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    Vagnozzi su Sinner: “Oggi ha giocato un tennis stellare. Lunedì aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia”

    Simone Vagnozzi e il team Sinner a Melbourne (foto Getty Images)

    Simone Vagnozzi ha parlato da Melbourne dopo il convincente successo del suo assistito Jannik Sinner contro Alex De Minaur nei quarti di finale degli Australian Open. Il coach marchigiano, all’angolo del n.1 del mondo dal febbraio del 2022, si è detto rinfrancato e soddisfatto per la splendida prestazione di Jannik, capace di dominare il miglior tennista locale senza alcun patema, mostrando un’ottima condizione atletica dopo i problemi accusati lunedì fin dal risveglio e palesati in campo contro Rune. Sinner si era svegliato con un malessere generale, mal di testa e mal di pancia, ma tutto per fortuna pare essersi risolto senza problemi. Riportiamo le parole di Vagnozzi, raccolte da SuperTennis.
    “Oggi nei primi due tre game ha sbagliato forse qualche rovescio ma poi è entrato nella modalità ‘mostro’, come la chiama Panichi, e ha giocato un tennis davvero stellare“.
    Ecco le parole del coach sul malessere del n.1: “Già ieri lo avevamo visto meglio e il meteo ha aiutato. Non faceva caldo come l’altro giorno, ma già sapevamo che aveva recuperato da quel piccolo fastidio e che stava bene. Era un po’ stanco, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia, abbiamo preferito non far riscaldamento e conservare energie, e una volta in campo con il caldo e l’umidità è andato in sovra sforzo e questo ha causato un po’ di nausea, tutto qua. Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando. Impara in fretta, e l’altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita”.
    Shelton non sarà un cliente comodo in semifinale: “Match complicati” definisce Vagnozzi i precedenti con l’americano. “Shelton è un gran servitore e non ti dà tanto ritmo. Domani ci alleneremo con un mancino ma quella di domani sarà una partita diversa da quella di stasera e occorrerà scendere in campo con l’atteggiamento giusto”.
    Vagnozzi parla anche del probabile addio di Cahill alla fine del 2025. “Sapete quanto mi trovi bene con Darren. Sono dispiaciuto, ma lo capisco bene perché ha fatto questo lavoro davvero per molti anni. Per il momento stiamo pensando a quel che possiamo fare quest’anno e poi tra qualche mese vedremo quel che succederà. Se posso bastare io da solo? Non so se mia moglie a casa sarà d’accordo (sorride). Penso che ci vorrà qualcuno perché da solo 50 settimane l’anno fuori sarebbe complicato. Vedremo, non ne abbiamo parlato, l’anno è appena iniziato e abbiamo ancora tanti viaggi, tanti chilometri e tanti tornei. Posso dire che sono stati anni importanti e che oggi grazie a Darren mi sento un coach migliore”.
    Sul fatto del dormire molto di Sinner, anche poco prima di un match, Simone scherza raccontando un aneddoto curioso relativo allo scorso anno in Australia: “Non siamo preoccupati se Jannik dorme molto prima di un match, anzi… L’anno scorso qua a Melbourne prima del match contro Baez lo aspettavamo in macchina per andare al torneo, era programmato primo incontro di giornata ma… non scendeva. Non gli era suonata la sveglia e lui dormiva beato. Siamo arrivati all’impianto e poco dopo è sceso in campo, vincendo il primo set 6-0…”.
    Chiusura per l’atteso appello al TAS il prossimo aprile: “In questo momento stiamo pensando solo all’Australia e poi vedremo quando finiremo e affronteremo con più calma queste cose” conclude Vagnozzi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    TAS – Sinner: la difesa dell’azzurro ha nominato Lord John Dyson, ex giudice della Corte Suprema inglese

    Lord John Dyson

    Sarà Lord John Dyson, ex giudice della Corte Suprema inglese, a difendere Jannik Sinner nel collegio arbitrale che presso il TAS di Losanna il prossimo aprile esaminerà il ricorso della WADA contro l’assoluzione decretata da un tribunale indipendente dopo la positività del tennista azzurro al Clostebol lo scorso marzo. Secondo quanto riporta Sky Sport, non sarà quindi Jeffrey Benz a sedersi dalla parte di Jannik ma l’81enne giurista inglese, uno dei massimi esperti in materia legale del Regno Unito, e possiamo dire al mondo.
    Lord Dyson ha un passato a dir poco impeccabile nella sua carriera legale: è stato giudice di Corte d’Appello di Inghilterra e Galles dal 2001, poi giudice della Corte Suprema (2010 – 2012), e quindi anche Presidente della Corte d’Appello e consulente del Dipartimento Cultura, Media e Sport del governo del Regno Unito. Essendo stato un giudice della Corte Suprema, è stato anche insignito del titolo di Lord.
    La sua solidissima carriera di magistrato nelle più prestigiose istituzioni del paese si è interrotta nel 2016, quando Dyson ha lasciato la magistratura riprendendo quella di avvocato e consulente, prendendo parte ad importanti procedimenti come perito, esperto e mediatore, anche per quanto riguarda questioni sportive. Dyson è stato parte di collegi arbitrali per la federcalcio britannica, il TAS e Sport Resolution.
    Lo studio legale Onside Law, che difende Jannik Sinner in questo appello, si affida pertanto all’esperienza ed autorevolezza di un ex magistrato di estrema competenza e rispettato a livello internazionale. Secondo Sky Sport questa scelta sarebbe motivata, oltre che dall’importanza del personaggio, anche per un motivo tecnico – legale: il regolamento antidoping del tennis deve essere totalmente conforme al codice Wada, ma resta un regolamento adottato nell’ambito del diritto inglese e delle sue peculiarità. Se c’è una qualche divergenza nell’interpretazione di alcune norme, il riferimento resta la legge inglese, l’ambito di massima competenza di Lord Dyson.
    Ricordiamo che il collegio a tre del TAS di Losanna che esaminerà il ricorso della WADA è composto dal presidente del collegio stesso, Jacques Radoux (lussenburghese) nominato dal TAS, e Ken Lalo (israeliano) nominato dalla Wada, oltre ovviamente a Lord Dyson, scelto dai legali di Sinner. Il procedimento si svolgerà i prossimi 16-17 aprile.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Australian Open: la forma dei “big” dopo due turni. Alcaraz, Zverev e Fritz davanti

    Carlos Alcaraz in press conference a Melbourne

    Due match in uno Slam non possono dire tutto ma iniziano a fornire indicazioni abbastanza interessanti e assai più precise sulla condizione dei big in vista del terzo turno e poi della seconda settimana, quella che deciderà il campione degli Australian Open 2025. Prendendo spunto dall’incredibile sconfitta di Medvedev contro il mancino di talento Tien, non tanto per la “derrota” in se stessa ma per come è maturata, andiamo ad analizzare lo stato di forma dei vari big prima del terzo turno, che scatterà domani notte a Melbourne. Conferme e sorprese, con un giocatore che al momento ha impressionato più degli altri, almeno per le dimensioni dei suoi successi e una novità tecnica che potrebbe far saltare il banco: Carlos Alcaraz.

    Jannik Sinner – Campione in carica e testa di serie n.1, dopo la solida prestazione vs. Jarry (sulla carta uno dei peggiori 1°t possibili) ha penato molto più del previsto per aver la meglio di Schoolkate, bell’agonista da Perth, terra tanto aspra quanto affascinante. Aspro, secco e asciutto anche il tennis dell’aussie, un vero attaccante d’antan per come ha interpretato la partita: arrembante, bel servizio e appena possibile a rete, a sfidare il passante di Jannik. Tattica ineccepibile, visto che da fondo campo la prospettiva di reggere era impossibile. E il passing di Jannik c’ha messo un po’ troppo a centrarsi, come la risposta. Non è una bella notizia per noi. Alla fine è bastato un break del nostro a mandare a gambe all’aria l’arrembante piano del “canguro”, ma Sinner non ha brillato e ne è consapevole. Una partita così così in uno Slam ci sta sempre, e anzi può essere una sorta di bella sveglia per tenere altissima concentrazione e livello. Al 3t c’è Giron, bel combattente ma non dovrebbe costituire un problema insormontabile. La forma di Sinner? Discreta, ma sembra lontana da quella clamorosa del 2024, quando nei primi turni ha triturato gli avversari. Risposta meno centrata e incisiva, intensità ancora non al massimo, questi i nodi dopo due match. Giudizio sulla forma: Buona ma non buonissima, serve spingere sull’acceleratore e non poco.

    De Minaur – Certo che ritrovarsi Jannik sempre tra i piedi… La dea bendata non ha voluto affatto bene al miglior tennista australiano del momento, che nei primi due match ha mostrato una gran condizione fisica e buoni colpi. Alex ha lasciato le briciole a due avversari gestibili, soprattutto con la sua velocità in campo. Contro Cerundulo al 3t avrà un tipo che tira forte e che può farti il punto da ogni posizione. Demon sembra pronto all’ennesima pugna contro Sinner, ma la storia per lui è impietosa. Intanto, se arriverà a questo match, sarà per lui Quarti di finale, quindi missione compiuta. Giudizio sulla forma: meglio di così per lui è difficile, ma basterà?

    Fritz – Il bel Taylor ha iniziato da dove l’ha finito: giocando molto bene. Ha perso otto, si… O T T O game in due partite, sfoderando prime palle imprendibili e diritti terrificanti. La finale a US Open e quella delle Finals, entrambe perse da Sinner, sembrano non averlo affatto appagato, anzi sono state benzina per crederci ancor di più e lavorare su fisico, velocità e risposta, i punti di relativa debolezza del suo già interessantissimo repertorio. Serviranno avversari più tosti per valutarlo davvero, vedremo se la bizzarra condotta di LaMonf potrà dirci qualcosa in più. Per ora Taylor si è impegnato più a donare dollari per i disastri della sua California sotto scatto per gli incendi che a sudare in campo, ma la condizione c’è, eccome… Giudizio sulla forma: da corsa, pericoloso per tutti.
    La parte alta del draw per quanto riguarda i big si chiude così. Out Medvedev, Rublev e Tsitsipas. Il greco è perso dietro suo Karma o chissà che cosa… Rublev è stato travolto dal treno-Fonseca, mentre Meddy c’ha lasciato le penne nella notte contro gli angoli e maestria di Tien. Non è una sorpresa: l’americano è tennista vero, uno che dà del tu alla palla e può addormentarti e poi punirti come il miglior incantatore di serpenti, mentre il russo si sta avvitando su se stesso da settimane, anzi mesi, con poche vittorie e troppe delusioni. Il servizio non va più, fa troppa fatica e il suo tennis rallentato e poi accelerato è preso sistematicamente in velocità da quasi tutti gli avversari. La sua faccia uscendo dal campo sconfitto dopo quasi 5 ore di lotta è quella di chi non ha voglia di vedere una racchetta per settimane. Tempesta in corso…

    Djokovic – Tanta, troppa fatica per venire a capo di due giovani interessanti ma non trascendentali come Basavareddy e Faria per arrivare al 3t, dove lo attende un vero “cagnaccio” come Machac. Baricentro basso per il ceco e tanta spinta… Se Novak gioca con i giri del motore bassi, Tomas potrebbe farlo correre così tanto da spezzarne la resistenza. Se invece è Djokovic a menare le danze, allora il ceco potrebbe andare fuori giri. Restando al 24 volte campione Slam, la sua forma è lontanissima da quella che ogni anno – o quasi – l’ha portato a vincere questo Slam. Meno intensità, meno brillantezza, hai voglia ad aver un saggio come Murray al tuo angolo come alchimista se poi le gambe non sono più quelle di un tempo… Lui è un campione talmente grande che può stupirci per l’ennesima volta ed immolarsi sino al successo come è accaduto a Parigi. Ma… questo è uno Slam, si gioca 3 su 5 e i suoi quasi 38 anni forse stanno presentando il conto anche a un Superuomo come lui. La sensazione che il filotto Machac, forse Lehecka, poi Alcaraz e Zverev sia troppo. Giudizio sulla forma: insufficiente. 

    Alcaraz – “C’è uomo solo al comando, ha un sorriso contagioso e la sua racchetta può far qualsiasi colpo….” Carlito è quello con Fritz che ha impressionato di più. In due partite ha lasciato le briciole agli avversari, e questo nuovo movimento del servizio, con uno swing più continuo ed uno slancio migliorato, se sarà assimilato al 100% può fargli fare un salto di qualità enorme. Sottolineo enorme, perché il difetto del suo vecchio movimento, con la pausa lo strappo a tutta, tendeva a scoordinarlo; ora no, c’è più equilibrio ed una gestione delle forze assai più corretto. Brutta notizia per tutti, visto che fisicamente sembra in eccellente condizione e sorride come un matto a tutti. Alcaraz sano, motivato e sereno è forse il vero favorito del torneo, perché quando questo si diverte a giocare può fare letteralmente quello che vuole. Giudizio sulla forma: il più in forma.

    Zverev – Anche il tedesco come Carlos ha superato di slancio i primi due match. Per lui è una grandissima notizia, visto che ci ha abituato negli Slam a penare non poco e lasciare per strada vari set già nei primi turni, consumando importantissime energie fisiche e mentali. Sembra aver voglia di vincerlo per davvero questo benedetto Slam che tanto gli manca, e per questo ha cambiato routine lavorando come un pazzo, addirittura anche dopo ogni match per cancellare dalla testa i dettagli che non l’hanno soddisfatto. Una nuova e migliore attitudine al lavoro che forse era quello che gli è sempre mancato – a detta dei tanti coach che sono “scappati” a gambe levate dopo qualche settimana con lui… Vedremo se riuscirà a gestire meglio le energie nervose nei grandi match, altro aspetto che finora l’ha penalizzato rispetto agli altri Campioni. Fisicamente sta benissimo, anche il diritto poco falloso, insomma Sasha c’è, e potrebbe magari approfittare, zitto zitto, di una ipotetica durissima partita di quarti tra Carlos e Novak, se ci sarà. Il buon Fearnley dovrebbe essere un allenamento agonistico, poi vs. Fils o Humbert la prima grande partita. Giudizio sulla forma: ottima, Sasha è più che da corsa…
    Nella parte bassa delusioni per Ruud, battuto dalla strapotenza di Mensik, e il povero Dimitrov si è ritirato per un infortunio. Anche Draper ha vinto due partite per miracolo, lontanissimo dalla miglior condizione. C’era anche Kyrgios sì, ma per averne notizie passare sui social, ormai è quello il suo playground….

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Jarry si prepara al big match vs. Sinner: “Sto bene, lotterò al massimo per essere la sorpresa”

    Nicolas Jarry

    Nicolas Jarry ha pescato “male” nel sorteggio dell’Australian Open 2025, il favorito e campione in carica Jannik Sinner, ma è soddisfatto della sua forma e pensa di poter dire la sua lunedì sulla Rod Laver Arena. Il cileno, attualmente n.34 al mondo ma con un best ranking di n.16 segnato subito dopo il torneo di Roma 2024 dove arrivò a sorpresa in finale, ha recuperato da un brutto problema all’orecchio che di fatto dopo l’evento italiano l’ha forzato ad allenarsi poco e male, tanto da vivere una seconda parte della scorsa stagione molto deludente. Jarry infatti non è riuscito a vincere due partite di fila per il resto del 2024, ma ha iniziato il 2025 con un buon livello di gioco che l’ha portato nei quarti a Brisbane, battuto con un duplice 6-4 dal futuro campione del torneo Lehecka.
    Intervistato da ESPN Latina, il cileno così ha parlato in vista del prossimo gravoso impegno, previsto per lunedì non prima delle 14 di Melbourne (le 4 in Italia). “Ho una bella partita davanti a me. Sto giocando meglio a tennis adesso rispetto all’ultima volta che l’ho affrontato. Spero di lottare molto e di poter dare la sorpresa”.
    Servizio potente dall’alto dei suoi 201 cm, Jarry è il classico “picchiatore” da fondo campo, uno che se trova la giornata positiva come sensazioni può far scoppiare la palla con battute imprendibili e diritti potentissimi. Meno veloce e fluido negli spostamenti, spesso in carriera ha pagato una certa difficoltà nella gestione della tensione nei momenti importanti, ma può essere un avversario pericoloso sui campi in cemento. Infatti nell’ultimo precedente contro Sinner, disputato a Pechino lo scorso ottobre, il cileno ha vinto il primo set servendo molto bene e rischiando tanto con i colpi da fondo campo. Un’ora di grande tennis, poi l’italiano ha preso il sopravvento e ha rimontato vincendo la partita. Nicolas si dice soddisfatto del suo stato attuale, assai migliore di quello di qualche mese fa in Cina.
    “Sono abbastanza soddisfatto dell’evoluzione della lesione all’orecchio. Finalmente mi permette di allenarmi e fare quello che voglio. La scorsa settimana ho fatto un grande torneo. Dopo tanto tempo senza essere competitivo sono felice e cerco di divertirmi” conclude Jarry.
    Sinner è nettamente favorito ma certamente Jarry è uno dei rivali potenzialmente più pericolosi che poteva trovare al primo turno. Due i precedenti, vittoria del cileno sull’erba olandese di ‘s-Hertogenbosch nel 2019, quindi successo dell’italiano a Pechino l’anno scorso. Servirà un buon Jannik già dal primo incontro ufficiale della sua stagione.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    TAS – Sinner: scelto il presidente del collegio giudicante

    Jacques Radoux

    Sarà il lussemburghese Jacques Radoux a completare e presiedere il collegio che il prossimo aprile giudicherà il ricorso della WADA contro la sentenza di un tribunale indipendente che lo scorso 20 agosto ha assolto Jannik Sinner dalla doppia positività dal Clostebol rilevata nel mese di marzo 2024. Radoux, lussemburghese, è il membro del collegio scelto dal TAS. È un ex tennista, protagonista di una carriera modesta che l’ha portato ad un best ranking di n.458 nel 1991, senza risultati di rilievo; poi ha ricoperto il ruolo di capitano in Davis Cup per la squadra del suo paese dal 2008 al 2013.
    Carriera modesta da Pro, poi professionista molto stimato in ambito legale, apprezzato in particolare per la sua profonda conoscenza della materia – sportiva e giuridica – e ritenuto persona assai equilibrata nei propri giudizi. Radoux ha completato i suoi studi giuridici in Francia, ricorrendo poi il ruolo di referendario alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Dal 2008 si occupa della sezione tennis di Special Olympics Lussemburgo.
    Ricordiamo che gli altri due arbitri a giudicare il “Caso Sinner” saranno Ken Lalo (66 anni, presidente della federazione israeliana sport equestri) scelto dalla Wada, e lo statunitense Jeffrey Benz, da ben 25 anni nella rosa degli arbitri del Tas, esperto scelto dal team di Sinner. Benz recentemente è stato coinvolto nel “Caso Halep”, aiutando la tennista rumena nell’arbitrato che l’ha vista protagonista, con una condanna passata dai 4 anni iniziali a 9 mesi.
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    TAS – Sinner: l’udienza del ricorso della WADA sarà esaminato i prossimi 16 e 17 aprile

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Finalmente c’è una data: 16-17 aprile 2025. Il Tribunale arbitrale dello Sport ha diramato le date per l’udienza della procedura arbitrale del ricorso della WADA contro la sentenza di un tribunale indipendente che lo scorso agosto ha assolto Jannik Sinner dopo esser risultato due volte positivo al Clostebol nel marzo 2024.
    Il procedimento si svolgerà presso la sede del TAS di Losanna e non saranno ammessi cronisti: “Nessuna delle due parti in causa ha richiesto una udienza pubblica, pertanto l’arbitrato sarà condotto a porte chiuse”, si legge nella nota del Tas. Viste le date, Sinner sarà costretto a non partecipare al torneo 500 di Monaco di Baviera al quale si era iscritto.
    Manca ancora l’ufficialità del il terzo arbitro che completerà il collegio giudicante. I primi due sono l’israeliano Ken Lalo, perito scelto dalla WADA nella rosa dei possibili giuristi, e lo statunitense Jeffrey Benz, selezionato dal team legale Sinner. Il terzo arbitro ricordiamo sarà colui che presiederà il collegio e, alla fine, potrebbe risultare decisivo.
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    Wilander esalta Alcaraz: “È come Freddie Mercury. Ma per lui sarebbe meglio non vincere quest’anno gli Australian Open”

    Mats Wilander

    Mats Wilander è elettrizzato dal tennis di Carlos Alcaraz, “quello che tutti vogliono vedere nei prossimi 10 anni”, e lo paragona al mito del rock Freddy Mercury, ma afferma che per lo spagnolo sarebbe meglio non vincere quest’anno gli Australian Open per tenere al massimo le proprie motivazioni. Secondo l’ex campione svedese, se Carlos completasse a soli 21 anni il “Career Grand Slam” trionfando a Melbourne le sue motivazioni potrebbero crollare improvvisamente. Wilander ha parlato di Alcaraz in un’intervista concessa a Relevo prima degli Australian Open, ma anche affermato che il favorito del primo Slam 2025 resta Sinner, n.1 del mondo e campione in carica.
    “Sinner ha chiuso il 2024 in maniera eccezionale: trovo pazzesco che abbia vinto in poche settimane sia le ATP Finals che la Coppa Davis con l’Italia” commenta Wilander. “È chiaramente il favorito della vigilia degli Australian Open anche se non lo definirei il favorito assoluto perché quando in bacheca hai ‘solo’ due titoli Slam non penso che tu abbia acquisito il diritto all’appellativo di assoluto favorito. Jannik è senza ombra di dubbio il numero uno del mondo e per la costanza di rendimento che sta dimostrando penso che potrà restate al vertice per un paio d’anni. Tuttavia se Carlos Alcaraz riuscirà a giocare il proprio miglior tennis sono convinto che potrebbe batterlo”.
    Il discorso si sposta su Alcaraz, tennista che lo svedese ritiene il più interessante da vedere per il suo stile di gioco imprevedibile e la varietà dei suoi colpi. Mats tuttavia lancia un punto di vista assai originale: per la carriera di lungo periodo, meglio se Carlos non vince subito gli Australian Open… “Pensare che Carlitos riesca a completare il Grande Slam personale tra due settimane è incredibilmente emozionante. È senza dubbio il giocatore più entusiasmante che abbiamo oggi. Se c’è un tennista che la gente vuole vedere lassù per i prossimi dieci anni, è Carlitos.”
    “Se riesce a vincere in Australia, significa che è diventato il 21enne più completo che abbiamo mai avuto nel tennis” continua Wilander. “Non dovresti essere in grado di vincere tutti i Major a quell’età; non dovresti essere in grado di giocare così sull’erba, sulla terra battuta e poi pure sul cemento, sui campi più veloci del mondo. Avrà 22 anni il prossimo maggio e non c’è mai stato un giocatore più completo di Carlitos Alcaraz Nemmeno Roger Federer era così completo.”
    “Se penso che sia importante che completi il ​​Grande Slam in carriera adesso? No, non credo. Penso che sarebbe meglio se non lo facesse. Diamo per scontato che debba essere come Federer, Nadal e Djokovic. Pensiamo: ‘Oh, devi essere come loro, e devi pensare che ogni partita e ogni punto sono importanti’. Ma è molto, molto, molto difficile provare quella sensazione ed è più facile che accada se hai ragioni per giocare e per rimanere motivato. Io non ho mai vinto Wimbledon, quindi dovevo andare avanti. Anche quando non giocavo bene, pensavo: ‘Chissà, forse un giorno potrò vincere Wimbledon’. Penso che sarebbe fantastico per lui non vincere gli Australian Open perché darebbe a lui una ragione ovvia per continuare ad allenarsi e andare avanti. Se vincesse a Melbourne, c’è una piccola possibilità che accada quel che è capitato a molti giocatori, ossia che all’improvviso dicano ‘Bene, ce l’ho fatta, ho vinto i quattro tornei del Grande Slam, cosa resta adesso?’“.
    Chiedono a Wilander un paragone tra Carlos e una star della musica, visto che suonare è una delle grandi passioni dello svedese. “Sceglierei i Queen. Perché è opera, è rock & roll… C’è una combinazione di cose per cui quando ascolti i Queen pensi… Wow! Cosa hanno fatto? È davvero strano. Come può Freddie Mercury cantare in quel modo? E per me questo è Carlos, fa le cose diverse in momenti inaspettati. Roger Federer poteva fare di tutto, cose che anche Carlitos può fare. Ma con Federer tutto era più prevedibile. Quando arrivava un punto importante non ti aspettavi un calo da Roger. Con Carlitos invece in un punto importante non hai idea di cosa farà e sono sicuro che alcune delle sue decisioni non saranno le migliori… Ma è proprio per questo che è così emozionante. È imprevedibile. È un genio” conclude lo svedese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO