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    Le moto impattano meno e aiutano l'economia: uno studio lo conferma

    Le moto fanno bene all’ambiente e all’economia europea. A rivelarlo uno studio condotto da Oxford Economics, leader nelle previsioni globali e nell’analisi quantitativa, che ha dimostrato come l’intera industria motociclistica riesca a generare un impatto sull’economia europea sostanziale (ben 21,4 miliardi di PIL, 389.000 posti di lavoro e 16,6 miliardi di euro di entrate fiscali) e contemporaneamente un minor effetto sull’ambiente. 
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    Il ruolo delle moto 
    Dal rapporto commissionato da ACEM, l’industria motociclistica in Europa, pare quindi chiaro il ruolo delle moto. Oltre a generare un’ottima spinta in termini economici, l’impatto medio della flotta di mezzi a due ruote nell’intero territorio europeo risulta di circa 99 grammi di CO2 per km. Ovvero, meno della metà dei 210 g CO2 per km generati dall’auto, indifferentemente dal tipo di carburante che utilizzano (benzina o diesel che sia). Stando alla ricerca, risulta poi interessante notare come le motociclette fino a 250 cc emettono in media 62 grammi CO2 per km e che circa il 62% delle due ruote presenti in UE rientra proprio in questo segmento.
    Un settore fortissimo
    Insomma, dopo lo studio eseguito da Oxford Economics è arrivata la conferma: la mobilità in moto non offre vantaggi solo in termini economici, ma li offre anche in termini ambientali rispetto ad altri mezzi.
    “La ricerca di Oxford Economics – ha dichiarato Stefan Pierer, presidente di ACEM e CEO di KTM AG – dimostra che il settore motociclistico fornisce un prezioso contributo economico e sociale all’economia e alla mobilità in Europa. Nonostante le recenti sfide come la pandemia di Covid-19 o un difficile contesto commerciale internazionale, il nostro settore rimane forte. L’industria motociclistica continuerà a svolgere un ruolo positivo in termini di creazione di posti di lavoro, crescita economica e mobilità urbana”.
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    iPhone, possibili danni dalle vibrazioni sulle moto: Apple avverte

    Lo smartphone è divenuto ormai strumento di vita quotidiana non solo in privato, ma anche in moto: sempre più motociclisti infatti, alla costante ricerca di connessione, portano con sé il proprio telefonino in viaggio per usufruire di diverse funzioni, come consultare mappe e percorsi, ma anche tenere sotto controllo chiamate e messaggi.
    Tuttavia, per tutti quei motociclisti possessori di iPhone non arrivano belle notizie. Da Cupertino infatti, sede californiana di Apple, hanno recentemente fatto sapere che la costante esposizione alle vibrazioni, come quelle generate dai motori delle motociclette di grossa cilindrata, potrebbe avere un impatto negativo sulle fotocamere degli smartphone della Mela.
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    I danni che le moto arrecherebbero
    La notizia è stata divulgata dalla stessa Apple attraverso un breve comunicato diffuso sulla pagina ufficiale dedicata al supporto e all’assistenza dei dispositivi. Come si legge nella nota, infatti, secondo Apple le moto con elevata potenza potrebbero generare delle vibrazioni tali da causare danni sostanziali al comparto fotografico degli iPhone equipaggiati con OIS (iPhone 6 Plus, iPhone 6s Plus e iPhone 7 e versioni successive, incluso iPhone SE), ovvero i sistemi di stabilizzazione ottica dell’immagine, e quelli con Autofocus a circuito chiuso (iPhone XS e successivi, incluso iPhone SE).
    Ovviamente, precisa il colosso californiano, il possibile guasto è contemplato solo nei casi in cui gli smartphone venissero collegati al manubrio tramite supporti specifici.
    Ma ci sono delle eccezioni…
    Discorso diverso, invece, nel momento in cui l’iPhone venisse collegato su veicoli con motori elettrici o di piccola cilindrata, come ciclomotori e scooter, i quali, sempre secondo Apple, non riuscirebbero a generare vibrazioni di ampiezza capace di provocare danni ai sistemi OIS e AF.
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    Top Gear, Richard Hammond mette all’asta le auto e le moto del suo garage per un motivo…

    Richard “Hamster” Hammond, il popolare conduttore del programma tv Top Gear e, al momento, di The Grand Tour insieme ai suoi altrettanto celebri compagni di avventure Jeremy Clarkson e James May, sta per mettere all’asta alcune delle sue amate auto e moto d’epoca. Il motivo? Finanziare la sua nuova attività di restauro di veicoli classici che sarà al centro di una futura docuserie in onda su Discovery+.Guarda la galleryRichard Hammond: il suo garage va all’asta
    Tra Porsche, Bentley e qualche moto storica…
    “Vendo parte della mia collezione di auto d’epoca per supportare la mia nuova attività di restauro di auto d’epoca”, ha scritto con tono ironico lo stesso Hammond su Instagram alcuni giorni fa. Per tutti gli appassionati, dunque, questa sarà un’occasione d’oro per riuscire ad accaparrarsi non soltanto un veicolo passato dal garage del famoso conduttore inglese, ma una serie di mezzi a due e quattro ruote unici, rari ed esclusivi.
    All’interno del lotto che verrà battuto tra il 31 luglio e il 1° agosto prossimo al circuito di Silverstone, infatti, sono presenti una Porsche 911T del ’69, una Bentley S2 del ’59, una Lotus Esprit Sport 350 del 1999 – la numero 5 di 48 costruite – e poi ancora una Velocette KSS Mk1 del 1932, una Moto Guzzi Le Mans Mk1, una Sunbeam Model 2 del 1927, una Kawasaki Z900 A4 e una Norton Dominator 961 Street Limited Edition. Quest’ultima, moto che lo stesso Hammond si autoregalò nel 2019 per il suo 50° compleanno.
    “Siamo lieti che Richard sia presente il 1° agosto […]”. Ha dichiarato Nick Whale, a.d. di Silverstone Auctions. “Questi veicoli hanno chiaramente un posto speciale nel suo cuore, quindi sono sicuro che sarà un giorno di emozioni contrastanti per lui, ma siamo fiduciosi di poter offrire ad un pubblico appassionato un’offerta di mezzi che contribuirà sicuramente a far partire il suo nuovo business. Gli auguriamo quindi buona fortuna”.
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    Tragedia al Cev: muore un 14enne durante una gara ad Aragon

    ROMA – Tragico evento in quel di Aragon, dove Hugo Millàn, pilota di soli 14 anni, è morto a seguito di un incidente durante una gara del campionato di velocità spagnolo. Il giovanissimo Millàn, classe 2006 impegnato in gara-1 della European Talent Cup, è scivolato in pista a 13 giri dalla fine, riuscendo subito a rialzarsi. A quel punto, mentre il ragazzo tentava di uscire dalla pista, è stato investito brutalmente dal collega Pawelec, che non è riuscito a fare nulla per evitarlo.
    Subito in ospedale
    I soccorsi sono entrati immediatamente in pista per Millàn, mentre la corsa veniva fermata all’istante. Il giovane pilota è stato trasportato con estrema urgenza all’ospedale di Saragozza, dove però non c’è stato niente da fare per salvarlo. LEGGI TUTTO

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    In moto con la patente sospesa: in tasca la copia di quella del gemello

    Con la patente di guida sospesa continuava a viaggiare con una copia di quella del gemello. Una mossa infallibile, fino a quando la scorsa settimana una pattuglia della Polizia non lo ha intercettato in sella alla sua motocicletta. Ora, il 51enne di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, dovrà rispondere di quanto accaduto. 
    In moto scappano dalla Polizia, la “fuga di mezzanotte” finisce con una multa
    Successo più volte
    Una routine che a quanto pare si ripeteva spesso. Secondo quanto riportato dai colleghi di ForlìToday, infatti, l’uomo è stato fermato per un controllo mentre in sella ad una moto percorreva via Ravegnana. Tuttavia, alla richiesta degli agenti di mostrare la licenza di guida, il 51enne ha subito dichiarato di non avere con sé il documento originale, ma solo una fotocopia, all’insaputa degli agenti, di quella del fratello.
    Nonostante fosse una situazione particolare, visti i tanti verbali presenti nel database e redatti per lo stesso motivo, gli uomini delle forze dell’ordine non hanno ritenuto necessario dubitare delle generalità del motociclista.
    Beccato per una camera d’albergho
    Inganno riuscito, direte voi. Invece, durante il normale pattugliamento, gli stessi agenti hanno poi nuovamente notato la motocicletta parcheggiata davanti ad un albergo e hanno deciso di tentare un ulteriore accertamento.
    Controllo fatale per l’uomo di Cesenatico, visto che gli uomini delle forze dell’ordine hanno così scoperto che lo stesso si era registrato alla reception con una carta d’identità con cognome e data di nascita uguali a quelli della fotocopia ma con nome diverso, che corrispondeva a un 51enne cui era stata ritirata la patente di guida.
    L’inganno è risultato subito chiaro, tanto che ora l’uomo dovrà rispondere degli illeciti penali ed amministrativi commessi anche nei precedenti casi, in cui gli era riuscito il trucchetto del fratello gemello.
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