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    Halle cambia title sponsor e annuncia la presenza di Sinner nel 2022

    Jannik Sinner

    Il torneo di Halle su erba nel 2022 sarà alla sua 29esima edizione. Dopo la scomparsa di Gerry Weber, creatore e factotum del torneo per moltissimi anni, e la crisi dell’azienda manifatturiera del suo ideatore, il torneo ha intrapreso un percorso di rinnovamento, con l’annuncio alcuni giorni fa del nuovo “title sponsor”, Terra Worthmann, che darà il nome al Terra Worthmann Open. “Terra” è il marchio commerciale dell’azienda Worthmann, attiva nella produzione di Pc, server e informatica in genere. La partnership è stata sancita per due stagioni, con l’intenzione di andare avanti nel tempo insieme alla crescita del torneo, che da tempo non nasconde l’ambizione di diventare un Masters 1000 qualora se ne aprisse l’opportunità dall’ATP.
    Oggi arriva un altro annuncio da parte del torneo: Jannik Sinner sarà al via dell’edizione 2022, in preparazione dei Championships di Wimbledon. Il campo di partecipazione per la prossima edizione del torneo è davvero ricco: saranno al via il n.1 di Germania Sasha Zverev, Medvedev, Auger-Aliassime, Khachanov, Nishikori e anche Federer, se le sue condizioni fisiche permetteranno allo svizzero di giocare.
    Il torneo si svolge dal 1993, ospitato in un bel centro sportivo con il gioiello del campo centrale, con copertura mobile e ottima visibilità per tutti gli spettatori. Nel 2015 è diventato ATP 500, e con i suoi oltre 110mila spettatori annuali, è diventato il torneo di tennis con maggior affluenza di pubblico in Germania.
    Il direttore del torneo Ralf Weber ha ringraziato l’ex partner principale NOVENTI per la sua collaborazione: “Gli ultimi due anni e mezzo sono stati caratterizzati da una collaborazione basata sulla fiducia. A causa dell’impegno finalizzato all’ultimo minuto nel 2019 e delle circostanze speciali dovute alla pandemia di Corona virus, la loro cooperazione è stata caratterizzata da sfide speciali che sono state sempre affrontate con entusiasmo e una forte disponibilità personale all’azione”.
    “Il piano sportivo ed economico per il 2022 è stato fissato e attendiamo con impazienza un torneo speciale che, grazie al ritorno degli spettatori sulle sue tribune, riceverà la sua degna cornice”, ha concluso Ralf Weber.
    Marco Mazzoni

    Welcome to Halle, Jannik! 🇮🇹Top ten-star @janniksin joins our impressive field for the 29th TERRA WORTMANN OPEN in 2022 and we cannot wait! 💪 Quite a line up already, isn’t it? 😍📸 Matchfotos/Mathias Schulz#JannikSinner #Sinner #TERRAWORTMANN #terrawortmannopen22 #tennis pic.twitter.com/6XAWNKPT3Z
    — TERRA WORTMANN OPEN (@ATPHalle) December 7, 2021 LEGGI TUTTO

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    Una foto con Tsitsipas entra le top 100 dell’anno per il Time

    Lo scatto entrato nella prestigiosa top 100

    “Caravaggio”. Questo il nome evocativo dello splendido scatto che ritrae Stefanos Tsitsipas durante la finale di Roland Garros e che è entrato nella prestigiosa Top 100 del magazine Time per le foto più belle dell’anno. A catturare quel magico rovescio il fotografo Julian Finney, che si è detto lui stesso stupito per la bellezza del gioco di luci e ombre, con il personaggio che sembra emergere dal buio, proprio come nei capolavori del genio italiano della pittura di fine ‘500.
    “La bella luce, quella piena, che noi fotografi amiamo era svanita dal campo mentre il sole cominciava a tramontare dietro lo stadio. Senza un quinto set questo scatto non sarebbe stato possibile”, ha detto Finney al sito ATP. “Ero consapevole che sarebbero emerse nuove sacche di luce formate dal rinnovamento del campo centrale, ma quello che è successo in quel momento esatto era qualcosa che non avevo pianificato. È uno di quei momenti d’oro che vanno e vengono molto velocemente, devi essere svelto nel catturarlo”.
    “Ciò che era così speciale era la luce scarsa che irradiava attraverso una passerella nella parte alta dello stadio, mentre allo stesso tempo si rifletteva anche su una finestra alcune file dietro di me. Stefanos stava giocando un rovescio in back nel punto di luce, molto limitato. È venuto tutto insieme. È il tipo di illuminazione che ti aspetteresti da uno studio allestito per catturare quel tipo di scatto, invece è venuto naturalmente”.
    Finney ha usato una lente 24-70mm in questo bellissimo scatto: “Il modo in cui la luce si diffonde, proprio nel punto esatto in cui ha colpito, il tempismo, anche la sua maglietta bianca a contribuire nell’elevare il riflesso della luce, tutto ha funzionato. Appena scattato ho guardato immediatamente lo schermo della mia macchina fotografica, ero sicuro di aver catturato un’immagine molto speciale. Un amico ha detto che ha avuto la sensazione di un dipinto di Caravaggio, un bel complimento! Penso anche che il fatto che nessun altro abbia avuto la stessa immagine, cosa che non accade spesso di questi tempi, è qualcosa di cui fare tesoro”.
    Davvero complimenti al bravo fotografo, capace di immortalare il bel gesto tecnico di Tsitsipas con un gioco di luci e ombre che rende la composizione magica. Quando si dice “il tennis è arte”, questa foto è l’esatta dimostrazione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ITF annuncia novità per Davis 2022, dubbi su Abi Dhabi e ipotesi di portare i tifosi nelle sedi dei gironi

    Coppa Davis, prima edizione 1900

    Poco prima che la Russia alzasse la Coppa Davis 2021, l’ITF attraverso un comunicato ufficiale ha annunciato alcune novità per l’edizione 2022. Niente conferenza stampa, cancellata in fretta e furia, forse per salvarsi dalla valanga di critiche ricevute dopo che le voci di finale ad Abu Dhabi avevano alzato un polverone diventato ben presto tempesta. Infatti nel comunicato non si parla di Abu Dhabi, e nemmeno di dove le prossime finali di Davis saranno disputate. Però vengono annunciate altre novità, sulla falsa riga dell’edizione appena andata in archivio.
    Quattro nazioni sono già sicure di accedere alle fasi finali: le due finaliste 2021, Russia e Croazia, più due wild card assegnate dall’ITF a Serbia e Gran Bretagna. Tutte le altre nazioni giocheranno un match di qualificazione (l’Italia in Slovacchia) il prossimo 4-5 marzo, con altre 12 ammesse. Le squadre quindi passano da 18 a 16, in modo da formare 4 gironi da 4 squadre.
    Ogni girone verrà disputato una città europea, su campo indoor in cemento. Le due squadre migliori di ogni girone andranno a formare nella sede delle finali un tabellone “classico” di quarti di finale, con scontri diretti per eleggere le due finaliste che si giocheranno il titolo 2022. La sede verrà annunciata “nelle prossime settimane”. La sensazione è che vista la reazione assai negativa dall’ambiente su Abu Dhabi, Kosmos cercherà nel minor tempo possibile di trovare un’alternativa, forse ancora in Europa, o comunque un paese con una tradizione tennistica più solida. Le date per le finali sono dal 22 al 3 dicembre, con finale pertanto al sabato, per 12 giorni di gare (uno in più, rispetto agli 11 dell’edizione 2021).
    “La visione che ci siamo posti nel 2018 era quella di creare una vera coppa del mondo di tennis e dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo raggiunto insieme alle prime due edizioni delle finali di Coppa Davis. Un modello a cinque città fornirà la flessibilità di programma necessaria, consentirà a un numero ancora maggiore di fan di godersi l’esperienza unica della Coppa Davis e garantirà la sostenibilità economica e commerciale della competizione”, ha affermato David Haggerty, presidente ITF.
    Enric Rojas, CEO di Kosmos Tennis, ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che il format multi-sede ha funzionato molto bene quest’anno e, come anticipato, abbiamo registrato ottimi numeri di presenze sia a Madrid che a Torino. Più di 105.000 spettatori hanno visitato l’evento a Madrid e Torino, e abbiamo venduto più di 15.000 biglietti anche a Innsbruck prima del lockdown in Austria. Siamo convinti che il format che proponiamo per il 2022 renderà ancora più visibile la competizione e raggiungerà ancora più fan da tutto il mondo”.
    Secondo Haggerty la nuova fase a gironi con 4 nazioni permetterà di ritrovare “quel pubblico rumoroso e appassionato che è sempre stato la base della manifestazione”. Addirittura il boss dell’ITF ha ventilato alla BBC l’ipotesi di “portare” i fan delle varie nazioni nelle sedi in cui si disputeranno i gironi, in modo da creare in ogni sfida l’effetto che si avrebbe avuto con i classici scontri in casa/trasferta. Non ha spiegato tuttavia come.
    Staremo a vedere quale sarà la sede scelta per la finale, anche se a occhio prevarrà la logica economica e tutto si svolgerà in un paese del Golfo (basti vedere cosa accade in Formula 1…). Quest’ultima affermazione, quella di portare i fans nelle sedi, è l’ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza di chi sta gestendo la “povera” Davis. Il fattore casa è decisivo in una manifestazione per nazioni. La passione non compra, la si coltiva con formule che aiutano e sostengono gli appassionati. Un concetto troppo ardito per chi ragiona solo con la calcolatrice e il portafoglio…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “…and the winner is”. I premi del tennis maschile 2021

    Novak Djokovic, miglior tennista del 2021

    Tennista dell’anno: Novak Djokovic
    No match nella categoria più prestigiosa. Resta un personaggio complesso, con spigoli per molti troppo acuti, ma il suo enorme talento e dedizione avrebbero meritato il Grande Slam, sfumato ad passo. Stagione incredibile per il tennista complessivamente più forte dell’epoca moderna.

    Delusione dell’anno: Denis Shapovalov
    Ha disputato la prima semifinale Slam a Wimbledon, ma il modo in cui l’ha persa (sprecando tutti i momenti favorevoli) e l’incredibile resto di stagione, giocata in modo pessimo dichiarando di sentirsi per nulla inferiore a Medvedvev & c. spiega il perché questo tennista dal potenziale clamoroso resta al palo. Gli altri corrono, lui no. È un vero peccato.

    Italiano dell’anno: Matteo Berrettini
    Da sempre sognavo di vedere un azzurro giocarsi la coppa dei Championships. Grazie Matteo! Sull’erba è stato dominante, ha alzato ancor più l’asticella del suo gioco, restando solido in top 10 e meritandosi una seconda presenza alle Finals. Purtroppo ha iniziato e poi chiuso l’anno con un infortunio, dovremo abituarci alla sua fragilità, ma quando è in salute, è uno dei migliori. Un dato spiega il suo 2021 eccellente: negli Slam ha perso solo da Djokovic.

    Emergente dell’anno: Carlos Alcazar
    Guai a chi lo giudica un “Nadal 2”. Carlitos è un vero attaccante, un produttore di tennis con tempi di gioco fenomenali. Impressiona l’intensità con cui attacca la palla, senza compromessi, senza la minima attesa. Esteticamente non delizierà i palati di chi ama il tennis classico, ma è un tennista offensivo a spettacolare. È la vera “evoluzione della specie”, giocatore modernissimo con ancora ampi margini di miglioramento. Cosa questa che ha dello spaventoso…

    Torneo dell’anno: Wimbledon
    Per il torneo di Matteo, tantissimi match lottati e spettacolari, per una finale che aspettavamo da sempre. Potrebbe esser stato anche l’addio di Federer.

    Impresa dell’anno: Lorenzo Sonego agli Internazionali BNL d’Italia
    Un leone Lorenzo a Roma, ha giocato oltre il suo livello, toccando le stelle con la punta della racchetta. Ha esaltato tutti giocando partite straordinarie per qualità, spirito combattivo e intensità. Ha superato Thiem, Rublev e costretto Djokovic a giocare al suo massimo per superarlo. Uno spettacolo.

    Coach dell’anno: Riccardo Piatti
    Jannik Sinner ha disputato un’annata ottima, vincendo 4 tornei, toccando il best ranking al n.9 ed entrando come alternate alle Finals, per le quali ha lottato fino all’ultimo torneo per l’ottavo posto. Ma oltre ai risultati, Jannik ha alzato il livello del suo gioco, giocando ad una intensità crescente. Il servizio è molto migliorato, il diritto è sempre più stabile e penetrante, con quel cross dal centro improvviso che è diventato un’arma tattica formidabile. Mancano ancora dei tasselli verso l’eccellenza (soprattutto proiezione in avanti e sicurezza sulla rete), ma il lavoro di Riccardo è impressionante. Sinner apprende, migliora, cresce. Applausi a tutti.

    Fatto dell’anno: molti nuovi volti
    Nel 2021 sono moltissimi i giocatori giovani o di medio livello che sono cresciuti, inserendosi nei piani alti dei tornei e del ranking, alcuni arrivando quasi dal nulla. Norrie, Karatsev, Korda, Brooksby, Van de Zandschulp, Rinderknech, Nakashima, Cerundolo, Baez, per restare ai top 100. Alcuni di loro hanno potenziale per esplodere nel 2022 e diventare giocatori di alto livello.
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    Djokovic: “Sono sfinito, ho bisogno di riposarmi con la mia famiglia”

    Novak Djokovic

    Si chiude senza la Davis il 2021 stellare di Djokovic, arrivato ad un passo dal completare il Grande Slam e capace di terminare l’annata nuovamente da n.1, stabilendo un record assoluto per il tennis moderno. Il serbo ha parlato alla stampa dopo la sconfitta a Madrid, dicendosi davvero esausto, con il bisogno di staccare la spina prima di pensare alla nuova stagione.
    “Questa lunghissima stagione è finita. Non mi pento di niente di quello che ho fatto quest’anno, do sempre il massimo quando scendo in campo. Giocare per il mio paese ha un significato speciale e purtroppo non siamo riusciti ad andare avanti. È molto crudele vincere tutte le partite di singolare e non poter essere in finale, ma non c’è altro, questo è lo sport. Quello che faccio sempre è trarre lezioni da tutte le sconfitte. Per quanto questo faccia male, battute d’arresto di questo tipo sono ciò che serve a rafforzarti e a crescere come persona e come atleta. Di sicuro dobbiamo migliorare il doppio in vista del prossimo anno”.
    “Cercherò di utilizzare i prossimi giorni per recuperare bene, dimenticare completamente il tennis e ricaricare le mie energie. Sono molto, molto stanco per tutta la stagione, esausto, quindi ora devo concentrarmi su un periodo di riabilitazione per rimettere a posto il mio corpo e trascorrere del tempo di qualità con la mia famiglia. Poi vedremo cosa ci riserva il futuro. So che vorreste sapere una cosa in particolare, ma non ne parlerò adesso. Sarete informati della mia decisione molto presto, ma non posso dirvi una data specifica”.
    Ovviamente Djokovic si riferisce alla sua presenza agli Australian Open, che sembrano ormai decisi a non fare sconti a coloro che insistono nel non vaccinarsi. Il n.1 dovrà nel caso procedere alla vaccinazione entro pochi giorni, per poter completare un ciclo e quindi essere accettato “down under”, dove solo giocatori completamente vaccinati potranno disputare i tornei di inizio stagione, Australian Open incluso. Non resta che attendere la decisione di Novak.
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    Molti giocatori criticano la debole presa di posizione dell’ATP sul caso Peng

    Peng nella telefonata al CIO

    “Debole”. “Inadeguato”. “Troppo poco”. Queste alcune delle reazioni di giocatori ed ex campioni al comunicato dell’ATP firmato dal Presidente Andrea Gaudenzi al merito alla delicata questione di Shuai Peng. Il mondo della racchetta si è stretto intorno alla forte giocatrice cinese, che dopo la sua esternazione contro uno dei personaggi politici più illustri del suo paese è prima scomparsa nel nulla, e poi riapparsa ma sotto un’evidente stato di coercizione. Mentre il boss della WTA ha preso la situazione di petto, cancellando ogni evento del tour femminile in Cina (con una perdita economica notevolissima), l’ATP sta tenendo una posizione molto più fumosa. Per questo tantissimi giocatori hanno tuonato contro Gaudenzi ed il suo comunicato, ritenuto debole e senza coraggio. Riportiamo una serie di Tweet di giocatori, per mostrare il loro disappunto sulla situazione. Tra i più duri, Andy Roddick che afferma “Ecco come dire un sacco di parole senza dire niente”.

    How to say a lot of words and say nothing https://t.co/EKXMTYgvZP
    — andyroddick (@andyroddick) December 2, 2021

    Are we to understand that the @ATP would have made the same statement had the player been a male? An atp tour pro?!? Somehow I think not.#embarassing https://t.co/eokSqwXQbu
    — Martina Navratilova (@Martina) December 2, 2021

    Im Sure The Statement 2day Would Have Been A Lot Different If #Kermode Was Still Around… #JusThinkinOutLoud
    — Dustin Brown (@DreddyTennis) December 2, 2021

    Forte il sarcasmo di Opelka, uno che non le manda mai a dire…

    POWERFUL https://t.co/bgWbYcG3ji
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) December 2, 2021

    It’s important to understand that we as the players are completely handcuffed in our ability to act as a collective, and our leadership from the @atptour is complete dumpster https://t.co/TpX7cUwUNM
    — Tennys Sandgren (@TennysSandgren) December 2, 2021

    Anche il Capitano di Davis USA Mardy Fish si unisce al coro dello sdegno

    That’s a statement? https://t.co/mUwiQ1l1FV
    — Mardy Fish (@MardyFish) December 2, 2021

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    Medvedev fuori dal coro sul caso Peng: “Giochiamo anche in altri paesi con problemi politici e sociali”

    Daniil Medvedev

    Dopo esser stato critico con se stesso nella sua prestazione in Davis (“9 doppi falli sono troppi per una partita come questa, devo assolutamente alzare il mio livello”), Daniil Medvedev è tornato sul caso Peng e sulla forte decisione della WTA di non disputare tornei in Cina finché non sarà accertato che la tennista cinese sta bene ed è libera di parlare e muoversi. Il punto di vista del campione 2021 di US Open è diverso da quello esternato dalla maggior parte dei suoi colleghi. Ecco il passaggio della conferenza stampa in cui parla della faccenda.
    “Quello che tutti vogliamo sapere  è che lei sia al sicuro, cosa che non sappiamo ancora al 100%. Quello che ha fatto la WTA (rifiutando disputare tornei in Cina) è molto forte perché dietro ci sono molti interessi economici. Sento che ci possono essere opinioni diverse su cosa fare, non ho intenzione di criticare l’ATP per quello che fa o non fa, tutto può essere visto da diversi punti di vista. È evidente che quel che ha fatto Steve Simon è molto audace perché dietro ci sono molti interessi”.
    Chiedono a Medvedev se andrebbe a giocare serenamente in Cina nelle attuali circostanze. “Il punto è che i prossimi tornei in Cina sono tra quasi un anno, quindi suppongo che tutto si evolverà nel tempo e conosceremo a fondo cosa sta succedendo con Shuai. Suppongo che questo brutto problema verrà risolto Ovviamente se dovessi giocare lì la prossima settimana sarebbe scomodo, ma bisogna vedere come evolve tutto. Non ci dobbiamo dimenticare che giochiamo in tanti paesi che hanno problemi politici e sociali, non solo la Cina, ma ci giochiamo tornei. Questo è giusto sottolinearlo”.
    Un punto di vista particolare, detto da un tennista altrettanto particolare, che non ha mai paura di affermare pensieri anche scomodi o contro corrente. Affermazioni che fanno riflettere e di sicuro faranno discutere.
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    ItalDavis, una sconfitta sofferta in “sei mosse”

    Il team azzurro a Torino

    L’eco del doloroso k.o. del team azzurro in Davis a Torino non accenna a spegnersi. Brucia la sconfitta nel cuore degli appassionati, segno di quanto sia cresciuta l’attenzione per il nostro sport, grazie agli eccezionali risultati raggiunti negli ultimi anni dai nostri ragazzi. Un crescendo wagneriano che ci faceva sperare di poter riportare a casa la cara vecchia, anacronistica ma amatissima Coppa Davis.A gettare benzina sul fuoco anche le secche dichiarazioni dell’ex CT Barazzutti, che non commentiamo oltre. Quello che invece ci preme commentare, perché forse non è stato così ben approfondito e compreso dalla stragrande maggioranza degli appassionati, è la situazione a dir poco particolare (e discretamente sfortunata) che la nostra squadra di Davis ha affrontato contro la Croazia, finendo per perdere l’incontro e la chance di volare a Madrid per giocarsi il titolo 2021.
    Ecco i nostri 6 punti, non una “difesa” del team italiano e di capitan Volandri, ma solo un tentativo di spiegare i motivi che hanno portato alla sconfitta. I nostri azzurri se lo meritano.Infortunio di BerrettiniL’infortunio del proprio miglior giocatore è il peggior scenario possibile. Basta chiedere agli spagnoli, che orfani di Nadal e poi pure del rampollo Alcaraz sono usciti di scena mestamente. Il k.o. di Berrettini non ci voleva, è stato sportivamente devastante. Per lo sfortunatissimo Matteo, che ha dovuto rinunciare sia alle Finals (dopo aver giocato un primo set stupendo vs. Zverev) che a giocare con la maglia azzurra davanti al suo pubblico; ma anche per tutta la squadra, che in lui ha un leader, carismatico e trascinatore. L’abbiamo visto in ATP Cup, dove siamo arrivati in finale contro i fortissimi russi trascinati proprio dalla potenza di Matteo. Il romano è un top 10 vero, affermato, solido. Nel 2021 ha raggiunto – primo italiano nella storia – la finale di Wimbledon, e negli Slam ha perso “solo” da un certo Djokovic… a conferma del suo status di campione. Se vogliamo essere ambiziosi, non possiamo permetterci di fare senza di lui, nessuno può rinunciare al proprio miglior tennista. Purtroppo Matteo è giocatore straordinario ma assai fragile. Gli slanci impressionanti del suo gioco sottopongono il suo fisico a tensioni estreme, come era accaduto già agli Australian Open. Non averlo avuto a disposizione, è stato un enorme problema, con lui in campo molto probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.K.O. Sonego, ma…Lorenzo ha deluso, inutile girarci intorno, ma il più afflitto è proprio lui, perché ha perso in casa e la sua sconfitta si è rivelata decisiva. Con il format attuale, non puoi permetterti un passo falso, soprattutto in singolare se non hai nel doppio un punto forte. Sonego ha perso, perso male. Aveva esaltato tutti nel primo scontro, quando ha demolito il bombardiere Opelka, e poi ha rimontato Mejia, portando un punto importante. Contro Gojo le cose erano partite bene, poi… si è spento. Aveva dato tutto, tanto che nemmeno il pubblico della sua città è riuscito a rianimarlo. Ha sbagliato, troppo, non era più lucido, ma ha lottato fino in fondo, fino all’ultima palla, come ha sempre fatto e continuerà a fare. Non è giusto considerarlo “il colpevole”. Spiace, ma è un patrimonio del nostro tennis, esempio di dedizione e voglia di vincere. Questa sconfitta è già un fardello micidiale, non ha senso mettergli la croce addosso.Doppio, non c’era alternativa in quel momentoQualcuno ha parlato di scelta sbagliata nel doppio, sconfitta rivelatasi decisiva. Ma… chi avrebbe dovuto giocare? Sinner è tornato in campo pochi minuti dopo aver rimontato Cilic, ed ha fatto anche una prestazione discreta. Sonego era svuotato e distrutto dalla brutta sconfitta. Purtroppo non tutti hanno compreso che Bolelli si era fatto male e che nemmeno Fognini era in condizione ottimale, anzi, era parecchio dolorante. Ne scriviamo nei due punti seguenti. Musetti? Farlo esordire in quel momento, match decisivo con una pressione assoluta, era un rischio terribile, soprattutto per Lorenzo. Purtroppo il nostro CT era con le spalle al muro, non c’erano alternative a Sinner/Fognini. Una delle priorità dal 2022 sarà di sicuro lavorare per costruire una coppia di doppio affidabile e forte (infortuni a parte). Se il format della Davis resterà questo, non potremo farne a meno.Fognini aveva problemi al gomitoFabio purtroppo non ha giocato una buona partita nel doppio decisivo, ma era in cattive condizioni. Ha accusato un problema, tanto da aver sofferto nell’allenamento alla domenica. La risonanza effettuata quel pomeriggio ha rilevato una epitrocleite, infiammazione del gomito. Impossibile intervenire in tempi così brevi. Fognini c’ha provato, ha giocato, ma il suo rendimento era compromesso, con la “sfortuna” di ritrovarsi davanti anche la miglior coppia di doppio al mondo del 2021.Infortunio di Bolelli, indisponibileMentre Fabio è andato in crisi per un’infiammazione, Bolelli è stato “abbattuto e affossato”. Incredibile ma vero, l’ultimo tassello di una fase finale di Davis 2021 in cui tutto quel che poteva andare male, è andato pure peggio… Simone in allenamento stava provando sulla rete il riflesso sulle volée al corpo, un allenamento classico, di routine, che ha fatto mille volte in carriera. Durante una schermaglia, Bolelli s’è girato d’istinto per evitare una palla molto veloce e questa l’ha colpito sul costato. Il dolore iniziale è diventato troppo intenso, tanto che faticava pure a respirare. Il responso dell’esame è stato una mazzata: infrazione di una costola. “Bole” k.o., non disponibile. Il suo apporto, in doppio, un doppio decisivo, sarebbe stato assolutamente fondamentale, per la sua esperienza e forza nella specialità. Invece niente, anche lui, come Berrettini e in parte Fognini, k.o. Se non è sfortuna questa.Non bruciare MusettiViste le varie criticità, in molti hanno parlato della opportunità di schierare Musetti come doppista al fianco di Sinner. Era una possibilità, certo, ma sarebbe stato come lanciarlo nella gabbia dei leoni senza alcuna difesa. Lorenzo è un grandissimo talento, ma sappiamo che nella seconda parte del 2021 ha accusato una flessione, soprattutto sul lato mentale e della convinzione. Crediamo che sia stato – giustamente – convocato più per far esperienza e maturare nel gruppo che per la reale intenzione di mandarlo in campo, tanto che Volandri l’ha fatto esordire in un contesto meno difficile (sul 2-0 a risultato acquisito contro gli USA). La pressione era massima sull’1-1 con la Croazia, caricare sulle spalle di Musetti, in questo momento un po’ fragili, le aspettative di un paese intero sarebbe stato un peso di tonnellate, impossibile da sopportare. Musetti è un ragazzo più emotivo rispetto a Sinner, ha bisogno di più tempo per crescere e maturare. In questi casi è più importante pensare al ragazzo, al suo futuro che alla contingenza della squadra. Ci sono molti esempi in passato di tennisti letteralmente bruciati da un esordio sbagliato in Davis o in uno Slam con una wild card affrettata. Concordiamo con la scelta di non averlo buttato in campo in un match decisivo.
    Aggiungiamo che anche la scomparsa del Dott. Parra, punto fermo del team italiano per tanti anni, ha contributo a rendere il tutto  ancor più doloroso.In conclusione, crediamo che il team azzurro al completo e in salute possa giocarsela con tutti, sarebbe tra i favoriti, con l’incognita del doppio sul quale Volandri e i nostri ragazzi devono assolutamente lavorare per avere un piano A ottimale e un piano B credibile, in caso di emergenze. Quale? Sinner è il migliore dei nostri in risposta, ma tenerlo solo per il singolare sarebbe forse la strada migliore. Berrettini il migliore al servizio, ma idem come sopra. Forse si potrebbe puntare su un Sonego-Musetti, far giocare loro i 4 Slam insieme, magari potrebbe giovare ad entrambi pure per la propria crescita in singolare (lavorerebbero sui tempi della risposta). Visto tutto quel che abbiamo sofferto, la sconfitta contro la Croazia resta dolorosissima. Si poteva evitare, ma è nell’ordine delle cose. Ancor più quando gli avversari giocano davvero bene e si meritano il successo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO