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    Becker elogia il coraggio di Brooksby dopo la rivelazione sull’autismo

    Boris Becker nella foto – foto getty images

    Il mondo del tennis è stato colto di sorpresa dalla recente rivelazione di Jenson Brooksby, che ha annunciato di essere affetto da autismo sin dalla prima infanzia. Il tennista americano, assente dal circuito da due anni, ha scelto di condividere questa parte molto personale della sua vita alla vigilia del suo ritorno in campo agli Australian Open.Per Brooksby, questa confessione rappresenta la liberazione da un peso che ha portato con sé per tutta la vita. La sua decisione di parlare apertamente della sua condizione non è solo un passo personale importante, ma anche un gesto che potrebbe incoraggiare altri a fare lo stesso.
    La rivelazione ha suscitato una forte reazione di sostegno da parte della comunità tennistica, in particolare da Boris Becker. L’ex campione tedesco ha espresso il suo apprezzamento attraverso un messaggio carico di empatia sul suo account X: “Adoro la tua onestà e buona fortuna in Australia! Tutti portiamo dei bagagli extra di cui nessuno è a conoscenza… Ispirerai milioni di giovani atleti in tutto il mondo e farai loro capire che arrendersi non è un’opzione! Bravo Jenson”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il doppio match di Jenson Brooksby: La battaglia nel Tennis e con l’Autismo

    Jenson Brooksby nella foto – foto getty images

    Era considerato uno dei giovani più promettenti del circuito tennistico mondiale, capace di mettere in difficoltà anche i migliori, come dimostrò la sua vittoria contro Casper Ruud all’Australian Open 2023. Quello che nessuno poteva immaginare è che quella sarebbe stata l’ultima vittoria di Jenson Brooksby per due lunghe stagioni.A soli 24 anni, il tennista americano ha già vissuto alcune delle esperienze più difficili che un atleta possa affrontare. Dal brillare nei più prestigiosi tornei è precipitato in un vero e proprio inferno sportivo, segnato da due gravi operazioni e una sospensione per aver saltato tre controlli antidoping. Ma la sua storia nasconde un elemento ancora più straordinario: Brooksby convive con l’autismo sin dall’infanzia, una condizione che ha plasmato la sua personalità e il suo modo di vivere il tennis.
    Dopo quella memorabile vittoria all’Australian Open, il destino ha riservato a Brooksby una serie di sfide devastanti. Prima un’operazione al polso sinistro a marzo 2023, seguita da un intervento al polso destro a maggio dello stesso anno. Come se non bastasse, in ottobre è arrivata la sospensione dall’ITIA per aver mancato tre controlli antidoping nell’arco di dodici mesi. Nonostante le circostanze attenuanti abbiano ridotto la sanzione, il cumulo degli eventi ha spinto Brooksby a prendersi una pausa per ricostruirsi, fisica e mentalmente.
    La Rivelazione dell’AutismoIn questo periodo di pausa forzata, Brooksby ha deciso di condividere pubblicamente un aspetto molto personale della sua vita: la sua condizione di persona autistica. Diagnosticato in tenera età, fino ai quattro anni presentava un autismo non verbale, trascorrendo oltre 40 ore settimanali in terapia per sviluppare le capacità di comunicazione di base. Grazie al supporto determinante della dottoressa Michelle Wagner, specialista in disturbi dello spettro autistico, Brooksby ha compiuto progressi che la stessa terapeuta definisce “unici e inusuali”.Oggi, il tennista americano vede la sua condizione come un’arma a doppio taglio sul campo: se da un lato gli permette una concentrazione straordinaria su dettagli specifici nei momenti di pressione, dall’altro richiede un costante controllo delle emozioni, specialmente nei momenti di frustrazione.
    Verso il FuturoIl 2025 segnerà il ritorno di Brooksby nel circuito professionistico. Nonostante abbia perso la sua classifica ATP, potrà utilizzare il ranking protetto per accedere ai tornei più importanti. Con un nuovo team che include l’ex giocatore Rhyne Williams, si sta preparando intensamente nelle strutture dell’USTA.“Il mio obiettivo è diventare un giocatore migliore,” afferma con determinazione. Ma oltre alle ambizioni sportive, Brooksby vuole essere un esempio per altri giovani che affrontano sfide simili. La sua storia dimostra che l’autismo non è un ostacolo insormontabile per raggiungere i propri sogni, ma può diventare, con il giusto supporto e determinazione, parte integrante del proprio successo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ITIA: ridotta la pena a Brooksby, può rientrare il prossimo 3 marzo

    Jenson Brooksby

    Jenson Brooksby potrà tornare sul tour ATP il prossimo 3 marzo 2024, visto che l’ITIA ha ridotto la pena da 18 a 13 mesi per aver saltato 3 controlli antidoping. La notizia arriva direttamente dalla International Tennis Integrity Agency (ITIA), che attraverso il suo portale ufficiale ha comunicato che oggi, 15 febbraio, è stato raggiunto un accordo con il giocatore americano.
    Brooksby, all’epoca n.33 del ranking ATP, era stato sospeso per 18 mesi da un tribunale indipendente per aver saltato tre test antidoping in un periodo di 12 mesi. Tuttavia, nuove informazioni relative alle circostanze che hanno dato origine ai test mancati – che in precedenza non erano state a disposizione dell’ITIA o del tribunale indipendente durante l’udienza iniziale – sono state presentate nell’ambito del procedimento di appello della Corte Arbitrale dello Sport (CAS) del giocatore. “Sulla base di un esame dettagliato delle nuove informazioni, l’ITIA, in consultazione con l’Agenzia mondiale antidoping (WADA), ha stabilito che il grado di colpa del giocatore per la violazione delle regole antidoping (ADRV) doveva essere rivalutato”, si legge nel comunicato.
    Così è avvenuto, tanto che la colpa di Brooksby è stata ritenuta meno grave rispetto alla sanzione ricevuta, e quindi una sospensione di 13 mesi è stata considerata come appropriata. La sanzione è stata retrodatata alla data del terzo ed ultimo mancato test antidoping di Jenson, quindi la sospensione di Brooksby, iniziata il 4 febbraio 2023, terminerà il 3 marzo 2024. Raggiunto l’accordo con l’ITIA, il giocatore ha ritirato il ricorso al CAS.
    Brooksby aveva argomentato sui social con dovizia di particolari le sfortunate circostanze che l’avevano portato a saltare il terzo controllo antidoping (ne avevamo parlato qua). A quanto sembra la tesi dello statunitense è stata considerata valida, e quindi la pena ridotta. Brooksby si è dedicato negli ultimi mesi a commentare i colleghi del tour su alcuni network USA. Si era anche sottoposto ad un intervento al polso, quindi è tutto da verificare come rientrerà sul tour.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Brooksby sospeso per 18 mesi, ha mancato 3 controlli antidoping. La sua difesa: “Il secondo test non è saltato per colpa mia”

    Jenson Brooksby

    Dopo Mikael Ymer, anche Jenson Brooksby cade nelle maglie della ITIA e viene sospeso per 18 mesi da un tribunale indipendente per lo stesso motivo dello svedese: ha saltato tre controlli antidoping a sorpresa nell’arco di 12 mesi. Dopo essersi fermato nel 2022 per un’operazione al polso, lo statunitense ora non potrà rientrare nei tornei ufficiali fino al 4 gennaio 2025.
    Questo il comunicato emesso dall’ITIA: “L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) conferma che un tribunale indipendente ha sospeso Jenson Brooksby per 18 mesi dopo aver rilevato che il giocatore ha commesso tre errori nel comunicare la propria localizzazione in un periodo di dodici mesi. Il tribunale indipendente, istituito da Sport Risoluziones, si è riunito il 10 ottobre 2023, ascoltando il giocatore e diversi testimoni tra cui l’ufficiale di controllo antidoping (DCO) coinvolto nel contestato secondo test mancato. Brooksby ha accettato che il primo e il terzo test mancato fossero validi, quindi solo il secondo test mancato era in discussione dinanzi al tribunale. Dopo aver esaminato le prove, il tribunale ha ritenuto che il grado di colpa di Brooksby per il mancato test fosse elevato. Il tribunale ha ritenuto che il DCO “ha adottato tutte le misure ragionevoli per localizzare il giocatore” nel test contestato e che il giocatore è stato negligente non rendendosi disponibile per il test durante la fascia oraria stabilita. Brooksby ha deciso di prendere una sospensione provvisoria volontaria poco dopo essere stato informato dell’accusa e, come tale, la sanzione sarà retrodatata al 5 luglio 2023 e terminerà il 4 gennaio 2025. In questo lasso di tempo al giocatore è vietato giocare, allenare o partecipare a qualsiasi evento di tennis autorizzato o sanzionato dai membri del tennis dell’ITIA: ATP, ITF, WTA, Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open. Il giocatore ha 21 giorni per presentare ricorso contro la decisione al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) e la decisione completa sarà pubblicata a tempo debito sul sito ITIA”.
    Ecco la risposta di Jenson in merito al contestato secondo mancato controllo, affidata a un post su Instagram: “Sono molto deluso dall’apprendere di esser stato sospeso per 18 mesi. Non ho mai assunto alcuna sostanza proibita in vita mia e ho tenuto un atteggiamento chiaro e collaborativo con l’ITIA in merito alla faccenda. Capisco che è mia responsabilità, imparerò e crescerò. Accetto che due test mancati sono per mia colpa, ma continuo a sostenere che il test mancato del 4 giugno 2022 dovrebbe essere accantonato e non considerato. In quel giorno sono rimasto nella mia camera di hotel per l’ora stabilita come finestra per il possibile test. La stanza di hotel era stata prenotata a nome del mio fisioterapista, con il quale condividevo la stanza, perché l’ATP non mi aveva assegnato una stanza fino al 4 giugno stesso. Dal 4 giugno la stanza era segnata a mio nome. Avevo chiesto alla reception dell’hotel che la stanza nei giorni precedenti avesse comunque anche il mio nome e avevo fornito il passaporto per poter avere una chiave. Se l’hotel non avesse avuto i miei documenti non mi avrebbe mai dato una chiave per accedervi”.

    “Per qualche motivo, di prima mattina in quel 4 giugno, l’hotel ha detto all’ufficiale preposto al controllo anti doping che ancora non avevo fatto il check in, ma mostrarono all’ufficiale lo schermo del computer che aveva già il numero della mia stanza nella lista. Nonostante l’ufficiale del controllo antidoping avesse ricevuto questa informazione, non ha chiesto all’addetto dell’hotel di chiamare per telefono la stanza, così io non ho mai saputo che questa persona fosse arrivata lì per il controllo, nessuna chiamata è stata fatta. Quindi l’ufficiale mi ha chiamato sul cellulare all 6.56 di mattina, negli ultimi 4 minuti della finestra fissata per un possibile controllo, e il mio telefono era in modalità silenziosa. Se l’ufficiale avesse chiamato la stanza dove alloggiavo, dato che l’hotel sapeva della mia presenza, sarei stato normalmente controllato visto che non ho niente da nascondere. Per questo ho intenzione di appellarmi alla corte arbitrale dello sport (CAS). Ho lottato contro gli infortuni per moltissimo tempo, non voglio prolungare oltre la data del mio rientro”.
    Se i fatti sono quelli raccontati da Brooksby, c’è una certa dosa di sfortuna nella faccenda, ma avendo Brooksby già saltato un controllo ed essendo tenuto a rispettare le fasce orarie comunicate per i controlli, bastava tenere acceso il cellulare e tutto sarebbe stato risolto. Una leggerezza che probabilmente pagherà a caro prezzo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Brooksby si è operato al polso per curare una lussazione al tendine

    Jenson dopo l’intervento

    Lo statunitense Jenson Brooskby si è operato al tendine del polso destro per risolvere definitivamente un problema che lo tormentava dall’inizio della stagione. L’ha comunicato con il “classico” post social, nel quale racconta la sua situazione. Non c’è una data prevista per il rientro, per l’ennesimo giocatore costretto a fermarsi per un problema importante.
    “Mi sono sottoposto ad un’operazione al tendine del polso destro questa mattina per curare una lussazione al tendine” scrive lo statunitense. “La chirurgia era la scelta migliore per tornare in campo al 100%. Sono stato costretto a giocare con i polsi fasciati al massimo nella seconda parte del 2022 quindi tutto questo non era qualcosa di nuovo per me. Gli ultimi mesi sono stati davvero duri e i prossimi saranno una bella sfida. Sono felice di aver intorno il mio team che mi ha sostenuto in questo periodo complicato. Non vedo l’ora di poter tornare a lavorare e migliorare alcune parti del mio gioco, come il servizio. Non ho una data per il mio ritorno in competizione, farò del mio meglio per farcela” scrive il giocatore di Sacramento, classe 2000.

    Attualmente al n.76 del ranking ATP, Brooksby nel 2023 ha raggiunto la semifinale nel primo torneo disputato, il 250 di Auckland (battuto da Norrie), quindi all’Australian Open si è fermato al terzo turno, sconfitto nettamente da Tommy Paul, in quello che è stato il suo ultimo match giocato. In bocca al lupo Jenson! LEGGI TUTTO

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    Stefanos Tsitsipas scherza dopo aver perso contro Brooksby: “La sua più grande abilità è colpire il nastro, non ne vedo altre…”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199

    Stefanos Tsitsipas è stato eliminato al terzo turno dell’ATP Masters 1000 di Indian Wells contro il giovane americano Jenson Brooksby, ma non sembra essere diventato un fan del tennista americano, che ha uno stile di gioco leggermente diverso da quello che si vede di solito nel circuito ATP.
    “Non è molto esplosivo o molto atletico, ma restituisce tutte le palle. Legge molto bene il gioco, che è una qualità rara”, ha esordito il 23enne greco, che poi ha scherzato su quale sia la più grande abilità del 21enne americano: “è molto bravo a centrare il nastro e poi a far cadere la palla nel campo dell’avversario“. È incredibile come fa. A parte questo, non ne vedo altre abilità”. LEGGI TUTTO

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    Zverev vince ad Acapulco il match più notturno della storia, terminato alle 4.54

    Alexander Zverev

    L’incredibile battaglia vinta da Alexander Zverev su Janson Brooksby ad Acapulco (3-6 7-6 6-2) segna un record storico per il tennis maschile. Infatti la partita, iniziata già oltre l’1 di notte, è terminata alle 4.54, diventando il match terminato più tardi nella storia. Il precedente record apparteneva a Hewitt – Baghdatis all’Australian Open 2008, terminato alle 4.34 di mattina. In Messico amano tirare a far tardi, probabilmente stavolta hanno un tantino esagerato… ma nonostante l’orario impossibile, un buon pubblico ha assistito sino alla fine quest’emozionante partita, in cui il tedesco ha annullato anche match point nel tiebreak del secondo set. Zverev è il campione in carica del 500 messicano. La giornata sul nuovissimo campo centrale, inaugurato oggi, è stata contraddistinta da tutte maratone. Isner ha battuto Verdasco in 3 ore e 13 minuti, Kozlov ha sorpreso Dimitrov in 3 ore 21 minuti, e Zverev – Brooksby è durata 3 ore e 20 minuti. È stato anche il match più lungo mai giocato in carriera su 3 set per il tedesco.  

    ¡DÍA HISTÓRICO!
    Zverev Brooksby se convirtió en el partido que acabó más tarde en la historia del tenis. Es decir que supera al Hewitt vs Baghdatis en el Australian Open 2008 (4:34 am) Este partido terminó a las 4:54 am — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 22, 2022

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Brooksby: “Il tennis non è solo potenza, è importante saper scegliere i colpi”

    Jenson Brooskby

    Jenson Brooksby è stato una delle rivelazioni dello scorso US Open. In un match serale a dir poco elettrizzante, il giovane di Sacramento ha impressionato contro sua Maestà Novak Djokovic, giocando un primo set strabiliante e costringendo il n.1 ad alzare al massimo il suo livello per rimontare e vincere. Un tennis davvero affascinante quello di Brooksby, tecnica personale e tattica. Lontano anni luce dal modello dominante di tennista attuale: gran fisico, potenza, sparare a tutta con grande ritmo. Jenson in campo “taglia e cuce”, pensa e varia. Un giocatore davvero diverso. 
    L’americano ha rilasciato un’interessante intervista a tennis.com, in cui parla di diversi aspetti del suo tennis. Ne riportiamo alcuni passaggi.
    “Quella notte resterà indimenticabile per me. Non c’è assolutamente niente di più emozionante che vivere quell’atmosfera sull’Arthur Ashe, davanti a uno come Djokovic. Quella sensazione mi motiva al 100% a tornare lì, a vivere di nuovo quel tipo di momenti. Dopo quella partita, ci sono voluti un paio di giorni perché il mio corpo si riposasse. Da allora ho lavorato sulle mie capacità fisiche, per migliorare sotto questo aspetto in partita. Sono pronto per tornare in gara e dare il mio meglio”.
    All’esordio ad Indian Wells, Jenson ha vinto in due set contro il turco Ilkel. Al prossimo turno lo aspetta una grande sfida, Sasha Zverev. Sarà un duello tattico molto intrigante, visto che anche il tedesco ama scambiare e non giocare sull’uno-due di pura violenza.
    Proprio sulla tattica, ecco il pensiero del giovane statunitense: “Per me, il tennis non è questione di potenza o di colpire più forte. Consiste nell’imparare dove colpire ogni palla, conoscere e sapere quali sono i piccoli dettagli ed eseguire correttamente ciò su cui lavoriamo in ogni sessione di allenamento. Per me il tennis significa scegliere il tiro giusto al momento giusto. Voglio solo continuare a mettere in pratica ciò in cui ci alleniamo e continuare a imparare in ogni partita. So di essere sulla strada giusta”.
    “Amo il tennis perché è tutto concentrato di te, è tutto basato sul tuo processo decisionale. Non c’è nessun altro in campo, non puoi cercare una scusa”.
    Secondo Ola Malmqvist, capo del USTA Player Development, Brooksby ed i suoi coetanei possono crescere molto e diventare grandi giocatori: “Sebi Korda, Brandon Naksahima e Janson Brooksby sono tutti grandi lavoratori, giovani ma veri professionisti; si rompono la schiena in allenamento, e questa attitudine e si ripercuote su tutti”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO