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    Musetti ritrova il sorriso a Toronto: Duckworth battuto in due set

    Lorenzo Musetti nella foto

    Lorenzo Musetti comincia nel migliore dei modi il suo percorso nel Masters 1000 di Toronto, imponendosi in due set sull’australiano James Duckworth (7-5, 6-1) e guadagnandosi così l’accesso a un interessante terzo turno contro lo statunitense Alex Michelsen. Una vittoria importante sia per la classifica che per la fiducia, soprattutto dopo il periodo difficile vissuto negli ultimi tornei post-Roland Garros.
    Primo set: lotta ed equilibrio, poi la zampata di MusettiLa partita si apre con entrambi i giocatori molto solidi al servizio. Musetti mette in campo soluzioni varie, ma deve vedersela con un Duckworth aggressivo e particolarmente incisivo con la prima: saranno infatti 6 gli ace a fine partita per l’australiano. L’azzurro concede qualcosa solo nell’undicesimo gioco, dove è costretto a fronteggiare due palle break consecutive – le uniche in tutto il match – ma le annulla con personalità. Al contrario, è Musetti ad avere più opportunità di strappare il servizio all’avversario: ben nove palle break costruite nel corso del match.La svolta arriva nel dodicesimo game: Musetti riesce finalmente a concretizzare la pressione, piazza il break decisivo e chiude il set per 7-5 tra gli applausi del pubblico canadese.
    Secondo set: dominio azzurroNel secondo set, l’inerzia della partita cambia completamente. L’azzurro parte subito forte: break in apertura e subito avanti 2-0. Duckworth appare più falloso, anche a causa della pressione costante di Musetti, che gestisce gli scambi con grande lucidità. I dati premiano il talento italiano: 27 punti vinti su 30 con la prima in campo (anche se la percentuale di prime è solo al 55%), ottima resa anche con la seconda (56%) e un solo momento di difficoltà reale, prontamente superato.Sul 4-1, Duckworth commette doppio fallo e consegna il secondo break all’azzurro, che può così servire per il match. Musetti non trema: piazza un ace e chiude il match in un’ora e venti minuti.
    Prossimo turno: sfida a MichelsenAl terzo turno l’azzurro affronterà lo statunitense Alex Michelsen, avversario giovane e in crescita che potrebbe rappresentare una sfida più insidiosa. Per Musetti, però, tornare a vincere una partita così importante in un Masters 1000 è un segnale forte: la rincorsa verso le Finals di Torino prosegue, con la fiducia e il morale in netta risalita.
    ATP Toronto Lorenzo Musetti [3]76 James Duckworth51 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 30-0 40-05-1 → 6-1J. Duckworth 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df4-1 → 5-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1J. Duckworth 15-0 ace 30-0 30-15 40-153-0 → 3-1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0J. Duckworth 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 2-0L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Duckworth 15-0 ace 15-15 15-30 15-406-5 → 7-5L. Musetti 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5J. Duckworth 15-0 40-0 ace5-4 → 5-5L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4J. Duckworth 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-404-3 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3J. Duckworth 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-302-2 → 3-2J. Duckworth 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A df 40-40 ace 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 2-1J. Duckworth 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0
    Statistiche Tennis: Musetti vs Duckworth

    Statistica
    Musetti 🇮🇹
    Duckworth 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    300
    232

    Ace
    2
    6

    Doppi falli
    3
    4

    Prima di servizio
    30/55 (55%)
    30/61 (49%)

    Punti vinti sulla prima
    27/30 (90%)
    19/30 (63%)

    Punti vinti sulla seconda
    14/25 (56%)
    16/31 (52%)

    Palle break salvate
    2/2 (100%)
    6/9 (67%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    218km/h (135 mph)

    Velocità media prima
    197km/h (122 mph)
    203km/h (126 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    164km/h (101 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    152
    54

    Punti vinti su prima di servizio
    11/30 (37%)
    3/30 (10%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    15/31 (48%)
    11/25 (44%)

    Palle break convertite
    3/9 (33%)
    0/2 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    4/4 (100%)
    10/15 (67%)

    Vincenti
    17
    19

    Errori non forzati
    12
    31

    Punti vinti al servizio
    41/55 (75%)
    35/61 (57%)

    Punti vinti in risposta
    26/61 (43%)
    14/55 (25%)

    Totale punti vinti
    67/116 (58%)
    49/116 (42%)

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La scalata di Musetti: ora il test sul cemento “Sicuramente Torino è il mio grande sogno”

    Lorenzo Musetti (foto Brigitte Grassotti)

    Lorenzo Musetti è entrato da alcuni mesi ufficialmente tra i primi dieci giocatori del mondo nel ranking ATP, coronando un percorso di crescita fatto di talento, solidità e una miscela tutta italiana di classe e potenza. Pur vivendo un’annata un po’ sotto i riflettori per via della contemporanea esplosione di Jannik Sinner, il carrarino si sta ritagliando il suo spazio tra i grandi: attualmente è sesto nella Race to Turin, in piena corsa per la sua prima qualificazione alle Nitto ATP Finals che si terranno a novembre proprio in Italia.
    Il cammino verso le Finals e le sfide del cementoSe il grande obiettivo è Torino, Musetti lo ammette senza girarci troppo intorno: “Sicuramente Torino è il mio grande sogno, ma non voglio mettermi troppa pressione. Siamo a metà stagione, ci sono ancora tanti punti da prendere, soprattutto ora in America tra Masters 1000 e US Open. Il mio obiettivo è essere costante e raccogliere il massimo.”Finora, però, la grande forza di Musetti è arrivata soprattutto dalla terra battuta, dove ha collezionato uno strepitoso 19-4 di record stagionale, raggiungendo la semifinale al Roland Garros e in tutti e tre i Masters 1000 su terra (Monte-Carlo, Madrid e Roma), sfiorando anche il titolo a Monte-Carlo. Sul cemento la musica è diversa: solo 6 vittorie e 5 sconfitte quest’anno, un rendimento che ora va assolutamente migliorato per non rischiare di farsi scavalcare nella Race.L’avvicinamento all’estate americana non è stato semplice: l’uscita di scena al primo turno di Wimbledon (complice anche un virus accusato nei giorni precedenti, con perdita di tre chili e scarsa energia) ha interrotto la sua striscia positiva. Poi la sconfitta contro Cameron Norrie a Washington, terzo ko consecutivo dopo la semifinale di Parigi.
    Adattare il proprio tennis alle superfici velociIl tennis di Musetti – elegante, ricco di variazioni e con un rovescio a una mano da manuale – trova la sua espressione migliore sulla terra. Sui campi veloci, il margine si riduce e i limiti vengono fuori: “Quando sento bene la palla riesco a reggere anche lunghi scambi di rovescio, non è un vero svantaggio per me. Ma qui sul veloce o sull’erba bisogna essere più rapidi, la palla viaggia più forte e hai meno tempo per difenderti. Il ritorno è più difficile, ci sono più svantaggi con il rovescio a una mano.”Proprio per questo, la scelta di giocare anche Washington e cercare ritmo e fiducia sul cemento è stata significativa: serve svoltare e raccogliere punti anche fuori dalla terra rossa, soprattutto in questa fase della stagione.
    La partnership con Simone Tartarini e il boom azzurroAl suo fianco da sempre c’è Simone Tartarini, “teacher” e figura chiave della sua crescita umana e sportiva: “Il nostro rapporto è maturato tantissimo, non solo sul campo ma anche fuori, ci confrontiamo su tutto. Siamo cresciuti insieme, come persone e come squadra.”Un lavoro che ha portato Musetti fino al best ranking di n.6 del mondo a giugno. Ora manca solo la consacrazione sul grande palcoscenico di Torino, dove Lorenzo potrebbe dividere la scena con Sinner davanti al pubblico di casa.Il tutto in un’Italia che vive una vera e propria esplosione di talenti: sette azzurri sono oggi tra i primi 50 del ranking ATP. “Merito degli investimenti della federazione e di chi organizza tornei nel nostro paese. Abbiamo tanti Futures, Challenger, le Finals e un Masters 1000 di altissimo livello. Si lavora tanto anche sui giovani e si danno le risorse giuste per crescere.”
    Il prossimo step? Fare punti sul cemento, inseguendo TorinoLa stagione americana sarà decisiva: tra Toronto, Cincinnati e US Open Musetti dovrà dimostrare di essere diventato competitivo anche lontano dalla sua amata terra rossa. L’obiettivo? Restare tra i migliori otto e prendersi un posto tra i grandi delle Finals. La Top 10 è realtà, ora serve il salto di qualità definitivo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Musetti si racconta a Toronto: “Vorrei essere una Ferrari in campo, qui con nuove motivazioni”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Torna al Masters 1000 di Toronto con nuove ambizioni e il sorriso sulle labbra Lorenzo Musetti, fresca testa di serie n.3 nel torneo canadese. In conferenza stampa, l’azzurro ha parlato a cuore aperto di motivazioni, famiglia, la nuova avventura in doppio misto e la voglia di lasciarsi alle spalle i problemi fisici della primavera.
    “Sono felice di essere tornato qui. Due anni fa a Toronto ho avuto buone sensazioni, poi l’anno scorso ho dovuto saltare il Canada Open a Montreal dopo le Olimpiadi. È stata una scelta dura ma giusta. Ora sono motivato e spero sia una grande settimana,” ha esordito Musetti.
    Doppio misto con Paolini:Lorenzo ha svelato i retroscena sulla partecipazione con Jasmine Paolini al nuovo torneo di doppio misto: “Abbiamo già giocato insieme in un’esibizione a Indian Wells, ci conosciamo da tanto tempo. Con la novità del mixed agli US Open, è sembrata una bella opportunità per vedere il tennis da un’altra prospettiva e condividere il campo con Jasmine è un onore. Speriamo di divertirci.”
    Il ruolo della famiglia:Lorenzo non nasconde che la lontananza dai suoi cari – il piccolo Ludovico e la compagna Veronica – sia una fatica, ma anche una grande spinta. “Avere una famiglia è un’extra motivazione, ma non è sempre facile stare lontano, soprattutto ora che mio figlio cresce e capisce di più. Fortunatamente Veronica mi supporta molto e presto saranno con me a New York per gli US Open.”
    La forma dopo l’infortunio:Sul percorso di recupero, Musetti è onesto: “Dopo Parigi l’infortunio mi ha fermato per un po’. Nemmeno sull’erba ho potuto giocare come volevo. A Washington non è andata come speravo, ma sulle superfici rapide, che non sono il mio habitat naturale, sto lavorando per ritrovare fiducia. Oggi il primo allenamento qui a Toronto mi ha dato sensazioni positive.”
    Tennis e… Ferrari:Quando gli chiedono se il suo stile ricorda una Ferrari 458, Lorenzo sorride: “La Ferrari è difficile da guidare… anche io! (ride) Il mio tennis è pieno di variazioni e a volte non è facile scegliere la soluzione giusta. Ma mi piace la metafora, spero di essere una Ferrari qui a Toronto!”
    Con il consueto mix di simpatia e profondità, Lorenzo Musetti si affaccia alla nuova sfida canadese con tanta voglia di lasciarsi alle spalle i problemi e vivere un’estate da protagonista. A Toronto, l’azzurro promette di “spingere come una Ferrari” e regalare spettacolo al pubblico canadese.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Musetti si ferma subito a Washington: Norrie lo elimina al debutto

    Cameron Norrie nella foto

    Sconfitta amara per Lorenzo Musetti al secondo turno dell’ATP 500 di Washington. L’azzurro, dopo il bye dell’esordio, cede a Cameron Norrie dopo oltre due ore di battaglia con il punteggio di 3-6, 6-2, 6-3, lasciando il torneo già all’esordio. Musetti parte forte, mettendo a segno cinque ace tra primo set e inizio secondo, ma poi si spegne alla distanza, tradito soprattutto dal servizio: solo il 53% di prime in campo e un preoccupante 44% di punti vinti sulla seconda sono i numeri che pesano come un macigno sulla sua prestazione. Enorme il rammarico per le cinque palle break non sfruttate sul 2-2 del set decisivo, mentre Norrie, nonostante otto doppi falli, paga solo due turni di battuta e trova la solidità nei momenti chiave. L’uscita di scena costa cara a Musetti anche in ottica ranking: perde i punti della finale di Umago 2024 e scivolerà almeno al numero 9 del mondo, prima di prepararsi al Masters 1000 di Toronto, dove sarà testa di serie n.4.
    Una frazione praticamente perfetta per il toscano, che mostra grande solidità al servizio e sfrutta subito le indecisioni dell’avversario.Il break decisivo arriva già nel secondo gioco, con Norrie che commette troppi errori di rovescio e regala l’opportunità all’azzurro di scappare nel punteggio. Musetti non si fa pregare: tiene il servizio a zero più volte, piazza ben quattro ace e mette in mostra una seconda palla sempre efficace, che spesso sorprende il britannico. Nei momenti chiave, il n.7 del mondo è impeccabile: servizio, dritto e volée fanno la differenza, mentre Norrie fatica sia in risposta che negli scambi più lunghi.Musetti dimostra grande freddezza anche quando Norrie prova a scuotersi con qualche urlo dopo gli errori dell’italiano: l’azzurro non si scompone e continua a comandare il gioco, chiudendo il finale di set con l’ennesimo ace. L’ultimo game, tenuto a zero, fotografa al meglio la supremazia di Musetti nella prima frazione.
    L’inizio del set vede Musetti subito impegnato in un game maratona, dove spreca due palle break e lascia scappare Norrie che, complice anche qualche errore di troppo dell’azzurro, trova subito il break e si porta avanti 2-0. Musetti prova a reagire, regalando anche un punto da applausi su una palla corta di Norrie nel secondo game, ma la solidità del britannico al servizio e la ritrovata fiducia nei colpi gli permettono di allungare ancora.Il passaggio a vuoto del toscano si prolunga: Musetti si smarrisce tra smorzate sbagliate e doppi falli, mentre Norrie, a braccia larghe e urli liberatori sugli errori dell’azzurro, fa valere tutta la sua esperienza. Si arriva rapidamente al 5-0, con Norrie che concede pochissimo e Musetti che sembra improvvisamente fuori dal match. Solo sul 5-1 l’azzurro interrompe l’emorragia, conquistando un break.Nel gioco successivo Musetti tenta una timida rimonta, ma la tensione lo tradisce, incappando in un doppio fallo sul terzo set point complessivo che consegna a Norrie il secondo set per 6 a 2.
    L’inizio del terzo set sembra promettente per Musetti, che ritrova la prima di servizio e infila un game a 30 per pareggiare i conti sull’1-1. Tuttavia, Norrie non concede più nulla nei suoi turni di battuta e mette pressione costante all’azzurro, che fatica a tenere il passo nei momenti chiave. I doppi falli (sei nel solo terzo set), la fatica e qualche esitazione nelle fasi cruciali cominciano a pesare sulle spalle di Musetti, che dopo un buon avvio si ritrova costretto a inseguire.Il game centrale del set, quello che di fatto decide la partita, arriva sul 2-2 pari: Musetti si procura ben cinque palle break ma non riesce a concretizzarle, complici anche un paio di errori gratuiti e la solida difesa di Norrie, che si salva e scappa nel punteggio. Da lì in poi il britannico non si volta più indietro: firma il break decisivo e, spinto da una prima sempre più incisiva e da un dritto lungolinea che fa male, vola verso la vittoria.Musetti prova a restare aggrappato, tiene il servizio sul 3-5, ma ormai la partita è nelle mani di Norrie. Nell’ultimo game, dopo un’ultima fiammata dell’azzurro che annulla un primo match point con un rovescio in cross, il britannico chiude i conti grazie ad un ottimo servizio.Termina così, dopo oltre due ore di battaglia, l’avventura di Musetti a Washington: resta il rammarico per le tante occasioni sprecate nel terzo set e la consapevolezza che la strada per fare la differenza sul cemento richiederà ancora lavoro e fiducia. Per Norrie, invece, una rimonta di carattere e un passaggio di turno conquistato con esperienza e solidità nei momenti decisivi.
    ATP Washington Cameron Norrie366 Lorenzo Musetti [2]623 Vincitore: Norrie ServizioSvolgimentoSet 3C. Norrie 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-3 → 6-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-305-2 → 5-3C. Norrie 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-304-2 → 5-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A3-2 → 4-2C. Norrie 0-15 df 0-30 df 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2C. Norrie 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1C. Norrie 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-40 df5-2 → 6-2C. Norrie 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A df5-1 → 5-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-155-0 → 5-1C. Norrie 15-0 30-0 40-04-0 → 5-0L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-0 → 4-0C. Norrie 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-152-0 → 3-0L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df1-0 → 2-0C. Norrie 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-5 → 3-6C. Norrie 15-0 15-15 30-15 40-152-5 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5C. Norrie 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-4 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-3 → 1-4C. Norrie 15-0 30-0 40-0 ace0-3 → 1-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 ace ace0-2 → 0-3C. Norrie 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A0-1 → 0-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Norrie 🇬🇧
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    265
    247

    Ace
    4
    5

    Doppi falli
    8
    4

    Prima di servizio
    55/91 (60%)
    39/73 (53%)

    Punti vinti sulla prima
    41/55 (75%)
    31/39 (79%)

    Punti vinti sulla seconda
    17/36 (47%)
    15/34 (44%)

    Palle break salvate
    9/11 (82%)
    3/7 (43%)

    Giochi di servizio giocati
    13
    13

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    206km/h (128 mph)
    214km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    184km/h (114 mph)
    193km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    141km/h (87 mph)
    150km/h (93 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    164
    112

    Punti vinti su prima di servizio
    8/39 (21%)
    14/55 (25%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    19/34 (56%)
    19/36 (53%)

    Palle break convertite
    4/7 (57%)
    2/11 (18%)

    Giochi di risposta giocati
    13
    13

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    16/18 (89%)
    9/13 (69%)

    Vincenti
    24
    23

    Errori non forzati
    39
    30

    Punti vinti al servizio
    58/91 (64%)
    46/73 (63%)

    Punti vinti in risposta
    27/73 (37%)
    33/91 (36%)

    Totale punti vinti
    85/164 (52%)
    79/164 (48%)

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Washington: Il Tabellone Principale. Musetti, Cobolli e Sonego già al secondo turno. Possibile sfida Sonego vs Arnaldi al secondo turno

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    ATP 500 Washington – Tabellone Principale – parte alta(1) Taylor Fritz vs ByeGiovanni Mpetshi Perricard vs Aleksandar Vukic Matteo Arnaldi vs Daniel Altmaier Bye vs (16) Lorenzo Sonego
    (12) Alejandro Davidovich Fokina vs ByeJaume Munar vs Marcos Giron Learner Tien vs (WC) Emilio Nava Bye vs (5) Andrey Rublev
    (4) Ben Shelton vs Bye(WC) Mackenzie McDonald vs QualifierBenjamin Bonzi vs Fabian Marozsan Bye vs (15) Gabriel Diallo
    (9) Flavio Cobolli vs ByeYoshihito Nishioka vs (PR) Jenson Brooksby Quentin Halys vs Aleksandar Kovacevic Bye vs (6) Frances Tiafoe

    ATP 500 Washington – Tabellone Principale – parte bassa(8) Daniil Medvedev vs ByeReilly Opelka vs QualifierGael Monfils vs QualifierBye vs (10) Alexei Popyrin
    (13) Alex Michelsen vs Bye(WC) Daniel Evans vs Zizou Bergs Qualifier vs Alexandre Muller Bye vs (WC) (3) Holger Rune
    (7) Alex de Minaur vs ByeDavid Goffin vs Yunchaokete Bu Qualifier vs Miomir Kecmanovic Bye vs (11) Jiri Lehecka
    (14) Brandon Nakashima vs Bye(WC) Ethan Quinn vs Christopher O’Connell Cameron Norrie vs QualifierBye vs (2) Lorenzo Musetti LEGGI TUTTO

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    Tartarini si racconta: “Dopo le prime sconfitte, la gente diceva ‘non è un vero allenatore, non ha esperienza’. Abbiamo combattuto contro queste critiche”

    Simone Tartarini

    Coach Tartarini, o Maestro Tartarini? Ai meno avvezzi alle dinamiche del tennis questa può sembrare una domanda priva di senso, invece la differenza è tutt’altro che sottile. Simone Tartarini, mentore, guida sicura, amico e “secondo padre” di Lorenzo Musetti, si considera un maestro che è diventato coach facendo esperienze passo dopo passo con quel ragazzino sbarcato a 8 anni nel suo tennis club e portato sino al n.6 del ranking mondiale, forte di un talento cristallino e di un percorso di crescita molto importante, tecnico agonistico e soprattutto umano. Tra i due c’è un legame fortissimo, di stima e amicizia. Hanno attraversato anche mari agitati, sono cresciuti insieme facendo grandi esperienze ed imparando l’uno dall’altro. Tartarini è stato intervistato da ATP.com e ha parlato a 360° della sua vita e di come abbia scelto di dedicarsi totalmente al progetto di questo ragazzo che aveva qualcosa di speciale. Simone è partito dalla provincia e si è “fatto da solo”, imparando con tanti viaggi e osservando metodi e consigli, fino a tracciare con il suo giovane talento un percorso che li ha portati a due semifinali Slam, al bronzo Olimpico, a vincere tornei e diventare uno dei migliori tennisti al mondo. Sicuramente uno dei più apprezzati per quel tennis classico, fatto di sostanza e colpi spettacolari che elettrizza il pubblico di tutto il mondo.
    “Una svolta davvero importante è arrivata quando Lorenzo aveva 14 anni”, racconta Tartarini. “È stato allora che ho deciso di investire su di lui professionalmente e finanziariamente. Ho lasciato il mio circolo tennistico e ho iniziato a viaggiare per il mondo con lui per aiutarlo a crescere. Avevo un circolo dove lavoravo e mi guadagnavo da vivere, ma l’ho lasciato per viaggiare con questo ragazzino, andando spesso in Francia a cercare compagni di allenamento, preparatori atletici, persone che potessero aiutarci… Quello è stato il primo passo di questo grande progetto che è cresciuto sempre di più nel tempo.”
    Sebbene venga definito “allenatore”, Tartarini preferisce definirsi come “maestro”, un ruolo che ricopre con orgoglio. “Non sono nato allenatore, ma maestro di tennis. Lorenzo è venuto da me a otto anni nella mia scuola di tennis e da lì ho iniziato un percorso di insegnamento. Partendo da maestro di tennis, ho preso un bambino di otto anni e mezzo e l’ho portato al numero 6 del mondo. Abbiamo viaggiato in tutto il mondo insieme. Lorenzo è passato da ragazzino ad adolescente, e ora ad adulto e padre. È un percorso che abbiamo percorso insieme: siamo cresciuti insieme in ogni senso della parola negli ultimi 15 anni.”
    “Ho affinato le mie competenze nel corso degli anni” continua Tartarini. “Ho avuto la fortuna di lavorare in ambienti importanti, con allenatori importanti, e questo mi ha permesso di crescere professionalmente. Penso di aver avuto l’umiltà e la fortuna di essere stato al fianco di persone competenti lungo il mio percorso, che mi hanno formato come allenatore, ma rimango dell’idea di essere un maestro di tennis”.
    Nonostante la sua umiltà, Tartarini ha dovuto affrontare pesanti critiche nel corso degli anni, periodi nei quali Musetti stentava a fare importanti passi di crescita e da più parti si invocava una svolta tecnica. Musetti e Tartarini si sono supportati l’un con l’altro, sicuri di potercela fare anche se Simone non rientrava nei canoni dell’allenatore tradizionale, non essendo un ex giocatore e non avendo avuto precedenti esperienze tra i vertici della disciplina. “C’è stato un altro ostacolo importante, forse il più importante da quando è diventato un giocatore professionista”, riflette Tartarini. “È legato allo stigma di essere l’allenatore che ha portato via il ragazzo da scuola. Secondo una certa parte dei media e del mondo del tennis, aleggiava un senso di… inadeguatezza. Dopo le prime sconfitte, la gente diceva ‘Non è un vero allenatore’, oppure ‘Non ha esperienza’. Abbiamo dovuto combattere contro queste critiche. Ovviamente la forza è stata il forte rapporto che io e Lorenzo abbiamo, costruito su valori solidi. Quindi abbiamo dovuto chiudere il cerchio e concentrarci su ciò che è importante.”
    La crescita di Musetti è arrivata con un percorso fatto di momenti eccellenti e poi frenate, come è normale che sia, anche se per troppo tempo l’ambiente del tennis ha messo “fretta” a Lorenzo, che invece ha avuto bisogno del suo tempo per imparare e crescere, anche come persona. Dopo aver vinto due titoli ATP nel 2022 ed essere entrato nella Top 3o, è stato necessario compiere un passo ulteriore, la sfida di mantenere la costanza di rendimento. “Ora, come giocatore, è uno che accetta di più le cose”, afferma Tartarini sulla crescita del suo pupillo. “In passato, quando le cose non andavano bene, faceva fatica ad adattarsi. Faceva fatica ad accettare di giocare male o di colpire male la palla. È molto legato all’aspetto tecnico del gioco, ed essendo un giocatore basato sulle sensazioni, quando non sentiva bene la palla, perdeva completamente la partita. Quest’anno, a poco a poco, quella maturità fuori dal campo ha iniziato a mostrarsi in campo. Ha iniziato ad accettarsi di più – come dice lui, sta imparando a sporcarsi le mani un po’ di più. Quindi, partite che prima perdeva, ora riesce a vincere. Ma è ancora un percorso tutt’altro che finito. Forse ci vorrà un altro anno o due, ma credo davvero che il suo successo sia legato soprattutto a ciò che accade fuori dal campo, più di ogni altra cosa”.
    Musetti è alle prese con il recupero dal problema muscolare che l’ha costretto a saltare i primi tornei su erba, proprio quelli che l’anno scorso l’avevano portato ad un importantissimo salto di qualità, “costringendolo” a velocizzare i tempi di gioco e delle sue esecuzioni per affrontare meglio le prerogative e unicità della superficie. Fu una sorta di palestra “brutale ma necessaria”, che lo convinse su quanto potesse giocare bene restando aggressivo. Input poi stabilizzati nel suo gioco e che l’hanno portato quest’anno ad essere il miglior tennista su terra battuta dopo Alcaraz. Speriamo che possa presentarsi a Wimbledon in perfette condizioni fisiche anche se il non aver giocato nemmeno una partita competitiva sui prati sarà un handicap molto importante. Tartarini sarà lì a suo fianco, come sempre.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Queen’s: forfait di Musetti e Berrettini

    Lorenzo Musetti (foto Patrick Boren)

    Brutte notizie per il tennis azzurro in vista dell’importante torneo del Queen’s, storica tappa di avvicinamento ai Championships di Londra. Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti hanno deciso di non giocare il torneo londinese per problemi fisici. Berrettini si è infortunato ai muscoli addominali a Madrid e quindi ha giocato menomato gli Internazionali d’Italia, costretto al ritiro all’inizio del secondo set contro Ruud al terzo turno. Davvero una disdetta per Matteo che su erba è uno dei tennisti più forti al mondo e il suo avvicinamento a Wimbledon è nuovamente molto complicato. Oltre al danno anche la beffa: Berrettini non avendo giocato questa settimana Stoccarda perderà i 165 punti della finale e quindi scivolerà al n.33 ATP, posizione che rischia di non garantirgli una testa di serie a Wimbledon.
    Musetti invece sta cercando di recuperare dal problema all’adduttore della gamba sinistra sofferto nel corso della semifinale di Roland Garros contro Alcaraz, ma una risonanza magnetica effettuata dopo i primi controlli eseguiti a Parigi non lascia per niente tranquilli, visto che è stata confermata una “lesione di 1° grado”. Il suo coach Simone Tartarini così la parlato a Tuttosport: “La risonanza ha confermato quanto già emerso dagli esami di Parigi. Esistono tempi tecnici per il recupero e forzare non avrebbe senso” Incerto il rientro: “Non facciamo previsioni, né in un senso né in un altro. I prossimi giorni saranno importanti per prendere delle decisioni definitive, sempre in assonanza con quanto di ranno i medici”.
    Davvero un peccato per Musetti che l’anno scorso proprio nella breve stagione su erba affinò i suoi meccanismi di gioco e brillò come mai in carriera, compiendo un importantissimo salto di qualità. Con l’assenza al Queen’s Lorenzo perderà i 330 punti conquistati con la finale dello scorso anno, oltre a quelli della semifinale di Stoccarda. Anche per il toscano un avvicinamento a Wimbledon terribile, con la semifinale del 2024 da difendere.
    Oltre a Musetti e Berrettini, anche lo statunitense Tommy Paul avrebbe deciso di saltare il Queen’s per infortunio e questo gli costerà la perdita dei 500 punti della vittoria dello scorso anno, in finale proprio vs. Musetti.
    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 500 Queens (MD) Inizio torneo: 16/06/2025 | Ultimo agg.: 12/06/2025 13:29Main Draw (cut off: 41 – Data entry list: 19/05/25 – Special Exempts: 0/0)

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    Adriano Panatta: “Solo Musetti può avvicinarsi a Sinner e Alcaraz, oggi non hanno rivali”

    Adriano Panatta ultimo italiano vincitore a Parigi e Roma (1976)

    Fino all’arrivo fulminante di Jannik Sinner, Adriano Panatta era considerato, insieme a Nicola Pietrangeli, la massima leggenda del tennis italiano maschile. Ex numero quattro del mondo e campione a Roland Garros nel 1976, Panatta osserva oggi da spettatore privilegiato la nuova era del tennis azzurro, pronto a dire la sua sulle imprese del numero uno del mondo e su quello che il futuro potrebbe riservare.In questi giorni, Sinner è andato a un solo punto dal rompere un digiuno di 49 anni dal trionfo italiano a Parigi, ma sulla sua strada si è frapposto Carlos Alcaraz, capace di rimontare e conquistare una finale storica. Panatta, sempre voce autorevole del tennis italiano, non ha perso occasione per commentare quanto accaduto in una intervista rilasciata a Tuttosport.
    Sinner e Alcaraz due passi avanti, solo Musetti può avvicinarsi”“Alcaraz e Sinner sono due passi avanti a tutti. Bisognerà abituarsi a vederli spesso in finale, non vedo chi possa batterli,” ha affermato il romano, riflettendo un’opinione ormai diffusa in tutto il circuito. Panatta, però, individua in Lorenzo Musetti l’unico giocatore in grado di avvicinarsi ai due dominatori del momento: “Forse l’unico con delle possibilità è Musetti, perché è il più talentuoso tra gli altri e potrebbe essere lui ad avere la chance di minacciarli. Naturalmente, dovrà migliorare ancora alcuni aspetti del suo gioco,” ha sottolineato.Parlando degli altri protagonisti del circuito, Panatta ha aggiunto: “Djokovic sta invecchiando, anche se ha mostrato un livello altissimo fino alla fine della semifinale con Sinner. Non credo che Zverev possa metterli in difficoltà, mentre Jack Draper è un buon giocatore ma non mi ha ancora convinto fino in fondo. Per questo penso che solo Lorenzo possa davvero impensierirli.”
    L’analisi della finale di Parigi e il pubblico francesePanatta ha anche commentato la finale tra Sinner e Alcaraz, minimizzando il peso delle tre palle match non sfruttate dall’altoatesino: “Mi dispiace per Jannik, ma questo succede quando giochi una finale così tirata contro un avversario forte. Ha perso alcuni giochi che avrebbe potuto portare a casa per una o due palle. Prima della partita avevo dubbi sulla sua tenuta fisica, ma ha dimostrato di saper resistere, e dopo cinque ore di gioco qualche problema è normale.”Infine, Panatta si è soffermato sull’atmosfera dello Chatrier, dove il pubblico francese ha sostenuto apertamente Alcaraz: “Se avesse vinto Jannik, i francesi si sarebbero buttati dalla Torre Eiffel! Sinner ha gestito tutto alla perfezione, senza mai battere ciglio e senza aver bisogno del sostegno del pubblico. Alcaraz è più istintivo, più esuberante, e questo gli ha fatto guadagnare la simpatia dei tifosi, ma non credo sia un problema.”
    Oggi, secondo Panatta, non esistono veri rivali per Sinner e Alcaraz, ma l’ex campione azzurro lancia la sua scommessa: se qualcuno può inserirsi tra i grandi del futuro, quel qualcuno potrebbe essere proprio Lorenzo Musetti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO