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    Berdych, Philippoussis e Ferrer parlano di Djokovic e dei giovani

    Mark Philippoussis, finalista a Wimbledon 2003

    Tomas Berdych, Mark Philippoussis e David Ferrer hanno recentemente partecipato ad un torneo senior a Londra. Nell’occasione, il media Sky Sport li ha intervistati chiedendo loro alcuni pareri sui britannici Murray e Raducanu, ma soprattutto su Djokovic e sulla nuova generazione ormai al vertice del tour. Secondo il ceco, Djokovic avrà un 2022 tutt’altro che facile contro Medvedev, Zverev e Tsitsipas, pronti a scalzarlo dalla vetta.
    Per l’australiano Djokovic “Al meglio dei cinque set è un ‘animale’. Per batterlo al meglio dei cinque devi giocare una partita infernale e credo che agli US Open (dove ha perso la finale contro Daniil Medvedev) non si sia mai dato una possibilità perché era troppo nervoso. La cosa bella di questo match per lui drammatico è stata che ha mostrato quanto sia umano. Ha conquistato molti fan quel giorno. Quando smetterà, avrà superato tutti i record in ogni ambito del tennis”.
    Più dubbioso Berdych: “Djokovic avrà sicuramente dei momenti più difficili l’anno prossimo. Non sto dicendo che non abbia alcuna possibilità di vincere uno Slam – ha ottime possibilità – ma penso che dovrà evitare di cadere in partite difficili che lo prosciugheranno in cinque set, sono due settimane, sette partite e devi rimanere fresco. È stato così forte, nulla poteva piegarlo, motivo per cui ha dominato, ma penso che ora stia diventando un po’ più fragile. La prossima stagione sarà interessante. Penso che abbia la possibilità di vincerne almeno un Grande Slam il prossimo anno”.
    Tra i giovani, Tsitsipas è quello che intriga di più i “vecchi” campioni.
    Berdych: “Roger Federer, Rafael Nadal e Djokovic sono in giro da molto, molto tempo e questo dimostra che è stata una grande generazione di tennis. Ora potremmo aspettarci risultati più imprevedibili. Mi piace molto il modo in cui gioca Stefanos Tsitsipas perché in campo è molto aggressivo e creativo. La seconda metà della sua stagione è stata però un po’ piatta”.
    Philippoussis: “Medvedev, Alexander Zverev e Tsitsipas sono i migliori, ci sono anche altri ragazzi, ma non sono consistenti come i tre citati. Sono entusiasta di Tsitsipas soprattutto perché amo il suo gioco a tutto campo. Amo la sua passione, amo il modo in cui dà tutto e mostra quanto significhi per lui in campo. È un ottimo giocatore e non ha paura di venire a rete.”
    Taglia corto David Ferrer: “Stanno migliorando ogni anno, ma non possiamo confrontare questa generazione con Rafa, Roger e Novak perché è impossibile. Sono i tre migliori giocatori della storia”. E avverte che Alcaraz sta arrivando… “Carlos Alcarez ha 18 anni, ma sta migliorando molto ed è lui il futuro. La sua squadra è eccellente con Juan Carlos Ferrero a guidarla, ma la cosa più importante è che lui resta umile e ascolta”.
    Per Philippoussis, Murray resta sempre un spettacolo: “È fantastico vederlo. Mostra la sua passione quando è là fuori, lottando su ogni palla, divertendosi e dando il suo meglio, ama la competizione”.
    Per Ferrer, la chiave per Emma Raducanu sarà la gestione della pressione. “Ha un grande futuro, ma la cosa più importante è gestire la pressione perché non sarà facile quando sei giovane e hai appena vinto un Grande Slam. Vedremo come gestirà la pressione l’anno prossimo. Sarà davvero importante per lei, ma ha un talento straordinario e può vincere [più] Slam nella sua carriera”.
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    Medvedev arrivato in Australia, Osaka in viaggio, Rune si allena

    Daniil Medvedev nella foto

    Mentre il mondo della racchetta resta in apprensione per i vari giocatori che hanno contratto di recente il covid-19, e quindi al momento bloccati nelle loro residenze (ultimo Andrey Rublev), altri sono in viaggio per l’Australia o sono appena arrivati. Tra questi Daniil Medvedev, che ha salutato sui social il suo sbarco “down under”, e Naomi Osaka, che ha postato una foto appena prima della sua partenza. “Ci vediamo tra 16 ore” dice la nipponica. C’erano dubbi sulla sua presenza in Australia, visto il 2021 a dir poco complicato che ha vissuto, ma la campionessa in carica del primo Slam stagionale invece è partita regolarmente e sarà in campo a Melbourne.

    See you in 16ish hours Australia 🇦🇺👋🏾 pic.twitter.com/IiaAmofdpg
    — NaomiOsaka大坂なおみ (@naomiosaka) December 27, 2021

    Rafa Nadal per fortuna sembra stare bene, dopo aver contratto il covid nell’esibizione di Abu Dhabi. Il maiorchino ha postato una foto in cui si allena con i pesi, “Torno all’allenamento fisico, poco a poco” scrive. Il direttore degli Australian Open Craig Tiley pochi giorni fa si è detto certo della presenza di Nadal agli Australian Open.

    He never stops 🕥
    (📸 @RafaelNadal) pic.twitter.com/bWGKvF7gIv
    — We Are Tennis (@WeAreTennis) December 27, 2021

    Altri invece sono a casa, pronti a partire affinando la propria condizione e lavorando a nuovi schemi. Tra questi il giovane danese Holger Rune, protagonista alle ultime NextGen Finals di Milano, che ha postato su Instagram alcuni momenti dei suoi allenamenti a Copenhagen.

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    Wimbledon contro tendenza: 44 mln di sterline di utile del 2021, nonostante la pandemia

    Wimbledon, Londra

    Una leggenda afferma che i Championships di Wimbledon siano più forti di ogni avversità. A guardare il conto economico del 2021, questo vecchio adagio sembra confermato. Il leggendario torneo londinese infatti ha prima evitato la catastrofe economica nel 2020, quando per colpa della pandemia non si è disputato il torneo, grazie ad una lungimirante copertura assicurativa che tutelava il club anche in caso di un evento sanitario globale, come il covid-19; quindi nel 2021, con un torneo disputato con capacità di pubblico limitata, ha ugualmente ottenuto un utile tutt’altro che disprezzabile, 44 mln di sterline (58 milioni di euro). Un risultato sorprendente, ancor più per il fatto che per colpa di numerose misure anti-covid i costi sostenuti dall’organizzazione sono stati sensibilmente superiori ad un’edizione “normale” (sicurezza, hotel aggiuntivi, ecc).
    Il bilancio è stato rilasciato ai membri dell’All England Club e conferma come lo Slam sui prati abbia superato il peggio della pandemia con danni permanenti minimi. Sebbene la cifra di 44 milioni di sterline sia inferiore di 6,8 milioni di sterline rispetto ai profitti realizzati prima della pandemia nel 2019, quando furono di 50,8 (67 milioni di dollari), i profitti sono ancora importanti, soprattutto in mezzo a una pandemia.
    La Lawn Tennis Association (LTA) riceverà la maggior parte dei profitti, ma è stato anche annunciato che un bonus di 22 milioni di sterline (29 milioni di dollari) andrà direttamente allo sviluppo e sostegno del tennis di base. Infatti l’interesse per il tennis in Gran Bretagna ha subito un’impennata clamorosa grazie al successo di Emma Raducanu all’ultimo US Open, con una richiesta di campi pubblici ancor più sostenuta. È stato recentemente rivelato che nei mesi successivi al trionfo di Raducanu a Flushing Meadows, circa 100.000 britannici hanno iniziato a giocare da zero, un aumento del 119% rispetto all’anno precedente. Con le risorse stanziate dai proventi di Wimbledon, verranno sistemati molti campi e implementati di nuovi.
    Non tutti se la passano così bene. Tennis Australia ha recentemente annunciato di aver subito una perdita di 100 milioni di dollari australiani (71 milioni di dollari USA) con l’edizione 2021 degli Aussie Open.
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    Srdjan Djokovic: “Tennis Australia deve decidere se far entrare Novak o meno. Se sarà un no, dovranno sostenere la loro scelta”

    Novak col papà Srdjan

    Papà Srdjan Djokovic è noto per le sue dichiarazioni senza peli sulla lingua, soprattutto quando sono rese ai media del suo paese. Vedi le ultime parole rilasciate alla tv serba K1 Televizija, che ovviamente si riferiscono al tema caldissimo del prossimo Australian Open. In Australia paiono fermi sulla posizione nota da tempo, solo con una rarissima eccezione medica o con un completo ciclo vaccinale si può sbarcare nel paese e prendere parte ad una competizione professionistica. Altrettanto nota è la posizione dubbia ed assai critica del n.1 del mondo sulla vaccinazione per il covid-19.
    “Loro [Tennis Australia] devono decidere se far entrare Novak. Se decidono [di non farlo gareggiare], devono sostenere la loro decisione” tuona papà Djokovic. “Ha vinto l’Australian Open nove volte, ora vuole giocare, ma devono permettergli di giocare. Novak farà quello che riterrà meglio per lui, nessuno gli imporrà la propria decisione”.
    Dalle parole dal padre di Novak, si intuisce che il figlio non sia vaccinato, ma nemmeno Srdjan chiarisce questo punto. Molto probabilmente Novak gli ha consigliato il silenzio in merito.
    Perentorio Srdjan anche in merito alla eventuale esclusione del figlio: “Cosa succede se non andrà [all’Australian Open]? Aspetteremo il Roland Garros e il suo 21° titolo del Grande Slam. Vincerà ancora qualche titolo del Grande Slam fino al ritiro: penso quattro o cinque coppe almeno. Vincerà almeno due volte a Wimbledon e sicuramente in qualche altro Slam. Ne dubiti? Non serve essere un esperto, ma Novak giocherà per altri due o tre anni e questo basterà a portargli questi successi”.
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    Ons Jabeur positiva al covid, al rientro da Abu Dhabi. Tiley: “Solo vaccinati o con esenzione medica certificata”

    Ons Jabeur

    Nadal, Moya, Raducanu, Bencic… ora anche Ons Jabeur. La talentosa tunisina ha comunicato via social di esser positiva al covid-19, al rientro da Abu Dhabi. Nessun tennista ha puntato il dito contro la ricca esibizione disputata negli Emirati Arabi Uniti, ma appare evidente che qualcosa nella macchina organizzativa dell’evento non abbia funzionato.
    “Anche se sto avvertendo sintomi forti, spero di superare il virus velocemente e stare bene presto. Mi trovo in isolamento in Tunisia e vi darò aggiornamenti appena avrò superato la malattia” afferma Ons.
    Jabeur, come tutti gli altri contagiati di recente, vedono così a rischio la trasferta in Australia, qualora non riescano a negativizzarsi rapidamente dal virus.

    Will be back soon! 🙏 pic.twitter.com/iJCktGQ1VT
    — Ons Jabeur (@Ons_Jabeur) December 21, 2021

    Stanotte il direttore degli Australian Open, Craig Tiley, si è detto comunque fiducioso sulla presenza di Rafa al torneo 2022. “Sono fiducioso che Rafa verrà. I giocatori che ora risultano positivi smetteranno di essere contagiosi dopo un po’, in quel momento non ci saranno problemi”. Non ci sono invece grandi novità relativamente a Novak Djokovic, pluricampione – e campione in carica – degli Australian Open. “Se Novak si presenta e gioca agli Australian Open, sarà perché è vaccinato o perché ha un’esenzione medica” afferma Tiley, “mantenere privati ​​i dati medici è una scelta, come chiunque noi potrebbe fare con qualsiasi questione privata. Non obbligheremo a divulgare questi dettagli né chiederemo di farlo. Se sarà qui è perché soddisfa le condizioni necessarie per esserci. Vogliamo avere i migliori giocatori, mi piacerebbe che arrivasse Novak: se è d’accordo con le condizioni, eccellente, altrimenti sarà una delusione”.
    Tuttavia il factotum del tennis australiano ammette che ci potrebbero essere dei giocatori non vaccinati, ma con una esenzione medica certificata. “Chiunque venga in Australia sarà vaccinato, è meglio così. Ci sarà una piccola percentuale di persone che hanno un’esenzione medica. Quindi, se qualche giocatore, tifoso o staff è qui, è perché sono vaccinati o hanno un’esenzione medica che è stata approvata e consente loro di essere iscritti all’Australian Immunization Registry. Questo ci dà un ulteriore livello di sicurezza”.
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    Carlos Moya, coach di Nadal, ha contratto il Covid. Anche Belinda Bencic, presente ad Abu Dhabi

    Carlos insieme a Rafael

    Rafa Nadal è tornato in Spagna dopo la trasferta ad Abu Dhabi e ha annunciato di aver contratto il virus Covid-19. Adesso anche un membro del suo staff, il coach ed ex campione a Roland Garros Carlos Moya, ha dichiarato di aver preso il virus, con sintomi tutt’altro che blandi. Scrive Moya tu Twitter: “Anch’io sono risultato positivo al Covid. Alla domenica, atterrando a Maiorca con alcuni sintomi, sono risultato negativo ad un test antigienico. Alcune ore dopo, visto che uno del team (Rafa, ndr.) era risultato positivo, mi sono recato a fare un test PRC e sono risultato positivo. Sono vaccinato con due dosi, i sintomi sono stati abbastanza forti nelle ultime 24 ore, anche se non così gravi da spingermi ad andare all’ospedale. Adesso mi sento già abbastanza meglio e spero che il peggio sia alle spalle”.
    Dopo l’aggiornamento sulle proprie condizioni, Moya raccomanda prudenza a tutti: “Muovetevi con attenzione in questo periodo, non fidatevi solamente di un test antigienico se è negativo, e nemmeno che i sintomi siano lievi, nel mio caso non è stato così e anche per diverse persone che conosco e che hanno contratto il virus”.
    Carlos è stato colpito in modo discretamente severo: “Avvertivo febbre, mal di testa, sudorazione, dolori a tutto il corpo e brividi, questi sono stati i sintomi più rilevanti. Sono sicuro che il vaccino mi abbia aiutato molto a non peggiorare e dover correre in ospedale”.
    Il team di Nadal presente ad Abu Dhabi era composto da Rafa, Moya e Marc Lopez, Rafa Maymo e sua moglie Mery Perelló.
    Auguriamo a “Charlie” e Rafa prontissima guarigione.

    Buenas a todos,quería deciros que yo también he dado positivo por COVID.El domingo,al aterrizar en Mallorca y con algunos síntomas,di negativo en test de antígenos.Unas horas más tarde,al confirmarse un positivo en el equipo,fui a hacer pcr y di positivo.
    — Carlos Moya (@Charlymoya) December 21, 2021

    Aggiornamento:
    Anche Belinda Bencic, presente alla esibizione di Abu Dhabi, è tornata a casa e si è sentita male: positiva al Covid, come annuncia in un post su Twitter. “Sto avendo sintomi abbastanza severi, come febbre, dolori, brividi. Il timing di questo problema è tutt’altro che buono con gli allenamenti in viste degli Australian Open in corso. Cercherò di andare in Australia appena sarò negativa ed avrò superato il periodo di isolamento”.

    pic.twitter.com/lJMMgxmef0
    — Belinda Bencic (@BelindaBencic) December 21, 2021

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    Il torneo di Buenos Aires potrebbe diventare ATP 500

    La sede del torneo a Buenos Aires

    Nonostante i gravi problemi provocati dalla pandemia, il tennis in America Latina nel 2022 ripartirà con grandi nomi al via (Berrettini, Thiem, Ruud, Alcaraz, tanto per citarne alcuni) e cerca un ulteriore rilancio per il prossimo futuro. La nascita del circuito di Challenger Dove ha dato grand linfa al continente, con risultati concreti come la grande ascesa di diversi giovani argentini (Baez e Cerundolo tra gli altri), ma si cerca di alzare il livello dei principali tornei per attrarre i migliori giocatori.
    La direzione dell’ATP 250 di Buenos Aires ha rilasciato una nota molto interessante, per bocca di uno dei dirigenti di spicco, Martín Hughes. Sembra che l’ATP voglia elevare tre tornei attualmente 250 a categoria 500. A Baires stanno spingendo per sfruttare la chance e diventare un torneo più ricco e importante, come il Rio Open che si svolge nella stessa leg sudamericana.

    #ArgOpen2022 🏆
    “La ATP dará un upgrade a 3 torneos 250 y los convertirá en 500. El Argentina Open es uno de los candidatos por su gran organización” – Martín Hughes pic.twitter.com/fxxmuMmMXq
    — Argentina Open (@ArgentinaOpen) December 20, 2021

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