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    Raducanu ingaggia Roig come coach

    Emma Raducanu

    Emma Raducanu ha scelto Francisco Roig come nuovo coach. Lo riporta il quotidiano di Londra The Guardian, le cui fonti affermano che lo spagnolo è in partenza per Cincinnati, dove debutterà al fianco della stellina del tennis britannico, in un’ottimo momento di forma dopo la semifinale a Washington. Roig, 57 anni, vanta una discreto passato da giocatore e soprattutto un lunghissimo periodo a fianco di Nadal, nel suo team per ben 18 anni e dopo il ritiro di zio Toni spesso primo accompagnatore di Rafa nei tornei. Roig ha trascorso il 2024 con Matteo Berrettini, fino all’addio tra i due maturato alla fine della scorsa stagione. Carattere schietto e gran lavoratore, Emma con Francisco proverà a spingere sull’acceleratore per continuare la scalata nel ranking delle ultime settimane.
    Raducanu infatti sta vivendo un 2025 più che discreto, finalmente recuperata nel fisico dai mille problemi che l’hanno penalizzata nelle ultime stagioni, e anche più serena mentalmente dopo le brutte vicende dello stalker che la perseguitava pure nei tornei. Ha impressionato la partita giocata da Emma a Wimbledon contro la potenza di Aryna Sabalenka: sfidò la n.1 WTA a viso aperto, riuscendo ad imporre per larghi tratti del match quelle accelerazioni fulminanti che le permisero di stupire il mondo della racchetta e vincere l’edizione 2021 di US Open, diventando a soli 19 più giovane campionessa dello Slam della “grande mela”.
    Da quella incredibile affermazione Raducunu trasse gloria (e molti denari…) ma forse quel titolo enorme arrivò fin troppo presto, senza un fisico ancora ben strutturato e un tennis con più di una lacuna. La troppa attenzione mediatica e qualche scelta sbagliata a livello di direzione tecnica hanno interrotto il suo percorso, e gli infortuni (incluse tre operazioni tra polso e caviglie) hanno fatto il resto. Quando sembrava quasi persa per il tennis di vertice, Emma è stata brava a resistere e affidarsi prima allo staff della LTA (la Federtennis britannica) e quindi al connazionale Mark Petchey, che dallo scorso torneo di Miami l’ha seguita in prima persona aiutandola moltissimo a “spogliare” il suo gioco da incertezze e tensioni, tornando a liberare quel braccio di grande qualità che resta il punto forte del suo repertorio.
    Pare che Petchey resterà nel suo team come consulente, ma viaggerà poco. È l’ennesimo cambio di coach per la britannica, aspetto questo tutt’atro che positivo, ma vedremo se con il duo Roig-Petchey arriverà anche quella stabilità sempre mancata. Attualmente Raducanu è salita al n.33 in classifica, la sua migliore da moltissimo tempo. Con la forma e determinazione mostrata nelle ultime settimane e magari l’aiuto di Roig, chissà che l’aria per lei magica di New York non la faccia tornare protagonista anche a US Open.
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    Dalla Serbia: contrasti tra Djokovic e il presidente serbo Vukic hanno portato allo spostamento dell’ATP 250 da Belgrado ad Atene?

    Novak Djokovic nella foto

    Le motivazioni dello spostamento improvviso dell’ATP 250 di Belgrado in quel di Atene già da questa stagione non sarebbero di tipo economico/organizzativo ma di tipo “politico”. La notizia dell’addio del torneo serbo è arrivata nella mattinata di oggi, 4 agosto, confermata da un lungo post social dell’account ufficiale del torneo, che riportiamo.
    “Il Belgrado Open, previsto per novembre 2025, quest’anno non si terrà a Belgrado. Nonostante la grande dedizione e l’impegno profuso, le condizioni per lo svolgimento del torneo nelle date e nel formato previsti non sono state garantite, quindi si è deciso di non tenere l’edizione di quest’anno. L’organizzazione lavora dal 2021. Ha realizzato con successo un totale di nove tornei professionistici di tennis con marchi diversi, tra cui cinque tornei ATP 250, uno WTA 250, uno WTA 125, un ATP Challenger 125 e un torneo ITF. In questo arco di tempo i tornei hanno riunito un gran numero di appassionati di tennis provenienti dal paese e dal mondo, mettendo Belgrado sulla mappa degli importanti eventi internazionali di tennis. Siamo orgogliosi di tutto ciò che è stato raggiunto finora e grati a tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto, in particolare ai partner, agli sponsor e al pubblico che ci ha dato un enorme sostegno. L’organizzazione rimane impegnata nello sviluppo del tennis in Serbia e continuerà a lavorare per creare le condizioni per i tornei professionistici che si terranno nuovamente a Belgrado in futuro”.

    Queste le comunicazioni ufficiali. Il torneo è organizzato direttamente all’entourage di Djokovic e la stampa serba, appresa la notizia del cambio di sede, ha subito rivelato che la vera motivazione di questo spostamento sarebbe un aperto contrasto di Novak e della sua famiglia con l’attuale governo e presidente del paese, Aleksandar Vukic, da mesi impegnato in una secca repressione delle tante proteste per il suo operato e condotta, con manifestazioni di piazza – in particolare di studenti – interrotte con massivi interventi di polizia ed esercito. Il secco contrasto tra Djokovic e Vukic si è acuto dallo scorso marzo quando, dopo il tragico crollo della tettoia di cemento della stazione ferroviaria di Novi Sad (cittadina nel nord della Serbia) che provocò molte vittime, le proteste anti-corruzione di giovani e non hanno scosso il governo serbo, e Djokovic ha manifestato il proprio sostegno a favore degli oppositori. La massima star del paese che si oppone così apertamente al presidente è un fatto interno di grande rilevanza, ancor più visto l’orgoglio che Novak ha sempre manifestato per la propria patria.
    Si vocifera addirittura che Djokovic stia pensando seriamente di abbandonare la Serbia e stabilirsi in Grecia, dove nel frattempo ha intrapreso contatti diretti con le autorità locali. È di pochi giorni fa una foto social che ritrae proprio Novak con il primo ministro ellenico Kyriakos Mitsotakis. Chissà che proprio quest’incontro possa essere stato decisivo allo spostamento del torneo ATP verso Atene.

    Greece’s Prime Minister Kyriakos Mitsotakis shares with @DjokerNole
    ✍️ “With Novak in Tinos! ” pic.twitter.com/faGJO0AMnL
    — TRAVEL&Sprts (@travel__Sports) August 1, 2025

    Non sono notizie confermate, ma sempre dalla Serbia si vocifera che Djokovic abbia messo sul piatto la propria presenza al torneo 2025, per lanciarlo ulteriormente, anche se questo andrà in scena nell’ultima settimana “regolare” di tour, appena prima delle ATP Finals (e Djokovic è attualmente quarto nella Race to Turin 2025). Seguiremo la vicenda. Sempre oggi si è appreso che Djokovic non sarà a Cincinnati, dove era atteso al rientro in attività dopo la sconfitta in semifinale patita a Wimbledon da Sinner. A questo punto dovrebbe sbarcare direttamente a New York per US Open.
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    Il buon momento del tennis USA: mai così bene in un Masters 1000 dal 2004

    Ben Shelton, n.7 ATP, a Toronto

    Lo Slam manca dal 2003, quando un giovanissimo Andy Roddick sbaragliò la concorrenza a US Open forte di un servizio terrificante. Tuttavia il movimento maschile USA sta attraversando un momento piuttosto positivo a livello quantitativo, oltre per la qualità e età media piuttosto giovane dei suoi migliori giocatori. Lo dimostra il ranking ATP, dove questa settimana figurano due tennisti a “stelle e strisce” nella top 10 (Fritz, n.4, e Shelton, n.7) e ben 4 nei primi 15 (Tiafoe, n.12 e Paul, n.15). Nei primi 100 in classifica sono 13 i giocatori americani, con alcuni giovanissimi come Tien (19 anni), Michelsen (20) e lo stesso Shelton, 22enne al proprio “best” in carriera, con la possibilità di sorpassare al sesto posto Djokovic se riuscisse a vincere il Masters 1000 di Toronto, dove è nei quarti di finale dopo il successo di ieri notte vs. Cobolli.
    Proprio dal Masters 1000 canadese arriva un riscontro statistico interessante per il tennis USA: tre americani, Taylor Fritz, Ben Shelton e Alex Michelsen, si sono qualificati per i quarti di finale del secondo “mille” estivo in Nord America. Non accadeva da 21 anni che tre statunitensi fossero contemporaneamente tra i migliori otto in un torneo M1000, precisamente da Indian Wells 2004, quando arrivarono ai quarti Andre Agassi, Andy Roddick, James Blake. Allora Roddick e Blake si fermarono proprio ai quarti, battuti rispettivamente da Henman e Labadze (talento georgiano), mentre il Kid di Las Vegas fu stoppato in semifinale dal dirompente, a tratti ingiocabile Federer di quell’anno, da poco diventato n.1 del mondo.
    Vedremo chi tra Fritz, Shelton e Michelsen riuscirà a continuare la sua corsa a Toronto. Taylor affronterà Rublev da favorito, anche se i precedenti sono molto serrati (5-4 avanti il californiano); Shelton sfiderà De Minaur, curiosamente sarà una sfida inedita e confronto di stile totale tra il gioco dirompente e super servizio del nativo di Atlanta e la corsa ed energia difensiva pronta al contrattacco dell’australiano; il giovane Michelsen invece proverà a ripetersi contro Khachanov, già battuto nell’unico precedente (al terzo turno degli Australian Open 2025). Se Ben e Taylor vinceranno le proprie partite, sarà derby USA in semifinale. L’ultimo statunitense capace di trionfare in un Masters 1000 è stato Fritz, vincitore a Indian Wells nel 2022.
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    Sinner è arrivato a Cincinnati

    Jannik Sinner a Cincinnati con Ferrara

    Mentre il Masters 1000 di Toronto si avvia alle fasi decisive, in quel di Cincinnati si scaldano i motori per il secondo torneo mille estivo in Nord America, dove torneranno in campo tutti big assenti in Canada. Tra questi il nostro Jannik Sinner, già arrivato in Ohio come mostra il profilo Instagram ufficiale del torneo con una storia.
    Il n.1 del mondo è a bordo campo, preparando il manico della sua racchetta per l’allenamento. A fianco Umberto Ferrera, preparatore atletico tornato nel team del pusterese dopo la traumatica separazione dell’agosto 2024 quando esplose la notissima e sfortunata vicenda Clostebol. Si è scritto molto di questo ritorno a sorpresa, per colmare la casella lasciata vuota da Marco Panichi, sicuramente Jannik ne parlerà nel Media day del torneo.
    Sinner ricordiamo è il campione in carica a Cincinnati: dopo la sconfitta dello scorso anno a Montreal, l’italiano in Ohio iniziò una strepitosa corsa vincente culminata con il successo a US Open, secondo Slam in carriera, e poi i titoli a Shanghai, ATP Finals e Davis Cup, a chiudere un 2024 eccezionale.
    Jannik dovrà difendere una cambiale pesante di 1000 punti, con il grande rivale Alcaraz che invece potrà accorciare il gap dall’azzurro in caso di una sua bella corsa nel torneo. Alla stampa nazionale Carlos ha parlato chiaramente di puntare al sorpasso su Jannik nel ranking, avendo pochi punti da difendere nei prossimi mesi. Sarà un altro motivo di grande interesse ad animaré i grandi eventi di “Cincy” e New York.
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    Sonego esce di scena a Toronto, Rublev rimonta un set all’italiano

    Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

    Il solito spirito combattivo, quello che è da sempre il marchio di fabbrica di Lorenzo Sonego, non basta a compensare un rendimento al servizio altalenante dal secondo set e qualche passaggio mal gestito a livello di scelte in momenti importanti nel secondo e terzo parziale. Esce di scena al Masters 1000 di Toronto il torinese, battuto in rimonta da Andrey Rublev per 5-7 6-4 6-3 al termine di due ore e mezza di partita segnata da più errori ed incertezze che fasi spettacolari, pure disturbata da folate di vento a tratti intense. Lorenzo ha servito molto bene nel primo set, ha salvato con freddezza alcune palla break ed è stato bravo a far sentire tutta la sua presenza sul 6-5, andando a prendersi un set meritato vista la qualità espressa quando il punto “scottava”. Nel secondo parziale invece il piemontese è calato con la prima palla e questo l’ha portato a subire sia la risposta del rivale che azzardare alcuni attacchi un po’ affrettati, fattori che hanno dato spinta al russo, progressivamente più aggressivo appena trovava una palla più corta dell’azzurro. Il rammarico per la sconfitta viene da un Rublev tutt’altro che solido, in difficoltà in più momenti quando Lorenzo è stato arrembante e “centrato”, e per come l’italiano abbia giocato male il quinto game nel terzo set, subito dopo aver strappato il contro break al rivale, in quel momento assai nervoso e falloso.
    Questa prestazione canadese conferma pregi e difetti di Sonego nell’ultimo periodo: un tennis offensivo che può mettere in difficoltà anche i più forti, ma senza la continuità necessaria a “completare l’opera”, e anche quanto il suo gioco più efficace sia davvero dipendente dal rendimento del servizio, in particolare per un’efficacia in risposta troppo limitata. Nel match di Toronto Rublev ha servito piuttosto bene nel primo set, ma senza esser mai “ingiocabile”; con la risposta Lorenzo poteva e doveva ricavare di più. Ogni volta che è riuscito a bloccare con giusto timing la risposta e trovare una traiettoria discretamente profonda e offensiva, Andrey è andato in crisi rigiocando palle non così incisive, ideali per essere aggredite. Qua Sonego si è preso punti importanti, ma troppo pochi per arrivare al successo. Finché la sua prima di servizio ha funzionato al massimo, è stato più che in partita, anzi quasi sopra al rivale per spirito combattivo e soluzioni d’attacco. Ma vista la poca forza e continuità con la risposta, appena la prima palla è andata su e giù tutto il suo tennis ha traballato, e anche le esternazioni verso coach Santopadre a sottolinearlo non sono affatto un buon segnale (pure per il rivale…).
    Anche in questo match Sonego ha brillato poco in difesa per i suoi standard, ma del resto da tempo sta cercando di spostare più avanti il baricentro del suo gioco, per sfruttare la potenza col diritto e le qualità di chiusura “di forza” sul net. Una scelta corretta, ma che forse a lungo andare sta un po’ depauperando quelle giocate difensive eccezionali che gli sono valse il simpatico soprannome di “polipo” viste quelle braccia infinite capaci di agganciare ogni palla e rimetterla al di là della rete. In generale Lorenzo anche a Toronto ha mostrato momenti di tennis davvero di qualità, intenso, offensivo, capace di mettere alle corde uno che picchia la palla forte come Rublev, ma troppi gli alti e bassi. Contro un avversario come il russo non te lo puoi permettere se vuoi portare a casa il successo. Dopo aver vinto un bel primo set, non ci voleva il calo con la prima di servizio, e forse era il caso di prendersi rischi massimi in risposta visto che Andrey mostrava chiaramente una sofferenza quando era sbattuto all’indietro dai diritti profondi e veloci del nostro. Non è andata, e l’appuntamento col successo contro un top 15 è di nuovo rimandato e manca da un po’ a livello Masters 1000. La condizione fisica di Sonego pare buona, e questa la base necessaria a sostenere i suoi sforzi. C’è un altro mille tra pochi giorni, testa e gambe a Cincy.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sonego scatta al servizio e gioca un tennis arrembante, servendo con potenza e cercando di aggredire subito col diritto, anche dalla risposta. Infatti il secondo game è complicato per il russo, sorpreso anzi quasi investito dalle risposte del torinese. Con un’ottima prima palla esterna e poi un bel forcing col diritto Andrey impatta 1-1. Nel terzo game Lorenzo sparacchia malamente un diritto in rete dopo il servizio e sul 30 pari commette un doppio fallo, gli costa la prima palla break. La cancella con una bordata di battuta esterna a 216 km/h, imprendibile. Il pressing di Rublev si fa sempre più intenso: il russo alla prima palla di scambio più corta dell’italiano entra forte, come sul rovescio vincente che gli vale un’altra PB, ma ancora col servizio Sonego si salva. Pure una terza, dopo un attacco troppo corto, sempre con la prima palla. 2-1 Sonego. L’incontro torna sui binari del servizio, pochi gli scambi degni di nota e diverse le incertezze in spinta per entrambi, come se fossero un po’ in difficoltà a colpire la palla a massima velocità e controllo, anche per colpa di folate di vento a tratti intense. Soprattutto entrambi hanno percentuali buone di prime palle (oltre il 70%) e col primo colpo di scambio sono incisivi, assai meno in risposta (in particolare l’azzurro). Il russo è bravo ad alternare prime palle molto potenti a slice esterni ben piazzati che l’italiano difficilmente rigioca con sicurezza. Con un altro turno a zero, Sonego si porta 5-4 dopo 37 minuti. Rublev è sotto pressione, ma il diritto è bel “martello”, comanda e guadagna campo fino all’affondo decisivo. Lorenzo vola 6-5 e quando il tiebreak sembra inevitabile, ecco la scossa. Lorenzo attacca subito dalla risposta e il rovescio passante di Andrey vola largo. Poi rimonta ma sul 30-15 Rublev commette il primo doppio fallo del match (pessimo il lancio di palla). Lo riprova anche nel punto successivo, segnale di tensione… Sonego entra in modalità “polipo” in difesa, rimette tutto e trova un passante di rovescio che si abbassa e mette in luce la poca dimestichezza sul net del rivale. Set Point Sonego! Attacca Rublev e chiude di prepotenza. Ma la tensione resta, tanto che la prima palla non c’è e un diritto di Andrey, davvero banale, muore a mezza rete. Il secondo Set Point è quello buono: ancora seconda di battuta, incertezza al lancio e quindi un diritto incerto, a metà campo, con Sonego che non si fa pregare tirando una bordata lungo linea che resta in campo di pochissimo. Quanto basta a regalare al piemontese il set per 7-5. Bravo a salvare le tre palle break e quindi giocare bene al momento decisivo, con Rublev invece assai incerto sotto pressione.
    Sulla spinta del set vinto, Lorenzo riparte fortissimo, ottimo game e 1-0, può fare corsa di testa. Il russo si ritrova, anche per lui buon turno di servizio (1-1). Si ripete lo scenario del primo set: terzo game, turno complicato per Sonego, incluso un doppio fallo. Arriva anche la palla break per colpa di un diritto mal centrato. Stavolta la prima palla non entra, e la risposta aggressiva di Andrey provoca l’errore col diritto dell’italiano, che subisce il primo BREAK del match, 2-1 avanti Rublev. Servizio e diritto sostengono la spinta del russo, 3-1. Si è rotto qualcosa nelle sicurezze dell’italiano, trova poco aiuto dal servizio e spinge male col rovescio. Uno un rete gli costa una palla break sul 30-40. E ancora niente prima palla… tira forte la seconda, veloce e carica di spin, tanto da disarmare la risposta del russo. Si lotta, Andrey fa “scoppiare” la palla col diritto, ma Sonego con la battuta riesce a salvare il game e resta aggrappato al set, sotto 3-2. Qualche rimpianto per l’azzurro nel sesto game, visto che il russo ha servito poche prime ma è riuscito a strappare “solo” due punti (4-2). Non è una buona fase del match, più gli errori dei colpi vincenti (e spettacolari). È calato nettamente il rendimento del servizio dell’italiano, appena sopra il 50%, ma in uno scambio complicato ai vantaggi trova uno slice difensivo difficile che sorprende il rivale. Si lotta, e si soffre, ma Sonego resta a contatto (4-3). Non soffre affatto il russo, game a zero e 5-3. Solo tre punti vinti in risposta da Sonego nel set in quattro turni. Rublev serve per il set sul 5-4, non inizia affatto bene… rovescio in rete, poi errore col diritto, bruttissima spallata in corridoio su di una risposta lemme e centrale. 0-30. Ritrova il servizio Andrey, 30 pari. Arriva uno scambio duro, uno dei più intensi del match, con Lorenzo che riesce a tirare col diritto da sinistra ma alla fine è lui il primo a sbagliare. Esulta Andrey, ecco il Set Point. Non lo gioca bene, si fa sorprendere da un diritto difensivo lungo linea dell’azzurro, ma chiude al secondo con il solito “martellamento” col diritto. 6-4.
    Sonego riparte al servizio nel terzo set, ma la prima palla latita. Un doppio fallo lo fa scivolare sotto 0-30 e dice a Santopadre “Non ne metto più una…”. Rischia quindi con la seconda, per due volte, e gli va bene imprimendo tanto spin alla palla con un rimbalzo assai alto. Perde poi la pazienza Lorenzo all’interno di un lungo scambio e col diritto trova solo il corridoio. Palla break sul 30-40. Ancora una seconda palla vivace e profonda, bel rischio e chance annullata. Discreta bagarre, con qualche scelta errata (una smorzata di Lorenzo da dimenticare…) e un servizio spuntato per l’azzurro. Con un diritto cross fulminante Rublev si prende una seconda PB, ma finalmente il servizio aiuta Sonego. Il BREAK per il russo arriva alla terza chance: attacca con coraggio Sonego ma la palla gli esce corta e il passante di rovescio lungo linea è preciso e vincente. 10 minuti di sofferenza che mandano l’italiano sotto 1-0, male al servizio. Rublev invece chiude a 15 il secondo gioco, consolida il vantaggio sul 2-0. Sonego cerca di aprire il match attaccando a tutta in risposta e strappa i primi due punti nel quarto game, 0-30. Con un’ottima risposta sul 15-30 Lorenzo si procura due palle break sul 15-40. Da destra Rublev trova un curva esterna col servizio favolosa, ma sul 30-40 si scambia e un diritto potente di Sonego da destra provoca l’errore del rivale, per il Contro BREAK, 2 pari. Nel quinto game l’azzurro gestisce male due punti a metà campo, errori che gli costano lo 0-30. Male Lorenzo ora, affonda in rete un diritto su di una risposta tutt’altro che aggressiva del russo, 15-40. Un nuovo BREAK arriva con una stecca di diritto di Sonego, evidentemente innervosito per i due errori di inizio game. Peccato, la rimonta è sprecate, Rublev di nuovo avanti sul 3-2. La bagarre è tutt’altro che finita, errore di Rublev e poi doppio fallo! Un festival degli errori in questa fase, 0-30. Il servizio torna dalla parte del moscovita e anche il diritto è fluido. 4 punti di fila e 4-2, un game che poteva riportare in parità l’incontro. Rublev si porta 5-3, Sonego serve per restare in vita, ma invece è sotto la pressione del russo. Sbaglia un diritto d’attacco, poi uno in difesa, 0-30. La prima palla torna a sostenerlo, 30 pari. Purtroppo è sfortunato, un diritto incoccia il nastro e diventa un assist per Rublev, Match Point sul 30-40. Finisce malamente col doppio fallo. 6-3. Una partita con qualche rimpianto per il break resistito dopo aver impattato sul 2 pari, con un Rublev tutt’altro che sicuro quando messo sotto pressione.

    Andrey Rublev vs Lorenzo Sonego ATP Toronto Andrey Rublev [6]566 Lorenzo Sonego [28]743 Vincitore: Rublev ServizioSvolgimentoSet 3L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 30-405-3 → 6-3A. Rublev 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-304-3 → 5-3L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3A. Rublev 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-303-2 → 4-2L. Sonego 0-15 0-30 15-30 15-402-2 → 3-2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-1 → 2-2L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 df ace2-0 → 2-1A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0L. Sonego 0-15 0-30 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 6-4L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-3 → 5-4A. Rublev 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3L. Sonego 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-2 → 4-3A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-2 → 4-2L. Sonego 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-1 → 3-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-1 → 3-1L. Sonego 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1A. Rublev 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 1-1L. Sonego 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 0-15 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 40-A5-6 → 5-7L. Sonego 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-305-5 → 5-6A. Rublev 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5A. Rublev 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4L. Sonego 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-3 → 3-4A. Rublev 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3A. Rublev 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2L. Sonego 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 1-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace0-0 → 0-1
    Statistiche Tennis: Rublev vs Sonego

    Statistica
    Rublev 🇷🇺
    Sonego 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    276
    253

    Ace
    6
    10

    Doppi falli
    2
    5

    Prima di servizio
    58/86 (67%)
    65/110 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    51/58 (88%)
    46/65 (71%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/28 (32%)
    21/45 (47%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    6/10 (60%)

    Giochi di servizio giocati
    15
    16

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    217km/h (134 mph)
    219km/h (136 mph)

    Velocità media prima
    187km/h (116 mph)
    198km/h (123 mph)

    Velocità media seconda
    147km/h (91 mph)
    165km/h (102 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    148
    143

    Punti vinti su prima di servizio
    19/65 (29%)
    7/58 (12%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    24/45 (53%)
    19/28 (68%)

    Palle break convertite
    4/10 (40%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    16
    15

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    14/18 (78%)
    11/16 (69%)

    Vincenti
    29
    27

    Errori non forzati
    35
    40

    Punti vinti al servizio
    60/86 (70%)
    67/110 (61%)

    Punti vinti in risposta
    43/110 (39%)
    26/86 (30%)

    Totale punti vinti
    103/196 (53%)
    93/196 (47%) LEGGI TUTTO

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    Alcaraz: “Non mi faccio problemi a mangiare hamburger e dolci durante i tornei. La rivalità con Sinner? Alla gente piace l’idea che ci siano attriti tra noi, è questo che ‘vende’, ma abbiamo un bellissimo rapporto”

    Carlos Alcaraz, 5 Slam vinti in carriera

    “Mi piace molto giocare a tennis. È la mia passione, è ciò che ho scelto, è ciò che amo.” Così inizia una lunga e interessante intervista rilasciata da Carlos Alcaraz al Financial Times, nella quale il più giovane n.1 dell’era moderna della disciplina si racconta a 360°, spaziando tra il campo e la sua vita di tutti giorni. Interessante anche il passaggio dedicato al rapporto con Sinner, assai chiacchierato soprattutto dopo il rientro dell’italiano dai tre mesi di sospensione, con tre grandi finali disputate tra i due da Roma a Wimbledon passando per Roland Garros. La stagione in corso resterà segnata in modo indelebile dai loro cinque set di Parigi, a dir poco epici, e poi dalla rivincita di Jannik sui prati di Londra. Rivalità totale quando vuoi essere il migliore, ma anche stima e amicizia, con la giusta distanza necessaria in uno sport individuale così competitivo. Carlos parla del suo amore viscerale per il tennis, ma con un’importante nota: “Il tennis è la mia vita, ma alla fine, è come tutto il resto. Se giochi ogni giorno e non ti prendi mai una pausa per te stesso, per staccare la spina, quell’entusiasmo svanisce. Quindi cerco sempre di trovare momenti di divertimento, di voglia di vivere.”
    La chiacchierata vira sul più grande successo nel 2025, la vittoria a Roland Garros. Un titolo strappato salvando tre match point, pochi centimetri tra la gioia immensa e la delusione cocente, non facile riprendere in mano una partita che era, di fatto, persa: “Ho semplicemente pensato di recuperare un po’ alla volta: un punto, poi un altro punto, poi un altro punto, soprattutto quei tre punti”, racconta Alcaraz “Chiudere un Grande Slam è molto, molto difficile, quindi sapevo che avrei avuto delle occasioni. Ecco perché sono rimasto calmo. Sapevo che non sarebbe stato facile per lui.” Anche sull’orlo della sconfitta, non è mai sembrato arretrare o totalmente sfiduciato. La sua sicurezza interiore è davvero così incrollabile o è semplicemente un bravo attore? “Era un po’ l’immagine che volevo dare anch’io”, sorride Carlos. “Non ho mai dubitato di poter rimontare, ma ovviamente devi mostrare un’immagine di fiducia in te stesso in ogni momento. Non appena mostri debolezza all’altro, è finita: sei perso.” È esattamente quel che invece è accaduto a Wimbledon quando, sovrastato dalla potenza e aggressività di Sinner, ha esternato al suo team tutta la frustrazione del sentirsi inferiore nello scambio, affermando “lui sta giocando molto meglio di me”.
    Soprattutto sul web, ma anche da alcuni ex colleghi prestigiosi, Alcaraz è stato criticato per la sua voglia di vita extra tennistica e la necessità di staccare la spina, concedendosi serate e distrazioni che poco si addicono a una professione terribilmente intensa come quella del super campione con racchetta. Pure una dieta non così rigorosa come quelle di Djokovic o Sinner. Così Carlos: “Mangio un hamburger prima, durante o dopo un torneo. E mi concedo sempre un dessert, un po’ di cioccolato: non è un problema per me. Come festeggio? Magari quando torno a casa. Il cibo di mia madre è sempre il migliore. E bevo champagne e Coca-Cola, cosa questa che non faccio durante i tornei… Senza esagerare, ovviamente.” Resta sempre presente in lui la ricerca di un equilibrio tra l’iper professionismo del campione e la necessità di una valvola di sfogo, che sia una serata in un locale a tirar tardi o a tavola. Esplosivo come il suo gioco in campo.
    “Quei tre sono degli Alieni”, così Alcaraz apostrofa scherzando le imprese del trio Federer – Nadal – Djokovic, capaci di vincere 66 Slam in alcuni lustri, dominando il tennis in modo totale e portandolo a livelli assoluti. Come vive Carlos la responsabilità di essere il leader, insieme a Sinner, dell’epoca successiva a quella dei big-three? “Il tennis ha sempre avuto grandi rivalità e grandi giocatori. È un privilegio che la gente guardi ai nostri match in questo modo, con tanto entusiasmo, ma alla fine non abbiamo alcun obbligo di fare quello che hanno fatto loro (Roger, Nole e Rafa, ndr), tutt’altro. Se non rimani saldo nei tuoi ideali, in ciò che vuoi, quella pressione può divorarti. Devi sapere come distinguerti. Cerchiamo di non pensare a nessuna pressione e men che meno a fare quello che hanno fatto loro.”
    La rivalità con Sinner è intensa, già molte grandissime partite tra di loro e nel 2025 finalmente due finali Slam, con una vittoria a testa. Grande tensione agonistica tra i due, ma sempre in un clima di enorme rispetto, arrivando anche a sorridersi a vicenda per sottolineare alcuni punti splendidi. Davvero un abisso rispetto a quanto accadeva in rivalità del passato. Qua arriva anche l’interessante passaggio sul rapporto con Sinner: “Il trash-talking attira molta attenzione negli appassionati, è indubbio. Alla gente piace molto l’idea che ci siano attriti tra noi”, ammette Carlos. “Questo è ciò che vende. Ma anche se il tennis è uno sport individuale, anche se viviamo ogni settimana con gli stessi giocatori, in pratica giorno dopo giorno… Jannik e io abbiamo avuto grandi battaglie in campo, ma ci vediamo molto fuori. Parliamo, ci alleniamo insieme a volte. E alla fine si crea un buon rapporto, abbiamo un bellissimo rapporto. Vogliamo vincere e batterci a vicenda, ma poi fuori dal campo è un’altra cosa, e vogliamo essere brave persone e andare d’accordo. Per me questa è una delle virtù e dei valori dello sport. Questa rivalità sta diventando sempre più intensa, e ne sono davvero grato perché mi dà l’opportunità di dare il 100% in ogni allenamento, ogni giorno, solo per migliorare. Perché il livello che devo mantenere solo per battere Jannik è davvero alto.”
    Social Media, altro tema molto dibattuto, ancor più in tempi recenti segnati da moltissimi abusi perlopiù da parte di scommettitori frustrati. Questo il pensiero di Alcaraz: “Uso molto i social media e non è un ambiente molto positivo, per non dire orribile“, Carlos ha 7,4 milioni di follower su Instagram e 1,1 milioni su TikTok. “È diventato uno strumento molto importante per il lavoro, ma a livello personale è un mondo davvero orribile. Alla fine, niente lì è reale. Le persone mostrano una vita che non è veramente la loro, un volto che non è il loro. E poi, a parte questo, ci sono molte persone che possono raggiungerti con un semplice commento e possono ferirti. Credo che non ci sia arma peggiore delle parole.”
    Lo spagnolo rivela un suo punto debole: è fissato con le scarpe sportive, tanto da collezionarne un numero esagerato… “Sono un fanatico assoluto delle sneaker. Le adoro. E non c’è più spazio a casa! Mia madre mi rimprovera perché torno da ogni torneo con più sneaker e lei dice: ‘No, non portarne altre, non c’è posto dove metterle’”.
    Il golf sta diventato il suo passatempo favorito: “Adoro giocare a golf e ho giocato in alcuni campi qui nel Regno Unito nel periodo di Wimbledon. Con la quantità di pioggia che piove, ci sono campi fantastici! Rafa gioca davvero bene, anche Alex de Minaur è bravo. L’altro giorno ho giocato contro Andy Murray e mi ha battuto. Ha passato molto tempo sul campo ad allenarsi e si vede… Ho giocato anche contro Casper Ruud e anche lui mi ha battuto.”
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Col successo a Wimbledon, Sinner segna un nuovo record assoluto

    Jannik Sinner

    Sono passati alcuni giorni ma non si spegne l’eco e, diciamolo francamente, anche la soddisfazione per la meravigliosa vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon, primo italiano nella storia a trionfare nel singolare del più antico e prestigioso torneo al mondo. Se n’è parlato in tanti modi, analizzando aspetti tecnici, mentali e agonistici di un torneo giocato davvero bene da Jannik e portato a termine con una finale straordinaria contro Alcaraz, che cancella anche la delusione per l’esito di Roland Garros e i timori di risvolti negativi a livello mentale contro il suo più grande rivale nel medio lungo termine. Ma del successo di Sinner si è parlato anche per l’impatto a livello storico e statistico, e non solo riguardo al tennis italiano.
    La vittoria di Jannik ai Championship 2025 segna un primato storico assoluto, davvero di un certo rilievo. Sinner dopo aver alzato la coppa di Wimbledon è attualmente campione in carica nello Slam su erba, US Open, Australian Open, ma anche delle ATP Finals  e pure della Davis Cup, vinta con gli azzurri a Malaga lo scorso novembre. Ebbene, nessun tennista nella storia era riuscito ad essere campione in carica in tutte queste competizioni contemporaneamente.
    In passato, altri tennisti sono riusciti ad essere campioni in carica di tre Slam e delle Finals, per l’esattezza: Sampras (1997), Federer (2004, 2006, 2007) e Djokovic (2015, 2016, 2023), ma non della Coppa Davis.
    Questo pone l’italiano al vertice di questa curiosa ma assai significativa statistica, che rafforza ulteriormente il ruolo di leader assoluto di Sinner in questo momento storico, come certifica ampiamente anche il ranking ATP nonostante i tre mesi di stop sofferti da febbraio a inizio maggio 2025.
    E pensare che Jannik è arrivato a un solo 15 da trionfare anche a Roland Garros… Una vittoria che gli avrebbe regalato un vero Grand Slam, anche se su due anni, e, in quel caso, il detenere allo stesso tempo tutti i big titles dello sport. Resta una impresa ugualmente epocale e straordinaria per Sinner. Semplicemente il migliore.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner domina anche nelle statistiche di rendimento dei colpi nel 2025

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Due Slam vinti e un gap enorme sui rivali nel ranking (nonostante i dolorosi tre mesi di stop): Jannik Sinner è sempre più n.1 del tennis mondiale, un dominio confermato anche dai più importanti riscontri statistici di rendimento nei vari settori del gioco. Un 2025 travagliato ma allo stesso tempo bellissimo per il nostro campione di Sexten, che dopo l’inizio eccellente con la vittoria dell’Australian Open è scattato via velocissimo davanti a tutti trionfando sui prati di Wimbledon, con i tornei su erba che rappresentano il “canonico” giro di boa della stagione dopo i mesi su terra battuta. La superiorità di Jannik è palese sul campo, dove tira colpi fortissimi, intensi e precisi, sbaragliando la resistenza degli avversari; ma lo confirmano anche le più importanti statistiche dei vari settori tecnici della prestazione. Andando infatti a vedere le categorie principali in cui si può sezionare il gioco, Sinner nel 2025 è leader in molte situazioni di gioco e quasi tutte quelle davvero “fondamentali” ad eccellere.
    Secondo lo Stats leaderboard di ATP, Sinner nelle ultime 52 settimane è terzo per rating al servizio con 295,3 punti, dietro solo a Fritz (primo con 297) e Mpetshi Perricard (secondo con 295,7). Jannik comanda in risposta, con un rating di 162,2 punti (davanti a De Minaur con 161,7 e Alcaraz con 160,7) ed è leader anche nei punti sotto pressione (palle break, tiebreak, ecc), con un indice di 253,6 punti che lo pone davanti a Draper (253,1) e Thompson (242). Più indietro Alcaraz in questa categoria, quinto con 239 punti. Ma andando a vedere i soli dati del 2025 per le singole situazioni di gioco, il dominio di Sinner su tutti i rivali diventa ancor più schiacciante.
    Ovviamente Jannik non può essere primo negli Ace ottenuti nel 2025: ha giocato molto meno di tutti i principali avversari (qua comanda Mensik con 528, seguito da Opelka e Fritz), e nemmeno per percentuale di prime di servizio in gioco, essendo questo ancora un momento altalenante nella prestazione dell’azzurro. Ma passando alle percentuali di trasformazione, ecco che musica cambia e quella suonata da Sinner diventa una sinfonia meravigliosa.
    Jannik infatti nel 2025 è terzo per punti vinti con la prima di servizio in campo: comanda Fritz con il 79,53%, seguito da Mensik col 78,20% e terzo ecco Sinner con un ottimo 77,81% (Alcaraz è solo 27esimo, col 72,99%). A livello di prestazione, è ancor più decisiva la percentuale di punti vinti con la seconda di servizio, perché conta l’aspetto pressione e tenuta mentale, con i giocatori ormai molto solidi e incisivi in risposta; qua Sinner è al comando, e nettamente: ha vinto nel 2025 il 60,57% dei punti iniziati con la seconda palla, un dato enorme che lo pone davanti a tutti (secondo è De Minaur col 56,55%, terzo Alcaraz col 56,52%).
    Stratosferico il dato relativo ai game di servizio vinti: Sinner guida nel 2025 con 366 game di battuta vinti sui 399 giocati, ossia il 91,73%. Dietro di lui c’è Fritz, con un ottimo 89,88% e quindi Djokovic, terzo con l’88,07%. Va da se che Jannik è leader anche per palle break salvate, il 71,05%, davanti a Griekspoor e Bublik.
    In risposta Sinner è lì tra i migliori a livello numerico. L’argentino Beaz guida nei punti vinti in risposta contro la prima palla dell’avversario, con il 35,70% dei punti, ma è corretto sottolineare che Sebastian ha ottenuto questi dati giocando molto su terra battuta; secondo è Alcaraz, appena dietro con il 35,39%, e quindi ecco Jannik, terzo col 34,06%. Per punti vinti rispondendo alla seconda di servizio, dato importantissimo per eccellere nei match, ritroviamo Sinner sopra tutti con 56,71%, seguito da Djokovic, De Minaur e Alcaraz, quarto. Per palle break sfruttate Sinner è “solo” quarto con il 44,69% delle chance sfruttate, è dietro a Paul (primo col 46,11%), Machac e De Minaur.
    L’unico settore di gioco dove a livello statistico Alcaraz è davanti a Sinner nel 2025 è quello dei game vinti in risposta: Carlos comanda questa classifica con 32,21%, appena davanti a Jannik col 31,52%. Seguono De Minaur e Baez.
    Tanti, tantissimi numeri. Quelli di Sinner sono da capogiro e confermano un’evidenza: è il più forte a livello di prestazione. È numero 1 del mondo non per caso, ma banalmente perché vince in campo giocando meglio degli avversari, con più efficacia e continuità.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO