudine tornata negativa per il contesto che non seppe gestire. Esperienze importanti per maturare e crescere ancora, come ha dimostrato ampiamente in quest’edizione benedetta di Roland Garros dove ha giocato benissimo e meno bene, ma non ha mai perso il piglio aggressivo, la lucidità nelle scelte di gioco, la forza mentale di far passare momenti negativi e ripartire più forte di prima. Proprio la attitudine forza mentale saranno decisive per provare a sfidare Alcaraz e cercare di batterlo. A livello di gioco, di colpi, Lorenzo ha quel che serve per superare anche un buon Alcaraz. C’è riuscito nel loro primo confronto, la finale di Amburgo 2022. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti… Il murciano è diventato il n.1 più giovane di sempre, ha vinto 4 slam, lotta contro tutti i migliori e quasi sempre vince; il carrarino c’ha messo più tempo a formare testa e mentalità, migliorare i colpi – diritto e servizio su tutto – e diventare non solo un “talento” ma anche “giocatore”. Questo Musetti, così forte atleticamente, resistente alla pugna e così completo come colpi di gioco, può giocarsela assolutamente contro Alcaraz, ma per batterlo servirà un piccolo capolavoro perché dovrà essere abbastanza aggressivo da non finire sotto alle sfuriate eccezionali del rivale; dovrà essere più che consapevole che verrà messo sotto in varie fasi della partita e lì dovrà tenere, di testa e di gamba, per farsi trovare pronto appena l’altro calerà l’intensità o sbaglierà qualcosa, visto che quasi sempre accade.
    Carlos è fortissimo ma tende a concedere qualcosa: proprio lì c’è da entrare, con vigore ma senza esagerare, per portarsi in vantaggio – o recuperare un eventuale svantaggio – e ancor più per mettere pressione e tensione al rivale. Lorenzo dovrà essere fortissimo in difesa e contrattacco, ma non basterà. Se lasci a “Carlitos” il centro del campo, lui ti ammazza sportivamente, l’ha affermato senza mezzi termini anche Darren Cahill di recente, uno che di tennis ne capisce più di tutti. Musetti dovrà essere bravo a gestire i colpi d’inizio gioco, essere incisivo col primo diritto (o rovescio) di scambio per non permettere al rivale di colpire da fermo; dovrà brillare con quel diritto carico che allontana l’avversario dalla riga di fondo e via entrare a tutto braccio per prendersi tutto spazio. L’attendismo non dovrà mai fare capolino, e anche in risposta provarci, senza stazionare in una posizione troppo arretrata perché lasciare troppo campo a Carlos equivale a perdere. Magie di tocco sì, ma soprattutto sostanza e determinazione, far sentire ad Alcaraz una presenza e durezza totali. “Io ci sono, battimi”. Questo è l’unico piglio che potrà consentire a Lorenzo di provare a vincere. È una sfida massima, ma del resto che sei in semifinale a Roland Garros e vuoi vincere la coppa, beh, questo devi saper affrontare. Oggettivamente Alcaraz è favorito, per i precedenti, per come sembra in ottima forma, perché ha già provato queste sensazioni in questo torneo. Ma… Musetti c’è. E speriamo che lo faccia sentire anche domani.
    Sinner – Djokovic… Il n.1 contro quello che al primo posto del ranking è stato più di tutti. Poco da presentare, è LA partita. Una grande rivincita della semifinale agli Australian Open 2024, quella che ha aperto a Sinner la porta del primo Slam; è anche la rivincita della finale di Shanghai 2024, dove Sinner fu un chirurgo da Nobel per come riuscì a capitalizzare ogni spazio e possibilità, andando a prendersi una vittoria ancor più netta dello score. Tutti ricordiamo la faccia di “Nole” al momento della stretta di mano, era quella di uno che… sa benissimo che non vincerà mai più. Almeno questa fu la sensazione, una superiorità fisica e tecnica piuttosto netta per l’azzurro, contro un campione immenso ma non così lontano dagli “anta”, miracoloso per come regge e lotta contro gente che quasi potrebbero essere suoi figli… Novak è diventato leggenda per la sua resistenza estrema, una voglia di vincere e rifiutare la sconfitta che lo porta a superare ostacoli insormontabili ed alzare la sua prestazione a livelli impossibili per chiunque. Quest’anno ha giocato poco e male, solo 2-3 partite davvero “top”. È arrivato sulla terra di Ginevra a mezzo servizio o ancor meno, ma… c’era uno Slam da giocare e si è ritrovato. Ha migliorato la sua forma match dopo match, e la vittoria nei quarti vs. Zverev è stata l’ennesima dimostrazione di quanta classe abbia, di come riesca a trovare in partita le chiavi per aprire ogni porta e disarmare avversari assai più giovani, freschi e potenti. Oggettivamente ieri sera Zverev ha deluso su tutta la linea. Bravissimo Novak a giocare con una tattica impareggiabile, impeccabile, ma… il tedesco ha sprecato un set di vantaggio, non è riuscito a tenere la partita sul piano fisico e della spinta, crollando all’indietro, incerto, attendista, a tratti spaesato. La testa di Djokovic ha schiantato quella di Zverev, totalmente bocciato. Non sappiamo se Sinner riuscirà a battere Djokovic, ma siamo certi che Jannik non farà gli stessi errori del tedesco, non lascerà che sia il serbo a controllare i ritmi e gli angoli, alla sua velocità di crociera e condizioni; l’azzurro sfiderà il 24 volte campione Slam con altro piglio, determinazione, velocità di gioco e di braccio, portando l’avversario fuori dalla sua palude e costringendolo giocare una partita a ritmi superiori. Dove quasi nessuno riesce a stargli dietro.
    Sinner dovrà servire molto bene per anestetizzare la risposta di Djokovic, che tanto l’ha sostenuto nella vittoria su Zverev, e dovrà essere molto attento ad aprire tanto l’angolo con la seconda palla perché se porti Novak a giocare sull’angolo può diventare pericolosissimo. Sinner sia agli AO24 che a Shanghai è stato fenomenale nel portare il serbo fuori velocità andando dritto per dritto, con una serie di palle davvero potenti, pesanti, arrotate e continue che ha costretto il rivale a cercare la via d’uscita e/o la variazione ad alto rischio. Djokovic alla sua velocità ideale è ancora quasi imbattibile per tutti; lo si deve portare a ritmo e intensità ancora superiore, in modo da fargli perdere il controllo e sfiancarlo. Così Sinner l’ha battuto nelle ultime due occasioni, andando sopra al rivale. Così l’ha battuto anche in Davis a Malaga, mentre nella finale di Torino 2023 un Jannik provato dai match precedenti non riuscì a spingere abbastanza e fu negativo nei colpi d’inizio gioco, tanto che Djokovic tenne in mano il pallino degli scambi e vinse piuttosto nettamente. Da allora c’è un Sinner migliorato in tutti i colpi, in particolare al servizio e col diritto – colpo che in questo torneo sta strabiliando per rendimento – mentre Novak ha un anno e mezzo in più nei muscoli e nei tendini. Se ancora ha una testa impareggiabile e una voglia assoluta di vincere ancora uno Slam, il corpo non può essere quello dei giorni migliori e lì Jannik deve spingere, portando l’asticella della sfida ad un’altezza che i muscoli di “Nole” potranno sostenere. Poi possono entrare in gioco molte dinamiche mentali, tensione e situazioni che potrebbero stravolgere tutto. Si giocherà non prima delle 19, quasi di sera, e questo NON sarà una buona cosa per Jannik. Condizioni più rapide certamente lo favoriscono, la palla sarà più pesante e rimbalzerà di meno. In generale, vincere il primo set potrebbe essere decisivo per il serbo: qualora dovesse prendere un set contro l’azzurro, magari molto duro e intenso fisicamente, la sua solidità potrebbe incrinarsi e quelle crepe diventare voragini sotto il martellamento di Sinner. Chi vincerà? Sinner appare favorito ma non di molto, perché un “animale da competizione” come Djokovic non puoi mai darlo per battuto quando sente profumo di finale e di Slam.
    Molti altri potrebbero essere i temi delle due partite. Questo un assaggio per iniziare ad entrare nel clima di due semifinali straordinarie, da vivere tutte d’un fiato. Il 6 giugno 2025, comunque vada, resterà negli annali per il tennis italiano. Se mai arrivasse una finale Sinner vs. Musetti…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lehecka e l’ironia amara su Sinner: “Questa è la gioia per aver vinto un game”. Il ceco saluta il Roland Garros con una riflessione sui social che fotografa il dominio dell’azzurro

    Jiri Lehecka CZE, 2001.11.08 – Foto Getty Images

    Jiri Lehecka ha salutato il Roland Garros e la stagione sulla terra battuta con un post Instagram dall’aeroporto di Parigi che è destinato a rimanere nella memoria. Il tennista ceco, travolto da Jannik Sinner con il punteggio di 6-0, 6-1, 6-2, ha scelto l’ironia per commentare la prestazione del numero 1 al mondo, regalando una delle riflessioni più oneste e divertenti di questo torneo.
    “Questa foto riassume tutto il match di oggi. Pensate che abbia vinto una partita o un set? No, no, questa è la sensazione quando vinci un game contro Sinner al Roland Garros” ha scritto il 23enne ceco accompagnando le parole con una sua foto sorridente, probabilmente scattata nel momento in cui è riuscito a conquistare il primo game all’azzurro.Il post di Lehecka fotografa perfettamente la dimensione del dominio mostrato da Sinner sulla terra rossa parigina. In poco più di due ore, il numero 1 al mondo ha concesso al suo avversario appena tre game complessivi, dimostrando un livello di tennis semplicemente irraggiungibile per il ceco, pur sempre un giocatore di grande talento e esperienza.
    “Vittoria meritata Jannik, ti auguro la migliore fortuna per il resto del torneo” ha aggiunto Lehecka, dimostrando grande fair play e sportività nonostante la pesante sconfitta. Le parole del ceco testimoniano il rispetto che Sinner si è guadagnato nel circuito, non solo per i risultati ma anche per il modo in cui li ottiene.
    La riflessione di Lehecka offre uno spaccato autentico di cosa significhi affrontare un giocatore nel momento della sua maturità tennistica più alta. Il ceco, che pure aveva dimostrato di poter competere ad alti livelli raggiungendo il terzo turno di uno Slam, si è trovato completamente sopraffatto dal tennis espresso dall’azzurro.“Contento delle ultime due settimane di terra battuta e ora tutto concentrato sulla stagione su erba” ha concluso Lehecka, guardando già avanti e cercando di trarre gli aspetti positivi da un’esperienza comunque formativa. Il riferimento alle “ultime due settimane” lascia intendere che il ceco abbia disputato anche il torneo della settimana precedente, costruendo una buona forma che però non è bastata contro la superiorità dell’azzurro.
    Il post del ceco è diventato rapidamente virale sui social media, raccogliendo migliaia di like e commenti da parte di appassionati che hanno apprezzato sia l’ironia che l’onestà intellettuale del giocatore. In un mondo del tennis spesso caratterizzato da dichiarazioni di circostanza, la sincerità di Lehecka ha colpito per la sua genuinità.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO