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    McEnroe: “Non sarei sorpreso se Djokovic si ritirasse”

    John McEnroe

    Raggiungere quattro semifinali Slam in una singola stagione è un risultato eccezionale per qualsiasi tennista, ma… forse non sufficiente se ti chiami Novak Djokovic, hai 38 anni e la motivazione a continuare è cercare di vincere un altro Major per toccare quota 25, quello che sarebbe il record assoluto nel tennis in singolare. Il serbo è stato onesto dopo la sconfitta subita ieri da Alcaraz: questi due ragazzi sono più forti fisicamente di me e reggere contro di loro al loro livello di intensità è molto difficile. Dopo due set tiratissimi “non ne avevo più” ha affermato con onestà il serbo. Il futuro di “Nole” fa discutere il mondo del tennis: Djokovic afferma di voler insistere nel 2026, ma avrà ancora la motivazione per insistere e spingere al massimo il proprio fisico, a 39 anni, con due avversari così forti e al picco della propria carriera?
    John McEnroe è dubbioso sul futuro del 24 volte campione Slam di Belgrado, tanto da arrivare ad affermare che non sarebbe per niente sorpreso se Novak cambiasse idea e annunciasse la decisione di smettere. L’ha affermato in uno studio da New York del network ESPN, soffermandosi sul momento non facile di “Nole” dopo aver perso, ancora in tre set, contro uno dei due dominatori del tennis attuale dopo le sconfitte patite da Sinner sia Parigi che Wimbledon, lontanissimo dal mettere in seria in difficoltà l’italiano, come è accaduto ieri lo spagnolo a US Open.
    “In un certo senso non sarei sorpreso se si ritirasse”, afferma McEnroe, “ma quello che mi sorprenderebbe è che decidesse di giocare ancora un’altra annata. Quella sarebbe la mia scommessa. È stato il terzo miglior giocatore quest’anno, ed è quello che è effettivamente è stato”.
    Parole chiare, come è nello stile di McEnroe, anche condivisibili vista la situazione ed età di Djokovic, con due fortissimi e giovani avversari che nel 2025 per lui sono stati inarrivabili, eccetto la partita vinta contro Alcaraz a Melbourne. Un match disputato a gennaio, quindi nove mesi fa. Oggi la situazione sembra diversa, con Sinner e Alcaraz saldamente davanti a tutti. Djokovic incluso.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    McEnroe scuote il futuro di Djokovic dopo la sconfitta con Sinner: “Il Tempo è imbattibile”

    Novak Djokovic classe 1987, n.6 del mondo – Foto Getty Images

    L’eco della eliminazione di Novak Djokovic nella semifinale di Wimbledon 2025 per mano di Jannik Sinner continua a farsi sentire, e tra le voci più autorevoli spicca quella di John McEnroe. Lo storico campione americano, oggi stimato opinionista, non ha usato mezzi termini nel giudicare sia la prestazione di Nole sia il suo futuro nel tennis ai massimi livelli.
    Djokovic, apparso chiaramente limitato da un infortunio rimediato contro Flavio Cobolli nei quarti di finale, ha ceduto nettamente contro Sinner con il punteggio di 6-3 6-3 6-4, incapace di opporre la solita resistenza e, soprattutto, di ribaltare il copione di una partita sempre in salita. Il serbo, 38 anni da poco compiuti, aveva già dato segnali di difficoltà anche agli ottavi contro Alex De Minaur, perdendo il primo set per 6-1: un risultato che mai gli era capitato a Wimbledon.
    Durante la telecronaca, McEnroe non ha nascosto la propria sorpresa e ha lanciato riflessioni profonde:“Non ricordo di aver mai visto Djokovic giocare un set peggiore di questo. Sono letteralmente anni che non succedeva,” ha dichiarato l’ex numero uno del mondo, aggiungendo: “È completamente disgustato da sé stesso. Se dovesse continuare a giocare così male ancora per due set, si ritirerebbe sul momento. Se giocasse così per altri due set, prevedo che smetterebbe.”
    Ma il giudizio più duro arriva sulle prospettive del fuoriclasse serbo:“Ha sfidato il tempo per anni, ma oggi il tempo lo ha raggiunto. È la prima volta che lo vedo e penso: ‘Non sono sicuro che possa tornare ai suoi livelli.’ Non so se accetterà di essere un gradino o due sotto ragazzi come Sinner e Alcaraz. Il Tempo è imbattibile, e credo che sia questo quello che stiamo vedendo ora.”
    McEnroe ha poi sottolineato come tutti i grandi campioni, prima o poi, si trovino a dover affrontare il momento in cui il meglio è alle spalle:“È entrato a far parte di quella cerchia di vecchi campioni che si rendono conto che il meglio è alle spalle, e devono fare i conti con questa realtà. Non so quanto sia stato determinante l’infortunio o l’accumulo di partite difficili, ma il tempo non si ferma per nessuno. Onestamente, è straordinario che sia arrivato fin qui, è davvero incredibile.”
    Secondo McEnroe, Djokovic dovrà ora riflettere sul proprio futuro e capire se la battuta d’arresto è stata solo frutto di un infortunio, o se il fisico ormai non gli permette più di essere competitivo ai massimi livelli:“Novak avrà molto su cui riflettere nei prossimi mesi. Si chiederà se è stato solo per l’infortunio o se il suo corpo ormai è troppo logorato. Vedremo quale sarà la sua risposta.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    John McEnroe: “Alcaraz e Sinner sono i Beatles e i Rolling Stones del tennis, la nuova rivalità che può cambiare la storia”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    Poche persone nella storia del tennis possono vantare la stessa autorevolezza di John McEnroe. L’ex campione statunitense, che ha rivoluzionato il gioco con il suo stile e la sua personalità, resta ancora oggi una delle voci più ascoltate e rispettate del panorama tennistico. E le sue parole su Carlos Alcaraz, Jannik Sinner e il futuro di Novak Djokovic non sono passate inosservate, soprattutto dopo la straordinaria finale del Roland Garros 2025, definita da molti come un vero e proprio terremoto per il tennis mondiale.
    McEnroe non ha dubbi: il duello tra Alcaraz e Sinner ha già tutte le carte in regola per entrare tra le più grandi rivalità della storia dello sport. “Se qualcuno aveva ancora dubbi sulla grandezza di Carlos e Jannik, ora sono completamente dissipati”, ha dichiarato l’americano in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando come i due giovani siano destinati a segnare un’epoca.
    “Il carisma è qualcosa con cui si nasce, non si costruisce. Alcaraz trabocca di personalità e rende ogni suo match uno spettacolo elettrizzante. Devo dire che Carlos è il giovane più talentuoso che abbia mai visto, semplicemente brillante, ma anche Sinner ha delle qualità uniche. Jannik è più costante, quello che mi impressiona di più è la pulizia dei suoi colpi e il suono che produce la pallina quando la colpisce. Non avevo mai sentito nulla di simile”, ha spiegato McEnroe.
    L’americano ha poi confessato che pagherebbe volentieri il biglietto solo per vedere Alcaraz dal vivo: “È il miglior regalo che il tennis potesse ricevere dopo l’epoca dei Big 3. Se dovessi paragonarli a gruppi musicali, direi che Jannik e Carlos sono come i Beatles e i Rolling Stones”.Quando gli si chiede se questa nuova generazione possa superare in titoli i mostri sacri Federer, Nadal e Djokovic, McEnroe resta cauto: “Mai avrei immaginato che Roger, Rafa e Novak avrebbero raggiunto i 20 Slam. Ora mi chiedete se Alcaraz e Sinner possano arrivare a 25… Sembra una follia, ma nel tennis moderno tutto è possibile. Se qualcuno può farlo, sono proprio loro”.
    Spazio anche a un commento su Novak Djokovic, il cui futuro è inevitabilmente uno degli argomenti più caldi del momento: “È impossibile non ammirarlo. Lo considero il LeBron James del tennis. L’età inizia a farsi sentire e fa sempre più fatica a reggere il ritmo di Carlos e Jannik, ma rimane un prodigio, qualcuno che la scienza dovrebbe studiare. Ha ancora due armi fondamentali: esperienza e capacità di rialzarsi nei momenti difficili. Perché dovrebbe ritirarsi se è ancora così competitivo?”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    McEnroe va controcorrente: “Se Djokovic porta Sinner al quinto, sarà il favorito”

    John McEnroe

    C’è enorme attesa per le due semifinali maschili di Roland Garros 2025, con Musetti chiamato all’impresa di buttare giù dal trono di Parigi il campione in carica Alcaraz e Djokovic pronto a sfidare il n.1 Sinner. Secondo la maggior parte degli analisti Jannik avrà un vantaggio sul serbo in termini di condizione fisica, visto che tra i due corrono molti anni di differenza e l’azzurro ha potuto affinare a puntino la sua preparazione atletica nel periodo di stop imposto dal noto caso “Clostebol”, finalmente alle spalle. Tuttavia c’è chi va controcorrente e afferma l’esatto contrario: in caso di un match che si decide al quinto set, sarà Novak il favorito. È John McEnroe ad affermarlo, in alcune dichiarazioni rilasciate a TNT Sport alla vigilia delle due semifinali. Sulla prima in campo sul Chatrier, l’americano vede Alcaraz favorito, ma con Musetti sempre più vicino.
    “Che ci crediate o no, penso che se si arrivasse al quinto set, vedo Novak favorito, anche se è più anziano“, afferma McEnroe. “Sinner non gioca così tanto da un po’. Credo che ci sia un punto interrogativo su come si comporterà fisicamente e mentalmente, non avendo giocato molte partite, il che è piuttosto sorprendente se ci pensate, quando uno ha 38 anni e l’altro 23. Non sarà facile da gestire, ve lo posso garantire. Novak poi sa di avere poche occasioni rimaste, immagino, a meno che non sia Superman. Forse Novak lo è… Ma Sinner sarà più aggressivo di Zverev”.
    “Quando guardi Carlos giocare contro Tommy Paul, puoi dire che Paul non fosse al 100%, quindi vai sul sicuro. Ma in realtà quello che fanno questi ragazzi è giocare più forte, sempre più forte, perché devi costringere l’altro a fare  movimenti super veloci visto quanto colpiscono forte. E questo è in realtà un altro modo per sbilanciare qualcuno. Quindi penso che Sinner proverà a giocare in quel modo e vedrà se Novak riuscirà a stare al suo passo.”
    Questo invece il pensiero di McEnroe sulla prima sfida in programma oggi: “Carlos ha giocato in modo incredibile contro Paul, ma penso che Musetti stia facendo tutto al suo meglio. È più in forma che mai. È più a suo agio a rete. Riesce a usare la sua mano e tecnica fantastiche. Lui e Zverev sono tra i giocatori migliori coloro che stazionano più dietro e questo di solito significa che se giochi contro il migliore dei migliori, dovrai correre di più. Carlos sarà in grado di avanzare di più e penso che anche Musetti dovrà farlo maggiormente. Musetti era qui quattro anni fa. Ne ha dominati due di set contro Novak e poi ha esaurito le energie. L’anno scorso sembrava che lo avesse in pugno. Hanno giocato fino alle tre del mattino. È stato pazzesco. Si sta avvicinando sempre di più. È migliore che mai, ma lo è anche Carlos. Questo è il problema. Sarà interessante vedere Musetti provare a fare cose diverse ed essere più aggressivo. Non è facile farlo contro Carlos perché lui colpisce ancora così forte.”
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “Il record più sottovalutato di Djokovic? Le otto stagioni chiuse da numero 1”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    Novak Djokovic è riuscito a conquistare praticamente tutti i record più importanti nel mondo del tennis, ma secondo John McEnroe ce n’è uno in particolare che non riceve la giusta attenzione mediatica: le otto stagioni concluse come numero 1 del ranking mondiale.In una recente intervista rilasciata all’ATP, l’ex campione americano ha condiviso la sua opinione su quale sia il primato più sottovalutato tra quelli detenuti dal serbo, considerato da molti il più grande di tutti i tempi.
    “Tutto dipende, naturalmente, dalle ambizioni e dalle priorità di ciascun giocatore, ma per me la cosa più importante è sempre stata chi finisce l’anno come numero 1”, ha spiegato McEnroe, le cui parole sono state riportate dal portale “Teniski svet”.Il record di Djokovic è davvero impressionante: ha concluso otto volte la stagione in vetta alla classifica mondiale. Al secondo posto di questa speciale graduatoria troviamo Pete Sampras con sei, mentre al terzo posto sono appaiati Roger Federer, Rafael Nadal e Jimmy Connors con cinque ciascuno. Seguono proprio McEnroe e Ivan Lendl con quattro.
    Questo primato rimane spesso in ombra rispetto ad altri traguardi più celebrati, come il numero di titoli del Grande Slam, il totale di settimane trascorse al vertice del ranking, i trofei nei Masters 1000 o le vittorie alle ATP Finals.“Per me, la cosa più importante era finire la stagione come numero 1”, ha aggiunto McEnroe, che ha raggiunto questo obiettivo per quattro anni consecutivi, dal 1981 al 1984. “I miei 12 mesi erano migliori di quelli di chiunque altro”.
    L’americano ricorda ancora con orgoglio il suo debutto in vetta alla classifica. Nel marzo 1980, dopo aver battuto Jimmy Connors a Memphis, superò Bjorn Borg diventando il numero 1 del mondo. In quell’occasione, McEnroe divenne anche il primo tennista a detenere contemporaneamente la prima posizione sia in singolare che in doppio.“Guardavo la classifica mondiale e pensavo: ‘Mio Dio, non c’è nessuno davanti a me’”, racconta “Big Mac”. “Non mi aspettavo di raggiungere questo traguardo mentre crescevo. Ero sorpreso io stesso nel vedere il mio nome davanti a quello di Connors o Borg”.
    McEnroe è salito al vertice del ranking per ben 14 volte durante la sua carriera. L’ultima volta che ha occupato la prima posizione è stato nel settembre 1985. Il suo periodo più lungo al comando è stato tra agosto 1981 e settembre 1982, per ben 58 settimane consecutive. Con un totale di 170 settimane, occupa il settimo posto nella classifica di tutti i tempi per permanenza al numero 1.Durante i quattro anni in cui ha concluso la stagione come leader del ranking, McEnroe ha conquistato tre titoli a Wimbledon e due agli US Open.
    Nonostante ciò, l’americano riconosce l’eccezionalità del record di Djokovic, sottolineando come la capacità di mantenere la prima posizione alla fine dell’anno per ben otto volte sia una dimostrazione straordinaria di costanza ai massimi livelli, forse non celebrata quanto meriterebbe.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic contrattacca da Doha: “Ho mostrato la risonanza come risposta alle accuse”

    Novak Djokovic

    Ricordate l’attacco frontale di John McEnroe a Novak Djokovic nel corso del match contro Alcaraz agli ultimi Australian Open? Se n’è ricordato molto bene il serbo che, parlando da Doha alla stampa del suo paese appena prima del rientro in competizione, ha sferrato un contrattacco all’ex campione newyorkese, senza in realtà nominarlo ma con riferimenti chiari.
    McEnroe stava commentando in diretta la partita di Djokovic contro Alcaraz. Quando il serbo ha mostrato dei problemi muscolari nel primo set, uscendo dal campo alla fine del set, John ha affermato in modo perentorio “Non è la prima volta che vediamo questa routine. Non fatevi ingannare”, ipotesi poi confermata dalla rimonta e vittoria di “Nole” contro lo spagnolo.
    Il serbo si ritirò in semifinale contro Zverev, dopo un set giocato tutto sommato piuttosto bene, quindi nei giorni successi postò sui propri canali social la foto di una risonanza magnetica con l’evidenza dell’infortunio patito, una risposta a tutti coloro – tantissimi sul web – che avevano messo in dubbio le sue condizioni. Adesso in quel di Doha ecco che il 24 volte campione Slam ha risposto a quella faccenda, con un chiaro riferimento alle parole di McEnroe e sul perché abbia deciso di pubblicare l’esame medico sui social, con un messaggio polemico a corredo.
    “Sono stato provocato dal fatto che diverse volte in Australia mi sono infortunato, nel ’21 e ’23”, afferma il numero 7 del mondo ai giornalisti serbi. “Non posso dire tutti, ma ho sentito che un gruppo abbastanza nutrito di persone pensava che tutto questo non fosse vero e che i miei infortuni fossero in realtà una sorta di provocazione da parte mia o per giocare in modo strategico con la testa dei miei avversari. Non avrei reagito se alcune leggende del nostro sport non avessero affermato questo”. Ecco il riferimento a McEnroe.
    Continua poi Novak: “Penso che quando queste cose rimangono sui social, va bene; ma quando la faccenda si intensifica al punto che le persone arrivano a mettere in dubbio la mia integrità e la credibilità di ciò che ho detto, e soprattutto quando tutto nasce da persone che sono davvero leggende dello sport e che hanno un pubblico di milioni di ascoltatori in diretta nel corso delle partite, allora ho sentito il bisogno di reagire, di mostrare l’esito della risonanza magnetica”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “Sinner favorito a Melbourne. Come coach? Part-time ci penserei”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    John McEnroe, leggenda del tennis e oggi commentatore per Eurosport, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a Melbourne Park, toccando diversi temi d’attualità, dalla possibile successione a Darren Cahill nel team di Sinner fino al futuro del tennis.
    Sul prossimo addio di Cahill al team Sinner, McEnroe ha aperto a una possibile collaborazione: “A tempo pieno no, significa stare fuori casa 35-40 settimane l’anno, non fa per me. Se fosse un impegno part time, però, perché no?”. L’americano ha sottolineato come Sinner avrà un anno per scegliere e riorganizzarsi, potendo fare colloqui con nomi come Ivanisevic e Ljubicic.
    McEnroe ha espresso grande ammirazione per il tennis dell’altoatesino: “Quel ragazzo non colpisce la palla, la spacca! Gioca così veloce che non dà il tempo all’avversario di pensare. Ha distrutto il povero De Minaur!”. Lo indica come favorito per il titolo a Melbourne, nonostante il recente malore con Rune: “Sudava, ansimava, tremava… Poi torna e disintegra De Minaur. A me sembra che stia benissimo!”.
    Non sono mancati i commenti su Djokovic, definito “il più grande di ogni tempo” e inserito nel club dei fenomeni assoluti dello sport insieme a Messi, Federer, LeBron e Jordan. Sul recente connubio con Murray come coach: “Chi avrebbe pensato che quei due andassero così d’amore e d’accordo, invece è sbocciata una storia fantastica”.
    L’ex campione americano ha anche parlato del futuro del tennis, indicando in Joao Fonseca “il prossimo Sinner” e sottolineando come siamo entrati “nell’era dei grandi picchiatori. Più alti, più potenti, più violenti”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    McEnroe sui casi Sinner e Swiatek: “Il tennis resta uno sport pulito”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    Mentre il mondo del tennis si prepara all’Australian Open 2025, John McEnroe interviene sui recenti casi che hanno coinvolto Jannik Sinner e Iga Swiatek, offrendo una prospettiva diversa dalle feroci critiche che hanno accompagnato i due campioni negli ultimi mesi.
    “Le recenti polemiche sul doping non hanno danneggiato la reputazione del tennis”, ha dichiarato McEnroe a ESPN. “Se guardiamo gli altri sport, la situazione è molto peggiore. Secondo me, il tennis è più pulito di qualsiasi altra disciplina, anche se questo non significa che non ci siano problemi.”L’ex campione americano difende l’integrità del tennis, sostenendo che i casi di Sinner e Swiatek non macchiano l’intero circuito, che rimane un esempio positivo per gli altri sport.
    Tuttavia, McEnroe ha evidenziato la necessità di una figura istituzionale che possa gestire meglio queste situazioni: “Abbiamo bisogno di un commissario del tennis che parli a nome dei giocatori, per difenderli o non difenderli. Il problema è che non abbiamo nessuno che parli per loro. E sembra che non accadrà mai perché le persone sono troppo occupate, i tornei proteggono i propri interessi. Si preoccupano di loro stessi, non abbastanza dello sport.”
    McEnroe si è persino candidato per questo ruolo, pur lasciando aperta la possibilità che possa essere ricoperto da altri, sottolineando l’importanza di avere una figura unica che possa fare chiarezza nei casi di doping e rappresentare gli interessi dei giocatori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO