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    Sinner, scossa nel team: Possibile motivo? Un’intervista non gradita all’azzurro da parte di Panichi

    Photo credits belong to Dan Istitene/Getty Images

    Jannik Sinner è tornato oggi al centro delle notizie, non solo per il sorteggio del tabellone principale di Wimbledon 2025, che lo vede tra i grandi protagonisti e candidati al titolo, ma anche per una novità inaspettata all’interno del suo staff. Due figure chiave del suo team, i preparatori fisici Marco Panichi e Ulises Badio, hanno infatti lasciato il gruppo di lavoro dell’azzurro.
    Secondo quanto trapela da fonti italiane, alla base di questa separazione ci sarebbe una vecchia intervista rilasciata da Panichi alcuni mesi fa, che non sarebbe stata particolarmente apprezzata dall’entourage di Sinner. Panichi e Badio erano entrati a far parte del “Team Jannik” in seguito alla vicenda del clostebol che aveva portato all’allontanamento di Ferrara e Naldi. Il cambio, dunque, segna un nuovo capitolo nell’evoluzione della squadra attorno al numero uno del mondo.Per ora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte di Sinner né dei diretti interessati, ma è probabile che nelle prossime ore possano emergere ulteriori dettagli sui motivi della rottura e sulle future scelte del tennista altoatesino in vista di Wimbledon.
    Un cambio di rotta improvviso che arriva in un momento chiave della stagione: occhi puntati ora sia sul campo che fuori, per capire come reagirà Sinner a questa novità e quali saranno i prossimi tasselli del suo team.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: Panichi e Badio out dal team Sinner

    Il team Sinner a Melbourne 2025, con Badio e Panichi

    Arriva una clamorosa indiscrezione in merito al team Sinner. Secondo quanto riporta Sky Sport, Marco Panichi e Ulises Badio non sarebbero più nello staff del n.1 del mondo. La cosa è assai singolare visto che siamo alle porte di Wimbledon, massimo appuntamento stagionale che l’azzurro starebbe preparando senza i due professionisti, due figure chiave per un atleta di questo livello.
    In attesa di conferme dallo staff di Jannik, abbiamo intanto notato che nell’allenamento di ieri con Medvedev non erano presenti né il preparatore atletico Panichi né il fisioterapista Badio, un’assenza anche dalla foto di gruppo dei due staff al termine dell’allenamento.
    Panichi e Badio, ex collaboratori di Novak Djokovic, erano entrati nel team Sinner lo scorso ottobre, dopo US Open, sostituendo il duo Ferrara-Naldi.
    Vi terremo aggiornati sulla notizia appena avremo ulteriori conferme o novità. Sempre Sky riporta che in serata dovrebbe uscire un comunicato stampa sulla vicenda.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Panichi racconta il lavoro con Sinner durante lo stop. “Ha un fisico da decatleta”

    Il team Sinner al completo agli Australian Open 2025

    Manca meno di un mese al rientro in attività di Jannik Sinner ed è grande la curiosità di scoprire come ha lavorato, principalmente sul proprio fisico, in questo “scomodo” periodo di pausa. Marco Panichi, preparatore atletico del n.1, ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere della Sera nella quale si è soffermato proprio sugli aspetti più tecnici del loro svolto nelle ultime settimane. Poter sottoporre il corpo di Jannik ad una serie di attività ed esercizi difficili da realizzare in momenti di gara è qualcosa di unico, quindi i tre mesi di stop possono diventare un’opportunità interessante. Proprio da qua parte l’intervista dall’ex preparatore di Djokovic (sette anni insieme al serbo), oggi nel box dell’italiano. Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Panichi.

    “Dal giorno in cui abbiamo saputo dello stop, giocatore, team e management hanno avuto all’unisono lo stesso pensiero: sfruttare al meglio questo periodo” racconta Panichi. “Sapevamo da subito di poter fare un bel lavoro, studiato e programmato, non diluito e spezzettato dai viaggi e dai tornei come al solito. Non è che eravamo contenti della sospensione di Jannik, è chiaro, però abbiamo studiato un modo attivo e propositivo di viverla. Abbiamo trasformato i micro-cicli di lavoro in macro-cicli, siamo scesi nel particolare e nel dettaglio, abbiamo dedicato tanto tempo all’acquisizione di dati su Jannik, applicando moduli di allenamento per metterlo nelle condizioni di fare un altro salto di qualità importante. Da Roma in poi, questo lavoro dovrà dare i suoi frutti”.
    Già dallo scorso gennaio Sinner ha messo da parte le cavigliere, si sente più sicuro del proprio corpo? “Tutto vero. Le cavigliere limitano l’articolazione e lo sforzo viene ripartito sulla struttura, con la conseguenza del sovraccarico su certe parti del corpo. Eliminare le cavigliere è stato un processo lungo ma importante per Jannik. Con fondamentali risvolti psicologici. Facendo un profondo lavoro specifico, giorno dopo giorno il giocatore si è sentito sempre più sicuro. Senza che gli facessimo alcuna pressione, a un certo punto è venuto lui da noi: sono pronto, ci ha detto. Da gennaio, in Australia, quando le ha smesse, non ne ha mai sentito la mancanza. Continuando a prestare la giusta attenzione alle sue fragilità, direi che indietro non si torna”.
    Palestra e quindi pesi, ma non troppi, ecco perché: “Il tennis è uno sport in cui la forza specifica per eseguire il gesto tecnico deve essere esplosiva. Non demonizzo i lavori di forza però, con il fisico di Jannik, l’aspetto funzionale è più importante. Facciamo lavori tridimensionali per sviluppare il collegamento tra segmenti che rendano il suo gesto il più efficace possibile. Nel tennis ci sono tre aree che devono concatenarsi di concerto: fisico, mente e tecnica”.
    Senza tornei, c’è monotonia nella giornata di Sinner, e spezzarla è importante. Forse anche per questo ha raccontato di esser andato in bici con gli amici, aver provato il kart e altro. Panichi conferma l’importanza di inserire stimoli nuovi e rompere le routine: “Tanto, ma non solo in questo periodo così particolare. Anche i viaggi e gli aerei possono ingenerare una routine. L’aspetto motivazionale è determinante: sfidiamo continuamente Jannik con nuove sollecitazioni, lo spingiamo a fare cose nuove, per lui inedite. Anche semplici: una partita a golf, la visita di un museo… Ampliare la sfera mentale permette di presentarsi all’allenamento più freschi. Però è altrettanto vero che una certa ripetitività è utile al confronto, senza correre il rischio di ingabbiare il giocatore in qualcosa di troppo monotono. È la varietà nel protocollo di lavoro che ci consente di capire se stiamo andando bene. (…) Durante lo stop forzato sta scoprendo cose nuove, che lo stimolano. Quando giriamo per tornei è impossibile dedicarsi ad altro che non sia allenamento, partita e recupero. Per di più Jannik non può più andare in giro senza essere riconosciuto e fermato. In questi tre mesi, inoltre, si è preso del tempo libero per se stesso: si è riscoperto. La detossificazione è in atto. Sono molto contento: a livello mentale è trasformato. A Roma tornerà con un’enorme motivazione e un’importante freschezza“.
    Così Panichi descrive il talento motorio di Sinner: “Coordinazione, stamina, aspetto neurovegetativo: Jannik ha un fisico da decatleta, sa fare bene tutto. Se fosse più forte, non potrebbe essere così agile. Se è una macchina quasi perfetta dobbiamo ringraziare Hanspeter e Siglinde Sinner, i genitori che gli hanno trasmesso il Dna. Ma, dal mio punto di vista, il suo più straordinario talento è la gestione delle situazioni, che sia un allenamento o una partita tesissima: ha una calma operativa, nei momenti che contano, rara. Mente e fisico sono un sistema integrato: quando uno lo tira giù, l’altro lo spinge in su. Sa usare le emozioni come fonte di energia: se hai un travaso emotivo, ti blocchi; ma lui sa surfare sulle emozioni, restando sempre sulla cresta. Il sistema integrato si allena, certo. Ma con le doti di Jannik Sinner devi nascere”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner, lo stop diventa un’opportunità: Panichi svela la nuova preparazione

    Marco Panichi preparatore atletico di Jannik Sinner dalla fine dello scorso mese di agosto

    A parlare del momento di stop di Sinner è stato anche Marco Panichi, il suo preparatore atletico, durante un intervento a Sky Tennis Club. Panichi, che lavora con il ventitreenne altoatesino dalla fine di agosto 2024, ha spiegato:“Il fatto di avere così tanto tempo a disposizione è paragonabile a una programmazione di atletica leggera. In un periodo così lungo possiamo concentrarci più a fondo sulle caratteristiche fisiche e sugli aspetti che vogliamo migliorare. Parliamo di piccoli dettagli perché questi giocatori, come macchine da Formula 1, sono già molto avanzati. In ogni caso, dal punto di vista motivazionale, avere tutto questo tempo rappresenta uno stimolo importante. È una nuova esperienza e, pur non avendo voluto una situazione del genere, sono grato di poter lavorare in questo modo.”
    Sinner, dunque, sfrutterà queste settimane lontano dal tour per migliorare ulteriormente la propria condizione fisica e tecnica, con l’obiettivo di tornare in campo ancor più competitivo a partire dal 4 maggio. Tutti gli occhi saranno puntati sul rientro del numero uno del mondo, che dovrà misurarsi immediatamente con i grandi appuntamenti su terra rossa e con l’attenzione dei tifosi, pronti a rivedere il loro beniamino protagonista dopo questa pausa forzata.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner ufficializza preparatore atletico e fisioterapista: sono Panichi e Badio (ex di Djokovic)

    Sinner insieme a Panichi e Badio

    Sono Marco Panichi e Ulises Badio i due nuovi membri tecnici, preparatore atletico e fisioterapista, di Jannik Sinner. L’ha ufficializzato il n.1 del mondo con una foto postata su Instagram in quel di Monte Carlo, dove Sinner oggi riprende la preparazione in vista dell’autunno. “Benvenuti nella squadra, Marco e Ulises” scrive Jannik.

    In pratica Sinner si affida all’ex “team Djokovic”. La notizia di Panichi era ormai di dominio pubblico, novità invece per quanto riguarda il ruolo, cruciale, del “fisio”, visti i grandi stress a cui i fisici dei tennisti sono sottoposti tra allenamenti e tornei, e anche una discreta fragilità di Jannik, almeno nei primi anni di vita sul tour quando il suo corpo era ancora in piena fase di maturazione e crescita organica.
    Badio, nato in Argentina il 3 marzo 1973, ha passato molti anni insieme a Djokovic, fornendo un’assistenza H24 e a 360° al più vincente dell’era moderna. Chiniesilogo e Fisioterapista, Badio ha sempre lavorato con il serbo seguendo un approccio olistico: attenzione massima al corpo in modo che possa lavorare in stretta armonia e sintonia con la mente. Focus importante sull’alimentazione, idratazione, al rilassamento muscolare e mentale prima e dopo ogni seduta, con lavori molto simili allo yoga e terapie orientali, che per Badio sono un toccasana per far lavorare la “macchina-corpo” con la massima scioltezza e naturalezza, in modo da prevenire altri infortuni.
    Per presentare meglio Badio, ripropongo una parte di un’interessante intervista (datata 2021) nel quale il fisioterapista racconta il suo lavoro con Djokovic, la loro giornata e l’attenzione quasi maniacale al dettaglio. In quella stagione, lo ricordiamo, Djokovic è arrivato a tre set dal completare un incredibile Grande Slam annuale.
    “La responsabilità con un tennista come Djokovic è del 200%, perché quando tocchi un atleta del genere, di così alto livello, in qualsiasi momento puoi essere a un secondo dal fargli male” raccontava Badio. “Devi conoscere la sua anatomia e la tua professione, così come lui conosce il suo corpo. Era importante avere una vasta esperienza nel campo professionale e, inoltre, essere un po’ più a un livello alternativo e olistico. Ho studiato medicina cinese per molti anni. Questa mia esperienza in altri campi gli è stata di aiuto”.
    “Seguiamo un approccio olistico. Uniamo tutto in qualcosa di molto globale, corpo e mente, con un senso spirituale, non tanto di religione, visto che ne abbiamo una diversa. Questo ci rende due persone molto spirituali che meditano e con uno spazio per imparare. Restiamo da soli per molto tempo e creiamo una connessione senza parole. In effetti, lavoro molto in silenzio con lui”.
    Come lavorava con Novak? “Inizia il giorno prima di un torneo o di una partita. Devo sapere come dormirà, tutte le cose di cui ha bisogno, preparare i suoi drink con gli elettroliti, cosa dovrebbe prendere la sera prima, la sua dieta… devo avere tutto questo controllo e quando arriva il giorno della partita gli chiedo come sta. È un lavoro di 24 ore con lui. Non posso passare quattro ore a curarlo e poi non andare a vederlo prima di giocare. Devo seguirlo in ogni momento, anche quando è seduto, per vedere qual è la sua postura, o per sapere quanta acqua ha bevuto o quanto ha mangiato, o se ha parlato a lungo con una persona al telefono, perché ogni minimo dettaglio può alterarlo in una partita. Quella è la parte esterna. Quando lo curo fisicamente, arriva la parte in cui devo lavorare a livello manuale con la terapia in modo che sia in condizioni ottimali. È una macchina, una Ferrari, come la chiamo io, e va sempre regolata al millimetro”.
    Dopo l’addio al duo Ferrara – Naldi, che avevano accompagnato la crescita sportiva di Jannik verso eccezionali traguardi, si è affidato a due professionisti di grande esperienza. Una scelta di altissimo profilo, per continuare a migliorare – mantra di Sinner – e continuare a vincere. La prima uscita è prevista all’ATP 500 di Pechino, dove l’azzurro è campione in carica. Arriverà un “autunno caldo”, con molti punti da difendere. Sinner si farà trovare pronto. Buon lavoro a tutto il team.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Marco Panichi entrerà a breve nel team Sinner come prepatore atletico

    Marco Panichi negli studi di Supertennis

    Marco Panichi dovrebbe essere il nuovo preparatore atletico di Jannik Sinner. L’indiscrezione, confermata da una nostra fonte, riporta che l’ex collaboratore di Novak Djokovic potrebbe iniziare il lavoro con il n.1 del mondo già alla ripresa dell’attività dopo il grande successo a US Open e quindi seguire passo passo sul tour Jannik dalla prossima trasferta asiatica, all’ATP 500 di Pechino, del quale Sinner è campione in carica.
    Panichi ha collaborato per alcune settimane con il giovane talento cinese Shang Juncheng (classe 2005), in particolare nella leg nordamericana appena conclusa con US Open, ma il loro rapporto sarebbe stato per così dire “a gettone”, e quindi non avrebbe sottoscritto un contratto di lungo periodo.
    Marco oltre al lungo e fruttuoso lavoro con Djokovic vanta un lunghissimo curriculum di esperienze di massimo livello, avendo collaborato con tennisti del calibro di Fognini, Schiavone, Li Na, Sanguinetti, Garin e molti altri ancora, oltre ad aver prestato i suoi servizi alle federazioni italiana, tedesca e cinese.
    Recentemente aveva parlato del suo rapporto con Djokovic, interrotto lo scorso maggio dopo sei anni di grandi successi, definendo l’esperienza “Eccezionale. Ho imparato moltissimo durante quel periodo” raccontava il 59enne. “Ho capito come essere più professionale e come concentrarmi su ciò che dovevamo fare. Ho imparato a essere sempre pronto con piani A, B e C, perché con i grandi atleti succedono sempre molte cose dietro le quinte. I blocchi di allenamento sono stati bellissimi, abbiamo condiviso molte cose sia in campo che fuori. Ci sono stati momenti memorabili, anche se non sono mancati periodi di alta pressione in cui Novak diventava come una pentola a pressione. Non è stato tutto rose e fiori, ovviamente, ma è stato un privilegio lavorare con lui.”
    Aspettiamo la conferma ufficiale da parte del team Sinner sull’ingresso di Panichi, che colmerebbe il vuoto lasciato da Umberto Ferrera, estromesso dopo la nota e sfortunata faccenda che ha coinvolto Jannik lo scorso marzo insieme al fisioterapista Giacomo Naldi. L’altoatesino ha ringraziato i due professionisti per il grande lavoro svolto insieme, ma dopo quell’episodio ha affermato di “non sentirsi sicuro” e quindi la scelta dell’addio.
    Al momento non è trapelato niente per quanto riguarda il ruolo di fisioterapista, altrettanto decisivo per curare e prevenire ogni fastidio fisico dopo le dure sessioni di allenamento e lo stress della partita. . Chissà che a casa Sinner non si opti per un team tutto italiano, di bravi “fisio” ce ne sono molti… A US Open con Jannik c’era anche l’osteopata Andrea Cipolla, e la sua collaborazione dovrebbe continuare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Panichi potrebbe essere il nuovo preparatore atletico di Sinner

    Marco Panichi a Supertennis

    Jannik Sinner avrebbe scelto un connazionale come nuovo preparatore atletico. Secondo le indiscrezioni riportate da Eurosport, a sostituire Umberto Ferrara potrebbe essere Marco Panichi, professionista con una grandissima esperienza in campo tennistico e per ben 7 anni a fianco del campione serbo Novak Djokovic.
    Nel corso del media day a US Open, Sinner ha confermato che Umberto Ferrara e Giacomo Naldi (preparatore fisico e fisioterapista) non fanno più parte del suo team dopo oltre due anni di lavoro assieme, tanto al quarto Slam dell’anno a seguirlo ci saranno solo i due coach Sinome Vagnozzi e Darren Cahill. L’aveva anticipato l’australiano nella prima intervista post annuncio ITIA sulla positività di Jannik – totalmente scagionato da qualsiasi accusa di doping – e quindi ribadito dal tennista a New York.
    “Sono stati una parte fondamentale della mia carriera. Abbiamo lavorato insieme per due anni. Abbiamo fatto un lavoro incredibile, ottenendo molti successi e avendo una grande squadra alle mie spalle. Ora, a causa di questi errori, non mi sento così sicuro di continuare con loro. L’unica cosa di cui ho bisogno in questo momento è solo di aria nuova. Sai, ho faticato molto negli ultimi mesi. Ora stavo aspettando il risultato, e adesso ho solo bisogno di aria nuova”, ha dichiarato Sinner al Media Day.
    Panichi ha terminato il suo rapporto di collaborazione con Djokovic dalla preparazione del serbo a Roland Garros, lo scorso mese di maggio. È stato di fatto l’ultimo tassello del suo “vecchio” team a lasciarlo, dopo che anche il manager italiano Arnaldi e il fisioterapista Badio avevano lasciato Novak, in un completo rinnovamento del suo staff dopo anni di lavoro come team affiatato e vincente.
    Panichi è un ex-atleta professionista, laureatosi per due volte Campione Italiano nella disciplina del salto in lungo. Si è laureato in “Sport Coaching e Psicologia nello Sport” presso la NSU University, in Florida, USA. Nel tennis vanta un curriculum enorme, con collaborazioni con le più prestigiose accademie specializzate e federazioni (tra cui quella italiana). Tra i moltissimi tennisti con cui ha lavorato, spiccano i nomi di Fognini, Bolelli, Sanguinetti, Schiavone, Garin, Kohlschreiber, Hantuchova e, ovviamente, Djokovic.
    Al momento niente trapela per quanto riguarda il ruolo di fisioterapista, altra figura cruciale per un tennista.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Grande Marco!” Il saluto di Djokovic a Panichi, ufficiale la separazione dal trainer italiano

    Novak e Marco Panichi (Instagram Djokernole)

    “Grande Marco!” Così inizia il post social con il qualche Novak Djokovic ringrazia e saluta Marco Panichi, suo preparatore fisico dal 2019, confermando così le voci arrivate dalla Serbia nei giorni scorsi della loro separazione.
    “che straordinari anni di collaborazione abbiamo avuto. Abbiamo raggiunto la vetta, vinto titoli, battuto record. Ma soprattutto, mi sono goduto i nostri giorni più “ordinari” di allenamento dentro e fuori dalla palestra. Infinite ore di “carciofini” e risate che mi hanno fatto sentire super motivato a prepararmi per il successo. Grazie Romanista (come ti chiama Goran) per tutta l’energia, lo sforzo e il tempo che hai investito nel rendermi il miglior giocatore e la migliore persona possibile che posso essere. Con tanto affetto ❤️ e ci vediamo presto a Roma. Forzaaaa”.

    A fianco di Nole dal torneo di Foro Italico dovrebbe esserci quindi Gebhard Phil-Gritsch, preparatore austriaco già a fianco del n.1 del mondo per molti anni in passato, a stretto contatto con l’allora coach Marian Vajda.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO