More stories

  • in

    Murray, Chardy, Millman e Auger-Aliassime eletti nel Player Council dell’ATP

    Il nuovo Council dell’ATP

    L’ATP ha comunicato l’ingresso di alcuni nuovi membri nel Player Council. Ricordiamo che Djokovic ha rassegnato le proprie dimissioni contestualmente all’annuncio della nuova associazione dei giocatori, da lui fortemente promossa.
    I quattro nuovi giocatori eletti nell’ATP Player Council sono Felix Auger-Aliassime (range ATP ranking n.1-25), Jeremy Chardy (51-100), John Millman (1-50) e Andy Murray.
    Auger-Aliassime, Chardy, Millman e Murray sono stati eletti dai membri esistenti dell’ATP Player Council per ricoprire i ruoli vacanti in seguito alle dimissioni di Novak Djokovic, John Isner, Vasek Pospisil e Sam Querrey prima degli US Open. Inizieranno il proprio incarico in seno all’ATP con effetto immediato.

    Auger-Aliassime, 20 anni, è il più giovane giocatore nella Top 25 della classifica ATP. Gli altri possiamo definirli come giocatori “veterani”, vista la grande esperienza di vita nel tour. Kevin Anderson, ex vicepresidente dell’ATP Player Council, è stato elevato a Presidente.
    Ricapitolando, l’attuale ATP Player Council è composto da:1-50 ATP: Kevin Anderson (Presidente), Felix Auger-Aliassime, John Millman, Rafael Nadal51-100 ATP: Jeremy Chardy, Yen-Hsun LuDoppio 1-100: Jurgen Melzer, Bruno SoaresAltri membri, extra classifica: Roger Federer, Andy MurrayRappresentante “Alumni”: Colin DowdeswellRappresentante degliallenatori: Brad Stine LEGGI TUTTO

  • in

    Alfa Romeo nuovo partner di Jannik Sinner

    La foto della campagna, Photo credits ©Alfredo Falcone

    Non solo grandi risultati in campo, fioccano sponsorizzazioni importanti per il giovane talento azzurro Jannik Sinner. Il gruppo FCA ha da poco annunciato di aver sottoscritto un accordo di sponsorizzazione con Sinner. Questo l’annuncio del gruppo automobilistico: “Alfa Romeo sbarca sul campo da tennis con Jannik Sinner, una combinazione di talento e passione. Alfa Romeo è sponsor del talento azzurro, il più giovane italiano a giocare nei quarti di finale a Roland Garros. Questo è uno dei molti record stabiliti da Sinner”.

    Jannik sarà il volto di una linea specifica, le nuove Giulia e Stelvio in allestimento Sprint, che rievocano le denominazioni storiche del Marchio. Sportive dentro e fuori, come lui.
    Sono davvero tanti e importanti i marchi ed aziende che si sono legati all’immagine di Jannik. E’ un segnale evidente di come non solo il mondo del tennis giocato sia attratto dal talento del giovane altoatesino, e sia considerato un testimonial ideale per rafforzare il proprio brand presso il pubblico più vario. LEGGI TUTTO

  • in

    La Federazione francese lancia la “Roland Garros Pro Series”, partnership con altri tornei su terra

    La FFT (Federazione francese di tennis) ha appena comunicato il lancio di un nuovo progetto “Roland-Garros Pro Series”, una nuova partnership strategica tra Roland-Garros e vari tornei internazionali, sia WTA che ATP, giocati su terra battuta, con l’obiettivo di rafforzare la forza della stagione su terra e la pratica del gioco sul “rosso”.
    Da alcuni anni la FFT ha lanciato diverse iniziative in Francia e all’estero, come la certificazione “Roland-Garros Club” o “Roland-Garros Junior Wild Card Series di Oppo”, con l’obiettivo di incoraggiare il gioco sulla superficie emblematica del Grande Slam parigino. Con la creazione della “Roland-Garros Pro Series”, la FFT riafferma le sue ambizioni internazionali, volendo diventare ancor più traino per rafforzare la stagione tennistica sul rosso, aiutando con il proprio brand ed esperienza tecnica e commerciale. Tuttavia, a differenza della US Open series, i tornei aderenti non si svolgeranno appena prima dello Slam parigino, e al momento non si parla un tour che assegna prize money extra con i risultati raggiunti negli eventi aderenti, quindi siamo ancora lontani dal concetto (e forza) della “Leg” americana estiva. Hanno aderito all’iniziativa l’Argentina Open (ATP 250), il Rio Open (ATP 500 in Brasile) che si svolgono abitualmente dopo l’Australian Open; presenti anche il Barcelona Open Banc Sabadell (ATP 500), l’Open Parc Auvergne-Rhône-Alpes (ATP 250), l’Internationaux de Strasbourg (WTA). Il culmine della Series è ovviamente il Roland Garros.

    Questa iniziativa consentirà ai tornei membri di condividere apertamente competenze e organizzazione, innovazioni digitali, contenuti editoriali e persino organizzare eventi congiunti.
    “Con la Roland-Garros Pro Series, la FFT ha creato una nuova pietra miliare nella promozione del tennis su terra battuta. Con 165 club affiliati alla FFT in Francia per il tennis amatoriale, stiamo stringendo forti legami con il tennis professionistico. Stiamo adempiendo al nostro ruolo di campionato mondiale su terra battuta”, ha affermato Bernard Giudicelli, Presidente della FFT. Il testimonial di questa nuova iniziativa è Gustavo “Guga” Kuerten, indimenticato campione brasiliano, tre volte campione del Roland-Garros. Kuerten ha dichiarato: “Il campo in terra battuta è sinonimo di emozioni, grandi battaglie e il potere di superare gli ostacoli, circondato da credenze, speranze e passione. Ecco perché amo la terra, soprattutto al Roland-Garros. Sostengo la partnership Roland-Garros Pro Series tra Roland-Garros e tornei ATP e WTA sulla terra battuta, credo che tutti questi sforzi siano importanti per condividere esperienze tra i grandi tornei che ispirano le persone di tutto il mondo”.
    In questo lancio si parla di creare una unione per condividere esperienza, manageralità, continuti digital, ecc. Ma forse la vera sfida per questa iniziativa sarebbe quella di iniziare un percorso economico-commerciale, per cercare di raccogliere sponsor anche per i tornei “minori” con il traino del marchio Roland Garros. Lo scorso marzo abbiamo scritto di come i tornei in America Latina siano in chiara difficoltà economica, e abbiano lanciato un appello all’ATP per trovare sostegno e riuscire a portare i migliori giocatori – e quindi sponsor – nei loro tornei. L’appello sembra sia stato raccolto soprattutto a Parigi, ma vedremo se questa iniziativa avrà la forza per spingere davvero una crescita del tennis Pro su terra, o se il progetto resterà solo nell’ambito della pura promozione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Sierzputowski (Swiatek coach): “Iga? E’ un “animale da competizione”, in partita si trasforma”

    Iga Swiatek, prima finalista polacca a Roland Garros

    Piotr Sierzputowski, coach della rivelazione di Roland Garros 2020 Iga Swiatek, ha descritto al sito WTA il gioco della giovane polacca. Secondo il coach, la miglior qualità di Iga è il suo agonismo, la capacità di rendere al top in partita.
    “Iga in campo è pronta a tutto” dichiara Piotr, “è una sensazione strana… è come se avessi molte cose su cui lavorare con lei sul lato tecnico e tattico, abbiamo molto spazio per migliorare… ma nel complesso non importa così tanto perché in partita lei riesce in qualche modo a piazzare la palla dove vuole. Ha un istinto incredibile. Questa è la migliore qualità di Iga per me. Ad esempio, può servire alla grande, ok, ma a volte servi meglio, altre volte servi non proprio bene; poi giochi meglio di dritto, o meglio di rovescio. Ma tutto alla fine non importa se sei in grado di mettere la palla dove vuoi. Puoi giocare in modo strano, ma se ce la fai…. E Iga è questo tipo di giocatrice e persona, per lei non importa se tecnicamente non era proprio questo che doveva fare in partita. Lei non pensa più di tanto agli aspetti tecnici, è più concentrata sulle cose fondamentali come abbassarsi sulle gambe, andare avanti, durante la partita è focalizzata solo sugli aspetti basici del gioco in modo da stare concentrata sulla partita, sull’agonismo. La potrei definire come “un animale da competizione”: ama gareggiare, la sfida, vincere le partite. Non le piace mai allenarsi, lo trova noioso. Ma quando si tratta di partite, lei è lì, si trasforma e le riescono cose incredibili”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Wilson si difende sulle palle di Roland Garros: “Critiche ingiuste”

    La palla 2020 di Roland Garros

    Quest’edizione 2020 del Roland Garros passerà alla storia per mille motivi, incluse le feroci critiche di molti giocatori sulle nuove palle adottate per il torneo. Il passaggio da Babolat a Wilson è stato aspramente criticato da molti tennisti, su tutti Rafa Nadal. Solo Sasha Zverev si è detto molto soddisfatto delle nuove palle. Con il torneo arrivato alle battute finali, Wilson ha rilasciato alcune dichiarazioni sul tema al portale iberico Punto de break per bocca di Bertrand Blanc, direttore commerciale generale dell’impresa statunitense. Ecco alcuni estratti della sua difesa: “È un cambiamento importante, già successo in passato con altri cambi di palla. Ci aspettavamo delle critiche, perché ai giocatori di solito non piacciono i cambiamenti. In queste condizioni di così tanta pioggia e freddo non c’è palla che avrebbe funzionato in modo ottimale. Siamo sicuri che il prossimo anno, quando si giocherà di nuovo in primavera, la palla si comporterà diversamente”.
    “La critica in cui si affermava che le palle fossero pericolose è stata ingiusta. Sappiamo che a Nadal piacciono di più le palle di altre aziende, ma in Wilson creiamo palle da tennis da molti anni, abbiamo il know-how e la credibilità per questo prodotto. Possiamo garantire che le palle non siano pericolose e che non facciano male. Non è una palla dura, facciamo migliaia di prove di durezza e i risultati ci dicono che è una palla normale. La forte differenza col passato viene a causa delle condizioni”.

    La Federazione francese, continua Bertrand, non ha affatto chiesto di creare una palla “lenta”: “L’unica cosa che ci hanno chiesto di fare è sviluppare una palla ideale per la terra battuta e che fosse adeguata per tutti i giocatori. Ricordo che anni fa Federer e Djokovic sostenevano che al Roland Garros la palla saltava molto alta dopo il rimbalzo e questo favoriva il tipo di gioco di chi spinge con forte rotazione, lo stile che possiamo definire “spagnolo”, ma non gli altri. Per questo dal torneo ci hanno chiesto una palla che andasse bene per tutti e non per un giocatore in particolare ”.
    Palle “buone” o palle “cattive”, alla fine i migliori quattro del torneo sono Nadal (indiscutibilmente il più forte sul rosso), Djokovic (il più forte in generale), Tsitsipas (talento incredibile anche su terra, come dimostrano i risultati raggiunti a Madrid, Amburgo, ecc), e Schwarzman, recente finalista a Roma. Pioggia, freddo, umidità, vento, orari, mettete tutto quel che volete, incluso le nuove palle, ma i quattro semifinalisti sono obiettivamente i più forti in questo momento. Manca solo Thiem rispetto alle previsioni, ma sappiamo come abbia ceduto all’argentino Schwaztman solo dopo una battaglia feroce. Quindi alla fine il tanto temuto impatto della nuova palla ha creato qualche sorpresa durante il torneo, ma non una rivoluzione. Vedremo cosa accadrà in caso di finale Djokovic vs. Nadal, se il serbo trarrà qualche vantaggio dalle diverse condizioni. Ma Tsitsipas sembra in ottima forma –  cresciuto molto durante il torneo – ed ha già dimostrato di poter battere il serbo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Petra Kvitova: “Non voglio più pensare al passato”

    Petra Kvitova

    Petra Kvitova è una delle tenniste con più talento nel panorama internazionale. Dopo il gravissimo infortunio alla mano sofferto nella terribile aggressione qualche anno fa, la mancina ceca è stata bravissima a ritrovare se stessa e, pian piano, il suo miglior tennis. A Roland Garros non ha mai brillato particolarmente, con la semifinale raggiunta nel lontano 2012. Quest’anno, in un torneo molto particolare, torna tra le migliori quattro, con serie possibilità  di vincere per la prima volta gli Open di Francia.
    Ecco le sue parole dopo il successo odierno: “Sono piuttosto orgogliosa di tutto quello che ho fatto oggi. Da quando mi sono svegliata, mi sentivo piuttosto nervosa. Avvicinandomi alla partita, sapevo che sarebbe stata una grande battaglia, in ogni momento. È un’avversaria molto difficile, ha molta varietà nel suo tennis, sapevo sarebbe stato molto complicato. Ovviamente, giocare i quarti di finale di un Grande Slam non è mai facile, c’è tanta tensione, quindi sono molto felice del lato mentale, come ho gestito la pressione. Penso di aver servito molto bene nel primo set. Poi, quando ho perso il servizio, ho fatto il contro break immediatamente, ho continuato a lottare su tutti i punti. Penso che sia stata la grande differenza, perché non ha commesso errori facili. Sapevo che dovevo correre molto. Sono molto felice nel complesso, per come ho gestito tutto oggi”.

    Roland Garros 2020 sta regalando molte sorprese, ma per Kvitova era scontato che accadesse: “Come si vede probabilmente in tutti gli Slam,  la sorpresa nel tabellone femminile non è una novità. Queste nuove giocatrici giocano benissimo, altrimenti non sarebbero in semifinale. Ieri Podoroska ha battuto Elina, e se lo merita davvero. Sta decisamente giocando molto bene. Agli argentini piace giocare sulla terra battuta. Penso che sia mentalmente in grande fiducia, lo sta dimostrando davvero”.
    Poi si è concentrata sul proprio gioco, che in fondo non vede migliorato rispetto a quando arrivò in semifinale otto anni fa: “Non credo, penso di essere sempre la stessa giocatrice su terra battuta. Diverse sono le condizioni qui, che rendono giocare mentalmente molto duro. Giocare al chiuso, all’aperto, sole, vento, qualunque cosa, pioggia… di tutto! Sono molto contenta di essere di nuovo in semifinale di un Grande Slam dopo la finale dello scorso anno in Australia. Sono davvero felice di aver migliorato i miei risultati nel Grande Slam negli ultimi anni. Adesso spero che questo viaggio non sia finito”.
    In effetti Petra …è Petra. Tantissimo talento, ma condizioni fisica non sempre ottimale (anche per colpa dei tanti infortuni), e il suo tennis tende ad esser molto dipendente dalle sue sensazioni. Quando sente bene la palla ed è serena, in poche possono batterla. Lei ha sempre vissuto di forti emozioni, come racconta nell’ultima risposta: “Ero emozionata nella mia ultima partita, ho pianto lacrime di gioia. Era tutto quello che sentivo, sentivo il sostegno delle persone che erano davvero lì quando ne avevo bisogno. Comunque, quando guardo indietro, quei quattro anni sono stati molto duri ma anche molto felici, è un misto di emozioni. È difficile per me in questo momento pensare al passato, quindi preferisco non farlo. Voglio solo guardare avanti in questo momento”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Roland Garros: Jannik Sinner gioca un match splendido per qualità e intensità, ma Rafa Nadal è più forte e vince in tre set

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    L’orologio segna 1.25 quando lo smash di Nadal è imprendibile. E’ il match point che consegna la vittoria a Rafael Nadal. Jannik Sinner esce dal campo sconfitto ma a testa altissima, con un simbolico applauso di tutti gli appassionati, italiani e non, felici di aver fatto le ore piccole per assistere ad un grande match. Nello sport quando si applaude lo sconfitto, il significato è duplice. Da un lato si tributa il giusto premio a chi ha perso, perché attore di un’eccellente prestazione, oltre le aspettative; dall’altro si sottolinea la grandezza di chi ha vinto, capace di superare un rivale in grandissimo spolvero (ed ascesa). È la foto migliore per descrivere il quarto Nadal vs. Sinner, una bellissima partita che per oltre due ore è stata assolutamente equilibrata e divertente. Il merito è di Nadal, della sua indiscussa grandezza su questo campo, per come riesce sempre ad alzare il livello e scardinare la resistenza di ogni avversario, anche il più ispirato. Ma soprattutto il merito è di Jannik Sinner, perché il giovane azzurro ha tenuto testa al più forte di sempre su terra battuta, giocando una partita incredibile per qualità tecnica e intensità. Poche volte Nadal è stato messo “sotto” sul piano della spinta come nei primi due set, con Jannik a produrre un tennis straordinario per velocità, anticipo, potenza e precisione. L’allievo di Riccardo Piatti ha studiato benissimo la partita, lo è si visto da come è entrato in campo ed ha iniziato il match. Senza paura e con un game plan perfetto. Chi è il rivale capace di metter più spesso “sotto” Rafa? Djokovic. Chi dal punto di vista atletico, di approccio alla palla e di tanto altro, ricorda molto da vicino Novak? Sinner. Jannik ha avuto la capacità di affrontare a viso aperto il n.1 del mondo sul rosso “a-la-Djokovic”, applicando schemi simili, anzi, se possibile con ancor più potenza e spirito offensivo. Come se questo match si fosse disputato sul cemento, invece che sulla terra… Sinner ha giocato con una posizione molto offensiva, anticipando il più possibile la palla del rivale per non subire il top spin vigoroso, e soprattutto sfidando il diritto dell’iberico. Grazie alla stabilità, forza e precisione del suo magnifico rovescio, Jannik ha spinto a tutta sul cross, sfidando il diritto temibile di Rafa; lo ha fatto con forza, restando quasi sempre – per i primi due set – in controllo dello scambio, senza perdere campo ma rubandolo all’avversario colpo dopo colpo. Questo tatticamente gli consente (come fa Djokovic) di buttare il rivale più lontano dalla riga di fondo ed aprire l’angolo per entrare a tutta al momento giusto sul rovescio di Rafa in corsa, dove è costretto a tirare un colpo molto difficile e/o accorciare ancora. È una tattica “banale”, ma difficilissima da applicare perché Rafa conosce il suo punto “debole”, lo copre aggredendo col proprio diritto, mandando palle altissime o più corte pur di smuovere il rivale e portarlo in posizioni scomode. Per i primi due set, quasi non c’è riuscito perché Sinner è stato eccezionale nello spingere, nel prendere l’iniziativa ed il tempo di gioco, chiudendo spesso con potenza devastante. Ok, ma se è andata così… perché non ha vinto Jannik? Perché nelle due volte in cui è andato in vantaggio, non è riuscito a consolidare il gap a suo favore, con l’altro che è un fighter superiore, non a caso il migliore nella lotta. Perché Nadal ha studiato Jannik, e nei momenti decisivi è cresciuto, salendo col diritto lungo linea e alla risposta. Bravissimo Sinner sul piano del gioco, dall’applicazione, della forza e tenacia. Era alla prima occasione in un palcoscenico così importante e contro IL rivale più forte. Ha retto per oltre due ore e mezza ad un ritmo e livello altissimo, da questo match prenderà grandissima consapevolezza e forza. Solo un Nadal quasi al massimo ce l’ha fatta, perché è un campione unico. Il nostro Jannik ha tutto quel che serve per diventarlo.

    Ecco la cronaca del match.
    Si inizia alle 22:36, tetto chiuso e Nadal alla battuta. Lungo scambio, sbaglia per primo Sinner col diritto. Quattro punti, tre errori di Jannik e un rovescio cross vincente del “Rey”. 1-0 Nadal. Primo punto per l’azzurro con un errore di diritto di Rafa. La palla viaggia veloce, entrambi spingono molto. Sinner inchioda l’iberico nell’angolo sinistro col suo rovescio cross e poi accelera lungo linea. Ottimo schema, 1 pari. Jannik è partito bene, accelera forte ma senza esagerare, con una tattica che si potrebbe definire “a la Djokovic”: non rinuncia a sfidare il diritto di Rafa per aprire l’angolo del rovescio, buttarlo lungo e quindi rischiare l’affondo. 2 pari. Sinner risponde molto lungo, quasi sui piedi, martella forte e NON subisce il top di Rafa sul proprio rovescio. Con un improvviso strappo cross di rovescio ottiene la prima palla break del match. Se la gioca benissimo tatticamente, ma l’accelerazione muore in rete. 26 minuti, c’è partita, Sinner regge il pressing del campionissimo, anzi, spesso comanda lui. Impressionante come l’azzurro spinge con decisione col rovescio cross sul diritto di Rafa, facendolo accorciare e sbagliare. Non ci riesce quasi nessuno sul rosso di Parigi… 4 pari. Decimo game: Nadal si mette “a lavorare” col diritto cross, più alto, poi più stretto per mandare Sinner fuori posizione. Jannik è costretto a staccare la mano col rovescio e il back non è così lungo. Sinner reagisce alzando i ritmi, impressionante come il giovane azzurro riesca a sballottare il fortissimo rivale e trovare l’affondo vincente. Anche Rafa applaude il ritmo clamoroso di Jannik. 48 minuti di grande tennis, 5 pari. L’azzurro in risposta impatta una serie di colpi di una violenza e lunghezza inaudita, un pressing chiuso di volo in avanzamento con Nadal a capo chino. Incredibile. 15-30. Rafa viene a rete per scappare dal pressing di Jannik, ma è passato. 15-40, due palle break! Da campione Nadal annulla la prima, servizio esterno e via dentro a tutta col diritto; sorprende Sinner con la smorzata, che scatta velocissimo ma ci arriva con troppo impeto, e spedisce lungo. Segue un altro scambio spaventoso di Jannik in progressione, aprendo l’angolo, boom! Altra palla break… Largo il diritto di Nadal, BREAK SINNER, serve per il set sul 6-5. La tensione divora anche il “freddo” Sinner… Sul 15 pari prova una smorzata senza senso, lunga, brutta, punita prontamente dal “toro”. Segue altro errore non forzato, due chance per l’immediato contro break. Durissimo scambio sulla seconda (33 colpi), nessuno dei due accorcia, ed è Rafa a sbagliare per primo! Non molla l’iberico, trova – finalmente – due accelerazioni di diritto lungo linea, le prime del match, e strappa il servizio all’azzurro. Si va al tiebreak. L’equilibrio si rompe nel sesto punto, un diritto di Jannik vola lungo, si gira 4-2 per Rafa. Nadal nel momento decisivo ha trovato il diritto lungo linea, con cui manda fuori posizione l’azzurro togliendolo dalla spinta col rovescio. Un altro errore dell’azzurro regala il 5-2 all’iberico. 7-4 Nadal, grazie al secondo errore in spinta col diritto per Jannik. Un primo set giocato benissimo da Sinner, ha pagato l’inesperienza nel gestire la tensione avanti 6-5 e servizio.
    Secondo set, Sinner al servizio. Altri due diritti scappano, pericolo sul 15-30, ma ritrova il servizio e muove lo score nel set, avanti 1-0. Quarto game, Nadal smarrisce la prima e tenta una brutta smorzata, 0-30. Fretta Rafa, troppa fretta per un diritto che scappa lungo e 0-40, situazione inedita nel match, 3 palle break consecutive per Sinner. Gioca benissimo la terza Jannik, diritto lungo e chiusura di forza a due passi dal net. Break Sinner, avanti 3-1. Il quinto game però lo gioca male Jannik, come nella stretta finale del primo set, una volta avanti cala la tensione e viene immediatamente brekkato. Il set ha perso un po’ di intensità rispetto al clamoroso primo set, ma nel settimo game la partita di infiamma di nuovo. Prima Nadal gioca una serie di diritti difensivi micidiali, chiudendo poi con violenza; poi Sinner si difende con le unghie ribalta un punto già perso, e quindi spara un vincente lungo linea imprendibile. Spettacolo quando l’orologio segna mezzanotte e trenta. 4-3 Sinner. Nono game, sul 40 pari Jannik è indeciso nell’aggredire una palla più corta (in difesa) di Nadal, e il tocco col back va in rete. Palla break per Rafa, che fiuta l’occasione e risponde lunghissimo, sui piedi, dell’azzurro. Da avanti 40-15, Sinner perde il game, Nadal va a servire per chiudere il secondo set. C’è tensione, l’avverte pure “el Rey”, che sbaglia una volée banale. Sinner sul 30 pari sparacchia malamente una risposta, set point Nadal. Come se lo gioca Jannik! Accelera a tutta e di prepotenza sfonda il campione. Nadal continua a spingere, scende di nuovo a rete e chiude in sicurezza. Svolta l’affondo di Sinner…affonda nella rete. 6-4 Nadal, anche il secondo set è dello spagnolo. La svolta è arrivata all’improvviso, quando il set pareva avviato ad un possibile fotofinish. Peccato per il vantaggio non concretizzato dall’azzurro, ma nessuno come Nadal riesce a cogliere l’attimo e l’occasione per la zampata. Non è un caso che in tutta la sua carriera Rafa ha perso solo due match su questo campo…
    Terzo set, ancora Sinner inizia con la battuta. Doppio fallo nel primissimo punto. Scoramento in arrivo? Il macigno di due set sotto è enorme, ma Jannik continua a giocare e spingere. Bravissimo Nadal a trovare in risposta una smorzata perfetta, due immediate palle break per lui sul 15-40. Ed il break arriva: una palla volutamente corta porta l’azzurro a rete, ma il tocco è mal gestito, facile il passante cross per Nadal. 1-0 avanti anche nel terzo, il match sembra ormai “in ghiaccio” per il campione in carica. Non cede di schianto Sinner, continua a spingere e lottare, sostenuto anche dal suo coach Riccardo Piatti che lo stimola restare in partita per sfruttare ogni momento per apprendere e far tesoro di questa grandissima esperienza umana e sportiva. Lo abbandona però il servizio, con il terzo doppio fallo del set. Nadal ora comanda gli scambi con i piedi sulla riga di fondo, in un amen vola 0-40, ad un passo dall’allungo decisivo. Break Nadal, vola lungo un rovescio di Jannik. 3-0 e doppio break. Il set ora scivola un po’ via, era inevitabile. Chiude Nadal 6-1, con merito, a braccia alzate. Sa di aver vinto un grande match, contro un grande avversario.
    Marco Mazzoni

    GS Roland Garros

    Jannik Sinner
    6
    4
    1

    Rafael Nadal [2]
    7
    6
    6

    Vincitore: Rafael Nadal

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    Jannik Sinner

    0-15
    0-30
    0-40

    1-5 → 1-6

    Rafael Nadal

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    1-4 → 1-5

    Jannik Sinner

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    40-30

    0-4 → 1-4

    Rafael Nadal

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40

    0-3 → 0-4

    Jannik Sinner

    0-15
    0-30
    0-40

    0-2 → 0-3

    Rafael Nadal

    0-1 → 0-2

    Jannik Sinner

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    Rafael Nadal

    4-5 → 4-6

    Jannik Sinner

    4-4 → 4-5

    Rafael Nadal

    4-3 → 4-4

    Rafael Nadal

    Jannik Sinner

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    0-0 → 1-0

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    Tiebreak

    0-0*
    0*-1
    1*-1
    2-1*
    2-2*
    2*-3
    2*-4
    2-5*
    3-5*
    3*-6
    4*-6

    6-6 → 6-7

    Jannik Sinner

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A

    6-5 → 6-6

    Rafael Nadal

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A

    5-5 → 6-5

    Jannik Sinner

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    4-5 → 5-5

    Rafael Nadal

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    4-4 → 4-5

    Jannik Sinner

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    3-4 → 4-4

    Rafael Nadal

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    3-3 → 3-4

    Jannik Sinner

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    2-3 → 3-3

    Rafael Nadal

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    2-2 → 2-3

    Jannik Sinner

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    1-2 → 2-2

    Rafael Nadal

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    1-1 → 1-2

    Jannik Sinner

    15-0
    30-0
    40-0

    0-1 → 1-1

    Rafael Nadal

    15-0
    30-0
    40-0

    0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO