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    McEnroe va controcorrente: “Se Djokovic porta Sinner al quinto, sarà il favorito”

    John McEnroe

    C’è enorme attesa per le due semifinali maschili di Roland Garros 2025, con Musetti chiamato all’impresa di buttare giù dal trono di Parigi il campione in carica Alcaraz e Djokovic pronto a sfidare il n.1 Sinner. Secondo la maggior parte degli analisti Jannik avrà un vantaggio sul serbo in termini di condizione fisica, visto che tra i due corrono molti anni di differenza e l’azzurro ha potuto affinare a puntino la sua preparazione atletica nel periodo di stop imposto dal noto caso “Clostebol”, finalmente alle spalle. Tuttavia c’è chi va controcorrente e afferma l’esatto contrario: in caso di un match che si decide al quinto set, sarà Novak il favorito. È John McEnroe ad affermarlo, in alcune dichiarazioni rilasciate a TNT Sport alla vigilia delle due semifinali. Sulla prima in campo sul Chatrier, l’americano vede Alcaraz favorito, ma con Musetti sempre più vicino.
    “Che ci crediate o no, penso che se si arrivasse al quinto set, vedo Novak favorito, anche se è più anziano“, afferma McEnroe. “Sinner non gioca così tanto da un po’. Credo che ci sia un punto interrogativo su come si comporterà fisicamente e mentalmente, non avendo giocato molte partite, il che è piuttosto sorprendente se ci pensate, quando uno ha 38 anni e l’altro 23. Non sarà facile da gestire, ve lo posso garantire. Novak poi sa di avere poche occasioni rimaste, immagino, a meno che non sia Superman. Forse Novak lo è… Ma Sinner sarà più aggressivo di Zverev”.
    “Quando guardi Carlos giocare contro Tommy Paul, puoi dire che Paul non fosse al 100%, quindi vai sul sicuro. Ma in realtà quello che fanno questi ragazzi è giocare più forte, sempre più forte, perché devi costringere l’altro a fare  movimenti super veloci visto quanto colpiscono forte. E questo è in realtà un altro modo per sbilanciare qualcuno. Quindi penso che Sinner proverà a giocare in quel modo e vedrà se Novak riuscirà a stare al suo passo.”
    Questo invece il pensiero di McEnroe sulla prima sfida in programma oggi: “Carlos ha giocato in modo incredibile contro Paul, ma penso che Musetti stia facendo tutto al suo meglio. È più in forma che mai. È più a suo agio a rete. Riesce a usare la sua mano e tecnica fantastiche. Lui e Zverev sono tra i giocatori migliori coloro che stazionano più dietro e questo di solito significa che se giochi contro il migliore dei migliori, dovrai correre di più. Carlos sarà in grado di avanzare di più e penso che anche Musetti dovrà farlo maggiormente. Musetti era qui quattro anni fa. Ne ha dominati due di set contro Novak e poi ha esaurito le energie. L’anno scorso sembrava che lo avesse in pugno. Hanno giocato fino alle tre del mattino. È stato pazzesco. Si sta avvicinando sempre di più. È migliore che mai, ma lo è anche Carlos. Questo è il problema. Sarà interessante vedere Musetti provare a fare cose diverse ed essere più aggressivo. Non è facile farlo contro Carlos perché lui colpisce ancora così forte.”
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “Il record più sottovalutato di Djokovic? Le otto stagioni chiuse da numero 1”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    Novak Djokovic è riuscito a conquistare praticamente tutti i record più importanti nel mondo del tennis, ma secondo John McEnroe ce n’è uno in particolare che non riceve la giusta attenzione mediatica: le otto stagioni concluse come numero 1 del ranking mondiale.In una recente intervista rilasciata all’ATP, l’ex campione americano ha condiviso la sua opinione su quale sia il primato più sottovalutato tra quelli detenuti dal serbo, considerato da molti il più grande di tutti i tempi.
    “Tutto dipende, naturalmente, dalle ambizioni e dalle priorità di ciascun giocatore, ma per me la cosa più importante è sempre stata chi finisce l’anno come numero 1”, ha spiegato McEnroe, le cui parole sono state riportate dal portale “Teniski svet”.Il record di Djokovic è davvero impressionante: ha concluso otto volte la stagione in vetta alla classifica mondiale. Al secondo posto di questa speciale graduatoria troviamo Pete Sampras con sei, mentre al terzo posto sono appaiati Roger Federer, Rafael Nadal e Jimmy Connors con cinque ciascuno. Seguono proprio McEnroe e Ivan Lendl con quattro.
    Questo primato rimane spesso in ombra rispetto ad altri traguardi più celebrati, come il numero di titoli del Grande Slam, il totale di settimane trascorse al vertice del ranking, i trofei nei Masters 1000 o le vittorie alle ATP Finals.“Per me, la cosa più importante era finire la stagione come numero 1”, ha aggiunto McEnroe, che ha raggiunto questo obiettivo per quattro anni consecutivi, dal 1981 al 1984. “I miei 12 mesi erano migliori di quelli di chiunque altro”.
    L’americano ricorda ancora con orgoglio il suo debutto in vetta alla classifica. Nel marzo 1980, dopo aver battuto Jimmy Connors a Memphis, superò Bjorn Borg diventando il numero 1 del mondo. In quell’occasione, McEnroe divenne anche il primo tennista a detenere contemporaneamente la prima posizione sia in singolare che in doppio.“Guardavo la classifica mondiale e pensavo: ‘Mio Dio, non c’è nessuno davanti a me’”, racconta “Big Mac”. “Non mi aspettavo di raggiungere questo traguardo mentre crescevo. Ero sorpreso io stesso nel vedere il mio nome davanti a quello di Connors o Borg”.
    McEnroe è salito al vertice del ranking per ben 14 volte durante la sua carriera. L’ultima volta che ha occupato la prima posizione è stato nel settembre 1985. Il suo periodo più lungo al comando è stato tra agosto 1981 e settembre 1982, per ben 58 settimane consecutive. Con un totale di 170 settimane, occupa il settimo posto nella classifica di tutti i tempi per permanenza al numero 1.Durante i quattro anni in cui ha concluso la stagione come leader del ranking, McEnroe ha conquistato tre titoli a Wimbledon e due agli US Open.
    Nonostante ciò, l’americano riconosce l’eccezionalità del record di Djokovic, sottolineando come la capacità di mantenere la prima posizione alla fine dell’anno per ben otto volte sia una dimostrazione straordinaria di costanza ai massimi livelli, forse non celebrata quanto meriterebbe.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic contrattacca da Doha: “Ho mostrato la risonanza come risposta alle accuse”

    Novak Djokovic

    Ricordate l’attacco frontale di John McEnroe a Novak Djokovic nel corso del match contro Alcaraz agli ultimi Australian Open? Se n’è ricordato molto bene il serbo che, parlando da Doha alla stampa del suo paese appena prima del rientro in competizione, ha sferrato un contrattacco all’ex campione newyorkese, senza in realtà nominarlo ma con riferimenti chiari.
    McEnroe stava commentando in diretta la partita di Djokovic contro Alcaraz. Quando il serbo ha mostrato dei problemi muscolari nel primo set, uscendo dal campo alla fine del set, John ha affermato in modo perentorio “Non è la prima volta che vediamo questa routine. Non fatevi ingannare”, ipotesi poi confermata dalla rimonta e vittoria di “Nole” contro lo spagnolo.
    Il serbo si ritirò in semifinale contro Zverev, dopo un set giocato tutto sommato piuttosto bene, quindi nei giorni successi postò sui propri canali social la foto di una risonanza magnetica con l’evidenza dell’infortunio patito, una risposta a tutti coloro – tantissimi sul web – che avevano messo in dubbio le sue condizioni. Adesso in quel di Doha ecco che il 24 volte campione Slam ha risposto a quella faccenda, con un chiaro riferimento alle parole di McEnroe e sul perché abbia deciso di pubblicare l’esame medico sui social, con un messaggio polemico a corredo.
    “Sono stato provocato dal fatto che diverse volte in Australia mi sono infortunato, nel ’21 e ’23”, afferma il numero 7 del mondo ai giornalisti serbi. “Non posso dire tutti, ma ho sentito che un gruppo abbastanza nutrito di persone pensava che tutto questo non fosse vero e che i miei infortuni fossero in realtà una sorta di provocazione da parte mia o per giocare in modo strategico con la testa dei miei avversari. Non avrei reagito se alcune leggende del nostro sport non avessero affermato questo”. Ecco il riferimento a McEnroe.
    Continua poi Novak: “Penso che quando queste cose rimangono sui social, va bene; ma quando la faccenda si intensifica al punto che le persone arrivano a mettere in dubbio la mia integrità e la credibilità di ciò che ho detto, e soprattutto quando tutto nasce da persone che sono davvero leggende dello sport e che hanno un pubblico di milioni di ascoltatori in diretta nel corso delle partite, allora ho sentito il bisogno di reagire, di mostrare l’esito della risonanza magnetica”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “Sinner favorito a Melbourne. Come coach? Part-time ci penserei”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    John McEnroe, leggenda del tennis e oggi commentatore per Eurosport, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a Melbourne Park, toccando diversi temi d’attualità, dalla possibile successione a Darren Cahill nel team di Sinner fino al futuro del tennis.
    Sul prossimo addio di Cahill al team Sinner, McEnroe ha aperto a una possibile collaborazione: “A tempo pieno no, significa stare fuori casa 35-40 settimane l’anno, non fa per me. Se fosse un impegno part time, però, perché no?”. L’americano ha sottolineato come Sinner avrà un anno per scegliere e riorganizzarsi, potendo fare colloqui con nomi come Ivanisevic e Ljubicic.
    McEnroe ha espresso grande ammirazione per il tennis dell’altoatesino: “Quel ragazzo non colpisce la palla, la spacca! Gioca così veloce che non dà il tempo all’avversario di pensare. Ha distrutto il povero De Minaur!”. Lo indica come favorito per il titolo a Melbourne, nonostante il recente malore con Rune: “Sudava, ansimava, tremava… Poi torna e disintegra De Minaur. A me sembra che stia benissimo!”.
    Non sono mancati i commenti su Djokovic, definito “il più grande di ogni tempo” e inserito nel club dei fenomeni assoluti dello sport insieme a Messi, Federer, LeBron e Jordan. Sul recente connubio con Murray come coach: “Chi avrebbe pensato che quei due andassero così d’amore e d’accordo, invece è sbocciata una storia fantastica”.
    L’ex campione americano ha anche parlato del futuro del tennis, indicando in Joao Fonseca “il prossimo Sinner” e sottolineando come siamo entrati “nell’era dei grandi picchiatori. Più alti, più potenti, più violenti”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    McEnroe sui casi Sinner e Swiatek: “Il tennis resta uno sport pulito”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    Mentre il mondo del tennis si prepara all’Australian Open 2025, John McEnroe interviene sui recenti casi che hanno coinvolto Jannik Sinner e Iga Swiatek, offrendo una prospettiva diversa dalle feroci critiche che hanno accompagnato i due campioni negli ultimi mesi.
    “Le recenti polemiche sul doping non hanno danneggiato la reputazione del tennis”, ha dichiarato McEnroe a ESPN. “Se guardiamo gli altri sport, la situazione è molto peggiore. Secondo me, il tennis è più pulito di qualsiasi altra disciplina, anche se questo non significa che non ci siano problemi.”L’ex campione americano difende l’integrità del tennis, sostenendo che i casi di Sinner e Swiatek non macchiano l’intero circuito, che rimane un esempio positivo per gli altri sport.
    Tuttavia, McEnroe ha evidenziato la necessità di una figura istituzionale che possa gestire meglio queste situazioni: “Abbiamo bisogno di un commissario del tennis che parli a nome dei giocatori, per difenderli o non difenderli. Il problema è che non abbiamo nessuno che parli per loro. E sembra che non accadrà mai perché le persone sono troppo occupate, i tornei proteggono i propri interessi. Si preoccupano di loro stessi, non abbastanza dello sport.”
    McEnroe si è persino candidato per questo ruolo, pur lasciando aperta la possibilità che possa essere ricoperto da altri, sottolineando l’importanza di avere una figura unica che possa fare chiarezza nei casi di doping e rappresentare gli interessi dei giocatori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “US Open? Djokovic, Alcaraz e Sinner i favoriti ma… occhio alla possibile sorpresa”

    John McEnroe

    Un newyorkese “doc” come John McEnroe fa le carte all’edizione 2024 di US Open, pronto a scattare lunedì sui campi di Flushing Meadows. Per il leggendario mancino statunitense, i tre grandi favoriti per il titolo sono i primi tre nel ranking, Sinner Djokovic e Alcaraz, ma non chiude affatto la porta a una possibile sorpresa. Del resto US Open è lo Slam che in anni recenti più rispetto agli altri ha portato alla vittoria o in finale un tennista nuovo.
    “Alcaraz è il giocatore che preferisco guardare in questo momento”, afferma Johnny Mac a Eurosport. “Sa fare tutto. Mi piacciono le persone che sono complete e creative in campo. Sembra quasi impossibile che qualcuno come lui possa rimanere così positivo, sempre sorridente. È difficile credere che non si frustri, soprattutto in uno sport mentalmente duro come il tennis. Sono sicuro che aveva bisogno di una pausa più lunga. Ma forse sentiva un po’ di pressione perché Novak non stava giocando, e a 37 anni.
    McEnroe pensa che le scorie della sconfitta alle Olimpiadi possano pesare su Alcaraz: “Col senno di poi, probabilmente sarebbe stato meglio se non avesse giocato affatto dopo Parigi. Considerato tutto quello che è successo, emotivamente, sarà un grande sforzo per lui vincere questo torneo. Quanto gli resta nel serbatoio? Questo potrebbe aprire la porta a qualcuno al di fuori dei tre ragazzi che ci aspettiamo… la porta è sicuramente aperta per una sorpresa”.
    L’ex numero 1 al mondo ha poi espresso le sue idee su quali giocatori sono in grado di sorprendere i primi tre. “Penso che ci siano una manciata di ragazzi che potrebbero potenzialmente farsi avanti”, continua McEnroe. “Ovviamente, Zverev è in lizza, è il primo della lista. Se riuscirà a farcela resta da vedere, ha giocato una finale qua e quest’anno è molto costante. Medvedev poi, come è arrivato male, perdendo due partite consecutive sui campi in cemento, quelli dove di solito è molto forte. Chi l’avrebbe mai pensato? Alcuni dei ragazzi americani sembrano avvicinarsi e, con un paio di buoni match, forse uno di loro può fare il passo successivo“.
    “Rublev? Incredibile come non abbia ancora superato i quarti in uno Slam, ma con un sorteggio migliore, potrebbe succedere qualcosa di favorevole. È difficile dirlo. Ma onestamente, anche con tutto questo, probabilmente sceglierei ancora uno dei tre grandi per la vittoria”.
    Le olimpiadi sono state una difformità rispetto alla stagione classica che potrebbero portare a qualche differenza rispetto agli altri anni, anche per i big. “Dimitrov? Spero che possa giocare al meglio perché ha avuto anche qualche infortunio. È difficile dire dove si trovi mentalmente e fisicamente. Per lui, come per molti altri, quest’anno olimpico è stato particolarmente impegnativo e questo è uno dei fattori di cui dobbiamo tenere conto” conclude McEnroe.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    McEnroe esalta Alcaraz: “Il miglior tennista che abbia mai visto alla sua età”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Borent

    John McEnroe, leggenda del tennis che ha vissuto le epoche di grandi rivalità come quelle con Borg, Connors e Lendl, nonché testimone delle sfide tra Agassi e Sampras e del dominio del “Big 3” composto da Nadal, Federer e Djokovic, ha individuato in Carlos Alcaraz il talento più brillante della sua generazione.
    In un’intervista esclusiva rilasciata a Eurosport, emittente che trasmetterà in diretta e in esclusiva il Roland Garros 2024, l’ex campione americano ha tessuto le lodi del giovane murciano, sottolineandone il talento, la qualità e la versatilità nell’adattarsi a qualsiasi superficie nonostante la sua giovane età. Alcaraz, a soli 21 anni, vanta già due titoli del Grande Slam, conquistati sul cemento degli US Open e sull’erba di Wimbledon, e si candida seriamente per la vittoria sulla terra rossa di Parigi.
    “Adoro vedere giocare Carlos Alcaraz. È il miglior tennista che abbia mai visto alla sua età”, ha dichiarato McEnroe. “Abbiamo bisogno di vederlo di più in questo torneo nei prossimi anni. Sta giocando molto bene, anche se a volte sembra indeciso. Quando scatena il suo diritto, è uno dei migliori che abbia mai visto. È un colpo meraviglioso”.
    L’ex numero uno del mondo ha poi paragonato l’atteggiamento di Alcaraz al suo quando aveva la stessa età: “Quando avevo la sua età, adoravo essere in campo. Direi che a tutti i suoi rivali piace l’attitudine che ha. È incredibile come gestisce i momenti di alti e bassi. È molto bello da vedere. Il suo più grande pregio è la capacità di sorridere nei momenti di tensione. Spero che questo possa contagiare altri giocatori”.
    Riguardo alle possibilità di Alcaraz di trionfare al Roland Garros 2024, McEnroe non ha dubbi: “Non credo che Carlos abbia basse aspettative. Novak ha detto di arrivare con basse aspettative e grandi speranze. Cosa significa per lui? Perdere in finale? Per i top player, è una storia diversa. Se Carlos è in salute, direi che può battere chiunque su qualsiasi superficie”.
    Con queste parole, John McEnroe ha incoronato Carlos Alcaraz come uno dei più grandi talenti della nuova generazione, capace di imporsi su qualsiasi superficie e di affrontare con il sorriso anche i momenti più tesi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Boris Becker e John McEnroe analizzano la Vittoria di Sinner su Djokovic all’Open d’Australia 2024

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Gli ex campioni Boris Becker e John McEnroe hanno condiviso le loro riflessioni sulla sorprendente vittoria di Jannik Sinner su Novak Djokovic nelle semifinali dell’Open d’Australia 2024.Mentre Becker ha messo in evidenza la crescita e la prestazione dominante di Sinner, McEnroe ha sottolineato l’importanza della forza mentale di Sinner nel superare Djokovic. Questa vittoria segna non solo un punto di svolta nella carriera di Sinner, ma anche un momento significativo nelle gerarchie del tennis mondiale.
    Becker: Impressionato dalla Prestazione di SinnerBoris Becker, l’ex giocatore tedesco, ha espresso la sua ammirazione per la prestazione di Sinner. “Non sono sorpreso che Jannik abbia vinto, ma sono stupito dal modo in cui ha giocato. Avrebbe dovuto vincere già nel terzo set,” ha detto Becker, sottolineando la crescita di Sinner dall’anno precedente. Ha elogiato la compostezza e il servizio efficace di Sinner, rilevando come Djokovic, noto per essere il miglior ribattitore di tutti i tempi, non sia riuscito a guadagnare neanche una palla break. Per Becker, questo dettaglio racchiude tutta la storia della partita e mostra l’evoluzione di Sinner.
    McEnroe: L’Aspetto Mentale di SinnerJohn McEnroe, focalizzandosi sugli aspetti chiave della vittoria di Sinner, ha messo in luce la sua superiorità nel movimento sul campo rispetto a Djokovic, definendola “inimmaginabile” in un match di tre set vinti. “Sono rimasto ancora più impressionato quando, anche dopo aver perso l’opportunità di chiudere in tre set, è stato in grado di continuare a mettere pressione nel quarto,” ha commentato McEnroe, evidenziando la forza mentale di Sinner e la sua maturità come giocatore.
    Djokovic: Un Campione che Riconosce la SconfittaBecker ha anche riflettuto sulla prestazione di Djokovic, osservando che questo non è stato il suo miglior Open d’Australia. Ha lottato con il ritmo e il servizio in tutti i match. “Non lo vediamo spesso così rilassato dopo una sconfitta, forse si è reso conto di non essere in forma ottimale, di non aver perso per sfortuna, ma perché l’avversario era migliore. Questa è la marca di un campione, accettare che non era il suo giorno,” ha aggiunto Becker.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO