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    Wilander lancia Alcaraz verso il terzo titolo a Wimbledon: “L’erba è la superficie perfetta per lui”

    Mats Wilander

    Carlos Alcaraz, campione a Wimbledon nelle ultime due stagioni, è il grande favorito per l’edizione 2025 dei Championships. Forte del clamoroso successo a Parigi su Sinner e anche della vittoria al Queen’s nel classico appuntamento in preparazione allo Slam “verde”, lo spagnolo è visto da tutti i principali osservatori come l’uomo da battere. Anche Mats Wilander spinge “Carlitos” verso il terzo titolo consecutivo a Wimbledon, che lo isserebbe tra i grandissimi della disciplina. Così lo svedese, oggi apprezzato analista per Eurosport, ha parlato a poche ore dall’avvio del torneo più antico e affascinante delle disciplina, l’unico Slam che Mats nella sua brillante carriera non è riuscito a vincere.
    “L’erba è la superficie perfetta per Alcaraz“, afferma Wilander. “Innanzitutto, per come si muove: sa come scivolare, come fermarsi, come usare piccoli passi. Credo che sia l’unico per cui muoversi su erba, terra battuta e persino cemento non faccia una grande differenza, e questo è punto a favore importantissimo per lui”.
    “In secondo luogo, su un campo in erba, gli scambi sono meno tattici, si pensa di meno si di agisce di più con l’istinto perché a volte devi colpire un rovescio tagliato per forza di cose, cerchi di sopravvivere alle mosse dell’avversario, e appena l’altro tira un colpo più corto non devi mai esitare e aggredire la palla tirando il tuo miglior colpo. Tutto questo è perfetto per Alcaraz perché sull’erba ci sono meno schemi prestabiliti che sulla terra battuta. Questo gli si addice perfettamente. Penso che si diverta più che mai quando gioca sull’erba: si giocano punti folli, ci sono palle corte, ci sono colpi tagliati… la felicità che si vede nei suoi occhi, lo spirito competitivo che possiede… Per me, vederlo giocare sull’erba è un lusso.”
    Alcaraz, ma anche Jannik Sinner. Per Wilander i due ormai hanno le chiavi della disciplina, si spingono l’un l’altro verso territori sconosciuti portando il livello di gioco ad estremi mai visti. Per lo svedese anche Sinner dirà la sua a Londra. “Alcaraz e Sinner stanno portando il tennis in una direzione mai vista prima, e non torneranno indietro. Chiunque giochi a tennis nei prossimi dieci anni dovrà prepararsi a essere un atleta migliore di questi ragazzi, che hanno anche una tecnica più raffinata, perché questa è la direzione che Sinner e Alcaraz stanno portando nel tennis, e su tutte le superfici. È incredibile. Penso che dobbiamo iniziare a capire che stiamo vedendo giocatori che potrebbero essere tra i più grandi nella storia del tennis, sia Carlos Alcaraz che Jannik Sinner. E, inoltre, un’altra cosa che adoro è il modo in cui giocano questo sport”, conclude Mats.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wilander incorona Alcaraz-Sinner: “Hanno superato Federer e Nadal”

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz – Foto Patrick Boren

    Ci vorranno giorni, settimane, mesi e anni prima che il ricordo della finale di Roland Garros 2025 possa sbiadire dalla memoria degli appassionati di tennis. Il duello epico tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner è entrato di diritto nell’olimpo delle più grandi finali della storia, per il livello tecnico straordinario mostrato dall’azzurro, per la capacità di rimonta e la resistenza mentale dello spagnolo, e per lo spettacolo tennistico puro offerto da entrambi. Una battaglia che ha visto trionfare il campione murciano, capace di conquistare il suo secondo titolo parigino e il quinto Slam in carriera.
    Al termine di questa finale storica, perfino i più esperti commentatori hanno faticato a trovare le parole appropriate. Lo shock emotivo prodotto da questo scontro titanico ha lasciato tutti senza fiato, e molti analisti ed ex tennisti hanno avuto bisogno di tempo per metabolizzare quanto vissuto sul centrale Philippe Chatrier. Tra questi c’è stato anche Mats Wilander, leggenda svedese del tennis con sette titoli del Grande Slam all’attivo e da anni una delle voci più autorevoli di Eurosport.
    Nelle dichiarazioni rilasciate a TNT Sports e riportate da Tennis365, Wilander ha iniziato il suo commento richiamando alla memoria due delle più grandi icone di questo sport, Roger Federer e Rafael Nadal, e i loro indimenticabili confronti. Ma l’ex numero uno del mondo è andato ben oltre, collocando la finale tra Alcaraz e Sinner in una dimensione superiore: “Ho assistito a finali straordinarie di Federer e Nadal, ma niente si avvicina neanche lontanamente a quello che abbiamo visto. Continuavo a pensare ‘questo non è possibile’, stanno giocando a un ritmo che va oltre le capacità umane”.
    Dopo questa dichiarazione, il campione scandinavo ha voluto approfondire il suo pensiero, mostrandosi completamente conquistato da questi due fenomeni destinati a ridefinire il tennis moderno: “Siamo di fronte a due dei migliori atleti che il mondo possa esprimere, e per nostra fortuna sono tennisti. Provo un orgoglio e un onore immensi per aver praticato questo sport e, spero, per aver contribuito a ispirare le generazioni successive fino ad arrivare a questo punto straordinario con questi due guerrieri assoluti. Raramente rimango senza parole, ma questa è stata davvero una giornata memorabile”.
    La rivalità tra lo spagnolo e l’italiano aveva già mostrato i suoi contorni epici durante gli indimenticabili quarti di finale degli US Open 2022, quando Alcaraz riuscì a rimontare una palla match conquistando la vittoria in cinque set. Molti esperti ritenevano però che sarebbe stato difficile assistere nuovamente a un confronto di tale perfezione tecnica ed emotiva. La finale parigina ha invece superato ogni aspettativa, almeno secondo il giudizio di Wilander: “È stato qualcosa di assolutamente incredibile. Le aspettative sono sempre altissime quando questi campioni si fronteggiano, perché fin dagli US Open 2022 ci hanno abituato a partite straordinarie. Ogni loro scontro è fisicamente devastante, emotivamente coinvolgente e il livello tennistico che esprimono è semplicemente incredibile”.
    L’ex campione svedese ha poi ripreso il confronto con l’eredità del Big Three, azzardando nuovamente una valutazione che fa discutere: “Il livello raggiunto nella fase finale del match è stato assolutamente surreale. Faccio fatica a credere che potremo assistere a questa rivalità per gli anni a venire. Questi ragazzi hanno elevato il nostro sport verso una dimensione completamente nuova. Non avrei mai immaginato di pronunciare queste parole dopo aver vissuto l’era dei tre giganti – Roger, Rafa e Novak – ma in realtà il tennis che stiamo vedendo ora è più veloce che mai e raggiunge vette di eccellenza quasi impossibili da credere”.
    Wilander ha anche espresso la sua comprensione per il dolore di Sinner, che ha sfiorato il suo primo trionfo al Roland Garros: “Provo sincera tristezza per Jannik, che ha avuto i match point tra le mani e meritava davvero di vincere questo titolo, ma avrà sicuramente altre occasioni. Tuttavia nel tennis, come nella vita, non è finita finché non è davvero finita, e alla fine devi essere tu a conquistare l’ultimo punto decisivo”.Le parole dell’ex numero uno mondiale rappresentano una consacrazione definitiva di questa nuova rivalità, che secondo il suo autorevole giudizio ha già superato i leggendari scontri che hanno caratterizzato l’epoca d’oro di Federer, Nadal e Djokovic. Una dichiarazione coraggiosa e quasi provocatoria, che fotografa perfettamente l’impatto straordinario di una finale destinata a rimanere per sempre nella storia del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Wilander critica Alcaraz: “Sta attraversando quello che vivrà per il resto della sua carriera, l’incostanza”

    Carlos Alcaraz

    Mats Wilander critica piuttosto seccamente Carlos Alcaraz, affermando che il suo momento negativo è destinato a ripetersi anche in futuro poiché vittima di una mancanza di costanza di rendimento che sarà difficile da superare. Parlando ad Eurosport sulla situazione non eccellente del talento di Murcia, incapace di approfittare dello stop di Sinner per avvicinare il rivale in classifica, Mats ha analizzato le problematiche che affliggono il tennis di Alcaraz.
    “Penso che Carlos Alcaraz stia attraversando ciò che vivrà per il resto della sua carriera: l’incostanza. A volte farà miracoli e quei miracoli lo aiuteranno a vincere le partite, e farà miracoli in diverse occasioni ma magari alla fine non riuscirà ugualmente a vincere la partita“.
    Per il suo severo giudizio, Wilander prende ad esempio la sconfitta patita da Alcaraz contro Draper a Indian Wells. “Perdere contro Jack Draper, nel modo in cui è successo, è molto strano per un giocatore d’élite. Non si perde un set così facilmente, né si rimonta e se ne vince un altro con la stessa facilità. Perdere poi 6-4 nel terzo set contro Draper non è un grosso problema. Ma penso che, alla fine, Carlos Alcaraz sarà piuttosto incostante in termini di risultati. Siamo abituati a non vedere un ex numero uno del mondo, e probabilmente un futuro numero uno, essere così poco costante”.
    Mats per questo motivo arriva a paragonare Alcaraz ad Andre Agassi, altro super campione ma relativamente poco costante nei suoi risultati, o almeno per una buona parte della sua carriera. “Bisogna tornare ai tempi di Andre Agassi per rivedere qualcosa di simile, quando Andre vinceva tornei e Slam per poi subire sconfitte al primo turno, soprattutto quando arrivava in Europa, sia sulla terra battuta che su campi indoor, per poi tornare negli Stati Uniti e vincere di nuovo grandi tornei e diventare il numero uno al mondo. Penso che i cali di Carlos Alcaraz siano lì”. E aggiunge una sfumatura importante: “Non credo che con Sinner sia lo stesso”.
    Per lo svedese queste sconfitte improvvise di Alcaraz potrebbero innescare anche un altro problema: dare forza agli avversari. “Allo stesso tempo, penso che ogni volta che Carlos Alcaraz perde una partita inattesa, ci sono almeno cinque giocatori al mondo che dicono: ‘Okay, aspetta. Se quello riesce a battere Alcaraz… beh, posso batterlo nella prossima’. Penso che sia una spinta per tutti gli altri giocatori quando Carlos Alcaraz perde, perché quando devono affrontare Alcaraz molti si sentono intimiditi e pensano: ‘Mio Dio, questo ragazzo è molto più forte di me, non credo di avere alcuna possibilità di vincere.’ Ma ogni volta che perde, nello spogliatoio si accende quella luce verde che ti dice: ‘Sei pronto. hai la possibilità di vincere questa partita oggi.’ e penso che questo sia un problema per Carlos Alcaraz”.
    Nel 2025 Alcaraz vanta un record di 15 vittorie e 4 sconfitte, con un titolo vinto a Rotterdam. Come ricordato da Wilander, nelle 4 sconfitte sofferte in stagione (Djokovic a Melbourne, Lehecka a Doha, Draper a Indian Wells e Goffin a Miami) Carlos ha prodotto momenti di ottimo tennis per poi calare vistosamente, vittima di tensione, scelte di gioco errate e moltissimi errori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wilander sui Casi Sinner e Swiatek: “I tennisti devono proteggersi da tutto, anche dai ristoranti”

    Mats Wilander nella foto

    Mats Wilander ha offerto una prospettiva interessante sui recenti casi che hanno coinvolto Jannik Sinner e Iga Swiatek, evidenziando le crescenti difficoltà che i tennisti professionisti devono affrontare per evitare contaminazioni accidentali.
    In un’intervista a Relevo, l’ex campione svedese ha sottolineato come il mondo del tennis sia diventato sempre più complesso da gestire sotto questo aspetto: “Ora ci sono sempre più persone coinvolte. Ci sono allenatori o aziende che forniscono integratori e vitamine, e queste stesse aziende potrebbero produrre sostanze che non sono legali per gli atleti professionisti.”Secondo Wilander, la situazione è diventata così delicata che persino le attività quotidiane più banali possono rappresentare un rischio: “Un giocatore non dovrebbe nemmeno andare al ristorante, perché c’è la possibilità che ci sia qualcosa nel cibo, che sia contaminato. Ma non ci si può proteggere da tutto.”
    Nonostante queste preoccupazioni, l’ex numero uno del mondo mantiene una visione positiva sullo stato del tennis: “Purtroppo siamo in questa situazione ora, ma non credo ci sia un problema di doping nel tennis.”
    Le parole di Wilander gettano nuova luce sulla complessità della gestione antidoping nel tennis moderno, dove anche le più piccole disattenzioni possono avere conseguenze significative sulla carriera di un atleta.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Chi vincerà gli Australian Open? Henin punta su Sinner, Henman su Alcaraz

    Justine Henin

    A poche ore dall’avvio degli Australian Open 2025, molti esperti ed ex giocatori si lanciano in pronostici su chi alzerà il primo trofeo Slam del nuovo anno. All’interno di uno speciale su Eurosport, alcuni ex tennisti – oggi opinionisti del canale sportivo europeo – hanno espresso la propria opinione scegliendo il favorito per la vittoria finale. Riportiamo alcuni dei loro pareri, con le relative motivazioni. In generale sono Sinner e Alcaraz a raccogliere più consensi, ma occhio a Djokovic. Poche chance, sulla carta, a Zverev e nessuno cita un outsider.

    Mats Wilander: “Scelgo i due numeri uno, Sinner e Aryna Sabalenka. Entrambi sono forti giocatori sul cemento e hanno vinto titoli importanti di recente. Sinner e Sabalenka sono leggermente favoriti, anche se non così dominanti come i campioni del passato come Djokovic o Serena. Tuttavia, sono i principali contendenti ai miei occhi”. Mats quindi va sul sicuro, i due campioni in carica. “Novak è ancora un contendente, soprattutto all’Australian Open, dove ha vinto dieci volte. Le partite da cinque set lo aiutano alla sua età. Potrebbe anche fare bene a Wimbledon, ma penso che l’Australia sia la sua migliore possibilità quest’anno. C’è molta pressione mentale sui giocatori all’inizio della stagione, ma Novak prospera in quell’ambiente”.
    Tim Henman: “Credo che il vincitore uscirà tra Alcaraz, Sinner, Djokovic o Zverev. Se dovessi sceglierne uno, sceglierei Alcaraz. Direi che Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono i due principali favoriti, soprattutto dopo le loro prestazioni dell’anno scorso, dove hanno vinto tutti e quattro i Grandi Slam tra loro. Occhio a Berrettini o Norrie, potrebbero causare sorprese. Entrambi hanno l’esperienza e il talento per fare strada nel torneo. Denis Shapovalov è un altro da tenere d’occhio, dato che sta giocando meglio di recente”.
    Boris Becker non si sbilancia con un solo nome: “Non mi concentrerei sulla classifica. Sceglierei Sinner, Alcaraz, Zverev e Djokovic. Questi quattro sono i miei preferiti. Spero che rimangano tutti in salute e superino la prima settimana. Da lì partiremo per vedere chi arriverà in fondo”.
    Alex Corretja segue il tedesco: “Sinner e Alcaraz sono forti contendenti, ma non escludere Djokovic. Anche Zverev ha del potenziale, data la sua esperienza. L’Australian Open è sempre imprevedibile, dato che è il primo grande evento della stagione e i giocatori arrivano con diversi livelli di preparazione. Giocatori come Ruud potrebbero sorprendere, a seconda della loro forma. Non si può mai dubitare di leggende come Novak. Ci ha dimostrato che ci sbagliavamo molte volte quando pensavamo che non ce la potesse fare. L’assunzione di Andy Murray dimostra che crede ancora di avere qualcosa da dimostrare. Quest’anno sarà cruciale per lui. Lui e le altre leggende hanno quella qualità speciale che li distingue dai giocatori normali”.
    Justine Henin: “Sceglierei Jannik Sinner. È probabile che Djokovic e Alcaraz si affrontino nei quarti, il che rende le cose difficili per entrambi. Alcaraz ha avuto un inizio difficile l’anno scorso, ma la sua motivazione a iniziare forte questa stagione è enorme”.

    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Wilander esalta Alcaraz: “È come Freddie Mercury. Ma per lui sarebbe meglio non vincere quest’anno gli Australian Open”

    Mats Wilander

    Mats Wilander è elettrizzato dal tennis di Carlos Alcaraz, “quello che tutti vogliono vedere nei prossimi 10 anni”, e lo paragona al mito del rock Freddy Mercury, ma afferma che per lo spagnolo sarebbe meglio non vincere quest’anno gli Australian Open per tenere al massimo le proprie motivazioni. Secondo l’ex campione svedese, se Carlos completasse a soli 21 anni il “Career Grand Slam” trionfando a Melbourne le sue motivazioni potrebbero crollare improvvisamente. Wilander ha parlato di Alcaraz in un’intervista concessa a Relevo prima degli Australian Open, ma anche affermato che il favorito del primo Slam 2025 resta Sinner, n.1 del mondo e campione in carica.
    “Sinner ha chiuso il 2024 in maniera eccezionale: trovo pazzesco che abbia vinto in poche settimane sia le ATP Finals che la Coppa Davis con l’Italia” commenta Wilander. “È chiaramente il favorito della vigilia degli Australian Open anche se non lo definirei il favorito assoluto perché quando in bacheca hai ‘solo’ due titoli Slam non penso che tu abbia acquisito il diritto all’appellativo di assoluto favorito. Jannik è senza ombra di dubbio il numero uno del mondo e per la costanza di rendimento che sta dimostrando penso che potrà restate al vertice per un paio d’anni. Tuttavia se Carlos Alcaraz riuscirà a giocare il proprio miglior tennis sono convinto che potrebbe batterlo”.
    Il discorso si sposta su Alcaraz, tennista che lo svedese ritiene il più interessante da vedere per il suo stile di gioco imprevedibile e la varietà dei suoi colpi. Mats tuttavia lancia un punto di vista assai originale: per la carriera di lungo periodo, meglio se Carlos non vince subito gli Australian Open… “Pensare che Carlitos riesca a completare il Grande Slam personale tra due settimane è incredibilmente emozionante. È senza dubbio il giocatore più entusiasmante che abbiamo oggi. Se c’è un tennista che la gente vuole vedere lassù per i prossimi dieci anni, è Carlitos.”
    “Se riesce a vincere in Australia, significa che è diventato il 21enne più completo che abbiamo mai avuto nel tennis” continua Wilander. “Non dovresti essere in grado di vincere tutti i Major a quell’età; non dovresti essere in grado di giocare così sull’erba, sulla terra battuta e poi pure sul cemento, sui campi più veloci del mondo. Avrà 22 anni il prossimo maggio e non c’è mai stato un giocatore più completo di Carlitos Alcaraz Nemmeno Roger Federer era così completo.”
    “Se penso che sia importante che completi il ​​Grande Slam in carriera adesso? No, non credo. Penso che sarebbe meglio se non lo facesse. Diamo per scontato che debba essere come Federer, Nadal e Djokovic. Pensiamo: ‘Oh, devi essere come loro, e devi pensare che ogni partita e ogni punto sono importanti’. Ma è molto, molto, molto difficile provare quella sensazione ed è più facile che accada se hai ragioni per giocare e per rimanere motivato. Io non ho mai vinto Wimbledon, quindi dovevo andare avanti. Anche quando non giocavo bene, pensavo: ‘Chissà, forse un giorno potrò vincere Wimbledon’. Penso che sarebbe fantastico per lui non vincere gli Australian Open perché darebbe a lui una ragione ovvia per continuare ad allenarsi e andare avanti. Se vincesse a Melbourne, c’è una piccola possibilità che accada quel che è capitato a molti giocatori, ossia che all’improvviso dicano ‘Bene, ce l’ho fatta, ho vinto i quattro tornei del Grande Slam, cosa resta adesso?’“.
    Chiedono a Wilander un paragone tra Carlos e una star della musica, visto che suonare è una delle grandi passioni dello svedese. “Sceglierei i Queen. Perché è opera, è rock & roll… C’è una combinazione di cose per cui quando ascolti i Queen pensi… Wow! Cosa hanno fatto? È davvero strano. Come può Freddie Mercury cantare in quel modo? E per me questo è Carlos, fa le cose diverse in momenti inaspettati. Roger Federer poteva fare di tutto, cose che anche Carlitos può fare. Ma con Federer tutto era più prevedibile. Quando arrivava un punto importante non ti aspettavi un calo da Roger. Con Carlitos invece in un punto importante non hai idea di cosa farà e sono sicuro che alcune delle sue decisioni non saranno le migliori… Ma è proprio per questo che è così emozionante. È imprevedibile. È un genio” conclude lo svedese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Scintille tra Kyrgios e Mahut, Wilander elogia l’australiano

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Un nuovo capitolo si aggiunge alle controverse dichiarazioni di Nick Kyrgios, questa volta in uno scambio di battute con Nicolas Mahut, leggenda del doppio e protagonista del match più lungo della storia del tennis contro John Isner.Queste dichiarazioni mostrano come Kyrgios continui a essere una figura polarizzante nel tennis: da un lato criticato per le sue provocazioni, dall’altro elogiato per il suo talento unico e il potenziale impatto sul gioco.
    Lo Scontro con MahutLa scintilla è scoccata quando Mahut ha criticato le recenti dichiarazioni di Kyrgios sul caso di Jannik Sinner, definendole inutilmente provocatorie. Il francese ha anche aggiunto che in un eventuale scontro agli Australian Open, Sinner batterebbe facilmente l’australiano.La risposta di Kyrgios non si è fatta attendere ed è stata caratteristicamente tagliente: “Non credo che al mondo interessi molto quello che ha da dire Nicolas Mahut. È stato un ottimo doppista, ma non ha mai avuto una carriera in singolare come la mia. Probabilmente è per questo che ha questa opinione, che per me non significa nulla.”Kyrgios ha poi ampliato la sua critica: “Non so se valga la pena rispondere, non credo che a nessuno interessi cosa dice Mahut. Non è mai stato bravo come me e per questo avrà questa opinione. Non vorrei essere come lui. I Big 3 hanno costruito il loro successo contro rivali che batteva prima ancora di scendere in campo, come lui. Io difenderò sempre la mia abilità e la mia fiducia nel giocare contro i migliori.”
    L’Intervento di WilanderIn questo contesto si inseriscono le sorprendenti dichiarazioni di Mats Wilander, vincitore di sette Slam e oggi stimato commentatore. Lo svedese ha espresso un giudizio estremamente positivo su Kyrgios, che si prepara a tornare in campo dopo gravi infortuni al ginocchio e al polso.“Nick ha fatto evolvere questo sport,” ha affermato Wilander. “Se giocasse il suo miglior tennis e vincesse uno Slam, sarebbe la prima volta nella storia che un giocatore avrebbe soddisfatto tutti i requisiti possibili. È competitivo, il suo livello è alto, il suo atteggiamento mentale è brillante e il repertorio e la varietà di colpi pazzi sono qualità che nessuno ha mai combinato insieme.”Wilander ha concluso con un’affermazione significativa: “Nick Kyrgios ha l’opportunità di fare tutto.” LEGGI TUTTO

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    Wilander sulla nuova super coppia Djokovic – Murray: “È un messaggio a Sinner e Alcaraz. Chi insegue Jannik deve salire sul treno in fretta”

    Mats Wilander

    Mats Wilander crede che gli inseguitori di Sinner debbano sbrigarsi a salire sul suo treno altrimenti l’italiano potrebbe andare così veloce da risultare imprendibile. Sulla mossa a sorpresa di Djokovic, la scelta dell’ex rivale Murray come coach, lo svedese crede che sia un chiaro messaggio a Sinner e Alcaraz, i vincitori dei quattro Slam nel 2024: l’anno prossimo ci sarò anch’io. Wilander ha parlato di vari temi in un intervento su Eurosport, canale del quale è stimato commentatore. Riportiamo i passaggi più interessanti del suo pensiero.
    “La stagione di Sinner è paragonabile a quella dei migliori giocatori della storia, nei loro momenti migliori” afferma Wilander. “Come Djokovic, Federer, Nadal. Connors ha vissuto un anno con tre tornei Slam, io stesso ho avuto un anno in cui ho vinto tre Slam e sono arrivato al numero uno. Sinner ha fatto di più. Due Slam sono incredibili. Il numero uno è incredibile, ma per me, le due settimane più importanti sono state vincere le ATP Finals di fronte al pubblico di casa a Torino da numero uno al mondo, e farlo senza perdere un set. È una situazione piena di pressione e lui ha retto il ruolo di favorito. Quindi subito dopo è a Malaga e vince per la seconda volta di fila la Coppa Davis. È il miglior giocatore al mondo e non gli è permesso perdere una partita, nemmeno in doppio. Vince le partite in singolare senza perdere un set. La carriera di Sinner è appena iniziata, ma penso che tra 10 anni, rivivendo il suo 2024, questo non è detto che resterà il suo anno più importante. Sarà una stagione di cui parleremo per molto tempo, soprattutto per le ultime due settimane dell’anno, in cui ha vinto le Finals in Italia e poi ha difeso la Coppa Davis”.
    “Il gioco di Jannik è migliorato sotto ogni punto di vista. Il suo diritto è sempre stato eccezionale, come il suo rovescio. Come si muove è assolutamente incredibile. Il colpo che mi colpisce di più è la palla corta di diritto: mette nella testa del suo avversario molti dubbi, è diventata la parte più importante del suo gioco perché nessuno capisce che cosa sta facendo. Si capisce che cosa fa in campo nel 95% delle volte, ma quel 5% in più lui ce l’ha, mentre quasi tutti gli altri no. Credo che sarebbe anche uno dei migliori giocatori di doppio al mondo, non gli manca niente. Allo stesso tempo sono sicuro che migliorerà in tutto, diventerà più forte e la sua sicurezza diventerà sempre maggiore. Alcaraz, Medvedev, chiunque sta inseguendo Sinner, deve cercare di salire sul suo treno adesso perché quel treno sta per lasciare la stazione e se non ci sei sopra subito andrà così veloce, l’asticella sarà così alta, che non lo prenderai più. Jannik facendo proprio quello che ha fatto Federer in passato, quindi è stato seguito da Nadal e Djokovic. Ecco dove si sta muovendo Sinner in questo momento.”
    Interessanti le considerazioni anche sulla scelta davvero a sorpresa di Djokovic di inserire un ex rivale come Andy Murray nel suo team. Lo scozzese non ha mai allenato nessuno, ma conosce come pochi altri il gioco del serbo, visto che i due sono cresciuti assieme fin da giovani essendo coetanei e viste le loro numerosissime battaglie, anche in finali Slam. “Djokovic – Murray? La mia prima reazione è stata: Djokovic vuole vincere almeno un altro Slam” commenta Wilander. “A tutti noi appassionati piacerebbe che vincesse lo Slam n.25 ed essere ricordato come il più vincente. Margaret Court a 24, adesso è a pari merito, ma pensiamo che Novak sia migliore, tuttavia i numeri contano. Ingaggiando Murray pensa di poter ancora vincere Slam l’anno prossimo e forse anche nel 2026. Andy cosa può fare? Forse solo dire cose che Novak già conosce, ma Andy ha giocato contro tutti gli avversari di Novak. Ha parlato con Sinner, Alcaraz, Medvedev, Tsitsipas, Zverev. Ma avrà altre idee sulle caratteristiche di questi avversari. Aiuterà Nole a risolvere problemi come: “sul tre pari, 30 pari, nel terzo set, il mio avversario ha servito sul mio diritto”. Lavorerà credo su piccoli dettagli che Andy conosce e a cui forse Novak non pensa. Ritengo che siano simili. Andy ha vinto tre Slam e due medaglie d’oro olimpiche, la Coppa Davis. Non è detto che entrambi abbiano la stessa idea su come prepararsi per uno Slam, come giocare partite su cinque set, come affrontare un match di quarti di finale se Novak fosse stanco dalla partita precedente. Giochiamo punti rapidamente o punti lunghi? Quanto è forte il mio avversario dopo cinque ore? Ci sono molte cose che Novak sa, ma a cui forse non pensa in partita.”
    “Penso che Novak sta inviando un messaggio ai migliori, diretto a Sinner e Alcaraz. Anche un messaggio molto più grande. ‘Il prossimo anno per 15 o 20 settimane posso giocare il mio miglior tennis, ci sarò contro ogni avversario’. Penso che scegliere Murray sia stata una soluzione intelligente. Hanno la stessa età, Murray sarà un allenatore molto bravo. Lui sa quanto duramente devi lavorare. Quando l’obiettivo è raggiungere il top della forma Andy sa come farlo, l’ha dimostrato con i suoi risultati. Non pensavo che Andy sarebbe finito con Novak ma avevo l’idea che Murray amasse troppo il tennis per non restarne alla larga” conclude lo svedese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO