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    Laver Cup: a San Francisco presenti anche Rune e Fonseca

    Rune e Fonseca nella infografica dell’evento

    Holger Rune e Joao Fonseca giocheranno la Laver Cup 2025, in programma a San Francisco dal 19 al 21 settembre. Il danese farà squadra per il blu europei insieme a Carlos Alcaraz e Alexander Zverev, mentre il teenager brasiliano entrerà per la prima volta nella squadra rossa, quella del resto del mondo, insieme agli statunitensi Taylor Fritz, Tommy Paul e Ben Shelton.

    New additions, elevated competition 🔥
    The next wave of talent has arrived for Team Europe and Team World. Who are you rooting for? #LaverCup pic.twitter.com/TKtYASDYQx
    — Laver Cup (@LaverCup) May 13, 2025

    Rune era stato selezionato per l’edizione 2023 della ricca esibizione organizzata dal team manageriale di Roger Federer, ma non si presentò al weekend di gara per un problema alla schiena. “Qualche anno fa ero vicinissimo a giocare la Laver Cup, ma purtroppo mi sono infortunato e non ce l’ho fatta” racconta Holger al sito uffiale dell’evento. “Sapevo che se avessi avuto la possibilità di giocare di nuovo, sarei stato pronto e non vedo l’ora di partecipare alla competizione e di visitare San Francisco per la prima volta”.
    Fonseca si dice emozionato per l’occasione di disputare un evento che ha seguito ogni anno in tv. “Ho seguito l’evento fin da bambino e ho sempre sognato di giocarci. Essere in una squadra con tennisti come Fritz, Paul e Shelton, e allenato da Andre Agassi, è semplicemente incredibile! Darò tutto quello che ho” commenta il 18enne di Rio de Janeiro.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Fonseca accende la “Torcida”, ma non basta a battere Marozsan

    Fabian Marozsan – Foto Getty Images

    C’era grande attesa al Foro Italico per il debutto del talento Joao Fonseca, ma la “Torcida” brasiliana, accesa da molti colpi vincenti del nativo di Rio, non è bastata a portarlo sino al successo e così guadagnarsi un bel secondo turno contro Rublev. Fabian Marozsan ha vinto una bella partita, giocata ad altissima velocità e ricca di colpi vincenti, per 6-3 7-6(4) sulla nuova SuperTennis Arena, costruita all’interno dell’iconico Stadio dei Marmi, tempio dedicato all’atletica. Marozsan, che al Masters 1000 di Roma divenne famoso due anni fa battendo Alcaraz, è sceso in campo col piede giusto e ha spesso condotto gli scambi forte della sua eccellente qualità d’impatto, in particolare col rovescio, colpo con il quale ha retto le bordate “inside out” di Fonseca e costruito schemi offensivi di grande qualità. Sempre col rovescio, ma di tocco, Fabian ha accarezzato la palla con molte palle corte che hanno sorpreso il brasiliano, davvero poderoso in spinta ma non così rapido nella corsa in avanti.
    Marozsan ha condotto il primo set alla sua velocità, aprendo l’angolo nel palleggio ed entrando molto bene nella palla del rivale, tanto da provocarne tanti, troppi errori. Fonseca infatti col diritto nella prima parte del match è stato troppo falloso, ha esagerato nella spinta affidandosi alla pura potenza, invece di provare a spezzare il ritmo al magiaro con palle più lavorate e difficili da impattare con anticipo.
    Sotto di un set e di un break, il match pareva in pugno per Marozsan ma all’improvviso è arrivata una reazione leonina di Fonseca, anche grazie all’incessante tifo dei suoi tanti connazionali sugli spalti. Con un rovescio lungo linea clamoroso Joao ha strappato un contro break e lì si è acceso, iniziando un’altra partita, in comando con una potenza incontenibile. Accelerazioni da ogni dove e tantissimi punti vincenti, ma nonostante ora sia lui a menare le danze non riesce a strappare il break nell’ottavo game, nonostante tre chance. Fonseca annulla una palla break sul 5 pari, e vince un game fiume, ma nel tiebreak Marozsan è più ordinato e si prende con merito una vittoria su di un futuro campione, ma con ancora tante cose da imparare sulla gestione del punto e anche delle emozioni.
    ATP Rome Fabian Marozsan67 Joao Fonseca36 Vincitore: Marozsan ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 2-2* df 3*-2 df 4*-2 5-2* 5-3* 6*-3 6*-46-6 → 7-6F. Marozsan 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6J. Fonseca 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-405-5 → 5-6F. Marozsan4-5 → 5-5J. Fonseca 15-0 30-0 40-0 40-15 ace4-4 → 4-5F. Marozsan 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-4 → 4-4J. Fonseca 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-3 → 3-4F. Marozsan 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df3-2 → 3-3J. Fonseca 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-403-1 → 3-2F. Marozsan 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1J. Fonseca 0-15 0-30 15-30 15-401-1 → 2-1F. Marozsan 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1J. Fonseca 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Marozsan 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 ace5-3 → 6-3J. Fonseca 0-15 30-15 40-155-2 → 5-3F. Marozsan 15-0 30-0 40-0 40-15 ace4-2 → 5-2J. Fonseca 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-1 → 4-2F. Marozsan 15-0 ace 30-0 40-03-1 → 4-1J. Fonseca 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-402-1 → 3-1F. Marozsan1-1 → 2-1J. Fonseca 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 1-1F. Marozsan 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Brilla la stella di Fonseca a Madrid, vittoria convincente e secondo turno contro Paul

    Joao Fonseca (foto Mutua Madrilena Open)

    Orfano di Carlos Alcaraz, e con il perdurare dell’assenza di Sinner, il pubblico di Madrid ha trovato un nuovo giovane da seguire con grande attenzione, e passione: Joao Fonseca. Il forte talento brasiliano ha esordito con una vittoria netta e assai convincente sul campo Manolo Santana contro il danese Elmer Moller, 6-2 6-3 lo score conclusivo che gli regala un secondo turno coi fiocchi contro lo statunitense Tommy Paul.
    Giocando la sua prima partita sulla terra rossa in Europa, a un anno dalla sua consacrazione come il più giovane vincitore di un match nella storia del torneo, il brasiliano è sembrato assolutamente suo agio con le condizioni dell’evento, un “rosso” discretamente rapido vista l’altura della città spagnola. Per lui è stata decima vittoria stagionale sul tour Pro, mettendo in mostra la sua consueta potenza, a tratti del tutto incontenibile per spinta abbinata all’angolo delle traiettorie. Fa davvero impressione come la palla esca potente e precisa dall’ovale del brasiliano, una frustata talmente veloce che è quasi impossibile da contenere.
    Fonseca ha adottato una posizione in risposta in risposta piuttosto arretrata per affrontare la prima palla di Moller, ma con la forza della sua risposta e la profondità dei colpi è stato rapido a riguadagnare una posizione più vicina alla riga di fondo e da lì comandare. Sulle seconde di servizio del rivale invece si è posizionato in modo aggressivo nei pressi della linea di fondo, prendendosi spazio di prepotenza e tirandone anche alcune vincenti. Fonseca ha gestito bene il rovescio interessante di Moller e ha condotto la maggior parte degli scambi la sua “potenza di fuoco”, sbattendo il danese spesso e volentieri metri dietro a rincorrere. Oltre allo score, piuttosto netto, uno dato statistico ben spiega l’andamento della partita: Joao ha ottenuto 13 palle break, convertendone quattro, senza concederne alcuna. Vedendo la sua qualità di gioco, ancor più se deciderà di giocare su terra battuta anche nell’estate europea, è molto probabile che il suo primo titolo in carriera, ottenuto a Buenos Aires lo scorso febbraio, non resterà l’unico in stagione sul “rosso”.

    Joao sprinkling in the magic ✨@MutuaMadridOpen | #MMOpen pic.twitter.com/benbecVO1g
    — ATP Tour (@atptour) April 24, 2025

    “Adoro giocare sulla terra rossa” afferma Fonseca dopo la vittoria. “Sono nato su questo tipo di campi quindi mi piace giocare qui, anche in alta quota. Mi piace concentrarmi sul servizio e giocare in modo aggressivo, quindi mi sento bene questa settimana”. Effettivamente anche casa sua, San Paolo, è in discreta altura (circa 750 metri sul livello del mare), quindi le condizioni di Madrid non sono poi così particolari per lui.
    Non giocava da Miami, una scelta ponderata: “Io e la mia squadra abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di riposarci un po’, anche mentalmente, quindi concentrarci sul lavoro da fare per migliorare il mio gioco. Venire qui per iniziare la stagione sulla terra rossa penso sia stata una buona scelta. Sono molto contento di questa vittoria di oggi”.
    Sarà molto interessante vederlo contro Paul: lo scorso anno l’americano a Roma giocò piuttosto bene, ma il “rosso” non è assolutamente la condizione ideale per il suo tennis in accelerazione sull’anticipo e veloce più che potente. Joao sembra aver tutte le carte in regola per tentare l’upset e continuare la sua strada del torneo, dove potrebbe trovare Khachanov e poi uno tra Draper o Berrettini.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Fonseca star anche sui social: 1 milione di follower. È il tennista più giovane a riuscirci

    Joao Fonseca (foto ATPtour.com)

    Nel mondo attuale il peso dei Social Network è innegabile, in particolare Instagram, quello più usato e importante anche a livello commerciale. Joao Fonseca ha appena tagliato un traguardo simbolico molto importante: 1 milione di follower. Secondo il collega francese Bastian Fachan, è il giocatore (uomo o donna) più giovane ad esser arrivato a questo numero di seguaci, per l’esattezza a 18 anni e 7 mesi, superando Emma Raducanu. La stella del tennis britannico “bucò” letteralmente lo schermo degli smartphone nel corso della sua incredibile campagna vittoriosa a US Open 2021, superando in pochi giorni la cifra enorme di un milione di seguaci con un’età di 18 anni e 10 mesi. Fonseca c’è riuscito durante il Miami Open, e tre mesi più giovane di Raducanu. Attualmente Emma ha 2,6 milioni di follower, il suo account è tornato attivo dopo qualche giorno “off”.

    Joao Fonseca becomes the youngest tennis player to hit 1 MILLION Instagram followers!
    18 years 7 months – Joao Fonseca (Miami 2025)18 years 10 months – Emma Raducanu (US Open 2021)19 years – Carlos Alcaraz (Madrid 2022)19 years 6 months – Coco Gauff (US Open 2023)
    Starboy 🇧🇷 pic.twitter.com/3DWw6F1HoP
    — Bastien Fachan (@BastienFachan) March 24, 2025

    Alcaraz toccò il milione di follower Instagram nel corso del torneo di Madrid 2002, a soli 19 anni, mentre Coco Gauff c’è riuscita a US Open 2023, con 19 anni e 6 mesi di età. Alcaraz attualmente ha 6,3 milioni di follower, Sinner la metà (3,2 milioni), mentre Zverev ne ha un milione meno dell’italiano. Djokovic, forte della sua lunghissima carriera e un’immagine altrettanto importante, ha 15,6 milioni di seguaci IG, ma resta Rafael Nadal, da poco ritiratosi, il più seguito con l’enorme cifra di 21,6 milioni di follower. Anche Serena Williams con 18 milioni tondi ha più seguaci del serbo. Particolare il rilievo di Santa Mirza: l’ex giocatrice indiana infatti ha ben 13,1 milioni di follower, del resto il suo paese è il più popoloso al mondo. Federer è sceso a poco meno di 13 milioni: a detta degli “specialisti” del settore ha pagato la poca attività sul social network, a oltre due anni dal ritiro. Curioso che i migliori tennisti cinesi abbiano ben pochi follower Instagram: pagano un minor uso di questo social nel proprio paese e anche una relativa popolarità del tennis rispetto ad altre discipline.
    Tra gli italiani, Matteo Berrettini è molto apprezzato con ben 1,8 milioni di follower su Instagram, segue Fognini con 655mila e Musetti 504mila, appena sotto a Jasmine Paolini con 505mila. Gli altri italiani seguono con numeri inferiori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic esalta Fonseca: “È stato l’argomento di conversazione sul tour negli ultimi mesi. Si merita questa considerazione”

    Novak Djokovic a Miami

    Novak Djokovic torna a ruggine al Miami Open staccando il record storico di vittorie a livello di Masters 1000. Sarà il prossimo avversario di Lorenzo Musetti negli ottavi, ma nella press conference post vittoria di ieri notte il focus del discorso è caduto su Joao Fonseca, teenager “terribile” capace di prestazione eccezionali, e stasera in prime time contro Alex de Minaur negli ottavi di finale. Fonseca sta scalando il ranking e ha vinto il suo primo torneo sul tour maggiore a Buenos Aires, ma di lui impressiona soprattutto la potenza dei colpi e l’atteggiamento in campo, maturo e combattivo, davvero straordinario in rapporto alla sua giovanissima età e poca esperienza. Per questo Novak ne ha esaltato le qualità, affermando che Joao da mesi è sulla bocca di tutti i colleghi, con pieno merito.
    “Fonseca è al centro dell’attenzione sul tour negli ultimi mesi. Meritatamente, tutti parlano di lui”, afferma Djokovic. “È un tennista molto bravo. È così giovane. Ha una potenza incredibile, tira fortissimo da entrambi i lati quando gioca della linea di fondo, e anche al servizio è potente. È un giocatore molto completo. Ciò che impressiona la gente è il modo in cui colpisce la palla, ma io sono ancor più stupito da come gestisce i nervi in ​​campo, è incredibile per un ragazzo come lui che non ha alcuna esperienza nel giocare ai massimi livelli“.
    Con Fonseca in campo gli spalti del Miami Open sono diventati una vera “torcida” brasiliana: passione, energia, un chiasso giocoso che a detta di Djokovic può fare solo bene al tour. “Era scontato che qua a Miami avrebbe trovato un bel supporto dal pubblico”, continua Djokovic. “È entusiasmante per il Brasile ma direi per il mondo del tennis intero. Ne avevo già parlato in Australia, per il nostro ecosistema del tennis e tutto il nostro sport, è super importante avere una futura superstar dal Brasile. Un paese così grande, un grande mercato, è un fatto davvero importante”.
    Fonseca ma non solo. Il più vincente dell’Era Open spende due parole anche per gli atri giovanissimi che stanno facendo cose importanti. “Joao è un giocatore molto emozionante da vedere, ma non è l’unico. C’è Mensik, anche, ed è altrettanto bravo. Forse la gente parla così tanto di Fonseca che si è dimenticata di Mensik. E non ci dimentichiamo di Tien. Anche loro due sono molto giovani e possiedono qualità altrettanto buone e grande potenziale“.
    “Penso che sia emozionante questa fase per il tennis. Non so come dovrei chiamarla questa generazione, la nuova generazione che sta portando avanti nuovi talenti. È sempre bello avere giocatori giovani e soprattutto che creano emozione quando li guardi. È splendido vedere nuovi giocatori con il potenziale per raggiungere le vette più alte e portare avanti questo sport in futuro” conclude Novak.
    Djokovic giustamente ricorda le qualità di Jakub Mensik, impegnato negli ottavi di Miami contro Safiullin. Il talento ceco, classe 2005, possiede un tennis di una potenza incredibile grazie al quale riesce a mettere alla frusta tutti i migliori. Ben lo spiega un dato statistico assai significativo: Mensik ha un record di 6 vittorie e 5 sconfitte contro i top 10. Attualmente sul tour ATP sono solo 4 i giocatori ad avere un record positivo contro i migliori 10 del ranking: Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Un rilievo statistico che conferma la altissima competitività del ceco.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Joao Fonseca ingaggia Franco Davin: il talento brasiliano si affida all’ex coach di Del Potro

    Joao Fonseca BRA, 21.08.2006 – Foto ATP

    Joao Fonseca continua a fare passi da gigante per diventare, prima o poi, uno dei migliori tennisti del momento. Il brasiliano, già salito alla posizione numero 61 del ranking mondiale, dopo aver vinto l’ATP 250 di Buenos Aires e il Challenger di Phoenix in meno di un mese, arriva al Miami Open con l’obiettivo di continuare a bruciare le tappe nella sua ascesa.
    Per raggiungere questo obiettivo, il giovane talento ha deciso di riformare il suo team tecnico. A partire da questo torneo in Florida, il tennista di Rio de Janeiro potrà contare su Franco Davin nel suo staff. Vale la pena ricordare che l’allenatore argentino ha guidato Juan Martín Del Potro quando vinse gli US Open nel 2009 e ha avuto come allievi anche Christian Garin, Fabio Fognini e Fran Cerúndolo.
    L’aggiunta di Davin, un coach con esperienza nel portare i giocatori ai massimi livelli del tennis mondiale, rappresenta un chiaro segnale delle ambizioni di Fonseca. Il brasiliano sembra determinato a strutturare il proprio percorso professionale affidandosi a figure che hanno già dimostrato di saper costruire campioni.Con questi recenti successi e il nuovo rinforzo tecnico, il giovane brasiliano si presenta al prestigioso torneo di Miami come uno dei giocatori emergenti più interessanti da seguire, pronto a confrontarsi con l’élite del tennis mondiale per continuare la sua rapida ascesa nel circuito ATP.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La mentalità di Fonseca: “La pressione è un privilegio”

    Joao Fonseca (foto ATPtour.com)

    “La pressione è un privilegio”. Questa storica frase pronunciata in passato dalla leggendaria Billie Jean King e quindi adottata anche da Jannik Sinner è diventata parte del lessico di Joao Fonseca. Il fortissimo teenager brasiliano sta facendo passi da gigante nel 2025: dopo aver trionfato alle NextGen Finals a fine 2024, Joao ha iniziato la nuova stagione a spron battuto con la vittoria al Challenger di Canberra e quindi eliminando Rublev agli Australian Open dopo aver superato le qualificazioni. Tornato in Sudamerica, ha trionfato a Buenos Aires, primo torneo vinto sul tour maggiore, e quindi ha alzato il trofeo di campione al qualificato Challenger di Phoenix lo scorso weekend, battendo avversari come Struff, Gaston e Bublik. Risultati che l’hanno issato al n.60 del ranking ATP, prontissimo a battagliare coi migliori nei grandi tornei. Al Miami Open il sorteggio l’ha abbinato a Learner Tien, altro teenager in grande ascesa, in quella che sarà una rivincita della finale di Jeddah e partita dai tanti significati.
    Parlando in Arizona lo scorso weekend, Fonseca ha rilasciato una dichiarazione molto interessante che racconta la sua mentalità, quella dei veri campioni: sentirsi sotto pressione è un privilegio poiché significa che stai facendo bene, che il percorso è quello giusto. Solo sapendo affrenare e domare la pressione si possono raggiungere grandi risultati.

    “C’è una frase che io e il mio allenatore diciamo spesso, è la pressione è un privilegio” afferma Joao. “Devo solo rimanere concentrato, stare con le persone che mi aiutano, questo è quello che sto facendo”.
    Vivere e cavalcare la pressione positiva della prestazione, del gioco e della competizione, ma stare un po’ alla larga da distrazioni e dall’universo dei social e del web, che può creare un ambiente ostile e, alla lunga, controproducente: “Preferisco stare con le persone che possono aiutarmi a restare un po’ fuori dai media perché i media ti mettono molta pressione e molte aspettative non sempre positive” continua Fonseca. “Preferisco rimanere concentrato sul mio mondo, su ciò che bisogna fare, sulla routine per raggiungere i miei obiettivi, ed è quello che sto cercando di fare.”
    Relativamente al suo tennis, questo il punto di Joao: “Il mio gioco deve essere aggressivo e mi piace giocare così, ho accettato che commetterò più errori rispetto ai vincenti, ma voglio essere più solido nei punti importanti e sto cercando di capire come giocare in questi momenti”.
    Nei pressi del net sente di aver ancora moltissimo margine: “L’anno scorso giocare sul cemento indoor mi ha aiutato a capire molte cose, in particolare col mio allenatore abbiamo studiato la transizione andando verso la rete. Mi alleno molto sulle volée perché se vuoi essere un grande giocatore sul cemento devi andare a rete, essere aggressivo e fare punti”.
    Parole davvero sagge per un diciottenne, totalmente focalizzato sulla propria carriera e prestazione. Il campo parla per lui: colpi fulminanti, un gioco in progressione ancora lontano dall’essere completo e definito ma assai efficace, a tratti irresistibile. Con questa mentalità abbinata al suo talento tecnico, la sua scalata è appena iniziata…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Bernardes: “Fonseca può diventare un idolo. Sinner? Accusato da chi non ha letto le carte ha tenuto un equilibrio formidabile, è un fuoriclasse”

    Bernardes dopo aver arbitrato Sinner a Torino 2024

    Impossibile dimenticare il sorriso e tranquillità di Carlos Bernardes, uno dei giudici di sedia più longevi e benvoluti sul tour Pro. Bernardes ha chiuso la propria lunga attività di arbitro lo scorso anno con la Finale di Davis a Malaga, dirigendo la partita tra Berrettini e Van de Zandschulp, e ora si gode una meritata pensione vivendo in Lombardia a Gorle, tra qualche partita a Padel e altre esperienze. Nonostante i 6 milioni di miglia in volo in giro per il mondo, Carlos non ha perso la voglia di scoprire nuove mete e si tiene attivo con varie attività. Intervistato dal Corriere nel corso di un evento di Panathlon, ha raccontato alcuni episodi nella sua vita sul tour e ha espresso grande ammirazione per il connazionale Fonseca e anche per Jannik Sinner. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
    “Mi sto godendo la pensione tra… scarpe, magliette, borse e asciugamani. Il vestiario che ho accumulato in 40 anni di attività è notevole e sto regalando a parenti, amici e anche a qualche bisognoso” racconta Bernardes. “Per dare un ordine di grandezza, ho 100 paia di scarpe che ho utilizzato soltanto per la settimana del torneo. Oltre a questo, gioco a Padel nel mio club qui a Gorle e mi piace fare qualche gita fuori porta, vorrei andare a Venezia”.
    “Ci sono molti ex colleghi che hanno trascorso tutto il tempo tra i campi e gli hotel, io ho cercato di conoscere le culture autoctone e visitato le città. In base alle partite, prenotavo le visite ai monumenti e posso dire di aver trascorso più tempo a New York, Parigi e Roma rispetto a São Caetano il luogo in cui sono nato”.
    “La sedia dell’arbitro è il posto più bello dove vedere una partita. A volte è capitato di avere dei dialoghi con i giocatori al cambio di campo. Nelle sfide Andy Roddick contro Roger Federer, l’americano giocava sempre bene ma alla fine perdeva. Una volta a Bangkok, Roddick si rivolge verso di me e mi dice: “Ci siamo un’altra volta”. È finita 6-4 6-0. Inoltre, dalla sedia ti accorgi perfettamente delle cause di una sconfitta. Bisogna conoscere l’indole del giocatore. Il comportamento di un arbitro si deve adattare, ci sono tennisti che non vogliono parlare molto, chi vuole avere l’ultima parola, chi ha il carattere più acceso. Bisogna creare le migliori condizioni perché tutti si esprimano al meglio“.
    La tecnologia ha cambiato la professione dei giudici di sedia, ma a suo dire l’ha svuotata: “Ha tolto un grosso alibi ai giocatori, le chiamate vengono accettate meglio se è la macchina a farle. Detto questo, se un arbitro entra in campo senza concentrazione, commette molti errori persino più gravi rispetto al periodo precedente a Hawk-Eye“.
    “Ho fatto più di 6 milioni di miglia in voli aerei con diverse compagnie, ho qualche punto sulla carta fedeltà e tanta esperienza. Lo scorso anno nel viaggio da Rio ad Acapulco volai in business class, quindi Alcaraz si è avvicinato e in modo simpatico mi ha detto: “Come mai un arbitro vola in business e io in economica?” Ma non era così all’inizio. Al mio primo torneo di Miami nel 1992 prendevo 100 dollari al giorno. Condividevamo la stanza in cinque funzionari per risparmiare. Ma era l’inizio”.
    Un pensiero sul ritiro, momento non facile: “Per chi lavora e per chi gioca terminare l’attività è un momento complicato perché significa iniziare una nuova vita. Djokovic? L’ultima sua grande affermazione è stata l’oro alle Olimpiadi: era la sua ultima possibilità e ha vinto. Nella sua carriera ha ricevuto molte critiche ma continua a vincere. Dopo il tennis può fare qualsiasi cosa, anche il primo ministro in Serbia ma io spero che non entri in politica perché è un ambito divisivo“.
    “Fonseca se manterrà questa mentalità, potrà diventare un idolo. In questo Sinner è l’esempio positivo: si aveva bisogno di un’icona e lui ha risposto. Tra l’altro, Fonseca ha fatto da sparring a Sinner in un master nel 2023. Allora Fonseca aveva dei dubbi se diventare professionista o iniziare l’università negli Stati Uniti, Sinner gli ha chiarito la situazione dicendo che lui alla sua età non giocava così bene e gli ha suggerito di diventare professionista”.
    Chiedono a Bernardes una sua impressione dopo aver arbitrato Sinner a Torino e in Davis, se fosse condizionato alla vicenda Clostebol. Questa la sua risposta: “Per Sinner parlano i risultati. Non so quanti di noi se ricevessero i commenti che gli sono stati rivolti in modo immotivato senza conoscere le carte avrebbero mantenuto quell’equilibrio. E nel frattempo lui ha vinto, lasciando tutti i problemi fuori dal campo. È un fuoriclasse“.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO