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    Ljubicic confessa: “Ho un ottimo lavoro, ma se un giocatore come Sinner chiamasse…”

    Ivan Ljubicic

    Ivan Ljubicic non scarta l’ipotesi di tornare ad allenare un giocatore se ricevesse la chiamata da un top come… Sinner. Il croato, attualmente direttore dell’alto livello per la Federazione Francese e con alle spalle un lunghissimo e fruttuoso rapporto con Riccardo Piatti, il mentore di Jannik, è stato intervistato dal collega tedesco Simon Graf per il media svizzero Tages Anzeiger. Nell’intervista, Ljubicic spazia su molti temi di attualità, affermando anche che il giocatore che più gli ricorda Federer è Carlos Alcaraz. Respinge come mera provocazione l’affermazione di McEnroe secondo cui il miglior Nadal non avrebbe battuto Sinner e Alcaraz della finale di Roland Garros 2025. Questi alcuni passaggi del pensiero di Ivan, commentatore a Wimbledon (anche in finale) per Sky Sport.
    “Le due finali di Roger Federer a Wimbledon, 2017 e 2019, sono sicuramente memorabili” racconta Ljubicic. “La mia esperienza da giocatore a Wimbledon è stata disastrosa. Come allenatore, le cose sono andate meglio, un titolo e una finale con Roger, non è un brutto record. (sorride) Wimbledon è un luogo magico, è bellissimo, tutto ordinato e verde. La tradizione è viva ovunque. Ma non ridurrei il nostro sport solo a Wimbledon“.
    Chiedono al croato se sia rimasto sorpreso che poco dopo la fine dell’era Federer-Nadal-Djokovic, il mondo del tennis abbia già trovato in Sinner-Alcaraz una super rivalità di altissimo livello. “No, onestamente non lo pensavo. Ho sentito parlare di Alcaraz per la prima volta quando ha giocato contro Sinner in un torneo Challenger. Lui aveva 16 anni e Sinner 18. Riccardo Piatti è stato il mio allenatore, allenava Sinner, quindi sapevo tutto di lui. È così che ho sentito parlare di Alcaraz. Sapevo che sarebbe diventato uno bravo. Ma così bravo? Alcaraz e Sinner hanno una fame insaziabile di vincere titoli del Grande Slam. Sarà emozionante vedere fin dove arriveranno. La loro finale di Parigi una delle migliori nella storia del tennis? È stata una bella finale. Una finale molto, molto, molto bella. E la tensione è stata perfetta, con i match point salvati da Alcaraz. Ma la gente esagera sempre. John McEnroe ha detto che Nadal non avrebbe avuto alcuna possibilità contro Jannik e Carlos, è una sciocchezza. Non abbiamo ancora visto il meglio di Alcaraz e Sinner. Hanno ancora molto margine di miglioramento. La generazione successiva è sempre migliore della precedente perché il tennis va avanti, ma non credo che siano ancora più avanti. A volte guardo le partite del 2005, 2008, 2012 e 2015 tra Roger e Rafa. È stato un tennis incredibile”.
    “Ljubo” torna ai suoi anni giovanili, la fuga dalla guerra, l’approdo a Moncalieri dove grazie a Le Pleiadi della famiglia Bucciero ha trovato una seconda famiglia e il supporto necessario per diventare un tennista Pro. “Quel periodo della mia vita è stato estremamente complicato. Siamo fuggiti dalla guerra e siamo rimasti in un campo profughi senza mio padre. Poi l’esperienza in Italia: non parlare la lingua, non sapere nulla. È stata dura. Ma mi ha plasmato. Ho dovuto superare molte sfide. Avevo già un carattere forte, ma le circostanze mi hanno costretto a crescere molto in fretta. Non ho vissuto quel periodo come un trauma. È stato semplicemente molto impegnativo. Quando si attraversa un’esperienza del genere da bambini, la vita normale sembra facile in seguito. Il tennis è diventata la mia vita, ero in campo tutto il giorno. Vivevo al circolo, quando non ci allenavamo, giocavamo a carte o chiacchieravamo. All’epoca non c’era internet. Quella era la mia vita di tutti i giorni. Ecco perché sono diventato così bravo. Fino a 12 anni, non ero abbastanza bravo per giocare le qualificazioni per i campionati nazionali juniores in Croazia. A 17 anni, ero uno dei migliori juniores del mondo. È quello che succede quando sei in campo tutto il giorno, tutti i giorni. (…) In quegli anni sognavo di diventare un tennista professionista. Certo, ero sotto pressione: la mia famiglia stava attraversando un periodo difficile e volevo davvero restituire loro qualcosa. Sapevo che il tennis era la mia unica possibilità di aiutarli. Ho dato tutto me stesso per diventare il migliore possibile. Era l’unica cosa che avevo in mente. Come posso migliorare e diventare un professionista? E a un certo punto, tutto è successo molto velocemente. Improvvisamente, mi sono ritrovato a giocare qui a Wimbledon. È stato intenso”.
    “Il tennis è una parte fondamentale della mia vita” continua Ljubicic. “Ho imparato tantissimo, non solo su diritti e rovesci. Sono stato presidente del consiglio dei giocatori, allenatore, commentatore televisivo, ho avuto una società di gestione, ho gestito un’accademia: ho fatto quasi tutto. E ho imparato tantissimo. Eppure, mi sento come se fossi solo all’inizio, il che è positivo. Hai bisogno di quell’energia, di quell’entusiasmo, per svegliarti la mattina con vigore. Se parli solo del passato, sei vecchio. Devi sempre guardare avanti”.
    E proprio sul futuro verte la domanda più stuzzicante dell’intervista: Jannik Sinner potrebbe inserire un nuovo allenatore a fianco di Vagnozzi per la prossima stagione se Darren Cahill confermerà il ritiro alla fine del 2025. Ljubicic prenderebbe il suo posto? “Ho un lavoro per la Federazione Francese che mi tiene molto impegnato” commenta Ivan, “Ma se un giocatore come Sinner bussa alla porta, bisogna almeno pensarci… Come con Roger Federer. Sinner, Alcaraz: ci sono alcuni giocatori che mi entusiasmano. Prima o poi allenerò di nuovo un giocatore. Ma non so quando“.
    Dopo il successo a Wimbledon, Sinner ha scherzato con la stampa parlando della scommessa fatta con Cahill prima della finale: se vinco, decido io se continueremo insieme o no. La vittoria è arrivata… vedremo gli sviluppi all’interno del team Sinner, ma nel caso in cui Darren confermasse la sua volontà di ritirarsi, certamente Ivan Ljubicic potrebbe essere un candidato molto interessante, per la sua storia (anche con Piatti), la sua competenza, l’incredibile lavoro fatto con un Federer già “maturo”, con un rovescio tutto nuovo che portò lo svizzero a vincere due Slam e dominare persino Nadal nell’annata 2017 in vari scontri diretti… Intanto ricordiamo che il team Sinner è senza preparatore fisico e fisioterapista, dopo l’addio a sorpresa a Panichi e Badio appena prima di Wimbledon. È quasi sicuro che due professionisti saranno i prossimi ingressi, vista la necessità di lavorare bene sul fisico in vista dei tornei estivi negli USA, dove tantissimi saranno i punti da difendere. Certo che Jannik… vinse US Open 2024 senza Ferrara e Naldi, e ora ha trionfato a Wimbledon senza Panichi e Badio. Anche il team “ristretto”, Jan – Vagno – Darren, funziona…
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Sinner, statistiche e record dopo il successo a Wimbledon

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Non c’è nessun record, statistica o numero più importante, bello e prezioso della coppa di Wimbledon vinta da Jannik Sinner ieri sul Centre Court. Ma il primo successo dell’italiano ai Championships segna anche importanti e interessanti dati numerici che aiutano a capire la portata della sua impresa e ancor più il ruolo incredibile che Jannik sta assumendo nel tennis attuale e storico. Ne riportiamo alcuni di quelli che riteniamo più significativi, ce ne sarebbero davvero tanti… Ovviamente a livello di tennis italiano non è nemmeno rilevante parlarne: Jannik sta scrivendo un libro tutto suo, tutto nuovo. Vediamo a livello internazionale.

    100: la finale disputata e vinta da Sinner a Wimbledon è stata la sua partita n.100 in carriera nei tornei dello Slam, ed è curioso rilevare che non era mai accaduto prima che un tennista facesse centro in un Major proprio alla sua centesima apparizione nei tornei più importanti dell’annata. Una coincidenza fortunata e assai gustosa…
    81 – la vittoria nella finale di Wimbledon è la n.81 per Jannik nei tornei dello Slam. Dal 2000, solo Rafael Nadal ha fatto meglio nelle sue prime 100 partite, con 86 vittorie… Seguono Federer con 80, Djokovic con 79 e Murray con 77.
    Con la vittoria a Wimbledon, Sinner è campione in carica in Tre Slam: Wimbledon, US Open e Australian Open, e tutto questo a 23 anni. Solo Jimmy Connors, Pete Sampras, Roger Federer e Rafael Nadal vantano questo primato, una cinquina di campioni leggendari.
    12.030 – Questi i punti di Sinner nel ranking ATP dopo la vittoria a Wimbledon. È il suo record assoluto di punti accumulati nel ranking, con un sonoro + 3430 sul secondo, Alcaraz.  Da quando esiste l’ATP Tour con questo ranking (1990) sono solo 5 i tennisti capaci di superare il muro dei dodicimila punti: Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic, Andy Murray e Jannik Sinner. È davvero in buonissima compagnia. Tutto questo in una stagione segnata dai 3 mesi di stop forzati. Chissà che distacco avrebbe ora se non avesse saltato tornei come Miami, Indian Wells…
    9 – Sinner è il primo tennista a vincere 9 set consecutivi contro Novak Djokovic; sorpassa Federer (fermo a 8), lo svizzero c’era riuscito quando Novak era assai giovane (tra 2006 e 2007).
    56 – Jannik nelle sei partite di Wimbledon precedenti alla finale ha concesso ai suoi avversari un totale di 56 game. Nel torneo solo in tre hanno fatto meglio: Federer (52 nel 2006), McEnroe (54 nel 1982), Connors (54, nel 1974).
    Con 23 anni e 318 giorni, Sinner è secondo giocatore più giovane nell’Era Open a raggiungere tutte le finali dei tornei dello Slam. Più precoce di lui solo Jim Courier, ci è riuscito a 22 anni e 308 giorni.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner demolisce Djokovic, troppo potente e aggressivo. È in finale a Wimbledon, sfida Alcaraz

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    I sogni possono diventare realtà quando elevi al massimo un talento innato grazie a lavoro, visione, qualità, obiettivi chiari perseguiti con mentalità vincente. Tutto quel che serve a trasformare una Straordinaria Normalità in bellezza in movimento, in… Jannik Sinner. Sognava ad occhi aperti davanti alla tv da bambino, sperduto su montagne incantate, immaginando di giocare la finale su quel verdissimo campo da tennis, tanto bello come quelli delle sue valli. Oggi, 11 luglio 2025, Jannik può dire “ce l’ho fatta”. Stellare, potentissimo, devastante, Sinner con una prestazione superlativa batte Novak Djokovic, il più vincente dell’era moderna e proprio su quel Centre court dove ha costruito una parte importante della sua leggendaria carriera, e conquista la prima finale Wimbledon, dove sfiderà per il titolo più storico del nostro sport Carlos Alcaraz, due volte campione e campione in carica. È la quarta finale Slam di fila per Jannik, dopo US Open 2024, Australian Open 2025 e Roland Garros 2025, conquistata con una semifinale giocata alla perfezione e vinta con un netto 6-3 6-3 6-4. Solo una piccola sbavatura per l’azzurro all’avvio del terzo set, un game di servizio girato male e perso da 30-0, ma dopo aver cancellando la chance del doppio break, ecco una reazione spettacolare, veemente e durissima. Jannik torna a spingere con potenza e profondità e soprattutto rispondere in modo clamoroso, tanto da strappare due break di fila e volare via sicuro verso il meritato successo, il sesto in carriera vs. il serbo. Sinner ha giocato un tennis bellissimo, potente e completo a tutto campo, ma se vogliamo trovare la chiave del suo successo questo è nel rendimento favoloso della prima di servizio e nella risposta, le armi supreme che l’hanno portato alla meritata vittoria.
    Djokovic è stato soverchiato nello scambio dalla maggior potenza, profondità e velocità di palla dell’italiano, un ritmo infernale, in particolare nei primi due set, davvero impressionante; per questo il serbo ha chiesto di tutto e di più al proprio servizio ed è riuscito a stare in partita proprio aggrappandosi alla prima palla e rischiando tanto con la seconda, ma non è bastato. Appena è calato con la prima palla, Jannik s’è fatto trovare pronto, e in passaggi decisivi si è imposto anche rispondendo in modo clamoroso su prime palle angolate e potenti del rivale, calamitando con la punta della sua racchetta anche traiettorie insidiose e rimettendo risposte profonde, precise. Incredibile. E poi la considerazione di Shelton fatta dopo la sconfitta nei quarti si è confermata anche nella semifinale odierna: Djokovic è un super campione, un lottatore come pochi altri nella storia della disciplina, ma per quasi tutta la partita il gioco di Jannik sembrava andare a 2x, tutto troppo rapido, aggressivo, continuo. Un pressing giocato a velocità spaziali che nemmeno un indomabile Novak è riuscito ad arginare. Un successo ancor più netto rispetto a Roland Garros, e in condizioni teoricamente più favorevoli al serbo.
    Così a caldo Jannik nella flash in campo: “Non ci credo, sono in finale, era il torneo che seguivo da bambino… È incredibile. So il lavoro che ci metto con tutto il mio team, davanti a mio papà e mio fratello è ancora più bello”. L’onore delle armi a Djokovic: “Ho servito davvero bene, mi sono sentito bene sul campo e mi sono mosso molto bene. Nel terzo set forse Novak non stava bene, io cercato di restare focalizzato e restare calmo nei momenti importanti, sono molto contento della mia performance, vedremo come andrà in finale”. Ricordano a Sinner di essere diventato dal 1995 il quinto tennista ad esser arrivato in tutte le finali Slam con Federer, Nadal, Djokovic e Murray: “Sono in buona compagnia…! Mostra che sto crescendo su tutte le superfici, è la cosa più importante per me, continuerò a lavorare. Alcuni anni fa su questi campi ero in difficoltà a muovermi, ora va molto meglio. Lavoriamo ogni giorno con la volontà di migliorare e ottenere risultati. Continuerò a lavorare e godermi questo bellissimo viaggio”. Ci sarà Alcaraz domenica, la finale che tutti sognano: “Non so cosa aspettarmi, vista l’ultima finale… È un grande onore condividere con Carlos il campo, cerchiamo di spingerci al limite l’uno con l’altro. Speriamo sia una bella partita non so se riusciremo a fare di meglio rispetto all’ultima”.
    Avremo tempo per parlare di domenica, la seconda finale Slam tra i due leader del tennis maschile attuale. Certamente Sinner contro Djokovic in semifinale ha giocato il miglior tennis del torneo, e questo è molto confortante vista la paura blu vissuta vs. Dimitrov. Tutto sembra alle spalle, il gomito ha sostento la spinta di Jannik senza problemi. È stato davvero impressionante ammirare punto dopo punto la spinta bestiale del nostro giocatore, davvero fluido, potente, sicuro. E come scritto tante volte parlando di lui, quando Jannik serve così bene tutto il suo gioco decolla verso l’infinito. Ha chiuso la semifinale con uno stratosferico 74% di prime palle in campo, vincendo l’81% dei punti ed un altrettanto impressionante 63% con la seconda. Ricordiamo ancora una volta che al di là della rete c’era la risposta di Mr. Djokovic, forse la migliore della storia moderna per efficacia e costanza di rendimento… Ha servito in ritmo e ha servito molto forte: non solo tante variazioni ma anche una velocità molto alta, per non dare la minima chance alla risposta del rivale, che solo trovando giocate super è riuscito ad iniziare lo scambio, ma quasi mai in condizione di vantaggio. Forte di una prima palla così continua e vincente, col primo colpo di scambio Jannik ha fatto quel che voleva, ha spinto Djokovic ben dietro la riga di fondo a remare.
    Ma bellissima è stata la tattica iniziale: per battere Djokovic, doveva andare sopra alla velocità del rivale, allontanandolo dal campo senza aprire troppo l’angolo perché l’altro in quella condizione è molto forte. Allora ha spinto tanto, dritto per dritto, al centro, in particolare nei primi game, per far sentire la potenza della sua palla al rivale e fargli capire, anche mentalmente, che al comando c’era lui. Tanti i punti vincenti col rovescio e diritto lungo linea appena Novak provava a metterla nell’angolo, altro fatto brutale mentalmente perché non ha lasciato mai che la velocità media si abbassasse e tornassero le condizioni che Djokovic ama. Il serbo è stato portato a ritmo, pressione e intensità che le sue gambe non reggono più, infatti di lunghi e duri scambi quasi non ne ha vinti. In soldoni, Djokovic è andato sotto su tutta la linea, e solo col servizio è rimasto aggrappato alla partita. Per questo la risposta di Jannik è stata decisiva: ha messo tanta pressione al serbo, provocato molte seconde palle e gli è valsa zampate decisive. Nell’unico momento di pausa di Sinner, all’avvio del terzo set, si è un filo abbassata la velocità delle operazioni e infatti il serbo è subito risalito. Bravissimo Jan a reagire, a restare calmo, riprendersi e ripartire. Sipario.
    Un Sinner spettacolare, fortissimo, capace di tirare fuori una prestazione spettacolare al momento opportuno e stroncare un rivale che, oggettivamente, non sembra più in grado da stargli dietro quando Jannik corre e tira a tutta. Bravo Sinner. Domenica si gioca il titolo di Wimbledon.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic alza la prima palla del match. Molto aggressivo Sinner in risposta, ma va lungo nei primi due scambi. Game a zero per Novak, con due ottime prime palle. Enorme la potenza sprigionata da Jannik con servizio e diritto, nessuna attesa o titubanza, giù il piede sull’acceleratore con velocità massima. Game a zero anche per il n.1, 1-1. Interessante come Sinner giochi, in risposta, al centro. Evidente che non vuole aprire l’angolo. Bellissima la botta in lungo linea sul 15-0 che vale a Jannik il primo punto in risposta. Poi diventano due, con un forcing rovescio vs. rovescio imposto dal nostro, 15-30. CLAMOROSO il punto vinto da Sinner, che trova un passante bassissimo e poi un lob di tocco correndo avanti da fantascienza. 15-40, due palle break. Impressionate il ritmo dell’azzurro sulla seconda palla, stronca Djokovic. BREAK, partenza super di Jan, 2-1. Rapidamente lo score diventa 3-1, nonostante un doppio fallo e una risposta eccellente del serbo. Si aggrappa alla battuta Djokovic, perfetto, e 3-2. Jannik vince a zero anche il sesto game, funziona tutto piuttosto bene e tiene ritmo e profondità qualitativamente eccelsi. Così è molto difficile per il serbo venirne fuori, sembra non riuscire a reggere la pressione imposta dal pusterese. Cerca di variare qualcosa “Nole”, ma la reattività di contro mosse dell’italiano annullano ogni scelta, come il drop sul 30-15. Di solo servizio Djokovic resta al livello del nostro. Jannik commette il primo errore grave della partita tirando fuori la risposta sulla seconda palla del rivale, non era né velocissima né angolata, si poteva far meglio. 4-3. Funziona benissimo il diritto lungo linea, in contro piede, di Sinner, è una pallata talmente precisa e violenta che Djokovic non ci prova nemmeno. Con il quarto Ace, 5-3 Sinner (67% di prime palle in gioco, siamo su livelli ottimali). Jannik punge in risposta, la sue risposte sono profonde e spinge tanto e bene. Si porta 15-30 nel nono game. Jannik vince uno scambio rocambolesco, con un doppio smash in due discese, ecco due set point sul 15-40. Ace sul primo (quarto del serbo), 30-40. Non bene Jannik sul secondo, tira in rete un rovescio di scambio, un filo lontano sulla palla (la lascia cadere un po’ troppo), era di una seconda di servizio e si poteva far meglio. Il game si allunga, ottimo il diritto vincente dal centro dell’italiano. Novak è costretto a rischiare, un diritto in corridoio cercando il vincente gli costa il terzo set point da salvare. Jannik arpiona in modo clamoroso una risposta col diritto in allungo che muore nelle stringhe del serbo, impossibile rimetterla dentro. SET Sinner, 6-3. Parziale giocato da Jannik con livello impressionante, a tutto tondo. 67% di prime “in”, solo 5 errori e un pressing micidiale.
    Sinner fa “scoppiare” la palla all’avvio del secondo parziale, altro game monumentale. Il punto del game è la foto del match finora: prima palla ottima, gli apre il campo, passo avanti e diritto in totale anticipo velocissimo nei pressi della riga. Non c’è modo arginarlo. 1-0. E del punto che gli vale lo 0-30 ne parliamo? Assurdo il ritmo imposto, quasi di contro balzo, nei pressi delle righe, con un vincente lungo linea che stronca gambe e testa di Djokovic. Anche Raducunu in tribuna applaude convinta, grandissimo Sinner e 0-30. (otto punti di fila). Col servizio Novak interrompe la striscia. Brutale il rovescio lungo linea sul 30 pari che tramortisce il serbo. 30-40. Lo sguardo di “Nole” è sbarrato, non sa che pesci prendere… Prova a tirare un diritto aggressivo, sull’ennesima risposta potente del nostro, ma gli esce di un metro. BREAK Sinner, 2-0. Non si fa mancare nemmeno il punto diretto col servizio, Due Ace nel terzo game, anzi TRE. Salta il gesso, scoppia la palla, DOMINA Jannik. 3-0. Torna a vincere un bel game il serbo, sospinto dal pubblico che vuole più partita, e non solo un assolo seppur mirabile, dell’italiano. 3-1. Djokovic prova ad attaccare la rete, ma è passato; soprattutto impressiona come la variazione col back sia al momento del tutto inefficace, seppur profonda, perché Jan ci arriva bene, prima, con equilibrio, e spara un passante o contro mossa ottimale. Con nono Ace, 4-1 Sinner. In controllo. Servendo sul 4-2 Sinner perde il primo punto, ma rimedia subito con un servizio esterno perfetto. Qualità anche nella prima palla dell’italiano, che alterna bene gli angoli e tira piuttosto forte per i suoi standard, ma nemmeno d’impatto secco il serbo trova misura (5-2). L’azzurro vola chiuderla subito, distrugge gli attacchi del 24 volte campione Slam con una velocità di copertura del campo e precisione micidiali. 0-30. Solo di servizio “Nole” resta in scia, o ci prova. Con un Ace, perfetto al T, impatta 30 pari. Assurdo il diritto di Sinner, un passante che è un tracciante, una bordata in piena corsa incredibile per controllo del corpo e della traiettoria. Set Point Sinner! Annulla con l’ottavo Ace il serbo. Nemmeno un attacco con volata quasi in tuffo, estrema e ben giocata, bastano a Djokovic a chiudere il punto. Si lotta, dà davvero tutto Novak, incitato a gran voce anche dal figlio Stefan in tribuna. 18 punti servono all’ex n.1 per arringare l’attuale n.1, con un SP annullato. 5-3. Jannik inizia col doppio fallo il turno per chiudere il set. Uff! Si scambia a velocità appena più bassa e Novak ora comanda lo scambio ma perde l’equilibrio e sbaglia un rovescio. Col servizio Jannik si prede due punti importantissimi, gli valgono altri due Set Point sul 40-15. ACE! Il decimo. 6-3 Sinner, altro set dominato con una quantità e qualità di prestazione superiori. Arriva il trainer a lavorare sulla coscia sinistra del serbo, mentre Jan è già lì in campo a zampettare…
    Djokovic riparte al servizio nel terzo set. Vince un buon game, solido e senza apparenti problemi alla gamba. Poi scuote la testa sconfortato nel game successivo, dopo aver sbagliato un diritto di scambio. Si rianima con un buon passante di diritto (leggermente corto l’attacco di Sinner, solo potente ma non profondo). Attenzione: Sinner sbaglia un rovescio in rete, poi sul 30 pari aggredisce col diritto a metà campo ma stecca malamente la palla (che forse gli arriva dal buio, brutto momento per la luce sul Centre C.). Palla break. E il BREAK c’è! Una buona risposta del serbo, Jannik si fa sorprendere. Da 30-0, un game un po’ buttato dall’italiano, che ora si ritrova sotto 2-0, ha pagato subito la prima distrazione e due errori banali. Sfrutta il momento positivo il serbo, vola 3-0 con un parziale di 12 punti a 3. Sinner ha abbassato la velocità, e non può farlo perché al ritmo del serbo il serbo quasi non lo batti. E lo dimostra l’avvio del quarto game, con Djokovic che comanda, apre l’angolo si prende due punti, 0-30. Anche meno prime di servizio per l’italiano e qua servono immediatamente. Sul 30 pari Jannik rischia la prima palla corta del match ma non passa la rete. 30-40, attenzione, chance del doppio allungo. Attacca di potenza col diritto Jannik e chiude con lo smash. Gioca più trattenuto l’azzurro, alza di più la parabola, concede campo. Si lotta. Col servizio Sinner vince il game, 3-1. Non riesce a prendersi una buona chance sullo 0-15, con un diritto in corsa in avanti che gli esce di poco. Poi regala sul net Djokovic, un tocco su palla molto alta, non così comodo. 15-30. Seconda di servizio… Jannik c’è, risponde profondo e poi sposta il rivale nell’angolo destro, provocandone l’errore. 15-40, due palle del contro break per l’azzurro. Rischia la seconda palla Nole, gli va bene, ma la risposta c’è, e la smorza successiva no. Contro BREAK Sinner, 3-2. Ottima reazione di Jannik, che si rimette a giocare con pressione, ritmo, profondità. Si è tolto anche il berretto il nativo di Belgrado, sembra sofferente, certamente provato dalla rimonta dell’italiano, bravo a comandare e spostarlo. Con un bel servizio, Jan impatta lo score 3 pari, e si incita verso il suo angolo. Nello scambio non va, allora Novak di butta a rete ma la risposta lungo linea di Sinner è una mazzata. 15-30, attenzione. Altra bella risposta, Djokovic ancora avanti e stavolta la volée è brutta, mal giocata, da troppo lontano e con tocco scadente. 15-40, due chance per il sorpasso per Sinner. Ancora, stesso schema! S&V ma annichilito dalla risposta bassa e violentissima di Jannik. BREAK Sinner, due di fila, e da 3-0 setto è 4-3 avanti. Che classe… che durezza. Si è rimesso a servire bene l’azzurro, bellissimo l’Ace sul 15, veloce, angolato, perfetto. Col 13esimo Ace (i primi due del set) vola 40-15. Quasi fermo Novak sul rovescio in anticipo dell’italiano, 5-3, allungo completato. Manca 1 game per sbarcare nella Finale con la F grande. Appena si scambia Djokovic non ce la fa, è travolto. Come sul 30-15, con Jan che da risposta si prende il campo e il punto, quasi “ribaltando” il rivale. Djokovic non ci crede più.. Si butta a rete con zero convinzione e sbaglia male di volo. Match Point. Lo salva con un servizio giocando quando ancora il pubblico era in chiasso totale. Sembrava lo volesse buttare… Sbaglia poi col diritto Novak, dopo una seconda troppo lemme. Secondo Match Point Sinner! Altro Ace, non sembra invece voler mollare. Trova una volée di rovescio bellissima Djokovic, il colpo tecnicamente più bello di tutta la sua partita, con tanta disperazione dentro. Si salva in qualche modo il serbo, 5-4. Sinner serve per il match. Si affida alla sostanza Jannik, gioca profondo e con accuratezza. 15-0. Ancora profondità rovescio vs. rovescio e si prende un altro punto. Fa il pugno. 30-0. Gran servizio. TRE MATCH POINT sul 40-0. Sul primo trova una bella risposta il serbo, 40-15. Servizio e diritto. È finita! Nessun italiano aveva mai battuto Djokovic a Wimbledon, e soprattutto va in FINALE ai Championship! Sarà di nuovo Sinner vs. Alcaraz. Che prestazione, un Campione!

    J. Sinner vs N. Djokovic Slam Wimbledon J. Sinner [1]666 N. Djokovic [6]334 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 6-4N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-405-3 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace4-3 → 5-3N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 15-403-3 → 4-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-401-3 → 2-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-3 → 1-3N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-150-2 → 0-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2N. Djokovic 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace5-3 → 6-3N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 ace A-40 ace 40-40 ace A-40 ace 40-40 ace A-40 ace 40-40 ace A-40 ace 40-40 ace A-40 ace5-2 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 ace4-1 → 4-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace3-1 → 4-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-153-0 → 3-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace ace2-0 → 3-0N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A5-3 → 6-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace4-3 → 5-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-03-2 → 4-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace ace3-1 → 3-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 df2-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 ace 15-15 15-30 15-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Djokovic 🇷🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Ace
    12
    12

    Doppi falli
    2
    0

    Prima di servizio
    54/73 (74%)
    62/92 (67%)

    Punti vinti sulla prima
    44/54 (81%)
    48/62 (77%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/19 (63%)
    5/30 (17%)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Punti vinti in risposta
    39/92 (42%)
    17/73 (23%)

    Palle break convertite
    5/10 (50%)
    1/2 (50%)

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    11/17 (65%)
    16/28 (57%)

    Vincenti
    36
    27

    Errori non forzati
    17
    28

    Totale punti vinti
    95
    70

    STATISTICHE DI MOVIMENTO

    Distanza percorsa
    2161.5 m
    2005.5 m

    Distanza per punto
    13.1 m
    12.2 m LEGGI TUTTO

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    Mouratoglou attacca Ivanisevic: “Non si allena così. Allenare non è giudicare, mai”

    Goran e Stefanos insieme sull’erba prima di Wimbledon

    Le durissime dichiarazioni di Goran Ivanisevic sulle condizioni del suo nuovo pupillo Stefanos Tsitsipas hanno suscitato enorme impressione nel mondo del tennis ed un eco che stenta a stemperarsi. “Mai visto un tennista così mal preparato” sentenziava il croato sul greco dopo la repentina uscita di scena a Wimbledon. A difendere Stefanos dalle dure accuse del suo nuovo coach arriva Patrick Mouratoglou, allenatore di grande esperienza che punta il dito contro i metodi spicci e poco ortodossi del collega a livello di comunicazione.
    “Allenare non è niente di tutto questo, non ha nulla a che fare con quello che Goran Ivanisevic ha suggerito, facendo e dicendo tutte queste cose in un’intervista sul suo nuovo giocatore, Stefanos Tsitsipas” afferma Mouratoglou su Tennis Major. “Non c’è bisogno di alimentare i troll con tutti questi commenti. Ha detto che Stefanos non ha fatto niente di giusto, che ha dovuto cambiare tutte le sue abitudini, ma se Goran accetta di lavorare con Stefanos, è probabilmente perché sa già che non fa le cose nel modo giusto, e che quindi devono cambiare”.
    “Tsitsipas sta attraversando un periodo difficile” continua Patrick,  “non ottiene gli stessi risultati di prima da un po’, ma questa è la realtà, e non c’è altra scelta che accettarla. Quando ho iniziato a lavorare con Serena Williams o Naomi Osaka, l’ho fatto in un momento per loro negativo. Anche Goran sapeva che Stefanos stava attraversando un brutto momento… Puntare il dito contro di lui non aiuta. E soprattutto: questo non è allenare“.
    “Allenare non è giocare, mai. Anzi, è proprio il contrario. Il coaching consiste nel comprendere i comportamenti della persona, cercare di aiutarla, esserci per lei, entrambi sulla stessa barca. Giudicare non è la stessa cosa che operare, ma farlo pubblicamente è ancora peggio. Quello che ha detto mi fa pensare che Goran si vergogni dei risultati e voglia prendere le distanze da Stefanos, tipo: ‘Non si tratta di me, è tutta colpa sua’. Onestamente, questo non è allenare. È l’esatto opposto di ciò che dovrebbe essere allenare. Puoi parlare pubblicamente del tuo giocatore, ma non gettandolo in pasto ai lupi. La maggior parte delle conversazioni del genere devono restare private. Non ho tutti i dettagli, ma da quello che ho visto, sarei sorpreso se potessero continuare a lavorare insieme come si deve. Devi costruire la fiducia fin dall’inizio e loro hanno appena iniziato… ma non è questo il modo per costruire la fiducia nel tuo giocatore”.
    “Stefanos non fa tutto bene? Probabilmente è così, ma di certo non sbaglia nemmeno tutto. Nessuno sbaglia tutto. Stef è un giocatore professionista da molti anni, sa esattamente cosa sia la professione. Sta solo attraversando un periodo difficile. Una fase negativa, un momento difficile che può portare a comportamenti scorretti. Come allenatore, quello che devi fare è riportarlo a comportamenti positivi, ma sempre pensando al giocatore. Non c’è altro modo” conclude Mouratoglou.
    Parole sagge che mettono Ivanisevic di fronte alle sue responsabilità, aver portato in piazza i problemi del suo assistito. Chissà se dopo Wimbledon, e dopo questa bufera, le strade di Tsitsipas e dell’ex coach di Djokovic si divideranno oppure cercheranno una nuova base per ripartire.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Wilander lancia Alcaraz verso il terzo titolo a Wimbledon: “L’erba è la superficie perfetta per lui”

    Mats Wilander

    Carlos Alcaraz, campione a Wimbledon nelle ultime due stagioni, è il grande favorito per l’edizione 2025 dei Championships. Forte del clamoroso successo a Parigi su Sinner e anche della vittoria al Queen’s nel classico appuntamento in preparazione allo Slam “verde”, lo spagnolo è visto da tutti i principali osservatori come l’uomo da battere. Anche Mats Wilander spinge “Carlitos” verso il terzo titolo consecutivo a Wimbledon, che lo isserebbe tra i grandissimi della disciplina. Così lo svedese, oggi apprezzato analista per Eurosport, ha parlato a poche ore dall’avvio del torneo più antico e affascinante delle disciplina, l’unico Slam che Mats nella sua brillante carriera non è riuscito a vincere.
    “L’erba è la superficie perfetta per Alcaraz“, afferma Wilander. “Innanzitutto, per come si muove: sa come scivolare, come fermarsi, come usare piccoli passi. Credo che sia l’unico per cui muoversi su erba, terra battuta e persino cemento non faccia una grande differenza, e questo è punto a favore importantissimo per lui”.
    “In secondo luogo, su un campo in erba, gli scambi sono meno tattici, si pensa di meno si di agisce di più con l’istinto perché a volte devi colpire un rovescio tagliato per forza di cose, cerchi di sopravvivere alle mosse dell’avversario, e appena l’altro tira un colpo più corto non devi mai esitare e aggredire la palla tirando il tuo miglior colpo. Tutto questo è perfetto per Alcaraz perché sull’erba ci sono meno schemi prestabiliti che sulla terra battuta. Questo gli si addice perfettamente. Penso che si diverta più che mai quando gioca sull’erba: si giocano punti folli, ci sono palle corte, ci sono colpi tagliati… la felicità che si vede nei suoi occhi, lo spirito competitivo che possiede… Per me, vederlo giocare sull’erba è un lusso.”
    Alcaraz, ma anche Jannik Sinner. Per Wilander i due ormai hanno le chiavi della disciplina, si spingono l’un l’altro verso territori sconosciuti portando il livello di gioco ad estremi mai visti. Per lo svedese anche Sinner dirà la sua a Londra. “Alcaraz e Sinner stanno portando il tennis in una direzione mai vista prima, e non torneranno indietro. Chiunque giochi a tennis nei prossimi dieci anni dovrà prepararsi a essere un atleta migliore di questi ragazzi, che hanno anche una tecnica più raffinata, perché questa è la direzione che Sinner e Alcaraz stanno portando nel tennis, e su tutte le superfici. È incredibile. Penso che dobbiamo iniziare a capire che stiamo vedendo giocatori che potrebbero essere tra i più grandi nella storia del tennis, sia Carlos Alcaraz che Jannik Sinner. E, inoltre, un’altra cosa che adoro è il modo in cui giocano questo sport”, conclude Mats.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: Panichi e Badio out dal team Sinner

    Il team Sinner a Melbourne 2025, con Badio e Panichi

    Arriva una clamorosa indiscrezione in merito al team Sinner. Secondo quanto riporta Sky Sport, Marco Panichi e Ulises Badio non sarebbero più nello staff del n.1 del mondo. La cosa è assai singolare visto che siamo alle porte di Wimbledon, massimo appuntamento stagionale che l’azzurro starebbe preparando senza i due professionisti, due figure chiave per un atleta di questo livello.
    In attesa di conferme dallo staff di Jannik, abbiamo intanto notato che nell’allenamento di ieri con Medvedev non erano presenti né il preparatore atletico Panichi né il fisioterapista Badio, un’assenza anche dalla foto di gruppo dei due staff al termine dell’allenamento.
    Panichi e Badio, ex collaboratori di Novak Djokovic, erano entrati nel team Sinner lo scorso ottobre, dopo US Open, sostituendo il duo Ferrara-Naldi.
    Vi terremo aggiornati sulla notizia appena avremo ulteriori conferme o novità. Sempre Sky riporta che in serata dovrebbe uscire un comunicato stampa sulla vicenda.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wimbledon 2025: il main draw maschile. Sinner debutta con Nardi, tabellone difficile per il n.1 (Draper e Djokovic della sua parte, anche Musetti). Per Alcaraz solo l’insidia Fritz in semifinale

    I trofei di Wimbledon

    “Se c’è una possibilità che le cose vadano male…”. La notissima legge di Murphy calza a pennello per commentare il sorteggio di Jannik Sinner a Wimbledon 2025: tutte le insidie possibili, anzi praticamente tutti i tennisti davvero pericolosi sui prati, sono finiti nella parte alta del draw, quella ovviamente capeggiata dal n.1 del mondo. È tosta per Sinner, ma è tosta per tutti coloro che sono da questa parte del tabellone. Jannik esordirà martedì sul Centre court affrontando Luca Nardi, un derby che purtroppo estrometterà subito un italiano. In caso di vittoria Sinner troverà uno tra Tseng e Vukic e poi ipoteticamente al terzo turno l’ex semifinalista nel torneo Denis Shapovalov, giocatore a dir poco incostante ma dotato di qualità e tennis adeguato all’erba. Ma le insidie per Jannik sono “appena iniziate”: infatti negli ottavi potrebbe incontrare Tommy Paul o Dimitrov, mentre nei quarti ha pescato la testa di serie n.7, Lorenzo Musetti, che ci auguriamo abbia recuperato dai problemi muscolari sofferti nella semifinale di Parigi e possa disputare un torneo in ottime condizioni, visto che dovrà difendere la splendida semifinale dell’anno scorso scorso. Non sarà affatto un percorso facile per il toscano: dopo Basilashvili all’esordio dalla sua parte c’è Lorenzo Sonego (che inizia affrontando Faria), Nakashima (su erba sa giocare eccome) o Opelka, uno che sull’erba può servire talmente bene da non fartela proprio vedere… Soprattutto lo spauracchio Ben Shelton negli ottavi, o Ugo Humbert, altro che sui prati ha tennis eccellente. Musetti in particolare ha pescato proprio male, e pure Jannik non stato certo fortunato. Ma, non finisce qua…
    Il secondo slot di tabellone è forse il più tosto in assoluto: potenziale quarto di finale tra Jack Draper (n.4) e Novak Djokovic, sesto nel seeding, l’insidia che tutti volevano evitare vista la classe del serbo su erba, a caccia dell’ottavo titolo a Londra per eguagliare “King Roger”. Di sicuro il sorteggio non è stato affatto casereccio per Draper che forse ha pescato peggio di tutti: Baez all’esordio, poi Cilic potrebbe essere una discreta insidia e soprattutto al terzo turno c’è colui che tutti volevano assolutamente evitare: Sasha Bublik, uno che ha dimostrato di poter essere micidiale su erba. In questo settore di tabellone anche Flavio Cobolli (esordio contro il kazako Zhukayev) e potenziale terzo turno contro la potenza e talento di Mensik, non esattamente un buon slot per Flavio. Scendendo in questo settore è stato collocato Alex De Minaur, grande competitor e pericoloso per tutti vista la sua velocità in campo e forza in risposta, e Machac. A chiudere la parta alta del draw c’è Mr. Record Djokovic, che esordirà contro il francese Muller e quindi potrebbe trovare il britannico Evans, tennista che sa come affrontare le insidie dell’erba, ma forse poco potente per impensierire il serbo. Per Novak potenziale insidia al terzo turno: Alex Michelsen, super servizio e colpi rapidi (ma non altrettanto veloce negli spostamenti).
    Ricapitolando: Sinner per arrivare in finale dovrà battere uno dopo l’altro (ovviamente sul piano ipotetico) gente come Shapovalov, Paul/Dimitrov, Musetti/Shelton/Humbert, e quindi in semifinale Djokovic o Draper (o la sorpresa Bublik?). Se il peggior nemico di Jannik avesse compilato il sorteggio, beh, non sarebbe andato troppo lontano da questo… Infatti andando a vedere la parte bassa del draw, quella di Alcaraz, troviamo davvero una miseria di giocatori che si esaltano sull’erba e/o potenzialmente pericolosi, solo Fritz che il campione in carica comunque non troverà prima della semifinale.
    Con Alcaraz la “dea bendata” è stata a dir poco benevola. Per il n.2 del mondo esordio contro il nostro Fabio Fognini, che avrà la soddisfazione di aprire sul Centre court l’edizione 2025 di Wimbledon. Ci auguriamo che Fabio sia in buone condizioni fisiche e si diverta in questa grandissima partita, chiedergli di più sarebbe ingiusto. Poi lo spagnolo trova una vera a propria autostrada, con avversari a dir poco alla portata e come principali teste di serie dalla sua parte Auger-Aliassime, Tsitsipas (in carriera quasi nullo su erba) o Rublev. Nei quarti Carlos potrebbe trovare Holger Rune, una partita “vera” ma non è affatto sicuro che il danese ci arrivi, visti i suoi continui alti e bassi. Oltretutto Rune non ha pescato così bene: dopo Jarry all’esordio, potrebbe trovare Learner Tien che ha mano e velocità per giocare bene sui prati, e quindi al terzo turno Griekspoor, Brooskby o Fonseca, questo è uno dei settori più “duri” in assoluto come potenziale. Poi per Rune eventualmente anche Lehecka o Tiafoe, quindi una strada non facile. Ricapitolando: Alcaraz ha pescato proprio bene, vedendo il sorteggio solo se ci metterà del suo in negativo potrebbe rischiare qualcosa prima dei quarti o la semifinale.
    Il terzo settore del tabellone maschile è comandato per seeding da Zverev e Fritz. Il tedesco ha qualche insidia: all’esordio c’è Rinderknech, francese un po’ legnoso ma dotato di gran servizio e buon gioco di volo, sarà una partita già da giocare bene; poi al terzo turno il tedesco potrebbe ritrovarsi di fronte Matteo Berrettini, e qua potrebbe essere battaglia vera. Per l’azzurro esordio contro il polacco Majchrzak, quindi possibile secondo turno contro Quinn o Searle, due partite “buone” per entrare nel torneo. Ovviamente tutto dipenderà dalla salute di Matteo, non gioca da Roma e quindi avrà bisogno di prendere ritmo; ma di sicuro, vista la sua tds n.32, meglio trovare Zverev rispetto a Sinner, Alcaraz o Draper. Fritz esordirà contro Mpetshi-Perricard, non è stato fortunato il californiano, poi potrebbe trovare un altro servizio super, quello del canadese Diallo che tanto è cresciuto in stagione, mentre al terno turno l’imprevedibile Davidovich-Fokina o Matteo Arnaldi, che esordirà contro Van De Zandschulp. Uno slot durissimo per il ligure, che per farsi largo dovrà giocare al massimo livello. Appena sotto nel draw c’è Daniil Medvedev (tds n.9), per lui esordio con Bonzi e poi possibile terzo turno contro Popyrin, prima di sfidare eventualmente Fritz negli ottavi.
    Altri italiani: Luciano Darderi è nel terzo settore del tabellone, esordio contro il russo Safiullin (non facile se Roman scende bene dal letto…) e poi eventuale sfida a Popyrin al secondo. Mattia Bellucci invece ha pescato la wc britannica Crawford, e in caso di vittoria troverà probabilmente Lehecka (è nell’ultimo quarto di finale del tabellone). Giulio Zepperi, bravo a qualificarsi e così esordire a Wimbledon, ha pescato un altro qualificato, il giapponese Mochizuki, partita giocabile. È capitato nel terzo settore del tabellone, con la prospettiva di un secondo turno vs. Khachanov o McDonald. Qualche primo turno notevole: derby francese Humbert – Monfils, il talento brasiliano Fonseca vs. lo specialista dei prati Fearnley, Norrie vs. Bautista-Agut (due ex semifinalisti del torneo), Mannarino vs O’Connell, partita certamente divertente, come potrebbe essere Bergs vs. Harris se lo sfortunatissimo sudafricano ha recuperato dai suoi infiniti problemi alla schiena.
    Lunedì scatta l’edizione 2025 di Wimbledon. Alcaraz è il chiaro favorito, campione in carica negli ultimi due anni e ancor più dopo un sorteggio a dir poco benevolo che gli consentirà di entrare progressivamente nel torneo. Tutt’altra storia per Sinner: derby all’esordio e poi ci sarà già da pedalare duro dal terzo turno. Questo Wimbledon per Jannik assomiglia alla salita dello Zoncolan, Galibier, Mortirolo, fate voi…
    Marco Mazzoni

    Wimbledon – Tabellone Principale – erba – parte alta(1) J. Sinner vs L. Nardi C. Tseng vs A. Vukic P. Martinez vs G. Loffhagen M. Navone vs (27) D. Shapovalov
    (19) G. Dimitrov vs Y. Nishioka F. Comesana vs C. Moutet S. Ofner vs H. Medjedovic J. Monday vs (13) T. Paul
    (10) B. Shelton vs A. Bolt R. Hijikata vs D. Goffin A. Kovacevic vs M. Fucsovics G. Monfils vs (18) U. Humbert
    (29) B. Nakashima vs Y. Bu A. Shevchenko vs R. Opelka J. Faria vs L. Sonego N. Basilashvili vs (7) L. Musetti
    (4) J. Draper vs S. Baez R. Collignon vs M. Cilic J. McCabe vs F. Marozsan J. Munar vs (28) A. Bublik
    (22) F. Cobolli vs B. Zhukayev T. Etcheverry vs J. Pinnington Jones M. Giron vs C. Ugo Carabelli H. Gaston vs (15) J. Mensik
    (11) A. de Minaur vs R. Carballes Baena A. Cazaux vs A. Walton Q. Halys vs A. Holmgren D. Dzumhur vs (21) T. Machac
    (30) A. Michelsen vs M. Kecmanovic J. de Jong vs C. Eubanks D. Evans vs J. Clarke A. Muller vs (6) N. Djokovic

    Wimbledon – Tabellone Principale – erba – parte bassa(5) T. Fritz vs G. Mpetshi Perricard G. Diallo vs D. Altmaier M. Arnaldi vs B. van de Zandschulp B. Holt vs (26) A. Davidovich Fokina
    (20) A. Popyrin vs A. Fery L. Darderi vs R. Safiullin V. Kopriva vs J. Thompson B. Bonzi vs (9) D. Medvedev
    (16) F. Cerundolo vs N. Borges B. Harris vs H. Hurkacz S. Mochizuki vs G. Zeppieri M. McDonald vs (17) K. Khachanov
    (32) M. Berrettini vs K. Majchrzak E. Quinn vs H. Searle P. Carreno Busta vs C. Rodesch A. Rinderknech vs (3) A. Zverev
    (8) H. Rune vs N. Jarry L. Tien vs N. Basavareddy J. Fearnley vs J. Fonseca J. Brooksby vs (31) T. Griekspoor
    (23) J. Lehecka vs H. Dellien M. Bellucci vs O. Crawford C. Norrie vs R. Bautista Agut E. Moller vs (12) F. Tiafoe
    (14) A. Rublev vs L. Djere Z. Bergs vs L. Harris A. Mannarino vs C. O’Connell V. Royer vs (24) S. Tsitsipas
    (25) F. Auger-Aliassime vs J. Duckworth J. Struff vs F. Misolic O. Tarvet vs L. Riedi F. Fognini vs (2) C. Alcaraz LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi parla da Londra: “Buone sensazioni, Sinner sta lavorando duramente. Cahill? Facciamo spesso delle battute per farlo restare…”

    Simone Vagnozzi

    Jannik Sinner sta lavorando intensamente in preparazione di Wimbledon, c’è serenità e voglia di far bene nel più antico e affascinante torneo al mondo. Non è stato facile digerire la doppia sconfitta sofferta da Alcaraz tra Roma e Parigi ma tutto il team l’ha supportato al meglio e si guarda avanti con fiducia. Così Simone Vagnozzi in un’intervista esclusiva rilasciata oggi a RaiRadio 2 direttamente da Londra, nella quale il coach marchigiano ha raccontato qualche curiosità sul lavoro in vista del debutto a Wimbledon (previsto per martedì prossimo), confermando quanto tutti stiano spingendo per la permanenza di Cahill oltre il termine di questa stagione. Per Sinner oggi allenamento sul Centre Court insieme a Medvedev, privilegio consentito a pochissimi. Riportiamo l’intervista di Vagnozzi,
    “Jannik sta bene, siamo arrivati qua a Londra da un paio di giorni e ci stiamo allenando” racconta il coach del n.1 del mondo. “Le prime sensazioni sono buone e si sta allenando duramente, quindi speriamo di mettere la giusta benzina per arrivare pronti per il primo turno“. L’intervista si sposta sul peso mentale delle due sconfitte sofferte da Alcaraz nelle finali di Roma e Roland Garros. Due ottime partite, ma altrettante sconfitte. Questa la risposta di Vagnozzi: “A Roma siamo arrivati con tanti dubbi visto che era il primo torneo che disputava dopo mesi, quindi è stata una sconfitta se vogliamo un po’ più dolce. Quella di Parigi sicuramente è pesata di più ma, onestamente, dopo la finale di Parigi nutriamo ancora più stima per Jannik per quello che ha fatto, per come è stato in campo, per tutto quello che ha dato e per come ha lottato. Il giorno della finale è stata dura da accettare, ma il giorno dopo capisci che pur essendo una partita importantissima resta sempre una partita di tennis, ancor più in un momento in cui nel mondo succedono tante cose e noi siamo dei privilegiati, quindi dobbiamo godercela”.
    Si parla dell’affiatamento tra i membri del team Sinner, una sintonia che traspare evidente nel suo box nel corso di ogni partita. Simone conferma l’unità del gruppo: “Viviamo h24 insieme, se non ci fosse affiatamento sarebbe difficile arrivare a questi risultati. È necessario trovare questo spirito di gruppo. Sappiamo che l’attore principale è Jannik, è lui che fa la differenza, noi dobbiamo essere lì a supportarlo nel momenti difficili e farlo sentire tranquillo quando tutto va bene, non montarsi la testa anche se con lui è molto facile visto che è un ragazzo umile. Dobbiamo capire come gestire le giornate al meglio, dove migliorare, dove dargli qualche giorno di riposo. Siamo ancora fortunati a fare quello che ci piace, è la nostra passione e affrontiamo tutto con lo spirito giusto”.
    Nella finale di Roland Garros, il pubblico si è schierato dalla parte di Alcaraz. Ha avuto un peso su Sinner, ha sofferto la situazione? “Tra Francia e Italia c’è sempre una bella rivalità… Ma è stato Alcaraz, un po’ furbo se vogliamo, a portare il pubblico dalla sua parte visto che era sotto di due set e necessitava di energia, bravo a gestire la cosa. Ma non ci dimentichiamo che due settimane prima (a Roma, ndr) aveva tutto il tifo contro quindi non dobbiamo attaccarci al tifo. A volte è anche bello giocare col tifo contro, ti dà molta motivazione. È stato più positivo per Alcaraz che penalizzante per Sinner”.
    La giornata tipo approcciando Wimbledon: “È tutto molto tranquillo. Abbiamo la fortuna di affittare delle case molto vicino al circolo, andiamo camminando in 10 minuti ogni mattina. Ci sono dei giorni dove facciamo solo una sessione di tennis e una atletica; altri, come ieri, dove invece abbiamo avuto una doppia seduta di tennis. Oggi abbiamo la fortuna di provare il campo centrale con Medvedev, giocheremo per quarantacinque minuti, è da pochi anni che danno questa possibilità”.
    Si prenota il Centre Court di Wimbledon? “No, lo danno solo ad alcuni e lo scelgono loro. Quest’anno penso che sia toccato solo a Sinner, Medvedev, Alcaraz e Djokovic. Una settimana prima mandiamo al torneo il nostro programma ideale di lavoro e loro ci prenotano tutti i campi per poterci allenare. Essendo Sinner n.1 del mondo diciamo che abbiamo una corsia preferenziale… gli altri giocatori ogni giorno devono chiedere una finestra per allenarsi all’orario che preferiscono”.
    Ultima domanda dell’intervista è su Darren Cahill, membro fondamentale nel team. È uscita lo scorso gennaio – per errore! – la notizia che questo dovrebbe essere l’ultimo anno da coach per l’australiano. Stanno ancora provando a convincerlo a restare? “Sicuramente sì, sarebbe stupendo perché si è creata un’ottima alchimia tra Jannik e Darren ma anche tra me Darren, saremmo felicissimi se lui restasse. Qualche battuta in merito ogni tanto gliela facciamo… quindi vediamo che succederà” conclude Simone.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO