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    Jannik Sinner ufficializza il divorzio da Riccardo Piatti

    Jannik e Riccardo insieme in campo, una foto che non vedremo più

    Jannik Sinner ha appena postato sui social un breve comunicato in inglese, in cui ufficializza il divorzio da Riccardo Piatti. Nel post tuttavia, ancora non svela chi sarà il suo prossimo allenatore.

    pic.twitter.com/bemRMEPWH5
    — Jannik Sinner (@janniksin) February 16, 2022

    “Dopo molti anni di successi insieme, io ed il mio coaching team abbiamo deciso di separarci. Vorrei ringraziare Riccardo, Dalibor, Claudio, Andrea, Cristian e Gaia per tutto quello che hanno fatto per me dall’inizio della mia carriera fino ad ora. Riccardo in particolare, mi ha detto moltissime volte che rimarrà per sempre parte del mio tennis. Abbiamo tantissimi bei ricordi e guarderò per sempre con affetto al tempo che abbiamo passato insieme”.
    Ricordiamo che Sinner si sta allenando da qualche giorno con Simone Vagnozzi a Monte Carlo, in vista del suo rientro in torneo a Dubai.
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    È scomparso Ronnie Leitgeb, storico coach di Muster. Aveva 62 anni

    Ronnie Leitgeb

    Ronnie Leitgeb, ex giornalista e storico coach di Muster, è deceduto oggi a 62. Lo rivelano fonti austriache, e confermano anche alcuni suoi collaboratori ed amici, come Leonardo Caperchi. Oltre a portare Muster in testa alla classifica mondiale, aveva condotto anche Jürgen Melzer nella top ten. Tra i suoi assistiti, anche Andrea Gaudenzi, oggi Presidente dell’ATP. Ancora non si conoscono le cause dell’improvviso decesso.
    Nato nella Bassa Austria, è stato una delle figure di spicco del tennis austriaco, soprattutto negli anni ’90. Più recentemente, Leitgeb è stato organizzatore di un torneo ATP a Marbella lo scorso anno, vinto da Pablo Carreno Busta.
    Aveva cercato anche di rilanciare la carriera del nostro Gianluigi Quinzi, per una breve collaborazione.
    Leitgeb ha ricoperto anche la carica di capitano di Davis per l’Austria e Presidente della Federtennis austriaca. Aveva anche intrapreso una carriera manageriale seguendo vari tennisti, tra i quali Nikolay Davydenko.
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    Cressy: “Nessuno va più a rete? Hanno paura”

    Maxime Cressy

    Maxime Cressy è stato il giocatore più sorprendente dell’ultimo Australian Open. Non tanto per il risultato raggiunto, ma per il suo stile di gioco, un Serve and Volley ben eseguito, come non si vedeva sul tour da qualche lustro. Attaccante vero, Cressy giudica il suo stile di gioco divertente e “vicino a quel che la gente vuole tornare a vedere”. Questo e altro ha dichiarato a latere del torneo di Delray Beach, nel quale è già uscito per mano di Millman dopo un match tiratissimo. Una sconfitta bruciante, ma che non gli fa cambiare affatto il proprio ideale di gioco: attaccare la rete, mettere pressione al rivale. Senza compromessi. Ecco alcune delle sue frasi rilasciante negli States, parole franche e molto dirette. Anche a chi lo critica.
    “Mi sono completamente innamorato del gioco a rete, quindi ogni volta che ho la possibilità di andarci, lo farò. L’evoluzione di questo sport chiede a qualcuno di cambiare il volto del tennis, di far sì che i giocatori tornino a non aver paura di venire a rete e attaccare. È più facile finire un punto a rete che cercare di colpire con tutta la propria forza da ben dietro la linea di fondo. Se riesco a costruire il mio tennis attorno al gioco a rete, con la mia altezza e apertura alare posso fare molti “danni”. È facile per me pensare di perfezionare ancora questo stile, sono convinto di poter crescere molto e poter arrivare in alto”.
    “La rimonta su Carreno Busta all’ultimo US Open è stata una svolta. Quella vittoria, sì, mi ha dato quella sicurezza in più che mi ha fatto credere di poter davvero avere successo e di entrare nella top ten”.
    Cressy, di madre americana e padre francese, è nato a Parigi ma è cresciuto tennisticamente soprattutto negli USA, formandosi all’università di UCLA, prima con grandi successo in doppio (dove non ha perso una sola partita per tutta la stagione!), quindi in singolare.
    Ecco la stoccata ai suoi colleghi, in particolare Medvedev, che aveva dichiarato di ritenere il tennis di Cressy noioso: “È chiaro che questo sport è molto più faticoso se lo si gioca da fondo campo, ma penso anche che ciò sia dovuto al fatto che la maggior parte dei giocatori ha paura di andare a rete. In ogni scambio, ci sono tonnellate di opportunità per correre a rete, ma nessuno lo fa. La maggior parte dei top player, incluso Djokovic, ha paura di andare a rete. Ecco perché trovi scambi da 30 a 40 colpi. Tutti rimangono indietro e vincono le partite perché sono migliori dei loro rivali col fisico e con la forza dalla linea di fondo. Penso che il circuito abbia bisogno di un modo diverso di stare in campo, in modo che il tennis torni eccitante. Che Medvedev descriva il mio tennis come noioso è un paradosso, poiché a molte persone piacerebbe vedere il serve and volley di nuovo sul circuito“.
    Certamente la condizione ideale per creare vero spettacolo è un contrasto di stile, un attaccante contro un difensore. Con Cressy in campo, di sicuro gli scambi sono rapidi e il gioco di volo torna protagonista. Abbiamo già scritto più volte sui motivi della scomparsa del S&V “classico” (materiali, corde, palle, preparazione fisica, ecc), tuttavia è affascinante ritrovare un tennista che crede ancora nel gioco di volo come chiave verso il successo.
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    Djokovic alla BBC: “Piuttosto che vaccinarmi, perderò altri trofei”

    Novak nella intervista alla BBC

    Novak Djokovic ha rotto il silenzio. Dopo l’incredibile vicenda che l’ha visto protagonista in Australia, il serbo è tornato a parlare in esclusiva ai microfoni della BBC, affermando di non essere un paladino dei “no-vax”, ma di sentirsi fermamente convinto della libertà di scelta in tema di salute. Ha tuttavia confermato di non essersi vaccinato e non volerlo al momento. Un’affermazione che smentisce le voci circolate le scorse settimane.
    “Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni”, ha detto Novak alla BBC, confermando di aver fatto i vaccini da bambino, “ma ho sempre sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel proprio corpo”.
    Parlando al collega britannico Amol Rajan, ha affermato di sperare che molti eventi possano consentire di giocare anche da non vaccinato, in modo da “poter prolungare la mia carriera per altri anni. Roland Garros e Wimbledon saranno solo per vaccinati? Li sacrificherei sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare. Perché? I principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile”.
    “Sono sempre stato un grande studioso di benessere, salute, nutrizione, la mia decisione è stata influenzata dall’impatto positivo che fattori come il cambiamento della dieta e degli schemi del sonno hanno avuto sulle capacità come atleta”.
    Ha anche affermato di “tenere la mente aperta sulla possibilità di essere vaccinato in futuro, perché stiamo tutti cercando di trovare collettivamente la migliore soluzione possibile per porre fine al Covid. Non sono mai stato contrario alla vaccinazione. Capisco che a livello globale, tutti stanno cercando di fare un grande sforzo per gestire questo virus e vedere, si spera, una fine presto a questo virus”.
    Quindi è tornato allo scorso gennaio, alla vicenda che l’ha visto protagonista in Australia. La sua posizione resta ferma: “Capisco che ci siano molte critiche e capisco che le persone escono con teorie diverse su quanto sia stato fortunato o quanto sia conveniente… Ma nessuno è fortunato quando contrae il Covid e nemmeno è conveniente a contrarlo. Milioni di persone hanno e stanno ancora lottando con il Covid in tutto il mondo. Quindi lo prendo molto sul serio, non mi piace davvero che qualcuno pensi di aver abusato di qualcosa o nel mio proprio favore, al fine di ottenere un test PCR positivo e alla fine andare in Australia”.
    Alla domanda se fosse a conoscenza di qualsiasi tentativo di manomettere uno dei test che aveva fatto per Covid, ha risposto in modo categorico con un semplice “no”.
    Ecco il passaggio in cui afferma di esser stato vittima di un pregiudizio e quindi espulso dall’Australia, confermando di non aver infranto – a suo dire – alcuna norma: “Ero davvero triste e deluso dal modo in cui tutto è finito per me in Australia. Non è stato facile. L’errore nella dichiarazione del visto non è stato commesso deliberatamente. È stato accettato e confermato dalla Corte federale e dallo stesso ministro del Ministero dell’Immigrazione in Australia. Quindi, in realtà, quello che probabilmente la gente non sa è che non sono stato espulso dall’Australia perché non sono stato vaccinato, o ho infranto qualsiasi regola o ho commesso un errore nella mia dichiarazione del visto. Tutto ciò è stato effettivamente approvato e convalidato dalla Corte Federale d’Australia e dal Ministro dell’Immigrazione. Il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel paese o a Melbourne, cosa con cui non sono completamente d’accordo“.
    Dichiarazioni che certamente faranno molto discutere, e che, a questo punto, pongono dubbi su come sarà l’annata 2022 del serbo, poiché molti eventi e paesi stanno andando verso l’obbligo vaccinale.
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    Sinner si allena a Monte Carlo con Vagnozzi

    Jannik Sinner

    In attesa di conoscere notizie ufficiali da Jannik Sinner o Riccardo Piatti in merito al “caso” scoppiato ieri sera, il giovane talento azzurro si sta allenando a Monte Carlo insieme a Simone Vagnozzi, per preparare il rientro in torneo che dovrebbe avvenire a Dubai (inizia il prossimo 21 febbraio). Lo riportano diverse fonti nel Principato.
    Vagnozzi ha accompagnato la miglior fase in carriera di Marco Cecchinato (2016-2019), culminata con l’incredibile semifinale a Roland Garros nel 2018, che lo portò anche al best ranking in carriera (n.16), e quindi ha lavorato con buoni risultati anche con Stefano Travaglia.
    Nessuno del team Piatti (nemmeno i preparatori Sirola o il fisioterapista Zimaglia) sarebbero con lui a Monte Carlo.
    Vedremo se questa collaborazione è temporanea oppure i due stanno iniziando a mettere le basi per un futuro duraturo insieme, magari quel “famoso” super-coach di cui Sinner ha parlato anche agli Australian Open.
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    ATP 500 Rotterdam: Musetti cede in tre set a Lehecka, match intenso e a tratti spettacolare

    Lorenzo Musetti a Rotterdam

    Lorenzo Musetti si ferma ai quarti di finale a Rotterdam. L’azzurro cede 3-6 6-1 7-5 a Jiri Lehacka, che con l’accesso in semifinale rende la sua settimana in Olanda un vero e proprio sogno. Non aveva mai vinto un match a livello ATP il ceco, ora si giocherà l’accesso alla finale del prestigioso torneo 500, grazie ad un tennis davvero notevole per spinta, intensità e qualità. Musetti ha disputato una buona partita di fronte ad un avversario in crescita esponenziale. È stato bravo a reggere “l’assalto” di un Lehecka scatenato all’avvio del secondo set e girarlo a suo favore, imponendo il suo tennis ricco di variazioni e cambi di ritmo. All’avvio del terzo aveva subito strappato il servizio a Jiri, portandosi 2-0. Qua vengono i rimpianti per una partita che si poteva vincere visto il vantaggio, ma è giusto sottolineare che Lehecka ha alzato moltissimo il livello della sua spinta, nel quarto game ha vinto alcuni scambi mozzafiato, durissimi e di grande livello, andando a prendersi il contro break. Da lì in avanti ha ricominciato a servire benissimo e spingere davvero forte, finendo per strappare il break decisivo al foto finish. Musetti ha pagato soprattutto un servizio modesto come percentuali, pochi punti diretti e troppi scambi affrontati con la seconda palla, di fronte ad un rivale molto aggressivo in risposta.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della partita
    Lehecka scatta al servizio, e “incassa” un passante solido di Musetti nel primissimo punto. La risposta del toscano sarà fondamentale per non crollare troppo dietro sotto il pressing del ceco. Entra la prima a Jiri, spinge col diritto. 4 punti in fila e 1-0. Musetti to serve. Trova nel secondo punto la prima splendida accelerazione col rovescio lungo linea, per il 30-0. Anche Lehecka trova una risposta rovescio lungo linea fulminante sul 40-0, mostra tutta l’accelerazione che riesce a generare. 1 pari. Molto rapido il ceco nel verticalizzare il gioco, si appoggia bene alla palla di Musetti e non ha paura di venire avanti dopo aver spostato l’azzurro. Anche Lorenzo cerca di scambiare poco, accelera dal centro, preciso col diritto. Il set scorre via liscio sui game di battuta. Con un gran tocco di volo, difficile perché palla bassa, Musetti si porta 3 pari, 21 minuti di match. Rari i lunghi scambi, quando accade la palla fila via molto veloce e molto profonda, e colpisce il ritmo di Lehecka. Nell’ottavo game sbaglia un paio di palle l’azzurro, si ritrova 15-30 e poi 30-40, perfetto l’attacco di Jiri (e Lorenzo un po’ troppo dietro all’uscita dal servizio). Prima palla break del match, e niente prima in campo (male nel game il servizio). Rischia la seconda e tira col diritto, ma la palla esce lunga di poco. Un errore che costa al carrarino il BREAK, avanti 5-3 serve per il primo set Lehecka. Sicurissimo al servizio, preciso in spinta col diritto, molto bene il ceco, davvero offensivo. Sul 30-15 avana “con poco” Jiri, e “Muso” trova uno splendido passante di rovescio. Col secondo Ace del set, ecco il 40-30 e primo Set Point. Gran prima in pancia, 6-3 Lehecka. 81% di prime per Jiri, Lorenzo paga l’unico piccolo passaggio a vuoto sul 4-3.
    Secondo set, serve Musetti e arriva un game complicatissimo e infinito! La prima non va, concede una prima palla break ul 30-40 (ottimo attacco di Jiri). La cancella con un bel rovescio cross. È solo la prima chance, Lehecka non molla la presa, inizia una lotta tremenda con altre 3 palle break per il ceco, tutte annullate dall’azzurro (che commette anche due doppi falli nel gioco). Perde il controllo col diritto in alcune scambi Musetti, ma è bravo sulle PB dove ha tenuto in difesa e cambiato ritmo per l’affondo, cercando soprattutto il rovescio del rivale. Il tocco con cui annulla la quarta palla break del gioco dimostra tutta la mano dell’azzurro. Cancellando in totale 5 chance, Musetti vince finalmente il gioco, 16 minuti e 26 punti in totale. Molto più comodo il secondo turno di servizio di Lorenzo, che con un Ace lo chiude a zero. Sul 2-1, improvvisamente, arriva lo strappo nel set. Lehecka si è innervosito evidentemente per le chance non sfruttate, affetta troppo i tempi di gioco e perde efficacia con la prima di servizio. Si scambia di più e le variazioni dell’azzurro mandano in confusione il ceco, molto efficace ma assai schematico nel suo tennis. 15-30 con un bel tocco e poi 15-40, sbaglia di volo Lehacka. Due palle break per Musetti, le prime del match per lui. Ancora niente prima in campo… Musetti vince un lungo scambio col diritto, forzando con i piedi letteralmente sulla riga di fondo. BREAK Musetti, dopo 1h di tennis per la prima volta l’azzurro mette la testa avanti, 3-1. Consolida agilmente il vantaggio sul 4-1 e forza in risposta, con la prima di Lejecka che non fa più male. Sul 30 pari “Muso” trova un altro passante di rovescio incrociato splendido, l’attacco lungo linea e molto profondo. Palla per doppio break. Si butta avanti Jiri, ma ha evidentemente fretta, l’attacco è punito da un bel passante di rovescio lungo linea. BREAK Musetti, 5-1 e servizio. Servizio e diritto, spinge in sicurezza Lorenzo, Jiri ha perso sicurezza, quasi fermo al centro incassa le accelerazioni dell’azzurro, che chiude al primo Set Point con una seconda di servizio mal centrata dal rivale. 6-1 Musetti. Incredibile come da quel game lottassimo sia iniziata un’altra partita, Lehecka più falloso e senza il supporto del servizio, Musetti efficace e preciso.
    Terzo set, scatta Lehecka alla battuta, ma ancora la sua prima non punge come nel primo set. Col diritto è diventato più falloso il ceco, Musetti invece gioca con margine e non regala niente. Risponde profondo Lorenzo sul 15-30 e imposta uno scambio con la palla carica, sposta il rivale, viene avanti e si prende il punto. Di forza. Due palle break immediate sul 15-40! Altro lungo scambio, lavora la palla, varia la traiettorie e Lehecka alla fine sbaglia col diritto. BREAK Musetti, 1-0 e servizio. Finora ha trasformato tutte le tre PB avute Lorenzo, che ora può condurre il match. Con un buon game, Lorenzo si porta 2-0, senza rischi, e settimo game di fila per Musetti. Lehacka finalmente ritrova efficacia nella spinta, e torna a vincere un game, portandosi 1-2. Nel quarto game Jiri non sbaglia più niente, ribalta lo scambio a suo favore. Con uno scambio micidiale (26 colpi) il ceco si procura due palle break sul 15-40. Come annulla la prima chance Musetti… scambio durissimo, chiuso con un’accelerazione di rovescio lungo linea che tocca un filo di riga. Bravissimo Lehecka a prendersi la seconda chance, ha spinto con due due lungo linea micidiali. BREAK Lehecka, 2 pari, tutto da rifare, è molto salito nella spinta il ceco dal terzo game. Facile il 3-2 per Lehecka, ora è Musetti sotto assedio nel proprio game. Un doppio fallo lo manda 15-30. Rischia la palla corta, gli va bene con uno scambio rocambolesco, ben difeso. 30 pari. La prima dell’azzurro non va nel game, rischia di nuovo la palla corta all’uscita dal servizio… con un’altra magia di tocco trova un lob passante difficilissimo. 3 pari, ma ora il ceco è tornato a comandare lo scambio e al servizio sembra inattaccabile. Con un tocco di polso difficilissimo sotto rete si porta 4-3 (e 10 punti di fila vinti al servizio). Insiste con la smorzata l’azzurro, evidente il suo tentativo di togliere ritmo al rivale, tornato assai incisivo nella spinta, ma sbaglia qualcosa col diritto. 30 pari. Un erroraccio col diritto (molto scomposto all’impatto) gli costa un pericolosissimo 30-40 e palla break. La prima è lunga… ma si salva con una sbracciata di rovescio lungo linea splendida. È il gioco più lungo del terzo set. Trova un serve and volley eccezionale, grandissima mano per controllare una volée bassa di diritto molto complicata. Non chiude però sotto rete al punto seguente, la lotta è serrata. Arriva un altro scambio enorme, con alcune palle talmente vicine alla riga che i due quasi si fermano… lo chiude al 32esimo colpo Musetti con uno dei suoi rovesci lungo linea imprendibili. Braccia alzate, è il punto del match finora, che scambio e che chiusura! Alla fine sbaglia Lehecka, 4 pari. La tensione è massima in campo, ma anche il livello è straordinario. La palla corre veloce, in tutti gli angoli, con variazioni e qualità. Gran tennis, per merito di entrambi. Con un Ace Jiri chiude il nono game, molto duro fatto di scambi lunghi e intensi. 5-4 Lehecka, ora la pressione è tutta su Musetti. Sul 15 pari un diritto dell’azzurro vola lungo, 15-30. È a due punti dal match il ceco. Rischia un S&V “Muso”, non serve la volée, la risposta è larga. Ancora col rovescio Lorenzo chiude il decimo game. Tutto comodo invece per Jiri, si porta 6-5. Che mano Musetti per vincere il primo punto, tocco corto e lob, pennellate d’artista. Lehecka però intuisce la “smorza” seguente e si prende il punto. Profondissimo col rovescio Jiri, Musetti non rimette in campo. 15-30, ancora a due punti dal match il ceco. Spinge fortissimo col rovescio Lehecka, sfonda l’azzurro. 15-40, due Match Point Lehecka. NOOOOOO, sbaglia di volo dopo un bell’attacco Lorenzo. Game Set Match Lehecka. Si è meritato il successo il ceco, con un terzo set molto intenso, di grande livello. Il ceco dalle qualificazioni entra tra i migliori 4 dell’ATP 500, è la settimana più importante della sua carriera. Musetti ha disputato una bella partita, ma non è bastato a contenere la spinta formidabile del rivale, davvero “on fire”. Resta una buonissima settimana per l’azzurro, con la vittoria su Hurkacz e segnali importantissimi di crescita agonistica.

    ATP Rotterdam Lorenzo Musetti365 Jiri Lehecka617 Vincitore: Lehecka ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-405-6 → 5-7J. Lehecka 15-0 ace 30-0 40-0 ace5-5 → 5-6L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5J. Lehecka 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace4-4 → 4-5L. Musetti 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-4 → 4-4J. Lehecka 15-0 30-0 ace 40-03-3 → 3-4L. Musetti 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-302-3 → 3-3J. Lehecka 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3L. Musetti 0-15 15-15 15-30 15-40 30-402-1 → 2-2J. Lehecka 15-0 30-0 40-0 40-15 40-40 A-402-0 → 2-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-0 → 2-0J. Lehecka 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-155-1 → 6-1J. Lehecka 0-15 0-30 15-30 30-30 30-404-1 → 5-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1J. Lehecka 0-15 15-15 15-30 15-402-1 → 3-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1J. Lehecka 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 df A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Lehecka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-5 → 3-6L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-4 → 3-5J. Lehecka 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3J. Lehecka 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-302-2 → 2-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2J. Lehecka 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-1 → 1-1J. Lehecka 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Fognini schietto a Buenos Aires: “Non credo che vedrò il tennis del futuro, bombe di servizio e diritto, è tutto uguale”

    Fabio Fognini

    Molte volte in carriera Fabio Fognini è stato criticato per atteggiamenti in campo un po’ sopra le righe, ma nessuno può negare la schiettezza delle sue dichiarazioni. Mai si è fatto problemi a dire quel che pensa, anche se esterna pensieri “scomodi”.
    Dopo il successo in due set su Pedro Martinez a Buenos Aires (che lo porta nei quarti del 250 argentino vs. Del Bonis), Fabio ha rilasciato una breve conferenza stampa in cui parla del ritiro dell’idolo di casa “DelPo” ma anche sul tennis italiano e generale. Un tennis che, a detta del campione di Montecarlo 2019, non gli piace più come un tempo.

    “Del Potro? “È un amico, un grande collega, mi rattrista molto quello che gli è successo e vederlo com’era l’altro giorno. Conosco il vero Juan Martín, uno dei pochi in grado di combattere contro i Big 4 quando erano al loro meglio. Non ho potuto parlargli in questi giorni, ma gli auguro il meglio con tutto il cuore perché lo considero un amico”.
    “Djokovic? Ho parlato con lui quando è stato espulso dall’Australia. Tutto è stato folle. Ha combattuto perché sapeva di poterlo fare. Solo lui sa se ha avuto il covid, una cosa molto privata. Si parlava più di questo che di un Grande Slam. Non voglio dire altro. Mi sarebbe piaciuto vederlo giocare”.
    “Come vedo il tennis nel futuro? Guarda, sarò onesto. Forse è perché vengo da una generazione più vecchia, ma non mi piace il futuro di questo sport. È tutto uguale, l’unica cosa che vedi sono dei ragazzi che colpiscono a tutta col diritto e servono bombe, non mi piace per niente. Mi piace la lotta, mi piace vedere Nadal correre su tutti i punti. Quando mi ritirerò dal tennis professionistico non guarderò nulla di questo sport in televisione, né pagherò un biglietto per vederlo, non credo ne valga la pena. Pagherei un biglietto per vedere Federer. Vorrei che potessimo vederlo ancora come ai vecchi tempi, lo adoro, fa sembrare quel fa tutto semplice, ma non lo è. Non so se potremo rivedere la sua versione migliore”.
    Ultime considerazioni sul futuro del tennis italiano, anche per Fabio abbiamo prospettive eccellenti. “Il tennis italiano ha tutto per essere felice nei prossimi 10 anni. Io? Voglio ancora giocare per l’Italia in Coppa Davis, ma non so se sarò utile. Avendo due top 10 nella stessa squadra, penso che sia abbastanza difficile essere il capitano italiano in questo momento. A maggio compirò 35 anni e dovrò vedere come sto. Cercherò di combattere fino alla fine”.

    Oltre alle sue dichiarazioni molto schiette, il talento, genio e diversità di Fognini sarà sempre utile al tennis azzurro, in Davis e non solo. Quando Fabio sta bene in campo, pochi riescono a regalare le sue magie e puro divertimento. E non c’entra niente l’essere “della vecchia guarda”. È una questione di estro, di talento, di sensibilità, di fantasia. Quella che Fognini ha creato e pennellato per molti anni in giro per il mondo e che, a chi ama il tennis vario, mancherà moltissimo quando deciderà di appendere la racchetta al chiodo.
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    I biglietti della finale maschile e femminile di Wimbledon costeranno lo stesso prezzo

    Per la prima volta i prezzi dei biglietti delle finali di singolare a Wimbledon (maschile e femminile) avranno lo stesso prezzo: 240 sterline (circa 285 euro).
    Una piccola rivoluzione per lo storico torneo londinese, visto che finora il costo di un posto nel Centre Court per la finale maschile era sensibilmente più costoso rispetto a quella femminile. Nell’ultima edizione disputata, il prezzo per assistere alla finale maschile tra Novak Djokovic e Matteo Berrettini è stato di 240 sterline, mentre per quella femminile tra Ashleigh Barty e Karolina Pliskova “sole” 200 sterline.
    Per la prossima edizione del torneo londinese, non ci sarà il “classico” Public Ballot, ma a coloro che si erano aggiudicati un posto col “Ballot” 2020 (col torneo non disputato) sarà assegnato un biglietto per la prossima edizione nello stesso giorno e campo. Tornerà invece la storica “Queue” per aggiudicarsi un posto giornaliero e anche la Ticket resale.
    Wimbledon è stato l’ultimo dei quattro tornei dello Slam a stabilire lo stesso prize money per il vincitore e la vincitrice dei due tornei di singolare, accadde nel 2007. Gli US Open furono i pionieri nell’uguaglianza dei compensi, con lo stesso assegno staccato già nel 1974 per uomini e donne, soprattutto grazie alle battaglie di Billie Jean King. In Australia si decise per lo stesso prize money nel 2001, a Roland Garros nel 2006.

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