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    MotoGp, Ciabatti: “Ducati soddisfatta, ma avremmo potuto vincere in Qatar”

    ROMA – Zero vittorie, ma tante buone indicazioni. L’inizio di stagione in MotoGp per la Ducati avrebbe potuto regalare maggiori soddisfazioni, ma gli ottimi segnali sono arrivati eccome. Di questo ha parlato Paolo Ciabatti in un’intervista a Speedweek: “Ovviamente siamo soddisfatti – ha affermato il direttore sportivo del team di Borgo Panigale -. Abbiamo ottenuto due pole position e l’ultima l’abbiamo ottenuta con Zarco a Brno 2020. In più abbiamo piazzato due piloti sul podio in entrambe le gare di Doha. Quindi il bilancio è stato positivo. Ma se mi chiedete se mi sarebbe piaciuto vincere una gara, avrei risposto con un grande sì. Avremmo potuto vincere in entrambe le gare in Qatar. E Jorge Martin ha guidato la seconda gara per 18 giri da rookie, un risultato notevole”. C’è quindi discreta soddisfazione, soprattutto perché i risultati arrivano sia dalle moto del team ufficiale, che da quelle della squadra satellite della Pramac.
    Su Miller
    Proprio della collaborazione tra Ducati ufficiale e Pramac ha parlato Ciabatti, che ha mostrato grande soddisfazione verso questa sinergia: “I loro successi non creano il minimo problema, perché le due squadre collaborano strettamente. Ducati si occupa di tutta la parte tecnica di Pramac e le moto sono assolutamente identiche, per cui siamo molto contenti. Non importa da quale squadra provenga la Ducati in pole o leader del campionato, siamo comunque felici”. Poi qualche parola su Jack Miller, reduce da un inizio di stagione al di sotto delle aspettative, anche per via della sindrome compartimentale per cui si è dovuto operare: “Ha iniziato ad avere problemi con il braccio verso la fine della prima gara, con un intorpidimento alle dita della mano destra. E nella seconda il guaio è peggiorato, così abbiamo optato per l’operazione. Il campionato sarà lungo e recupererà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro: “Non sarei qui senza Aleix, mi piaceva giocare a calcio”

    ROMA – Con il senno di poi, Pol Espargaro ringrazia il fratello Aleix per averlo avvicinato alle due ruote. A distanza di anni è stata una scelta, quella di salire su una moto, che ha fruttato ad entrambi. Tuttavia il compagno di box di Marc Marquez preferiva il pallone alle due ruote, prima di essere condizionato dall’attuale pilota dell’Aprilia: “Senza dubbio, non sarei stato un motociclista senza Aleix – dichiara Pol ai microfoni di ‘Marca’ -. Te lo posso garantire perché giocavo a calcio, facevo il portiere. E mi piaceva lo stesso o più delle motociclette. Ma mio fratello era il malato che scendeva per strada. Camminava a malapena e voleva già salire su una moto. Ce l’aveva molto di più nel sangue e anche mio padre era matto per le motociclette. Senza dubbio, mi sarei rotto meno ossa, ma se sono dove sono è perché volevo seguire la linea di mio fratello maggiore“.
    Il passaggio alla Honda
    Dopo la lunga esperienza in Ktm, Pol Espargaro ha realizzato il sogno di guidare una Honda in MotoGp. Avere nel box un personaggio come Marc Marquez può aiutarlo molto, ma allo stesso tempo la pressione aumenta di fronte a un pluri-campione del mondo: “Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe successo con la Honda – continua -. Ora ho l’opportunità di guidarla e divertirmi. È evidente che le età stanno cambiando, i piloti, le squadre, le moto stanno migliorando, peggiorando e questo oscilla molto. Ma per me era l’ultimo passo da fare in MotoGP“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “Non sono così giovane per correre nel team VR46”

    ROMA – Dopo un’opaca trasferta in Qatar, Franco Morbidelli si è riscattato a Portimao ottenendo un buon quarto posto, ad un passo dal podio. L’italo-brasiliano però vuole di più, essendo stato vice-campione dello scorso Mondiale. Ai microfoni di Crash-net, ha confermato che il suo futuro per ora è la Petronas, parlando con scetticismo riguardo a un possibile approdo alla corte di Valentino Rossi: “Correre per la VR46 forse in un lontano futuro potrebbe essere una buona cosa, ma penso che dovrebbe mirare a far crescere i giovani talenti dell’Academy. Sì, sono giovane, ma non sono così giovane. Quindi non credo di essere l’obiettivo di un eventuale team del genere”, le sue parole. 
    Su Valentino Rossi
    Morbidelli crede nella propria crescita, oltre a quella di Valentino Rossi. Il ‘Dottore’ anche in Portogallo ha mostrato poco feeling con la sua M1, a differenza del compagno di squadra che sembra già essere in grado di battagliare per i vertici: “Se Vale è in grado di mettere in pista quello che sa fare, sono sicuro che potrà lottare per la vittoria”, ammette Morbidelli. Su Fabio Quartararo invece, al comando della classifica piloti: “Sta facendo un ottimo lavoro e sembra davvero forte. Ha la squadra ufficiale alle spalle ed è nella giusta forma mentale. Al momento Fabio sembra quello che ha un vantaggio in più su tutti gli altri“, conclude.  LEGGI TUTTO