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    Scandicci, Barbolini: “Complimenti a Busto, ha meritato di andare alle Final Four”

    Di Redazione Al termine di un quarto di finale combattuto e spettacolare, è la Unet E-Work Busto Arsizio a conquistare l’ultimo biglietto utile per le Final Four di Coppa Italia. In Toscana, contro Scandicci, le bustocche si sono imposte per tre set a uno, ma le ragazze di coach Barbolini hanno ceduto il passo davvero a testa altissima. Queste le dichiarazioni post gara proprio di Barbolini per Scandicci e di Gray (Top Scorer del match con 23 punti) e Stevanovic per Busto. Massimo Barbolini (coach Savino Del Bene Scandicci): “Bisogna fare i complimenti a Busto Arsizio, penso che hanno giocato una buona partita meritandosi di andare alle final four di Coppa Italia. Noi siamo mancati oggi in difesa ed in attacco abbiamo faticato parecchio. Abbiamo fatto un buon terzo set, anche il secondo eravamo avanti, però loro sono stati più bravi di noi, per cui penso che si meritino sicuramente il passaggio del turno. Dopo un periodo difficile che abbiamo attraversato, adesso approfittiamo di questa pausa per prepararci bene e riprendere il ritmo che avevamo trovato nell’ultima partita contro Novara.” Alexa Gray (Unet E-Work Busto Arsizio): “Abbiamo giocato da squadra, è stata una settimana con tanti problemi, ma l’unione tra di noi ha fatto la differenza questa sera. La semifinale con Conegliano? Sarà una partita difficilissima, ma se giocheremo con questa intensità potremo dire la nostra”. Jovana Stevanovic (Unet E-Work Busto Arsizio): “Sono orgogliosa delle ragazze e dello staff perchè eravamo molto in difficoltà prima di partire. Ci siamo unite e abbiamo giocato come squadra più che mai e il risultato ne è la conseguenza. Un grande successo fare le F4 di Coppa Italia e vincere su un campo difficile come questo di Scandicci”.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Anche Cuccarini, Micelli e Barbolini candidati per la panchina della Polonia?

    Di Redazione Ci sarebbero altri tre candidati alla panchina della nazionale femminile della Polonia, ancora in bilico dopo il divorzio da Jacek Nawrocki. Gli allenatori in questione, citati dal procuratore Roberto Mogentale, sono tutti italiani: Giuseppe Cuccarini lo scorso anno è stato esonerato a stagione in corso dall’LKS Commercecon Lodz, e Lorenzo Micelli, attualmente in Francia al Voléro Le Cannet, ha guidato a lungo Atom Sopot e Developres Rzeszow. Solo per Massimo Barbolini, allenatore della Savino Del Bene Scandicci, l’esperienza polacca sarebbe un’assoluta novità. Tra gli altri nomi che circolano per la sostituzione di Nawrocki restano “caldi” quelli di Ferhat Akbas, Stephane Antiga e Stefano Lavarini, mentre sembrano certamente più tortuose le strade che porterebbero a Marcello Abbondanza o Daniele Santarelli. Per quanto riguarda la nazionale maschile, invece, la rosa sembra ristretta a due nomi: Nikola Grbic – al quale vanno le dichiarate simpatie del neo-presidente federale Sebastian Swiderski – e Alberto Giuliani. (fonte: Przeglad Sportowy) LEGGI TUTTO

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    Savino del Bene Scandicci, si comincia: “Sarà una stagione lunga e intensa”

    Di Redazione La Savino Del Bene Scandicci inizia la propria stagione con un allenamento nella nuova palestra pesi a disposizione della società. La squadra di Massimo Barbolini, senza le atlete impegnate in nazionale ovvero Ofelia Malinov, Elena Pietrini, Louisa Lippmann, Hanna Orthmann e le brasiliane Bia e Natalia, inizia la sua preparazione in vista del prossimo campionato.  Presenti a Scandicci 8 giocatrici della prima squadra: Letizia Camera, Marina Lubian, Sara Alberti, Benedetta Bartolini, Veronica Angeloni, Enrica Merlo, Ekaterina Antropova e Francesca Napodano. Aggregate anche le giovani Nikol Milanova, Princess Atamah, Lara Salvestrini e da domani Linda Cabassa. Atamah e Cabassa si alleneranno agli ordini di coach Barbolini in virtù della stretta collaborazione instaurata ormai da anni con il Volleyrò Casal De’Pazzi, mentre Salvestrini proviene dalla Nottolini Lucca, altra società partner di Savino Del Bene Volley. “Oggi è la prima giornata – ha detto il direttore sportivo Francesco Paoletti – ci ritroviamo per iniziare questa nuova stagione, diamo il benvenuto a tutte le atlete. Sarà una stagione lunga, intensa e ci vedrà impegnati nella terza coppa europea, la Challenge Cup, oltre a un campionato che si preannuncia equilibrato e combattuto“. “Si comincia con entusiasmo – ha dichiarato Massimo Barbolini – c’è una gran voglia di far bene. Quest’anno rispetto all’anno scorso è più normale; l’anno passato venivamo da uno stop lungo, quest’anno abbiamo ripreso i ritmi canonici. Alcune giocatrici hanno lavorato a casa, alcune sono in nazionale: è un inizio non al completo, ma è un’ ottima situazione perché dà modo allo staff di conoscere le giocatrici. In più, se ci mancano le giocatrici delle nazionali, significa che ne abbiamo diverse forti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Troppi errori, ma li commisi anche io”. Giani: “La VNL poteva aiutare”

    Di Redazione Come sia andata a finire per l’Italvolley maschile e femminile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ormai è cosa nota. Serve un cambio per trovare la giusta ripartenza anche in vista degli Europei, come affermato dal presidente della Federvolley Manfredi. A giudicare il percorso delle Nazionali sono anche i tecnici che sono stati sulla panchina azzurra, o che attualmente guidano squadre estere, come riporta La Gazzetta dello Sport. “Le sconfitte servono per pensare. È giusto starci male, ma l’Europeo ravvicinato può aiutare per ripartire. La finale manca dal 2009 e potrebbe essere la volta buona per tornare a giocarci un titolo. Guardando al rendimento forsei troppi errori non hanno aiutato la squadra. Ma questo stop non deve creare dubbi sull’ottimo lavoro svolto. In finale sono arrivate due squadre esperte con un’età media di 31 anni” afferma coach Barbolini, ex azzurro del femminile. “La Vnl per chi l’ha giocata ha dato indicazioni important. È un torneo che ti può aiutare a capire su cosa si può e si deve lavorare per migliorare. Un surplus a quello che puoi fare negli allenamenti. L’Italia ai Giochi ha faticato all’inizio con la battuta e poi ha avuto qualche problema fisico che non l’ha aiutata. Mi sono piaciuti molto Michieletto e Juantorena oltre a Galassi”, sono le parole del ct Giani, sulla panchina della Germania e di Modena. “Nella fase di avvicinamento alle Olimpiadi di Pechino scelsi di partecipare al Grand Prix con tutte le titolari mentre verso Londra cambiai programma preparando i Giochi restando inItalia con le titolari. In entrambi i casi l’avventura olimpica si fermò troppo presto” conclude Barbolini. LEGGI TUTTO

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    La Savino del Bene riparte con coach Barbolini. Sandor Kantor sarà il suo secondo

    Di Redazione La Savino Del Bene Volley inizierà la propria preparazione il prossimo 18 Agosto al Palazzetto dello Sport di Scandicci. Confermatissimo sulla panchina, in forza del contratto sottoscritto la scorsa stagione, l’head coach Massimo Barbolini. Alcune novità invece per quanto riguardano le altre figure dello staff tecnico e medico. Il nuovo secondo allenatore che affiancherà Barbolini sarà Sandor Kantor, tecnico di origine ungherese ed ex pallavolista di alto livello. Kantor dopo l’addio al volley giocato ha iniziato un percorso da allenatore affermandosi al Volleyró Casal De’ Pazzi con il quale ha vintodiversi scudetti nelle categorie giovanili.Migliore stagione resta l’annata 2018 quando vennero vinti gli scudetti nelle categorie under 14, under 16 e under 18.Arriva a Scandicci con un grande carico di entusiasmo e pronto a mettere al servizio delle atlete l’esperienza accumulata da giocatore.Il terzo allenatore della Savino Del Bene Volley sarà Luca Nico, scoutman della formazione toscana nelle ultime due stagioni.Nico, prima di Scandicci, aveva avuto esperienze a Baronissi (A2) e al Volley Pesaro (A1).Pugliese di Gioia del Colle passerà dal lato corto alla panchina nella sua terza stagione a Scandicci coadiuvando il lavorodei due allenatori e contribuendo al lavoro tecnico in palestra. Nel ruolo di scoutman la seconda new entry della prossima stagione, ovvero Fabio Gabban che dopo alcune stagioni trascorse in serie A con Novara e Conegliano V. Nell’ultimo periodo ha maturato esperienza in diversi club della Polonia e collaborando negli staff di nazionali estere. Per lui, novarese di nascita, si tratta quindi di un ritorno in un club italiano. Il preparatore della Savino Del Bene Volley resterà Stefano Tagliazucchi, presente a Scandicci anche nell’ultima stagione. Lo staff medico sanitario al servizio delle atlete vedrà invece ancora la presenza della d.sa Monica Fabbri. Preziosa la sua collaborazione nell’ultimo anno per affrontare il difficile periodo della pandemia sanitaria e coordinare le varie esigenze.Responsabile della fisioterapia sarà l’ultima new entry, ovvero il senese Sebastiano Cencini.Per lui si tratta dell’esordio nel settore femminile dopo aver trascorso diverse stagioni nel settore maschile.Attualmente Cencini è fisioterapista della nazionale maschile di volley ed è stato presente con la nazionale alle Olimpiadi di Tokyo.Confermano la loro collaborazione con la società sia l’osteopata Matteo Gori che il fisioterapista Alessandro Maselli,figure di elevata professionalità e di grande affidabilità, legati ormai da profonda stima al nostro club. (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Ci vuole sempre l’umiltà giusta per apprendere”

    Di Redazione Massimo Barbolini è un totem della pallavolo femminile. Il tecnico, modenese classe 1964, è intervenuto lunedì nel workshop della FIPAV Lazio per tenere una lezione sulla fase ricezione-attacco nella volley femminile di alto livello. Quasi tre ore di confronto e riflessioni tra l’attuale allenatore di Scandicci – con un passato alla guida della Nazionale che ha portato a due ori europei (2007 e 2009) e ad altri trionfi internazionali – e gli allenatori laziali, nell’ambito del corso che ha già visto la partecipazione di Andrea Gardini e Roberto Santilli. Lunedì prossimo la palla passerà a Luca Cristofani per l’ultimo modulo (QUI TUTTE LE INFO PER ISCRIVERSI). Barbolini, un bilancio di questa esperienza? “La definirei assolutamente positiva. Sono state ore intense, ricche di spunti per far crescere ancor di più il movimento regionale. Ho trovato dall’altra parte dello schermo allenatori molto attenti e vogliosi di capire, di approfondire. Certo, manca il contatto che si può avere in una lezione in presenza. Ma la qualità di questi corsi resta sempre molto alta” Quali aspetti ha evidenziato maggiormente nella sua lezione? “L’incidenza della ricezione nel costruire il primo attacco, intesa proprio nel senso della qualità dei palloni che si giocano dopo il servizio avversario. Un aspetto che nella pallavolo femminile, a differenza di quella maschile, risalta sempre meno. Nel volley delle donne si fa punto soprattutto col contrattacco, dopo la difesa. E invece i dati dimostrano che la prima palla incide parecchio. Poi ognuno chiaramente ha i suoi metodi, ho portato la mia esperienza spiegando l’importanza di lavorare sulle situazioni di gioco e sulla qualità della ricezione”. Da allenatore, lei ha vissuto una scintilla? Quando ha capito che questo poteva diventare il suo lavoro? “Ci ho messo sempre tanto tanto entusiasmo. Ho creduto fin dall’inizio che questa potesse essere la mia strada. La scintilla c’è stata forse quando Julio Velasco mi ha scelto come suo vice a Modena. Ho avuto la fortuna di essere stato scelto da uno dei migliori allenatori nella storia di questo sport. Poi spero di essermi meritato negli anni tutte le soddisfazioni che mi sono tolto in panchina” Cosa ha imparato, nel corso della carriera, dalle sue giocatrici? “Ci vuole sempre l’umiltà giusta per apprendere. Le giocatrici o i giocatori devi osservarli, studiarli e seguirli per capire cosa possono darti. Questo lavoro è una continua scoperta. Penso alla mia generazione di allenatori: molti lavorano all’estero con ottimi risultati e sono tutti accumunati da una grande curiosità nel capire come evolve il gioco. Personalmente all’inizio degli anni 2000 ho capito tante cose allenando le giocatrici più forti del mondo nel campionato più bello del mondo”. Quanto è importante la formazione teorica per la crescita di un allenatore? “È importante, ma non è tutto ovviamente. Bisogna vivere sul campo le situazioni che si studiano. Ricordo che da ragazzo andavo a vedere tantissime partite, seguivo le finali giovanili, i ritiri delle nazionali. Oggi vedo sempre meno allenatori che chiedono di poter partecipare agli allenamenti, questo succedeva anche quando allenavo la nazionale. Andare a vedere la grande pallavolo, rubare con gli occhi da allenamenti e finali, ti rende un tecnico migliore. La teoria è alla base. Ma vedere, provare, toccare con mano come lavorano le grandi squadre ti fa crescere” La soddisfazione più bella della sua carriera? “Me ne sono tolte tante e non sarebbe giusto scegliere. Il periodo più bello però è quello vissuto con la Nazionale. Per il gruppo di lavoro, per lo staff, per il rapporto con la federazione che non ci fece mai mancare nulla. Siamo sempre stati tra le prime tre nazionali del mondo. Questo lavoro, al di là delle vittorie, resta nel tempo” Un consiglio che darebbe a un giovane tecnico? “Mettici passione e abbi una tua idea di lavoro. Questo riguarda le dinamiche generali, ma c’è un aspetto che vorrei sottolineare: ai giovani dico sempre che bisogna saper insegnare la tecnica individuale. È fondamentale. Se sai lavorare bene con i singoli puoi fare tutto. Forse allenare i sistemi e i concetti globali è più semplice, ma la base è la tecnica individuale. Quella viene prima di tutto. Ci vuole pazienza, è vero, ma se non metti le fondamenta come puoi costruire una casa?” Progetti per il futuro? “L’obiettivo è arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. La mia Scandicci è forte, la società da 6-7 anni fa grandissimi sacrifici sia sotto il profilo dell’impegno profuso, sia dal punto di vista economico. Dopo il primo anno in cui abbiamo vissuto un po’ una fase di studio, e dobbiamo essere grati per aver svolto il nostro lavoro fino in fondo nonostante la pandemia, mi piacerebbe dare il mio contributo affinché Scandicci sia competitiva in tutti i tornei che giocherà” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Francesca Napodano approda alla Savino del Bene Scandicci: “Felice di ritrovare Barbolini”

    Di Redazione Continuano gli arrivi in casa Savino Del Bene. Si comunica infatti che Francesca Napodano farà parte del roster a disposizione di Massimo Barbolini per la prossima stagione. Napodano, nata a Casale Monferrato il 17 Gennaio 1999, è cresciuta nella fila del Volleyrò Casal De’ Pazzi per poi approdare in Serie A1 con la maglia di Casalmaggiore.  Nel 2018 ha giocato a Soverato per poi tornare in A1 a Novara, dove ha incontrato Massimo Barbolini.  LE PAROLE DI FRANCESCA NAPODANO – “Sono contentissima di aver avuto la possibilità di venire alla Savino Del Bene Scandicci, sono contentissima di ritrovare Massimo Barbolini con cui mi sono trovata molto bene, mi aspetto un buon anno dove lavorare bene e toglierci soddisfazioni. Quali aspettative? Punto sempre a dare il massimo, tutto ciò che posso per le mie compagne, per la squadra, per arrivare insieme agli obiettivi prefissati“.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Dobbiamo rischiare di più, a partire dalla battuta”

    Di Redazione I tifosi della Savino Del Bene Scandicci si erano forse illusi dopo il buon avvio di partita, ma Gara 1 della semifinale scudetto si è conclusa con una pesante sconfitta sul campo di Conegliano. Non può essere soddisfatto neppure Massimo Barbolini: “Penso che abbiamo giocato bene per un set e mezzo – dice il tecnico delle toscane a fine partita –. Siamo riusciti a tenere il loro ritmo, poi appena le cose sono andate peggio, abbiamo fatto errori che avrebbero potuto compromettere qualsiasi partita, non solo contro di loro. Con una squadra così forte, il divario diventa altissimo“. “1-0 per loro – guarda avanti l’allenatore di Scandicci – dobbiamo assolutamente ripartire da lì, domani ci alleniamo. Dobbiamo rischiare un po’ di più, a partire dalla battuta, non possiamo perdere con Conegliano sbagliando solamente 3 battute. Non abbiamo osato, quando abbiamo battuto bene li abbiamo messi in difficoltà. Ripartiamo proprio da lì, dalla battuta, dalla difesa. Spesso si pensa all’attacco: nel primo e secondo set le loro percentuali d’attacco non sono state altissime, ma le nostre sono state bassissime. Dobbiamo guardare prima in casa nostra che nella loro, che è ben fornita“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO