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    MotoGp, Vinales: “Non mi sento ancora a mio agio, ma sono veloce”

    ROMA – “Non sono ancora efficace in frenata, l’Aprilia richiede uno stile di staccata completamente diverso da quello a cui ero abituato in Suzuki e in Yamaha, quindi ad inizio gara dietro a piloti più lenti perdo davvero tantissimo tempo perché non riesco ad effettuare i sorpassi”. Queste le parole di Maverick Vinales, riportate da “The Race”, dopo i primi mesi in Aprilia in MotoGp. Il pilota spagnolo si è separato anticipatamente dalla Yamaha dopo la sospensione in Austria, accasandosi poi alcune settimane dopo con la scuderia di Noale.
    Sul feeling con la moto
    “In gara sono già stato il secondo o il terzo pilota più veloce in pista anche se non mi trovo ancora a mio agio con la moto, quindi è ovvio che nutra curiosità su cosa potrò fare quando avrò trovato il mio stile con l’Aprilia – ha aggiunto Vinales -. Abbiamo già lavorato sulbilanciamentotrovando qualche modifica azzeccata, ma il fine settimana di Misano non ci ha certo aiutato a lavorare con calma dato che le condizioni della pista sono state in continua evoluzione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Devo essere pronto per il 2022”

    ROMA – Gli ultimi successi di Austin e Misano hanno restituito le certezze ad un Marc Marquez reduce da un grave infortunio che aveva minato qualche certezza. Chiudere la stagione da protagonista per prepararsi al prossimo anno. “Sto correndo il mio campionato – ha affermato Marquez al sito Crash.net – dal Gp di Austria a qui, in termini di punti, sono vicino ai migliori. Questo è solo un obiettivo all’interno della squadra e della mia mente per essere motivato e preparare al meglio la stagione 2022”.
    “Sto migliorando fisicamente”
    Nonostante non si senta ancora al 100% della condizione, i miglioramenti delle ultime settimane hanno restituito ai tifosi un Marquez competitivo. “Non mi sento ancora a mio agio sulla moto, ma passo dopo passo però va sempre meglio. Anche le mie condizioni fisiche stanno migliorando, infatti non appena cresce la condizione fisica arrivano i risultati. La Honda sta lavorando in modo molto buono. Io e Pol stiamo guidando una moto con specifiche diverse che qui stava funzionando bene,la seconda parte di questa stagione ci permettendo di prepararsi al meglio per il 2022”, ha concluso Marquez. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Voglio preparare al meglio il 2022”

    ROMA – Un finale di stagione alla Marc Marquez. Dopo l’infortunio e le difficoltà iniziali, il campione della Honda ha conquistato una doppietta negli ultimi due GP di Austin e Misano che gli hanno permesso di riprendersi in una classifica generale che non è un obiettivo per l’iberico in questo 2021. “Sto correndo il mio campionato – ha spiegato Marquez sul portale Crash.net – dal Gp di Austria a qui, in termini di punti, sono vicino ai migliori. Questo è solo un obiettivo all’interno della squadra e della mia mente per essere motivato e preparare al meglio la stagione 2022”.
    “Buon lavoro Honda”
    “Non mi sento ancora a mio agio sulla moto, ma passo dopo passo però va sempre meglio. Anche le mie condizioni fisiche stanno migliorando, infatti non appena cresce la condizione fisica arrivano i risultati. La Honda sta lavorando in modo molto buono. Io e Pol stiamo guidando una moto con specifiche diverse che qui stava funzionando bene,la seconda parte di questa stagione ci permettendo di prepararsi al meglio per il 2022”. Queste le parole di un ritrovato Marc Marquez, voglioso di concludere al meglio la stagione provando a recitare il ruolo da protagonista già dall’appuntamento di Portimao. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “Pressione sparita dopo Misano”

    ROMA – Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e poi Fabio Quartararo. Il pilota francese è diventato campione con la Yamaha in classe regina dopo due mostri sacri della storia del motomondiale. “La pressione è sparita, anche se non mi aspettavo di poter vincere il titolo già a Misano. Ora posso affrontare gli ultimi due Gran Premi abbastanza rilassato ma – sottolinea El Diablo – tutti sanno dove dobbiamo migliorare, in termini di prestazioni del motore perché non abbiamo la moto più veloce in pista“.
    “Guardavo Jorge Lorenzo”
    “Lo guardavo molto spesso, sembrava così gentile durante la guida. Penso anche che quello sia esattamente il modo in cui bisogna guidare la Yamaha. Nel primo anno ho imparato che con la MotoGP bisogna fare molta attenzione alle gomme posteriori e a gestirne l’usura. Questo mi aiuta molto ancora oggi”, queste le parole del francese, riuscito ad imitare il suo punto di riferimento, proprio con la stessa scuderia. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “Non mi aspettavo di chiudere a Misano”

    ROMA – Diventare campione del mondo è sempre una sensazione incredibile, farlo dopo due leggende come Valentino Rossi e Jorge Lorenzo deve essere ancora più incredibile. Ora per Fabio Quartararo è tempo di festeggiare e vedere il finale di stagione con più calma, senza tralasciare una continua crescita futura. “La pressione è sparita, anche se non mi aspettavo di poter vincere il titolo già a Misano. Ora posso affrontare gli ultimi due Gran Premi abbastanza rilassato ma – sottolinea il francese – tutti sanno dove dobbiamo migliorare, in termini di prestazioni del motore perché non abbiamo la moto più veloce in pista“.
    Riferimento: Jorge Lorenzo
    Quartararo in Yamaha ha preso il posto di Valentino Rossi, ma il suo punto di riferimento è stato lo spagnolo Jorge Lorenzo. “Lo guardavo molto spesso, sembrava così gentile durante la guida. Penso anche che quello sia esattamente il modo in cui bisogna guidare la Yamaha. Nel primo anno ho imparato che con la MotoGP bisogna fare molta attenzione alle gomme posteriori e a gestirne l’usura. Questo mi aiuta molto ancora oggi”, ha concluso il nuovo campione della classe regina. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Alex Marquez: “Doppietta Honda figlia di tante cadute”

    ROMA – Dopo i due secondi posti di Le Mans e Aragon, Alex Marquez nutriva grandi speranze sul GP di Misano, tuttavia un guasto tecnico gli ha impedito di terminare una gara che si stava mettendo bene. “Il fine settimana è andato bene nel complesso, ma sono arrabbiato per come è finito. Avevamo fatto un test ed una gara su questo circuito, quindi avevamo tante informazioni, e alla fine tutto quel lavoro non è stato ricompensato con un buon risultato soprattutto, vedendo com’è andata la gara, dove hanno finito i piloti che erano vicini a me”, ha affermato il pilota della Honda LCR.
    “Le Ducati ne avevano di più domenica”
    “Sicuramente la doppietta dà un po’ di pace alla Honda, ma ci sono state anche tante cadute. Penso a quelle delle Ducati, perché sia Bagnaia che Miller ne avevano un po’ di più domenica. Gli incidenti fanno parte delle corse, ma bisogna essere realisti sui risultati. Marc ha fatto una gara molto buona, tenendo un ritmo molto veloce, soprattutto alla fine. E questo è un buon segno, perché vedere che la nostra moto funziona è una cosa che motiva anche me, perché penso che Portimao sia un circuito adatto alla RC213V”, ha concluso Marquez, giunto ottavo nel precedente portoghese della stagione. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Alex Marquez: “Bisogna essere realisti sui risultati”

    ROMA – Alex Marquez, arrivato da due secondi posti, aveva tutt’altra idea sul finale del suo GP di Misano, terminato in anticipo per un problema tecnico quando le cose si mettevano bene. “Il fine settimana è andato bene nel complesso, ma sono arrabbiato per come è finito. Avevamo fatto un test ed una gara su questo circuito, quindi avevamo tante informazioni, e alla fine tutto quel lavoro non è stato ricompensato con un buon risultato soprattutto, vedendo com’è andata la gara, dove hanno finito i piloti che erano vicini a me”, ha affermato il giovane iberico.
    “Bagnaia e Miller ne avevano di più”
    Doppietta che rasserena gli animi in casa Honda e fa aumentare la fiducia in vista di Portimao, ma per Marquez il risultato non è così veritiero. “Sicuramente la doppietta dà un po’ di pace alla Honda, ma ci sono state anche tante cadute. Penso a quelle delle Ducati, perché sia Bagnaia che Miller ne avevano un po’ di più domenica. Gli incidenti fanno parte delle corse, ma bisogna essere realisti sui risultati. Marc ha fatto una gara molto buona, tenendo un ritmo molto veloce, soprattutto alla fine. E questo è un buon segno, perché vedere che la nostra moto funziona è una cosa che motiva anche me, perché penso che Portimao sia un circuito adatto alla RC213V”, ha concluso il fratello minore di Marc. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Non guido come vorrei, all'inizio era frustrante”

    ROMA – “Ad Austin mi sembrava di aver vinto un Mondiale. Prima vivevamo le vittorie come fosse routine. Ora, invece, festeggiamo, perché non sappiamo quando arriverà la prossima. È più speciale. Il recupero è stato lungo e molto difficile. E lo era soprattutto per il disagio di non sapere cosa sarebbe accaduto, di non averlo sotto controllo. Tutta quell’incertezza mi provocava quella sensazione di disagio. Vedere i miei limiti fisici è stata una delusione”. Marc Marquez, intervistato da “El Pais”, ha raccontato del lungo percorso di recupero dall’infortunio risalente all’estate 2020, che ancora non è terminato e che, a oggi, non gli permette ancora di esprimersi al meglio in MotoGp. Il pilota di Cervera ha spiegato la differenza con i suoi infortuni meno gravi: Mi sarebbe piaciuto tornare come dopo gli altri infortuni, accusando fastidio per qualche gara, per poi proseguire. Invece vedevo che un GP andava bene, ma quella successivo si faceva un passo indietro e senza sapere perché. Tutto ciò mi pesava psicologicamente”.
    Il ritorno in gara
    “Non guido come vorrei – ha aggiunto Marquez -. Cerco di stare in sella in modo accettabile, sentirmi me stesso, cadere e capire perché. Oggi commetto errori da principiante. A volte cambio posizione sulla moto senza rendermene conto perché sono stanco. Del resto, non ho mai trascorso così tante ore nella fisioterapia come quest’anno e in passato. È stato tutto molto frustrante all’inizio. E questo mi ha anche fatto cadere di più, perché volevo andare più di quanto potevo. Ho dovuto ingoiare il mio orgoglio”.

    Sul futuro
    “Dopo i Gp dormo male, per due o tre giorni e soprattutto dopo la gara – ha detto il Cabroncito -. Per il resto va bene. Ero uno di quelli che dormiva subito, ma dall’infortunio e fino a quest’estate mi svegliavo tre, quattro o cinque volte a notte, scomodo, cambiavo posizione, mi mettevo un cuscino sotto il braccio per riposare”. Poi, sul futuro: “Ci sono state molte persone che si chiedono perché sono ancora alla HRC, perché non ho cambiato squadra. Ma sono anche legato ai sentimenti. Non è qualcosa di stupido. Per altri sei un numero, ma qui non mi sento così. Questo è molto difficile da trovare nella concorrenza”. LEGGI TUTTO